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L' Ultima Torcia (by Another Goblin) - TDG


Another Goblin

Messaggio consigliato

Mi volto verso Trincaduro, ascoltando quanto ha da dire. 

Siamo qui per questo compagno, scoprire cosa si nasconde in questi cunicoli e perché stanno terrorizzando il villaggio. Do quindi un'occhiata agli attrezzi mostrati da Trincaduro.

Pensi che quindi qualcuno abbia scavato con questi per disseppellire cadaveri?

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Questo posto è marcio e maledetto... lo sento nelle ossa, fin dentro. È una miniera, ma è come se qualcosa fosse sbagliato... Signori, temo che ci sia qualcosa di peggio della terra marcia ad appestare questo posto... state in guardia e, qualunque cosa accada, pregate il Signore della Luce, che guidi la vostra mano... ciò detto, avanzo verso il buio, tenendo la mia fida torcia in alto, a rischiarare la strada.

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Il chierico apre la strada verso il corridoio buio.

Pochi passi dopo, notate che la galleria inizia a farsi stretta e bassa, al punto che soltanto i nani riescono a passarci in piedi. Umani ed elfi sono costretti a gattonare per attraversarla.

Tolta la luce emanata dalla torcia di Edmund, l'ambiente è buio ed umido. Sentite le pareti stringersi sulle vostre spalle e vi manca l'aria.

Un rumore roboante si fa sempre più forte via via che proseguite.

Infine arrivate in una zona più larga. Una stanza di forma vagamente quadrata con un soffitto molto basso: la parete alla vostra destra è coperta con assi di legno tenute su con barili e travi. Uno dei barili è rovesciato e il suo contenuto è a terra: si tratta di grosse pietre con scintillanti linee dorate. Dall'altra parte, alla vostra sinistra, c'è un altra apertura. Fortunatamente è più larga ed alta del tunnel appena percorso. 

Attorno a voi continua a sentirsi quel suono roboante e continuo.

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Non si sente affatto a proprio agio a camminare come un cane in quel tunnel freddo e umido. Poi finalmente questo termina in una grotta più ampia. La parete con le assi di legno attira la mia attenzione, e a quanto pare anche quella di Trincaduro che si lancia in terra ad arraffare una pietra fuoriuscita da un barile.

Oro? Ne sei sicuro? chiedo dubbiosa. Torno a concentrarmi, la sicurezza prima di tutto e quel tunnel a sinistra non mi rende tale. 

Dobbiamo prima esaminare l'imbocco di quel tunnel a sinistra e verificare che sia sicuro prima di perdere tempo con quei barili.

Mi avvicino all'ingresso del tunnel richiamando l'attenzione di Burke affinchè illumini la zona.

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Sono sempre meno tollerante nei confronti di questo Trincaduro ma meglio sforzarsi di non darlo a vedere. Con la torcia cerco di illuminare la zona. Questo posto non mi piace, sento puzza di morto. Non mi piace niente di questo posto dico infine. Per la barba del Signore della Luce, vediamo che cosa c'è in questi barili... E dall'altra parte di queste stramaledettissime assi. Magari riusciamo a notare qualche pericolo, prima di metterci i piedi sopra. Ciò detto, mi avvicinò ai barili e li illumino meglio, cercando di sfruttare le mie conoscenze da minatore e poi alle assi, per cercare di guardare dall'altra parte. 

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Tra quel cumulo di vecchie botti mezze rotte, ne trovate una più piccola, contenente pepite d'oro ed un corposo plico di lettere.

Dietro le assi di legno, invece, vi è un passaggio. Notate che le assi sono tutte piegate, rotte o incrinate.

Proprio come se qualcosa, passando, le avesse colpite con grande forza.

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Mi sembra tutto troppo bello per essere vero (cioè, tutto meno Trincaduro) e non mi fido di quelle assi divelte. Faccio luce a Ermione con la mia torcia, ma con uno sguardo attento cerca o di capire se la cosa - qualsiasi cosa fosse - che è passata di lì, abbia lasciato segni o impronte che mi facciano capire cosa diavolo fosse. "Non cantiamo vittoria troppo in fretta, signori miei. Queste caverne sono pericolose. Possa il Signore della Luce benedire il nostro cammino... " poi mi rivolgo a Ermione e Trincaduro "Compagni, se quelle sono pepite d'oro, direi che l'idea migliore è tornare in paese con esse e comprare qualcosa di meglio dei nostri arnesi spuntati... Se le storie sono vere, in queste caverne potrebbero esserci cose che non siamo pronti ad affrontare... "

Modificato da sleepingcreep
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Ermione

Allento la presa sulle lettere quando Burke cerca di strapparmele dalle mani.

