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Tutti i Peccati del Mondo: Turiel -TdG


Mezzanotte

Messaggio consigliato

 

Neanche la Morte

 

Credevi di conoscere l'inferno.

Vi hai dimorato per così tanto tempo da dimenticare cosa sei stato.

Una stella, un'arma, un guerriero.

Ma sopratutto, anche prima della Caduta, sei sempre stato solo. Persino i tuoi fratelli, potendo, ti evitavano. Forse per questo sei entrato tanto bene nella pelle di Rio: è stata la sua solitudine, il suo vuoto, ad attrarti.

Dentro di lui hai trovato tanto odio che si è sommato al tuo, ma anche una fiammella di speranza. Redenzione.

Nell'affetto per sua sorella, nell'amore mai dichiarato per una sua compagna di studi.

Sono sentimenti strani e sconvolgenti per te, questi. Per te che non capisci bene la vita e sai solo uccidere le cose.

Hanno il potere di salvarti o dannarti in egual misura, ora che volgi lo sguardo fuori dalla finestra della camera e vedi tua sorella -no, la sorella di Rio- Emi, immobile nel cortile di casa, sotto la pioggia d'agosto, stringere dopo essere stata picchiata dalla madre la sua cena in una ciotola da cani, per aver preso mezzo voto sotto la perfezione all'ultimo compito di scienze.

Qualcosa dentro di te tira e scalcia. E ti fa star male.

Fra una pubblicità e l'altra la televisione nella stanza parla di guerre; creme di bellezza fatte con feti abortiti in cliniche clandestine; gente che imbottisce bambini di esplosivo e li fa saltare in aria in un mercato affollato.

Mentre tua sorella, sotto la pioggia, mangia cibo per cani da una ciotola.

Credevi di conoscere l'inferno, Uccisore.

E questo mondo merita tutto quello che gli farai.

 

 

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Principali partecipanti

A quanto pare era un circolo vizioso: io Turiel, angelo della Settima Casa, un guerriero che aveva lottato al fianco di Lucifero, avevo abbandonato l'inferno dell'Abisso solo per entrarne in un'altro: la vita di Rio Hasegawa, un mortale che in vita era stato una creatura rancorosa e solitaria proprio come me: doveva essere per questo che trovavo confortevole abitare il suo corpo.

Ma ora, non era il momento di rimuginare su storie vecchie di eoni, ciò che stavo vedendo dalla finestra della mia stanza... no, la stanza di Rio, stava facendo montare in me una rabbia silente che faceva fremere tutto il mio corpo.

Potevo vedere Emi in cortile sotto la pioggia estiva, aveva tra le mani una ciotola con dentro qualcosa che pareva cibo per cani e la povera ragazzina sembrava esitare, indecisa se dovesse davvero mangiare quella robaccia oppure no. Quella era la sua punizione per aver ottenuto un voto inferiore alle aspettative della nostra seconda madre, avevo sentito Emi e la nostra matrigna litigare vivacemente qualche minuto prima, perché diavolo non ero intervenuto per evitare tutto questo? Mi ero lasciato influenzare dall'insicurezza di Rio? Oppure, l'Abisso mi aveva rammollito a tal punto da temere una donna pazza?

Era davvero una scena penosa a cui assistere, serrai così forte il pugno da rischiare di ferirmi il palmo della mano. Non potevo restare a guardare un secondo di più, a grandi passi uscii dalla mia stanza sbattendomi la porta alle spalle e rapido scesi al piano di sotto per poi puntare dritto alla porta-finestra del soggiorno che dava sul cortile, questa volta Sana-san aveva davvero osato troppo...

 

Modificato da Ipergigio
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Casa Hasegawa

Spoiler

La casa degli Hasegawa è una elegante villetta unifamiliare nella zona di Kichijoji. Due piani con garage, piccolo giardino cinto da un alto muro bianco per proteggere la privacy della famiglia. Al primo livello c'è bagno, cucina, salone e studio di papà. Al piano superiore le camere e un secondo bagno, più piccolo.

Della matrigna di Rio non c'è traccia. Ti precipiti da tua sorella, sotto la pioggia scrosciante.

Sana l'ha picchiata, ma attenta a non lasciare segni troppo evidenti difficili da giustificare.

Emi solleva la faccia dalla ciotola, ti guarda supplichevole.

-"Onii-chan, vattene! Se mamma ti vede punirà anche te!"

