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Lex Mundi


Elguercio

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Taurum

Rimango scosso vedendo il massacro, e ancora di più quando un mio compagno uccide l'uomo che avevo tentato di stordire e rendere innocuo. Vorrei rivolgermi a lui ma di nuovo la voce nelle nostre teste si fa sentire tornante e onnipresente. Mi butto in ginocchio afferrando la testa tra le mani, pervaso da emozioni e dolore che neanche comprendo

Vai via dalla mia testa! Loro sono malvagi, e tu non sei meglio! Ti sei fatto cambiare dalle loro azioni e vuoi che noi ci macchiamo di un massacro che non puoi compiere da solo? Lasciami in pace, non voglio! Non voglio più!

Cerco di scacciare i pensieri in tutti i modi agitandomi inginocchiato a terra

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Dalogg

-Bella quella cosa che hai fatto, dei tempi di reazione eccellenti.

Che dire, è stato un onore-

Penso, continuando a osservare la lama intorno al mio braccio, ormai macchiata anche del sangue di altri.

Vedo Taurum gettarsi atterra, e un po' mi preoccupo. 

mi avvicino a lui e gli poso una mano sulla spalla.

"Questi ti hanno fatto soffrire, va tutto bene ora"

Gli do un'altra lieve pacca, e mi volto verso il superstite.

Conficco la punta della lama nel terreno, sopra la scia di sangue lasciata dall'uomo, e la seguo fino ad arrivare a lui.

Passo sopra la sua ferita, senza fare sforzo, lo sfioro appena.

Arrivo fino al suo collo, e di scatto affondo il braccio.

Mi chino verso di lui, e mentre il mio braccio affonda in avanti, la lama si ritrae, evitando di nuocere fisicamente all'uomo.

"Vedete cosa avete fatto al mio amico? 

No, no, no. 

Non va bene."

Ondeggio un po' con la testa, mentre gli accarezzo il collo e il volto.

"Odino... È il tuo padrone? 

Quello per cui non hai esitato a compiere una strage? 

Parli di teste da sfamare.

Le aveva anche il contadino.

E tu non solo li hai massacrati, ma gli hai fatto cose orribili. 

Dovrei fare le stesse cose a te e le tue teste da sfamare? 

Sai, sarebbe giusto."

Sorrido, portando la mia mano sotto al mento.

"Sai cosa succede se richiamo la mia lama ora? 

Sai che posso farlo molto, molto, lentamente?

Insomma, parlaci un po'.

Che punizione, divina, sociale o quant'altro, spetterebbe a un uomo come te, in questo posto? 

Perché alcuni pensano che il tuo signore sia un cane rognoso?"

Il mio tono è curioso, quasi eccitato di scoprire cose nuove. 

-hey hey, e tu che ne pensi?-

 

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Kaizuco

balzo sull'avversario e con un perfetto taglio gli mozzo la testa uno. Mentre i miei compagni si mettano ad inseguire gli altri mi metto a contemplare il taglio perfetto che ho fatto, lo esamino e con aria soddisfatta accarezzo la mia ascia e la pulisco dai pochi schizzi che ha.

Cara mia, mi dispiace non te lo sei potuto godere.

Poi mi accorgo che Dalogg ha catturato un contadino e gli sta facendo domande su domande. Mi avvicino a lui 

Hey amico sta tranquillo lascialo respirare fagli una domanda alla volta.

Tu contadino non provare a scappare o sennò finisci come il tuo amico

e indico quello a cui ho mozzato la testa.

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Dalogg

"Uff, va bene, va bene.
Lo lascio."

Lascio la presa sul collo dell'uomo, e mi alzo da terra.
Mi spesso verso Kaizuco.
"Scappare? 
Pensi che riesca a darsela a gambe"

Sorrido alla mia stessa battuta, scherzando sul fatto che l'uomo è rimasto, appunto, senza una gamba.
Mi avvicino a Taurum, e la mia espressione diventa più calma e tranquilla.
"Va tutto bene.
Tranquillo.
Loro non sono innocenti quanto il contadino, e di sicuro ora feriranno meno persone."

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Sybris

Continuo a fissare l'uomo che ho ucciso. Interrogandomi, stupito, su chi abbia compiuto l'omicidio - io o il contadino. 

Mi osservo le mani, imbruttito di liquido scuro. Sangue. Credo di pensare, e invece parlo, un poco incredulo. 

Perché ce l'hai fatto fare? È stato giusto? È stato utile? È stato morale? Io... Io non so. Se questo è essere, con tutte queste domande, è difficile. Mh, sorriso svuotando lievemente la testa, sto parlando a un morto di cui ho le sembianze. 

