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[TdG] La Magia di un Mondo Nuovo


Lamadanzante

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Erano passate settimane da quando il Consiglio Superiore della Torre. il pomposo nome con cui si facevano chiamare i quattro maghi anziani ancora in vita del vostro rifugio, avevano accettato la vostra candidatura a volontariamente uscire nel mondo, dopo secoli di reclusione, per investigare una misteriosa profezia che potrebbe, nella speranza di tutti, salvare il vostro gruppo di sopravissuti dall'estinzione totale. Le scorte ormai erano quasi esaurite. Cibo e ingredienti magici erano agli sgoccioli. L'unica fonte d'acqua disponibile arrivava sporca e contaminata e ormai non si riusciva piu' a purificare in quantita' sufficienti per soddisfare tutti. In pratica la speranza stava per finire, insieme alle scorte. Tra i maghi e la fine c'era solo una antica pergamena, vecchia di almeno duemila anni, che per qualche scherzo del destino era finita insieme ai libri che gli arcanisti erano riusciti a salvare quando si erano ritirati in quell'eremo sotterraneo per sfuggire all'apocalisse. Il vecchio archivista, uno dei componenti del Consiglio, aveva passato gli ultimi anni a studiare quell'antico scritto. Una profezia. Un fantomatico "seme" che potrebbe curare il mondo o almeno una parte di esso, sufficente , forse, a iniziare la ricostruzione...o almeno fornire una via di fuga ai maghi della Torre.

E alla fine il fatidico giorno e' giunto. Tutti si sono riuniti davanti all'unica porta che da' all'esterno. Il vostro gruppo e' circondato da tutti i maghi sopravissuti, in prima fila gli Anziani.

Tutti noi siamo molto orgogliosi di voi. La nostra salvezza e' nelle vostre mani e siamo sicuri che non ci deluderete. Non sappiamo cosa vi possa aspettare fuori nel mondo. Non sappiamo neanche cosa sia il mondo oggi. Come vi e' gia' stato detto, oltre la porta troverete una galleria che vi portera' all'esterno. Questo sara' utile , cosi' che non sarete esposti a...qualsiasi cosa ci sia la' fuori , immediatamente. Approfittate dei tunnel di salita per prepararvi, man mano vi avvicinate all'uscita. Speriamo che la galleria sia ancora intatta...andate ora e che la Magia guidi sempre i vostri passi e le vostre azioni!

Un debole applauso si levo' dai presenti, da corpi troppo magri e visi smunti e tristi, occhi grandi vi osservano mentre la grande porta esterna si apre, con un rumore di pietra che scorre sopra altra pietra. I pochissimi bambini presenti sollevano le loro scheletriche manine in un triste saluto. Fate qualche passo oltre l'uscio. Un fiotto di aria gelida vi colpisce soffiandovi sui volti. Una manciata di secondi e la grande porta di pietra inizia a chiudersi dietro di voi. La voce di uno degli anziani e' l'ultima che sentite prima che si chiuda del tutto: Quando tornerete, a missione finita, piazzatevi di fronte alla porta e gridate la parola magica " Kha'aal". La porta si aprira' per voi. Addio.

E cosi' siete ora soli, circondati da pareti di pietra immersi in una fastidiosa aria gelida. Alcune sezioni di pareti e soffitto sono crollati, le pietre riempiono parte del pavimento. Ma e' ancora percorribile , almeno la parte illuminata dalla moneta di bronzo su cui uno dei maghi ha lanciato un incantesimo di luce. Oltre quei pochi metri regna il buio piu' totale, insieme a un profondo silenzio, rotto soltanto da un lontano gocciolio d'acqua e il debole fischiare del vento freddo tra le crepe delle pareti...

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Sandor

E venne il giorno tanto atteso. Aveva passato tutta la sua vita rinchiuso in quella torre, le stesse facce, gli stessi luoghi, gli stessi odori ogni singolo attimo indistinguibile dal precedente se non per la speranza di poter un giorno uscire e compiere il suo destino. 

Le parole giunte alle sue orecchie dalla strana figura che danzava nelle fiamme erano rimaste impresse nella sua mente come rune sul metallo. La stessa strana figura che gli aveva donato quei poteri che lo avevano portato ad isolarsi piu' di quanto non lo fosse prima a causa della sua natura.

