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Utilità giaciglio e kit da pranzo


Simper

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14 ore fa, Simper ha scritto:

Salve!

Volevo sapere come si dovrebbe affrontare la questione della possessione o meno di un giaciglio e di un kit da pranzo.

Che svantaggi potrebbe portare non possederne uno? Non saprei come amministrare la cosa.

La domanda è da DM o da giocatore?

Ad ogni modo io la gestisco così (homebrew, non ci sono regole a riguardo). Se si accampano e non dormono in un giaciglio o in un riparo (possono farlo anche al momentocon ciò  che l'ambiente offre loro eh), avranno una penalità (simili a quelle spiegate nello XGtE relative al dormire in armatura). Ad esempio non recuperano tutta la vita ma solo una frazione, così come i dadi vita. E se si trovano in un ambiente estremo possono anche tranquillamente soffrire di un livello di fatica.

Per il kit da pranzo (che nel manuale in italiano dovrebbe essere riportato come Gavetta), esso contiene una scodella e delle semplici posate. Le due metà della scatola, una volta aperte, possono essere usate come padella e come piatto o scodella. Sempre in ambito esplorazione, terre selvagge, ecc... diventa un potente strumento per qualsiasi utilizzo. Immagina che trovano un ruscello con dell'acqua, ma contiene delle impurità e quindi va fatta bollire. Come la trasportano l'acqua fino al focolare?

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14 ore fa, Simper ha scritto:

Salve!

Volevo sapere come si dovrebbe affrontare la questione della possessione o meno di un giaciglio e di un kit da pranzo.

Che svantaggi potrebbe portare non possederne uno? Non saprei come amministrare la cosa.

Dipende dal livello di potere e dal tipo di campagna.
Nel primo tier (liv 1°-4°) di una campagna survival è interessante avere regole per gestire questi aspetti, mentre nel D&D medio (livelli medi e fantasy eroico) probabilmente questa logistica diventa una seccatura dopo tre sessioni, esattamente come calcolare il peso trasportato, le singole monete d'oro o le razioni di cibo.
Io do per scontato che ogni PG abbia un giaciglio, abiti adatti al clima e cibo e denaro a sufficienza, e i miei giocatori preferiscono così.
Se non cerchi uno stile preciso o non si tratta di un'occasione particolare, ti consiglio di fare lo stesso.

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Io ti consiglio di non ragionare immediatamente in termini di regole, ma semplicemente di partire prima dall’oggetto in sé.

Per esempio: abbiamo un giaciglio. A cosa serve? Probabilmente a riposare più comodamente, magari stando un po’ più al caldo o al riparo dal vento o dalla pioggia. Se sono costretto a farne senza, cosa potrebbe capitarmi?

Cioè, che cosa ha senso che mi accada? E ciò è davvero interessante per il gioco?

Sarò forse stanco? Acciaccato? Infreddolito? Come traduco tutto ciò in termini di regole? Applico una condizione sfavorevole temporanea? Riesco a recuperare solo una parte dei punti ferita concessi solitamente? Magari mi becco un livello di fatica?

Oppure, una situazione del genere non v'interessa minimamente per lo stile di gioco che state usando?

A questo punto, qui entra la pura e semplice discrezionalità del GM, che dovrebbe essere in armonia con le aspettative del resto dei giocatori e con lo stile e il tono che state dando al vostro gioco.

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