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I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II


Darakan

Messaggio consigliato

INS
In Nomine Simplex

gruppo II

http://files.umwblogs.org/blogs.dir/6253/files/2011/12/MVRAN.jpg

Spoiler

 

Venezia non è più la città di una volta.
La metropoli subì pesanti danni durante la seconda guerra mondiale. Molti palazzi non sono stati riparati, altri invece sono stati fatti crollare e altri ancora sono stati lasciati semplicemente allo stato brado. L’avvento dei morti ha impedito la maggior parte delle ristrutturazioni.
Per salvare la città è stato eretto un muro.
Gli edifici più esterni della metropoli non sono stati lasciati fuori da questa protezione.

Oltre il muro quindi si possono vedere una manciata di case disabitate, come se fosse uno scorcio di città fantasma. Tale desolazione rende difficile l’avvistamento dei morti che si avvicinano a Venezia. Per questo motivo le mura sono costantemente sorvegliate.
In alcuni punti strategici sono stati istallati dei mitragliatori e dei cannoni.

Venezia vanta uno degli ultimi porti ancora in funzione nel Santo Impero.
Le navi che lasciano la città sono pochissime e strettamente legate a incarichi mercantili. Salpano da Venezia per raggiungere altre metropoli dell’Impero ma non prendono mai il largo.
Si racconta infatti che nel mare aperto si nascondano mostri molto più pericolosi dei cadaveri che marciano sulla terra ferma.

-.-.-.-.-

Essere cacciatori di morti a Venezia non è più un mestiere redditizio come lo era un paio di anni fa.
Ovviamente la paga non era un granché ma almeno non si soffriva la fame (o quasi).
Dato che la città è una delle più agguerrite di tutte l’Impero, il numero di cacciatori è aumentato esponenzialmente.
Coloro che lavorano da soli non riescono più a trovare alcun incarico.
L’unico modo per poter guadagnare qualcosa è segnarsi presso una brigata di cacciatori di morti o magari fondarne una.

L’arcidiocesi di Venezia richiede, per questa evenienza, una seconda iscrizione da parte di tutti i cacciatori di morti che operano nel capoluogo.

 

 


GLI ESTERNI
 

09 – 01 – 1958
09:17

L’ufficio per l’iscrizione dei cacciatori di morti si trova nell’arcidiocesi, situata presso il palazzo ducale. E’ una mattina nuvolosa che saluta Venezia e tutti voi vi siete recati nel palazzo per la nuova registrazione. Anche se non volete far parte di un gruppo (o fondarne uno) dovete comunque recarvi in questo luogo per capire quali saranno i prossimi vostri incarichi.

https://it.wikipedia.org/api/rest_v1/page/graph/png/Palazzo_Ducale_(Venezia)/0/3719c03b40c121577c3f387cc998ef08f6c89914.png

Vi trovate in un corridoio del palazzo ducale.
E’ un luogo spoglio. Tutti gli arredi sono stati rimossi molti anni fa.
Siete in fila in attesa che l’ufficio apra. Non siete da soli, con voi ci sono altri trenta uomini. Non vi aspettavate così tanti cacciatori di morti.
Sono tipi molti diversi tra loro: anziani, giovani, alti, bassi, forzuti….
Solo tre tra i presenti sono donne.

L’ufficio viene aperto e tutti voi entrate.
E’ una stanza poco spaziosa, illuminata da una sola finestra. Al suo interno c’è solo un grande tavolo di legno e un quadro al muro raffigurante la crocefissione.
Due excubitores iniziano a registrare i presenti.
Aspettate il vostro turno.
Già dodici cacciatori sono stati registrati (e sono andati via).
Durante l’attesa, uno degli uomini più grandi tra i presenti inizia a spazientirsi. Si guarda attorno, si volta… e il suo sguardo incontra quello di una delle tre donne.
Lei è bassa, bionda e con occhi nocciola. Sembra intimorita.
L’uomo ne approfitta e le dice: non sai che questo è un lavoro per uomini?
Lei non risponde.
Una seconda donna si avvicina all’uomo e gli dice: e allora perché tu sei qui?
Diverse persone sghignazzano.   
L’uomo si è adirato e avanza verso di lei con cattive intenzioni ma viene fermato e calmato da alcuni suoi amici.
Questa donna che ha risposto alla provocazione è alta e magra. Ha i capelli corti e dorati e gli occhi "taglienti" e azzurri. Nonostante il suo bell’aspetto… in realtà è la terza donna ad attirare più attenzioni. Se ne sta in disparte e non dà confidenze a nessuno.
Veste un abito nero con una gonna ampia, nera e a pois bianchi, e una giacca rossa.
Ha capelli neri e voluminosi e i suoi occhi sono coperti da grandi occhiali a mosca dalle lenti nere.
Quasi tutti i presenti la stanno deridendo (cercando di fare troppo rumore).
Quella donna infatti non assomiglia per niente ad un cacciatore di morti.

Mentre state aspettando il vostro turno, alcuni cacciatori di morti iniziano a parlare tra voi: e se invece formassimo noi un gruppo?
Ma non ci conosciamo!
E conosci il gruppo in cui stai per essere collocato?
No… però so che i gruppi sono comandati da uomini con una certa esperienza sulle spalle.
Ragiona: se creiamo adesso un gruppo potremmo stabilire noi le regole e eleggere un leader.
Bha… non lo so.