La smania di uscire non era venuta meno nemmeno dopo aver conosciuto chi, insieme a lui, si sarebbe avventurato oltre le porte che sigillavano la torre dal mondo esterno. Conosceva poco i due Aasimar ed ancor meno lo strano nano ma era certo delle loro doti ed in una situazione paradossale come quella bisognava fare buon viso a cattivo gioco.

Ascolto' le parole degli anziani, quelle vecchie ciabatte non avrebbero trovato spazio nel nuovo ordine delle cose, qualcuno prima di loro aveva avuto la brillante intuizione di costruire quel rifugio, ma se ora erano ridotti come topi in trappola le cause erano da ricercare nel loro immobilismo ad oltranza. Avevano ridotto una classe eletta allo stremo ed ora cercavano di lavarsi la coscienza con quella spedizione disperata.

Quando le porte si chiusero dietro di lui un brivido gli percorse la schiena, non pote' distinguere se la causa fosse il freddo pungente o l eccitazione per cio' che lo attendeva alla fine di quel corridoio, la corrente di aria fresca quasi gli diede un capogiro.

"Aria...aria fresca, questa sensazione da sola ripaga il rischio che ci siamo accollati"

disse chiudendo gli occhi ed inspirando a pieni polmoni

- Descrizione

Spoiler

Di statura media e dal fisico asciutto e longilineo Sandor racchiude tutti tratti caratteristici dei diavoli descritti nei libri di fiabe. La pelle scarlatta increspata da scaglie, il crano glabbro con le corna ricurve dietro le tempie e la lunga coda. Sebbene sia uno dei pochi della sua razza ad abitare la torre, gli spazi stretti e la poca disponibilita' di interlocutori lo hanno costretto ad essere moderatamente socievole, sebbene tratti sempre tutti con una certa supponenza.

Sandor

 

 

Modificato da Pentolino
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Angelo

Quella lieve agitazione, quel fastidio allo stomaco quasi come fosse una stretta,  improvvisamente si rilassa quando la porta si apre.

Annuisco alle parole, frettolosamente, quasi come se fossero talmente vuote da nemmeno toccarmi. Parole di circostanza. 

Avanzo, mentre con gentilezza, accarezzo la testa di Daniela. Cercando di trovare rassicurazione e dare protezione. Sento la sua emozione e la sua curiosità, pari alla mia. 

"Salve a tutti, finalmente si va eh?" dico per smorzare la tensione iniziale. 

Resto dietro in seconda linea, studiando bene l'ambiente.

@Descrizione

Spoiler

 

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Fisico asciutto, corporatura media, lo sguardo è quello di qualcuno che ha più anni di quello che dimostra. 

Le mani hanno calli e bruciature come se avesse avuto spesso a che fare con fuoco o acido. 

I capelli sono corti e bianchi, gli occhi chiari come ghiaccio. Sorridente e pacifico, sereno e giocoso. Cerca di essere quanto più empatico ma a volte risulta arrogante. 

 

 

 

 

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Koli 

non addormentarmi mentre i quattro rimbambiti tengono il discorso è uno sforzo tale da meritarmi una statua. Più volte, mentre il Consiglio Supremo parla, mi viene in mente che più che farci cercare una vera soluzione si stiano limitando a togliersi di torno qualche bocca da sfamare.

Al contrario dei miei compagni, io personalmente non mi sento tutto questo miglioramento nell’aria fresca, nella possibilità d’uscire eccetera, ma forse è solo perché sono un nano e sono abituato a stare al coperto

Beh, vediamo se più avanti il tunnel è intatto, o se la nostra missione inizierà con un bello scavo dico sfregandomi le mani, indeciso se voler fare finalmente un po’ di moto col piccone o provare qualche nuova formula alchemica 

Descrizione 

Spoiler

Abbastanza alto per un nano, con le spalle larghe e le gambe tozze che ricordano più un minatore che un mago, Koli Barbafumo indossa abiti da viaggio grigi, con molte macchie e buchi dove il tessuto ha incontrato qualche pozione. La barba nera è tagliata molto corta, così come i capelli, espediente preso per evitare di vederla andare a fuoco. Porta sulle spalle un grosso zaino con tutto il necessario per un lungo viaggio, ma anche con molte cianfrusaglie che “potrebbero servire”, al,a cintura ha un paio di borse piene di ingredienti, reagenti e componenti, e di traverso sul petto una serie di fialette di vetro piene di strani liquidi colorati

