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Quest di Inverno Anno 1000 (Turno1)


Smaug

Messaggio consigliato

I Sacerdoti di Westeros sono d'accordo sull'opinione che gli dei stanno dando segni dell'arrivo di un cattivo presagio. I popoli vengono impauriti da una minaccia proveniente dal Mare. Una razza di strani marinai è stata avvistata in Mare. Navigando con dei Drakkar questi invasori stanno arrivando alla grande su Westeros. Dovete prepararvi alla guerra!

 

I Signori di Westeros vengono avvisati da un giro di missive comuni, i sacerdoti cercano di invitare tutti i reami alla pace per prevenire l'invasione venuta dal Mare. Seguiranno le comunicazioni dei Signori di Westeros.

 

Nota Bene:

Benvenuti nel gioco, questa è la prima quest che da il Via a questo Play By Forum. Spero tanto sulla passione dei giocatori. Ora cercate di scrivere messaggi di risposta a questo topic, cercando di spiegare il punto di vista della vostra fazione. Buon divertimento e per i curiosi che aspettate ad iscrivervi e a giocare con noi?!

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Bloody Gate

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«Patetici. Patetici tutti voi.» disse Ygreine von Carstein mentre finiva di mettere al suo posto un bandito nei dintorni di Bloody Gate, assicurandolo al suolo con il suo stivale a tenerlo fermo. Tenera ragazza all'apparenza, vestita secondo la moda di Alto Giardino, anche se il tocco della famiglia di vedeva nelle aggiunte di armature poste in alcuni specifici punti del vestito, come brocchieri e ginocchiere ad esempio. Era una abile spadaccina ed il dono l'aveva resa ancor più letale di quando era viva e si dilettava come assassina e duellante a pagamento.
«Invero curioso che l'unico di voi un minimo apprezzabile sia il più giovane...inizio a temere che il mio signore abbia ragione e che tutto stia marcendo...bah.» disse assestando un colpo al torace del vecchio ladro e probabilmente spezzandogli una costola o due. L'uomo rantolò un poco prima di svenire. Il disgusto sul volto di Ygreine sparì soltanto quando un pipistrello giunse ad alta velocità, recando un messaggio appeso alla sua piccola zampa. La giovane thrall osservò il messaggio: un minuscolo contenitore di metallo con inscritto il simbolo del casato. Doveva arrivare al suo signore dunque.
Lasciato andare il pipistrello, Ygreine si volse verso l'orizzonte, osservando il palazzo di Bloody Gate, la corte del suo signore. Sospirò come quando aveva poggiato lo sguardo sul bandito e lasciò che i ghoul facessero ciò che volevano sui banditi ancora vivi...tranne uno. Questo, ben più lentamente, sarebbe stato scortato a corte.

***

La musica dominava la ricca sala da pranzo, dove alcuni poveri servitori umani erano costretti a servire, ancora vivi, altri come loro. Criminali, lestofanti ed altri poco di buono raccolti in lungo ed in largo, questo era quanto il signore di Bloody Gate offriva ai suoi vassalli. Molti avevano storto il naso ad una simile decisione del signore, ma egli si era dimostrato inamovibile...e crudele contro i trasgressori. Se c'era una cosa che i vampiri comprendevano era la forza, specialmente quando così brutale e tutti avevano nuovamente giurato fedeltà. Almeno quelli che da tempo lo facevano. Quando Ygreine aprì le porte in forma di lupo, lanciandocisi sopra, non furono pochi i nobili vampiri che trasalirono, per poi iniziare subito a sparlare di lei.
La "preferita" del conte era il nomigliolo che le era stato marchiato sopra, quasi fosse soltanto una cortigiana od una cagna da bordello.  Niente di più falso peraltro, ma le voci fintanto che vengono ripetute assumono sempre più i contorni della verità.
«Mio signore, un messaggio urgente per lei. E' importante.»
Molti iniziarono a prenderla in giro: non era forse più importante il banchetto della bieca stoltezza che lei portava? Che forse non aveva avuto neanche un attimo di tempo per pulirsi le zampe ( termine che non cambiò neppure adesso che era in forma antropomorfa, tanto era il disprezzo dei nobili).
Lei si inginocchiò e rimase in attesa.
I passi nella sala del suo signore risuonarono nonostante fossero leggeri come il vento, tanto il brusio dei nobili si era chetato al suo passaggio. Continuarono a sparlare le nobildonne, protette dai loro ventagli di piume ed ossa umane.
Il padrone appariva come un giovane uomo, neppure ventenne. Vestito ( o svestito potremmo dire) alla moda dell'Essos, indossava un cingilombi, una gonna da incantatore forse che gli arrivava all'incirca a metà stinco. Come tutti aveva la pelle diafana, ma a differenza degli altri la sua pareva marmo e non malata e cadaverica.
I lunghissimi capelli erano lasciati come una libera criniera liscia, piena di gioielli e monili. I capelli erano rossi come il sangue, intinti in un simile colore volontariamente, insieme ad erbe ed elisir magici.
Quando il padrone si avvicinò a lei e le toccò la mano, lei venne scossa da un tremito.
Il silenzio continuava.
«Forse giungeranno nuovi commensali al nostro desco, a quanto leggo. Misteriosi marinai giungono su navi lunghe e strette. Niente che non si debba affrontare.» disse con voce melodiosa. Alcuni dei commensali ridacchiarono contro tali sciocchi.
Le risate furono brevi.

