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Capitolo 2 - Dark Despair (Parte 1)


AndreaP

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Wellentag 27 Jahdrung 2515 — Tramonto  - Cielo limpido

Il capitano Weil fece rallentare i cavalli e si avvicinò al passo al gruppo. I suoi uomini avevano un fare preoccupato e non toglievano gli occhi dai compagni.

“Bentrovati a voi” disse Weil una volta avvicinatosi “in effetti un pescatore di Kluftern ci aveva avvisato del vostro arrivo. Così ho deciso di venirvi incontro. Il fatto di vedervi mi rassicura che la vostra missione abbia dato frutti positivi…” aggiunse fermando la frase a metà

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Ralf Follyfoot

La comparsa del capitano non mi stupisce affatto; conoscevo già la diffidenza degli abitanti del Wisseland,palesatasi tra l'altro il giorno prima a Kluftern con il ragazzo che aveva avvertito gli abitanti del nostro arrivo.

Per cui faccio un segno di saluto sistemandomi lo zaino in spalla

Le parole di Weil confermano il mio pensiero,e sorrido tra me e me

"Salve a voi,capitano. Beh,rallegra prima di tutto noi,non trova?" facendo un ampio sorriso

Rimango poi in silenzio,attendendo l'intervento di Magnus o Will 

Modificato da Karl_Franz
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Magnus

Magnus guardò severamente Knochen, il Capitano Weill era in ogni caso un uomo che meritava tutto il loro rispetto.
"Nonostante il Capitano sia ben più consapevole delle verità di questo mondo di qualsiasi abitante dei villaggi qua intorno, non potremmo biasimarlo della sua sorpresa nel vederci. Il decreto del Lector ha un fondamento che solo folli o superstiziosi ignorerebbero, per noi è stato un caso a parte." tornò a rivolgersi al capitano mentre tirava fuori la mappa dal contenitore cilindrico il legno nel quale l'aveva riposta dopo che ad Hans non era più servita "Quel che poteva essere fatto è stato fatto. Eccola, come promesso. Intatta." non intendeva entrare nei particolari, per quanto si fidasse di quell'uomo.

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Wellentag 27 Jahdrung 2515 — Tramonto  - Cielo limpido

"No certo che no! Ci hanno solo annunciato il vostro arrivo” disse il capitano Weil a Knocken mentre guardava attentamente i compagni: il suo sguardo passava indagatore su ciascuno di loro. Diverso dall’atteggiamento avuto nel loro primo incontro, oggi tradiva una certa tensione simile a quella dei suoi uomini

Poi guardò Magnus “Tenete pure voi quello che avete trovato. L’Abate stesso ha dato ordine di cercarvi” riprese Weill “per offrirvi un posto per riposare e curarvi, e per darvi l’opportunità di illustrare a fratello Emilie il vostro viaggio: consegnerete a lui i vostri ritrovamenti.”

“Seguitemi ora: vi accompagneremo tutti all’Abbazia.” concluse.

@all

Spoiler

Segnalo che siamo nel Sudenland, non nel Wissenland. 

 

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Grugno

Viaggiare scortati da un drappello di soldati avrebbe sicuramente dissuaso eventuali pazzi dall attacare quel gruppo di persone cosi male in arnese. Sebbene contro voglia si ritrovo' a tirare un sospiro di sollievo alle parole del Capitano.

C era tuttavia qualcosa di strano nell aria, il miliziano, cosi come i suoi uomini, sembrava aver perso la calma e la sicurezza dei giorni passati e si mostrava a tratti irrequieto. Che le storie e le superstizioni sui miracolati usciti dalla foresta proibita avessero fatto breccia anche nella scorza di un uomo d arme?

Lascio' che fosse il tempo a fornire tutte le risposte, per ora sperava solo di arrivare in fretta alla loro prossima destinazione per riposare e mettere qualcosa sotto i denti.

