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Muso - Curse of Strahd (topic di gioco)


Ospite

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Daumantas

Quando il giovane si presenta come figlio del borgomastro, cerco con lo sguardo i miei compagni per controllare se abbiano o meno reazioni quando pronuncia il suo nome. Non so se in queste terre si è soliti tramandare nomi di generazione in generazione, ma è usanza quasi dappertutto ed il fatto che la lettera che abbiamo trovato sia firmata in modo totalmente diverso non alimenta di certo la fiducia verso lo sconosciuto.

Molto piacere Ismark Kolyanovich, il mio nome è Daumantas Zyniev, servitore fedele di Tyr Dio della Giustizia.

Siamo stanchi, affamati e per giunta feriti ma se quello che dite è vero e qui siamo al sicuro, è mio dovere avvisarvi che dalla strada qui di fronte abbiamo sentito provenire lamenti inquietanti pochi minuti fa. Alcuni dei miei compagni sono feriti e non ho potuti trascinarli a controllare la provenienza di quei suoni, ma se uno dei vostri cittadini è ferito o morente, o se è stato aggredito da qualcosa o qualcuno, dovrebbe essere compito vostro e di vostro padre assicurare la sicurezza delle strade, dico bene? A proposito: potremmo sapere il nome di vostro padre il borgomastro? Veniamo da lontano e farebbe comodo essere informati circa l'identità dei reggenti della città.

Ovviamente possiamo pagare vitto e alloggio, non siamo qui certo per elemosinare la benevolenza di locandieri e regnanti, ma probabilmente un bicchiere di buon vino in compagnia è quello che ci vuole dopo che avrete assolto ai compiti vostri e di vostro padre: di certo non vi vorremmo far anteporre una chiacchierata con dei viandanti alla sicurezza della vostra gente

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Gabriel

Prima di rivolgermi completamente a Ismark osservo per un lungo istante le tre donne e le carte che stanno maneggiando.

Un bicchierino l'accetto anche subito. Sono sicura che il singhiozzare di un cuore infranto non sia cosa verso cui spender troppo tempo. Supero il paladino irrompendo nella sua lunga morale. Messer Kolyanovich è fin troppo gentile a offrirci da bere...... Suvvia! Non facciamo ricadere le colpe dei padri su i figli.....

Quel colpe, detto in modo simpatico, cerca di essere sinonimo di Doveri e Obblighi. Non possiamo sapere se Ismark sia esso stesso legato alla gestione del paese. Per adesso reputo più utile trovare ricovero e magari lisciare il ragazzo. Ancora mi dolgono le ossa dall'ultimo combattimento.

 

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  • Supermoderatore

Adoineros

Tutta questa città sembra ridotta a malo partito, chissà cosa è successo. Come se una presenza negativa pesasse sulla zona... Rivolgo un veloce cenno di saluto all'oste e faccio per avvicinarmi ad esso, ma vengo preceduto. Non tutti qui in città sembrano così abbattuti e negativi e veniamo accolti dal giovane figlio del borgomastro. Grazie mille mastro Kolyanovich, accettiamo volentieri la sua offerta.

Quindi questa sarebbe Barovia? Devo ammettere che non siamo arrivati qui in città proprio volontariamente, ci siamo un pò persi tra le nebbie qua fuori dico cercando di ottenere qualche informazione.

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Il flglio del borgomastro rimane come impietrito alle parole di Daumantas e Gabriel. L'espressione del viso, prima abbastanza neutra diviene improvvisamente gelida. Il colorito del volto è sparito, mettendo in risalto delle profonde occhiaie che prima, nella scarsa luce della taverna, non avevate notato. Stranieri, fossi in voi userei con minor leggerezza le vostre parole. Parlate con me senza conoscere nulla della mia storia, della storia della mia famiglia o della mia misera terra. La vostra unica scusa è l'ignoranza, ma farete bene ad imparare in fretta. Perdonatemi se ritiro il mio invito, ma per questa sera ho sentito abbastanza. Detto questo, imbocca la porta e lascia la taverna lasciandovi sbigottiti per il cambio repentino di atteggiamento.

