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Of Orcs and Men - TdG


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Garol

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"Ti sei scelta un compito arduo...gli spiriti non sono più pacifici come un tempo. Sono irati per l'invasione degli umani nelle nostre terre, e solo scacciando quelle creature odiose potremo calmare i nostri antenati e coloro che dominano il mondo. Ma ammetto che è bello vedere dei giovani che si vogliono dedicare alla cura spirituale delle loro genti" scuote la testa, un po' abbattuto "Sempre più vogliono diventare guerrieri e combattere gli umani. Non posso certo biasimarli, ma se dimentichiamo le vie degli spiriti le nostre vittorie saranno prive di senso"

 

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Garol

Spoiler

Combattere senza la giusta guida alla lunga non ci renderà diversi dai pelle chiara. E senza la giusta guida le anime dei nostri guerrieri smarriranno al strada. Questa sera stessa ho visto un accanimento sugli schiavi privo di ogni giustificazione. Inutile. Un'inutile rabbia che tramortisce la mente e allontana gli spiriti. E' giusto uccidere per difenderci. Per mangiare. Ma non è giusto bearsi della sofferenza altrui perché inutile. Porterà solo maggiore odio e nei nostri confronti e ciò vuol dire portare qui nemici sempre più numerosi e sempre più forti. La tortura e la sofferenza sono utile per insegnare agli altri. per avere informazioni. E' così che so a causare la moria degli animali e delle pianete nelle mie terre sono stati i pelle chiara. I nostri guerrieri ne hanno catturato uno, ed egli ha confessato d'essere stato mandato per far ammalare la nostra terra così che i suoi simili avrebbero avuto meno problemi a conquistarla.

Odio i pelle chiara? Sì. Sono invasori perfidi e malefici. Non rispettano il nemico e non rispettano la natura. Non avrei problemi a ucciderne uno, ma nemmeno a  mostrargli della grazia se ciò potesse servire alla mia causa. Questo è ciò che mi ha insegnato la natura. Non sempre l'orso e il lupo si affrontano fino alla morte.

 

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Ghorn

L'indomani mi sveglio completamente rinfrancato. La compagnia durante la notte e il pensiero di essere finalmente adulto mi rendono pieno di energie, ancora piu' del solido.

Mi alzo con calma e indosso le mie cose, poi esco dalla tenda.
Onestamente sono in attesa, non ho molto da fare finche' non mi verra' assegnato qualche compito, ma in giro per l'accampamento cerco qualche membro del mio clan con cui condividere l'esperienza di ieri.

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Garol

Spoiler

Parlare con lo sciamano è stato molto utile. Al mattino mi risveglio più rinfrancata e più serena. Osservo l'otre con il liquido ambrato. Possibile che prima di ieri questa bevanda sarebbe stata per me letale? Esco dalla tenda. E inizio a cercare degli sciamani che mi possano aiutare per scacciare la maledizione che i pelle chiara hanno messo sul territorio del mio clan.

 

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Garol

Spoiler

Lo sciamano annuisce alle tue parole, ti impartisce la sua benedizione e poi si alza e si allontana dal falò. 
Il resto della nottata trascorre piacevolmente, assaggi un po' di succo di bacche e poi, stanca per le prove della giornata, ti addormenti al fianco del tuo cinghialetto.
Provi a cercare degli sciamani, e li trovi: ma sono tutti impegnati nei riti propiziatori da officiare prima della Festa di Primavera...non hanno modo di interrompersi per ascoltarti.

NOTA

Spoiler

Ovviamente dopo la cerimonia puoi cercarli e interagire con loro liberamente! 

 

Quando il sole comincia la sua discesa, dopo aver raggiunto lo zenith, gli orchi cominciano a radunarsi tutti al di fuori dell'accampamento, dove un grande masso eroso dal tempo è stato approntato come una sorta di altare per i sacerdoti. Qui Vorrush e altri sei sciamani si sono preparati ad accogliere tutto il popolo, mentre alcuni apprendisti suonano strumenti a percussione e a fiato. Qualcuno ha acceso dei falò usando legna verde in modo che facciano molto fumo...e c'è qualcosa in quel fumo che rivela la presenza di qualche erba aromatica. 
Voi, assieme agli altri che hanno superato la Prova di ieri, avete un posto d'onore, in prima fila subito davanti ai guerrieri più coraggiosi: del resto siete la speranza dei vostri Clan, la nuova generazione. 
Gli altri cuccioli che quest'anno cercheranno di eguagliarvi sono invece stati radunati in una sorta di quadrato in centro alla marea di orchi. Più tardi saranno sottoposti agli stessi riti, probabilmente. 

