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The Thousand Thrones - (Chapter I) The Call of Caos [Gruppo 1]


Karl_Franz

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The Thousand Thrones

- Capitolo Primo -

- "The Call of Caos" -

Città Portuale di Mariemburg - Wasteland

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“Una volta stretta la mano ad un marienburghese, assicurati di ricontare le tue dita!”  (recente proverbio imperiale)

Il più grande porto in tutto il Vecchio Mondo, Marienburg ,è da molti considerata naturalmente il principale centro commerciale di tutto il nord . La sua posizione strategica, alla foce del fiume Reik ,obbliga le navi cariche di merci a passare per i suoi moli; fino in Kislev, addirittura, visto che a Kemperband il Reik si unisce con l'altro grande fiume, lo Stir, permettendo un collegamento ininterrotti fino alle lande dell'est. La città è costruita sulle rovine di un vecchio insediamento elfico, nel punto in cui il delta del fiume Reik si riversa in mare; una serie di isole rocciose comincia a dividere il fiume nei suoi affluenti più piccoli e la città stessa è in parte costruita su di questi isolotti, collegate da numerosi ponti. La stragrande maggioranza degli spostamenti viene per l'appunto effettuata sui canali, tramite piccole imbarcazioni e servizi navetta.

La città stessa si distingue per le sue belle case, molte delle quali sono effettivamente rocche appartenenti agli aristocratici mercantili e le avventure mercantili che governano la città. Ha anche la più grande comunità di Sea Elf del Vecchio Mondo, che vivono nell'omonimo quartiere di Elftown District. Questo è più o meno autonomo, con proprie leggi e le milizie; le autorità cittadine sono più che disposti a consentire gli Elfi di gestire i propri affari, data la ricchezza che il loro mestiere porta in città. Allo stesso modo, ci sono distretti di numerose altre etnie, più piccoli e più grandi di quello degli Elfi (tipo quello Kislevita di Little Kislev o quello tileano di New Verezzo, solo per citarne alcuni ), per un totale di venti distretti, ognuno con le sue discrete entità politiche che gestiscono la vita, le leggi e la giustizia in maniera semi-autonoma.

Marienburg è una città vasta e cosmopolita, e a prima vista si può venir sommersi da cotanta vastità e caos. Tra le sue mura di sale macchiate, sorge il tempio principale di Manann, dio del mare, un edificio alto e decorato dai migliori scalpellini e scultori della città e il grande muro che protegge la città dalle alluvioni, il Vloedmuur, la circonda allo stesso modo di come farebbe una madre con il proprio figlio, tra le braccia.

E' una città dalle mille opportunità e dalle innumerevoli occasioni, ma come è risaputo, dove c'è gloria e ricchezza si annidano sempre pericoli e problemi.

Tutti

Spoiler

Ecco il Topic di Gioco della Campagna! Spero vi piaccia il mio modo di masterare questa grande campagna; propenso come sempre al dialogo e con l'unico scopo di divertirci insieme ;)

Attendete il mio post successivo, nel quale vi introdurrò a questo primo capitolo

 

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4 Oltremisterio  2522 - Winkelmarkt (Mariemburg) - Pomeriggio

Un giorno e mezzo. E' questo il tempo impiegato per rintracciarvi. E a pensarci bene, visto l'immenso dedalo di canali che attraversano i suoi venti distretti e la vastità stessa dell'intero centro commerciale, sembra esservi andata di lusso. Certo, un aiuto fondamentale è stato senza dubbio il vostro accento. Mariemburg non è di certo priva di bretoniani, questo è certo, ma gli acuti avventori delle taverne e gli abili venditori dei mercati mariemburghesi, tendono a non dimenticare mai i fedeli sudditi di Re Louen Leoncour, soprattutto quelli di nobili origini.

Attualmente vi siete ritrovati in una delle numerose locande del quartiere di Winkelmarkt, il più grande tra i quartieri residenziali della città, abitato quasi esclusivamente da persone di ceto medio-basso. La locanda, dall'altisonante nome de "Il Porco e il Fischio", è un edificio in legno, che sembra aver visto tempi migliori. E' affacciato su uno dei canali secondari ,che collegano il malfamato quartiere del Doodkanal con il Noormanwjk a nord, e si inerpica dal ciglio del canale su tre piani, stretti ed alti. Essendo abituati ad un'edilizia totalmente differente, siete rimasti molto colpiti dal modo di costruire dei mariemburghesi. In un luogo dove la terra vale più dell'oro, ogni singolo centimetro viene sfruttato all'inverosimile, trasformando questa necessità in edifici stretti ed alti, a volte protesi pericolosamente in avanti, quasi a voler superare i canali e usufruire dell'arco creato della struttura stessa.

Attualmente la locanda è quasi piena, altra differenza sostanziale rispetto alle calme e sonnolente taverne del Carcassonne, dove in questi orari si potevano al massimo trovare i soliti vecchi ubriaconi del villaggio e qualche scansafatiche o vecchio storpio. Il "Porco e il Fischio" sembra invece essere un coacervo di popoli; riconoscete il classico accento del Reiklander, più squillante e lineare, e parlate più rozze e farcite di parolacce, appartenenti probabilmente alle genti della parte settentrionale dell'impero. Non mancano anche tileani, nani e qualche kislevita. Non potete non notare che aleggia un'atmosfera non certo gioviale e festaiola; le notizie frammentarie provenienti dal Middenland , sembrano riportare la vittoria della coalizione imperiale sulle armate del caos, anche se con grande dispendio di vite umane. C'è da dire che l'invasione delle armate del caos di cinque mesi prima, aveva già scombussolato la vita degli abitanti di Mariemburg, la quale si è ritrovata sommersa da un flusso costante di profughi, provenienti dalle parti a nord e centrali dell'impero.

