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I Venti Gelidi del Nord


Sir. Soccio

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Ezas eshna gech ahilee. Il mondo è mutato. Han mathon ne nen. Lo sussurrano i venti che soffiano dal Nord, ora più impetuosi che mai. Anha vazhak yeraan thirat. Lo cantano i bardi, da troppo tempo in attesa di un eroe. A han noston ned 'wilith. Lo gorgogliano le profondità degli abissi, dimora di creature arse dall’odio. Molto di ciò che era si è corrotto, come la lama più tagliente abbandonata in uno stagno, perché tutti coloro che ne portavano memoria ora sono morti.

Un altro mondo. Un altra epoca. Entrambi scomparsi come i nobili guerrieri e sovrani che li forgiarono nell’assordante fragore delle spade e delle lance spezzate in mille battaglie. Il mondo di Thum è andato avanti, specchio di un continente ormai decaduto, fantasma di ciò che era. Eppure i Lord, con i loro corpi ormai rigidi e deformi, divorati dalle loro volontà dispotiche e malefiche, si danno battaglia anche oggi pur di regnare sulle ceneri, su un ricordo ciò che siamo stati ed avremmo potuto essere ancora. Ora sono rimasti solo in sei. Una civiltà morente retta da casate morenti, sei prigionieri di loro stessi in una terra morente. Tuttavia il Tempo s’avvicina, le notti si fanno più lunghe, le tempeste più violente ed i venti del Nord ululano insieme ai lupi, intonando incomprendibili melodie, delle cacofonie, in attesa che il Palazzo d’Ebano si riveli finalmente a Thum e a tutti i suoi abitanti."

Dal tomo “Cronache di Thum e delle sue nobili casate” dello storico Petyr Arrow; Capitolo conclusivo XXI “Il Palazzo d’Ebano”; Pagina 1427.

 

Introduzione alla Campagna - L'Ultimo Raggio

Settembre 1468 - E’ un giorno come molti altri a Graad, crocevia della Contea Est chiamata Moray, il sole non da pace ai numerosi avventori che, affannosamente, camminano lungo le strade in cerca di un riparo dalla calura o qualche emporio dove spendere la sudata paga.

Tuttavia la ressa è appena percepita, attraverso le finestre de “L’Ultimo Raggio”, la taverna in cui vi siete “rifiugiati” ancora una volta. L’angusto salotto, dubbiamente arredato con alcune pellicce di bestie (orsi, bisonti e volpi), ormai rare nell’arida contea, sulle pareti i pietra bianca, ospita ad occhio una decina di tavoli composti da botti e sedie sgangherate ed un camino che si direbbe spento da decenni, con ancora il cadavere di un ceppo. L’oste, il fiero cacciatore di circa 40 anni Swee Hanson, compie pochi passi da suo bancone per porgervi “la solita” (una schiumeggiane pinta di bionda),  mostrando, forse inavvertitamente, le cicatrci su mani e braccia, trofei di giorni spesi nelle foreste a cacciare anni orsono.

La monotonia della giornata diventa più insostenibile minuto dopo minuto e il gusto dolciastro di una birra calda, la luce soffusa e rossastra per via delle due finistre composte da vetri color rubino, mischiata all’aroma di uno nano che sta fumando la pipa con un trinciato troppo corposo, vi spingono a pensare quanto il nome della taverna, L’ultimo raggio, si stia facendo beffe di voi, in una città dove il sole non accenna a mollare la presa. Forse tutti vi stranno prendendo in giro: l’oste, la famiglia, lo stesso Lord Brandall, così decantato dai bardi e dagli strilloni, vi sta dannatamente prendendo in giro! La mente si spinge più in là e scivola via: lasciare la città, ma quando? Per andare dove? E se questo Nemico Estraneo fosse reale? Un cenno d’assenso, una risata appena accennata non turbano la quiete della taverna, mentre fuori l’ennesima zuffa tra un nano ed un elfo scuro, con tanto di tifoseria improvvisata e scommettitori, è appena scoppiata e vi si presenta deformata dai vetri delle finestre maldestramente assemblati

Non c’è nessun’altro eccetto voi, l’oste Sween e questo nano solitario, perso nei suoi malanni mentre, ancora una volta, aspira avidamente dalla sua pipa a pannocchia per rilasciare l’ennesima vampata nell’aria ormai irrespirabile.

