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Guida alle Classi di D&D 5E: Il Bardo


SilentWolf

Messaggio consigliato

Sisi, appunto. Trovassi un player che mi proponesse un bardo nelle forme citate sopra od un monaco in quelle tue potrei anche permetterlo. Per esempio ho anche permesso il monaco in stile shaolin ma deve per forza avere il background far traveler e mi devi parlare spesso con le L al posto delle R (per una migliore interpretazione).

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@Pyros88 Ovviamente non puoi fare miracoli e cambiare la testa di chi non vuole, ma ricorda che - proprio in qualità di Master - tuo compito è anche quello di mostrare ai tuoi giocatori delle alternative, sensibilizzarli verso idee diverse da quelle da loro usate. Ricorda che la gente non sceglie nuove strade, se prima non le scopre o nessuno gliele mostra. Molti giocatori giocano il Bardo stereotipato di D&D (il musicista/cantante) perchè l'unica fonte a loro disposizione è il manuale di D&D. Al contrario, se qualcuno gli mostrasse quanto è affascinante sperimentare con l'interpretazione del bardo dando vita a PG diversi, più credibili, più interessanti, più particoli, magari addirittura più sfacettati e pieni di spessore, allora lo faranno anche loro.

Quando crei i tuoi PNG, tu per primo evita come la peste lo stereotipo descritto nei manuali di D&D e proponi loro personaggi più interessanti, particolari, credibili e accattivanti. Mostragli che creare un Bardo diverso è decisamente possibile e magari anche più divertente. Quando i giocatori creano i loro PG, suggeriscigli (ma non imporgli) delle possibili alternavite, consigliando loro modi particolari di interpretare il concept del bardo e aiutandoli a integrare le loro personali esigenze con idee meno banali.

E se i giocatori non prendono sul serio un determinato concept (quindi lo usano per fare casino) è, ancora una volta, spesso perchè nessuno li ha aiutati a immaginare quel concept come una seria fonte di divertimento. O nessuno ha mostrato loro che è possibile usare quella Classe (o quella regola) per creare PG divertenti da giocare in maniera seria e credibile, oppure sono abituati all'idea che giocare a D&D significhi mai prendere nulla sul serio, interpretare in maniera approssimativa, usare idee sterotipate senza sforzarsi di dare spessore ai PG e, piuttosto, concentrarsi unicamente sul combattimento e sui PX.
Nel primo caso è necessario mostrargli che anche quella Classe può essere re-interpretata per dare vita a PG intriganti, sfaccettati, unici e divertenti in base ai loro gusti.
Nel secondo caso è necessario mostrargli che anche la storia di una campagna può essere una fonte di divertimento (cosa che molti Master di D&D dimenticano di mostrare, ritenendo spesso essi stessi la creazione di mondo/PNG in maniera coerente e accattivante come qualcosa di poco rilevante). Fai in modo che i giocatori si sentano rapiti dal mondo immaginario e dalle vicende che i loro PG si trovano a vivere, e vedrai che prenderanno molto più seriamente la creazione di questi ultimi. Le persone prendono sul serio ciò che le appassiona. E per appassionare i giocatori devi scoprire cosa li diverte e li emoziona, e integrare queste idee nella tua campagna, dando vita a qualcosa che sia più di un semplice collage di combattimenti o di quest slegate tra loro (non ho idea di come giochi; sto dando consigli generali). ;-)

Non solo il Bardo, ma tutte le Classi di D&D possiedono il loro stereotipo che spinge i giocatori a giocar banale: il Ladro egoista e vigliacco, il Barbaro aggressivo e burbero, il Chierico infermiere-santone, il Paladino fanatico-bigotto-precisino, ecc. Compito del DM è aiutare i giocatori a uscire da quel modo di vedere la Classe o addirittura il gioco intero. Escludere a priori una Classe, però, sicuramente non risolve il problema.
Una Classe ha senso escluderla solo se va a scontrarsi con le necessità dell'ambientazione....altrimenti puoi al limite escludere dei concept, mentre nel frattempo aiuti i giocatori a trovare modi alternativi per utilizzare la Classe.

Modificato da SilentWolf
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11 ore fa, SilentWolf ha scritto:

La scenetta del bardo che suona o canta in mezzo alla battaglia è un luogo comune inventato da D&D, basandosi su stereotipi e non avendo alcun interesse a creare qualcosa di verosimile o plausibile dal punto di vista logico. Quello che non bisogna mai dimenticare, è che D&D non è mai stato particolarmente interessato alla massima coerenza interna. Prende cose a caso, le butta nel calderone perchè sono intriganti e non s'interessa se hanno senso o se assieme fanno a pugni tra loro.
Sono i giocatori (e li comprendo) che, dimenticando questa logica di base di D&D, si aspettano dalle idee di D&D un senso logico che D&D non ha mai avuto interesse di cercare.

