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Queste Oscure Materie


Latarius

Messaggio consigliato

L'uomo ti afferra per un braccio «Di qui si va al settore medico, un'ala distaccata. È una bella deviazione, perderemo tempo...»

Spoiler

In pratico penso tu abbia auto-colto questa tentazione, non ho manco fatto in tempo a dirtelo.
Se vai beccate 'sto punto fato.

 

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"Chiunque abbia massacrato quegli hekath potrebbe essere prezioso per la nostra missione" ribatte rivolgendo uno sguardo vuoto al Purificato

"Deve essere ferito se, come dici, è diretto verso le infermerie. Forse morirà prima di raggiungerle e troveremo il suo cadavere molto presto. Nel qual caso non perderemo troppo tempo"

La discussione si chiude qui.

Zedelghem gli è utile come guida, ma se dovesse creare problemi non avrebbe nessuno scrupolo nell'eliminarlo dall'equazione della missione.

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Lui grugnisce ma ti segue senza obiettare.

Dai un'ultima occhiata al sangue sulla parete. Recente ma non fresco, di qualche ora almeno. 
Vi addentrate nel vano ascensore, che sembra una lunga e tenebrosa galleria rettangolare. Camminate per molto tempo in silenzio, rotto solamente dal rumore dei vostri passi. Sulla vostra destra ad intervalli irregolari scorgete delle porte d'acciaio, chiuse, simili a quella da cui siete entrati.

Poi, iniziate a trovare in terra pezzi di metallo strappati oltre a dei graffi sulle pareti causati da qualcosa di molto grosso e feroce. Trovate anche una lamiera d'acciaio accartocciata e scagliata via.

Infine al capolinea trovate quello che resta dall'ascensore. Se fosse integro la sua presenza vi ostacolerebbe il cammino bloccavi l'accesso alla porta del vano ascensore. La cabina è stata dilaniata internamente ed esternamente. Le porte che danno sul vano ascensore, dallo stesso lato da cui giungete, sono state strappate e fatte a pezzi. Il quadro comandi dell'ascensore è stato assimilato e si percepisce il tanfo acre della corruzione. In particolare in un angolo scorgete una piccola pozza dove sangue e materia hekath si mescolano.

Anche le pesanti porte di questa fermata sono sfondate e divelte.
Oltre nella semioscurità noti solo altro caos ed altra distruzione. In fondo contro la parete opposta un faretto proietta ad intermittenza una debole luce, rivelando così un simbolo dipinto sul muro a tutta altezza.

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Modificato da Latarius
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"Sai cosa vuol dire?" dice indicando il segno al purificato.

Somiglia ad un Caduceo, però in genere il simbolo del serpente tanto caro ai medici non ha canini così minacciosi.

E poi i rettili dovrebbero essere due, e con le ali.

Mentre attende la risposta si china ad esaminare la pozza di sangue mista a materia abominevole e quasi senza pensare fa partire una scansione genetica della zona.

Spoiler

Il che vuol dire che uso il mio fighissimo rilevatore di monnezza hekath e umanità meticcia in generale, il Lupus Dei!

 

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«È il Bastone di Asclepio, benvenuto nel Settore Medico...» si perde un secondo nei suoi pensieri quasi estraniandosi dalla rovina che vi circonda.

Fissa il simbolo con intensità «Assomiglia al simbolo del Caduceo vero? Peccato che sia il Bastone di Asclepio il vero simbolo della medicina. Il secondo, il simbolo dei Purificati, era un simbolo di pace e prosperità. Appartenuto, secondo la mitologia greca, al dio Hermes. Con gli anni, la civiltà passata confuse i due simboli ed entrambi vennero erroneamente associati alla medicina...» alza le spalle «Si, in pratica Nirvana ha scelto un marchio del c@zzo! Mi domando il perché, in fondo tutta 'sta roba la so grazie al suo database...»

Mentre parla analizzi la pozza.
Sorprendentemente scopri che non è ne sangue colato in una pozza di di materia hekath ne il contrario. La pozza è in parte sangue ed in parte materia hekath ma non è stata mescolata. La traccia genetica all'interno è la stessa. E l'hai anche già fiutata in passato, numerose volte. Sei.