 

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Marco Pavone "La Colomba"

@descrizione

Spoiler

Alto più o meno 1,85 (non si misura da un paio d'anni, ha perso la voglia), Marco porta capelli a spazzola non troppo corti, e una barba appena annunciata che non riesce a coprire una brutta cicatrice alla base del mento, dove evidentemente è passata una pallottola, lasciando il suo marchio. Porta dei pantaloni lunghi da civile, con una semplice camicia a quadretti di foggia americana. Americani sono anche gli stivali che porta ai piedi, sottratti ad un soldato diverso tempo fa. Sono sporchi ma ben curati, e non dimostrano gli anni che portano (come in un certo senso non lo fa neanche Marco). Sopra ha giacca corta, abbastanza pesante per coprirsi dal freddo di gennaio, ma non troppo. 

Appena arrivato al palazzo ducale mi metto in fila insieme agli altri. Non mi piace troppo Venezia, vorrei andarmene, ma purtroppo non ho modo di viaggiare in sicurezza.

Ho bisogno di soldi. Un bel po'. Quelli mancano sempre. 

Il tempo passa, la fila scorre, e mentre mi maledico ancora una volta per non essermi portato dietro uno dei miei classici, l'aria comincia a diventare tesa. Un uomo spazientito si avvicina ad una delle poche donne. Non è male come donna. Troppo mascolina? Non ci sta male però. Sarà meglio... Faccio come un cenno per intervenire, ma appena vedo che sa difendersi da sola, mi ritraggo con un leggero sorriso sulla faccia. Decisamente interessante. E' in questo momento che mi accorgo della donna con gli occhiali. Incredibile che non l'abbia notata prima, e solo ora mi accorgo che tutta la stanza ha gli occhi puntati su di lei. Mi accosto all'uomo più vicino a me. Hey chi è quella? Un personaggio interessante? O è una nuova arrivata? 

Appena sento le parole del gruppo di cacciatori, decido di inserirmi. Scusate se ho origliato, ma con questa calca è difficile non sentire tutti. Il mio nome è Marco, e anche io sto cercando un gruppo a cui unirmi. I vantaggi del preparare un gruppo prima sono chiari: non dovrete sottostare ad alcuna leadership che non riterrete opportuna. Scegliereste voi il vostro comandante e saprete certamente se potrete fidarvi o meno. Per uccidere i morti, la fiducia è fondamentale, in un gruppo. Sono sicuro che in questa stanza non manchino persone d'esperienza varia, non credete? Poi, come dice quest'uomo, potrete anche stabilire le regole in anticipo ed essere chiari fin dall'inizio, quindi non rischierete d'essere fregati, perché fregare uno vuol dire fregare tutti. Che mi dite adesso?

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Agostino Romano

Odio fare la fila per un'iscrizione, non mi serve un foglio che mi dica che sono un cacciatore di morti. Già lo so.

Ci sono troppe persone qui per i miei gusti.

Durante tutta l'attesa mi tengo in disparte, facendo attenzione che nessuno mi tocchi. E' una mia ossessione.

Ho poca voglia di aspettare ulteriormente, quindi mi aggrego a quelle persone che stanno cercando di formare un gruppo. Prima finisce questa cosa e meglio è.

Ehi, vi serve un'altro cacciatore per finire il gruppo? Sono disponibile.

 

 

@descrizione

Spoiler

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Domenico Facchini

Guardo la scena soffocando una risata, la seconda donna sembra sapere il fatto suo ma ad incuriosirmi ancora di più è la terza che se ne sta completamente fuori luogo. Per il momento rimango a vedere cosa succede.

Spoiler

Non ho trovato un immagine che mi aggrada. E' un uomo nella media, veste abiti comodi e semplici. Ha un tatuaggio, che al momento è coperto dai vestiti.

 

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5 ore fa, Elguercio ha scritto:

Hey chi è quella? Un personaggio interessante? O è una nuova arrivata?

L’uomo che aveva proposto per prima l’idea di fondare un gruppo risponde a Marco: quella lì?! Quella dovrebbe chiamarsi A… ehm …caz.zo non riesco a ricordarlo. Amalia. Si, credo che si chiami Amalia.
Un ragazzino si unisce alla conversazione e dice: Amelia, lei si chiama Amelia.
Ah si! Ora ricordo! E’ quella che ha il cognome impossibile.
Si.
Era un’attrice?
Non ricordo… forse era una cantante?
Mi chiedo perché è qui.
Per diventare cacciatrice di morti.
Questo lo so, pidocchio, ma perché vuole cacciare i defunti?!
Il ragazzino è infastidito da quel nomignolo ma cerca di reprimere le sue emozioni e risponde: prova tu a campare cantando.

Spoiler

Il giovane è basso e magro.
Ha il volto da classico bravo ragazzo. Ha occhi color nocciola, molto chiari e i capelli castani e rasati quasi a zero. Di lui sapete che è nato in un paesino vicino Venezia ma è stato costretto a trasferirsi nel capoluogo poiché i morti hanno devastato il luogo d’origine alcuni anni fa.
Ha sempre portato i capelli in quel modo.
Un giorno un uomo lo ha deriso, dicendogli che portava i capelli così corti perché aveva i pidocchi (teoria mai confermata). Da quel giorno, al ragazzo è stato affibbiato il soprannome di pidocchio… nomignolo che lui odia particolarmente.

