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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II


Darakan

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@Agostino

Quando l’uomo svolta l’angolo non si aspettava di trovarti in questo vicolo.
Si tratta di un persona di circa sessant’anni, con barba e capelli grigi e un cappello di paglia sulla testa. Nelle mani stringe una doppietta a cui è stato fissato un forcone. L’asta del forcone è stata dimezzata per poter facilitare l’utilizzo di quest’arma improvvisata.

Agguanti l’uomo e lo spingi contro un muro per poi premergli il gomito sulla sua gola. A questa distanza l’uomo non è in grado di usare la sua arma.

@Marco – Domenico

Vi coordinate per entrare nella stanza nello stesso momento.
Gli excubitores si accorgono di voi solo quando è troppo tardi. Marco punta la pistola su uno di loro e gli apre un buco nel petto. Il secondo colpo della “colomba” fa saltare il cervello di un altro excubitor. I rumori degli spari spaventano i presenti.
I due americani si abbassano per precauzione mentre le altre guardie agguantano le proprie armi. Domenico si concentra su un excubitor particolarmente veloce…  il vostro compagno è più rapido e riesce ad anticiparlo. Gli spara con il fucile a distanza ravvicinata.
L’uomo viene spinto all’indietro e cade mentre un fascio di sangue zampilla in direzione del soffitto.

I tre excubitores superstiti aprono il fuoco.
Una loro pallottola raggiunge l’arcata di legno della porta, proprio vicino a pidocchio. Una scheggia gli entra nell’occhio. Il ragazzo si copre il volto con le mani mentre urla e si agita.
Adriano si vendica sparando contro quella guarda.
La pallottola entra nella gola dell’uomo. Non è stato un colpo preciso e il proiettile asporta una porzione del collo. L’uomo è ancora vivo e cade a terra mentre si forza un lago di sangue.
Disperato agita la pistola e spara in diverse direzioni. Un colpo rimbalza diverse volte per poi centrare lo stinco un altro excubitor.
Quest’ultimo si piega dal dolore e Laerte ne approfitta per raggiungerlo, posare sulla sua nuca la canna della sua pistola e far fuoco: il cervello dell’excubitor fuoriesce in tanti piccoli pezzi immersi nel sangue.
L’ultima guarda centra al cuore Cristina.
La donna è pervasa dalla paura e da una furia cieca. Urla e avanza verso di lui scaricandogli l’intero caricatore della sua pistola.
Fa scempio del suo corpo e riduce  a una poltiglia il suo volto.
Cristina continua a premere il grilletto anche dopo aver esaurito le munizioni.

Ora che avete ucciso tutti i presenti cercate e trovate in poco tempo le chiavi per la cella.
pidocchio si agita ancora.

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Domenico

Corro da Pidocchio e lo prendo per gli avambracci Stai fermo e non toccare l'occhio, devi calmarti ora. Se ti agiti fai peggio, sono sicuro che tra noi qualcuno puo' aiutarti. Mantieni la calma ora e non toccare l'occhio per quanto ti possa fare male.

Mi rivolgo ai miei compagni e agli americani Dobbiamo fare qualcosa per il suo occhio subito, qualcuno sa come trattare questo tipo di ferite? Dico anche a voi Americani.

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Agostino Romano

Fermati brutto str***o. Adesso facciamo due chiacchiere. Metto ancora più pressione alla gola di quell'uomo.

E' appena partito un furgone poco fa dalla piazza. Lì c'è salito un tipo strano, con un tatuaggio rosso dietro al collo. Chi è? E soprattutto, quel furgone dove è diretto?

Non sono un uomo molto paziente, vedi di parlare in fretta!

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@Marco - Domenico

Pidocchio cerca di darsi una calmata ma è molto spaventato.
Aprite la cella dei due americani. Uno di loro si fionda subito in un’altra stanza.
Il secondo invece si avvicina a voi e vi dice qualcosa in inglese. Non capite le sue parole ma dal contesto potrebbe trattarsi di un ringraziamento.
Si concentra e inizia a parlare un italiano lento e incerto. Dice di chiamarsi Jerico e che vorrebbe andare subito via da qui perché ha paura di un rapido risveglio da parte delle guardie.
Laerte intanto prende le armi da fuoco dei morti e inizia controllare tutti gli armadietti di questa stanza.