La quite si spezza improvvisamente ed un fascio di luce vi innonda, stagliando l’ombra di uomo in piedi sull’uscio della taverna.Tutte le voci, gli schiamazzi ed il chiasso invadono la stanza mentre l’uomo, che indossa una divisa marrone logora, sporca di sabbia, non pronuncia una parola, non compie alcun movimento se non uno impercettibile con lo sguardo nello scrutare i presenti. Nell’elsa una spada lunga che tiene con la mano sinistra.

Vi fissa con i suoi occhi severi color nocciola senza battere ciglio. L’espressione grave, resa ancor più dura dallo sporco e dal sudore che sembrano dipinti sul suo volto come fossero fatti apposta per spaventare, di chi sa che ha un compito ben preciso da svolgere. Lo riconoscete immediatamente: è Ebrik Baltus, luogotenente della guardia cittadina. 

 

Note sulla Mappa

Come ben vedrete, ho allegato la mappa del continente di Thum (a cui ho cambiato il nome, non essendo convinto appieno da Volantis). Essendo un appassionato della Scozia, non potevo che sceglierla come ambientazione. La stella rossa indica il punto in cui vi trovate, Graad, e verrà aggiornata (la mappa) durante la campagna. Avendo la Scozia, ovviamente, nomi diversi da quelli che vi ho fornito, mi è venuto alla mente uno stratagemma narrativo: i nomi che conoscete voi sono quelli "internazionali", ma ogni contea ha un proprio dialetto con il quale si riferisce alle città interne. Nulla di ché, sarà allo stesso facile orientarsi e così sembrerà tutto più verosimile.

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Cesar De Landas

Un buon libro, una "solita", il fresco della parete di pietra.. cosa può volere di più un uomo dalla vita?

Sul piano di una botte in un angolo della taverna.. logoro e usurato dal tempo, ci sono una marea di carte: mappe, appunti sparsi, due tomi, un pennino ed una boccetta di inchiostro. Tutto sembra sparso alla rinfusa e senza un ordine sensato. Dietro di essa una sedia, e seduto sopra, appoggiato con la schiena alla parete della locanda, ci sono io, Cesar, cliente abituale.

Sono' intento a sfogliare le pagine di quello che può sembrare un manuale di qualche tipo con lo sguardo fisso sul di esso e sembra non interessarmi null'altro. Sto fumando una sorta di pipa di legno, o meglio.. sto tenendo in bocca quello che pare essere una pipa dato che di fumo non ne esce affatto. Per terra ci sono altri fogli, sicuramente caduti dalla piano della botte ma non me ne curo se non quando, improvvisamente, vengono spinti lontano da una flebile corrente creata dall'apertura della porta.

Istintivamente alzo lo sguardo avendo perduto la concentrazione..osservando l'avventore qualche secondo Ebrik.. sporco di sabbia. Non può che essere giunto dal Deserto Viola. Sarà venuto a prendersi da bere per dare sollievo alla gola riarsa.

Luogotenente gli faccio.. di ritorno dal Viola? Mentre finisco la frase mi ricompongo dalla posizione ciondolante che avevo prima e riordino le carte velocemente, ricavando uno spazio sul piano della botte e sposto una sedia di lato vicino a me, rivolta verso Ebrik, con fare accomodante Quali nuove?

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Genevieve Bathory

Uff.. Caldo e sole, caldo e sole... Non se ne può più.. Pure la birra diventa calda in 5 minuti...

Penso infastidita e annoiata.