Sento una specie di eco che mi rientra nelle orecchie. Capisco di aver parlato ad alta voce. Riesco a sentire scampoli della conversazione di Dalogg, poi lo vedo rinfrancare con un che di sinistro Taurum. Mi avvicino. Sento la confusione dell'uomo ginocchioni, dico qualcosa per consolarlo -  o, forse, stavolta, la penso e basta.

Mi dispiace, per questo. Credo... Credo di aver cominciato io. 

E poi mi accorgo che c'è un nome nuovo. Odino. Mi muovo verso l'uomo steso a terra. 

Fermi tutti. Chi è Odino? E che senso ha nei tuoi discorsi? 

Dico, e  guardo Dalogg. L'ha chiesto anche lui. Vediamo se Wilfred risponde.

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5a286061ae8a5_MappadiNorne.thumb.jpg.bcf0964859b7f023d2bfbff6e1a58a93.jpgWulfred si spaventa ancora di più vedendo i vaneggiamenti di Taurum. Il suo viso sta cominciando a perdere colore a causa della grande fuoriuscita di sangue.

Nel frattempo, il simbionte si mette a parlare con Dalogg. Non so come sono riuscito a fare quello che ho fatto. Ho agito d’istinto. Tutto questo è molto nuovo per me.

Wulfred rimane particolarmente scosso dalle vostre domande. Nonostante la situazione in cui si trova, non riesce a trattenere un’espressione di chiaro stupore. Chi è Odi…? State scherzando? Non sapete chi è Odino? La vostra insistenza su questo punto, genera puro terrore dentro a l’uomo. Terrore, acuito dalle minacce di Dalogg. No ti prego! Fermati! Odino è il padre degli Aesir, gli dei! Non è un comune mortale! Punizione? Nessuna. Siamo in guerra. Il saccheggio è naturale… Vi prego… Aiut…

L’uomo esala improvvisamente il suo ultimo respiro, lasciandovi con nuove questioni irrisolte. Il sangue è cosparso attorno a voi, quattro uomini sono morti. Ognuno di loro è fatto a modo suo, ognuno di loro avrà avuto il suo passato, la sua vita. Come il contadino che ha invaso le vostre menti, anche loro avranno avuto una casa. Questi pensieri generano un forte dolore dietro le vostre teste, nei vostri colli. Improvvisamente venite invasi da immagini, parole, concetti. Un mondo si apre davanti a voi, questo mondo. Improvvisamente capite esattamente dove vi trovate.

(leggere Spoiler ATTENTAMENTE prima di continuare)

Spoiler

Il continente è noto come Norne. È diviso in cinque grandi regni: Ode, Flamma, Slott, Sinne e Hjarta. Ciascuna nazione è divisa più o meno nello stesso modo, hanno la stessa struttura, ma differiscono per economia e ricchezza e pochi altri particolari, ma tutti condividono le stesse usanze e costumi, e più o meno le stesse leggi. A capo dei regni sta un Re, a capo di una sua famiglia. Il Re affida ai membri della sua famiglia vari compiti, come la gestione del tesoro o della legge. Al re sono affiancati gli Huscarli, uomini d’arme a capo dell’esercito, secondi solo al Re per autorità militare. Ultima figura di spicco sono gli Araldi, che governano le città principali dei regni. Gli Araldi sono come dei piccoli re, che spesso appartengono a rami minori della famiglia reale, ma che comunque devono cedere campo davanti ai rami principali, agli Huscarli, e naturalmente al Re. Ci sono altre cose che spiegherò via via che si presenteranno, che ancora non ho definito nei dettagli. Comunque va detto che adesso in generale conoscete i costumi generali, le usanze e la struttura principale di questo mondo.

Le divinità sono quelle del Pantheon Norreno, Odino, Thor e compagnia bella. Immagino che generalmente sappiate le loro storie quindi ve la dovreste cavare, in ogni caso per domini etc chiedete pure a me, e vi do tutto il materiale necessario.

Ultimo appunto sugli OGM: esistono, ma sono rari. Non possono essere creati, ma solo trovati. Il loro commercio è proficuo, ma ciascun OGM costa moltissimo, forse più di quanto potrete mai permettervi (il sistema monetario lo sto lavorando, non dovrebbe essere lo stesso, ma comunque decimale quindi ce la dovremmo cavare tutti).

Regno di Ode:

Capitale Mod, Re Harald, famiglia degli Alfredi

Città principali: Skedja, Berg, Snabb, Valdsamma, Langt.

È il regno più grande. La sua economia è basata sul raccolto ed è il più popolato. Manca però di una struttura militare adeguata, è infatti quello che nei momenti di conflitto ha quasi sempre la peggio. Spesso combattono più con il fyrd (la leva) che con guerrieri professionisti. Rimane comunque una delle nazioni più ricche, da cui quasi tutte quelle con cui non combatte comprano il grano.