Amen! ;)

 

3 ore fa, savaborg ha scritto:

Shannara.

Pur amando Shannara (è stata la prima saga fantasy che ho letto... e il primo "amore" non si scorda mai, nonostante i suoi difetti), il canto magico è la cosa che ho apprezzato meno... se fossero stati poteri magici innati "generici", sarebbe stato meglio, secondo me.

Modificato da MattoMatteo
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17 ore fa, Pyros88 ha scritto:

ho sempre apprezzato il bardo per la sua poliedricità e ruolo in un party ma l'ho sempre detestato, tanto che l'ho bandito dalle classi che un mio giocatore può interpretare perché proprio non ce lo vedo uno in mezzo alla battaglia prendere in mano uno strumento musicale e suonare note magiche. Come si difende da una aggressione con entrambe le mani impegnate? Cosa succede se un colpo do un avversario gli spacca lo strumento? 😆 E se ha il raffreddore o mal di gola come fa a comporre correttamente la propria magia bardica? 🤔

Scusa, ma questo punto non vale lo stesso discorso per chi in mezzo alla battaglia legge il libro degli incantesimi?
Almeno il bardo può guardarsi intorno mentre suona.
Che ci vuole a perdere il segno mentre il mago evita la spadata di un nemico?
Per cambiare incantesimo teoricamente si deve anche mettere a sfogliare il libro.

Poi il bardo potrebbe benissimo far partire l'incantesimo semplicemente facendo un accordo, non un'intera canzone. Potrebbe citare un verso di una poesia per ispirare gli alleati, non recitare l'Amleto.

Dico questo perché penso si debba sempre ricordare di star giocando ad un gioco pensato per essere estremamente fantastico, dopotutto.

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Secondo me c'è stato un fraintendimento a un certo punto, perché quello che dici non mi torna. Dici che se un giocatore ti proponesse un bardo alternativo glielo concederesti, ma al giocatore come può venire in mente di farlo se tu hai vietato la classe?

Modificato da The Stroy
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non è che la vieto punto e basta.

tra me e i miei giocatori/amici ci si conosce, ci si parla, e si dialoga di gdr anche fuori dalla sessione, alcuni sono giocatori sono navigati e hanno esperienze pluriennali e con anche altri master. E non li ho mai visti proporre o parlare di un bardo alternativo allo stereotipizzato, a parte che sembra essere una classe che comunque esercita poca attrattiva su di loro già di per sè. Se mi parlassero in generale pd in riferimento ad altre campagne dove non mastero di un bardo alternativo, allora lo prenderei in considerazione permettendone la creazione.

poi parliamoci chiaro, vieta una classe non primaria fra tutte le altre non altera il le meccaniche del gdr e non limita l'esperienza; si sono tutti sempre trovati bene a scegliere fra le restanti. 🙂 

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Per carità... Se siete tutti d'accordo ben venga.

Solo che sai, suona sempre un po' tragico quando qualcuno arriva a dire: "io il bardo lo vieto sempre nelle mie campagne".

In ogni caso, per tornare alla domanda posta da Silent nel suo articolo, non sono ancora riuscito a giocare un bardo in 5E (anche se il mio bellissimo e inutilissimo bardo della 3.5 è stato amato tantissimo!), perciò racconterò di quando un mio giocatore ha deciso di interpretare una versione più giovane e affascinante di un noto (e "compianto") politico italiano che ha caratterizzato la seconda metà del '900. Nello specifico, la campagna era ambientata in una sorta di medioevo europeo (in periodo crociate) e il soggetto ha stabilito che il suo personaggio non avrebbe mai combattuto a meno che non fosse necessario. Era un bardo con background da studioso o da spia (ora non ricordo).

Durante la prima fase della campagna, dovevano sgomberare dei banditi che apparentemente piagavano un villaggio e le fattorie dei dintorni. Dopo circa 5 sessioni, avevano convinto tutti i banditi (e c'erano 3-4 fazioni più o meno in contrasto anche al loro interno) e una buona parte degli abitanti del villaggio ad unirsi a loro per fondare il loro "regno" personale, mantenendo il segreto con il regno centrale. Erano al 3 livello. E ha fatto tutto questo praticamente senza incantesimi, ma semplicemente manipolando le leve giuste con le persone giuste!