L’americano che era uscito dalla stanza ritorna da voi con una scatola del pronto soccorso.
Cristina la prende e si avvicina a Pidocchio e Domenico.
Jerico indica il suo compagno e vi dice che si chiama Hightower.
Chiedete ai due americani se hanno visto una donna che risponde alla descrizione di Dorotea e loro vi rispondono che nessuna donna (o uomo) è entrato qui dentro prima di voi.

@Agostino

L'uomo che hai bloccato non oppone resistema ma risponde: fai di me quello che vuoi! Non temo nessuna minaccia poichè Dio mi proteggerà.

 

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Agostino Romano

Forse Dio ti proteggerà da questo?

Sfilo l'ascia dal fodero, continuando a guardare il vecchio. Poi la alzo e tiro un colpo sul muro, vicino alla tua testa.

Ormai non c'è nessun Dio in questo mondo. Hai visto la creatura che era in piazza? Secondo te Dio permetterebbe qualcosa del genere?

Parla e avrai salva la vita.

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Domenico Facchini

Usciamo di qui allora. Pidocchio resisti solo un altro minuto, tutto andra' bene! Sei un ragazzino con le pal.le, ce la farai.

Continuo a reggerlo per evitare che si tocchi l'occhio e lo aiuto ad uscire dalla prigione. Una volta in strada cerco un vicolo o un posto nascosto cosi' che Cristina abbia il tempo di sistemare il ragazzo. Nel mentre chiedo a Laerte se ha trovato qualcosa di interessante negli armadietti e stringo la mano agli americani presentandomi per nome.

Una volta che Cristina o chiunque altro se ne possa occupare hanno aiutato Pidocchio mi rivolgo a Marco. Il capo sei tu, dove andiamo ora?

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---> Flashforward

LA CULLA DELLE BESTIE

13 – 01 – 1958

Siete usciti dalla città usando la forza.
Avete dovuto sparare e uccidere altri uomini. Il resto dei cittadini, per paura di epidemia di morti, si sono preoccupati di massacrare i cadaveri dei loro compagni anziché inseguirvi.
Questo vi ha dato il tempo di allontanarvi e di far perdere le tracce.

Senza alcun mezzo di trasporto siete costretti a proseguire il vostro cammino a piedi.
La vostra meta non è più Este ma un paesino chiamato Sant’Andrea poiché è lì che è stata portata Dorotea.
Si trova a pochi chilometri di cammino.
Pidocchio ha riportato una seria ferita all’occhio ma è stato bendato con delle garze che avete rimediato insieme ad altri medicinali rubati nella caserma.
Avete avuto il tempo di controllare le vostre armi e vi è rimasto un caricatore (di ricambio) per ogni vostra arma da fuoco.
Pidocchio, Giovanni e Laerte hanno bisogno di riposare.
Voi altri invece dovete fingervi ancora vivi per la presenza dei due americani che avete salvato.
Anche loro hanno avuto modo di armarsi.
Jerico era un cecchino dell’esercito statunitense e ha con se una pistola e un fucile Springfield. Hightower invece ha una doppietta e niente poco di meno che un lanciarazzi (una sola carica). I marine vi seguono poiché non sanno dove andare… dato che da quando sono stati incarcerati non hanno più ne un foglio di via ne un altro tipo di documento.

Vi fermate di nuovo per riposare.
Di fronte a voi si trova una fitta foresta. Laerte la indica e dice: oltre quel boschetto c’è Sant’Andrea. Lì hanno portato Dorotea… ma c’è un problema.
Se tagliamo per quel bosco arriveremo subito in paese… ma il sole sta tramontando e le foreste di notte sono molto pericolose.
Possiamo girare attorno alla foresta ma così allungheremo il cammino di…. mmm …dodici ore.

Perché i boschi sono pericolosi di notte? Chiede Adriano.
Risponde Giovanni: perché lì dentro tu non puoi vedere i morti ma i morti possono sempre percepirti.
Esatto, sei in svantaggio.
Cristina si aggiunge alla conversazione: c’è dell’altro… nei boschi dimorano i mostri. Creature intelligenti e crudeli.
Dicerie, commenta Giovanni.
Si certo… non esistono i mostri… non esistono i morti che camminano… o parlano!

