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Queste Oscure Materie


Latarius

Messaggio consigliato

Terrorizzi il LostH così tanto che non si ferma neanche a farsi domande.

Ti conduce, quasi correndo, per il budello di corridoi metallici che è il Dromo. Si ferma davanti ad una porta, la spalanca di botto e poi corre via. 

Ti affacci e scorgi l'uomo che stai cercando voltarsi verso di te esclamando un sorpreso quanto seccato «Ma che cazz...?»

Era seduto ad armeggiare davanti ad un console accesa.

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Lascia andare il perduto anche se, per lui, sarebbe meglio morire per sua mano che divorato dagli hekath che dimorano nell'abisso sotto di loro.

Ma ora non ha tempo per le uccisioni sommarie, vuole Zadelghem, e la stanza sembra farsi più piccola quando vi entra.

In qualche modo la mole statuaria la riempie. La rende soffocante, quasi che la sua maestosa presenza avesse la capacità di risucchiare l'aria dall'ambiente circostante.

"Eoten 03. Dimmi cosa è" taglia corto rivolgendosi al Purificato.

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Il Purificato ti osserva valutando rapidamente i pro ed i contro del darti contro di nuovo. Dal tuo di voce che non ammette repliche concorda che è meglio chinare il capo per il momento.

Ti volta le spalle e torna a giocare con la console. Lavora in silenzio per una decina di minuti abbondanti. Immettendo codici, sfruttando programmi, aprendo e chiudendo schermate. Alla fine si arresta contro il livello di sicurezza più alto del sistema.

Alza le mani seccato «Non ho i dati per accedere a quello che stai cercando. È roba grossa...» schiocca la lingua «Nirvana potrebbe fornirmi l'accesso ma, vorrà sapere il perché. Non fa mai nulla per nulla».

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"Digli che il suo prezioso pupillo è in pericolo"

"Ha investito su di te, non credo gli piacerebbe perderti"

Ha conosciuto maghi in grado di levitare su mari di fiamma semplicemente volendolo. Scruta l'incomprensibile codice sul terminale e una volta di più rimpiange il Sogno, la sua capacità di nascondere la complessità, renderla accessibile in maniera istintiva ai suoi eletti.

"E comunque avere degli hekath in procinto di corrompere qualche tecnologia perduta dovrebbe preoccuparla"

"Dovrebbe preoccuparci tutti"

Modificato da Mezzanotte
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«Nell'Esercituum siamo tutti importanti ma sacrificabili...»

Poi il suo sguardo si perde nel vuoto e resta in questa condizione per una ventina di secondi. Alla fine si risveglia e torna ad alzare lo sguardo su di te.

«Vuole sapere come conosci questo identificativo e qual è il livello della minaccia. Poi accetterà di fornirti accesso alle informazioni che cerchi»

Modificato da Latarius
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"Shino" risponde

"La mia compagna ferita. Ha la capacità di entrare nelle menti dei nemici che si nascondono nell'abisso sotto il Dromo"

"Sono comandati da un'entità che chiamano la Madre, probabilmente un gamma."

"La Madre vuole ardentemente qualcosa custodito nella vecchia base militare. E questa cosa è chiamata Eoten 03"

Modificato da Mezzanotte
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Alza un sopracciglio ma si trattiene dal commentare. Quando accenni alla madre sbianca leggermente. 

Devia lo sguardo e si perde di nuovo nella sua comunicazione con Nirvana.

Dopo meno di un minuto la console si anima. La finestra che vi bloccava l'accesso ai dati scompare. Ma Nirvana non vi da accesso all'intero sistema. Sullo schermo senza che facciate nulla appaiono i dati che stavate cercando. 


Prima un file video che si apre prima ancora che Zedelghem possa dare il comando di riprodurlo. La ripresa si scopre essere di brevissima durata. 0.78 secondi di ripresa che si ripetono in un loop infinito. Nella ripresa scorgete una figura femminile a mezzo busto. Un essere virtuale di un colore che non riuscite a decifrare vista la ripresa priva di colori e scossa da interferenze che sgranano il tutto. La figura galleggia nell'aria e sembra eterea oltre che trasparente. Le braccia hanno forma fino a poco prima del gomito così come il suo torace ha forma solo per metà. Un costante flusso di dati, proveniente da una fonte che è fuori dall'inquadratura, la anima dandole la forma che state osservando.