Mentre state aspettando, un uomo alza la voce verso i due excubitores: avanti, non abbiamo tutto il giorno! Costui ha un foulard rosso legato al braccio sinistro.
Lo avevate visto (di tanto in tanto) in qualche cantina. Di lui sapete solo che era un parigiano e che si fregia di saper usare bene esplosivi e armi pesanti.

Il tempo passa e si sta prendendo in considerazione l’idea di fondare una brigata di cacciatori.
A questo gruppo di persone si aggiunge un altro uomo.
E’ altissimo e con un fisico importante. E’ biondo scuro e i suoi modi di fare testimoniano una persona sicura di se. Permettete?... Dice a tutti per ottenere l’attenzione generale …sono Rei. Giovanni Rei. In passato ho comandato diverse squadriglie e ho una certa esperienza in campo militare. Potrei essere un buon leader.
Se volete formare un gruppo… io sono dei vostri. Quest'uomo
(indica Marco) ha detto delle cose sensate e io lo appoggio.

-.-.-.-.-.-

Anche un altro uomo inizia a spazientirsi.
Sospira adirato e decide di superare gli uomini in fila. Spinte e strattona chi ha di fronte di se e alla fine raggiunge il tavolo dei due excubitores.
Costoro stavano appena finendo di iscrivere un cacciatore.
L’uomo che di prepotenza è arrivato fin qui chiama quel cacciatore: hey! E sfila da una tasca interna del cappotto una pistola.
Il cacciatore fa solo in tempo a vedere la canna di quell’arma che gli punta un occhio.
Uno sparo e il cacciatore leva indietro il capo.
Il proiettile ha attraversato la sua testa ed è uscito dalla finestra della stanza.
L’uomo cade sul tavolo per poi scivolare senza vita sul pavimento.
Nonostante sia morto, il suo corpo è ancora preda di spasmi involontari.
Si scatena il panico.
La gente urla e inizia a scappare. Cinque uomini lasciano la stanza ma il sesto che provava a scappare viene raggiunto da un colpo sparato sempre dall’assassino.
Il proiettile gli entra nella schiena, all’altezza della scapola, e non esce dal corpo.
Costui cade a terra ma viene afferrato da un amico.
Entrambi si siedono al pavimento.
L’uomo che ha sparato urla: che nessuno si muova!
Poi punta la pistola verso i due excubitores. Quest’ultimi non hanno fatto in tempo a sfoderare le loro armi. L’assassino li costringe a gettare le loro pistole dalla finestra e ad abbandonare la stanza, chiudendo la porta.
Tutti a terra! Dice l’assassino agitando la pistola.
Siete costretti a obbedire.
Un uomo chiede: come hai fatto a portare un’arma qui dentro? Neanche si è reso conto di parlare. E’ stata una domanda dettata dall’istinto.
Sta zitto! Urla l’attentatore.
La donna bionda e bassa (quella dall’aria sempre intimorita) trema e si rivolge all’assassino: ascolta… lascia andare le donne! Sei nell’arcidiocesi e hai degli ostaggi con te! Non puoi uscire da questo posto! Se lasci andare le donne dimostri di non avere cattive intenzioni.
L’uomo che aveva parlato prima di lei però si arrabbia e dice all’assassino: non starla a sentire! Lascia andare gli uomini… avrai così tre ostaggi, solo donne disarmate! Più facili da controllare.
L’assassino però urla: nessuno lascia questa stanza! E punta la pistola contro di loro.
Si levano altre urla.
L’uomo alza le mani e abbassa la testa: va bene! Va bene! Sei tu che comandi!

La donna con gli occhiali parla in questo momento all’assassino: getta via il cadavere!
No!
E se si risveglia?
Non me ne frega un caz.zo!
La donna bionda e alta si aggiunge alla conversazione: e sei diventa un classe cinque?
L’assassino è confuso: cos…? Che diavolo è un classe cinque?
Io vengo da Novara! Lì classifichiamo i morti in base alla loro pericolosità e quindi…
A nessuno frega da dove vieni e come classifichi i morti! Qui non si muove nessuno!
Ma ragiona… se quello si risveglia...
Vuoi un buco in testa?!
La donna è costretta a tacere.

L’assassino vi mette vicino alla parete della stanza in cui si trova la porta.
Lui invece è dalla parte opposta, ossia dove si trova il tavolo e la finestra. Dopo diversi secondi, un uomo si avvicina alla vostra stanza. Dichiara di essere un excubitor ma l’assassino risponde: se provi a entrare faccio una strage!
Che cosa vuoi? Chiede l’excubitor.
Voglio che ti allontani e che mi portiate padre Girolamo!
L' excubitor è costretto ad andare via.
Pidocchio sussurra: e chi caz.zo è padre Girolamo?
L’assassino gli punta l’arma: sta zitto!
Quest’uomo è sempre più nervoso.

 

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Domenico Facchini

Senza dire una parola inizio a fissare l'attentatore dritto negli occhi. Di tanto in tanto distacco lo sguardo per vedere se il morto si è già rialzato e poi riprendo a fissarlo. Continuo finché non si decide di prestarmi attenzione. Se è lui a farmi domande non può dirmi di stare zitto, prima di tutto devo convincerlo a sbarazzarci del morto.