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Daumantas

Resto a dir poco interdetto dal repentino cambio d'umore del ragazzo e lo guardo lasciare la locanda. Subito dopo mi avvicino verso l'uscio ed apro leggermente la porta per vedere se va nella strada da cui provenivano i lamenti e se per caso sono ancora udibili dalla locanda.

Una volta visto sparire tra le ombre del paese, chiudo la porta con aria interrogativa e vado verso il bancone per chiedere delucidazioni al locandiere: Ma è sempre così lunatico o ha bevuto un bicchiere di troppo questa sera?

Per poi voltarmi verso i miei compagni commentando a bassa voce: Ma dove siamo finiti?

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  • Supermoderatore

Adoineros

Credo abbiamo toccato qualche tasto particolarmente dolente, sarà meglio poi informarsi sulla cosa dico a bassa voce mentre osservo il giovane allontanarsi.

Mi avvicino anche io al bancone e chiedo all'oste Buon uomo sarebbe possibile avere delle stanze per la notte e un pasto caldo?

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Gabriel

Come volevasi dimostrare... Quando il paladino torna al bancone ci scambio uno sguardo di rimprovero anche se trovo inutile iniziare un bisticcio. Daumantas immagino sia abbastanza adulto da capire da solo che in futuro dovrà moderarsi.

Mi distacco dal gruppo, massaggiandomi una spalla per avvicinarmi alle tre donne.

Signore... il saluto è seguito solo da un leggero inchino, senza però che la mia presentazione diventi una pantomima.

Non ho potuto fare a meno di notare il vostro tavolo. State per caso leggendo le carte?

Per quanto i tarocchi siano un passatempo da popolani, trovo affascinante tutto il mistero e la scienza che si nasconde dietro quel semplice mazzo di carte.

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Felun Damman

Che strana reazione, si sarà sentito offeso dalla frase sulle "colpe" dei padri? Certo che dal figlio di un ruolo importante come quello del Borgomastro, mi sarei aspettato un po' più di compostezza.

Me lo chiedo anche io, rispondo al paladino sconsolato, dormiamoci su, domani sarà un altro giorno, sperando che sia migliore di questo. Mi avvicino anche io al banco.

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@Minsc

Spoiler

Il figlio del borgo mastro si allontana a passo spedito attraverso la piazza, inoltrandosi proprio nella via da cui provengono i gemiti. Noti che la nebbia si è leggermente infittita mentre le ultime luci del giorno sfumano ad ovest.

Daumantas, Adoineros e Felun si avvicinano al banco e chiedono informazioni all'oste. L'oste risponde con una voce vuota e opaca, senza mai cambiare espressione: Non abbiamo stanze, seviamo solo da bere. Il vino costa un pezzo di rame a bicchiere. Per un pezzo d'argento ve ne posso dare una brocca. Non abbiamo altro. Nessuna risposta alla domanda di Daumantas sul figlio del borgomastro. Detto questo, l'oste torna a pulire il bicchiere che ha in mano con aria assente.

Gabriel si avvicina alla tre donne. Una delle due più giovani alza il capo verso di lui e dice: Salute bel giovane. Vedo che sei nuovo di queste terre. Permetti di presentaci: io sono Alenka e loro sono le mie sorelle Mirabel e Sorvia. Noi Vistani siamo edotti nell'antica arte di predire il futuro. Vuoi forse che gettiamo lo sguardo nel tuo? Dove vuoi che guardiamo? Fortuna, amore, denaro o altro? Chiedi alla carte e loro ti risponderanno.

 

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Gabriel

Io sono Gabriel. Sfoggio un seducente sorriso verso le tre donne senza fare distinzione di età, come se fossero tutte di eguale bellezza.