Ma ora viene invece cantata, a ritmo con i tamburi, la storia della creazione del mondo. Di come gli spiriti più forti, due fratelli, lottarono tra loro finché uno non uccise l'altro. Usò il suo scheletro per creare la roccia, il suo sangue per mare e fiumi, i capelli per fare l'erba e gli alberi e i denti per le montagne. Poi ne prese il cuore, e lo trasformò nel fuoco. Il fuoco, il segno della benevolenza degli spiriti: esso protegge e aiuta gli orchi, permette di cuocere la carne e forgiare i metalli. Infine lo spirito creò gli animali e i primi orchi: li fece forti e coraggiosi affinché fossero come gli animali e potessero sopravvivere, ma diede loro anche la sapienza e la parola. 
Una storia che ogni Primavera avete già sentito, eppure Vorrush riesce sempre a renderla viva, vera. Non parla degli umani, perché non c'è posto per loro nella vostra storia.

Dopo di che un grosso uro viene portato ancora vivo ai piedi della roccia, e mentre due sciamani lo tengono fermo, Vorrush lo abbatte con un colpo d'ascia tra gli occhi: è un buon sengo, perché spesso la lama scivola ed è necessario infierire sull'animale finché non muore. Ma quando la morte è rapida e pulita gli spiriti sono sicuramente benevolenti nei vostri confronti.

Fino a questo momento, tutto si è svolto come al solito: emozionante ma prevedibile così come è prevedibile l'ondata di sollievo che si percepisce tra gli orchi quando il sacrificio va a buon fine. Ma poi, quando la cerimonia dovrebbe concludersi, alcuni orchi si fanno avanti. Sono Capiclan, alcuni piuttosto famosi: il Capo Volpe, il Signore del Branco, Occhio Giallo, Una Zanna, Lunga Spada sono quelli che spiccano di più, orchi e orchesse che si sono fatti una nomea combattendo gli umani e riuscendo anche a respingerne piccoli gruppi. Non sono i Capi più forti o con più orchi, e il loro avvicinarsi agli sciamani potrebbe sembrare strano: ma Vorrush non solo non si irrita, ma cede loro il posto e la parola.

Per primo parla il Signore del Branco, il Capo dei Lupi. Porta un mantello fatto con le pelli di tre grossi lupi neri e zoppica vistosamente per via di una fasciatura che gli stringe la coscia: sembra che parte del muscolo sia stato strappato con violenza da un qualche tipo di arma, ma la ferita non è molto recente.
"Guerrieri, porto la testimonianza del mio Clan, perché il tempo dell'attesa è giunto al termine. Io non parlo molto, e non parlo bene: lascio ad altri questo compito. Io sono qui solo per dirvi una cosa, perciò ascoltatemi bene. Gli uomini ci uccideranno tutti. Tutti quanti. Nessuno di noi sopravviverà, nemmeno i mezzosangue...così andrà a finire, se non ci decidiamo a reagire. Non dobbiamo più essere come il lupo che fugge quando fiuta un cacciatore. Dobbiamo essere come il branco che piomba con forza su di esso, dilaniandolo e divorandolo. Il mio Clan ha subito perdite...mio figlio è caduto, seppellito dai cadaveri del nemico...mia moglie è stata uccisa al suo fianco e io sono ferito. Lascerò il mio Clan ad un guerriero più forte di me, e partirò verso sud, con altri orchi che la pensano come me. A combattere, uccidere e morire per tutti voi!" la voce dell'orco è carica di rabbia e dolore, amarezza. Aspetta che i guerrieri tra la folla lo salutino gridando e alzando le armi al cielo, poi indietreggia e lascia la parola ad un'orchessa di nome Un Dente, la Capoclan dei Capelli di Sale.