@Agostino

Un rumore di una tazza di metallo che cade a terra attira la tua attenzione.
Ti volti istintivamente verso la fonte del rumore… e di colpo non ti trovi più nella pianura ma nella stanza sotterrane di Jonathan.

[Se non ti ricordi, Jonathan (soprannominato “il topo”) è il vostro decimo membro del gruppo.
Non è con voi perché è ancora convalescente dato che gli avevano sparato alla pancia.
Si può considerare Jonathan la vostra intelligence.
E’ un esperto di morti e di occulto e avete lasciato a lui il libro maledetto che avevate trovato nella chiesa
.]

Jonathan raccoglie la tazza.
Si deve sforzare per chinarsi dato che è ancora convalescente.
Quando si rialza ti nota e sobbalza per lo spavento.
Agostino… senti Giovanni chiamarti.
Ti volti verso di lui e di colpo sei tornato nella pianura insieme a tutti gli altri,
Agontino… dai, ci stiamo rimettendo in marcia. Che stai vedendo?

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Domenico Facchini

Sbuffo sorridendo 12 ore? Sono troppe, tanto vale aspettare il mattino e muoverci con le prime luci tagliando per il bosco. Almeno abbiamo modo di riposare.

Guardo Marco Credo che potrebbero succedere molte brutte cose a Dorotea nell'arco di quelle 12 ore. Io sono disposto a rischiare la via nel bosco subito. Ma la scelta grava sulle tue spalle.

 

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Agostino Romano

Perchè ho visto Jonathan? Che mi sta succedendo? Forse un lascito di Samantha mi sta facendo impazzire.

Sentendo le parole di Giovanni scuoto la testa e riprendo a camminare. Appoggio l'idea di Domenico, forse è meglio passare per il bosco. Guadagneremo tempo prezioso per salvare Dorotea. Non possiamo lasciarla un minuto in più con quelli là.

Perchè poi sarei finito proprio da Jonathan? Forse devo scoprire qualcosa in più sul suo conto.

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Marco Pavone "La Colomba"

Andiamo per il bosco. Allungare il cammino di 12 ore ci mette in pericolo quanto il bosco. Io guiderò il gruppo insieme a Domenico e Laerte, gli americani nel mezzo e tutti gli altri dietro. Spiegatelo ai due a gesti o in qualche modo.

Piano piano, rivolgo a ciascun membro del gruppo queste parole sottovoce. Non mi fido di loro, per questo li ho messi nel mezzo. Teneteli d'occhio, non voglio brutte sorprese. 

Spoiler

Non ho la scheda sotto mano, chiaramente se ho capacità che mi aiutano nel bosco le uso. 

 

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Il 12/1/2018 alle 14:40, Elguercio ha scritto:

Marco Pavone "La Colomba"

Andiamo per il bosco. Allungare il cammino di 12 ore ci mette in pericolo quanto il bosco.

E’ stata questa frase a convincere il resto del gruppo a tagliare per la foresta.
Entrate così tra quegli alberi e vi fermate quando cala il sole. Secondo i vostri calcoli dovreste trovarvi al centro del bosco. Cercate di nascondere un senso di inquietudine sempre più intenso. Accendete un fuoco, preparate dei giacigli e delle rudimentali trappole (servono più che altro ad avvertivi se qualcuno si avvicina a voi anziché ferire).

Giovanni, come la maggior parte dei suoi compagni, sta contemplando il fuoco mentre si riposa seduto su un tronco abbattuto. Balza in piedi quando si accorge che manca Laerte.
Dove diavolo è andato?
Cristina si alza anche lei e inizia a chiamarlo. Ogni volta che pronuncia il suo nome, la donna si rivela sempre più preoccupata.
Adriano commenta: gli avevo detto di pisciare dietro l’angolo… ma no! Lui doveva farla lontano dall’accampamento… alza la voce …Laerte!
Laerte!
Laerte Foscon! Continua Cristina.
Quanti Laerte si trovano in questo bosco? Commenta Giovanni sarcastico e nervoso.

Un rumore vi fa sobbalzare.
E’ stato un suono simile a un legno che veniva spezzato… qualcosa di molto più grande di un rametto a terra. Subito dopo quel rumore ne potete udire altri provenire dalla foresta.
Si tratta di versi acuti ma non riuscite a capire se sono fatti da un animale o da un essere umano. Ricordano degli urli ma non di terrore… bensì di euforia.
Non riuscite a capire quante creature riproducono quei versi ma comprendete che vi hanno circondato.