 

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Morinehtar Rómestámo

La compagnia non era delle migliori ma questo era ciò che il destino mi aveva riservato.
Non avevo mai desiderato con tale veemenza di evadere da quel luogo prima di un anno fa, certo la curiosità era sempre stata parte di me ma ero stato bravo a dirottarla su altro: lo studio delle arti arcane, la storia e le radici della mia famiglia e tanto altro per mantenere anche il mio corpo in forma oltre che la mente e lo spirito. Era bastato poco, quantomeno utilizzando i miei parametri temporali, a conoscere un po' tutti nella torre. Dall'alto dei miei 99 anni avevo purtroppo assistito alla morte di amici, compagni di studio... mi sono anche domandato quanto fosse giusto sopravvivergli. Persone ben più volenterose e preparate di me. Io che mi ritenevo adatto a tutt'altro, costretto da tutto questo a risvegliare, utilizzare e potenziare quei poteri magici che evidentemente erano propri del mio lignaggio.

Dicevo... una compagnia non delle migliori.
Ascolto le parole degli anziani, mi emozionano e il mio volto non può certo nasconderlo. Al contrario degli altri che malcelano il loro fastidio per questo momento che invece ci consacra come predestinati e forse salvatori. La assorbo come mancanza di rispetto dinnanzi a chi si è fatto responsabile di molte vite, come fosse semplice. Io ho passato l'ultimo anno con la consapevolezza che nulla mi avrebbe privato della possibilità di andare via, di ricostruire il mondo come era un tempo o meglio contribuire fortemente in questa impresa. Era come se dei nuovi Creatori stessero emergendo dalla terra stessa per rigenerarla Un'impresa titanica... e questi tre, non ne sono consapevoli.

Sospiro dopo aver inspirato profondamente, ancora evidentemente emozionato. Eseguo un inchino profondo verso gli anziani e sollevo la mano in cenno di saluti verso gli altri: conoscenti, amici, ragazze con le quali ho passato lieti momenti. E' difficile, durissima. Non credevo lo sarebbe stato tanto. E' l'ultimo pensiero quando vedo chiudersi la grande porta.
Poi il gelo, lo accolgo con piacere. Quasi ne sono felice. Allargo le braccia come volessi accogliere quella brezza fredda, pronto all'avventura.


Gli altri erano abituati a vedermi in abiti del tutto diversi. Sono solito girare per la torre più leggero possibile, non avendo particolare sensibilità al freddo. Spesso a petto nudo e scalzo, ora sono acconciato in maniera del tutto diversa. Abiti comodi, a strati, colmi di tasche con un ampio mantello provvisto di cappuccio. Alla cinghia ho assicurata una balestra leggera e un pugnale con una strana impugnatura, l'altro è invece ben fissato alla coscia in un elegante fodero. Una bandoliera di cuoio mi cinge il petto in diagonale, ad essa sono fissate delle fiale con probabilmente qualche ingrediente. Alle spalle ho uno zaino che apparentemente è piuttosto pesante anche se non colpo. Ad esso sono assicurati un sacco a pelo e due contenitori per mappe o pergamene, mi sono preoccupato di prenderne un paio che raffigurano la zona attorno alla montagna ai tempi dell'insediamento. Una richiesta che mi è costata qualche favore. A tracolla ho una borsa dalla quale sembra spuntare una piantina, ma tutti sanno che è il mio famiglio, Groot. Pur essendo privo di occhi sembra guardarsi attorno spaesato quando emerge con la testolina, quasi impaurito e forse intirizzito dall'improvvisa ventata. Mi aiuto con un robusto bastone, sul quale mi appoggio quando finisco di 'assaggiare' l'aria. Sembro stracarico di roba, ma tutto è indossato con ordine senza darmi fastidio ne ingombrare i miei movimenti.

Accarezzo le rocce della parete, l'umidità aveva permesso a del muschio di crescere.
"Sì, andiamo."