[Fra l'altro, non ha mai cantato/suonato nulla a parte la sera davanti al fuoco, e solo perché gli avanzavano le competenze negli strumenti e le aveva dovute infilare in qualcosa]

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Io, personalmente, nella prossima campagna volevo giocare in 5a un bardo del collegio del valore o delle spade (devo ancora decidermi), lottatore!
Expertise in Atletica, doppio attacco e si va a sbattere le teste dei nemici insieme! Magari urlando e mimando epiteti più o meno coloriti ai compagni o ai nemici!

 

Al momento giochiamo ancora in 3.5 e sto giocando quello che definite il "bardo stereotipizzato". Personalmente non ci trovo nulla di male, anzi! E' un roleplay off combat molto più divertente del solito chierico/paladino/barbaro/mago, che ti permette di uscire da situazioni complesse risparmiando tempo, slot incantesimi e pf. In combattimento è il facilitatore, fa risparmiare azioni ai caster e permette ai combattenti di colpire in sicurezza. In poche parole... LO ADORO!

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Concordo con Pyros. Il bardo (ovviamente parlo solo della mia esperienza personale) purtroppo è una classe "Attira-giocatori-di-m****".  Boh, non so se sia dato dal bardo in sè o dall'idea cazzona che gira sul personaggio, i giocatori e master che conosco (anche se poi non sono tanti) hanno tutti l'immagine del bardo come "giullare" e non come scaldo. 

Poi, per dire qualcosa di più oggettivo, mi sembra che il bardo sia tra le 12 di base la classe di cui si può fare tranquillamente a meno. Mi sono sempre chiesto perchè sia una classe "base" da manuale del giocatore, la vedo più adatta a campagne particolari o a qualche compendio per avventure incentrate sulla socialità, musica, ecc

Ovviamente col reskin si può fare di tutto e di più, ma non cambia l'immagine stereotipata della classe. 

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@Pyros88

Continua a sembrarmi un caso di comunicazione tutt'altro che limpida e con un bel po' di non detti, che mi pare poco funzionale per un gruppo di gioco, e che "vietare una classe […] non limita l'esperienza" sia un'evidente contraddizione, ma amen: affari tuoi e dei tuoi giocatori.

 

Piuttosto, preferisco contribuire con un'altra proposta di bardo alternativo, giocato in questo caso da @Maldazar: un medico esperto in droghe, feromoni, correnti bioelettriche e (ovviamente) panciotti.

 

@Anderas II

Io invece i giocatori di merda li ho sempre visti attratti da Assassino e Paladino (anche se ho avuto pure esempi nell'altro senso). Attirano edgelord e giocatori molesti come il miele con le mosche.

Modificato da The Stroy
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4 ore fa, The Stroy ha scritto:

 

@Anderas II

Io invece i giocatori di merda li ho sempre visti attratti da Assassino e Paladino (anche se ho avuto pure esempi nell'altro senso). Attirano edgelord e giocatori molesti come il miele con le mosche.

Boia can thestroy hai ragione, col gruppo vecchio avevo un assassino che puntualmente provava ad uccidere i compagni di gruppo. Riguardo al paladino... diciamo solo che è il mio pg preferito :joy:

PS: edgelord è un complimento, dai ammettilo

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Il 24/11/2017 alle 07:05, Pyros88 ha scritto:

 Per esempio ho anche permesso il monaco in stile shaolin ma deve per forza avere il background far traveler e mi devi parlare spesso con le L al posto delle R (per una migliore interpretazione).

Quindi non accetteresti un monaco che non sia uno stereotipo? (domanda seria, niente sarcasmo)

Comunque, ritengo che il bardo (come inteso da D&D) sia ormai quello che identifico come un "D&Dismo", un elemento nato in D&D che ormai ha caratteristiche proprie, diverse da quelle che gli verrebbero affibbiate al di fuori dell'ambiente dei giochi di ruolo. Diciamo che ormai è, perdonatemi il termine, quasi tautologico: gioco un bardo perché voglio interpretare un bardo come è stato reso popolare da D&D stesso, cioè un personaggio molto versatile che può usare abilità magiche tramite le arti, principalmente musicali. E ormai questi sono i bardi che si trovano più spesso nella cultura popolare, basti pensare alla classe di Final Fantasy [stesso ragionamento per il monaco].

È possibile giocare bardi diversi dalla "massa". Un esempio sono i bardi di Dark Sun, che sono più vicini ad assassini: di giorno sono intrattenitori, di notte usano veleni e simili per mettere fuori gioco i nemici politici di chi li ha assoldati. Insomma, qualcosa di molto simile al Collegio dei Sussurri (o come vorranno tradurlo) di Xanathar's Guide to Everything. Mi stanno piacendo queste guide proprio perché, invece di concentrasi sulle meccaniche (ci sono montagne di guide per quello), danno ottimi spunti narrativi.