E siamo alla fine di un'altra lunga e noiosa giornata di lavoro.. Se penso a com'era la mia vita fino a poco tempo fa... Adesso mi starei facendo un bagno rinfrescante, una serva mi starebbe sistemando i capelli e tra poco sarei stata chiamata per la cena.. Che rispetto alle mie cene odierne, sarebbe stata un banchetto..

Con occhi tristi e annoiati, il mio sguardo si perde nel fissare il nulla, mentre bevo con flemma la mia birra.

Ad un certo punto nella locanda irrompe una figura e i miei occhi ritornano vispi e vivaci, la loro attenzione catturata dall'evento che ha rotto l'incantesimo di nulla, che permeava l'atmosfera.

Baltus??? Penso scocciata, dopo aver realizzato che l' evento, non è niente che solletichi la mia curiosità.

Se il comandante della guardia cittadina è qui, sicuramente non sarà per organizzare una festa...

Soffio con uno sbuffo i capelli, che mi scendono sugli occhi.

Riprendo a guardare il vuoto con indifferenza, ma tengo i sensi bene all'erta, per seguire l'evolversi della situazione.

Speriamo che non ci siano guai in arrivo.. Ho già i miei problemi... Penso piccata.

Bevo un sorso, prima che la birra diventi ancora più calda, aspettando che succeda qualcosa.

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Zanben Waveharp


Una giornata più afosa del solito a Graad, ma comunque noiosa come al solito.
Zanben ha deciso di staccare da lavoro per rinfrescarsi alla taverna, e mentre assapora un bicchiere di vino di dubbia qualità, ricontrolla gli ordini da che ha ancora da completare.
Quattro tizzoni ardenti per Graster li dovrei avere in magazzino, quindi mi manca solo un fuoco dell'alchimista per Arya.
Pensa mentre cancella via l'ordine solo da consegnare da un fogliaccio.
Dalla tasca tira fuori un pezzo di metallo talmente lucido da essere riflettente.

Il trucco regge bene nonostante il caldo; meno male, non avevo voglia di tornare a casa. Pensa toccandosi il labbro inferiore, sentendo con il dito la deformazione invisibile ad un occhio non attento. Con la mano sistema un ciuffo di capelli in modo da coprire parzialmente la faccia, ma specialmente il lato della bocca.
Un brivido di disgusto gli attraversa la schiena, e vuoi il caso, vuoi il destino, proprio in quel momento entra il pomposo luogotenente della cittadina.
Zanben immediatamente abbassa la testa e torna alle sue scartoffie, non che abbia altro da fare, ma semplicemente non voleva averci a che fare. 

Tornare al lavoro ora non pare così brutto. Pensa facendo ossigenare il vinaccio.
 

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"Vedo che sai ancora usare i tuoi occhi, viaggiatore." risponde Baltus rimanendo impassibile. Compie qualche passo con un'andatura sicura verso le vostri botti, spostando la mano sinistra sulla cinghia come se questa avesse bisogno di un sostegno per non scivolargli dalla vita. Il tacco metallico dei suoi stivali contro il legno del pavimento risuona solitario nella taverna e della sabbia cade da alcune pieghe dell'armatura con un fruscio.

Avvicinatosi, si ferma e, prima di proferire parola, passa la mano destra, totalmente annerita, sulla fronte portando un ciuffo di capelli, ormai unto dalla calura, indietro. Sembra che ci sia un problema con il vostro ultimo versamento. Chi di voi straccioni non ha pagato il prezzo del fuoco?” chiede continuando ad accarezzare le sua chioma ribelle.

Spoiler

Una tassa che ammonta a 10 MO da versare mensilmente. Da quanto ricordate, l'avete tutti pagata.

 

 

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Genevieve Bathory

Ah è per questo che sei qua... Vecchio spocchioso bastardo.

Se questo piccolo verme privo di grazia avesse perso un minuto di vita, per ogni volta che l'ho maledetto, sarebbe morto prima di nascere...