Modificato da Latarius
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Il destino.

Il destino sta guidando i suoi passi. Ora ne è certo.

"L'Obscura è qui e sta uccidendo gli hekath" dice intingendo un dito nella pozza e studiandone la materia che ne cola via.

"Se è ancora viva proveremo a ragionare con lei"

"Il che vuol dire che dobbiamo prepararci a combattere"

L'aver fatto rapire il suo amante umano non sarà un buon viatico per stabilire un qualunque rapporto di collaborazione, ma deve tentare.

E deve capire se c'è qualcosa di Sandii dentro di lei.

 

Spera di non doverla squartare per questo.

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Intingere il dito nella pozza ti causa una fitta mentale, proprio come se qualcuno ti avesse appena piantato un coltello nel cranio. Ti serve sforzarti solamente per mantenere il controllo. Ma è solo un filo di sostanza nera, puoi sopportarlo.

«A me sembra più che sia stata inseguita fin qui...» commenta un po' dubbioso.

Oltre il vano c'è una vasta sala d'aspetto. Al centro della sala ci sono numerose serie di panchine affiancate per coppie, ogni coppia è separata dall'altra da un pilastrino esagonale alto un metro circa con la superficie superiore liscia e riflettente. O almeno così dovrebbe essere ti rendi conto riconoscendoli come proiettori olografici. Dal proiettore centrale noti che in terra partono diverse linee colorate che si perdono ognuna verso un'uscita diversa. Nella sala ci sono sei uscite, due per lato escludendo quello da cui sei entrato.
Incassata nella parete alla tua destra, tra le due porte, una volta c'era una finestra in simil-vetro che doveva probabilmente servire ad accogliere i pazienti. Ora tutto quello che rimane è un vuoto nella parete che da sull'oscurità completa.

Mezza sala è devastata. Le panchine sul lato sinistro sono state divelte e scagliate lontano, come se vi fosse passato un treno. Anche una sezione di muro da quel lato è stata sfondata. Anche la porta alla sinistra del bastone di Asclepio è stata abbattuta ma da qualcosa di più piccolo.

Come mettete piede nella stanza uno dei proiettori si anima all'improvviso accendendosi. Sopra di esso compare una figura femminile in divisa medica. Incomincia a parlare, forse dandovi il benvenuto. Ma non riuscite a capirlo, la sua voce è solamente un ammasso indecifrabile di rumore di interferenza e parole incomprensibili. Anche le sue movenze sono caotiche e distorte, si muove a scatti, ripetendo i movimenti in piccoli loop; aprendo e chiudendo la bocca fuori ritmo con la cacofonia di rumori che produce.

Poi dopo una ventina di secondi, così come si è acceso si spegne da solo. Lo vedete perdere lentamente energia mentre la figura olografica si dissolve.

Siete di nuovo al silenzio. Da soli. Tu, Zedelghem ed il faretto che illumina in modo molto teatrale il minaccioso bastone di Asclepio.

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Zedelghem non ti risponde supponendo che tu non stia davvero cercando una sua risposta alla domanda.

Ti sporgi oltre la porta divelta e scorgi un corridoio buio e spoglio, tranne per una gravi-barella crollata in terra. Continua per una decina di metri per poi perdersi nelle tenebre.

Il tuo compare di sventure ti si avvicina scrutando anche lui nelle tenebre «In fondo a sinistra dovrebbe esserci un deposito mentre sulla destra la tromba delle scale ed uno degli ascensori dedicati all'ala medica...»

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Modelli un globo di plasma fluttuante e ti addentri nel corridoio vuoto, abbandonato e freddo. Qui non scorgi alcun segno di combattimento ed avanzi squarciando le tenebre.

