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Sanguine Corona [TdG]


apetta88

Messaggio consigliato

Giovanni Guerrini

Mi siedo al tavolo assieme ai due uomini, ascoltando quanto viene proposto da Wakanda. Mi pare un'ottima idea, Wakanda. Temo, però, di non poter contribuire moltissimo al nostro piano. Dico con cortesia, riferendomi al voto di povertà fatto ormai molti anni fa. E credo che serviranno molti alcolici per sciogliere le loro lingue davanti a degli uomini di chiesa. Anche se ammetto che, nel corso degli anni, ho imparato come comportarmi in simili situazioni.

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  • 2 settimane dopo...

Wakanda

Questo non è un problema fratello, come dicevo dovrei riuscire a coprire almeno in parte la spesa. Piuttosto, se hai effettivamente dimestichezza con queste situazioni, sicuramente riuscirai a capire meglio di me chi tra gli avventori è più propenso a parlare con noi...ma soprattutto chi davvero sa qualcosa!

Modificato da KingJohn
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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

La ragazzina,dopo essersi avviata verso il bancone, inizia a trafficarvi dietro e nel giro di qualche minuto è di ritorno con una boccia di vetro colma di liquido color del sangue.

Questo lo fa lo zio Davide...

Spiega la voce cristallina, osservando tutti e tre gli uomini, fissando un po' più a lungo Wakanda.

La giovane non sembra essere l'unica a interessarsi dei visitatori, anche i due avventori già presenti nel locale ora fissano i nuovi venuti con il tipico sguardo inquisitorio che i vecchi di ogni paesino riservano al forestiero di turno.

Si tratta infatti di due uomini di età matura, il primo con la sommità del capo calva e una canuta corona di capelli corti, dal naso adunco e ingobbito, il secondo più robusto di corporatura, con una coda di cavallo un tempo mora, ora brizzolata, e una folta barba dello stesso colore, entrambi in compagnia di un paio di bicchieri di quello che sembra essere un distillato casalingo di colore giallastro.  

Posso esservi di aiuto in altra maniera?

il sorriso della ragazzina si stira un po' di più mentre si protende verso il tavolo con il torace, le mani dietro la schiena.

Un uomo sui 40 anni, tarchiato e dai corti capelli castani, entra nel locale, saluta con un cenno gli astanti e, anche lui fissando con attenzione il trio di novità, si va a posizionare  su una delle panche, distante dagli altri due.

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Giovanni Guerrini

Non dobbiamo impegnarci molto per attirare l'attenzione, come mi aspettavo. I due anziani ci osservano con curiosità, seguiti immediatamente dal terzo appena entrato. No, grazie. Rispondo con un sorriso cordiale alla ragazza. Siamo a posto, per il momento. Non credo sia ancora venuto il tempo di iniziare a offrire bicchieri ai presenti: l'atmosfera è ancora troppo rilassata per poter aver modo di raccogliere abbastanza informazioni. 

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  • 1 mese dopo...

Wakanda

Ok allora, intanto godiamoci un bel bicchiere di vino.

Cosa ne dite? Facciamo amicizia con questi 3 signori? So che è difficile che ci siano utili in qualche modo, però magari sarà più facile gestire i primi rapporti con 3 persone, al posto di avere il locale pieno.

Come abbiamo visto qui si conoscono tutti quanti, quindi quando i prossimi avventori ci vedranno in compagnia di alcuni locali si porranno meno problemi. Inoltre potremo cogliere in un attimo anche chi sarà contrario al fatto che dei locali facciano 'amicizia' con dei forestieri.

 

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Giovanni Guerrini

Buona idea, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per le indagini. Rispondo all'uomo dall'aspetto esotico, aggiungendo E credo di sapere come iniziare la conversazione: non sono propriamente un forestiero, anche se sono assente dal villaggio da anni. Spiego a padre Leo e Wakanda. Basterà chiedergli di aggiornarmi sulle novità in paese e offrirgli parte del nostro vino: sono certo che basterà a conquistarci la loro fiducia. 

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Leo

Suvvia! Al bando le chiacchiere. 

Così dicendo prendo la brocca e verso un po' del contenuto nei bicchieri dei miei compagni. Poi, rivolgendomi agli altri avventori, dico alzando la brocca al cielo: Qualcuno gradirebbe un sorso?! Il nostro amico è lontano da un bel po' e vorrebbe sapere che si dice qui in paese!