Con molto piacere. Accolgo l'invito meglio osservando le loro mani e il mazzo di tarocchi. Lo sguardo è attento è celato dietro una maschera di fascino e cordialità. Prima però raccontatemi del vostro popolo. Come noi, anche voi non sembrate appartenere alla malinconia di questo paese.

Svelando qualche atteggiamento da persona abituata a farsi servire, faccio un cenno all'oste, così da offrire all'intera sala due brocche di vino.

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Daumantas

Prendo i bicchieri vuoti e le brocche di vino versato dall'oste per portarlo al tavolo delle cartomanti e colgo l'occasione per chiedere al locandiere E per caso sapreste indicarci dove poter chiedere un letto per la notte? Una locanda, un ostello o anche solo una famiglia alla quale potrebbe far comodo qualche moneta in cambio di ospitalità per questa notte?

 

Avvicinandomi al tavolo, verso del vino alle tre donne per poi avvicinare un bicchiere a ciascuno dei miei compagni ed osservare le tre donne da qualche passo di distanza: la finta cartomanzia spesso è usata dagli imbroglioni per rubar soldi agli sprovveduti ma questo posto sembra talmente strano da rendere plausibile qualsiasi stranezza. Dopotutto cosa potrebbe andar peggio di quella bettola infestata con armature animate, non morti e mostri aberranti?

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Felun Damman

Deluso dal fatto che in questo posto non abbiano camere, prendo una sedia e mi metto a sedere guardando distrattamente Gabriel, che fa va a farsi leggere le carte?

Quindi? Ci ubriachiamo, visto che hanno solo del vino, e poi andiamo a dormire fuori in mezzo a nebbie assassine, fantasmi e chissà cos'altro? Dico piuttosto scocciato dalla situazione, vuoi anche per la stanchezza che si sta facendo sempre più pesante.

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Il barista, visto il gesto di Gabriel, prepara le due caraffe di vino ed i bicchieri su di un vassoio e li porta senza una parola al tavolo dove sono seduti Gabriel e le tre donne. Intasca le due monete d'argento da Gabriel e se ne torna dietro il bancone, dove riprende a pulire in silenzio i bicchieri senza rispondere alla domanda di Daumantas.

Nel frattempo la donna più anziana (Mirabel, se avete capito bene), raccoglie le carte e con gesti abili delle mani inizia a mischiarle. Il nostro popolo viene da lontano e viaggia lontano. Un tempo aiutammo il signore di queste terre - il possente Conte Strahd von Zarovich un grande guerriero di sangue reale che ancora regna su Barovia - e lui ci ha sempre guardato con un occhio di riguardo. Solo noi possiamo attraversare le nebbie e raggiungere altri luoghi, mentre la gente di Barovia è costretta a restare qui per sempre. Per questo siamo più allegri e amiamo la vita più degli altri. Ora dimmi giovanotto, cosa vuoi sapere dalle carte? Ma attento, se vuoi sapere veramente quale sarà il tuo grande destino del mondo ti consiglio di recarti dalla nostra decana, Madame Eva, che vive in un accampamento poco fuori Barovia sulle rive del Lago Tser. Fra tutte noi veggenti Vistani lei è quella dotata di maggior potere. Ma non vi consiglio di viaggiare di notte, i boschi Svalich sono pericolosi e protetti dalle creature di Strahd. Poi rivolta a Felun: Stai attento a dormire all'aperto in queste terre, soprattutto di notte: solo chi è protetto dal signore di Barovia può farlo senza correre gravi rischi. Se vorrete passare la notte qui ve lo permetteremo per il prezzo di una moneta d'oro a testa, ma dovrete accontentarvi dei tavoli e delle panche oppure del freddo pavimento. Può darsi che qualche abitante del villaggio accetti di ospitarvi, ma non ci conterei troppo. Da queste parti, dopo il tramonto la gente preferisce chiudersi in casa con le porte e le finestre ben sbarrate. Ci sono molte cose fra le nebbie...