Arrivi in fondo. Alla tua sinistra noti un corridoio con due uscite, svolta a destra e prosegue dritto fino ad una porta aperta. Al suo interno scorgi una moltitudine di gravi-barelle non più funzionanti, armadietti, casse e scatoloni impilati. Alla tua destra invece dopo pochi metri il corridoio si interrompe con una grigia porta di emergenza. Ti avvicini ed osservi la sbarra di apertura deformata. Nel metallo, stritolato, è rimasta l'impronta di una piccola mano umana.

Fai per aprirla di scatto ma un qualcosa ti blocca. Il tuo fiuto ti mette in allarme. Pericolo.

«Hekath!» esclama Zedelghem nervoso dietro di te.

«Presenza al 0.2%. 3%. 5%.12% 19%. E continua ad aumentare!»

Poi iniziate a sentirli. Passate dal silenzio immutabile all'orrore dei versi Hekath in poco meno di qualche secondo. E si fanno sempre più volenti, sempre più vicini.

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Spalancate la porta di sicurezza e te la chiudi alle spalle saldandola e bloccandola.
Vi ritrovate in uno spiazzo con una tromba delle scale e due vani ascensori. Di cui uno chiuso ed uno aperto che da solamente sul vuoto e sulle tenebre.

Vi preparate ad affrontarli mentre il contatore di Nirvana continua a salire. Li sentite ovunque, impossibile capirne la provenienza. Come se stessero per saltarvi addosso da ogni possibile direzione.

Sempre più vicini.

Gli stridii sembrano provenire dalle pareti stesse, quando quell'ammasso di stridii e suoni infernali raggiunge il culmine generi un chakra di plasma e ti prepari a riceverli.
Ma quando ti sembra che stiano per aggredirvi da un momento all'altro non succede nulla. La porta non si incurva sotto il peso di alcun mostro, nulla la fa a pezzi e nulla la scaglia via con furore. Per un istante la situazione rimane sospesa nel dubbio.

Poi li sentite chiaramente, direttamente questa volta, li sentite passare sotto di voi.I loro suoni rimbalzati fino a voi dalla tromba delle scale!

Altri secondi ancora e Nirvana vi segnala la percentuale in calo.

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Stanno aggirando la barriera o qualcos'altro li ha attratti? si chiede. Gli alfa non dovrebbero essere molto intelligenti.

Il Santo Perduto non perde la sua imperturbabile calma: sarebbe dovuto morire secoli fa se una dannata macchina non avesse decretato altrimenti, privandolo della propria libertà.

"Cose c'è sotto di noi, Zed?" chiede.

Non ha scelto lui di sopravvivere al suo mondo.

Ha visto tante battaglie.

Troppe.

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Nessun Hekath risale le scale, nessun mostro viene a cercarvi. Anzi, li sentite passare sotto di voi e cominciare ad allontanarsi. Forse siete passati inosservati o forse siete stati ignorarti, chi può dirlo?

«L'intero settore medico. Si sviluppa in altezza come il resto della struttura e questo è solamente il livello più alto del settore...»

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Rimane in silenzio per lunghi, interminabili istanti.

Quando tace e rimane immobile appare ancora più terrificante dato che sè assolutamente indistinguibile da una statua. Composto di materiale inerte non ha respiro né pulsazioni ed emette energia solo quando eccita la materia che lo circonda.

Cosa che in genere prelude ad un titanico massacro.

è sollevato per il pericolo scampato?

O si sente insultato per essere stato ignorato dal nemico?

Dunque non lo considerano la minaccia principale ai progetti della Madre lì sotto?

"Riprendiamo a seguire le tracce dell'obscura" informa alla fine.

"Ho come l'impressione che ci condurrà al nostro bersaglio"

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Scese le scale vi ritrovate in uno spiazzo uguale a quello del piano superiore, tranne per la devastazione. 
La porta antincendio d'acciaio è stata sfondata dall'esterno e scagliata con forza e giace deformata contro il muro. Gli stipiti della porta sono distorti e gonfiati verso l'interno, allo stesso modo parte della parete sempre in acciaio.

