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Tutti i Peccati del Mondo: Turiel -TdG


Mezzanotte

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Avanzi con cautela. Non che tu sia un inerme pendolare che è entrato nella porta sbagliata, ma chiaramente questo posto non è il tuo giardino di casa.

Arrivi ad un piccolo slargo dove sono parcheggiate disordinatamente vecchie macchine per le pulizie. Dalla polvere che vi si è posata sopra sono probabilmente rotte. Alcune sono state aperte, smontate. La figura di un uomo male in arnese, barba lunga ed ispida, maglietta sbiadita e cappellino da baseball, è china su una lucidatrice sventrata, apparentemente intento a sacchegiarla di parti meccaniche ed elettroniche. Ha disposto i pezzi che gli interessano su di un lacero telo di stoffa steso sul pavimento accanto a lui.

Quando ti sente arrivare il barbone si volta e ti fissa per qualche istante. Ha il volto rugoso scuro di grasso e sporco, la chiostra dei suoi denti è spezzata da spazi neri. Il sorriso gli muore in volto quando mette a fuoco la tua immagine.

Si alza con uno scatto e, lasciando il suo prezioso bottino di rottami a terra, si getta in una fuga precipitosa.

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Principali partecipanti

"Aspetta!"

Urlo al barbone, ma quello se la da a gambe come se avesse visto la morte in persona, abbandonando il suo prezioso bottino.

Rimasto solo, osservo i componenti della lucidartice distesi sul telo.

"Dunque c'è chi si guadagna da vivere così?"

Borbotto tra me e me. Decido quindi di farne un fagotto e di portarmeli dietro: li restituirò al loro illegittimo proprietario e così, senza fretta mi metto sulle tracce del senzatetto.

Modificato da Ipergigio
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Il corridoio prosegue spezzato da continue svolte, serpeggiando nelle viscere della metropolitana. Ogni tanto superi porte di metallo chiuse da catenacci. Pensi a passaggi angusti percorsi di rado che innervano il sottosuolo di Shinjuku, lontano dalla luce del giorno. Cammini per un po' lungo il corridoio di servizio finché non arrivi ad un incrocio a T: è qui che incontri nuovamente il barbone. è piegato in due, la mano premuta contro le piastrelle della parete per sorreggersi, mentre rifiata.

"Maledetto enfisema", geme.

Si solleva dolente, passandosi il lurido dorso della mano sulle labbra screpolate e ti scruta, lo sguardo obliquo.

"Sei veramente stupido ad avermi seguito", dice.

Sembra non avere più paura e dopo un attimo capisci perché. Dai bracci laterali del passaggio emergono due altri barboni.

Senti un rumore metallico alle tue spalle. Ti giri e vedi un grosso energumeno pelato uscire da una delle porte di servizio che hai superato.

Indossa una tuta da ginnastica sporca di grasso troppo piccola per la sua mole gargantuesca che gli lascia scoperto il ventre prominente.

Nessuno dei rojo-seikatsusha appare armato: evidentemente sono convinti che il loro numero basti a sopraffarti.

"Non puzza come un gaki, e nemmeno come un bakemono" biascica il gigante che, dato il tanfo che emana, di odori molesti deve essere vero intenditore.

"è uno degli Altri, come il fabbricante di spade, Tonto" lo rimbrotta Enfisema.

A sentir nominare quel nome il gigante si fa minaccioso, "che aspettiamo a farlo a pezzi allora? Pagherà anche per lui"

"La Gai'nan ha detto che se un'altro di quelli mostrava il suo brutto muso da noi glielo si doveva portare, Tonto"

"Ma proprio vivo vivo?" obietta l'energumeno.

"Tu che dici? Non credo le serva morto, zuccone"

"Prometto che non l'ammazzo mica, amici. Magari solo un po'"

I tre senzatetto cominciano ad avvicinarsi, con fare minaccioso.

Enfisema se ne sta attaccato al muro, come se l'aria del corridoio non bastasse a riempirgli i polmoni.

"Scegli" dice rivolgendosi a te dopo un lungo respiro

"Vieni con noi con le buone, oppure lascio che Tonto ti spezzi le gambe, così non andrai più da nessuna parte"

Modificato da Mezzanotte
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Alzo lentamente le mani posizionandole davanti a me, ho ancora il fagotto coi componenti meccanici.