Piuttosto giovane, con poche primavere più di voi, ha una cicatrice sul lato destro del mento e le manca la zanna da quel lato della bocca, probabilmente strappata in combattimento. Ha un mantello di pelle di foca, che lascia cadere per mostrare un'armatura che porta sotto di essa, fatta con pezzi di protezioni umane. Molti dei loro strani vessilli di stoffa, o almeno parti di essi, formano una specie di camiciotto sotto i vari pezzi di cotta di maglia. 
"Anche io scenderò a sud. Non lo faccio per andare a morire con onore, ma per dare speranza alla mia gente. Se anche cadremo, porteremo con noi molti umani e affogheremo gli altri sulle onde della spiaggia. Ho combattuto a lungo, ormai da sei estati, sia per terra che per mare: ho imparato come combattono e come rivolgere i loro trucchi contro di loro. Non saremo un gruppo di giovani inesperti, ma un unico Clan che agirà coordinato. La mia gente e le mie barche sono pronte per la nostra guerra santa: gli spiriti delle onde hanno già benedetto la mia spada, in cambio del più giovane dei miei figli! Ma non sarò sola, non lo saremo io e il Signore del Branco. Questi Capi" indica gli altri  raduanti dietro di lei "Loro e i guerrieri che li servono saranno con me. Ci sono altri che hanno il coraggio di unirsi a noi?" 

Le sue parole cariche di speranza e forza convincono molti dei guerrieri, che fanno un passo avanti spintonandovi se non siete abbastanza svelti da seguirli o scostarvi. Solo i combattenti più esperti e anziani sembrano in dubbio: l'ardore giovanile è facile da convincere ma l'età insegna la calma e la saggezza. Così si fa avanti un terzo individuo, Capo Volpe. 
Egli è un orco meno massiccio degli altri, giovane. Quando parla però lo fa usando parole quasi da sciamano, per quanto risulta piacevole da ascoltare "Miei fratelli, io ho un Clan piccolo, e protetto da grandi foreste. Non ho mai visto un umano calpestare la mia casa, ma li ho incontrati nei miei viaggi a sud. Li ho spiati e li ho osservati...ho anche parlato con alcuni di loro. Essi portano la menzogna così come un cervo porta le sue corna: se ne vantano, le mostrano a tutti e le usano per combattere. Dicono di avere la civiltà* per noi, ma portano malattie e morte e non si interessano di ciò che fanno quando costruiscono le loro case e coltivano i loro campi. Gli spiriti non li possono amare, e se non possono farlo loro, perché dovremmo farlo noi? Ma non voglio raccontarvi bugie: gli umani non sono stupidi. La loro astuzia è ben più pericolosa della loro magia e delle spade che usano; ma è anche il loro punto debole, come lo è il ventre per un orso. Noi forse non possiamo sconfiggerli in una vera battaglia, nemmeno se combattessimo tutti assieme, spalla a spalla. Ma possiamo far capire loro che vivere nelle nostre terre non sarà mai vantaggioso...possiamo bruciare il loro cibo e affamarli. Possiamo rivoltare le loro strade e gettare le pietre nei fiumi. Possiamo far crollare la loro tenda mentre ci dormono dentro, se capite cosa intendo. Sono un popolo, non sono solo guerrieri, e alla fine capiranno che siamo troppo forti e troppo coraggiosi per lasciarli fare. Dunque, siete con noi? Volete unirvi a questa grande guerra che verrà cantata per cento e cento Primavere?" 
Molti altri orchi sembrano interessarsi alla cosa...e voi?

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Garol

Le parole dei capiclan mi colpiscono. Concordo con loro, gli umani non possono restare qui. Non possono avvelenare la nostra terra e la nostra prole. Semplicemente questo non è il luogo per loro. Ma io ho anche un dovere verso il mio clan. Quello di fare loro da guida spirituale... tuttavia.

Osservo gli altri orchi attorno a me. Vorrei vedere mio padre e chiedergli consiglio, mi rendo conto che questa scelta è importante per tutti.

Chiudo gli occhi.

Spiriti della natura datemi un segno della mia strada. Ditemi quale è la giusta scelta.

Riapro gli occhi e mi guardo attorno. Orchi che discutono, cuccioli che ci guardano. Sciamani che pregano. Falò che ardono. Il sangue dell'uro sacrificato che si allarga in una pozza. Alcuni topi che corrono. Ne seguo uno con gli occhi, si fa sotto alla grande roccia. E' un lampo, da sotto la roccia esce una serpe che veloce e fulminea morde il piccolo topo, poi si ritira e attende. Il topo fa pochi passi e non si ferma più. La serpe esce e lo ingoia. Nel farlo ho come l'impressione che mi osservi. Che guardi esattamente me.