è intelligente, persino più di te, ma vostro padre fin da bambina gli ha instillato il giri, l'obbligo sociale, la confuciana abnegazione totale verso i superiori.

Anche Rio era pieno di giri: è stato il conflitto fra i suoi obblighi verso l'aspettative dei genitori e il ninjo, i suoi sentimenti personali, a distruggerlo. Più della droga che lo ha stroncato.

A permetterti di entrare.

Modificato da Mezzanotte
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Nella fretta di precipitarmi da Emi, dimenticai di prendere un'ombrello e così ci ritrovammo tutti e due ad inzupparci sotto una pioggia che non sembrava voler smettere tanto presto. Mentre mi avvicinavo a lei, Emi cercò di fermarmi ricordandomi che altrimenti Sana-san avrebbe punito anche me "Sciocchezze!" Con una sola parola liquidai le ansie della mia sorella minore, solo dopo mi resi conto che forse avrei dovuto mostrarle più tatto, ma sia io che Rio, non eravamo mai stati campioni di buone maniere. Tuttavia, ammiravo l'abnegazione di Emi verso l'autorità, se anche io all'alba dei tempi avessi avuto solo la metà della determinazione di quella ragazzina e mi fossi attenuto alle istruzioni di nostro Padre, forse non mi sarei mai ritrovato lì sotto la pioggia, costretto a testimoniare in quale modo scellerato gli umani stessero adoperando il libero arbitrio che noi avevamo donato loro.

Ma infondo, io ero un angelo caduto che aveva disobbedito al Creatore in persona, dello giri  e di tutte le altre convenzioni umane me ne importava poco o nulla. Incurante dell'avvertimento di Emi continuai ad avvicinarmi a lei e quando fui abbastanza vicino le afferrai il mento tra l'indice e li pollice, costringendola con delicatezza a voltare il viso prima da un lato e poi l'altro. Fu così che notai un livido sulla sua guancia sinistra e mi rabbuiai pensando che probabilmente Emi avrebbe inventato qualche storiella per coprire Sana-san o anche solo per salvare le apparenze.

"Torniamo dntro. Hai urgente bisogno di un bagno caldo." Con delicatezza le levai di mano la ciotola dell'umiliazione e poi, con un po' di goffaggine le cinsi le spalle con un braccio per indurla a seguirmi dentro casa "Se non temi la morte, posso provare a prepararti qualcosa da mangiare." Cercai di scherzare mentre ci dirigevamo verso la pota-finestra, ma un momento dopo, mi balenò nella mente il sospetto che la mia fosse stata una pessima battuta.

Modificato da Ipergigio
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Emi si lascia condurre con ritrosia e fatto appena un passo si blocca, pietrificata.

Capisci subito perché quando scorgi la vostra matrigna ferma sulla soglia di casa. Stringe un guinzaglio fra le mani.

-"Cosa stai facendo Rio-kun?" chiede incredula tendendo la cinghia di cuoio fra i pugni serrati.

"Emi è stata cattiva e deve essere punita"

Sana non vi ha mai amati veramente; è come se vi considerasse dei rivali nell'affetto per vostro padre. E il fatto che non può avere figli suoi ha peggiorato ulteriormente la situazione.

Ha distrutto Rio. Ora temi possa spingere nello stesso baratro anche tua -sua- sorella.

-"Vi prego madre" Emi si inginocchia, la fronte nel fango "sono io che ho sbagliato. Picchiatemi pure, ma lasciate stare mio fratello!"

-"Emi, Emi, Emi" la canzona la vostra matrigna "non lo sai che sono i fratelli maggiori a dover proteggere le sorelle? Sei sempre stata una bambina strana"

Ti guarda. Non le piace quello che legge nei tuoi occhi.

-"Torna in camera tua" ti ordina.

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La rabbia mi annebbiò la mente, il guinzaglio per cani che la matrigna teneva in mano catturò la mia attenzione, fin dove voleva spingersi col suo gioco quella mortale? Mi vidi scattare rapido verso la donna, allungare un braccio ed afferrarla per il collo sollevandola dal suolo. Ma era solo una fantasia: in presenza di Emi ero costretto a contenere la mia ira.

Decisi di ignorare le provocazioni della donna ed invece sollevai di peso Emi da terra costringendola a rimettersi in piedi mentre al tempo stesso rivolgevo a Sana-san uno sguardo sprezzante "Ma che essere umano sei? Che problemi ha questa umanità?" Sibilai. Ovviamente era una domanda retorica e di certo non mi aspettavo una risposta dalla mia matrigna.