"Stavo solo cercando un nascondiglio dove poter trascorrere un po' di tempo e poi... volevo restituire questi."

Con un cenno del capo indico il fagotto nella mia mano sinistra. Sembra che questi uomini conoscano altri miei fratelli, forse posso reperire informazioni utili se li convinco a non usarmi come un sacco da boxe.

"Non so chi sia il fabbricante di spade, ma vi assicuro che non ho cattive intenzioni."

Spoiler

Esattamente quanti px ho accumulato?

 

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I tre  barboni mi si buttano addosso tutti insieme e immobilizzandomi con facilità. Ignorano però che facendo così mi rendono le cose più semplici.

Mi concentro quanto basta per rilasciare l'essenza della morte tutta intorno a me. È il temibile potere che consuma poco a poco la vita, nessun mortale può opporvisi.

Spoiler

Uso decay tormentato, non insovrei rischiare di ucciderli e poi vorrei fare loro qualche domanda. Spero che Enfisema sia abbastanza lontano.

 

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Spoiler

Usi Putrefai ad alto tormento prendendoti 1 tormento (sali a 5). Tiri 7 dadi a diff 6 e segni 2 successi.

Tutti sulla scena si beccano 2 aggravati e vanno ad Hurt -1.

Ora sono davvero incazzati.

Come un miasma la morte trasuda dal corpo del tuo ospite, accelerando a dismisura il naturale processo di disfacimento della materia organica. La carne dei senzatetto attorno a te comincia a suppurare e marcire sotto il tuo freddo sguardo: è un modo lento e schifoso di uccidere. Questo potere, prima del Tempo delle Atrocità, veniva usato solo per scomporre i corpi senza vita nei loro elementi originali, perché potessero essere riforgiati in forme migliori, più belle. Furono gli Halaku nella Legione d'Ebano di Abaddon che iniziarono a putrefare i viventi. Tu li combattesti per ordine di Lucifero. Ora stai usando gli stessi disgustosi metodi di quei tuoi fratelli che smarrirono la via!

Ma la cosa peggiore è che non provi alcun rimorso.

Tutti, attorno a te, cominciano ad urlare alla vista della loro pelle che gli si copre di ulcere ed inizia a staccarsi.

Poi iniziano a cambiare.

I senzatetto sembrano divenire più piccoli, i loro tratti animaleschi. Enormi incisivi gialli fuoriescono dalle loro bocche; gli occhi assumono il colore del sangue mentre i loro corpi si ricoprono di pelo e la spina dorsale si prolunga in lunghe code scagliose.

Per tua sfortuna questi barboni non sono umani. Come te sono mostri che fingono solo di esserlo. Le loro urla sono squittii rabbiosi ora: il dolore che gli hai procurato li ha resi folli spingendoli in quella che sembra una brama omicida.

Tonto molla la presa disorientato, ma gli altri due cercano di azzannarti le braccia.

Spoiler

Non è una buona idea spingere alla Rabbia dei mutaforma. Tendono a perdere il controllo. Nella loro forma da guerra questi simpatici Nezumi non sono particolarmente forti (Forza +1), ma incredibilmente agili (Destrezza +3). Inoltre i loro denti possono penetrare persino il metallo ed il cemento armato (e fanno danni Aggravati). Dato che sono già avvinghiati a te non puoi schivare i loro attacchi. Hanno 5 dadi perché quando sono in Rabbia non subiscono le penalità delle ferite e mordono a difficoltà 5.

Il primo nezumi ti infligge 1 Aggravato ed il secondo 3.

Vai a Wounded -2.

I terribili morsi delle creature ti straziano gli arti superiori e solo la tua formidabile tempra ti permette di rimanere cosciente.

Resci a divincolarti ma ti ritrovi comunque in una situazione disperata.

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I tre senzatetto si rivelano essere dei mutaforma, ma di tempo per sorprendermi ne ho poco: i due più piccoli mi assalgono ferendomi con le loro zanne, riesco a liberarmi ma la situazione volge ancora a mio sfavore.

Devo difendermi: ho ancora con me il fagotto contenente i componenti meccanici. Decido di usarlo come arma impropria attaccando il nezumi più prossimo a me.

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Spoiler

Dopo averli fatti infuriare non è una grande strategia combatterli con armi improvvisate, visto che sei in minoranza e loro ti sono superiori per capacità combattive.