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Marco Pavone "La Colomba"

Beh direi che non è male come primo giorno. Punto gli occhi all'attentatore, riconoscendo l'arma che ha in mano. Non può tenerci tutti, ha chance limitate, il suo potere si applica solo sulla paura di ciascuno di far parte dei prossimi 5 che moriranno. Meglio attendere lo svolgersi della situazione. Alzo le mani al cielo poi metto in rasente un muro. Dovrei avere l'aspetto più innocuo del mondo adesso. Speriamo che non faccia cazz.ate. 

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Avete perso la cognizione del tempo.
Può essere passata un’ora o solo cinque minuti. (Domenico ha un orologio quindi sa che sono passati venti minuti).
L’assassino è sempre agitato. Cammina nervosamente avanti e indietro.
Sta pensando a cosa fare.
Tra di voi c’è un ferito. E’ un uomo piccolo e mingherlino.
Ha occhi celesti e capelli grigi. Ha un naso a punta e il mento piccolo. Assomiglia a un topo… e un accenno di schiena torta aiuta ad immaginare l’animale.
L’uomo che lo sta trattenendo a se è il tizio con il foulard rosso.
Quest’ultimo si rivolge all’assassino: sta male! E gli fa vedere le mani sporche di sangue.
Non mi interessa!
Ma se muore?
Ti ho detto che non mi interessa!
Stai già rischiando grosso con un cadavere! Se ce ne sono due allora avrai la certezza che uno di loro si alzerà presto.
La bionda alta continua: e aumentano le probabilità di avere a che fare con un morto che corre… o peggio!
Volete tacere?
Hai cinque proiettili! Come pensi di fermare un morto con cinque proiettili?
Zitta!
Gli spari alle gambe?
Zitta!
E dopo come pensi di fermare noi?

L’assassino si avventa su di lei e gli punta la pistola al petto. Si è dovuto inchinare perché la bionda (come tutti voi) è seduta a terra. Lei si è irrigidita ma conserva uno sguardo determinato e fiero.
L’assassino risponde alla sua ultima domanda: e se ti ammazzo adesso? Non sarai più un problema.
E gli altri?
Gli altri non sono delle teste calde come te!

Uno degli ostaggi, uno che non ha mai parlato fino ad ora, dice: restate calmi.
Si tratta di un uomo piccolo e magro. Ha capelli e scuri e occhi “stanchi” (dello stesso colore dei capelli). E’ ben vestito, si vede che voleva fare una buona impressione agli excubitores.
Se ne sta tranquillo, seduto in un angolo lontano da voi.
Torna a parlare: costui (indica l’assassino) non è un pazzo. Non ha ucciso a caso. Aveva un obiettivo. E’ ovvio che non siamo nella sua lista, lui è venuto qui con l’intento di assassinare quella persona. Se stiamo calmi, costui non ci farà nulla.
Chi caz.zo sei tu?
Ha importanza?
No… l’assassino si rivolge ancora alla bionda …e tu, tro.ia, come ti chiami?
Gli preme la pistola sulla guancia e tira indietro il grilletto.
La donna ha paura, chiude gli occhi e inclina il capo di lato. Cerca di farsi coraggio e risponde: Diamante.
E’ il tuo nome?
Il mio cognome.
Nel frattempo, l’uomo alto e grosso che si era proposto di essere il leader del gruppo (Giovanni Rei) tenta di sorprende l’assassino, dato che è impegnato a parlare con la donna.
Quest’ultimo però si accorge del movimento di Rei e gli spara. Il colpo gli sfiora la spalla ma è più che sufficiente per spaventare tutti quanti.

Questo secondo colpo di pistola ha allarmato gli excubitores che (nel frattempo) hanno circondato la stanza. Dopo diversi interminabili minuti ritorna la calma.
L’assassino si fa consegnare da un excubitor delle grandi manette.
Vi ordina poi di prendere il grande tavolo e di trascinarlo d’avanti alla porta. In seguito dovrete ammanettare la caviglia del morto ad una gamba del tavolo.
L’assassino vi spiega il suo piano: quando il cadavere si rialzerà cercherà di raggiungervi ma non può spostare da solo in tavolo. Se degli excubitores si avvicineranno alla porta… allora il morto si volterà verso di loro e io lo capirò.
Tutti voi, ad eccezione dell’uomo ferito e del suo amico, trascinate il tavolo verso la porta.