È il regno dentro cui vi trovate ora. Siete al confine con Sinne, a pochi giorni di cammino da Skedja.

Regno di Flamma:

Capitale Stro, Re Morgrey, famiglia dei Rodolfi

Città principali: Gris, Forell, Rad, Kvall

Regno sud-orientale, confinante con Ode e Slott. La sua economia è basata sull’allevamento di bestiame e sulla pesca, oltre che sul commercio. È infatti il primo esportatore di salmone essiccato, cibo essenziale per la sopravvivenza nelle traversate in mare e nei periodi invernali, dove la carne ed il pane si induriscono troppo per essere commestibili. Militarmente nella media, combatte principalmente usando guerrieri professionisti, lasciando al fyrd l’uso di armi a distanza.

Regno di Slott

Capitale Vild, Re Uhtred, famiglia dei Ferranti

Città principali: Stormiga, Skarpa.

Il regno più settentrionale. La sua economia è tutta basata su quella delle altre nazioni, perché la sua esportazione e importazione principale è il saccheggio. La sua popolazione è formata quasi interamente da guerrieri, il fyrd non sanno neanche cosa sia. Per terra però il loro numero esiguo li mette spesso in svantaggio, ma per mare sono signori della guerra quasi incontrastati.

Regno di Sinne

Capitale Edda, Re Beowulf, della famiglia di Beowulf

Città principali: Ovasen, Hardkokt, Stekt e Agg

Si tratta del regno più forte di tutti. Beowulf, il suo re, è sul trono da più tempo che gli archivi umani possano ricordare. Si dice infatti che sia un essere immortale, nonché il guerriero più forte di tutto il continente (nessuno però ha mai avuto opportunità o coraggio di sfidarlo negli ultimi duecento anni). Economicamente solido anche se non eccelso, la sua produzione artistica è senza pari. I poeti, gli skaldi, ed i bardi formati in questo regno sono presenti in ogni parte del continente, diffondendo non solo la loro musica ma ogni tipo di arte proveniente da Sinne. I loro soldati non sono tra i migliori, ma l’Accademia delle Armi forma i più formidabili e preparati comandanti che ogni regno possa sognare. Molti sono i giovani aspiranti Huscarli che si recano qui nella speranza di essere scelti da qualche re.

Regno di Hjarta

Capitale Spotta, Re Kjartan, famiglia degli Aegil

Il regno delle miniere. È da qui che viene il 40% dei metalli del continente. A Hjarta il mestiere del ferro è il più rinomato, centinaia di fabbri, artigiani, gioiellieri e quant’altro apprendono l’arte in queste terre. Come si può intuire, l’esportazione sia della materia prima che del prodotto finale è alla base dell’economia di questa nazione. I suoi soldati sono i meglio equipaggiati, ma scarsamente addestrati. Comunque, hanno affrontato poche guerre, data la grande importanza che data al commercio con loro.

Vi informo che non esistono razze umanoidi al di fuori degli uomini. Esistono però goblin, orchi, draghi, idre e altre belve simili. Ma nessun altro tipo di umanoide. Agli occhi degli uomini voi verrete visti come mostri, animali, fenomeni da baraccone. Ed è per questo che avviene un fatto strano…

Il dolore dal vostro collo pervade adesso tutto il vostro corpo. Ciascuno di voi, tranne Syblis, finisce preda di forti spasmi, sentendo il proprio corpo cambiare, mutare, cambiare forma. La vostra struttura di base rimane la stessa, ma alcuni di voi cambiano in maniera radicale. Chi non aveva pelle adesso se la vede crescere, chi aveva occhi rettilei adesso assumono forma umana, chi era ricoperto di scaglie adesso le vede ritrarsi. Vi guardate attorno ed osservate che alcuni di voi hanno assunto le sembianze di uomini stesi per terra, mentre altri hanno semplicemente assunto alcune forme dai corpi distesi. Taurum e Syblis sono i più cambiati. Il primo ha assunto la forma dell’uomo che ha stordito (anche se rimangono i tatuaggi che prima sfoggiava sul suo corpo), mentre adesso Syblis è identico a Wulfred. Dalogg ha perso le vene che lo distinguevano da un umano, mentre Kaizuco ha ottenuto dei nuovi occhi ed una nuova pelle.

Il simbionte comunica a Dalogg ciò che ha provato durante il cambiamento. Dalogg, io non ho sentito niente, deve essere stato un cambiamento esteriore. Deve essere come se ci fossimo adattati alle nuove informazioni nella nostra testa. Tutti gli altri, però, adesso riescono a sentire queste parole, non nella loro testa, ma attraverso le loro orecchie. Il simbionte è riuscito a parlare ad alta voce, anche senza avere una bocca, palesando così la sua esistenza a tutti gli altri. Il ricordo del contadino scompare, e rimanete adesso finalmente soli in mezzo ai cadaveri con il vostro nuovo aspetto.