«Chiamate i vostri necromanti, affinate di nuovo i vostri sensi e poteri. Ci prepariamo ad incursioni e forse persino ad invasioni, qualora siano in numero così alto. Pretendo che stiate all'erta: siamo lupi, non pecore. Trarremo nuova forza da ogni morto e da ogni goccia di sangue stillata.
Quanto al resto, perdonatemi...io inizio subito. Continuate pure il banchetto finché vi aggrada, miei cari ospiti.»

***

Una missiva assai veloce viene inviata indietro ai sacerdoti.
Lord Icarus combatterà contro questa nuova minaccia e spera così faccia ogni altro. Uno sforzo condiviso è migliore di uno singolo.

 

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Alti Elfi

 

 

 

Dorne, Lancia del Sole

" Per cinquemila anni abbiamo difeso i regni di Westeros dai poteri perniciosi del Caos e dalla follia del Re Stregone. Abbiamo visto la nostra terra, una volta verde e rigogliosa, diventare arida mentre i cieli si svuotavano della voce dei draghi e del canto di Asuryan. Sopravviviamo appesi, come uno scalpo fatto male, ai fasti del nostro passato, divisi ed immobili spettatori di questo nostro tempo, mentre le razze inferiori proliferano su di un continente che e' nostro per diritto "

Aveva smesso di piovere a fine mattinata. Il cielo strappato alle cime dei tetti e brandelli di nuvole arrampicati sul fianco della Torre di Hoeth, la piu' alta di Lancia del Sole, dimora dei Maestri di Spada e dei Maghi Bianchi.
Il vento era andato a correre altrove, lasciando dietro di se nient'altro che sabbia e foglie tremolanti. Tutto era rimasto immobile per un lungo momento, come l'esitazione sospesa e fremente di una grande presenza rapace invisibile, prima che le nuvole pesanti e panciute riapparissero e occupassero tutto il cielo, raggruppate in un potente riflusso pronte ad affrontare, al momento opportuno, il temporale di cui riecheggiava la minaccia.Il Principe Aenarion sedeva su di un trono di pietra, stringendo in pugno la missiva inviata dai sacerdoti, oracoli e ambasciatori di minacce e sventura. Come lui altri principi di Dorne l'avevano ricevuta ed era probabile che fossero arrivati alla sua stessa conclusione. Un nuovo Re Fenice sarebbe dovuto sorgere per unire gli Asur e guidarli contro il nuovo nemico. 
Ma il nobile di Lancia del Sole era diverso dagli altri, lui voleva di piu'. Desiderava il Trono di Spade, l'egemonia sulle altre razze del Westeros, indegne di governarsi e di governare. Lui voleva tutto.
Nel suo sangue vi era il retaggio del suo antico omonimo e primo Re Fenice, della sua forza e della sua maledizione, grandezza e follia.
Prese a camminare per la grande sala spoglia, dell'Antico Palazzo, casa dei regnanti, fino alla balaustra della terrazza che dava sulla vecchia capitale del regno ed il vasto Mare Stretto, che bagnava la citta' cinta da multiplie mura, per tre dei suoi lati. 
Il tuono rumoreggio', dieci secondi dopo il bagliore accecante di un lampo sull' alta torre. Come un segnale, caduto da un cielo di bronzo, in una luce verdarstra. Per alcuni secondi, il tempo di un respirto trattenuto, il fruscio del vento cesso' completamente, poi le prime giocce si abbaterono e si infilarono in quella landa di pietre, scavando buchi come bruciature sfrigolanti. Le gocce violente e pesanti colpirono i giardini, le rocce, i tetti spioventi e le lastre delle vie, schioccando nelle pozzanghere, trasformando subito l'argento martellato in fango. Era scoppiato il temporale e in istante aveva inghiottito la luce sotto il cielo sconvolto.
" Uno spettacolo meraviglioso " penso Aenarion mentre si voltava nuovamente con i suoi occhi vibranti di una intelligenza ferale ed una forza primitiva sul messaggero che ancora attendeva chino al lato del trono.
<< Mandate missive agli altri Nobili, vorrei che mi raggiungessero qui a Lancia del Sole il prima possibile, per discutere della minaccia e decidere sul da farsi.>>



