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I dolori di un giovane giocatore


Messaggio consigliato

Domanda semplice e diretta:

Che cosa il Master, indipendentemente dal tipo di gioco che sta ruolando, non dovrebbe MAI fare e/o dire? Abbiamo tutti quel tipo di comportamento che proprio sopportiamo da chi sta gestendo l'intero gDr e, in caso dovesse capitare sotto i nostri occhi, distrugge in un momento tutto l'entusiasmo. Il vostro qual è?

Se vi va, raccontatemi di quando è capitato e cos'è successo.

Comincio: quando il Master diventa la voce della Provvidenza. Ovvero si intromette nel gioco dando consigli su cosa fare o non fare. Esempio: Io: "Penso che andrò ad esplorare quella villa stanotte, la famiglia non me la racconta giusta!"; PG: "Perché? Non sarebbe meglio andare alla stazione di polizia prima?"; DM: "Lascialo andare, tanto lo uccidono". Ok, per me la campagna può finire qua. 

Modificato da Sir. Soccio
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13 hours ago, Sir. Soccio said:

Che cosa il Master, indipendentemente dal tipo di gioco che sta ruolando, non dovrebbe MAI fare e/o dire?

  • Il personaggio del DM e' una cosa che dovrebbe essere vietata per legge; il personaggio del DM e' talvolta mascherato da PNG (di solito potentissimo) ma questo non lo rende piu' accettabile.
  • Ammorbare i giocatori con lunghissimi monologhi/descrizioni ricche di particolari, fatti nella convizione errata che il lavoro del GM sia quello di un "narratore", e che quindi piu' belle sono le descrizioni piu' i giocatori si divertono (spoiler: mentre parlate i giocatori si spaccano i c*glioni)
  • Creare la propria ambientazione spendendo ore e ore a definire particolari insignificanti che non vedranno mai la luce in gioco (es. cronistoria dettagliata del mondo per i 50,000 anni precedenti all'inizio del gioco)
  • Pensare di essere un regista o uno scrittore e creare una "bella storia" completamente predeterminata e immodificabile
  • Non chiarire le aspettative dei giocatori prima dell'inizio di una campagna
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Fare metagame bello e buono a seconda del giocatore.

Aneddoto.

D&D 3.5, faccio il mago umano.

Lancio i dadi e mi esce un bel carisma 16.

Il master cerca di convincermi a cambiare la statistica del 16, io dico di no perché avevamo sempre giocato seguendo questo elemento casuale.

Fatto sta, che parte l'avventura col mio umano con carisma 16.

Arriviamo in una cittadina mediamente popolata.

Visto l'alto carisma, il master fa in modo che sia notato dalla popolazione, immaginatevi mister universo che arriva in città: si nota!

Decide che per questo motivo il sindaco in persona per discutere del più e del meno, magari parlando di alcuni affari della cittadina.

Naturalmente all'incontro si uniscono anche gli altri del gruppo.

Parte la conversazione, vi assicuro che ho ruolato duro ed ho cercato di fare le domande giuste al Sindaco.

Niente da fare, non ha dato sbocchi per l'avventura.

Risposte a monosillabi.

Interazione quasi nulla.

Ad un certo punto mi sono anche chiesto per quale motivo mi avesse convocato.

Quando stiamo per andarcene, il Ladro Umano del gruppo, Carisma 10, dice al Sindaco "Grazie per averci ricevuto, è stato un onore conoscerla".

Vi faccio notare che aveva invitato me e non il gruppo.

A questo punto la sorpresa!

Il Sindaco si scioglie e praticamente gli racconta la rava e la fava di tutta la cittadina.

Manca poco che gli desse la figlia in sposa da ingravidare!

Ripeto, carisma 10.

Il problema era che io venivo visto dal master come giocatore in difficoltà a ruolare (cosa in parte vera, chi non è stato in difficoltà all'inizio?), mentre l'altro era un giocatore d'annata veramente bravo a ruolare.

 

Ho provato ad esporre la cosa al master fuori gioco, non c'è stato niente da fare. mi ha detto che non era vero che favoriva il giocatore esperto (oltretutto collega di lavoro), rispetto all'inesperto (io).

 

Dopo 2 sessioni ho fatto in modo di "suicidare" il pg per creare un altro personaggio e ritirare i dadi. Questa volta con carisma 11 o meno.

