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Il successo di D&D nell'era digitale


Demetrius

Messaggio consigliato

D&D sta vivendo di recente un successo fenomenale, in buona parte grazie a nuove piattaforme per la diffusione del gioco come Youtube e Twitch.

Gettando uno sguardo al passato è facile scoprire che fatti comuni al giorno d'oggi un tempo erano considerati pura follia. La società di un tempo non è quella di oggi e, fortunatamente in alcuni casi, certi argomenti non sono più considerati “tabù” o da “sfigati”. In questo articolo vi parleremo di come una serie di nuovi mezzi di comunicazione sta sempre più favorendo e aiutando la diffusione di un argomento che, al giorno d’oggi, non può essere più considerato da “sfigati”. Parliamo di un argomento un tempo considerato “tabù” (se non ci credete leggete questo articolo) come il GDR. Innegabilmente, il GDR non è ormai più un'attività solitamente praticata da “ragazzetti” che si riuniscono in un garage a fare “cose strane”. La diffusione della “cultura nerd” ha trasformato questo hobby in un fenomeno praticamente conosciuto da chiunque. Questa è una cosa che poteva sembrare follia fino a 30 anni fa, quando nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare una tale diffusione ed apprezzamento eppure al giorno d'oggi D&D è facilmente definibile come “mainstream”.

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Ma perché un tale successo di recente? Come accennavo sopra ciò è grazie ai nuovi mezzi di diffusione e ai social media, tramite i quali una sessione di gioco non è più qualcosa di “privato” o “intimo” nascosto agli occhi degli altri. Una sessione può invece diventare uno show a tutti gli effetti, uno spettacolo capace di appassionare gli spettatori e ottenere un gran numero di fan! Mi riferisco alla messa in onda dei famosi “liveplay” o “actual play”. Guardare in streaming gruppi di giocatori che narrano le loro storie e che si divertono, è già di per sé un’ottima pubblicità e, inoltre, spinge lo spettatore a volere provare il prodotto in prima persona! Come se non bastasse è possibile dare valore aggiunto alla trasmissione mettendo nei panni di giocatori e DM attori professionisti o personaggi celebri. Ecco nascere, quindi, serie di enorme successo come Critical Role, dove vediamo Matthew Mercer condurre, in qualità di Dungeon Master dello show, un'acclamata campagna durata 5 anni, che si è conclusa di recente (ne ha un'altra in cantiere per il 2018) e che ha ottenuto più di 5 milioni di visualizzazioni su Youtube in totale - e vi ricordo che parliamo di video di tre ore in cui delle persone siedono attorno ad un tavolo giocando tra di loro. Alla visione in streaming si aggiunge poi spesso anche un aspetto di interattività (in genere viene consentito agli spettatori di commentare, porre domande e persino influire sul corso del gioco) al fine di ottenere un’esperienza sempre più coinvolgente. Come non citare poi l'apprezzatissimo Dice, Camera, Action condotto dal DM Chris Perkins (membro del ristrettissimo team D&D della Wizards of the Coast e, dunque, uno dei creatori della 5a Edizione di D&D) che manda avanti una storia collettiva con i suoi giocatori seguendo le storyline ufficiali pubblicate dalla WotC. D&D viene ormai anche portato nei teatri, in maniera “live” e con tanto di costumi di scena, permettendo alle persone che partecipano di sentirsi più vicine ai loro “eroi” e garantendo il tutto esaurito (è, ad esempio, il caso delle avventure di Acquisition Incorporated, sempre con il magistrale DM Chris Perkins).

Twitch e YouTube sono dei canali di trasmissione facilmente accessibili e conosciuti da chiunque, e potete quindi facilmente immaginare il gigantesco bacino di utenti raggiunti, che possono senza nessuna difficoltà vedere questi show come e quando vogliono. Secondo Nathan Stewart, senior director del team D&D, “più di metà di coloro che hanno iniziato a giocare a D&D 5E lo ha fatto dopo aver visto o sentito qualcuno giocare online” e la cosa ha portato il team D&D ad investire molte risorse per supportare questi mezzi di diffusione, aprendo ad esempio il proprio canale su Twitch con più di 20 show al momento. Sono apparsi anche svariati podcast di grande successo come Critical Hit e The Adventure Zone. Ad ogni modo D&D non è l'unico GdR che sta spopolando su Youtube e i social media: svariati altri GdR stanno cavalcando l'onda del successo, ottenendo così i loro show e canali appositi.