Prenditele!

Quindi un rumore mi scuote. Prendo l'arco ed incocco una freccia guardandomi intorno circospetta.

Se vogliamo prenndere quell'oro e tornare indietro per me va bene, ma faremmo meglio a muoverci!

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Capitan Bartolomeo Trincaduro "Bart Bottiglia"

Capisco che la paura vi stia sopraffacendo Signor Burke, e non vi nego che questi rumori urlano "alla spada e feroci!", tuttavia è mio compito ricordarvi che siamo qui per risolvere un specifico problema, cosa diremmo agli abitanti del villaggio? Senza contare che abbiamo viaggiato per prendere poche pepite? Suggerisco quantomeno di osservare la situazione per capire meglio con cosa abbiamo a che fare.

Apro lo zaino e bevo un goccio dalla mia bottiglia, direzionandola verso i miei compagni, iniziando da Ermione Volete?

Continuo poi il mio discorso

Nulla vieta il darsela a gambe se ci troviamo davanti qualcosa che non siamo in grado di affrontare, che ne pensate?

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Il nano decide di leggere le lettere scritte nella sua lingua madre.

Si tratta di lunghi e noiosi inventari scritti in nanesco, riguardanti gli strumenti in uso ed il materiale reperito in miniera.

Una di queste lettere, invece, è una lettera di ringraziamento scritta da un nano chiamato Alcide e rivolta a tale Fortepugno Kreig.

Leggendo, Burke capisce che Alcide è grato all'altro nano per avere liberato lui, il suo giovanissimo protetto e un elfo dalla prigionia della Tribù Goblin Testa di Cervo.

Mentre il chierico sta leggendo, al rumore roboante che accompagna voi avventurieri si sentono grugniti lontani e famelici provenire dalla stanza dalla quale siete giunti.

Qualcuno, o qualcosa, ha fiutato il vostro odore.

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Capitan Bartolomeo Trincaduro "Bart Bottiglia"

Non sappiamo cosa ci sia oltre quel passaggio...se ho imparato qualcosa in questi anni, è proprio a non precludermi la via di fuga.

Ora se c'è qualcosa che ci impedisce di uscire, nel migliore dei casi continuerà ad impedircelo anche più tardi quando e sé riusciremo ad uscire di qui. Ripeto nel migliore dei casi, nel peggiore invece ci ritroveremmo come un barile di Rhum bucato da entrambi i lati: comunque lo inclini non riesci a mantenere il liquido all'interno, quindi o lo bevi subito, oppure lo perderai tutto quanto. 

Faccio segno con la mano a Burke

Piuttosto prete, che dicono quelle carte?

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  • 2 settimane dopo...

Scartoffie, Capitano, per lo più scartoffie. A parte una lettera di ringraziamento scritta da un certo Alcide, che è stato liberato dalla prigionia dei Goblin da Fortepugno Kreig... Ma non so come possa esserci utile questa notizia...

Mi spaventa questo rumore ma cerco di non farlo vedere. 

Questo rumore non mi piace... Troviamo un posto difendibile e prepariamoci a essere attaccati!

Spoiler

Faccio un check in intelligenza per capire se la cosa ci sia utile o se i nomi della lettera mi ricordano qualcosa. Nel frattempo, cerco un posto che sia facilmente difendibile vicino a noi. 

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@sleepingcreep

Spoiler

I nomi della lettera non ti dicono ancora nulla, hai solo il sospetto che tutto ciò sia un eco di qualche storia sentita in passato.

La stanza in cui vi trovate non ha alcuna roccia dietro cui ripararsi, purtroppo. Vi sono solo i vecchi barili e la parete con le assi rotte. 

Dal corridoio, un famelico ansimare si fa via via più vicino e la sua ombra si proietta gigantesca lungo la parete.

Ne riuscite a scorgere le zanne affilate e i rivoli di bava che colano.

Quella che dall'ombra poteva sembrare una gigantesca creatura feroce, in realtà è "solo" un lupo, il quale si ferma sulla soglia dello stanzone, con altri quattro lupi più giovani al suo seguito.

Il capobranco resta lì e vi studia con ferina attenzione, ringhiando e perdendo altra saliva dalle fauci.

E' affamato, certo, ma non così sciocco da avventarsi su di voi come foste goblin qualunque... 

  • Grazie 1
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Ermione

State fermi immobili, niente mosse avventate è coi suoi cuccioli e se li sente minacciati attaccherà dico sussurrando ai miei compagni.

Se siamo fortunati se ne andrà per la sua strada penso, ma intanto la mia presa si stringe più forte sull'impugnatura dell'arco.

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