Hai 5 dadi che si riducono a 3 per i malus delle ferite che hai subito. Ottieni un ottimo lancio con 3 successi, ma la tua qualità dei danni è pessima e la forma da guerra della stirpe del ratto ha +1 alla Robustezza. Il tutto si riduce ad 1 solo livello di danno facilmente assorbito da uno dei nezumi.

Sbatti il sacco con i rottami sulla testa di uno dei mostri-ratto. Quello scuote la testa come per schiarirsi le idee: non gli hai fatto assolutamente nulla.

Ti saltano addosso da ogni parte e capisci di essere spacciato. Vieni trascinato a terra in un turbinio di denti a sciabola e code.

Una delle bestie spalanca le fauci. Gli enormi incisivi si arrestano un istante prima si chiudano sulla tua gola indifesa.

Qualcuno ti strappa a quel branco selvaggio.

Nella sua forma bestiale Enfisema spinge via i suoi compagni elargendo spallate. In qualche modo, con spintoni e squittii, il senzatetto riesce a portare un minimo di ordine fra i suoi simili, salvandoti molto probabilmente da un veloce ritorno nell'Abisso.

Evidentemente non ti vogliono immediatamente morto, anche se tu hai cercato di forzargli la mano.

Il piccolo gruppo di ratti mutaforma esamina sconcertato le ferite che gli hai inflitto con i tuoi terribili poteri: la loro prodigiosa capacità rigenerativa non sembra in grado di guarirle.

Altri sqittii di rabbia a malapena arginati da Enfisema, che squittisce più forte.

Alla fine Tonto ti agguanta per uno dei tuoi bracci feriti e comincia a trascinarti lungo il pavimento del corridoio, seguito dal resto del branco.

Sei ridotto male. Il tuo colpo di testa ti ha fatto quasi perdere la buccia.

 

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Anche le mie abilità rigenerative sono inibite ed inoltre, il dolore mi stordisce impedendomi di reagire subito. Così, mi limito ad ascoltare gli squittii dei mutaforma standomene disteso a terra. Enfisema sembra essere il capo del branco e pare che per ora mi voglia vivo, forse non sono ancora spacciato.

Ristabilito l'ordine, il nezumi più grosso mi afferra per un braccio dolorante ed io protesto con un gemito. Mi lascio trascinare finché non recupero un minimo di lucidità e cerco di divincolarmi. Se ne avrò l'occasione tenterò la fuga...

Modificato da Ipergigio
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Malridotto e circondato da queste strane creature i tuoi tentativi di divincolarti usando le tue compromesse capacità fisiche sono ovviamente velleitari. Gli uomini ratto hanno esaurito la pazienza con te e qualcuno ti molla una bella botta in testa. Passi il resto del viaggio stordito, trascinato come un sacco di immondizia con la faccia a terra, sbavando sul linoleum sporco.

Scendete. Scendete tanto. E percorrete passaggi in disuso, attraversate vecchie porte arrugginite, camminamenti segreti. Alla fine vieni mollato in mezzo ad una galleria dismessa, forse un vecchio rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale dimenticato dai piani di sviluppo della nuova stazione. I mostri ratti rimangono accucciati attorno a te, minacciosi nel loro metro e mezzo di rabbia compressa.

Una vecchia ed una ragazza più giovane in forma umana stanno cucinando qualcosa di nauseabondo su un vecchio fornello da campo. Indossano abiti sbiaditi recuperati chissà in quale cassonetto.

"C'era uno come te fino a poco tempo fa, quaggiù"

è la più anziana a parlare, mentre sorseggia un intruglio da una lattina di carne in scatola tagliata a metà come se fosse un piatto da gourmet.

"Un tipo strano, a cui piaceva vivere con i barboni e fabbricare spade. Lo lasciavamo in pace. Non dava fastidio e aiutava persino la nostra gente, ogni tanto"

"Ma poi ci ha attirato addosso la polizia"

l'espressione della vecchia si fa più dura

"c'è stata una grande retata e molti del nostro sangue sono stati uccisi. Quelli che vedi qui sono ciò che resta del Nido di Shinjuku"

"Ora dimmi chi sei e perché non dovrei farti fare a pezzi dalla mia gente"

Modificato da Mezzanotte
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Cerco di tirarmi a sedere, lo faccio molto lentamente in quanto ad ogni movimento provo dolore. In particolare mi fa male la testa, ci passo la mano sopra e scopro di avere un bel bernoccolo. I piccoletti sanno andarci pesante, meritano rispetto.