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Quelli elencati finora non sono gli unici mezzi che contribuiscono ad alimentare il fenomeno di massa che D&D sta diventando. Ce ne sono vari altri che lo rendono sempre attuale, omaggiando il capostipite dei GdR. Nel mondo della televisione, ad esempio, possiamo citare una serie TV di tremendo successo come Stranger Things, in cui vediamo chiaramente i ragazzi protagonisti giocare al famoso gioco, e questo aspetto non fa solo da contorno: senza fare alcuno spoiler si può senza dubbio notare come alcuni degli antagonisti delle due stagioni finora uscite siano stati presi a piene mani da D&D e come il gruppo dei ragazzi vada a rispecchiare un classico gruppo di avventurieri. Anche il mondo del cinema sembra volere dire la sua, ecco perché è stato annunciato il film di D&D, che molti fan attendono con impazienza dalla Warner Brothers. Perfino il mondo dei videogames sembra aver ormai abbracciato il marchio di D&D, pensiamo all’attuale Dungeons & Dragons Online, un prodotto MMORPG di punta, che viene aggiornato in tempo reale con i contenuti che riguardano le storyline del GDR di D&D (tralasciamo qui volutamente altri videogiochi che hanno fatto storia, come Baldur’s Gate o Planescape: Torment, perché questi meriterebbero un articolo tutto loro).

Questo poi senza voler considerare tutti i prodotti accessori e i gadget (magliette, tazze, cappellini, etc.), giochi da tavolo che sfruttano l’ambientazione di D&D (come Castle Ravenloft e Lords of Waterdeep), innumerevoli libri (citiamo tra i tanti quelli di R.A. Salvatore, creatore del famoso personaggio Drizzt Do’Urden, e quelli che vedono come protagonista Elminster Aumar, personaggio che nasce dalla penna di Ed Greenwood) e svariati fumetti e graphic novel.

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Come si concretizza dunque di preciso questo successo per D&D? Stando ai commenti provenienti dalla Wizards of the Coast e dalla sua casa madre, la Hasbro, (che sono le aziende proprietarie del marchio), Dungeons & Dragons ha visto nel 2016 il suo anno più remunerativo di sempre, e le proiezioni per il 2017 fanno sperare in un ulteriore aumento di profitti e impatto del franchise. Non solo, pare che le vendite dei primi 3 anni della 5E superino già quelle della 3E e 4E combinate. Il marchio di D&D sta quindi chiaramente avendo un successo fenomenale e una diffusione senza precedenti. Il pubblico viene costantemente riempito di messaggi per niente “subliminali” che lo portano a conoscere D&D e ad avvicinarsi al suo multiverso. D&D è diventato qualcosa di potente nell’immaginario collettivo, qualcosa che non ha un bersaglio di sesso od età per chi lo possa usare, ed è dunque adatto a chiunque voglia avvicinarsi al “fantasy”. D&D NON è più soltanto un GdR, è appunto un vero e proprio franchise dai molti aspetti, al quale vari sviluppatori indipendenti si avvicinano per creare prodotti e gadget di varia natura. Quelle due “D” affiancate sono al giorno d'oggi immediatamente riconoscibili da chiunque, persino per coloro che non hanno mai partecipato a una fantomatica “sessione di gioco”.

Qui concludiamo citando testualmente il pensiero di due “pezzi grossi”, membri del team D&D della WotC:

Abbiamo oggi un pubblico molto più vasto di quanto abbiamo avuto negli ultimi decenni. É così facile pensare che la tecnologia potrebbe essere la morte di D&D, ma è stato davvero interessante vedere come questo non sia affatto il caso.
Mike Mearls

L
a cultura nerd e geek è ormai solo cultura.
Chris Perkins

 


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Cita

e vi ricordo che parliamo di video di tre ore in cui delle persone siedono attorno ad un tavolo giocando tra di loro.