L’assassino non riesce a notarlo ma la donna (Diamante), mentre sposta con voi il tavolo, afferra un foglio e lo nasconde nella tasca.
Passano i minuti e tutti voi iniziate a temere il risveglio del morto.
Le condizioni del ferito peggiorano.
Inizia ora un tentativo di dialogo tra l’assassino e il portavoce degli excubitores di Venezia.
I due parlano attraverso la finestra.
L’uomo che vi tiene in ostaggio non si affaccia (ovviamente) e la sua richiesta è sempre una sola: vuole vedere padre Girolamo.
Nessuno di voi ha mai sentito questo nome prima d’ora.
Giovanni Rei parla ancora all’assassino: non hai scampo, sai cosa ti faranno quando ti prenderanno?
La donna con gli occhiali interviene: sta zitto! Sei impazzito?
Non sperare la galera o i lavori forzati.
L’assassino cerca di ignorarlo ma si sta innervosendo.
Oh no! Per te ci sarà una bella punizione esemplare.
Altri uomini chiedono a Rei di calmarsi.
Potresti anche varcare il ponte dei sospiri.
Basta!
E tutti noi sappiamo cosa succede a chi attraversa il ponte dei sospiri. (E’ il tragitto che percorrono gli uomini che devono essere torturati dall’inquisizione).
L’assassino si volta verso Rei e gli punta l’arma: non mi prenderanno vivo! E ti giuro che tu verrai con me.
Giovanni non parla più.
La negoziazione continua… senza però alcun successo.
L’assassino ha infine capito che padre Girolamo non si presenterà mai al palazzo ducale.
E’ sconvolto. Inizia a ragionare sulla situazione.
Sente gli excubitores ammassarsi attorno alla stanza in cui vi trovate. Probabilmente stanno per fare irruzione. L’idea di subire un processo inquisitorio… seppur improbabile …terrorizza l’assassino.
In un impeto di terrore puro, l’uomo si infila la pistola in bocca e spara.
Il suo cervello imbratta pareti e soffitto.

Dopo alcuni secondi passati in silenzio nel caos più totale… riuscite a metabolizzare cos’è accaduto. Pidocchio dice mentre si alza: usciamo in fretta da qui!
Tutti gli altri non se lo fanno ripetere due volte.

 

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Domenico Facchini

Gente come te non merita manco di vivere, e infatti sei morto per nulla come un idiota. Bello il tuo piano per parlare con questo prete eh! Esclamo quasi tra me e me quando l'attentatore si toglie la vita.

Corro da Diamante e dirigendomi verso la porta al suo fianco le chiedo Fammi vedere il foglio che hai preso dal tavolo, ti ho visto e rubare dei documenti è grave... se è un incarico me ne starò zitto ma voglio partecipare al lavoro. Se non mi mostri il foglio invece... potrei cantare come un fringuello.

Non sono parole troppo gentili ma cerco di tenere un tono più scherzoso che minaccioso, voglio contrattare un incarico (o più semplicemente farmi i cavoli suoi) non farla arrestare veramente. Persuadere test: 7

Modificato da TheUser
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Marco Pavone "La Colomba"

Beh che strano epilogo. Non posso credere che abbia solo perso tempo per un idiota del genere. Mi riprendo dopo un attimo, pensando a cosa fare ora. Mi dirigo poi verso la porta insieme agli altri. Vedo un uomo poi avvicinarsi a Diamante, e origlio casualmente la loro conversazione. Forse sarà meglio intervenire, anche se non credo abbia bisogno di una mano.

Mi metto in mezzo fra i due. Calmi, calmi. Qui nessuno canterà con nessuno. Sono sicuro che riusciremo ad accordarci senza vuote minacce. Anche io sono interessato a sapere che foglio hai preso, Diamante. Immagino sia un incarico, perché non credo rischieresti di più. Mi pari una donna accorta. Ed essendo tutti gli incarichi attualmente legati a squadre, sarebbe il caso magari tu ne formassi una. Se mi posso permettere, sicuramente io e quest'uomo saremo utili, ma anche quel Rei non mi pare una cattiva idea. E sono sicuro che troveremo anche altri disposti a seguirti. Calco la mano sull'ultima parola. Mi pare che tutto qui sia a tuo vantaggio. Che mi dici? Il mio nome comunque è Marco, Marco Pavone.

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Agostino Romano

Poteva anche risparmiare tutto questo casino per poi non concludere nulla. Se avesse ucciso qualche cacciatore ci sarebbe stato più lavoro per me, peccato.

Senza intromettermi effettivamente nel discorso, mi avvicino a quella donna circondata da due uomini per vedere di cosa stanno parlando.

Sembrano davvero molto presi dal discorso, voglio vedere cosa si stanno dicendo.

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Diamante si avvicina a Domenico e gli sussurra a denti stretti: sta zitto, pezzo d’asino, ti faccio vedere quello che ho preso... ma sta zitto altrimenti ci sentirann…
Marco e Agostino si avvicinano subito alla donna e a Domenico.
Pidocchio e l’altra bionda si accodano a loro due.
Diamante si sente circondata. Mette una mano nella tasca per prendere il foglio sottratto ma si blocca di colpo. Alcuni excubitores infatti vi raggiungono rapidamente e vi scortano via dal palazzo ducale.

Passate l’intera giornata a rispondere alle domande degli excubitores e, in seguito, ad alcuni giornalisti. Venite lasciati in pace solo verso le cinque del pomeriggio.
Nei pressi di piazza San Marco si trova una taverna molto trafficata. Tutti voi vi siete ritrovati in quel locale. Per raggiungerlo bisogna scendere per sei gradini e aprire una porta di legno.

Questa sera ci sono diversi clienti.
Tutti voi dovrete però ritornare nelle proprie abitazioni prima del tramonto (l’ora del coprifuoco).

Tra gli ostaggi di questa mattina, solo due uomini non si trovano nella taverna: Amelia (la donna eccentrica e con i grandi occhiali) e l’uomo che è stato colpito alla schiena dall’assassino.
Costui infatti si trova in un ospedale.