Bofonchio dentro di me, con acidità. Giochicchio con una ciocca, arricciandomela sull'indice della mano sinistra. Continuo a guardare fissa di fronte a me, come se non fossi coinvolta dalla situazione. Speriamo che questa sceneggiata di machismo di bassa lega finisca in fretta... Secondo me Baltus è il classico bastardo codardo, che se non fosse il capo delle guardie, se qualcuno lo incontrasse in un vicolo oscuro la notte da solo e gli puntasse una lama alla gola, si metterebbe a frignare come un bambino, chiedendo di non ucciderlo, bagnandosi le mutande.. Bisogna avere le palle, per trattare male i deboli e gli indifesi... Un moto di disgusto mi pervade, ma non lo lascio assolutamente trasparire. I miei occhi continuano a rimanere limpidi, tristi e assenti. 

Bevo un altro sorso, aspettandomi che la situazione degenererà a breve.

 

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Cesar De Landas

L'avevo pagata? Si mi pare di si.. anzi no, sono certo di averlo fatto. Se non sbaglio ero con Padre Gobinus, ma si certo.

Uff, avoglia se l'ho pagata. Ero con Padre Gobinus, uno degli scriba della Chiesa di Boccob. Ci siamo recati entrambi al solito posto e abbiamo versato le solite 10 monete. Mi metto a cercare qualcosa dentro lo zaino mentre parlo ancora con la pipa in mano e poi tiro fuori un tomo che pongo sul piano del barile ed inizio a sfogliare le pagine con entrambe le mani

Dunque vediamo.. ecco qua. "Fuoco pagato lunedì 2 settembre 1468" ..c'è la mia firma e la controfirma del responsabile a vece di Lord Brandall. Mi ripongo tranquillo sulla sedia lasciando il diario aperto cosicchè se volesse controllare troverà già la pagina.

 

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Zanben Waveharp

Alla richiesta della tassa, l'alchimista tira un evidente sospiro di sollievo.
Meno male, pensavo mi cercasse. Sono solo paranoico.
Zenben prende tempo, respira a pieni polmoni, e si prepara uno smagliante sorriso.
Le dieci monete d'oro sono già state versate questo mese, signore. Poi conscio di essere nel giusto, aggiunge. Spero che siano state utili per vincere qualsiasi cosa si stia combattendo.

Forse ho esagerato, ma per una volta che ho ragione, me la voglio godere. AH.

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Genevieve Bathory

Al sentire gli altri rispondere, controvoglia prendo parola anch'io. Anche io ho già pagato. Dico sbrigativamente ma gentilmente, con un sorriso di finta cortesia degno dei miei anni passati ai balli di aristocratici, circondata da persone imbattibili nell'arte del fingere. Vorrei dire due parole in più, ma questo lacchè mi disgusta.

Sono ancora la contessa di Bathory... Ogni parola che emetto, per rispondere a questa caricatura di essere umano, è uno spreco del mio nobile fiato..

Comunque, ogni tanto le vecchie abitudini tornano utili...

Speriamo che si levi di torno in fretta... Era meglio la noia alla sua presenza...

Bevo un altro sorso, continuando a giochicchiare con il ciuffo che mi svolazza di fronte agli occhi.

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Rivolgendo lo sguardo verso Cesar "Sarà contraffatta!" esclama non volgendo nemmeno un'occhiata al tomo adagiato sul tavolo. "Con voi vagabondi scribacchini non c’è da fidarsi”.

Ognuno contribuisce alla guerra come può, giovane Waveharp” afferma con un sorrisetto beffardo “chi versando sangue sul glorioso campo di battaglia, e chi pagando le tasse.”

Squadra con i suoi occhi tutti voi, per affermare con tono solenne: “In ogni caso, il contabile non sbaglia mai. Se fosse per me, per questa insolenza ed una tentata... frode, dieci frustate non ve le leva nessuno. Tuttavia il Lord ha cambiato idea, abolendo alcuni compiti delle guardie” conclude con un tono quasi di sconforto.