La figura sbatte gli occhi fissando la telecamera in questi 0.78 secondi che si ripetono in un circolo senza fine.

Poi di fianco si aprono numerosi file di testo. Peccato che il novantanove per cento del testo sia oscurato da righe nere. Su alcune di molte pagine pare che soltanto una o due parole siano leggibili.

... Eoten03 ...

... Servo I.A. di Supporto ...

... Gestione della DataSfera Orbitale ...

... Lancio orbitale del prototipo ArcaAlveare AA-00001 previsto per la data ...

... Lancio annullato ...

... Progetto sigillato ...

Modificato da Latarius
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  • 1 mese dopo...

Le immagini vengono riflesse sulle sue cornee d'avorio senza iridi. Osservando la sequenza come ipnotizzato poggia la mano sulla spalla del Purficato e, senza volerlo, la stringe con forza.

"è quello che sembra, Perduto?"

Si sporge, spingendo la sua enorme massa verso lo schermo, poi piega la testa di lato, a guardare Zedelghem, piegato sotto il suo peso.

"Sbaglio o c'è un fratellino della tua padrona lì sotto?"

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Ti fermi ad un soffio di fiato nello schermo specchiando i tuoi occhi in quelli dell'intelligenza di artificiale che si aprono e si richiudono per mezzo di quell'infinita cascata di dati che le da forma.

Il marchiato di Nirvana impreca e si lascia sfuggire un grugnito di dolore sotto la tua presa.

Quando lo lasci torna a fissare lo schermo per alcuni secondi, confuso, forse anche più di te.

«Si... cioè no...» perde qualche altro secondo cercando di trovare le parole «È... più come una figlia... acquisita...» ti lancia un'occhiata.

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Si accarezza una guancia.

è fredda e dura come il marmo. Non ricorda neanche più la consistenza della carne, il suo calore.

Il sogno è lontano.

Il prezzo pagato per la guerra troppo alto.

"Chissà cosa gli faranno gli hekath allora"

prova una punta di perverso piacere all'idea che una IA come Nirvana possa soffrire per la perdita di qualcosa di caro.

Ma ovviamente è impossibile, vero? Sono soltanto circuiti. Interruttori.

E lui? Lui è solo polvere.

"Digli che se vuole salvare questa Eoten dovrà darci qualcosa di meglio"

"Voglio le planimetrie dell'abisso e il comando dei suoi agenti in zona"

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«Tremo al solo pensiero di quello che accadrebbe se la Madre assorbisse il suo contenitore... la DataSfera è il nostro database...» non continua e lascia le sue parole a gravare nella stanza.

Riferisce a Nirvana e dopo qualche istante dalla console svaniscono tutti i dati riguardanti Eoten03. Al loro posto compare uno schema del Settore DFC-72S e di quelli confinanti. L'Abisso si estende per chilometri in profondità, attraversando un gran numero di livelli. Dallo schema capisci come sia il centro di un'istallazione militare costruita cilindricamente intorno ad esso. Ogni settore è indicato chiaramente: gli alloggi del personale, l'hangar, il settore medico, l'armeria, i depositi, ecc...

Purtroppo lo schema si interrompe prima che venga mostrata la fine dell'Abisso o nel punto in cui esso termina. Non sapresti dire la differenza vista l'improvvisa mancanza di dati.

Lo schema si interrompe mostrando un vuoto per un gran numero di livelli e poi riprende a mostrare altri livelli sottostanti, di nessuna importanza relativa.

A quanto pare neanche Nirvana ha tutte le risposte.

Zedelghem si distrae ascoltando la sua I.A. ed all'improvviso rabbrividisce paralizzandosi per alcuni secondi.