 

 

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Modificato da Crees
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vicino al grande lago montano di graywater sorgeva la fortezza miniera nanica che portava il suo medesimo nome, nel cuore della stessa il popolo dei duri nani del nord lavorava con fare instancabile e avido crogiolandosi in quel freddo abbraccio che solo le profondità della terra potevano dare, per i nani di certo era ben più rassicurante questo freddo rispetto a quello esterno che in quell'inverno sferzava il lago e i suoi dintorni.

"scavare questo è il credo di un nano che vive nei domini della stirpe dei reed " dicano i minatori orgogliosi nelle viscere della montagna " in profondità quanto il coraggio " è il motto della loro casa e di queste parole il loro lord ne ha fatto un vero e proprio vanto, Krumd mangiaferro è il suo nome e almeno da cento anni guida la sua gente, proteggendola dai perigli in cui si può incorrere scavando con troppa avidità.

"mio signore è giunto un corvo " dice il maestro delle antiche rune Tasgo avvicinandosi al trono di pietra del suo lord "un messaggio da parte del consiglio dei sacerdoti " continua porgendo la missiva al lord nanico che con mani tozze e dure afferra la pergamena leggendola in maniera lesta e sbrigativa, sbuffando poi sotto la folta barba scura " invasori " dice con fare quasi divertito " era un po che non sentivo una castroneria del genere " dice ancora alzandosi dallo scrano riconsegnado il messaggio a Tasgo " ma se cosi fosse il mio martello è a digiuno da molto tempo  ben venga un po di esercizio " grattandosi il deretano si dirige poi verso il grande salone del baratro, un pozzo verticale largo non più di 2 metri e profondo quanto tutta la miniera, Krumd si affaccia su di esso eestratta una monetina la lascia cadere dentro " che lesercito stia pronto sento nell'aria che c'è da guadagnare"

Modificato da pircu
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skaven

capoclan Mizek Codalesta "il paranoico". A capo del clan biancospettro, signore di Mistwood.

 

Nella rozza sala intagliata malamente nella pietra ancora grezza gli stregoni Skyre armeggiavano su un macchinario molto grande, posto al centro della stanza. Una mirade di fili e tubi eran collegati a delle turbine a vapore alimentate dalla magia della mistica pietra warp, il verdastro minerale maledetto, in grado di sprigionare energia malefica e fungere da alimentatore per le diavolerie degli ingegneri del potente clan Skyre.

Al centro dell'apparato vi era un lucido specchio d'argento che, per ora rifletteva l'immagine albina del capoclan Mizek, seduto sul suo trono di legno marcio, avvolto nelle vesti più bianche e candide che uno skaven abbia mai indossato, per wuamto un ratto sia capace di mantenere linda e intonsa una veste...