Siete tutti convocati al Braccio Secolare, il nuovo tribunale, fra due ore esatte. Lo troverete facilmente, è alla fine del corso, dove c’era quell'inutile emporio di pergamene.” Gira i tacchi e s’avvia verso la porta lasciandosi scappare un ultimo commento “Siete fortunati. Forse”.

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Zanben Waveharp

Un sorriso sarcastico si disegna sul viso di Zanben.
Incredibile. Anche quando non faccio niente di male riescono a fracassare i co*****i.
Ovviamente...
Una sola parola lascia trasparire tutti i dubbi che sorgono nella mente dell'alchimista.
Che sia un metodo come un altro per spillare un po' più di soldi? Mah strano. Forse si sono sbagliati davvero.
Con uno sbuffo e un'alzata di spalla torna ai suoi ordini.
Se vogliono altre monete dovrò completare quest'ordine il prima possibile. Che scocciatura!

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Cesar De Landas

Appena il luogotenente specifica che il nuovo tribunale è al posto dell'emporio di pergamene sussulto. Cosa? Ma perchè? Ci ero affezionato, ci ho passato un sacco di tempo lì dentro.. Una maschera di tristezza ora mi ricopre il volto e tra l'altro non c'è altro soluzione se non recarci dove ci ha indicato per non passare guai seri.

Ancora non capisco il perchè abbia detto "tutti". E' entrato qui dentro, non ha salutato nessuno e ha detto quello che ha detto. Non ci sto capendo molto Durante il mio ragionamento mi metto a riordinare le mie carte, ponendole con attenzione dentro i portapergamene e poi dentro lo zaino, così come i tomi che saltuariamente mi porto dietro questi poi dovrò restituirli alla biblioteca..

Una volta finito, prendo lo zaino e me lo carico in spalle. Pago la solita e mi dirigo verso la porta ..ma perchè proprio noi? I pensieri mi si aggrovigliano in testa e decido di cambiare direzione all'ultimo. Devio leggermente e mi avvicino al ragazzo e alla ragazza, in una posizione intermedia tra loro. Voi avete capito il perchè? Faccio con tono interrogativo e piuttosto sconsolato

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Zanben Waveharp

Zanben pare sorpreso che Cesar, il topo di biblioteca, abbia cercato un approccio.
Non lo facevo così estroverso.
Mah, ci sono due casi, a mio parere: o hanno sbagliato, quindi un errore burocratico, oppure stanno cercando di prendere tasse doppie questo mese.
Bisbiglia mentre ripone i suoi fogli nel cilindro per le pergamene.
E sinceramente non mi stupirebbe nessuno dei due casi.
Una volta pronto, svuota il vino rimanente, paga al locandiere quanto gli spetta e si rivolge ai due malcapitati compagni.
Se non avete altro da fare, io vorrei sbrigarmela il prima possibile.

Non si arrabbieranno mica se ci presentiamo in anticipo? Via il dente, via il dolore.

 

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"Siete nei guai, eh giovanotti?chiede il nano (quello seduto ad una botte) mostrando un sorriso sotto la folta barba castana e lanciandovi uno sguardo di comprensione. I suoi occhi nocciola, incastonati come piccole gemme in un solco rugoso come la terra, esprimono un sentimento di sincera compassione per voi. Con la mano tiene una pipa fumante.

"Ti ringrazio." si intromette Sween, ringraziandoti per la moneta, "Quel porco di Baltus. Ancora un po' ed avrei appeso la sua di testa sulla parete!" Sia l'oste che il nano si lasciano ad una fragorosa risata. L'atmosfera, almeno per un momento, s'alleggerisce, ritornando a quei tempi in cui le taverne erano affollate e canti e boccali s'innalzavano senza sosta.

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Genevieve Bathory

Benissimo... ci mancava solo questa.. Qualcosa non mi torna.. Dannazione, dannazione, dannazione!!!

Con fare scocciato ma gentile, prendo la parola.