Alzo un braccio e faccio un passo in avanti.

Io sono con voi! Esclamo con tutta la voce che ho, ma senza urlare.

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Gorarz

ascolto la storia delle nostre origini come se fosse la prima volta, ripercorrendo con la mente le parole di Vorrush. Mi lancio in un urlo di gioia quando il sacrificio si rivela propizio, simbolo che glis piriti sono con noi.

Improvvisamente però il baccano cessa e alcuni dei guerrieri più famosi si avvicinano a Vurrush e iniziano a parlare. 

Anche io sono con voi! mi ritrovo a dire prima ancora di capire esattamente a che cosa sto andando incontro 

Per la mia terra e il mio clan

 

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Ghorn

Gli spiriti sono con noi, gia'...
Sorrido per come questa frase possa essere molto piu' consona di quanto realmente creda chi l'ha pronunciata.
Finalmente potro' conquistarmi la mia carne umana. Ne vado davvero matto, quando i nostri guerrieri ne portavano delle scorte dalle loro battaglie, talvolta venivo sorpreso mentre cercavo di rubacchiare qualche pezzo. Mi picchiavano per questo, volevano educarmi. E oggi capisco quanto gli sforzi dei nostri guerrieri che combattevano contro gli invasori, portavano a casa queste prelibatezze e, invece che tenerle tutte per se, le distribuivano alla loro gente, siano fondamentali per la sopravvivenza stessa della nostra razza.

Sorrido ancora, finalmente potro' prenderla con le mie mani. Poi mi unisco al gruppo urlando grida di gioia. Grida di battaglia.
Alla guerra!

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Nagash

Mi siedo insieme ai giovani con cui ho eseguito la prova, e ascolto le storie del vecchio Vorrush. Mi emoziono sopratutto quando questi racconta la mia parte preferita... quella del fuoco. Mi è sempre piaciuto molto giocare con il fuoco, accendere i fuochi da campo e tenerli vivi, vedere come la carne sfrigola al suo contatto... sento una sorta di affinità con questo elemento, ma come d'altro canto tutti gli Orchi: fanno bene a ritenerlo sacro. Il Fuoco è quanto di più importante gli Spiriti ci abbiano donato, e dobbiamo essergli grati per questo. In verità non posso fare a meno di domandarmi come il vecchio Sciamano possa essere sicuro che le cose, tanto tempo fa, siano andate veramente così... e, come spesso mi sono chiesto, non posso fare a meno di pensare che potrebbero essere tutte sciocchezze, e gli Spiriti non esistere affatto. Ma presto mi lascio indietro questi pensieri, per osservare il termine della cerimonia. Quando mi aspetto che sia infine giunto il momento di andarcene... ecco che l'evento da molti atteso va accadendo: i Capi dei Clan, o almeno alcuni di essi, esprimono a tutti la loro intenzione di dichiarare guerra agli umani. Una marcia del popolo Orchesco verso sud, per dare una prova di forza e scacciare una volta per tutte lo straniero invasore. Il mio sangue ribolle a quella prospettiva: Odio gli umani, e non desidero altro che vederli morti... non desidero altro che vederli bruciare. Sono presto in piedi, il braccio alzato, a urlare il mio consenso. Mentre grido, la mia mente ritorna ai pensieri di questa mattina... ma li scaccio alla svelta. Non sarà solo un'occasione per fare a pezzi gli Umani.. sarà anche l'evento perfetto per dimostrare a tutti quanto valgo, e magari appropriarmi di alcune delle loro ricchezze durante i saccheggi. 

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Arkail

In silenzio ascolto la storia della creazione del mondo per l'ennesima volta, l'ennesimo anno. Sebbene io ora sia adulto, Vorrush riesce ad incantarmi come quando ero un cucciolo, i suoi modi e la parlantina per certi versi mi affascinano, tant'è che ho pensato più e più volte facesse uso della magia per animare le folle. Qualsiasi cosa sia, riesce in ogni caso a rendere partecipi tutti, dal più forte al più debole, ed è un piacere starlo a sentire.