Prendete le vostre armi e delle torce per illuminare l’oscurità ma quello che vedete è solo un infinità di alberi. Cristina e Pidocchio sono nel panico.
La donna lascia cadere la torcia e urla quando sentite un ruggito.
Anche Adriano urla per lo spavento.
Il ruggito è profondo, vibrante e molto molto vicino.
Non è reale! Grida Giovanni… ma capite che l’uomo sta cercando di ingannare se stesso anziché tranquillizzare tutti voi.
I versi acuti continuano a farsi sempre più vicini.
Non riuscite a “a dare un volto” a quei suoni (del resto non capite se sono prodotti da un uomo o da un animale).

Uno dei due marine urla qualcosa e indica un cespuglio vicino a voi.
Impiegate diversi secondi per accorgervi che, tra quelle foglie, un volto vi sta fissando. Ha un inquietante sorriso, così largo che sembra deformare la sua faccia.
L’americano cede al panico e solleva il suo fucile contro quella "cosa" e spara due volte.
Probabilmente il marine ha colpito la creatura che ora si ritira nel cespuglio per poi allontanarsi… vedete le foglie muoversi al suo passaggio.
L'americano trema e suda per la paura mentre inizia a ricaricare l’arma.

I versi acuti sono sempre più vicini a voi.

 

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  • 2 settimane dopo...

Agostino Romano

Non ne va mai una dritta! Che facciamo ora? Quanti saranno?

Calma ragazzi, il panico non ci aiuta in queste situazioni. Andrà tutto bene.

Preparo la balestra e miro il cespuglio dove prima era la creatura. 

Urlo a Marco e Domenico. Se corriamo via forse ci uccideranno più facilmente. Cosa facciamo?

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Domenico Facchini

Non credo che siano i soliti morti, da come si e' mossa quella creatura sembra che sia dotata di un minimo di intelletto. Forse possiamo tenerli lontani con il fuoco, magari ne hanno paura.

Abbiamo qualcosa per fare del fuoco? Facciamo in fretta! Dobbiamo creare un perimetro sicuro, se provano ad avvicinarsi facciamoli diventare degli scolapasta.

Impugno il mio shotgun e se nessuno si occupa di procurare del fuoco mi dirigo io dove ne abbiamo acceso uno e accendo delle torce di fortuna da lanciare tutto intorno a noi sia per fare luce sia sperando di tenere lontane le creature.

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Marco Pavone "la Colomba"

Laerte è quello con l'accendino. ASPETTATE ho dei fiammiferi. Raccogliete pezzi di legno forza. Velocemente strappo un pezzo di stoffa della mia camicia, lo giro intorno ad un pezzo di legno e gli do fuoco con un fiammifero, per poi passare la scatola verso gli altri. Andiamo via di qui, non stiamo fermi. Date fuoco al bosco dietro di voi, terra bruciata intorno. Andiamo!

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Domenico

Mi volto verso Marco con la faccia seria e un sopracciglio alzato. Non servono i fiammiferi, abbiamo un fuoco intero... lo abbiamo acceso prima e possiamo usare quello! Inoltre io la penso come Agostino. Se corriamo via diventiamo solamente prede piu' facili. Noi non possiamo vedere nel bosco, loro si.

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Improvvisate delle torce usando lo zippo di Laerte.
Non appena illuminate la zona scoprite una decina di volti umani, attorno a voi, che vi fissano ghignando tra i cespugli della foresta. Alcuni tra di voi iniziano a urlare per la paura, altri gridano frasi sconnesse.
Ora che vedete bene quelle creature scoprite che sono dei cani a cui hanno innestato le pelli di esseri umani su alcuni cani.

La pelle umana è rovinata ed è stirata sul muso di quegli animali.
Parte un colpo di pistola e questo fa scatenare le bestie contro di voi. Adriano è velocissimo: alza il fucile e fa saltare la testa da un cane… ma l’animale continua a correre.

Agostino colpisce un secondo mostro con la balestra e gli porta via una zampa.

lSGk7oj.jpg

Spoiler

Agostino = verde
Domenico = rosso
Marco = viola
Alleati = bianco
Cani = nero (i cani feriti hanno una tacca rossa)

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