Continuando a tenere un braccio attorno alle spalle di mia sorella, continuammo ad avanzare verso casa, Emi era un pulcino inzuppato e non aveva la forza di tenere alto lo sguardo. Intanto, Sana-san ci era d'intralcio frapponendosi tra noi e la porta-finesta "Levati di mezzo!" Ringhiai e con il braccio libero spintonai via la kyoikumama senza molte cerimonie...

Modificato da Ipergigio
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Sana è pallida, il labbro inferiore prende a tremargli in modo incontrollabile.

-"Sono il capo di questa casa!" urla fuori di sé, "e voi mi dovete rispetto! Rispetto!"

Solleva il braccio dietro alla testa e un attimo dopo senti un dolore bruciante sulla guancia.

La vostra matrigna vi prende a scudisciate con il guinzaglio, impedendovi di rientrare.

-"Siete i figli di una donna detestabile, è mio dovere insegnarvi le buone maniere!"

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Non è male, il volto pallido e nervoso della kyoikumama è una visione che non ha prezzo. La scudisciata che mi sorprende dopo colpendomi al viso, beh... quella è meno gradevole.

Agendo d'istinto, abbraccio Emi per farle da scudo ma così facendo mi ritrovo ad offrire la schiena ai colpi di Sana-san. Psso sentire il guinzaglio per cani sferzarmi la schiena attraverso i leggeri abiti estivi, fa abbastanza male anche se non si tratta di una frusta vera e propria, quella matta fa sul serio, forse è il caso che anch'io mostri la mia serietà.

E così, stufo di quella farsa, sollevo il braccio per intercettate l'ultimo colpo.

Spoiler

Se vuoi, faccio un tiro di destrezza +mischia per vedere quanto funziona la mia difesa.

Per ora mi astengo dall'usare i poteri perché le versioni tormentate hanno effetti ad area ed Emi è troppo vicina.

PS: Come ci si organizza per i dadi?

PPS: Dimmi se vuoi che rallenti il ritmo dei post^^;

 

Modificato da Ipergigio
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Cerchi di afferrare la frusta improvvisata, ma devi anche preoccuparti di proteggere Emi. Il guinzaglio ha una parte in metallo ed è quella  che ti colpisce il dorso della mano. Vedi le stelle.

Sana è furente.

-"Stupidi ingrati!" latra alzando nuovamente la cinghia.

Spoiler

Turiel Mischia (fallimento)

Turiel subisce 1 danno urto: Bruised.

 

Modificato da Mezzanotte
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Il guinzaglio sferza l'aria e mi colpisce sul dorso della mano. Trattengo un gemito di dolore e al tempo stesso mi domando come facciano gli umani a vivere e prosperare con dei corpi così delicati.

La donna continua ad inveire contro di noi, sembra che ormai non sia più in grado di controllare la sua collera. Per la prima volta da quando mi sono incarnato provo una paura che non appartiene alle memorie di Rio ma che è esclusivamente mia. Turiel il Caduto della Settima Casa ha paura!

Sono confuso, di cosa ho esattamente paura? Potrei spegnere la vita di quella mortale con poche semplici mosse, davvero non comprendo i miei timori, poi un'epifania mi folgora e capisco di temere per la sicurezza di Emi: se permettessi a questa situazione di degenerare ancora, la sorella di Rio potrebbe farsi del male. Devo agire subito, basta esitazioni!

Mentre Sana-san si prepara a colpire ancora, rivolgo il mio sguardo a lei cercandone il contatto visivo, voglio donare alla matrigna un bell'incubo ad occhi aperti, chissà se dopo mi ringrazierà...

Spoiler

Attivo il livello 3 di Morte: Visione di Mortalità

 

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Trovi il contatto visivo con la matrigna.

La fissi e le proietti nel cervello quello che accadrà se continua a voler frustare un Mietitore.

Credi che a spaventarla, più dei modi in cui puoi ucciderla, sia il Nulla che l'attende dall'altra parte.

Scappa urlando per le strade battute dalla pioggia.

Correrà per un bel po'.

Spoiler

Turiel: Visioni di Morte ->Successo.

Guadagni 2 p.e. per aver pensato ad un modo elegante per uscire da una situazione difficile.