Modificato da Pentolino
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Willebrod Brewster (studioso umano)

"Mi scusi Capitano, ringrazio lei e l'Abate per la premura, ma ho il dovere di concludere la missione nel più breve tempo possibile. Questi uomini sono pagati al giorno e continuando di questo passo saremo al villaggio entro stasera. Anzi il vostro arrivo accorcia fortuitamente i nostri tempi; Magnus ora potrà riconsegnarvi la preziosa mappa che ci avete prestato senza dover passare per l'Abbazia." dissi pacatamente al capo dei milizie dell'Abate. "Immagino che sia troppo chiedervi di scortarci fino al villaggio, vero?" aggiunsi con una certa affabile cortesia, sperando di far breccia nel loro buon cuore.

Modificato da Pyros88
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Wellentag 27 Jahdrung 2515 — Tramonto  - Cielo limpido

Devo insistere” disse Weil in tono serio “E’ opportuno che voi veniate con noi all’Abbazia. Le notizie che avete raccolto meritano un confronto con fratello Emile. Muovendoci ora saremo lì prima della fine del tramonto e potrete riposare senza problemi: vi siete meritati un pasto caldo ed una notte tranquilla.” concluse guardando il gruppo.

@all

Spoiler

 

Al fine di evitare qui pro quo sui tempi ricordo la lettera di ingaggio su cui avete giurato
“Noi, sottoscritti, abbiamo accettato i termini presentati da Aldebrand Mössbauer, rappresentante di Sua Santità Sacerdotessa Gretchen Herzberg del culto di Verena. In cambio di 1GC al giorno, abbiamo accettato di indagare sulla possibile scomparsa di Herr Professor Friedermann Lessing nell'enclave di Eppiswald. Avremo 16 giorni di tempo per indagare e raccogliere prove. Al termine di questo periodo, verremo raccolti da imbarcazione che giungerà a Eppiswald per portarci a Pfeildorf al fine di presentare una relazione sui nostri sforzi e le conclusioni alla Sacerdotessa Herzberg. Riconosciamo che abbiamo ricevuto un anticipo di cinque giorni di paga dal culto di Verena all’atto dell’ingaggio e ci aspettiamo di ricevere il resto pattuito quando presenteremo il nostro rapporto. Inoltre, riconosciamo che abbiamo giurato di fare tutto quanto di meglio possiamo in questo compito per conto del culto di Verena.”

Secondo l’accordo la barca verrà a prendervi ad Eppiswald l’1 di Pflugzeit, ovvero fra 8 giorni. La missione si concluderò con la consegna del rapporto alla sacerdotessa. Fino ad allora non ci sono problemi di paga.

 

 

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Magnus

Di certo Magnus non intendeva insistere oltre. D'altronde il giuramento non consisteva in chissà quale silenzio e l'Abate della zona aveva tutto il diritto di richiedere chiarimenti, non era un capo villaggio qualsiasi ma il Lector de facto in questa zona.
Senza dire nulla, guardando solo per un istante Will, prese a seguire il Capitano con tutta la scorta.

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Willebrod Brewster (umano studioso)

Quella insistenza mi sembrava singolare, ma non vi diedi troppo peso, in fondo se l'Abate voleva essere messo subito al corrente degli sviluppi della missione era lecito da parte sua e probabilmente segno di un vivo interessa o piuttosto di una non completa fiducia nel Culto di Verena da cui avrebbe ricevuto un rapporto, seppur di seconda mano ovviamente.

Ad ogni modo avevamo finito la missione con ampio anticipo e la barca non sarebbe giunta ad Eppiswald prima di un'altra settimana, avevano tutto il tempo per passare del tempo all'Abbazia. Senza insistere oltre mi incamminai tranquillamente dopo Magnus che si stava già mettendo in cammino. "Ebbene fateci strada Capitano." dissi pacatamente all'uomo a cavallo.

Modificato da Pyros88
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Grugno

Le capriole dialettiche utilizzate da Willebrod non fecero breccia nella militaresca determinazione del capitano. L inquietudine e la fretta dimostrate dal miliziano suonavano al quanto strane ma dopotutto era l abate a pagare i conti ed aveva tutto il dannato diritto di decidere come e quando ricevere il resoconto di quella spedizione.