Descrizione

Spoiler

Morinehtar è un mago atipico. A differenza di molti dei suoi simili ha sempre prediletto un più moderato equilibrio tra mente e corpo, allenando costantemente entrambi. Fisicamente non è possente nonostante l'altezza decisamente sopra la media umana e anche della sua razza, ma certamente più muscoloso della maggior parte dei maghi della Torre. I capelli sono fluenti e argentati, retaggio della sua discendenza, e dello stesso colore sembra essere il suo sangue o quantomeno i vasi sanguigni che creano quindi un armonioso ma particolarissimo contrasto con la sua pelle molto scura. Gli occhi sono di un verde brillante, molto vispo riflesso della sua creativa intelligenza.

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Vi osservate in volto, ognuno con le proprie motivazioni, ognuno con i propri sogni e desideri. C'e' un po' di imbarazzo, forse anche un po' di dubbi tra di voi. Ma il tempo forgera' questo gruppo...o lo distruggera'!

Vi incamminate lungo il tunnel. Sapete che, a meno di crolli importanti, la galleria vi portera' direttamente all'esterno, senza deviazioni ne' incroci, fino alle colline pedemontane di quella che una volta era conosciuta come la Montagna dei Quattro Fuochi, nome dovuto ai vulacni attivi in quella zona e che formavano costantemente alti pennacchi di fumo nero.

Il tunnel sale in leggera pendenza e sembra abbastanza in buone condizioni. Formazioni fungine viola e marroni crescono alla base delle pareti, rilasciando piccole spore che formano mulinelli colorati nell'aria gelida che vi soffia sui volti. Man mano che avanzate, muschio e funghi scompaiono dalle pareti e le spore sono sostituite da particelle di polvere di diversa grandezza, che vi colpiscono in viso, si infilano negli occhi e nelle narici, rendendo difficile la vostra respirazione e facendovi tossire e lacrimare. Alla fine il buio oltre l'alone della vostra luce magica, inizia a schiarirsi, da un nero profondo a un grigio scuro e sporco. Il freddo si fa piu' intenso, sicuramente siete a parecchi gradi sotto lo zero, e il vento aumenta d'intensita'. Raggiungete una scalinata di pietra. Gli scalini sono mezzo distrutti, ma ancora percorribili. Li salite e infine uscite a rivedere il mondo...o quello che ne rimane.

Sapete che dovrebbe essere, piu' o meno, primo pomeriggio. Il tunnel sbuca in una esistenza grigia e cupa. Grandi nuvoloni scuri coprono completamente il cielo, mentre una pioggia di pulviscolo scende dal cielo come neve sporca. Quella che dovrebbe essere una collina, sotto di voi, e' invece un burrone spezzato, come un grande dente rotto. Ci sono ancora i segni di una scalinata che dovrebbe scendere nella valle sottostante, ma parecchi gradini sono distrutti o completamente spariti. Potrebbe ancora essere percorsa, ma con qualche pericolo. Un sentiero appena accennato corre intorno alla circonferenza della montagna, allontanandosi dall'uscita del tunnel e la scalinata distrutta che scende.

Il vento soffia impetuoso, urlando e fischiando contro il fianco della montagna e facendo svolazzare violentemente le vostre vesti. Sembra un urlo di sofferenza o forse di rabbia...non vedete nessuna luce all'orizzonte o dove dovrebbe esserci la valle sottostante, coperta da un fitto banco di nebbia che vi limita di molto la vista, insieme al fastidioso pulviscolo grigio, che copre qualsiasi cosa, come una cappa di cenere umida e fredda....

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Sandor

Ci incamminiamo in silenzio seguendo il percorso del tunnel nessuno di noi sembra voler prendere l iniziativa e raccontare un po piu' di se. Il piccolo rettile che mi accompagna osserva la scena con un espressione che mostra molta piu' intelligenza di quella che si attribuirebbe normalmente ad un cranio cosi piccolo.

Il corridoio prosegue diritto, man mano che avanziamo all aria gelida si aggiunge un pulviscolo fastidioso che lentamente riempie l aria causandoci non pochi problemi, come se gli eventi stessero provando un ultimo disperato tentativo per farci desistere.

Giunti ai piedi di una breve scalinata il vento e' aumentato notevolmente d intensita' il che ci permette di respirare ma allo stesso tempo ci gela le ossa con sferzate che fanno schioccare le nostre vesti. Ad ogni scalino un alone di luce grigiastra si fa sempre piu' intenso, giunti sulla soglia del tunnel il silenzio che prima era dettato dall imbarazzo di ritrovarci forzatamente insieme diventa ora un silenzio di stupore e meraviglia davanti a quello che vediamo estendersi davanti a noi.