Poi lo sciamano lascia il posto ai capoclan che con parole più o meno semplici spiegano un concetto chiaro a tutti: gli umani vanno eliminati. I loro discorsi risvegliano in me la furia sopita, sento bollire il sangue nelle vene e la nuca inizia a dolermi come ogni volta prima di uno scontro. Stavolta faccio fatica a resisterle, ma mi sforzo grugnendo e digrignando i denti per sopprimerla quanto basta così da rimanere ancorato alla Madre Terra. Quando riprendo coscienza del mio corpo mi rendo conto che ormai il tempo è giunto. Una rapida occhiata ai miei fratelli orchi, uniti come non lo siamo mai stati. Non c'è differenza ora tra nessuno di noi, né stupide guerriglie tra Clan per il possesso o meno di un piccolo territorio: la minaccia viene da Sud, sono i pelle chiara i nostri nemici. Svetto tra tanti così senza pensarci brandisco il mio martello e lo alzo in aria con una mano. Ruggisco, poi parlo istintivamente. Vengo dal sud, da una tribù di confine! urlo senza pensarci alla folla. Quei bastardi ci stanno spazzando via, ci falciano come spighe di grano! E' ora di bagnarci con il loro sangue e rispedirli nelle loro fetide tane! senza rendermene conto inizio a sbavare come fossi un animale, la mia voce sembra trasformata in un ringhio di una qualche bestia. Dobbiamo restare uniti perché ai loro occhi siamo TUTTI mostri! e dicendo ciò lancio uno sguardo al mezzosangue. Per quanto la cosa mi ripugni, non posso far a meno di notare che anche lui ha risposto alla chiamata. Nonostante nelle sue vene scorra sangue umano, non sarebbe saggio rifiutare l'aiuto di chi ci tende una mano. Forse, per la sua natura ibrida, anche lui odia i pellechiara come tutti noi, potrebbe essere un buon alleato. Tuttavia, al primo errore, o se dovessi fiutare anche la minima possibilità di tradimento, sarò io stesso a bere il suo sangue anacquato...Infine mi volto verso i capoclan agitando in aria il mio martello ed inizio ad urlare e ad incitare la folla. Quello è il mio modo per far capire agli anziani che di certo non mi tirerò indietro di fronte alla minaccia umana...

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Quasi tutti gli orchi ruggiscono il loro assenso, ma gli occhi di alcuni dei Capi sono su di voi: sui nuovi guerrieri, i più giovani e coraggiosi. 

Prima però che possano rivolgervi direttamente la parola passa del tempo: una volta scatenata l'ira della vostra gente è difficile calmarla e la folla ha risposto molto bene alle parole dei tre prestigiosi orchi. Seguono poi le tradizionali cerimonie per la Primavera, con le giovani coppie che si scambiano promesse di fedeltà, alcuni cuccioli nati da poco che vengono bagnati con qualche goccia di sangue di uno sciamano, e altri piccoli riti. 

Verso sera però alcuni orchi vi vengono a chiamare: riconoscete guerrieri dei Clan dei Lupi e dei Capelli di Sale. Venite condotti, assieme a tutti gli altri orchi che con voi hanno superato la prova, presso un grande falò acceso un po' in disparte, non lontano dalla grossa pietra. Qui sono già presenti i tre Capi che hanno parlato dopo la cerimonia, altri due Capi che non conoscete, e una mezza dozzina di guerrieri anziani che probabilmente sono i loro secondi in comando. Vorrush e due sciamani anziani siedono a loro volta con voi. 
Viene fatta girare una grossa conca di legno, con dentro succo di bacche speziato, e ciascuno ne prende un piccolo sorso.
Dopo di che Capo Un Dente prende la parola, non prima di aver ricevuto un segno affermativo da Vorrush.