 

Ecco, questa cosa per me è pura follia. Non riuscirei nemmeno dal vivo ad assistere a più di 5 minuti ad una sessione di GdR senza avere davanti a me una scheda e dei dadi per partecipare al gioco, figuriamoci sorbirmi 3 ore di video su youtube per vedere dei tizi che giocano. Penso che il GdR sia uno degli hobby più belli e divertenti al mondo ma guardare altri che giocano è certamente una delle cose più noiose che possano esistere. 

Ben venga però se altre 5 mln di persone si sono divertite a vederli giocare e si sono avvicinate all'hobby grazie a quei video.

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Indubbiamente la Wizard è stata molto abile nel promuovere i suoi prodotti aiutata non poco dal fatto, ampiamente sottolineato nell'articolo, che la cultura nerd che per decenni ha fatto da sostrato a D&D (e non solo) è divenuta nel frattempo fenomeno di massa. Pensiamo anche soltanto all'acclamata sitcom BigBang Theory, ormai apprezzata da tutti, con i suoi nerd di successo.

Ecco, forse è questo il punto. Gli sfigati di ieri che nessuno capiva sono diventati i vincenti di oggi dopo che hanno fondato startup, sono divenuti personalità di successo. E a chi non piacciono i vincenti?

Sono molto scettico sul prossimo film di D&D. Ha sempre sofferto molto le trasposizioni cinematografiche, scontando il suo essere fantasy classico senza una vera e propria anima che lo contraddistingue, che lo fa svettare rendendolo interessante. Certo con una grossa fanbase può risultare comunque un successo al botteghino, vedi il film di Warcraft.

Ma dal mio punto di vista se volessero tirar fuori qualcosa di interessante dovrebbero pescare fra le ambientazioni più esotiche e meno viste sullo schermo, tipo l'Underdark, Eberron o Dark Sun.

Modificato da Mezzanotte
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Bell'articolo. Anche io sono rimasto stupito dalle vendite di un prodotto che inizialmente era solo cartaceo in questa epoca iper-digitale. E continuano a vendere come dei forsennati (Xanathar Guide to Evertything è nella lista dei best seller...) nonostante insistano nel non rilasciare i PDF dei manuali e facciano pagare i contenuti digitali (su Beyond o altre piattaforme) a peso d'oro.

E' vero che è stata sdoganata la cultura nerd, ma personalmente voglio leggerci una tensione alla riscoperta dello stare assieme senza social, cellulari, computer ecc. Sarò io che sono ottimista, ma questa D&D-mania un po' mi conforta...

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Io penso che il cartaceo vada comunque forte nei giochi da tavolo, anche perché la comodità del libro piuttosto che il supporto elettronico è indubbia per molti.

Poi a me non stupisce che le vendite siano elevate, in quanto il prodotto è ben fatto e presenta caratteristiche che tanti giocatori di ruolo vorrebbero giocare, tra tutte l'immediatezza, a quanto pare pure per chi la vede dall'esterno.

Il nome ormai è un marchio decennale e l'azienda sta lavorando bene in tal senso. A me non stupisce affatto il successo, calcolate che non è stato graduale il passaggio a causa del "limbo" della quarta edizione.

PS: personalmente hai scritto un bell'articolo, spesso si trovano traduzioni di recensioni in inglese o annunci, invece te hai argomentato bene.

Modificato da Zaorn
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Bell'articolo, incredibile in effetti il successo che sta avendo D&D nell'era digitale. Cosa che non mi aspettavo sinceramente.

Ricordo infine come circa 15-20 anni fa, periodo in cui giocavamo a Lex Arcana a casa di un amico, sua moglie (con qualche problemino di depressione post-parto), ci cacciò di casa accusandoci di fare sedute spiritiche e voleva chiamarci a testimoniare alla causa per il divorzio dal marito/DM perchè le avevamo fatto il malocchio a lei e al figlioletto...per dire che di pregiudizi ce ne sono stati e saranno sempre in questo ambito....ma noi non molliamo!

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