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[TdG] Strange Magic - L'Antica Accademia


DarthFeder

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12 ore fa, Thorgar ha scritto:

Paimon

Ascolto le parole di Raza, mentre mi guardo intorno.

Si si, con calma... Affermo scocciato. Il modo migliore per non farmi fare una cosa, è dirmi di farla...

Mi avvicino al libro ed inizio a osservarlo.

@DM

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Esamino il libro di cui mi parlava Raza. Prima, con molta nonchalance, mi avvicino alle carte di proprietà dell'accademia. Visto che nessuno le sta reclamando, me le metto in tasca, facendo finta di niente, mentre gli altri si occupano delle monete e si guardano in giro...

 

Il libro si rivela essere il libro mastro dell'Accademia. Non ci sono colo i conti ed i bilanci ma anche relazioni sulle lezioni, il registro degli adepti, la storia del luogo e la descrizione delle sale. Ti colpisce particolarmente il capitolo sulla stanza segreta nella quale vi trovate, che è menzionata come "Sala del Maestro" ovvero l'appartamento del Rettore in persona. Molto probabilmente le spoglie imbalsamate distese sul letto in un eterno riposo sono proprio i resti mortali di Misarias...per quanto l'ombra fosse stata irriconoscibile la corporatura è l'altezza sono simili e la lunga barba è un tratto distintivo particolare. 

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Paimon

Stando a questo vecchio tomo, questo mucchio d'ossa dovrebbe essere Misarias in persona...

Raza, dagli un' occhiata per vedere se ha qualcosa di valore indosso.. Tu non mi sembri il tipo, che teme una stupida  eventuale maledizione, per aver profanato i resti di un santone impazzito... Affermo, con disinvoltura. Magari, sotto le vesti ha al collo un diamante grosso come un pugno.. Affermo con voce tentatrice.

@DarthFeder

Spoiler

Visto che c'è il registro della contabilità, me lo tengo per studiarlo dopo.. Così mi faccio un'idea di quanto possa rendere l' Accademia, una volta ristrutturata... Magari, la trasformo in un albergo... ;) 

 

Modificato da Thorgar
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1 ora fa, Alonewolf87 ha scritto:

Raza

Visto, l'avevo detto io che era il paparino dello spettro.

@DarthFeder

  Contenuti nascosti

avevo presunto di averlo già perquisito, in caso lo faccio ora dimmi tu

 

L'unica cosa che ha addosso Misarias, oltre alle sontuose vesti da Rettore, è la grossa chiave d'ottone dorato che stringe in pugno.
La tua esperienza ti suggerisce che, vista la forma e la dimensione della chiave, abbia uno scopo puramente ornamentale. Potrebbe essere la simbolica "chiave dell'Accademia", per esempio.
Non ci sono oggetti preziosi addosso alla salma, discretamente conservata da un ottimo lavoro di imbalsamazione.

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Paimon

Scommetto che se ti svegliassi nel cuore della notte, al buio, con i vestiti di Misarias addosso, ti farei perdere 15 anni di vita, mio piccolo mucchietto d'ossa... Affermo sorridente, in direzione di Raza.

Mmmmm.... Quasi quasi... Penso, seriamente.

E sia... Sembra che sia arrivato il momento, di andarcene da questo postaccio.. Finalmente!! Affermo sollevato.

Signori, dopo di voi... Faccio cenno agli altri di precedermi, con un elegante inchino.

Ma allora il costume da Misarias per spaventare Raza, lo prendo o no???

Quindi che facciamo?? Ce ne andiamo per i fatti nostri, o torniamo al villaggio e copriamo tutti di insulti??

 

 

 

 

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Attorno a voi l'atmosfera sembra tranquilla e silenziosa. Nessun rumore proviene dai corridoi ormai vuotati del sotterraneo, una debole corrente d'aria che probabilmente filtra dal foro praticato nel soffitto della caverna si insinua attraverso i passaggi e di tanto in tanto agita la polvere posata da secoli sui pavimento di fredda pietra. 

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Paimon

Ma va che strano.. Mi hanno ignorato... Penso indispettito, dentro di me.

Si andiamocene.. Anche io non vedo l'ora... Esclamo, entusiasta all'idea di rivedere il sole.

Toff, vieni amico mio.. Dico gentilmente al ragazzino, mentre mi incammino con gli altri.