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3 ore fa, greymatter ha scritto:
  • Il personaggio del DM e' una cosa che dovrebbe essere vietata per legge; il personaggio del DM e' talvolta mascherato da PNG (di solito potentissimo) ma questo non lo rende piu' accettabile.
  • Ammorbare i giocatori con lunghissimi monologhi/descrizioni ricche di particolari, fatti nella convizione errata che il lavoro del GM sia quello di un "narratore", e che quindi piu' belle sono le descrizioni piu' i giocatori si divertono (spoiler: mentre parlate i giocatori si spaccano i c*glioni)
  • Creare la propria ambientazione spendendo ore e ore a definire particolari insignificanti che non vedranno mai la luce in gioco (es. cronistoria dettagliata del mondo per i 50,000 anni precedenti all'inizio del gioco)
  • Pensare di essere un regista o uno scrittore e creare una "bella storia" completamente predeterminata e immodificabile
  • Non chiarire le aspettative dei giocatori prima dell'inizio di una campagna

Sono d'accordo con tutto, tranne il punto 3. Ti posso chiedere perché lo trovi tanto fastidioso? A me sembra abbastanza innocuo.
Lo chiedo perché a me è capitato in passato di definire particolari di una storia che poi, alla fine, non hanno mai visto la luce del gioco (anche se non ci ho passato tempo eccessivo e non sono arrivato ai livelli della cronistoria di 50.000 anni), ma non mi pare che la cosa abbia avuto effetti sul gioco. Semplicemente i giocatori hanno continuato a giocare ignorando completamente l'esistenza di tali particolari, ed io sono passato oltre.
Adesso, con questa risposta, mi fai sorgere dei dubbi. :confused:

 

  • Grazie 1
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9 minutes ago, Ash said:

Sono d'accordo con tutto, tranne il punto 3. Ti posso chiedere perché lo trovi tanto fastidioso? A me sembra abbastanza innocuo.
Lo chiedo perché a me è capitato in passato di definire particolari di una storia che poi, alla fine, non hanno mai visto la luce del gioco (anche se non ci ho passato tempo eccessivo e non sono arrivato ai livelli della cronistoria di 50.000 anni), ma non mi pare che la cosa abbia avuto effetti sul gioco. Semplicemente i giocatori hanno continuato a giocare ignorando completamente l'esistenza di tali particolari, ed io sono passato oltre.
Adesso, con questa risposta, mi fai sorgere dei dubbi.

Effettivamente ho forse un po' calcato la mano.

Hai perfettamente ragione - non c'e' niente di male in questa cosa di per se'. La mia "invettiva" era piu' rivolta ai GM che passano ore a definire la propria ambientazione nei minimi particolari, e che si focalizzano a tal punto sulla propria ambientazione che poi "trascurano" gli eventi che riguardano direttamente i personaggi giocanti, che sono ridotti a meri spettatori. Non so se mi sono spiegato meglio:)

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7 minuti fa, greymatter ha scritto:

Effettivamente ho forse un po' calcato la mano.

Hai perfettamente ragione - non c'e' niente di male in questa cosa di per se'. La mia "invettiva" era piu' rivolta ai GM che passano ore a definire la propria ambientazione nei minimi particolari, e che si focalizzano a tal punto sulla propria ambientazione che poi "trascurano" gli eventi che riguardano direttamente i personaggi giocanti, che sono ridotti a meri spettatori. Non so se mi sono spiegato meglio:)

In questo caso, è una cosa che malsopporto pure io. Finisce per essere simile a qui videogiochi con una lore fantastica, ma in cui il personaggio ha poca influenza o è addirittura un elemento ininfluente allo svolgersi degli eventi. 

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4 minuti fa, greymatter ha scritto:

Effettivamente ho forse un po' calcato la mano.

Hai perfettamente ragione - non c'e' niente di male in questa cosa di per se'. La mia "invettiva" era piu' rivolta ai GM che passano ore a definire la propria ambientazione nei minimi particolari, e che si focalizzano a tal punto sulla propria ambientazione che poi "trascurano" gli eventi che riguardano direttamente i personaggi giocanti, che sono ridotti a meri spettatori. Non so se mi sono spiegato meglio:)

:thumbsup:
In questo caso sono d'accordo anche su questo punto. Quando i particolari opzionali diventano la priorità del master a scapito della storia e dei giocatori, quello diventa un problema.

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Mi trvo d'accordo più o meno con quanto detto, in più aggiungo un paio di cose:

- Edifici, costruzioni o luoghi la cui disposizione, natura ed "architettura" non avrebbero nessun senso (esempio stazione spaziale con l'hangar che si affaccia sui dormitori) sono cose che personalmente trovo molto fastidiose e che a mio avviso uccidono l'immersione del gioco rendendo l'ambiente finto.

- I master che devono aprire ogni volta il manuale per cercare la regola specifica per gestire quella determinata azione. Va bene essere attinenti alle regole, ma non si può uccidere la narrazione del gioco ogni volta per vedere cosa dice il manuale.

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  • 1 mese dopo...