"Ho sentito parlare della retata della polizia... quindi è vero che uno dei miei fratelli era coinvolto."

Rispondo quando finalmente ho di nuovo la forza di parlare.

"Sono Ryo Hasegawa, mi sono ritrovato a passare per la stazione di Shinjuku, quando uno strano monaco ha cominciato a pedinarmi. Così nel tentativo di seminarlo, sono venuto a nascondermi qui. Ma mentre esploravo questo posto, mi sono imbattuto nella tua gente."

Spiego all'anziana mutaforma. In effetti ripensandoci a mente fredda, sono stato io ad essermi mostrato ostile per primo. Faccio vagare lo sguardo attorno a me nella semioscurità del luogo. I ratti mutaforma mi appaiono tutti uguali ma Enfisema ed i suoi amici li riconosco benissimo e sono imbestialiti ma come posso biasimarli?

"Fose è misera come giustificazione, ma di recente qualcuno ha cercato di sfruttare il mio potere facendo leva sulle mie debolezze e prima che me ne accorgessi, mi sono ritrovato come una mosca nella tela del ragno. Quando i tuoi compagni mi hanno assalito, ho pensato che anche loro volessero usarmi per fare del male a qualcuno."

Chino lievemente il capo dinnanzi all'anziana mutaforma.

"Mi dispiace, è stato un terribile malinteso!"

Modificato da Ipergigio
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"Ha fatto marcire i nostri corpi!" protesa Enfisema oltraggiato, indicando con un tozzo artiglio le macchie cangrenose sulla sua mole mostruosa.

"E tu sei riuscito a controllare la furia dei tuoi fratelli che volevano giustamente farlo a pezzi perché io ti avevo ordinato di prenderlo vivo" lo interrompe imperiosamente la vecchia.

"Hai agito bene, da vero capo. Come l'altro anche lui è antico e potente. Lo ha provato sulla vostra stessa carne"

Gli squittii delle bestie si placano, l'autorità dell'anziana è indiscussa.

La Gai'nan versa altro intruglio nella lattina e ne assapora i putridi vapori.

"Il monaco umano è un cacciatore. Fa parte di una squadra di tre arrivata dopo la retata. Anche loro sanno riconoscere il vostro odore, come noi. Ma non osano scendere qui sotto. Noi gli permettiamo di tenere puliti i piani alti, loro ci lasciano in pace. A volte scambiamo informazioni. Non siamo amici, solo alleati finché conviene ad entrambi.

"Capita che noi Nezumi facciamo patti con i migliori dei nostri nemici, se serve a combattere un male peggiore. La chiamiamo Bassa Guerra. Noi della stirpe di Ratto non siamo onorevoli. Siamo pratici: solo per questo sei ancora vivo, essere dello Yin"

 

Modificato da Mezzanotte
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Dunque il mio istinto non si era sbagliato, il monaco era realmente pericoloso e la stazione di Shinjuku era pattugliata da cacciatori di mostri. Se solo lo avessi saputo prima, avrei evitato di metterci piede.

Grazie all'anziana nezumi, riesco a comprendere meglio la situazione. A detta della vecchia gli uomini ratto non seguono la via dell'onore, ma sono esseri pragmatici, inizio a sospettare che dopotutto anche loro vogliano qualcosa da me, mi sento come il protagonista di un GDR che raccoglie quest ovunque vada.

Ancora una volta mi guardo attorno: sono circondato, se dovessi rifiutare quello che hanno da chiedermi, probabilmente finirei ucciso facendo la felicità di Enfisema e del suo branco.

Mi rivolgo all'anziana rompendo il mio lungo silenzio.

"Volete che faccia qualcosa per voi?"

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"Sei meno ottuso di quanto sembri, dopotutto"

La vecchia soffia sull'intruglio e ti scruta attraverso i pigri vapori.

"La polizia ha preso molti dei nostri. Sappiamo dove li tengono ma siamo rimasti troppo pochi: abbiamo bisogno di aiuto.

"Ce lo devi. Quello che è successo è colpa del Fabbricante di Spade, che è come te. Per noi la colpa di uno ricade sui suoi simili"

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Rimango in silenzio e prendo le parole della vecchia come un complimento, ma mi irrigidisco un po' nel sentir nominare la polizia.