Secondo me c'è sotto qualcosa.. Guardo timidamente ma con fermezza, il giovane Zanben e Cesar.

Quel forse racchiudeva molto più, di quanto pensiamo. Vedrete che oggi non è la nostra giornata fortunata.

Sbuffo con convinzione. Una smorfia da bambina scocciata mi si dipinge in volto, mentre batto indispettita i pugni sul tavolo. Da come mi comporto, sembra che ho ancora 5 anni.

Concordo con te, Zanben. Pima ci sbrighiamo e meglio è. Affermo seccamente.

Ne ho viste abbastanza, da fiutare una fregatura a dieci miglia di distanza e qui c'è in ballo una fregatura bella grossa.

Per fortuna che verrò con voi. Esclamo dolcemente. L'idea di andare incontro a questa faccenda da sola, mi avrebbe turbato un po'. Affermo, con tono insicuro.

Mentre parlo inclino la testa di lato come un cucciolo, sgranando i miei occhi vivaci e luminosi. Mi alzo, porto le braccia dietro la schiena e inclino lievemente le gambe verso l'interno, ciondolandomi un attimo.

In realtà dentro sono un fuoco nero di odio. Ma nulla traspare.

Un giorno Baltus ti strapperò gli occhi.. Ti strapperò gli occhi, ti taglierò le mani e butterò tutto in una ciotola, da dove mangerai a quattro zampe sui tuoi monconi ancora sanguinanti. Ti metterò un piede in testa e ti terrò la faccia nei tuoi resti mozzati, mentre ti ritroverai a mangiarli con le mie risate di compiacimento di sottofondo. Striscerai come il verme che sei.

Quando volete compagni, direi di andare.. Affermo delicatamente.

Allungo un piede facendolo scivolare sul pavimento, poi l'altro con lo stesso gesto, continuando a tenere le braccia dietro la schiena e dondolandomi in maniera aggraziata, quasi i miei movimenti siano una specie di danza fanciullesca.

Un paio di passi e mi giro per aspettarli, facendo una veloce piroetta, sfoggiando un dolce sorriso da bambola.

 

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Cesar De Landas

Quando il nano chiede se siamo in difficoltà non so se sentirmi compreso dato che non ho l'età degli altri due, anche se riflettendoci un attimo su, qualunque umano normale é più giovane di un nano. 

Non sono più così giovane come loro, e a dirla tutta non so se siamo in difficoltà. Comunque ha detto tutti, quindi credo non solo noi tre faccio al nano sorridendogli.

 Comunque non so voi, ma io non ho tutta sta fretta di andare in questo tribunale, dove tra l'altro pensavo ci fosse un emporio che conoscevo. Capiamoci..so che non abbiamo tanta scelta ma almeno capirne qualcosa..é stata chiesto ad altri la stessa cosa? Chiedo all'oste

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Stassir

Si, sono finito per l'ennesima volta sotto il bancone dell' Ultimo Raggio, ma posso farci poco: di ritorno da un lavoretto con troppe monete e tanta necessità di alleggerire il borsello. A tirarmi fuori dal mio bellissimo sonno alcolico ci pensano gli unici altri avventori della bettola, insieme al capitano delle guardie, ovvio. Come lo riconosco, ho ancora abbastanza presenza di spirito per tornare sotto il tavolo a far finta di stare svenuto; come volevasi dimostrare, al caro Baltus mancano delle monetine dalle tasse del mese, se le sarà bevute e adesso non sa più da dove tirarle fuori. Ci da appuntamento al Tribunale, nuovo di demolizione pare, tra due ore.

Il resto degli avventori prova pure a dimostrare d'aver pagato, e vabbé, mi alzo dal pavimento, mentre oste e nano si divertono Gente, io non dico nulla, ma a quelli mancano i soldi dal mese, nient'altro. Abbiamo due ore, scoliamoci quello che possiamo e andiamo a sentire che vogliono. Ci faranno chissà che partaccia, ci metteranno un po' di paura e ci tireranno fuori i soldi con gli interessi. mi alzo e mi metto seduto ad un tavolo, cercando di darmi un contegno a me un'altra birra, chi mi segue? Mastro nano? 