"Vi ho fatti chiamare perché ben presto il nostro popolo andrà in guerra. Ci vorrà del tempo, e dovremo agire prima che gli umani possano capire cosa sta succedendo. Perciò abbiamo bisogno di distrarli; abbiamo deciso di assaltare e saccheggiare alcuni villaggi che si trovano lungo il confine delle loro terre. Attireremo li le loro forze e attaccheremo altrove, dove lasceranno meno soldati. Io penso che questa sia l'occasione giusta per i nostri giovani per fare esperienza...seguiranno tempi duri e sanguinosi, e non vogliamo perdere la futura generazione alla sua prima battaglia" vi guarda uno a uno "Il piano che abbiamo pensato è stato preparato da Capo Volpe, è semplice ma anche astuto. Voi vi dirigerete a sud ben prima di noi, assieme ad un po' di guerrieri, cuccioli e anziani. Non sarete più di una cinque decine, tra tutti. Fingerete di essere un Clan, tanto gli umani non distinguono un Lupo da una Freccia del Sole. E attaccherete le loro case. Avrete il controllo di tutto quanto, potrete decidere voi cosa fare, chi uccidere e chi risparmiare, dove andare, se spostarvi o accamparvi...l'importante è che si parli di voi. Che gli umani a sud sappiano che ci siete e che fate del male alle loro genti. E quando si muoveranno per combattervi, noi saremo arrivati in forze e li prenderemo alla sprovvista. Se il piano funziona possiamo uccidere tantissimi umani e avere un grosso vantaggio nei prossimi anni. Gli umani ci mettono tanti anni a diventare adulti, e quelle strane creature che li seguono e che si chiamano nani o elfi ancora di più, pare. 
Però sarà una battaglia difficile e violenta, e sarete soli...per partecipare ci vuole più coraggio di quello che un guerriero normale ha in cuore, e molti di voi potrebbero morire e non poter vedere i Clan vincere in futuro. Ve la sentite? Io non ho mai obbligato nessuno a unirsi alle mie scorrerie, e non lo farò ora" 
queste ultime parole, per qualche motivo, provocano un grugnito irato dal Signore del Branco, ma un'occhiataccia di Un Dente lo zittisce.

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Arkail

Ascolto attentamente le parole di Un Dente e grugnisco di rimando. Non ho smesso di brandire il mio martello dal discorso in piazza, lo tengo stretto con una mano, a riposo, vero, ma pur sempre pronto, come se da un momento all'altro dovesse sbucare da dietro l'angolo un fottuto pelle chiara. Il loro sangue macchia ancora le mie carni: non è ancora giunto il momento di pulirsi. L'ultima domanda, comunque, mi lascia perplesso. Combatterli è il nostro compito, il compito di noi adulti. Se vogliamo che altri crescano, in futuro, allora è un nostro obbligo. faccio una breve pausa guardando gli altri. Troppe volte ho salutato "per l'ultima volta" i miei fratelli, diretti in guerra a combattere quella feccia. Troppe volte avrei voluto vendicarli ma non ero ancora pronto. Troppe volte ho frenato la mia ira, chiudendomi in una capanna mentre i miei simili combattevano e morivano per tutti noi. di nuovo rivoli di bava cadono dalle mie labbra inzuppandomi le zanne. Ora il tempo è giunto! Il tempo di reclamare vendetta per le nostre terre e per i nostri fratelli! mostro nuovamente le mani lorde di liquido cremisi, ormai essiccato. Ci reputano mostri? Allora non farò niente per smentirli! Laverò il mio martello con il loro lurido sangue e distruggerò quanta più feccia possibile, che gli spiriti mi siano testimoni! concludo con enfasi fissando gli anziani. La rabbia mi ribolle nelle vene, da troppo tempo attende di essere liberata per colpire bersagli di carne. Carne umana.

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Garol

Ascolto le parole dei capiclan. Ascolto il piano di capo volpe e sento le parole di arkail.

l'astuzia sara' la nostra migliore arma. Ci credono degli stupidi mostri. Quando mostreremo quanto si sbagliano non sapranno come reagire. Ma mi chiedo quanto possa essere saggio portarsi dietro vecchi e cuccioli. Se dobbiamo essere veloci non credo sia saggio portarsi appresso chi ci puo' rallentare, e ancor meno rischiare la vita dei cuccioli.

 

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"La presenza dei cuccioli e degli anziani ha un doppio scopo, è come un coltello che buca e taglia. Devono credere che voi siate un singolo Clan, un gruppo di orchi che da solo ha deciso di combattere, e non i battitori di un grande gruppo di caccia. E voi sarete davvero soli, senza il nostro aiuto: mentre voi combattete qualcuno deve cacciare, raccogliere il cibo e l'acqua, preparare e spostare il campo...per fortuna gli umani che attaccherete sono in piccoli villaggi con muri di legno, senza tanti guerrieri" Capo Volpe spiega la cosa a Garol e ad altri orchi che sembrano essere d'accordo con lei. 