Giovanni Rei sta parlando ai clienti della sua (e vostra) disavventura di questa mattina.
Sono in molti ad ascoltarlo.
Rei regge un bicchiere di vino tra le mani mentre racconta cosa ha dovuto affrontare, di come è stato coraggioso e scaltro contro un pericoloso assassino armato fino ai denti.
Vicino a lui si trova anche l’uomo con il foulard rosso.
Il caso vuole che, parlando tra di loro, i due scoprono di essersi già incontrati molti anni fa. Militavano tra le fila di alcuni partigiani intenti a combattere i nazisti sulle alpi.

-.-.-.-

Voi tre (pg) intanto siete seduti a un tavolo insieme agli altri ex-ostaggi: Diamante, pidocchio, la bionda che ha sempre l’aria spaventata e l’uomo che non parla quasi mai.
Tutti voi non potete non ascoltare Giovanni Rei che non fa altro che darsi delle arie. Persino la sua posa è plateale: petto in fuori e braccia sui fianchi. Si tratta inoltre dell'uomo più grosso tra tutti i presenti. E’ impossibile non notarlo.
L’uomo con il foulard si è stancato di starlo a sentire e si unisce al tavolo con voi.
Diamante gli rivolge una domanda: come sta il tuo amico?
Lui risponde dopo aver bevuto un sorso di vino: ehhh… i francescani gli hanno estratto la pallottola. Non è in pericolo di vita ma ha perso molto sangue.

Spoiler

I francescani sono un ordine religioso che hanno sostituito la figura del medico negli ospedali dell’Impero. Coloro che erano dottori prima dell’avvento dei morti sono stati “declassati” ad aiutanti per i francescani.

Sentite ancora Rei parlare ad alta voce.
L’uomo con il foulard ridacchia: certo che è proprio un egocentrico.
Diamante sorride leggermente e risponde: lascialo stare… è innocuo e anche divertente vederlo all’azione.
Si, come una scimmia che si agita allo zoo.
Diamante ammicca a quell’uomo mentre beve del vino, un segno di complicità.
Lei guarda adesso la tizia al suo fianco (la bionda sempre spaventata) ma perché questa si è appiccicata a me?!
Diamante sospira e sfila finalmente dalla tasca il foglio che ha sottratto al palazzo ducale e ve lo mostra. Riprendiamo il discorso che abbiamo iniziato questa mattina… in questo foglio ci sono i nomi dei cacciatori di morti che si dovevano registrarsi quest’oggi.
Vedete? Ci sono tutti i nostri nomi… e al fianco dei nomi dei cacciatori di morti che si sono iscritti c’è la loro firma. Adesso, ditemi, chi è stato l’ultimo cacciatore di morti che si è iscritto?
Risponde pidocchio: la vittima!
Esatto… e questo è il suo nome. Diamante indica un punto sul foglio: Simone Daci.
Simone Daci… non mi dice nulla.
Mai sentito.
Neanche io. Comunque… tra i nomi dei cacciatori che non hanno ancora firmato ci sono anche i nostri, i cinque uomini che sono scappati al momento dell’omicidio e infine c’è il nome dell’assassino. Basta fare una piccola ricerca per capire chi erano i cinque uomini che sono riusciti a scappare e potremo sapere chi era quel pazzo omicida andando per esclusione.
Ben fatto! Esclama la tizia bionda.
Diamante gli rivolge uno sguardo, poi continua a guardare il foglio per leggere il suo nome e dice: tu devi essere Cristina?
Si.
Pidocchio ha una domanda: signora Diamante, ma perché rubare il foglio? Tanto avremo letto il nome dell’assassino nei giornali di domani.
Caz.zo… a questo non avevo pensato! E adesso ho rubato per niente un documento dell’arcidiocesi! Diamante si mette le mani tra i capelli.
A questo punto, l’uomo silenzioso, parla: il tuo furto è stato utile. Ragioniamo: l’assassino ha ucciso un uomo e poi ha chiesto di vedere un parroco. E’ ovvio che quello squilibrato stava consumando una vendetta personale. Chiunque sia questo padre Girolamo, scommetto che ha fatto un gran torto all’assassino. La stampa non metterà mai il vero nome dell’assassino, così proteggerà l’identità di padre Girolamo ed eviterà che qualcuno si metta ad indagare su di lui.
Diamante risponde: tu hai una mente contorta.
Lui non si scompone e continua: adesso guardami negli occhi e dimmi che la chiesa non si comporta in questo modo!
Non è pericoloso per uno come te accusare la chiesa di queste "pratiche"?
Voi siete gli unici che mi hanno sentito parlare… e avete rubato un documento dell’arcidiocesi. Io non parlo se voi non parlerete. Confido nello spirito del cameratismo.

L’uomo con il foulard (reso allegro dal vino) dice: non c’è cosa migliore di qualche segreto per tenere saldo un gruppo che si sta appena creando.
Diamante continua: hai ragione… non sarebbe male formare un gruppo. Questo qui (indica Marco) mi ha chiesto di diventare il capo. Si rivolge a Marco: ma sei sicuro di mettere una donna a capo del gruppo? Io comunque non ho esperienza di leadership.
Cristina chiede: abbiamo qualche altro candidato?
E’ stata una domanda innocente e istintiva… ma tutti voi non potete fare a meno di voltarvi verso Giovanni Rei. Il suo sproloquio non è ancora concluso.
Diamante sospira: non so… è un po' troppo spaccone.
L’uomo con il foulard dice: sappiate però che quell’uomo ha guidato dei partigiani in guerra e ha anche collezionato diversi successi.
Va bene… va bene… abbiamo appena gettato le basi per creare un gruppo! Adesso voglio sentire idee… chi si offre per diventare il capo?