"Potrebbe essere difficile... ho avuto molti problemi con la polizia... e la yakuza... e i monaci guerrieri... e gli uomini ratto..."

Man mano che la lista s'allunga, mi deprimo e la mia voce diventa un borbottio lamentoso.

"Ma come ho fatto ad arrivare a questo punto?!"

Per un momento, quasi mi scordo della mia interlocutrice assorto come sono nei miei pensieri. Tuttavia, l'odore pungente dell'intruglio della vecchia mi riconnette subito con la realtà.

"Ad ogni modo sarà molto arduo, non solo perché la polizia potrebbe riconoscermi, ma ache perché sono uomini addestrati per usare armi letali e vi superano numericamente..."

Taccio un momento per permettete ai nezumi di assimilare le mie parole.

"Inoltre, è possibile che la polizia stessa sia infiltrata da altre creature. Se state pensando di attaccare a testa bassa, sarà una strage."

 

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-"Non abbiamo i numeri per un assalto frontale" dice la vecchia, "e tuttavia dobbiamo tentare qualcosa. Non consegnerò il Nido del Drago di Shinjuku agli Hakken! è appartenuto a noi per generazioni!"

-"Noi Nezumi possiamo essere come ombre, ma lo yin-coso ci farà scoprire, Gai'nan: è stupido, e lento, e debole. Uccidiamolo subito o diamolo ai cacciatori, così saranno in debito con noi!"

A parlare è stato uno dei ratti che hai marcito, ora uno spilungone dagli incisivi sporgenti e i lunghi capelli scarmigliati. Tutti e quattro hanno assunto nuovamente la loro forma umana e, in qualche modo, sono riusciti a tenersi i vestiti addosso.

-"Gli umani non ci aiuteranno a liberare i nostri fratelli, né a proteggere il Nido. L'essere-yin, invece, fa marcire le cose", sentenzia la Gai'nan.

"Avremmo tutto il diritto di ucciderti" ti fa notare la vecchia, "ma siamo rimasti così in pochi che non posso rischiare di perdere neanche un guerriero nel tentativo di farlo. Perciò ti lasceremo andare via se prometti di non mettere mai più piede nella metro di Shinjuku.

"D'altro canto, se accetti di aiutarci, i Nezumi ti saranno amici e avere il nostro favore non è cosa da poco. Abbiamo occhi ed orecchi in tutta Tokyo. Troverai sempre rifugio ed aiuto nel sottosuolo"

 

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Il fatto è che sono in fuga, senza prospettive e senza aiuti. Non sono poi così diverso da questi mutaforma che mi circondano e i mortali senzatetto. La normale quotidianità di Ryo Hasegawa è andata in frantumi nell'arco di qualche giorno: uno stravolgimento davvero impressionante! Ed ora come ora, qualcuno a cui appoggiarmi mi farebbe comodo, ma ovviamente c'è un prezzo da pagare.

"Cercherò di aiutarvi come posso."

Rispondo alla vecchia mentre con una mano accarezzo dolcemente il bernoccolo dolorante che ho sul capo.

"Ma ora non sono al massimo delle forze: i miei poteri non riescono a guarire queste ferite, potrebbero servirmi dei giorni per recuperare..."

Modificato da Ipergigio
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"Non c'è tempo", taglia corto la Gai'nan.

"La mia gente potrebbe essere spostata, o uccisa, in qualsiasi momento.

"Andrai con quasi tutto quello che resta di noi, stanotte" -quando lo dice un borbottio di disappunto si leva dai quattro sofferenti nezumi che ti hanno catturato-

"Anche loro sono ridotti male", ti fa notare con severità la vecchia,  "magari la prossima volta eviterete di massacrarvi a vicenda, eh?"

Modificato da Mezzanotte
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La vecchietta non ha tutti torti però io inizio a temere che i nezumi stiano davvero considerando di giocarsi il tutto per tutto con un'assalto frontale. È di certo una mossa suicida, ma forse io sono l'ultimo al mondo che può giudicarli o altrimenti non mi troverei in questa situazione adesso.

"Sapete dove sono imprigionati i vostri? Avete già un piano?"

Domando nella speranza che almeno abbiano qualche idea di come muoversi.

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