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Daumantas

Grazie! - Dico rivolto all'oste che mi ignora e va a poggiare il vino direttamente sul tavolo anche se visto il precedente scambio di battute non mi aspetto di certo una risposta o un cenno dal locandiere scorbutico.

Avvicinandomi poi al tavolo dove le veggenti stanno parlando con Gabriel, provo a tastare la disponibilità delle donne a parlare: la donna più anziana ha appena definito Strahd von Zarovich come un grande e nobile condottiero, ma la lettera rinvenuta nella casa infestata sembrava dire cose diverse...

Grazie mille per la generosa offerta, i tavoli e le panche andranno benissimo per riposare dopo un lungo viaggio. Vi dispiace se vi faccio una domanda o due su questa Barovia? Veniamo da lontano e non conosciamo per niente le usanze del vostro popolo, quindi farebbe comodo sapere qualcosa in più per non offendere involontariamente voi o i vostri concittadini. Per esempio questo Borgomastro...sapete dirci come si chiama e che persona è?

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Felun Damman

Le tipe non mi piacciono per niente, la lettera che abbiamo trovato su Strahd von Zarovich non mi pareva lo mettesse in così tanta buona luce, anzi... in questo posto non mi fido di nessuno, quindi contrariamente a Gabriel rimango in disparte e non do loro confidenza.

Quando si rivolgono a me, faccio un cenno di assenso con la testa, grazie per l'"ospitalità", ma siete voi le proprietarie della locanda? Parlate come se lo foste...

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Gabriel

Sarei onorato di incontrare una donna di così grande potere e che suscita un simile rispetto. Nella mia testa non posso fare a meno di paragonare Madame Eva alle oracoli della luna di Selune che interrogano gli astri dei cieli del Faerun per predire il futuro.

Penso che vada bene anche a tutti gli altri miei compari di pernottare nella sala comune. Abbiamo bivaccato in luoghi molto più scomodi. Per quanto riguarda il mio destino, sono curioso di sapere cosa mi riserverà il futuro sull'amore. Rivolgo un fugace sguardo su Alenka, ma il mio pensiero sfiora il volto e la bellezza di colei da cui sono stato separato dalle nebbie.

Modificato da Iria
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Delle tre donne parla sempre la più anziana, probabilmente ha un ruolo di qualche tipo all'interno del trio. Per prima cosa risponde brevemente a Felun: Sì, forestiero, ci pregiamo di essere noi le proprietarie di questa umile taverna. Offriamo buon vino per distrarre gli abitanti del luogo dai loro patimenti quotidiani. Dopo di che torna a concentrare la sua attenzione su Gabriel: L'amore dici, mio caro giovane... vediamo... con mani esperte mescola e dispone cinque carte sul tavolo formando una specie di croce. Una carta al centro, una a sinistra, una a destra, una in alto e una in basso. Dopo di che le scopre una ad una. Le carte si rivelano essere dei tarocchi, vivacemente colorati e colorati. L'amore ti ha sempre favorito, mio buon bardo. Vedo per te un futuro radioso e colmo di grandi conquiste, se e dico se, riuscirai ad uscire dalle Nebbie che circondano questo luogo. Se ti esporrai prima di esserne uscito, non riesco a vedere il tuo futuro. Attento quindi, a non suscitare la collera di chi è più potente di te. Le altre due donne, osservano attente la compagna più anziana e rimangono concentrate sulle carte, senza ricambiare le occhiate di Gabriel.

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  • Supermoderatore

Adoineros

Una volta che la lettura delle carte di Gabriel è finita mi azzardo a porre anche io una domanda alle donne Parlavate del Barone Strahd poco fa, ma è lui quindi il signore di queste terre al momento? le carte nella casa parevano vecchie, anche se tutta quella casa era strana, dubito sia lo stesso Strahd, magari un discendente....

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