Il muro alla destra della porta è dipinto di spruzzo di sostanza nera che ne ha dipinto buona parte. Quasi come se fosse un mostruoso spruzzo arterioso di vilsostanza. In terra, in parte oltre l'uscio, una larga pozza nera riposa silenziosa ma mai completamente inerte. Ogni tanto una bolla scoppia o parte uno zampillo animato da chissà quale volontà.

Nessun'altra traccia nella stanza.

Ti affacci oltre l'uscita sfondata e scorgi un altro corridoio. A differenza della pozza in terra qui vedi tracce fresche. La massa Hekath che avete percepito ha brutalmente attraversato il corridoio senza curarsi di non essere udita o di non essere seguita. Pareti e pavimenti raschiati sono sporcati da piccole tracce di sostanza, che gocciolano o scivolano come se cercassero di riunirsi.

Ma non vedi l'obscura.

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"La fortuna ci assiste, scudiero" dice continuando a seguire quella pista di spettacolare devastazione

"Sembra che i nostri nemici siano troppo intenti a contrastare altre minacce per badare a noi"

è speranza quella che immagina di sentire?

Se solo riuscissero ad arrivare non notati abbastanza vicini alla Madre da potergli infliggere un colpo letale...

forse potrebbero evitare la distruzione dell'intero settore.

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«Non sono il tuo scudiero...» ti risponde il purificato per poi inveire contro di te sottovoce. Ora che quella breve scarica di adrenalina è passata lo vedi di nuovo preoccupato. Al contrario tuo ha ben poche possibilità di uscirne tutto intero.

Seguite la fresca scia di devastazione per il corridoio fino ad arrivare in una lunga corsia.
Passate in mezzo a due lunghe file di letti ospedalieri, alcuni dei quali celati da alte tende in un materiale plastico grigiastro. Una volta dovevano essere soffici ma ora sembrano quasi essiccati ed induriti. Zedelghem prova ad afferrarne un lembo e piegarlo ma, lo spigolo di tessuto si limita a spaccarsi restandogli in mano. I supporti di alcune di queste tende hanno ceduto e molte sono riverse al suolo, altre invece sono state fatte a pezzi e travolte dall'orda. 

Continuate a camminare e svoltate un angolo ritrovandovi all'improvviso davanti ad uno squarcio nel pavimento. Abbastanza grande da aver fatto precipitare un letto di sotto mentre un altro è in bilico, come se fosse in procinto di cadere da un momento all'altro.

Scruti nel pozzo oscuro illuminato solamente dal tuo globo di plasma. Si intravede il livello inferiore con il lettino schiantato, poi un altro squarcio nel pavimento.
Oltre solamente rumori. Versi acuti, stridii ed un una cacofonia di suoni che può essere descritto solamente come una moltitudine di arti acuminati che raschiano nel metallo.

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"Tutti i cavalieri hanno uno scudiero, Purificato" gli spiega pazientemente, come se questo rendesse le sue proteste completamente inutili.

"Nel Sogno passiamo l'eternità uccidendo draghi, defenestrando Arcimaghi e salvando donzelle. Io servivo una Regina. Combattere e servire è un onore. Poi, quando la Voce ti desta scopri che è un'allegoria militare per addestrati alla guerra. Quella vera. Rimpiangi i draghi e desideri solo rimetterti a dormire, credimi. Ma non puoi."

Guarda il Perduto e, avesse espressioni, gliene rivolgerebbe una di pietà.

"Meglio del trattamento che Nirvana riserva a voi sventurati, comunque"

Si sporge oltre il bordo del baratro. Qualche maceria si stacca per perdersi nell'oscurità sottostante, accompagnata da un vago eco cavernoso.

"Scommetto che il nostro destino ci attende lì sotto. Ma se scendiamo da qui è probabile che gli finiremo fra le fauci"

Planare nel varco per lui sarebbe facile, na non sa cosa troverebbe sul fondo.

Se c'è qualcosa in agguato fra le tenebre li sentirebbe arrivare, e dovrebbe trasportare Zedelghem. Sarebbero entrambi troppo vulnerabili.

"Trova un'altra strada per scendere, mio Scudiero"

 

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