 

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Dalogg

"Ah, che metamorfosi.
Dovreste vedervi ragazzi.
Hey Sybris, sei meno pallido ora"

Faccio una grossa risata, e per un attimo fisso l'uomo per terra.
"Forse in fondo mi dispiace... Ma aveva fatto cose irripetibili.
Comunque mi dispiace per le mie vene, le preferivo prima, decisamente più affascinanti"

Mi volto verso Kaizuco.
"Però, bel colpo.
Perché non ti prendi qualcosa da lui per inaugurare la prima battaglia?"

Mi stiracchio e passeggio fra i cadaveri.
"Quindi ora ti possono sentire tutti, interessante.
E possono sempre sentirti tutti, o puoi parlare anche solo a me?"

Commento, rivolto al mio simbionte, per poi guardare gli altri con un sorriso
"Vedete, non parlavo da solo."
Mi avvicino lentamente a Taurum, per sincerarmi di nuovo delle sue condizioni.
"Questi uomini non erano innocenti... 
Propongo di dividerci i loro averi in modo equo, per quanto mi riguarda io so già come usarli, ho intenzione di aiutare quelle persone che ancora non sono arrivati al loro livello, in modo che non cadano in tentazione"

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Kaizuco

Le mie bellissime bellissime scaglie, perché... perché questi essrre umani non apprezzano la bellezza di un umano che sulla pelle ha le scaglie. Non è giusto. Almeno non sono il più brutto.

Mi alzo consolandomi seguendo il consiglio di Dalogg mi avvicino al corpo a cui ho mozzato la testa e cerco roba che può avere un minimo di valore. Faccio un bel respiro e per incoraggiare la squadra urlo 

Forza e coraggio ragazzi, la nostra avventura è appena iniziata.

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Taurum

Osservo con orrore il mio corpo mutare e adattarsi alla forma umana, e ancora più angoscia si impadronisce di me quando noto che sono i tratti dell'uomo che avevo tramortito quelli che acquisisco: capelli lunghi, neri e lisci, stempiato, basettoni e un naso aquilino. Prendo un cappello a falda larga e lo calo sul mio capo per nascondere il mio viso, e un mantello per coprirmi il corpo, mentre mi rivolgo agli altri

Tutto questo è surreale... In questo mondo siamo dei mostri da cacciare, e questo aspetto è una illusione! Chissà quanto durerà? Dobbiamo trovare un posto dove stare per proteggerci ed evitare guai prima di tutto... So che questa paura non ha senso per voi, ma è accaduto tutto così all'improvviso, e mi sento così perso... Non voglio morire... Non voglio cacciare ed essere cacciato... L'unica cosa che rimane a provare che sono io sono questi tatuaggi...

Guardo Dalogg da sotto il cappello per poi guardare di nuovo il terreno

Ho già preso quello che volevo, non voglio altro... Solo andarmene da qua... Lasciamo questo posto finché siamo in tempo... 

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Il 10/12/2017 alle 04:53, MetalG ha scritto:

Tutto questo è surreale... In questo mondo siamo dei mostri da cacciare, e questo aspetto è una illusione! Chissà quanto durerà? Dobbiamo trovare un posto dove stare per proteggerci ed evitare guai prima di tutto... So che questa paura non ha senso per voi, ma è accaduto tutto così all'improvviso, e mi sento così perso... Non voglio morire... Non voglio cacciare ed essere cacciato... L'unica cosa che rimane a provare che sono io sono questi tatuaggi...

Per un momento, alle parole di Taurum, il suo aspetto torna a quello originale. La pelle sostituita dal metallo, i tratti del volto senza espressione, il suo corpo di nuovo duro, ma solo per un attimo. Lui non sembra essersene accorto, ma tutti voi lo avete notato. 

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Sybris

Mi avvicino all'uomo moribondo. Troppo tardi, ovviamente - il suo tempo da moribondo è terminato. Mi chino di fronte a lui.
Morto.
Mormoro una domanda, forse rivolto più a me che agli altri. Eppure Mi sembra di star parlando a voce alta.
Che sciocco: come farebbero, loro, neonati come me, a sapere la risposta?
Cos'è un dio?
Mentre finisco di pronunciarla, mi volto. I miei compagni, i miei fratelli, stramazzano. Cambiano. Sembra doloroso, ma io non provo niente. Soltanto, sono più ricco.
Una zaffata di spossatezza mi investe. Non sto male, non c'è niente che non vada.
Appena prima di preoccuparmi per loro, capisco, e mormoro come prima.
Oh. Un Dio.
E la guerra, e il saccheggio.
Mi alzo e vedo Kaizuco, Dalogg, Taurum... diversi. Sono loro, lo so, ma... sono come me.
Contadini? No... Umani.
Sto bene, mi sento provato dalla battaglia - che parola esagerata - ma sono un po' più stanco del dovuto. E mi sento come connesso, quasi tre flussi che si diramano da me.
Non è doloroso. Solo strano.