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Giovanni Guerrini

Lo spirito di Leo mi piace: mi alzo dal tavolo e mi unisco al sotium, avvicinandomi ai tre uomini. Fratello Giovanni. Mi presento affabile ai tre uomini, annuendo alle parole dell'altro religioso. Vi offriremo qualcosa per il disturbo, ma vorrei sentire qualche notizia dal paese. Non vedo Sovicille da anni.

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Il locale è ancora piuttosto vuoto, motivo per cui, al gridare del Sotium, tutti si zittiscono e volgono lo sguardo a quest'ultimo, inclusi i tre uomini che vedono i due giovani frati avvicinarsi e accomodarsi nello spazio che sembrava essere lasciato vuoto per loro fra l'uomo solo e i due compari.

Il solitario getta uno sguardo sospettoso verso i due nuovi venuti, senza proferire parola.

Dei due amici quello con la coda socchiude gli occhi come a cercare di ricordare qualcosa di dimenticato da tempo

Ir tu faccino 'un mi è novo, ragazzino... eppure 'un mi sovviene miha chi tu sei...

L'accento è marcato e ogni c dura viene aspirata senza pietà.

Marcello, o che tu ti rihordi qualhosa?

continua rivolto al compare canuto che ora acquista anche lui una espressione concentrata

Non saprei, sa'? mo che me lo dici pure a me viene questa impressione...

Un accento più pulito, che però non sfugge all'inflessione dialettale. L'accento di chi è stato fuori a lungo dal microcosmo del paesino.

Non sei nato qui, questo è certo... me ne ricorderei... Ma il tuo volto non  mi è nuovo...

Commenta continuando a scrutare il francescano

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Giovanni Guerrini

Ho iniziato a professare la mia vocazione proprio qui a Sovicille, signori. Ero l'assistente di padre Giulio: mi ricorderete per quello, probabilmente. Spiego ai due uomini, nominando volutamente il francescano per osservare le loro reazioni. Anche lui è un elemento importante all'interno di questa faccenda. E se l'uomo solitario fosse uno straniero, proprio come noi? Non mi spiego per quale ragione non abbia accolto la nostra offerta.

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Gli occhi di Marcello si allargano di sorpresa

Oh, il bischero che se ne andò nella piccola Italia! 

esclama con un sorriso

Si, il tuo maestro parla sempre di te quando lo vado a trovare! Era preoccupato dalla mancanza delle tue lettere, pensava fossi saltato in aria!

Si volta verso il giovane sotium, sempre cordiale

E lui chi è? un compagno in congedo come te?

Lo osserva meglio, posa gli occhi sul simbolo cucito sul saio, e si irrigidisce

Un... inquisitore? 

Mormora nervoso, gli occhi colmi di preoccupazione, voltandosi nuovamente verso il francescano

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Giovanni Guerrini

La reazione dell'uomo conferma quello che sapevo: padre Giulio è tendenzialmente benvoluto. Abbiamo però un altro problema, al momento: gli avventori hanno notato il simbolo sul saio di Leo, che li manda in ansia, com'era logico attendersi. Sono stato sciocco ad illudermi che il dettaglio venisse ignorato di fronte all'offerta del vino. Non preoccupatevi: non è qui per interrogarvi o per indagare sulle vostre vite. Sappiamo benissimo che la gente di Sovicille è timorata del Signore. Dico con tono pacato, provando a rassicurare i due uomini. Vogliamo solamente sapere cosa sia successo in questi anni. E magari condividere un bicchiere di vino con dei fedeli.

Narratore

Spoiler

Suppongo che possa servire Persuadere, a cui ho 8. Ho anche il pregio Simpatico, ma non credo che possa servire in questa situazione.

 

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Leo

Ma figuratevi! Sono qui solo per bere in compagnia e sentire qualche storia interessante! Non ho alcuna intenzione di indagare su nessuno.

Cerco di dare seguito alle parole di Giovanni con il sorriso più ampio e convincente di cui sono capace, seguito da un bel sorso di vino tracannato con accentuata avidità. 

Si vede lontano un miglio che il Signore non ha nulla di cui temere dalla gente qui presente!