 

Modificato da darteo
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Domenico Facchini

Ascolto la conversazione e quando viene chiesto il mio parere inizio a parlare con calma agitando e sorseggiando il mio bicchiere di vino rosso. Che domande! Certo che non voglio una donna come capo gruppo, non te la prendere Diamante tu sembri sapere il fatto tuo ma siamo nel Santo Impero! Saresti sicuramente adatta ma in quanti ingaggerebbero un gruppo capitanato da una donna? Credo farebbe male agli affari. Rei invece? Tutto fumo fin ora, il coraggio e la parlantina non gli mancano di certo ma... se devo scegliere un leader preferisco qualcuno con la mente fina piuttosto che la lingua lunga. Guardo l'uomo silenzioso che ha detto che è stato utile rubare quel documento propongo te, se te la senti. 

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Scelto un leader torno a guardare Diamante e gli altri Ma come pensate di fare soldi con questa storia?

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Marco Pavone "La Colomba"

1 ora fa, TheUser ha scritto:

Che domande! Certo che non voglio una donna come capo gruppo

Mmmh diciamo che non voglio essere così violento nel dirlo, ma ripensandoci, Diamante, effettivamente visto lo stato delle cose non sarebbe la cosa più utile. Ti creerebbe più casini del dovuto. Concordo comunque che ci voglia qualcuno con esperienza militare nel guidarci, ma come Domenico opterei per una soluzione diversa da Rei. Anche io ho guidato uomini in battaglia, ma combattere i nazisti e affrontare i morti sono cose molto diverse. Comunque io direi che la cosa migliore che possiamo fare è mettere le carte in tavola e presentarsi in maniera degna, annunciando ciascuno le sue qualità. Poi, decideremo meglio come agire. Io combattevo nella brigata Garibaldi, e ho partecipato alla liberazione di Firenze. Le mia specialità sono le pistole, i fucili, ed il piazzare esplosivi, più tattiche di guerriglia ed esplorazione. Prendo un sorso di vino, poi continuo. Dubito però di essere l'unico con esperienza militare qui. Chi di voi ha combattuto in guerra? E dove? 

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Agostino Romano

Non prenderei ordini da una donna in questo campo e non faremmo una bella figura visti dall'esterno. Odio gli spacconi, ma se mi dite così, sembra che abbia una buona esperienza, forse ci può guidare lui.

Rivolgendomi a Marco.

Io non sono andato effettivamente in guerra, ma me la sono cavata sempre da solo in mezzo a tutti questi morti viventi. Sono stato in molti villaggi nei dintorni per raccimolare due spicci. L'ultimo in cui sono stato è Lughetto, poi sono dovuto fuggire..

Taglio di netto il discorso.

Quindi come puoi capire, non posso essere il capo di un gruppo.

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Marco Pavone "La Colomba"

Beh Agostino (mi pare di aver capito che ti chiami così, mi sbaglio?), già il fatto che tu sia sopravvissuto fino ad oggi ti rende un compagno abile, e a questo tavolo chiunque abbia la caratteristica di sapersela cavare e sopravvivere è comunque un ottimo candidato, però mi devo fortemente opporre alla nomina di Rei a capo. Oltre ad essere un beone, è una testa calda. Ricordate come ha affrontato oggi il nostro assassino? Non mi affiderei mai ad uomo che si faccia trasportare così tanto dalle emozioni.

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Domenico Facchini

ehm ehm mi schiarisco la voce Sono stato un soldato anche io ed è per questo che non mi propongo come guida del gruppo. Guardo Marco e Foulard Rosso Ero negli Arditi, esercito regolare sotto il fascismo e ho un bel tatuaggio dello stemma del mio reggimento... non so quanto può far bene agli affari avere un capo con un passato simile. Non fraintendetemi, non ero un fantico ma ero un militare di mestiere e sono stato sempre fiero di far parte delle forze speciali. Ho avuto un addestramento d'elité anche se magari adesso attiro pregiudizi gratuiti. sospiro nulla è mai del tutto positivo o del tutto negativo... tornando a noi guardo l'uomo silenzioso Tu che ne dici della mia proposta?

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Diamante pensa: hanno ragione! Sono una donna e quindi attirerei troppe malelingue contro di me e contro di loro. Inoltre non ho alcuna esperienza… ma so che sarei stata un capo giusto e umano. Avrei fatto rispettare le regole senza alcuna esclusione ma tutti mi avrebbero amata.

Cita

Ma come pensate di fare soldi con questa storia?

Non penso di fare soldi… risponde Diamante …ma oggi un uomo mi ha puntato in faccia una pistola...e sul seno. Voglio sapere cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto.
Magari non sono ancora fuori pericolo.