Il capoclan,  annoiato, ticchettava gli artigli sul suo trono mentre la sua coda si muoveva nervosamente. avete finito?  chiese stizzito il ratto bianco agli ingegneri.

Dopo alcuni secondi di attesa l'apparecchio si attivo mostrando nello specchioil muso murino veggente grigio Thanquol nel suo riflesso.

Lo squittofono stava funzionando, permettendo a Mizek   di comunicare con il veggente da distanze  impossibili come se fossero commensali alla stessa stanza. Un altro prodigio Skyre! 

La comunicazione tuttavia fu breve e disturbata, poche le parole comprensibili e le immagini chiare ma una frase fu sufficiente a scatenare la paranoia per cui Mizek era famoso. invasione... dalle coste.

Lo squittofono gorgoglio traballando ed emettendo fischianti getti di vapore. Gli stregoni si diedero alla fuga per la gran parte mentre una coppia di disperati cercarono di spegnere la macchina su cui avevan tanto lavorato ma... senza successo.

La diavoleria tecnologica esplose nel centro della sala travolgendo i due tecnici rimasti mentre i riflessi del capoclan lo portarono a nascondersi dietro il proprio scranno con un solo agile balzo.

Secondi interminabili di silenzio. Poi l'urlo del ratto albino risuono stridulo nella sua vocina spavetata. attentato! Guardie! Guardie! Portatemi le pelli di quegli stregoni da strapazzo! Sviscido! al richiamo le guardie all'esterno della sala presero a rincorrere i terroristi Skyre mentre un altro ratto albino faceva capolino da dietro uma porta di servizio, era Sviscido, il servitore del capoclan in persona, cosi chiamato a causa della sua ossessione di leccarsi il pelo in continuazione, cosa che rendeva il suo manto particolarmente unto e bagnaticcio.

Sviscido! Vai subito a consegnare un messaggio agli allevatori di skizzoratti Moulder! Che inviino i loro topi viaggiatori a chiedere spiegazioni al resto del consiglio dei tredici! Devo sapere di più su questa invasione! e corri dagli spettroratti, che si nascondano lungo le coste sud! Se la minaccia vien dal mare non possono essere altri che le maledette cose-elfo di Dorne! Voglio occhi e orecchie su ogni centimetro di spiaggia! Corri-corri Sviscido! Corri! 

calo il silenzio nella stanza quando le zampe dell'umidiccio messaggero furono lontane, lasciando solo il capoclan, solo con le voci nella sua testa, solo con le ombre della stanza che gli sembravano sempre più vicine... e minacciose...

Modificato da il Segno Giallo
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Bloody Gate

Il cielo continuava ad essere oscurato dalle nubi sopra la fortezza del lord. Gli altri terreni godevano invece di una luce magnifica: era evidente che Lord Icarus fosse di cattivo umore con i suoi vassalli ed il clima rispondeva ai suoi anche inconsci comandi.
Il lord era nelle sue stanze private, intento a scrivere col suo pennino su una pergamena finissima.
Sullo sfondo, un pittore lo osservava e faceva alcune modifiche ad una tela: era ancora nella fase del carboncino, preparando il dipinto.

Alzò la mano sinistra, da alcune colonne si manifestarono alcuni servitori, quasi invisibili alla vista come all'udito.
Consegnò una delle lettere che stava scrivendo ad uno dei servitori che la prese e si diresse ad un passaggio segreto alle mura e sparì silenziosamente come era apparso.

@pircu e @Smaug

Spoiler

All'attenzione del nobile popolo nanico di Greywater da parte di Lord Icarus Von Carstein, Signore di Bloody Gate,

Ci giungono notizie di lunghe navi, di barbari pirati che giungono per derubare le coste ed i villaggi lì presenti.
Dando per scontato che siate stato avvisato come sono stato anche io avvisato, Vi chiedo di aiutarci vicendevolmente: la vicinanza dei nostri territori ci permette in caso di coordinare qualche azione più importante che semplicemente scacciarli.

Che gli Antenati veglino su di voi e vi portino oro e gromril.

Lord Icarus von Carstein.

 

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