Leggendo queste righe ho avuto un forte brivido lungo tutta la schiena; ammetto che, da DM in erba, anche io mi sono fatto colpevole di tutte queste cose (alcune continuano pure ora, ad anni di distanza).

Il personaggio del DM è il frutto della voglia intrinseca del Narratore di giocare ciò che ha preparato e non ciò che i giocatori stanno facendo. Ricordo che i miei primi giocatori compievano spesso scelte a mio parere insensate e, nel tentativo di fargli seguire la strada che avevo preparato loro, avevo inserito questo Mago (in realtà non troppo potente, era tipo di 3° livello davanti ai giocatori di 1°) per condurli dove volevo.

Ora come ora ho smesso di inserire i miei pg dentro al campagna perchè i giocatori semplicemente vanno dove voglio (trucchi mentali Jedi mode: on) e, anche quando ciò non accade, sono sempre preparatissimo.

Una cosa che invece continua pure ora è la stesura della cronistoria: lavoro da troppo tempo sull'ambientazione e, lo ammetto, non sono arrivato alla metà della cronologia completa. E' un lavoraccio ma, da DM, lo ritengo importante più per i giocatori che per il dm stesso: aiuta a comprendere il perché di molte cose, quando fatto con senso logico e non "tanto per fare".

Una delle cose che, personalmente, ho odiato di più delle mie prime sessioni da giocatore è stata la carenza di png: era davvero frustrante sapere che in ogni villaggio si poteva parlare solo con il fabbro, il sindaco o il locandiere, esattamente come in un videogioco...

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  • 3 settimane dopo...

Qui quello che penso un master debba fare, quindi per esclusione se fa cose diverse non mi piace:

Sul non fare, calcherei la mano sul non preparare l'avventura in base al party o la classica banalità: "fate i pg che volete, poi ci penso io!"

Inoltre tanti master non studiano né preparano canovacci e sfide idonei ai giocatori e pg stessi, infine pretendono si segua la storia, che è uno dei problemi più comuni.

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  • Il personaggio del DM : condivido, inutile e deleterio, favorisce solo il railroading e non ha senso visto che il master gioca con tutti gli altri png.
  • Creare trame e sotto trame, bellissime magari, ma che tanto i giocatori non seguiranno mai e perciò sarai costretto a faticare il doppio per riportarli dove vuoi tu con il risultato che capiranno palesemente che li stai direzionando verso binari scriptati e si lasceranno guidare consapevolmente perdendo quindi interesse e voglia di giocare  
  • Avere un PG/giocatore preferito al tavolo che può fare tutto e non subisce mai conseguenze, che ha tutti i poteri e i vantaggi al contrario degli altri, che viene premiato più di tutti a prescindere. Il guaio è che spesso i master non si accorgono di avere il pg/giocatore preferito (la cosa spesso rimane a liv. inconscio) e negheranno sempre qualunque allusione a ciò
  • Avanzamento dei pg troppo lento o troppo veloce. Fare 4 livelli in un anno di gioco nella vita reale o fare da 1 a 20 in 3 mesi sono due cose che mi spaccano gli zebedei. 
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Il 10/9/2017 alle 20:37, Sir. Soccio ha scritto:

Comincio: quando il Master diventa la voce della Provvidenza. Ovvero si intromette nel gioco dando consigli su cosa fare o non fare.

Giusto. Bisogna dire che capitano anche giocatori che lasciati liberi di agire non sanno assolutamente cosa fare. In quel caso la Provvidenza diviene necessaria .-/

Modificato da Mezzanotte
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  • 3 settimane dopo...
9 ore fa, Ingvar ha scritto:

Quando il DM è stitico di immaginazione. Si vede che dentro di se ha idee ben chiare e precise, ma nonostante sforzi faticosi e rumorosi, esce ben poco e di consistenza insoddisfacente.

Però quello, diciamo, è un problema per il quale il Master non ha colpe. Specialmente in gruppi dove il Master è sempre lo stesso, non è detto che riesca a tenere alto lo standard il 100% delle sessioni. Capita a tutti di avere dei periodi di crisi creativa!

Qui diciamo che si tende a parlare di comportamenti che il Master intraprende deliberatamente.
Per esempio, a me non piace quando un Master limita classi/razze sul suo solo gusto personale. Un conto è se queste limitazioni derivano dal tema dell'avventura o dell'ambientazione. In un mondo senza divinità ha senso vietare chierici  e paladini.
Viceversa, in un'ambientazione fantasy vanilla vietare il monaco o lo gnomo perché non piacciono al Master è profondamente scorretto.
Un'altra cosa che proprio non sopporto è quando il Master parte in pompa magna parlando di una campagna sandbox ma poi viene fuori che buona parte della storia è preconfezionata da lui e ci sono "punti fissi" che non possono essere cambiati a prescindere dalle azioni dei pg. Mi va benissimo una campagna railroad, l'importante è essere chiari fin dal principio.