La scena, puttosto buffa agli occhi del nano, termino' in fretta e senza aggiungere altro si preparo' ad incamminarsi ovunque il drappello di soldati avesse detto loro di andare.

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Ralf Follyfoot

Mi avvicino al.capitano,dando una pacca sulla.spalla del giovane Will

"Ma certo che veniamo,capitano ci mancherebbe! È solo che Willebrod ha la proverbiale impazienza dei giovani nel riferire ciò che abbiamo scoperto in questi giorni. È normale,non si preoccupi" gli dico facendo un ampio sorriso.

Lo.stesso Will.avalla le mie parile?mettendosi in camminonisnieme agli altri.

Mi avvicino quindi al ragazzo e agli altri del gruppo,cercando di non farmi sentire da Weil e i suoi uomini

"Come prima...evitiamo di raccontare per filo e per segno tutto quello che abbiano visto.... Dopotutto non siamo stati ingaggiati dalla Abbone ma da culto di Verena..." dico a bassissima.voce, per non farmi notare dalla.nostra scorta

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Wellentag 27 Jahdrung 2515 — Sera  - Cielo limpido

Il viaggio fu abbastanza strano, con i soldati che stavano in completo silenzio e non toglievano gli occhi di dosso dai compagni

Il sole era ormai tramontando dietro le Gray Mountains e solo la sua luce rossastra rimaneva nell’aria quando il gruppo raggiunse le vicinanze dell’abbazia. 
La milizia stava iniziando a chiudere le porte quando il capitano Weil mandò avanti uno dei suoi uomini per avvisare del loro arrivo.

Giunti al cancello i compagni trovarono un monaco ad accoglierli, sempre sotto lo sguardo delle guardie. Avvolto nel suo abito grigio che evidenziava l’adipe, con un incipiente calvizie nascosta da un evidente riporto, il monaco sorrise subito loro.
Bentornati” disse in tono gioviale. “Che la pace di Sigmar sia con voi. Io sono fratello Gregor, il celleraio. L’abate mi ha mandato a ricevervi. Venite sarete stanchi” quindi iniziò a muoversi conducendoli verso quello che i compagni sapevano essere il dormitorio, accompagnati sempre dalle guardie di Weill.

Aperta una porta il monaco introdusse il gruppo in un corridoio di un ala chiaramente non occupata simile a quella dove avevano già dormito “Mi scuserete se le celle sono un po’ piccole, poco arredate, ma hanno l’essenziale”. Aperta una porta fu chiaro che piccole era riduttivo. Larghe poco piedi un metro e venti e lunghe 2 metri e mezzo erano quasi pezzi di corridoio. Ciascuna aveva una pagliericcio con un sacco di piume per la note, un piccolo tavolo con una brocca d’acqua ed un catino, al muro un gancio per i mantelli.
Il monaco indicò sei celle simili.

“Starete comodi!” disse deciso quasi a volerli convincere.

“Vi chiameremo noi per venire al Refectorium per i pasti. Mangerete dopo che i Fratelli avranno finito per non distrarli: anche perchè noi mangiamo ad ore inusuali per voi, alla Prima, alla Sesta e ai Vespri. Vi manderò il giovane fratello Eberhardt, che mi dicono avete già conosciuto in una precedente visita, a chiamarvi. Ma non aspettatevi molto, noi mangiamo cose semplici: formaggio per lo più, pane, e birra leggera. A cena anche un po di carne e vino” aggiunse con una risata stridula.

E in generale è meglio che parliate solo con noi. Se avete bisogno cercate me, o Fratello Eberhardt o gli uomini del capitano Weill. Domande?” chiese.

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Willebrod Brewster (umano studioso)

"Scusate, non per criticare la vostra ospitalità, ma quando giungemmo qui qualche giorno orsono ci vennero offerte delle celle ben più dignitose seppur comunque modeste. Non potremmo tornare a quelle?" dissi in tono un poco rammaricato.