 

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Il Sotium tenta di tranquillizzare i due civili con un sorriso rassicurante e delle argomentazioni poco convincenti in bocca a chi porta la divisa inquisitoriale ma è l'arringa del Poverello, dall'atteggiamento fraterno e umile e dalle parole suadenti [Persuadere: Asso di Spade], a sciogliere dubbi e lingue.

E allora che si beva! Tommaso, vai da Teresina a chiedere se hanno ancora quel buon arrosto che ha fatto la mamma ieri!

Esclama Marcello con un ampio sorriso all'indirizzo del compare che con un cenno del capo si alza per andare verso il bancone ove la ragazzina dall'abito blu sta sistemando i bicchieri, lanciando continuamente occhiate curiose ai forestieri, ora su due tavoli.

E il tizio laggiù? è con voi? Non beve?

Chiede poi all'indirizzo del francescano indicando con un cenno discreto della mano il pellerossa 

Cosa è successo vuoi sapere?

Continua appoggiandosi coi gomiti sul tavolo

Niente, non succede mai niente qui... Ogni giorno lo stesso... La gente nasce, invecchia e muore

Si adombra leggermente, come se un pensiero oscuro gli avesse attraversato la mente

Già, muore... Anche giovane... Il Signore chiama a sè presto le anime belle...

 

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Wakanda

Il tizio qui giù è con loro e beve! Beve eccome! Esclamo scolandomi il primo bicchiere...

Piacere signori, io sono Wakanda del popolo Navajo, e sono sempre interessato alle storie che ognuno di noi ha da raccontare.

Quando cambia atteggiamento e discorso mi unisco a lui:

Ti riferisci alla tragica vicenda di Filomena e sua madre immagino...brutta storia, veramente brutta...triste soprattutto. Ho sentito solo belle parole sulla famigliola da quando sono qui. Un vero peccato.

 

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Giovanni Guerrini

I due uomini si fanno trascinare dal mio discorso, invitando quindi Wakanda al tavolo. Il Navajo si avvicina al tavolo, riferendosi esplicitamente alla storia su cui stiamo indagando. Ottimo: vediamo di guidare la discussione. Mi sembra di averne sentito parlare. Povera piccola: subire una perdita del genere alla sua età... Dico per studiare le loro reazioni: voglio capire quante persone in paese siano dell'idea del padre castigatore. 

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  • 2 settimane dopo...

Leo

Dopo aver accolto con un sorriso quanto mai desideroso, e ovviamente un generoso brindisi, la notizia dell’imminente arrivo dell’arrosto, mi predispongo alla discussione, obbligandomi alla concentrazione.

Purtroppo le trame del signore sono troppe volte misteriose per noi. Spesso appaiono così ingiuste ai nostri occhi!

Dico rivolgendomi direttamente a Marcello. 

Questa poi, è proprio una di quelle storie che ci straziano l’anima per la loro assurdità!

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  • 3 settimane dopo...

Appena rimasto solo Marcello sorride amichevole al gruppetto di forestieri che lo circonda, compreso il pellerossa che ora si aggiunge al tavolo.

I richiami dei tre stranieri alla tragica recente vicenda slavano un po' quel sorriso.

Beh si, una storia davvero triste, povera Lucia, una donna davvero straordinaria che aveva già tanto sofferto e meritava di arrivare a una serena vecchiaia...

Scuote la testa sconsolato per poi aggiungere mesto

E povera Filomena! Non ha più nessuno al mondo, forse neppure i parenti a Stigliano... Che ne sarà di lei? La manderanno in convento?

Si chiede preoccupato e dispiaciuto 

Sicuramente quel nibbio del pretastro non vede l'ora di togliersela di torno

Lo sguardo si ferma su Leo e gli occhi si socchiudono

Ma non eri tu il Sotium contro cui si è scontrato Padre Matteo stamattina?

Chiede indagatore continuando a fissarlo

 Quello che ha tenuto testa al bastardo dicendogli che Santa Madre Chiesa avrebbe condannato la bambina quando e se l'avesse trovata colpevole

Ride sommessamente di un riso amaro

Filomena, una matricida... Folle idea che solo la mente di un uomo pazzo quanto lui poteva mai partorire...

Scuote la testa come a scacciare un pensiero assurdo

Ma quale demonio? Quale maledizione di Dio? La bambina è solo balbuziente ma con i problemi che ha avuto la madre per metterla al mondo è già tanto che non sia storpia o demente...Anzi, quella bambina è un dono di Dio, sentite a me, non del Diavolo...

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