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"Se riusciremo a tenere testa agli umani, è proprio quello che avremo: di nuovo le nostre terre. Una volta che sarete la potrete fare ciò che vorrete, avete libertà di azione" spiega Capo Volpe, ma poi si intromette Un Dente "Dovrete prima scegliere tra di voi un Capo, ma penso sia meglio aspettare la fine del vostro viaggio verso sud, per capire meglio chi siete e chi tra di voi è il più adatto"

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garol

alle parole di Un Dente mi guardo attorno. In capo. Trovo naturale pensare che tale carica debba ricadere su un guerriero con esperienza. durante il viaggio non sara' difficile individuare un capo di questo improvvisato clan. Mi chiedo se riusciremo veramente a superare le nostre divisioni interne.

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Nagash

Giunge la sera, e noi freschi dello status di adulti veniamo convocati dai capi dei Clan che hanno deciso di scendere in guerra. Un Dente, l'Orchessa Capoclan dei Capelli di Sale, ci spiega il piano che Capo Volpe ha ideato. Il piano sembra solido, ma ben presto mi ritrovo a pensare a ben altro. E così saremo poche decine di Orchi... mandati a saccheggiare villaggio dopo villaggio degli umani... il mio sguardo si illumina Potremo appropriarci dei loro beni e delle loro conoscenze, oltre che della loro vita... prende parola quello grosso, lo stesso che finora mi ha sempre guardato male, e mostrando a tutti i propri attributi rimarca quanto sia figo e giusto uccidere tutti gli Umani. Non che non concordi, ma arrivati a questo punto è un po' ridondante ribadirlo... ma comprendo che voglia mostrare a tutti la propria sete di sangue. Dovrò aspettarmi che continui ancora per diverso tempo a urlare il proprio odio per gli Umani. Una delle femmine espone qualche dubbio, che viene presto chiarito, mentre un altro Orco sembra palesare gli stessi desideri terreni che condivido con lui...  e infine viene proposta la questione più spinosa: l'elezione di un Capo. I miei occhi rossi brillano di fronte a tale opportunità: so di averne le capacità intellettive, e anche di saper parlare abbastanza bene da motivare la mia gente. Il problema è che sono un mezzosangue, indubbiamente il più debole in questa tenda... sarà molto dura ottenere tale risultato. Mi alzo in piedi. Il mio nome è, da ieri sera, Nagash Vhor, figlio di Kharash "Ascia Nera" Vhor, ultimo Capoclan dei Pelle Bruciata. Il mio Clan viveva a sud, in quelli che ora sono i territori Umani che ci accingiamo ad andare a conquistare. Osservo tutti quanti, sollevando appena il mento. Mentre parlo, gesticolo appena in maniera calcolata, per dare la giusta enfasi alle mie parole, espresse con tono pulito, caldo e piacevole all'udito. Vorrush e Capo Volpe hanno dimostrato doti da abili oratori... ma io non sono da meno, sebbene di certo mi manchi la loro esperienza. A lungo ho desiderato recarmi in quei luoghi per vendicare mio padre e i miei fratelli. Oggi ho nuovi fratelli, ma non dimentico ciò che mi è stato portato via dagli Invasori. Fisso dritto nel muso l'Orco più grosso, quello che fino ad ora sembra avermi lanciato gli sguardi più carichi di Odio, lo stesso che poco prima declamava il suo odio verso gli Umani... mostrandogli uno sguardo deciso e colmo di determinazione. Propongo di cominciare dai villaggi Umani più a nord di quella zona. Ero un cucciolo molto piccolo quando fui portato via dalla mia casa, troppo giovane per ricordare, ma il vecchio Sciamano che portò in salvo me e gli altri cuccioli mi ha raccontato molto di quelle terre, nella speranza che un giorno le avrei riviste... posso quindi dire di conoscerle piuttosto bene. Mi volto a guardare Capo Volpe Ammesso che non abbiate deciso una diversa destinazione per noi, dalla quale cominciare. Concludo, lasciando ai capi la parola. Sarò anche un mezzosangue, piccolo e debole, ma guardarmi è uno spettacolo. Quando parlo e mi muovo so trasmettere un magnetismo senza pari, grazie ai tratti esotici e perfetti concessimi dagli Spiriti, al calore e carisma della mia voce, e la capacità di scegliere e dare la cadenza giusta alle parole che esprimo.

 

Spoiler

Carisma 20, Diplomazia +6

 

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