Un bagno caldo, del buon vino e  un po' di compagnia femminile... Stasera si festeggia...

Penso, sollevato all'idea di tornare alla normalità.

 

 

Modificato da Thorgar
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Arszlán

Tutti sono concordi sul fatto che sia finalmente giunto il momento di uscire da quei sotterranei bui e claustrofobici, quindi trovo che non ci sia altro da aggiungere e mi incammino tranquillo e silenzioso verso la scala per uscire all'aria fresca e luminosa, che qui mi era mancata.

Modificato da rikkardo
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Dopo aver raccolto tutto ciò che c'era di utile nella stanza vi avviate verso l'uscita. Percorrete i corridoi bui con sicurezza, certi che ormai ciò che di malvagio si era annidato nell'Accademia è stato scacciato, ed in pochi minuti vi affacciate nuovamente alla caverna del Pozzo.
La scalata della "nebbia solida" verso l'alto è difficoltosa e rischiate più volte di scivolare nel vuoto: la maledetta foschia condensata sembra opporsi a voi fino all'ultimo e vi rendete presto conto che l'improvvisata via verso l'uscita è in realtà un sentiero impervio, scivoloso e difficile da scalare. Solamente utilizzando le vostre corde ed aiutandovi tra voi riuscite infine, dopo almeno mezz'ora di faticosissima scalata, a raggiungere la tanto agognata libertà.


All'esterno vi accoglie l'aria fresca e frizzante della notte: la luna piena risplende in alto sopra di voi, un debole venticello vi accarezza il viso. Vi sembrava di non vedere il mondo esterno da una vita quando in realtà siete rimasti sottoterra solamente alcuni giorni!
La nebbia maledetta è evidentemente riuscita ad uscire dal foro, nonostante i vostri sforzi: vicino all'apertura alcuni tentacoli di materiale solidificato si protendono verso l'alto come rami secchi e  non potete sapere con certezza se qualche nuvola di quella foschia nera sia stata portata altrove dal vento; in ogni caso ormai la cosa è fuori dal vostro controllo e potete solamente sperare che non provochi danni, rabbrividite per un momento al pensiero dei non morti che potrebbero essere stati risvegliati nei paraggi...ma non volete pensarci, non ora per lo meno, volete solamente gustarvi il sapore della libertà!

Vi date un'occhiata attorno: siete sbucati in cima ad una collinetta spoglia che si trova ad alcuni chilometri a Nord dall'altura sulla quale sorge il monastero abbandonato, che vedete alle vostre spalle. La collina domina una foresta di betulle che si sviluppa fino a ricoprire quasi completamente la vallata, al centro della quale si trova Thorn. Vedete la città in lontananza, ad una decina di chilometri dalla vostra posizione: si sviluppa nell'ansa di un grande fiume nella quale sembra restare acquattata, protetta dal crudele mondo da alte mura di pietra su tre lati e da profonde acque dall'altra. Fili di fumo si levano da decine e decine di camini, i fuochi di segnalazione guizzano in cima alle torri di guardia, le luci delle case si riflettono sulla superficie dell'acqua appena increspata dalle onde ed alcune piccole barche a vela si staccano dai moli del porto, tutto sembra tranquillo.
 


Raccogliete i vostri zaini e guardate per l'ultima volta nell'apertura, rivolgendo un silenzioso pensiero a Tarathiel ed a Woltgard. 
Poi, fiduciosi e rincuorati dal cielo stellato, vi incamminate chiacchierando allegramente giù dalla collina, verso il bosco e verso Thorn. Toff trotterella allegro davanti a voi fischiettando, conosce la strada di casa e vi guida con sicurezza attraverso la foresta tra le lucciole ed i rumori del bosco che sonnecchia.

Le monete d'oro tintinnano nelle vostre saccocce e già state pensando a come spenderle tra taverne e case da gioco ma sapete che non siete venuti a questo angolo del mondo solo per gli agi della vita in città: in cuor vostro già sentite di nuovo il bisogno di partire, quel richiamo verso il pericolo e l'ignoto.
Il richiamo che vi guiderà verso la prossima avventura!
Del resto questa è la vita che vi siete scelti, o che il Fato ha scelto per voi: la vita degli avventurieri, destinati a morire probabilmente giovani ma non senza diventare i coraggiosi protagonisti delle ballate dei Bardi, acclamati come Eroi!  

 

 

Fine.

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