Mi sbigottisco un momento di fronte alle parole che vengono da Dalogg, uno stupore che interrompe lo sbuffo divertito sul mio pallore perduto.
Quindi tu... non sei da solo? Siamo in cinque? Bene. Ma sono curioso: me lo dovresti spiegare meglio, se riesci.
Poi guardo Taurum. Muovo verso di lui, raccogliendo un cappello, e nel farlo lo sprimaccio. Nei confronti del mio compagno, vedendolo mutare per un istante. Cerco di raggiungerlo con la mente, e tranquillizzarlo.
C'è qualcosa, che ancora mi sfugge, qualcosa... che mi rende tremendamente sicuro di me, di noi.
E mi sento un po' stanco.

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Dalogg

"Cos'è un Dio? 

È qualcuno superiore, forte, e pertanto la gente ci si affida.

In un certo senso potremmo esserlo anche noi, se tutti gli abitanti sono così.

Ma ne dubito.

però forse potremmo diventarlo."

mi avvicino con sicurezza a Sybris, e gli do una pacca sulla spalla.

"Forse è il momento di decidere che ci stiamo a fare qua.

A voi piace massacrare la gente? 

A me no. 

O meglio, la sensazione del sangue che mi scorre sulla lama, generata dal mio sangue, fino a bagnarmi le mani... 

Be', non posso dire che non sia una bella sensazione... Ma il solo pensiero di poter porre fine a delle vite innocenti, no, quello no.

Per quanto mi riguarda penso che non attaccheró se non minacciato, anzi, voglio portare qualcosa di buono a questo mondo. 

Voi che ne pensate?"

guardo gli altri, sorridendo per il mio discorso quasi ambivalente.

Poi inclino la testa alla domanda di Sybris.

"Come funziona di preciso? 

Bho, io muovo il corpo, io penso... E ogni tanto mi parla. 

Non so di preciso in che parte del mio corpo si trovi, ma ipotizzo che sia legato al sangue, forse la lama è merito suo.

Ma alla fine non mi pongo il problema, be' sai, è un tipo simpatico, e un po' di compagnia in più non guasta mai"

Ridacchio da solo per poi tirare un'altra piccola pacca sulla spalla a Sybris

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L’essere dentro al corpo di Dalogg comincia a parlarvi. Non so neanche io come funzioni. Sono nella vostra stessa situazione. Sto cercando di adattarmi al meglio delle mie capacità.

Frugate nei cadaveri degli uomini, e trovate poche monete, abbastanza per poter dormire tutti insieme in una locanda media e mangiare per pochi giorni. Non basteranno sicuramente per più di quattro giorni in quattro. Trovate anche un arco lungo, un arco corto, e quattro faretre piene. Le armi sono armi semplici, due spade corte e due spade lunghe.

È Kaizuco però a fare la scoperta più strana. In mezzo ai cadaveri, trova una strana pietra, di colore viola. La pietra emana contemporaneamente freddo ed energia statica.  Al tatto senti come una strana sensazione, quasi di familiarità. Improvvisamente una scossa elettrica pervade il tuo braccio, facendoti cadere la pietra. L’oggetto si poggia sul suolo, rompendosi in due esatte metà, da cui fuoriesce un fascio di luce. Nel mezzo al fascio di luce, osservi un umano. Questi indossa un’armatura completa, ed imbraccia una spada a due mani. I suoi capelli sono bianchi e rossi, e sopra l'occhio sinistro ha una vistosa cicatrice. Compare il simbolo della lettera A vicino al suo volto, e nient’altro. L’uomo ti indica, per poi scomparire in un una nuvola di fumo, che entra dentro al tuo corpo attraverso narici, bocca e orecchie. Non senti dolore però. Vieni pervaso di ricordi di battaglie, di capacità che prima non avevi e che ora è come se ci fossi nato. Perdi però conoscenze precedenti. Niente di importante, solo alcune cose che avevi ricordato nella scelta delle armi. Adesso, ne sei convinto, sei qualcosa di diverso. Sei una Lama dell’Alba.

@Kaizuco

Spoiler

Complimenti Matteo, hai ottenuto la tua classe! Più tardi passo la scheda a Marco. Il personaggio è quello che volevi adesso, fatto da me. Se avessi problemi, parlane con Marco o con me e vediamo di cambiare le cose che non ti piacciono, non ti preoccupare. Non mi offendo.