 

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Osservo la matrigna fuggire via urlando frasi sconnesse, è uno spettacolo a cui non riuscirei a dare un prezzo. Mi sento fiero e orgoglioso anche se quella ottenuta non è che una piccolissima ed effimera vittoria. Una parte di me sa che non dovrei sentirmi così. Ai tempi del Paradiso Terrestre ero orgoglioso del mio compito di Mietitore e desideravo che gli umani comprendessero l'importanza del mio operato. Fu per questo che mi ribellai al Padre e fu sempre l'orgoglio a far precipitare me ed i miei fratelli nel nulla dell'Abisso. Ma per adesso, decido che posso godere di questa piccolissima vittoria, dimenticandomi tra l'altro che sto ancora stringendo a me Emi con un vigore forse un po' eccessivo...

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Tua sorella ti trascina in casa. Stavolta è lei a condurti, tirandoti per il braccio.

Siete entrambi fradici, e la sottile camicetta estiva da liceale di Emi è incollata come carta velina trasparente sul suo corpo d'adolescente.

Non è più una bambina.

Ti prende la mano contusa e la esamina con attenzione: la cinghia ha graffiato la pelle del dorso ma non ha morso in profondità. Senza alcun preavviso, in un gesto di impulsiva ferina intimità, accosta le labbra alla ferita e la lecca.

No, non è più una bambina.

Istintivamente provi a ritirare la mano, ma Emi la trattiene con fermezza, fra le sue.

-"Non so ancora cosa gli hai fatto onii-san" dice guardandoti da sotto i capelli bagnati che le percorrono la fronte come fiumi tenebrosi "ma quando tornerà vorrà vendicarsi"

I suoi occhi, pozzi oscuri con qualcosa di luccicante sul fondo, ardono d'intelligenza.

Non hai mai temuto la vostra matrigna.

è tua sorella il vero pericolo.

 

 

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Rientriamo in casa e stavolta i ruoli sebrano invertirsi dato che è lei a condurre me. Siamo totalmente inzuppati e la sua camicetta estiva appare semitrasparente aderendo quasi completamente al suo corpo di fanciulla che sta sbocciando.

Imbarazzato e a disagio volgo lo sguardo altrove cercando di evitare il suo, ma lei mi sorprende leccando la ferita sulla mia mano con un atteggiamento quasi ferale, d'istinto provo a ritrarla ma Emi non la lascia andare, o forse sono io che non ci metto abbastanza impegno? Infine, mia sorella pronuncia parole enigmatiche che suonano anche come un avvertimento.

"Perché dovrebbe vendicarsi? Io... io non ho fatto nulla, nostra madre è fuori di testa lo sai, chissà come funziona la sua mente!" Cerco di controbattere scaricando ogni responsabilità sulla follia di Sana-san. Mentre parlo, la guardo negli occhi e per la prima volta realizzo quanto essi siano scuri, profondi e dannatamente intelligenti. Improvvisamente mi sento come se mi stessi muovendo su di un campo minato, ho decisamente sottovalutato Emi, devo spezzare quella strana malia "Sei completamente fradicia, vai a cambiarti o ti ammalerai!"

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-"Anche tu dovresti farlo"

Cala il silenzio fra di voi. Emi rabbrividisce nonostante il caldo afoso, stringendosi le braccia al petto. Vorrebbe dire qualcosa ma le parole le restano in gola, e forse è meglio così.

Dopo interminabili istanti di tensione annuisce e se ne va in camera sua.

Resti solo a chiederti fin quando riuscirai ad ingannarla.

E cosa dovresti fare con Sana.

La tua famiglia -no, la famiglia di Ryo- sta cadendo a pezzi, e non riesci a capire se t'importa o sei solo preoccupato di perdere la tua copertura.

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Lascio che Emi si ritiri in silenzio in camera sua, e forse è meglio così ed anche io ho bisogno di un cambio d'abiti dopotutto. Mi avvio lentamente verso la mia camera, con la testa piena di interrogativi, primo tra i quali come impedire che tutto vada in frantumi lasciandomi esposto a chissà quali pericoli.

Mi rinchiudo nella mia stanza e mi dirigo verso il guardaroba. Getto via gli abiti infradiciti di pioggia e mi infilo una t-shirt rosso vivo con una R. bianca sul lato sinistro del petto e un paio di jeans dalla tinta slavata. Finito di vestirmi, infilo gli auricolari nelle orecchie e mi getto sul letto per riflettere mentre ascolto musica dal lettore MP3, devo decidere come muovermi prima che la situazione degeneri ancora.