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Knocken

"Anch'io ho qualcosa da chiedete", prese poi, impulsivamente, la parola Johann, non riuscendo a trattenersi, in una maniera decisamente inusuale per lui, che con una certa evidenza era stato cambiato dalla esperienza nella Foresta. 

"Perché ci trattate come dei prigionieri? Perché avete tutti così paura?".

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Grugno

Vennero accolti da un giovane frate che li scorto' velocemente verso un ala del monastero lontana dalle attivita' quotidiane dei religiosi. C era una strana atmosfera nell aria, le parole del religioso erano sbribative e sembravano nascondere un certo nervosismo. 

Una volta giunti ai loro alloggi la perplessita' del gruppo si manifesto' palese nelle parole del giovane Knocken.

"Il ragazzo ha ragione!"

tuono' infastidito da quel trattamento

"Se all Abate rode cosi tanto il culo da farci prendere di peso e trascinarci qui con tutta questa fretta allora portateci subito da lui cosi che ci si possa liberare da questa rottura di paxxe ed andare a sistemarci  in qualche comoda  taverna e non i queste catacombe! Se avessi voluto dormire in un tunnel sarei rimasto a casa con mamma nana!"

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Ralf Follyfoot

Mi avvicino a Grugno, quasi a voler frappormi tra il pressante flusso di parole  del nano e fratello Gregor

Mi volto poi verso il frate, di sicuro intimorito dal tono di Grugno; anticipo le mie parole con un bel sorriso

"Fratello Gregor....vede, deve anche capirci....." allargo le mani "...siamo appena ritornati da una brutta avventura, condotti qui dal capitano che, diciamolo chiaramente..." arcuo le sopracciglia, facendo un'espressione sorniona "...sembrava quasi trattarci come dei fantasmi. Ecco, non vorremmo risultare degli ingrati, ma Knochen ha ragione.... sembra che mettendoci in queste celle vogliate considerarci come in quarantena" cerco di fare un'espressione calma, ma allo stesso tempo in cerca di risposte

 

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Magnus
 

"Qui certamente almeno il buon Ralf starà comodo." disse mostrando un umorismo che prima mai aveva usato, cosa piuttosto inusuale come a voler nascondere anche il suo risentimento. Tuttavia non era nelle sue corde contraddire le indicazioni del Capitano o dell'Abate né tantomeno esternare rimostranze a chi evidentemente le stava solo mettendo in pratica. In breve sarebbe stato tutto più chiaro, se così preferivano loro potevano attendere.
"Non è una sua decisione, è evidente." concluse.

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Wellentag 27 Jahdrung 2515 — Sera  - Cielo limpido

“No, no” disse l’uomo “non fraintende l’Abate. Sappiamo del gravoso compito che avete compiuto e vorremmo darvi il massimo per farvi riposare.”

“Purtroppo le celle che avevate prima ora sono occupate da altri confratelli e avrete tutto il cibo che vorrete per rimettervi in forza. Queste celle sembrano scomode, ma vi assicuro che qui ci hanno dormito fior fior di nobili. Quanto al parlare con gli altri, vedere, dipende dalla nostra regola che vieta e ciarlare quando non necessario.”

“Vedrò di organizzare l’incontro con Fratello Emile al più presto, così da sgravarvi anche da questo peso”

“E pi il più vicino villaggio, Eppiswald, richiede una bella camminata. Data l’ora, e la stanchezza che avete accumulato, non è opportuno lasciate l’Abbazia. Stiamo già chiudendo le porte e il capitano Weil non accetterà di riaprile. Ecco!” Fece una pausa 
“Bene eventuali altre domande le potrete fare a fratello Eberhardt quando verrà  chiamarvi per la cena fra non molto. Io ora devo andare: sono già in ritardo per il pasto con i confratelli. Come vi dicevo, per evitare di turbare i ritmi dell’abbazia e non violare inavvertitamente la Regola, vi consiglio di rimanere qui. Che Sigmar vi protegga”.

E detto questo si allontanò lasciando i compagni padroni del piccolo corridoio con le celle.

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