Vi siete incamminati verso la città più vicina. Nel mezzo al viaggio avete trovato conigli, cervi, e altri animali. Cacciarli vi ha procurato pelli che potrete rivendere e carne da cucinare in modo da non intaccare il vostro “tesoro”.

In tre giorni raggiungete la città di Skedja. È l’alba quando riuscite a vedere le forme e le ombre degli edifici. Mura di legno e pietra circondano il centro abitato, e diverse sentinelle fanno la ronda sui camminamenti. Chiaramente, in una città di confine, l’allerta è sempre alta. La porta della città è al momento chiusa, e si è formata una discreta fila di persone che cercano di entrare. Vi avvicinate alla strada, e vi piazzate circa dopo una quindicina di carri e persone.

Siete forestieri? Una voce cordiale vi coglie piuttosto di sorpresa. Si tratta di un uomo di mezza età, che si è appena accodato a voi in attesa di entrare. I suoi abiti non vi dicono molto, ma i suoi modi di fare vi fanno capire che non è nuovo a questo “rituale” per entrare dentro alla città.

Vi vede un attimo sobbalzare, e ride un po’ dello spavento che vi ha fatto prendere. Scusate, scusate. Non volevo. E non voglio interrogarvi. Sto solo cercando di fare un po’ di conversazione. Potrebbe passare qualche ora prima che entriamo in città. Le guardie sono piuttosto pignole in questi casi, ma sono anche molto oneste. Almeno per la media delle guardie cittadine. Il mio nome è Bromto. Sono un mercante di pelli. Allunga un braccio verso un carro, che capite essere il suo, pieno di mercanzia.

Sono qui con mio figlio Ivan per vedere di svuotare il carro. Vi chiedevo se foste dei forestieri perché in genere chiedono un lasciapassare, che non viene concesso a tutti. E poi non vi avevo mai visti, una domanda legittima. Come dicevo, pignoli. Nonostante la tregua, qui vicino spesso vediamo gruppi di razziatori e soldati nemici. Skedja poi è uno dei centri di smistamento merci più proficui, sarebbe un bersaglio ghiotto per molti, per cui esagerano sempre con le misure di sicurezza.

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Kaizuco

Dopo aver provato quella sensazione strana, dopo aver visto l'anima di quel cavaliere entrare nel mio corpo mi sento più forte, come se avessi acquistato capacità che prima non ero in grado di usare.

Pensando ancora a quello che è successo, senza spiegare niente a nessuno ci incamminiamo verso la città di Skedja.

Beh c'è tanta gente ci sarà da aspettare un po.

mi osservo intorno mmm... molti commercianti spero di trovare a vendere una armatura migliore di quella che ho anche se credo che i soldi non bastano. Vabbe staremo a vedere..

Mi avvicino al mercante per fare conoscenza

Buongiorno signore, sono Kaizuco, io e i miei fratelli non siamo da queste parti. lei è un mercante di pelle, mentre si veniva qui abbiamo cacciato degli animali, possono valere qualcosa le pelli che abbiamo preso da questi animali?

Una cosa che vorrei sapere cosa sarebbe il lasciapassare? Come si fa ad averlo?

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Dalogg

Osservo euforico la scenetta fra la pietra e il mio compagno d'avventura.
"Naaaaa, cheffigata, ma è fantastico.
La voglio anche io, cheffigo."

Mi avvicino a lui ridendo, per poi tirargli una pacca sulla spalla.
"Come ci si sente a inalare un fantasma?"

--------------------

Mi giro verso il mercante, e sorrido cordialmente.
"Bronto, piacere, piacere mio, Dalogg.
Altrochè se ci fa piacere fare conversazione, almeno smorziamo un po' la noia di questa fila.
E Ivan, piacere nostro allora.
un lasciapassare eh?
Kaizuco dice bene, dovremmo procurarcelo allora.
Be' dai, spero non sarà difficile.
Ivan, dai, vieni qui"

Allungo qualche moneta al ragazzo
"Sei in città no?
Mi è parso di capire che è un evento, allora va, e divertiti"

Gli scompiglio i capelli con la mano, poi  sorrido al padre.
"Grazie per la conversazione comunque"
Tiro un'altra pacca sulla spalla a Kaizuco, peer poi voltarmi verso gli altri.
"E voi, che dite?"

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Sybris

Guardo un po' sgomento l'evento della pietra.
Non mi sembra che Kaizuco sia dolorante. Certo, è strano... mh, come se tutto quello capitato finora non lo fosse, del resto.
Ricambio quello che sembra essere l'affetto di Dalogg.
Dovremo farci i conti, con questo quinto compagno. Finora, sembra che sia propizio.
 