Poi parla con voce quasi funebre «Nirvana ha già dato disposizioni agli unici due operatori disponibili in zona. Ti suggerisce di supportarli e di non ostacolarli nel recupero dell'obiettivo. Nel caso il recupero si rivelerà impossibile è imperativo rallentare la Madre ed impedirle di ritirarsi in attesa dell'esecuzione del protocollo di emergenza... HammerDown...»

Modificato da Latarius
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"Hammer Down, eh?" mugugna.

"Lasciami indovinare: se il piano A non funziona ci farà sparare da un cannone orbitale o proverà a vaporizzare il settore con noi dentro a furia di testate nucleari. Splendido"

"La tua padrona non conosce mezze misure"

Nè sa dare nomi decenti alle operazioni. Nelle pubbliche relazioni fa sicuramente schifo.

"Ci ha appena mostrato quanto è profondo l'abisso. Anche volendo sacrificarci tutti, l'unico modo che avrebbe per essere ragionevolmente sicura di far fuori la Madre con attacchi simili sarebbe attirarla in superficie. Dovrebbe averlo previsto"

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«No, è più probabile che sovraccarichi i reattori nucleari dei settori inferiori oltre i loro livelli critici e mandando allo stesso tempo in avaria i sistemi di contenimento e raffreddamento. L'esplosione scatenerebbe una reazione a catena coinvolgendo anche i reattori dei settori circostanti ed in particolare quelli della base sottostante...» ti risponde sempre con un tono funebre «Annichilerebbe ogni cosa... interi server... contenere l'esplosione alle zone interessante richiederebbe tempo per lo spegnimento dei reattori circostanti, tempo che non avremo...» alla fine rilassa le spalle e si abbandona contro la poltrona in acciaio e polimeri duri «Se anche iniziassi a fuggire ora per domani sarei ancora nella zona rossa...»

Ti guarda come se non tu non capissi «Neanche Nirvana ha accesso all'intero database della DataSfera. Ed in esso sono celati tutti i nostri segreti, la posizione di ogni singolo AccessPoint alle SafeZone, la posizione di i GenePuri e degli Operatori. Tutti i nostri Algorithm...»

Sospira piegando il busto in avanti e reggendosi con i gomiti sulle ginocchia, ti guarda dal basso verso l'alto «Non esiste prezzo troppo alto per tutto questo...»

Modificato da Latarius
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  • 2 settimane dopo...

«Nightingale N1-RV e Lancelot BK-201»

Ti riferisce i nomi dei due operatori.

«Hanno appena interrotto a metà la disinfestazione di un nido di chimere. Si stanno ancora disimpegnando... attenderli ti farà perdere tempo...» poi resta a guardarti in attesa di sapere quale decisione prenderai.

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"E più aspettiamo, maggiore è la probabilità che la Madre raggiunga Eoten e che Nirvana faccia saltare tutto il settore con noi dentro"

La sua voce è profonda, ma solo una vibrazione dell'aria che la sua volontà agita a comando. Le sue labbra sono immote, scolpite nella materia inerte che sembra marmo.

"Preparati, scendiamo nell'abisso"

Si volta per andarsene.

Non lo fa per i perduti del Dromo. Non lo fa per Nirvana, la Voce e neppure per Shino che giace ferita, forse a morte, su un grappolo di reattori nucleari pronti ad esplodere.

Ha tutta l'aria della missione suicida.

Ma se la distruzione ultima lo attende lì sotto, lui non la scanserà.

Così forse riuscirà a dimenticare Sandii.

è stanco di inseguire il suo fantasma in questa guerra senza fine, fra le macerie di un mondo in rovina.

 

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Spoiler

Avrei dovuto già farlo ma iniziamo a dichiarare con più precisione le scene

- 3ª Scena -
- Nel ventre dell'Abisso -

 

Con la minaccia della forza costringi Zedelghem a seguirti nell'Abisso, preferendo affidarti alla tecnologia di Nirvana piuttosto che alla fugace e confusa visione dell'Eco Hekath, inviatoti tramite Shino. Entrate nel complesso dal pianoro, tramite una botola di accesso celata dietro uno dei tanti radiofari. Zedelghem vi ha condotti lì tramite la mappa di Nirvana. Dopo essere scesi per svariati metri vi ritrovate sullo stesso livello in cui hai incontrato Shino.
Faretti rossastre, incassati alla base dei muri dei corridoi, reagiscono debolmente alla vostra presenza.