In che senso? Chiede preoccupata Cristina (la donna sempre spaventata).
E se l’assassino non agiva da solo? Se ci sono altri che bramano di vendicarsi contro questo fantomatico padre Girolamo? Siamo coinvolti in qualcosa che non riusciamo a comprendere? Voglio far luce su questa storia.
Perché? Insomma… sei viva …lascia stare! E’ pericoloso ficcare il naso in queste cose.
Posso osare una domanda personale? Perché, Cristina, sei una cacciatrice di morti? Ti chiedo scusa ma non hai proprio l’aria da una che se ne va in giro a sparare ai cadaveri.
Lo so… ma è l’unica cosa che so fare che mi permette di guadagnare qualcosa. Io non voglio fare il cacciatore! Ho troppa paura. Ma sono costretta a fare questo lavoro.
Non hai un parente o qualcuno che ti possa aiutare?
Avevo un marito ma i fascisti me lo imbottirono di olio di ricino…
Diamante non osa commentare.
L’uomo con il foulard è più indelicato della donna e chiede a Cristina: marito? Ma quanti anni hai?
Trentuno.
Tren… però! Sembri molto più giovane!

Il tizio silenzioso risponde alla proposta di Domenico: almeno sai come mi chiamo? E mi vorresti alla guida di un gruppo? Ad ogni modo rifiuto l’offerta. Il comando non fa per me.
Rei si siede al vostro tavolo.
E’ euforico per aver raccontato la sua storia. Ha preso posto vicino a pidocchio e Diamante e avvolge un braccio attorno alle spalle della donna.
Ma come fai? Gli chiede pidocchio.
In che senso?
Abbiamo visto la morte in faccia oggi e tu te ne vanti di fronte a degli sconosciuti.
Che dovrei fare? Piagnucolare?
No, mi hai frainteso. Guarda me: io sono un cacciatore di morti! Vedo la morte ogni giorno eppure non mi sono ancora abituato a tutto questo! E io mi reputo una persona normale.
Non ci si può abituare ad affrontare la morte.
Io non sono spaventato perché ho rischiato di morire… io rido perché sono ancora vivo! Piangerò quando sarò morto.
Diamante sbuffa: pff… ma sentitelo! E gli toglie il braccio di Rei dalle sue spalle.
Comunque, di cosa stavate parlando?
Gli spiegate tutto quello che vi siete detti fino ad ora.

E’ proprio in questo momento che pidocchio ricorda di aver già visto Diamante: oh cielo!... esclama mentre fissa la donna …tu sei Didi!
Lei è perplessa: ma come…?
Il tuo soprannome è Didi. Deriva dal fatto che sia il tuo nome che il tuo cognome inizia per la lettera “D”. Lo so perché avevo sentito dire che una donna di Novara, soprannominata appunto Didi, si era trasferita da poco a Venezia.
Diamante sorride: pidocchio! Sei più pettegolo di una zitella!
E’ vero… dice l’uomo con il foulard …sta mattina avevi detto all’assassino che vieni da Novara.
Si. Io sono di Novara.
E sei una leonessa bianca?
Che cos’è? Chiede Rei.
Un titolo per i migliori soldati di Novara. E’ una specie di onorificenza esclusiva di quella città.
Ad ogni modo… no! Non sono una leonessa.
E perché?
Diamante osserva l’uomo con aria perplessa: perché… mi sono trasferita a Venezia.
Pidocchio torna a parlare: se vieni da Novara avrai conosciuto Spina?

Spoiler

Spina è un personaggio famoso nel nord dell’Impero.
Si tratta di un’eroina di Novara che ha sempre conquistato successi contro i morti. Del resto Novara è famosa per essere l’unica città del nord che non ha mai subito una sconfitta contro i morti.
Nonostante i vari tentativi di assedio da parte dei defunti, le mura di Novara hanno sempre resistito.
La chiamano “la città inconquistabile”.

Si. Risponde semplicemente Diamante.
Cavolo! Non sai quanto ti invidio.
Ho anche un suo autografo… ovviamente non con me in questo momento.
Rei prende ora il foglio che Diamante ha rubato all’arcidiocesi. Notate che è ancora sporco del sangue della vittima dell’assassino (solo qualche goccia).
Rei legge la lista, poi indica un punto sul foglio e si rivolge a Diamante: questo è il tuo nome?
Si.
L’uomo legge di nuovo il nome della donna: Diamante Dorotea. Bellissimo nome.
Uno alla volta, tutti voi vi presentate.
Rei ad un certo punto le mani e dice: un secondo! Un secondo! Tanto non mi ricorderò mai tutti i vostri nomi… faccio un tentativo: tu sei Marco Pavone, tu sei Dorotea Diamante, tu invece sei Agostino Romano, Domenico Facchini… Rei indica l’uomo con il foulard …tu sei Adriano La Porta.
…indica il tizio silenzioso: tu hai detto di chiamarti Laerte Foscon…
…indica la donna bassa e bionda: Cristina Giarrè…
…infine indica pidocchio e sorride: e tu sei pidocchio!
Il ragazzino sbatte una mano sul tavolo: c’è anche il mio nome in quella lista! Lo hai anche letto, maledizione, mi chiamo Giosuè! Giosuè Cartaldese!
Va bene! Va bene! Era solo uno scherzo.

Continuate a parlare delle vostre capacità e delle vostre esperienze in campo militare.
Risulta che (tra i png) solo Rei e La Porta sono scesi in guerra. Tutti gli altri hanno avuto a che fare solo contro i morti. Insieme sapete usare (bene o male) quasi tutte le armi esistenti nell’Impero.
Alla fine Adriano La Porta ha una proposta: sentite… perché non diamo a Marco il comando del gruppo per… mmm …un mese? Un periodo di prova!
Tutti i cacciatori di morti presenti sul tavolo sembrano approvare.

 

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