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"Non saprei", afferma Sween continuando a pulire un boccale di birra, "Questo tribunale è la prima volta che lo sento. Una cosa però la so: se avevi guai con le guardie, ti portavano nel 'Vicoli dei Porci' e pochi ne hanno fatto ritorno. A proposito, qualche merda ha tentato di farmi pagare venti monete anziché dieci" prosegue abbassando lo sguardo sul boccale "dicevano che avrebbero bruciato la taverna, ma ci vuole di più per spaventare un cacciatore. Ed ora sono ancora qua, vivo e con la baracca."

Ti guarda severo, negli occhi la freddezza tipica di chi sta aspettando che la preda per avventarsi. Allunga una mano sotto il bancone e la ritira impugnando una piccola ascia dall'impugnatura in legno con inciso il suo nome. "Prendo le mie precauzioni", dopodiché la rimette a posto.

Il nano, rizzando la schiena sulla sedia, risponde con tono perplesso sgranando gli occhi "Non era mia intenzione offenderti. Si da il caso che il sottoscritto" iniziando a volteggiare il suo dito grassoccio nell'aria con una espressione compiaciuta "non è un cittadino di Graad, ergo non sono tenuto a pagare alcuna... Birra? Ovviamente! Una buona pinta è ciò che ci vuole prima di rimettersi in cammino!" conclude imboccando nuovamente la pipa, accorgendosi con uno sbuffo che è si ormai spenta.

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Genevieve Bathory

Mah.. Se fosse stata solo una questione di denaro, non siamo proprio le persone più azzeccate.. Posso capire me, ma Zanben non mi sembra stia così bene economicamente..

Cesar.. Cesar è uno studioso, ma non mi sembra così remunerativa la sua attività..

Guardo per terra. E poi c'è Stassir.. Maledizione, come si fa a vivere senza dignità così.. Tornando alla questione, anche Stassir non mi sembra pieno di soldi.. Non li conosco bene, ma c'erano prede più appetibili, per reclamare del denaro..

Mentre faccio questi pensieri, noto che nessuno mi ha ascoltato ne calcolato.

La cosa mi irrita abbastanza e una smorfia imbronciata mi appare sul volto. Mi guardo il viso riflesso nelle vetrate.

Mi sembra tutto a posto.. Non ho nulla in faccia..

Guardo un attimo in basso il mio generoso decolletè. Anche qui va tutto bene.. Mmmm.

Aspetta, ora ci sono!! Non me ne ero mai accorta, ma questa locanda è il più grande ritrovo di omosessuali di tutta Graad!! Dannazione, solitamente non mi sfugge molto, come ho fatto a metterci così tanto a capirlo.. Che cose tenera!!!  Ecco perché Cesar esce con tutte quelle donne, ma nessuna dura più di due giorni!! Era tutta una copertura!!  E perché Zanben è così dedito alla danza!!

Guardo con espressione dolce e di approvazione gli altri.

Non vi preoccupate ragazzi, il vostro segreto con me sarà al sicuro!! Penso affettuosamente. Mi sarebbe sempre piaciuto, avere delle sorelle maggiori!!

Però potevate almeno degnarmi di una risposta, maleducati.

Continuo a tenere un po' il broncio e visto che nessuno mi considera, torno al tavolo a finire la mia birra. Saltello lievemente, facendo sventolare le pieghe dell'abito.

Non voglio andarci da sola... Continuo a pensare che non sarà per qualche moneta, che ci hanno convocati..

 

 

 

 

 

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Cesar De Landas

Va beh, nessuno sa niente mi pare di capire. Non sono avvezzo alle novità così repentine ma non ho scelta

Raccolgo la pazienza, visto il buco nell'acqua appena fatto e raggiungo il ragazzo alla porta anche per me possiamo andare..solo non ricordo il tuo nome

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