«Illuminazione di emergenza...» commenta freddamente Zedelghem «Il sistema di supporto vitale deve essere agli sgoccioli...»

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"Portami da Eoten" ordina a Zedelghem.

Mentre percorre quei passaggi fiocamente illuminati da bagliori rossastri, ha la netta sensazione di andare incontro al suo destino.

Stavolta potrebbe davvero essere distrutto.

Quel pensiero, però, invece di inquietarlo, fa scendere su di lui una calma olimpica.

Affrontando la Madre la sua crociata eterna avrà un'epica fine.

E ironicamente il suo sacrificio potrebbe salvare i perduti che lo odiano tanto.

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L'uomo ti conduce fino ad un montacarichi fermo al vostro livello. È molto grande ed incassato nel muro per tre lati su quattro, metà di esso è occupato da un carrello che regge numerosi missili incastrati in appositi supporti di forma semi-circolare. Salite ed armeggia con il pannello di comando, appoggiato su un pilastrino di acciaio alto poco più di un metro.

Le barriere non sono altro che delle grate di metallo alte fino alla cintola.

All'improvviso rumorosamente e lentamente iniziate a calarvi nel ventre dell'abisso. Zedelghem cerca di mostrarsi calmo, sicuro e freddo ma lo vedi iniziare a sudare freddo.

«Questo dovrebbe portarci fino al livello di smistamento del personale ed allo sprawl abitativo...» dice ad un certo punto durante la discesa come se sentisse il bisogno di dire qualcosa.

L'ascensore progettato per spostare carichi molto pesanti è fin troppo lento, anche per via dell'azione del tempo e la mancata manutenzione. 
Dopo quella che sembra un'eternità il montacarichi si ferma. Vi ritrovate in una grande sala che fa da punto di partenza e di arrivo per numerosi montacarichi ed ascensori. Un angolo della sala in particolare è devastato da un ascensore che sembra essersi schiantato sul piano. Non tutti gli ascensori sono a scorrimento verticale ma anzi, alcuni si spostano su binari orizzontali perdendosi in oscuri e squadrati vuoti nelle pareti. Nei lunghi corridoi che si affacciano su questa camera scorgi dei tappetini-mobili usati per far spostare il personale con minor fatica. L'aria è pesante e quasi non senti il rumore del sistema di riciclo dell'aria.

Ma la cosa che più ti fa strano è un senso di déjà-vu che ti assale. Ricordi questa sala, anche se in modo diverso e distorto.

Poi ti allarmi nel notare i recenti segni di uno scontro. 
Pavimento e pareti graffiate e poi pozze quasi inerti di materia Hekath.

Infine scorgi un piccolo spruzzo di sangue e l'impronta di una mano insanguinata sulla parete, vicino ad un vano ascensore orizzontale che si apre nel muro di fronte a voi. È il più grande vano ascensore orizzontale tra quelli che si aprono sulla sala. Le due pesanti porte metalliche a scomparsa sono state squarciate furiosamente.

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"Se tutta la nostra scienza, queste armi, posti come questi" commenta tetro accarezzando le interminabili teorie di missili, il Paese delle Meraviglie in rovina di un generale fallito, "non sono bastate a fermare il nemico, che possibilità abbiamo noi? Ci hai mai pensato Purificato?"

Non è realmente interessato al suo parere.

Sono dubbi che lo tormentano da secoli e la desolazione che li circonda ora è una magniloquente risposta.

Poi nota i resti dei combattimenti, l'impronta di sangue, e si affretta ad imboccare il passaggio per seguire la scia di morte.

"Vieni Zedelghem, mio riottoso scudiero" la sua voce vibra nell'aria stantia con una forza inaspettata

"A quanto pare non siamo i soli folli qui sotto"

 

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