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Baronia del Grifone - (TdG)


Brenno

Messaggio consigliato

Konrad

"Più che altro, non avevo sentito storie di costruzioni, qua sotto. Ho sempre pensato fosse una caverna naturale, magari un po' allargata da chi ci si è rifugiato, certo..."

Mi guardo attorno, cercando di farmi venire in mente qualche suggerimento sull'origine di queste pareti.

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Visto che sembra opera dei nani, ma in realtà è a taglia umana, magari è opera di qualche altra persona. Visto che sono vecchiotto, magari ho già visto qualcosa di simile?

 

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Konrad e Neimirdir osservano un po' la stanza più approfonditamente, l'elfo impegnato più che altro a fare luce con la sua lanterna non nota nulla di particolare, il vecchio cavaliere invece controllando gli strumenti da lavoro, vede che hanno un aspetto terribile i manici di legno sono marci, le parti in ferro sono arrugginite.

Sembra però che manchi qualcosa, le rastrelliere hanno spazi vuoti e diversi attrezzi sono rotti e sparsi a terra, come se qualcuno li avesse disordinatamente gettati via.

Konrad nota anche che alcuni di questi attrezzi sono sporchi di terra fresca: senza dubbio sono stati usati di recente.

x Konrad

Spoiler

La grotta non ti dice molto dal punto di vista dell'architettura, però vedi che il corridoio che prosegue è molto basso, quello sì ad altezza nano. Per percorrerlo, a parte appunto i nani, gli altri dovranno abbassarsi e proseguire a gattoni.

 

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Quando state tutti per imboccare il nuovo corridoio sentite cadere una vecchia pala, il sangue vi si gela nelle vene, scattate armi in pugno girandovi improvvisamente e aspettandovi chissà quale pericolo alle spalle, nessuno nota nulla tranne Neimirdir e Gord che tra le ombre vedono passare un topo di grosse dimensioni. Tirate un sospiro di sollievo e proseguite lungo il vostro percorso.

Passate lungo una galleria talmente stretta e bassa che solo i nani possono attraversarla in piedi, mentre umani ed elfi sono costretti a proseguire gattonando.

La galleria è buia e umida, sentite le pareti stringersi sulle vostre spalle e vi manca l'aria. Un rumore roboante si fa sempre più forte mano a mano che proseguite. Fate una gran fatica nel mantenere le torce accese e a passare con zaini e armi. 

Nonostante le difficoltà riuscite a sbucare fuori in una zona più larga, una stanza di forma vagamente quadrata con un soffitto molto basso; la parete alla vostra destra è coperta con assi di legno tenute su con barili e travi. Uno dei barili è rovesciato e il suo contenuto è a terra, si tratta di grosse pietre con con scintillanti linee dorate.

Dall'altra parte, alla vostra sinistra, c'è un'altra apertura più larga del tunnel appena percorso e un po' più alta.

Intorno a voi si sente un suono rombante e continuo.

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Gord

Ho ancora la freccia incoccata pronta a fluttuare in aria. Mi volto guardingo e i miei occhi impattano sulle pietre che fuoriescono dal barile rovesciato. Cos'è? mi domando avvicinandomi prudentemente a quella strana pietra. L'intenzione è quella di chinarsi ed osservare da vicino per comprendere meglio quello strano materiale...

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Controllando le pietre notate una piccola botte dove ve ne sono diverse dello stesso tipo, si tratta sicuramente di pepite d'oro.

X Konrad e Gord

Spoiler

Recuperate delle pepite d'oro dal valore di 30 fiorini, segno quindi 15 fiorini a testa

Trovate anche un plico di lettere la maggior parte di esse scritte in linguaggio nanesco, Petr e Gonus si avvicinano e le traducono ad alta voce.

La maggior parte delle lettere riguardano lunghi e noiosi inventari di strumenti e materiali in uso nella miniera. Una è invece una lettera di ringraziamento di tale Alcide che ringrazia Fortepugno Kreig per aver liberato lui, il suo giovanissimo protetto e un elfo dalla prigionia della Tribù Goblin Testa di Cervo.

X tutti

Spoiler

Guadagnate tutti un punto avventura, Konrad e Nemirdir possono scegliere ora la loro seconda abilità di ruolo

 

Modificato da Brenno
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Gord

Soppeso la pepita mentre i compagni nani leggono la lettera trovata. Il mio sguardo luccica più dell'oro nell'osservare la pietra che stringo tra le mani: un ottimo bottino, senza ombra di dubbio. Mantenendo la freccia incoccata mi volto verso gli altri. Non avranno più modo di imprigionare nessuno. Sogghigno, indicando la via che non abbiamo ancora esplorato. Proseguiamo. E occhi aperti.

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Questa sala piccola e angusta presenta al centro due binari che si infilano nel buio di un cunicolo in leggera pendenza. Sui binari c'è un vecchio carrello di legno e metallo (nota: pallino viola). Qui il rombo è assordante, sembra lo scrosciare di una gran massa d'acqua.

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Lasciando perdere il carrellino vi addentrate nel tunnel a piedi, vedete che prosegue in leggera discesa per una decina di metri, poi termina in una sala gigantesca, siete sospesi molti metri al di sopra di un fiume sotterraneo che scorre impetuoso. I binari continuano, attraversando il letto del fiume da un lato all'altro, come un esile ponte, ma più andate avanti più notate che i binari perdono il loro andamento parallelo, deformandosi. Proseguire diventa difficile e la torcia illumina, poco più avanti, le lamiere contorte del ponte crollato.

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