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Il 13/12/2017 alle 09:56, Pippomaster92 ha scritto:

Viceversa, in un'ambientazione fantasy vanilla vietare il monaco o lo gnomo perché non piacciono al Master è profondamente scorretto.

Perché un'ambientazione fantasy vanilla dovrebbe prevedere per forza gnomi e monaci accessibili ai giocatori? Faccio un esempio: quando uscì il I supplemento all'OD&D, quello dedicato a Greyhawk (che direi sia un'ambientazione abbastanza vanilla...), gli gnomi rientravano nella categoria dei mostri e la classe del monaco manco esisteva...

Perché reputi una cosa simile profondamente scorretta? Se si gioca un GdR in cui l'ambientazione è una creatura del GM, è giusto che sia quest'ultimo a stabilirne i dettagli e quindi, nel caso, a limitare il ventaglio di razze e classi disponibili nella "sua" ambientazione anche in base al suo gusto personale. Poi, se a un giocatore non vanno a genio le scelte e/o i gusti del GM se ne può discutere, ma parlare di comportamente "profondamente scorretto" mi pare un tantino esagerato.

My 2¢, ovviamente.

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1 minuto fa, Checco ha scritto:

Perché un'ambientazione fantasy vanilla dovrebbe prevedere per forza gnomi e monaci accessibili ai giocatori? Faccio un esempio: quando uscì il I supplemento all'OD&D, quello dedicato a Greyhawk (che direi sia un'ambientazione abbastanza vanilla...), gli gnomi rientravano nella categoria dei mostri e la classe del monaco manco esisteva...

Perché reputi una cosa simile profondamente scorretta? Se si gioca un GdR in cui l'ambientazione è una creatura del GM, è giusto che sia quest'ultimo a stabilirne i dettagli e quindi, nel caso, a limitare il ventaglio di razze e classi disponibili nella "sua" ambientazione anche in base al suo gusto personale. Poi, se a un giocatore non vanno a genio le scelte e/o i gusti del GM se ne può discutere, ma parlare di comportamente "profondamente scorretto" mi pare un tantino esagerato.

My 2¢, ovviamente.

Se leggi attentamente, ho fatto un'importante distinzione.
Un conto infatti è l'ambientazione o il regolamento: ha senso non consentire lo gnomo come razza quando questi è un mostro (ma del resto l'esempio che hai fatto di Greyhawk non ha a che fare con quello che dico io...). Viceversa, è sbagliato che un DM dica "non mi piace il monaco, è una classe troppo orientaleggiante, quindi non potete fare un monaco" quando poi l'ambientazione è, per fare un esempio, il Faerun. Dove i monaci (e gli gnomi) ci sono. 

Io sono tra l'altro il primo a ritenere che limitare classi e razze in base all'ambientazione possa avere senso. Lo stesso per il tema: se si parla di un'avventura horror a base di nonmorti, intesa come avventura di mera sopravvivenza, paladini e chierici potrebbero stonare rendendo la minaccia molto più facile da affrontare. SE i giocatori sono d'accordo, si può benissimo mettere veto alla classe per quella specifica avventura. 

Se il Master ha una propria ambientazione, dove non esistono elfi, allora va benissimo toglierli dalle opzioni.

 

Quello di cui mi lamento è quando il master utilizza ambientazioni in cui le opzioni sono presenti, ma lui pone un veto basato sul suo gusto personale.

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26 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

...ma del resto l'esempio che hai fatto di Greyhawk non ha a che fare con quello che dico io...

L'esempio di Greyhawk era per dire che, imho, non è scritto da nessuna parte che un'ambientazione fantasy vanilla debba includere gnomi e monaci, come invece pare evincersi da quanto scrivi.

27 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Quello di cui mi lamento è quando il master utilizza ambientazioni in cui le opzioni sono presenti, ma lui pone un veto basato sul suo gusto personale.

Adesso mi è tutto più chiaro. Grazie.

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3 minuti fa, Checco ha scritto:

L'esempio di Greyhawk era per dire che, imho, non è scritto da nessuna parte che un'ambientazione fantasy vanilla debba includere gnomi e monaci, come invece pare evincersi da quanto scrivi.

In realtà nella frase stessa che tu hai citato nel post precedente si evince proprio il contrario: infatti ho specificato "perché non piacciono al Master" e non "perché non ci sono". Ovviamente, sto parlando di ambientazioni dove queste opzioni sono presenti nel gioco e la loro esclusione è dovuta solo all'intervento del DM.

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