Grosse nuvole temporalesche coprono un cielo dal quale sembra cadere senza sosta una sorta di cenere che ricopre tutto intorno a noi, nessun segno di vita solo i resti di una scalinata semidistrutta ed il letto di un piccolo sentiero che si distende lungo il lato della montagna.

Alzo il bavero delle vesti per proteggermi dal freddo e da quella tormena di pulviscolo mentre ad alta voce rompo il silenzio che da centinaia di anni regna su questa valle.

"La scainata e' troppo percolosa! Con questo vento ed i gradini in quelle condizioni rischiamo di cadere e romperci l osso del collo! Io dico di procedere lungo il sentiero, impiegheremo piu' tempo ma forse ci risparmieremo rischi inutili! Dopotutto una via vale l altra per quel che ne sappiamo."

Modificato da Pentolino
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Koli

ammetto che un poco mi dispiace dover lasciare i tunnel, avendoli considerati la mia casa per lunghi anni e sentendomi più a mio agio tra le rocce che sotto un sole. guardo il panorama devastato, chiedendomi cosa diamine possa essere successo per creare questa desolazione. non oso neppure immaginare a cosa debba essere stato vivere quell'apocalisse, i maghi che riuscirono a salvarsi devono essere stati incantatori davvero potentissimi 

Concordo col tiefling, non rischiamo l'osso del collo appena usciti dalla tomba... ehm torre. e poi, visto che dormivo quasi tutte le volte, qualcuno si ricorda, più o meno, dove dovremmo andare? almeno se a nord o a sud aiuterebbe dico avvicinandomi al bordo del burrone e sforzando gli occhi per vedere qualcosa 

Spoiler

percezione +4 per scorgere qualcosa all'orizzonte. conoscenze (geografia) +9 (locali) +3 per capire cosa vedo 

 

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Koli

Spoiler

All'orizzone vedi soltanto ombre sfocate, che potrebbero, forse, essere altre montagne. Tra la cenere e la pesante nebbia tutto quello che deve esserci nella valle sottostante e' nascosto alla vostra vista. Dalle tue conoscenze geografiche di prima del Disastro, sai che a valle , proprio alle pendici della montagna dove vi trovate, sorgeva un paesello, Tre Foglie, un migliaio di anime dorse. Ma da quell'altezza e con la nebbia, non riesci a vedere niente, neanche una debole luce.

 

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Angelo

Con malcelato entusiasmo avanzo,  come un bambino curioso delle novità. Faccio in ogni caso precedere un colpo di bastone al suolo prima di mettere il piede. Tanto per verificare che il suolo sia sicuro. 

Arrivati in cima, seguendo il tunnel verso la luce, rimango deluso, visibilmente deluso. "Ma.. han spento il sole?" 

Cerco di acuire il più possibile la vista e con l'aiuto di Martina mi guardo attorno. Cerco di capire la stagione, la geografia anche magari cercando di orientarmi. "Mappe non ne abbiamo eh?"  e estraggo un diario e con un carboncino comincio a disegnare quello che c'è di tangibile

percezione +11 , martina +11, geografia +11 natura +12, artigianato cartografia +10 

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Morinehtar Rómestámo
 

Prima di avanzare lungo il corridoio accarezzo la testa del mio bastone delicatamente, questo si illumina fornendoci altra luce. Il vero problema però non è l'oscurità, quella infatti si vince ma la polvere è davvero fastidiosa e l'unica cosa che posso fare è coprirmi il volto col mantello, per non doverla respirare tutta.

Avanziamo senza particolari titubanze fino ad emergere finalmente dalla pancia della montagna. Lo spettacolo che ci si para dinnanzi però non è niente di più di quel che ci attendevamo, quantomeno che io mi attendevo. D'altronde la profezia parla chiaramente, questo mondo necessita di essere rigenerato.
Mi perdo con lo sguardo sul panorama, in cerca dell'orizzonte, stringendomi nel mio mantello. Con un mano scaccio inutilmente il fastidioso pulviscolo, sbuffando. Quindi annuisco verso Angelo, non è stato facile convincerli ma chiaramente ne hanno compreso la necessità. Dallo zaino sgancio un cilindro di pelle rigida, dopo averlo aperto tiro fuori una mappa della zona prima del disastro "Prego."

