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Suggerimenti enigma


Dark Franz

Messaggio consigliato

Salve a tutti. :)

Credo siano passati anni dall'ultima volta che ho scritto: non me ne vogliate per l'arroganza di una richiesta così, tra capo e collo. ;D Non sapevo dove postare qualcosa di simile e sono finito in "Off Topic", sperando che qualche mente più fine della mia possa aiutarmi.

Espongo il problema: sto preparando la trama per un libro (sarebbe il secondo. Il primo è in cantiere per una prossima pubblicazione... se la mia editrice non impazzisce, prima! ;D) e mi occorrerebbe un suggerimento per un enigma che vorrei elaborare e di cui non riesco a trovare un'idea abbastanza buona. La situazione comprende personaggi giunti in una città di pietra in rovina, abbandonata da decenni e ormai sommersa dalla vegetazione. Lo scopo è il rinvenimento di un artefatto, una sfera della grandezza di un pugno, nascosta da qualche parte (non ho ancora stabilito dove). L'artefatto, diciamo, è nascosto in modo che solo "occhi mortali" possano vederlo. Vorrei che ci fosse un enigma per riesumarlo, qualcosa di creativo e "poetico", possibilmente. Scusate se sono un po' vago, ma non vorrei svelare troppo in questa sede. ^_^

Da bravi giocatori di ruolo, potete darmi cortesemente una dritta? Magari qualcosa che avete incontrato in game, delle idee, qualche spunto?

Un caloroso ringraziamento a chi risponderà. :)

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Salve. La richiesta è nell'area corretta, complimenti per essertelo ricordato dopo tutto questo tempo.

Per l'enigma mi sento di darti due consigli:

-uno è quello dell'ormai classico Cifrario di Vigenère, una versione più complessa del cifrario di Cesare. Può essere molto carino come enigma logico, quindi potenzialmente stimolante per un lettore, soprattutto se leghi la chiave di decifrazione ad un indovinello. La tavola può essere tra l'altro inserita come elemento scenico utile ai fini della trama per calcare sull'atmosfera della tomba antica e (magari) maledetta. In fondo nulla ti vieta di sostituire il semplice alfabeto latino con dei caratteri esotici e meglio appropriati al tuo libro. I lati negativi sono principalmente due: la sua non immediata comprensibilità potrebbe renderlo troppo cervellotico (e quindi poco interessante) per un lettore, inoltre la mancanza di supporti visivi può rendere più difficoltoso raffigurarsi la scena.

-l'altro è quello di scrivere un indovinello usando i Kenning, le metafore usate nei poemi norreni, famose per la loro suggestività ma anche per la difficile interpretazione. In questo caso avresti qualcosa di più poetico ed esotico, ma anche più complesso da comporre. 

Spero ti possano essere stati di qualche aiuto e ti faccio i migliori auguri per la pubblicazione!

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Grazie infinite, dovrò dare una bella occhiata ai tuoi suggerimenti. :) A occhio direi che il Cifrario è davvero affascinante, ma dovrei forzare parecchio per inserirlo. Forse mi verrà qualche buona idea per renderlo fruibile, dal momento che ho comunque tempo prima di arrivare a quel punto.

Altre idee restano ben accette. ;) 

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  • 3 settimane dopo...
On 11/7/2017 at 12:24 AM, Dark Franz said:

L'artefatto, diciamo, è nascosto in modo che solo "occhi mortali" possano vederlo.

Non ho capito: l'enigma dovrebbe essere questo degli "occhi mortali"?

 

nel caso, dovrebbe essere nascosto in qualcosa che sia di interesse solo per gli esseri mortali. Forse l'interno di una tomba e' un luogo che gli occhi di un immortale non vedranno mai? 

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Non mettere nessun enigma!
I personaggi trovano una scritta che, tradotta, significa letteralmente "l'oggetto può essere visto solo da occhi mortali"; i personaggi, come la quasi totalita dei lettori, lo interpreteranno come "l'oggetto può essere visto dagli occhi di un mortale"... ma, in realtà, significa che "l'oggetto si trova nella tana di una creatura con occhi mortali", nel senso di una creatura con occhi capaci di uccidere (una medusa, forse?)!

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4 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Non mettere nessun enigma!
I personaggi trovano una scritta che, tradotta, significa letteralmente "l'oggetto può essere visto solo da occhi mortali"; i personaggi, come la quasi totalita dei lettori, lo interpreteranno come "l'oggetto può essere visto dagli occhi di un mortale"... ma, in realtà, significa che "l'oggetto si trova nella tana di una creatura con occhi mortali", nel senso di una creatura con occhi capaci di uccidere (una medusa, forse?)!

 

Sei un Dio Matto

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Dadone, più che di immortali divini io parlo di creature sovrannaturali (es. vampiri, licantropi ecc.). I costruttori dell'enigma l'hanno formulato per difendere il tesoro da questa categoria di non-umani. :)

MattoMatteo, quest'interpretazione mi piace molto ma, incrociando le dita e sperando di venire tradotto in altre lingue (seeeeh, ciao! ;D), sarei il più bestemmiato degli autori sin dai tempi in cui Hodor doveva "holdare" la porta. :P

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14 ore fa, Dark Franz ha scritto:

MattoMatteo, quest'interpretazione mi piace molto ma, incrociando le dita e sperando di venire tradotto in altre lingue (seeeeh, ciao! ;D), sarei il più bestemmiato degli autori sin dai tempi in cui Hodor doveva "holdare" la porta. :P

Ah, peccato... beh, io c'ho provato. ;)

P.S.: in bocca al lupo.

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Una interpretazione potrebbe essere anche legata al fatto che i non-mortali nella tua ambientazione non hanno sangue (non lo so, ma pensando ai vampiri mi è venuto in mente questo).

A questo punto, potrebbe servire il sacrificio di una goccia di sangue in punti specifici della città per fare aprire il portone. Magari anche più punti contemporaneamente, in modo da forzare la cooperazione.

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