Nel vedere la gentilezza degli altri, non ho motivi di mostrarmi scortese.
Salve, buon uomo; il mio nome è Sybris.
Alzo la mano come cenno di saluto, sfoderando un sorriso piuttosto sincero e chinando leggermente il capo.
Rispondo a Dalogg: Be', che se vogliamo entrare avremo bisogno di quei documenti.
Non voglio passare un'altra notte all'aperto...

@dm

Spoiler

Tento di percepire i pensieri di Bromt, nella speranza che sia incline ad aiutarci - e dunque trovare il modo giusto di persuaderlo.

 

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Taurum

Faccio qualche passo indietro intimorito dalla roccia con lo spirito, ma mi rilasso quando il mio compagno non sembra star male

Non capisco ancora come possiate essere così calmi... Muoviamo ci comunque: più stiamo all'aperto e più rischiamo di essere visti... 

Raggiunta la città mi passo una mano sul viso, abbassando il cappello e chiudendo il mantello in un tentativo inutile di nascondermi o farmi più piccolo, sperando che nessuno ci disturbi, ma come era prevedibile non solo ci vengono a parlare, ma scopriamo che c'è pure un permesso da procurarsi

Oh no... 

Sospiro sconsolato per poi rendermi conto che ho fatto rumore. Per tentare di rimediare mi faccio timidamente avanti, ingobbito e porgendo la mano all'uomo. Anche così sono ben più alto dei presenti

Taurum, piacere... Se è troppo difficile ricevere questo lasciapassare non è un problema per me... Potremmo dormire all'aperto, non mi darebbe noie nel caso...

Il mio disagio trapela mentre mi guardo attorno se qualcuno mi sta guardando male o ho attirato l'attenzione

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@Sybris

Spoiler

Non riesci a percepire i pensieri dell'uomo, ma senti un'aura di "onestà" che lo circonda. Percepisci che ti puoi fidare di lui.

 

Il 19/12/2017 alle 14:38, Sani jr. ha scritto:

Buongiorno signore, sono Kaizuco, io e i miei fratelli non siamo da queste parti. lei è un mercante di pelle, mentre si veniva qui abbiamo cacciato degli animali, possono valere qualcosa le pelli che abbiamo preso da questi animali?

L'uomo osserva attentamente le pelli, ha un modo di fare che vi fa capire che non è solo un mercante ma anche un conciatore (dal modo in cui controlla determinati punti, calcolando quasi con la mente dove tagliare e dove cucire).

Si, queste pelli sono di buona qualità, ma non sono di animali rari o poco comuni. La pelle di cervo, ad esempio, si vende solo per pochi soldi, mentre animali come i grifoni si vendono per diverse centinaia di dragoni. Se entreremo in città vi porterò al mio negozio, così saprete dove sono e potrete venire a chiedermi consiglio. Non vi preoccupate.

Il 19/12/2017 alle 23:23, sani100 ha scritto:

"Bronto, piacere, piacere mio, Dalogg.
Altrochè se ci fa piacere fare conversazione, almeno smorziamo un po' la noia di questa fila.
E Ivan, piacere nostro allora.
un lasciapassare eh?
Kaizuco dice bene, dovremmo procurarcelo allora.
Be' dai, spero non sarà difficile.

Bromto si poggia la mano sul mento, concentrato nel cercare una soluzione. Fortunatamente io sono nato qua e non me ne sono mai occupato, però forse se affermaste che siete miei aiutanti potreste entrare temporaneamente. Beh direi che non ci resta che aspettare di avvicinarci alle guardie, e vedere che succede. 

Ivan prende in mano le monete, ringraziandoti timidamente. 

Il 20/12/2017 alle 02:44, MetalG ha scritto:

Potremmo dormire all'aperto, non mi darebbe noie nel caso...

No no, non posso permettere che degli uomini dabbene dormano come bestie.Tranquilli, vi aiuterò come posso. Mi ispirate molta fiducia, ed io del mio istinto mi fido.

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Passano poche ore, e vi ritrovate davanti al cancello. Bromte parla con loro, presentandovi come suoi braccianti appena assunti. Gli parla della guerra, e della necessità di farsi accompagnare da gruppi di uomini armati. Le guardie sono inizialmente poco convinte, ma si lasciano piano piano convincere a farvi entrare senza il lasciapassare. Capite che l'uomo che avete appena incontrato, sebbene non ricchissimo, non è un uomo qualunque della città di Skedja. 

Un fatto strano accade però. Taurum, circondato da così tante persone, ha nuovamente una delle sue "crisi". Torna all'aspetto originale, proprio in mezzo al gruppo di guardie... ma loro non sembrano accorgersene. Non notano la pelle metalicca, non notano l'aspetto "mostruoso". Ritorna normale, come se niente fosse successo, ed entra in città, anche se conserva la strana sensazione di occhi che lo guardano, che lo guardano "veramente", anche se non è riuscito a ritrovare quegli occhi.