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6 ore fa, Anderas II ha scritto:

Concordo con Pyros. Il bardo (ovviamente parlo solo della mia esperienza personale) purtroppo è una classe "Attira-giocatori-di-m****".  Boh, non so se sia dato dal bardo in sè o dall'idea cazzona che gira sul personaggio, i giocatori e master che conosco (anche se poi non sono tanti) hanno tutti l'immagine del bardo come "giullare" e non come scaldo. 

Poi, per dire qualcosa di più oggettivo, mi sembra che il bardo sia tra le 12 di base la classe di cui si può fare tranquillamente a meno. Mi sono sempre chiesto perchè sia una classe "base" da manuale del giocatore, la vedo più adatta a campagne particolari o a qualche compendio per avventure incentrate sulla socialità, musica, ecc

Ovviamente col reskin si può fare di tutto e di più, ma non cambia l'immagine stereotipata della classe. 

In qualunque mondo esiste l'avventuriero che suona o quello che è bravo con le parole, o quello che è bravo in tutto, ma non spicca il nulla. Ecco i bardi....

Io piuttosto la classe che non concepisco e di cui farei a meno è il ranger, povero sia da un punto di vista di flavour, sia da un punto di vista di meccaniche.

Cioè il flavour del ranger è quello di di esploratore (qualcuno ha detto Scout) e protettore della natura, in una versione molto più triste del druido che proprio non sta in piedi!

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3 ore fa, SNESferatu ha scritto:

Quindi non accetteresti un monaco che non sia uno stereotipo? (domanda seria, niente sarcasmo)

Comunque, ritengo che il bardo (come inteso da D&D) sia ormai quello che identifico come un "D&Dismo", un elemento nato in D&D che ormai ha caratteristiche proprie, diverse da quelle che gli verrebbero affibbiate al di fuori dell'ambiente dei giochi di ruolo. Diciamo che ormai è, perdonatemi il termine, quasi tautologico: gioco un bardo perché voglio interpretare un bardo come è stato reso popolare da D&D stesso, cioè un personaggio molto versatile che può usare abilità magiche tramite le arti, principalmente musicali. E ormai questi sono i bardi che si trovano più spesso nella cultura popolare, basti pensare alla classe di Final Fantasy [stesso ragionamento per il monaco].

È possibile giocare bardi diversi dalla "massa". Un esempio sono i bardi di Dark Sun, che sono più vicini ad assassini: di giorno sono intrattenitori, di notte usano veleni e simili per mettere fuori gioco i nemici politici di chi li ha assoldati. Insomma, qualcosa di molto simile al Collegio dei Sussurri (o come vorranno tradurlo) di Xanathar's Guide to Everything. Mi stanno piacendo queste guide proprio perché, invece di concentrasi sulle meccaniche (ci sono montagne di guide per quello), danno ottimi spunti narrativi.

Il monaco, con tutta la dinamica del ki power e che rispetto alla 3.5 ha perso tutta la meccanica di combattere con delle armi da monaco per fare Flurry of Blows, è ancora più orientaleggiante e fa davvero a cazzotti con il flavour classic fantasy con cui mi piace creare e gestire le mie campagne nella sword coast. Preferisco che sia un'arte praticata in un'altra zona di toril (od al massimo un arte ascetica degli elfi in stile arte marziale vulcaniana per dirla alla star trek) e quindi la limito proprio perché preferisco un'ambientazione dal flavour tolkieniano.

Modificato da Pyros88
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38 minuti fa, Pyros88 ha scritto:

e quindi la limito proprio perché preferisco un'ambientazione dal flavour tolkieniano.

Anche qui senza sarcasmo ma solo per sapere, ti rendi conto che i Forgotten Realms, con gli dei direttamente e pesantemente coinvolti la magia comune e potentissima e un generale livello di potenza elevatissimo, e il flavour tolkienano si sposano assai poco (senza pesanti modifiche quanto meno)?

Forse intendi più Sword & Sorcery che tolkeniano?

 

 

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54 minuti fa, Alonewolf87 ha scritto:

Anche qui senza sarcasmo ma solo per sapere, ti rendi conto che i Forgotten Realms, con gli dei direttamente e pesantemente coinvolti la magia comune e potentissima e un generale livello di potenza elevatissimo, e il flavour tolkienano si sposano assai poco (senza pesanti modifiche quanto meno)?

Forse intendi più Sword & Sorcery che tolkeniano?

 

 

hai ragionissima, mi sono espresso male. mi sfuggiva quella classificazione e tolkieniano era la cosa che mi veniva in mente al momento per cercare di spiegarlo.

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