Osservo l'altro Aasimar all'opera con la mappa, alla quale dedico anche io molta attenzione mentre rispondo al nano "Potrebbe, non possiamo escluderlo anche se dubito fortemente. Non possiamo pretendere di trovare vita come noi la conosciamo ed è per questo che dovremo avere la massima cautela. Forse però troveremo l'insediamento e qualche indizio."

DM

Spoiler

Con. Locali +8, col supporto della mappa
Con. Natura +11 per capire cosa è il pulviscolo, se le ceneri depositate dei vulcani che danno il nome alla zona o altro. E anche se la presenza di nuvoloni è anomala, per quanto io ne possa capire considerando che è solo a livello teorico che ho studiato la cosa, o semplicemente sta arrivando un'acquazzone.
Con. Geografia e Ingegneria +8 per capire cosa è successo alle scale e da quanto tempo sono distrutte

 

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Angelo

"Grazie Morinhtar ", dico afferrando la pergamena con cura. 

Osservo la mappa, tenendola sospesa con una mano magica,  e cerco di riprodurla nel diario in una scala più ampia, in modo da avere una visione più precisa dei dettagli possibili. Cerco di differenziare il tratto in modo da creare una differenziazione cromatica fra il vecchio e l'attuale, utilizzo anche prestitidigitazione se serve. 

 

Spoiler

percezione +11, martina +11, geografia +11, cartografia (artigianato) +10

 

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Koli

Beh, non vedo perché non dovrebbero esserci sopravvissuti come noi. Non partiamo dal presupposto che siamo gli ultimi abitanti del mondo, perché magari scendiamo da questa montagna e troviamo un'enorme città dico semiserio, ridendo alle mie ultime parole quanto alla mappa, scusate ma cosa state disegnando? abbiamo fatto mezzo metro dal tunnel, aspettate almeno d'avere qualcosa da metterci sopra 

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Morinehtar Rómestámo

Annuisco verso Angelo "Prego." in effetti l'unico col quale ho comunicato molto poco fino ad ora è il Tiefling, al quale mi rivolgo anche con un po' di diffidenza.
"Non saprei Koli. Io parto dal presupposto che ci pone la profezia, non so se siamo gli unici destinatari della stessa e sono pronto a scommettere che troveremo altri sopravvissuti ma certamente ostili... non amichevoli. Se anche fosse dovremmo sudare non poco per guadagnare la loro fiducia, di questo invece ne sono più che convinto."

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Sandor

Tutte quelle chiacchiere iniziavano ad annoiarlo, erano lontani da tunnel non piu' di dieci passi e gia' le loro differenze iniziavano a farsi notare.

"Ci siamo rinchiusi in questa torre centinaia di anni fa, foxxendocene del futuro ed abbandonando tutti al loro destino. Ammesso che la memoria storica di cio' che eravamo esista ancora, se troviamo un centro abitato sicuramente gli abitanti non festeggeranno il nostro arrivo con birra e maiale arrosto."

disse con la sua solita schiettezza

"Se ci sono sopravissuti vuol dire che tutta la storia della profezia e della fine del mondo era in realta' il delirio di qualche oracolo e che tutti gli anni rinchiusi come topi in quei tunnel sono stati uno spreco di tempoMuoviamoci, e speriamo che se veramente troveremo dei superstiti essi non abbiano mai sentito parlare della torre e di chi la abitava"

concluse incamminandosi verso il sentiero

- Narratore

Spoiler

Conoscenze locali +9 , geografia +8 per richiamare alla memoria luoghi di cui possa aver letto in passato o che possano essere in qualche modo familiari

 

Modificato da Pentolino
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Angelo

Spoiler

Vedi molto poco intorno a te, in parte per il pulviscolo, in parte per la nebbia. La stagione dovrebbe essere autunno inoltrato. Cominci a disegnare una nuova mappa sul tuo diario, basandoti su quella vecchia che avete e quel poco che vedi li' intorno, l'uscita del tunnel e il sentiero che gira intorno alla montagna e che state per percorrere. In effetti vedi che in fondo alla scala distrutte , sulla vecchia mappa e' disegnato un piccolo paese: Tre Foglie.

Morinethar

Spoiler

Guardando la mappa vedi anche tu che, in fondo alla scala semidistrutta, alla base della montagna, sorgeva un piccolo villaggio chiamato Tre Foglie. Era abitato principalmente da umani e mezz'elfi. Non sai altro del luogo.