La città all'interno è nel suo momento di massima attività, adesso. Molte persone circolano per strada, svolgendo la loro routine, commerciando, parlando. Alcuni vi guardano storto, ma non sono poi molti. Come vi dicevo, gli stranieri non solo sono difficili da introdurre, non vengono visti di buon occhio, anche. Ma comunque, non preoccupatevi. Le guardie manderanno i vostri lasciapassare alla mia bottega in qualche ora. Sono membro del consiglio cittadino, mi hanno fatto un favore. Però per questo credo che dovrò chiedere un favore a voi più in là. 

Passando per vicoli e strade, giungete infine alla bottega dell'uomo. Vi fa accomodare dentro, dove trovate una serie di scaffali, con  diversi prodotti della qualità più varia. L'uomo vi conduce ad una porta che da sul retro, dove stanno i laboratori per la conciatura. Diverse persone sono al lavoro, e salutano cordialmente Bromte e Ivan. Entrate dentro una ulteriore porta, che conduce allo studio privato di Bromte. Vi fa accomodare su un gruppo di sedie attorno ad un tavolo, e vi versa dei boccali di acqua. Non so cosa prendete, se voleste potrei mandare Ivan a prendere del vino. Ivan, che ne pensi? Vado padre. A dopo. L'uomo sorride fino a che il ragazzo non esce dalla stanza, per poi rabbuiarsi di colpo.

Scusatemi, purtroppo devo mantenere la calma ed il sorriso vicino al ragazzo. Purtroppo, riguarda il favore che ho da chiedervi. L'uomo si siede, e tira fuori un liquore dalla giacca, dall'odore molto forte, e se lo versa nel bicchiere. Prende una lunga sorsata, per poi asciugarsi la bocca con il dorso della mano. Scusatemi, ma è veramente una situazione difficile. Dunque, diversi giorni fa un gruppo di briganti ha attaccato una fattoria che appartiene ad un mio caro amico, membro anche lui del consiglio. Fin qui, nulla di eccezionale, succede anche troppo spesso. Il problema sta nel fatto che il momento dell'attacco è stato lo stesso di una visita, da parte della moglie e della figlia di questo mio amico, a quella fattoria. Agendo insensatamente, come spesso le donne fanno, sono andate senza scorta armata. Non so cosa gli sia preso, forse voleva impressionare i contadini, non ne ho la più pallida idea. Il punto rimane: i briganti attaccano, loro sono senza difese, e di loro non sappiamo più niente.

Nuovamente, liquore, bicchiere, sorso, dorso della mano. Questi, questi briganti, non si sono comportati come altri. Hanno bruciato, ucciso, distrutto. Degli uomini abbiamo trovato i resti sparsi ovunque, mentre delle donne nessuna traccia. Voi sembrate uomini capaci. Alcune delle pelli sono di animali feroci, animali che normalmente non cacciamo se non in gruppi piuttosto folti. E poi, ho occhio per i lavori, e sono sicuro che mi sto rivolgendo agli uomini giusti. 

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Kaizuco

entrato in città mi guardo in torno, con aria felice cercando tra i vari negozi uno adatto a me per tornarci quando posso. Arrivati al negozio di Bronto saluto tutti molto cordialmente e dopo che ci ha fatto chiarimento della questione gli chiedo delle cose.

Ci hai fatto un enorme favore a farci entrare in questa città, per me non c'è problema se si tratta di questo mi va bene, però abbiamo bisogno di più informazioni sui briganti ogni cosa può essere utile.

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Sybris

Mi fido di quest'uomo, e gli sono riconoscente. Non sembra esporsi troppo, comunque. Ma, del resto, un favore non deve essere rischioso per essere un favore.

La città odora di... nuovo. Un afrore diverso dal sangue e dalle ossa, diverso dal ventre dove siamo nati. Non è piacevole. Ma dà un senso di sicurezza poter essere mimetizzati in mezzo a "maschere" come le nostre.

L'episodio di Taurum pare essere passato inosservato. Non capisco come possa essere così spaventato. Siamo forti, siamo superiori e sappiamo fare ciò che serve. Quegli uomini lo meritavano. 

In mezzo alla città, mentre seguiamo Bromte, sento i residui di timore scivolare via. Non tutti, ma un bel po'. Alzo la testa, le spalle si allineano. Provo una sensazione nuova, in mezzo a questo popolani.

Orgoglio...? tiro a indovinare, traendo spunto dalle conoscenze catturare finora. 

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L'offerta di Bromte sembra legittima. Uno scambio. E mi fido di lui, stringendo il pugno alle somiglianze che intercorrono tra le due stragi, questa e la nostra

Il fatto è ripugnante, già di per sé. Ma, buon uomo, cosa vuole che facciamo, esattamente?

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