Cerco di mettere insieme le mie idee. Ryo Hasegawa è solo uno studente universitario con un sacco di problemi, di certo non ha i mezzi per risolvere da solo questa situazione. Turiel della Settima Casa d'altro canto, potrebbe facilmente prendere la vita della matrigna e cancellare ogni prova del misfatto a livello atomico, ma non puotrebbe impedire le indagini della polizia sulla misteriosa scomparsa di Sana Kanzaki ed io non voglio ritrovarmi sotto la lente d'ingrandimento delle autorità mortali... le autorità mortali... realizzo che forse qualcosa che posso fare c'è.

Mi sfilo gli auricolari con noncuranza, recupero il mio cellulare e scorrendo la rubrica trovo il numero di Koji Hasegawa il padre di Ryo ed Emi. Lo chiamo anche se attingendo ai ricordi del mio giovane contenitore so che il detevtive non ama essere chiamato quando è a lavoro ma data la situazione attuale, credo che comprenderà. Il telefono squilla quattro o cinque volte poi, Koji Hasegawa risponde.

"Otōsan..." inizio a raccontare cosa è accaduto solo pochi minuti fa, per qualche ragione decido di escludere dal racconto le parti più cruente ma per il resto, racconto i fatti per come si sono svolti omettendo solo la parte in cui ho giocherellato con la mente della donna  "...è fuggita via sotto la pioggia battente e  non ho idea di dove sia finita." Se riesco a far capire quanto Sana-san sia instabile e pericolosa per Emi, potrò farla allontanare e riportare un po' di serenità in casa.


 
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Dall'altro capo della linea tuo padre... il padre di Ryo, ascolta con apprensione crescente le notizie che gli riferisci. E fa un sacco di domande.

-"Quella povera donna soffre! Si danna l'anima perché teniate alto il nome della nostra famiglia, e voi la trattate con freddezza! Cosa le avete fatto per spingerla a tanto?"

Da tempo Sana ha alienato qualsiasi forma di affetto paterno dal vostro genitore. Egli è talmente accecato dal desiderio per quella donna che la vostra matrigna ha facile gioco nel manipolarlo come meglio crede.

Koji Hasegawa tronca improvvisamente la comunicazione. Sei sicuro muoverà mari e monti per ritrovare Sana.

E lei instillerà altro veleno nella sua mente.

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"Ma cos..."

Tento di controbattere, ma il detective mi riattacca il telefono in faccia. Lascio cadere a terra lo smartphone mentre i sentimenti che Ryo mi ha lasciato in eredità prendono il sopravvento, facendomi sentire come un burattino dai fili tagliati.

Lentamente mi accovaccio sul letto e resto lì rannicchiato su me stesso. Avrei dovuto intuire che sarebbe andata così ho peccato di ingenuità pensando di risolvere tutto esponendo la follia di Sana-san, Koji Hasegawa è succube di lei da tempo, come ho fatto a non considerarlo?!

Dovrei reagire ma per ora non me la sento, voglio solo estraniarmi e staccare il cervello per un po': ora sono un hikkikomori da manuale...

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Ti addormenti.

La mattina dopo ti svegli abbastanza tardi e sei solo in casa.

Fa caldo, ma almeno ha smesso di piovere.

La ferita alla mano va meglio.

Emi è ferma in giardino. Sembra stia fissando qualcosa, fra i cespugli.

Spoiler

Hai recuperato il livello di salute perso in modo naturale.

 

Modificato da Mezzanotte
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Mi sveglio e mi rendo conto di aver dormito con i vestiti addosso. La mia mente è ancora ottenebrata dal sonno quando affacciandomi alla finestra, trovo Emi di nuovo nel cortile di casa, i ricordi del giorno prima mi assalgono e sono sufficienti a svegliarmi del tutto.

In un primo momento, mi allarmo temendo che Sana-san sia tornata e che ne abbia fatta una delle sue, ma poi mi rendo conto che la situazione è diversa rispetto a ieri, sembra che Emi stia osservando qualcosa tra i cespugli.

Incuriosito la raggiungo in cortile, ma memore dello strano momento d'intimità del giorno prima, adesso mantengo un po' di distanza da lei.

"Buongiorno."

Modificato da Ipergigio
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