Il pulviscolo credi che sia quello che forma fisicamente quei grandi nuvoloni che riempiono il cielo. Non sono naturali o almeno non sono naturali per come tu conosci il tempo atmosferico. Se dovessi fare qualche ipotesi, diresti che la distruzione conseguente al Disastro, abbia spazzato il mondo in lungo e in largo e i nuvoloni e il pulviscolo che piove da essi costantemente, sono niente meno che i detriti della superfice del mondo sollevati durante , appunto, la distruzione del volto del ´pianeta.

Ke scale sono distrutte da molto tempo. Probabilmente dai tempi del Disastro.

Sandor

Spoiler

Ti ricordi solo di Tre Foglie, un paesello che sorgeva alla base della montagna, proprio sotto la scala semi distrutta. Era un piccolo villaggio, abitato principalmente da umani e mezz'elfi, cacciatori e ranger.

Imboccate quindi il sentiero, non fidandovi della struttura semi distrutta delle antiche scale. Il vento e' sempre molto forte e sembra volervi schiacciare contro la pietra della montagna. Il sentiero e' stretto, non piu' di 1 metro di larghezza, in certi tratti anche meno e, se da un lato c'e' la relativa sicurezza della parete rocciosa, dall'altro c'e' uno strapiombo alto migliaia di piedi di cui non si vede il fondo per via della fitta nebbia che circonda la base della montagna. Dovete avanzare in fila indiana, stando molto attenti ai mulinelli d'aria che a volte forma il vento impetuoso e che rischia di farvi cadere. Il freddo e' pungente e vi intirizzisce le parti esposte del vostro corpo. Percorrete un centinaio di metri circa, girando intorno alla montagna e scendendo lievemente, quando sentite, davanti a voi, tra il fischiare del vento, un rumore strano, come di qualcosa che raschia contro la pietra. La fonte del rumore non la vedete, proviene da oltre una curva che compie il sentiero girando intorno alla montagna...

Spoiler

Specificatemi l'ordine con cui avanzate giu' dalla montagna. Vi ricordo che siete obbligati ad avanzare in fila indiana.

 

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Morinehtar Rómestámo

E' dunque deciso, prudentemente iniziamo a ridiscendere il sentiero. Suggerisco a tutti di assicurarci a una corda, la forza di tre avrebbe potuto evitare la caduta di uno di noi.
Volgo lo sguardo verso lo strapiombo un paio di volte rimpiangendo di non aver mai desiderato di apprendere come volare o quantomeno evitare di precipitare rovinosamente. D'altronde la sicurezza della Torre non ci aveva mai messi di fronte a tali pericoli in più la mia stessa natura mi avrebbe concesso un dono simile prima o dopo. Eppure ora... rimpiango la mia scelta.

Mi sono offerto di mettermi in testa alla fila, all'apparenza sembro il più robusto e pesante cosa che mi permette di avere maggiore equilibrio e fendere l'aria in qualche modo anche senza usare la magia, anche se è risaputo che gli Aasimar sono in realtà ben più leggeri di un uomo, figuriamoci di uno come Sandor. Forse proprio per questo motivo sono il primo ad udire lo strano rumore, mi fermo alzando un mano "Lo sentite anche voi?" è impossibile capire da dove provenga esattamente con questo vento, può essere dietro il prossimo costone o qualche decina di metri più in basso o chissà... forse sopra di noi. Istintivamente guardo verso l'alto poi verso il basso prima di cercare di sporgermi solo un pochino per avere migliore visuale di fronte a noi. Vedere oltre la curva è però fuori dalle mie possibilità.

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Angelo

Non appena soddisfatto dal disegno, seguo gli altri. Mi metto alle spalle di Morinehtar , e lego una parte della corda in vita lasciando l'altra estremità a chi mi segue. 

Il vento mi sembra estremamente forte ..."Vi ricordate di qualcosa riguardo venti cosi forti?" dico cercando di farmi sentire da tutti.

Spoiler

E' possibile capire se il vento travolgerebbe una creatura volante?

Poco dopo aver cominciato a camminare, sento un rumore che non riesco a riconoscere. Rispondo, "Si" alla richiesta del compagno, cercando di mantenere il tono più basso possibile.  "qualcuno può mandare uno scout in avanscoperta?"

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