L'oste, un uomo basso e tarchiato dalla pelle unta e la barba nera ispida, vi appoggia stancamente delle birre annacquate sul tavolo già bagnato dai precedenti avventori, e senza attendere risposta torna a servire gli altri clienti. Per ora, le storie di battaglie, di morte, di orrore, sembrano essere lontane miglia e miglia, e conta solo l'esservi ritrovati dopo tanto tempo.

Pomeriggio umido, una buona compagnia ritrovata e birra "mediocre"...cosa si può volere di meglio ? (del buon vino di Bordoleaux sarebbe già un inizio, direbbe qualcuno...)

Tutti

Spoiler

Come promesso, ecco l'intro per permettere ad @OcramGandish di rimettersi in carreggiata e dare a voi la buona possibilità di ruolare un po' e conoscere meglio il luogo dove siete. Ricordate sempre che Mariemburg è una città immensa e attualmente sovraffollata, vista l'immensa mole di sfollati e disperati sfuggiti dagli orrori della guerra, per cui potrete davvero trovare di tutto e di più. Ma ora basta, che sia dia inizio alle danze! :D 

 

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Aigulf Chrodegang de Glanborielle

Il giovane bretone stava seduto al tavolo osservando i sui compagni: non amava la birra e aveva già dovuto berne a sufficienza nel suo recente attraversare l’Impero
Ricordava bene gli orrori a cui aveva assistito viaggiando insieme ad Angelica e a Jean Pierre Claude, uno strano personaggio incontrato a Parravon che per qualche motivo era stato subito simpatico al cavaliere: seppur transitando in luoghi solo sfiorati dall’Invasione le tracce erano evidenti - carestia, profughi, malattie, e l’ombra del Chaos onnipresente che aveva lasciato le tracce su ogni cosa; le foreste erano sempre più pericolose segnate dalla presenza di Beastmen e anche i mercenari che avevano contribuito a difendere l’Impero ora che si ritiravano non erano altro che soldati stranieri che passando razziavano quello che trovavano

Aigulf osservò Gaël e Baliano, l’armigero che lo accompagnava: era stato contento di ritrovare il fratello sano e salvo. Quando si erano divisi per errare il luoghi diversi per un momento aveva pensato che non lo avrebbe rivisto. Mise la mano in tasca stringendo il pegno che si erano scambiati.

Poi sollevò il boccale “Al Re” disse invitando i compagni, stranieri in terra straniera, a brindare alle loro origini

@descrizione

Spoiler

Gemello di Gaël, Aigulf aveva quasi vent’anni: alto ben più della media degli imani aveva capelli ramati e profondi occhi verdi. Il fisico era di un uomo allenato alla lotta e alla fatica. come tutti i cavalieri indossava un’armatura di maglia e al fianco portava la sua spada.

@Master

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Suppongo che il cavallo sia nella stalla della locanda (insieme alla lancia)

 

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Baliano

I tempi erano cambiati, il mondo era cambiato, persino il modo di fare guerre era cambiato. Un tempo due eserciti si incontravano su un campo di battaglia ed al suono di trombe e tamburi si scagliavano l uno contro l altro lasciando che una mazza ferrata o 3 piedi di acciaio affilato decidessero quale dei due schieramenti fosse il piu' ...civilizzato e meritevole.

Al giorno d oggi invece, si era fortunati se dall altra parte dello schieramento il tuo avversario aveva il tuo stesso colore di pelle .... e numero di arti.

Era passato piu' di un anno da quando aveva lasciato la sua terra e si era unito al seguito di Gael, in un anno avevano peregrinato in lungo ed in largo cercando di portare la luce della dama in quelle terre martoriate.

Era stanco , ma ritrovarsi in quella gremita e chaissosa taverna insieme a cosi tanti suoi concittadini lo faceva sentire un po' come a casa, sebbene aumentasse il suo livello di apprensione verso i due giovani cavalieri a livelli al limite del divertente.

Intercetto'  i boccali destinati ai due cavalieri prima che l oste potesse servirli, li asciugo' per bene e li porse ai due angeli gemelli per poi tornare a sedersi ed afferrarne uno anche lui

"Al Re!"

disse in tono fiero e convincente, unendosi al brindisi. Poi pulendosi la bocca con una manica della lisa camicia di cotone grezzo  prese la parola rivolgendosi a Gael

"Non dovreste frequentare questi localacci eccellenza, sono pieni di ubriaconi e donnine allegre"

@ Tutti Descrizione e BG

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Descrizione

Un ragazzone di 16 anni di quasi due metri e di circa cento kg di peso con capelli mori tagliati in malo modo e profondi occhi nocciola.  I modi semplici, il fisico possente e le mani callose lo collocano decisamente nella categoria dei lavoratori della terra. Veste abiti di cotone grezzo con un giaco di pelle bollita che gli protegge il corpo e le braccia. Porta con se un alabarda , probabilmente recuperata da qualcuno che pensava fosse piu' saggio liberarsi di un peso tale per poter fuggire piu' in fretta e piu' lontano ed una spada corta al fianco la cui lama somiglia piu' ad una sega che ad una spada.

 

BG

Non e' mai stata facile la vita di Baliano. 
Nato in una povera famiglia di contadini aveva imparato a lavorare  quasi prima di imparare a camminare.
I genitori, lo ebbero in tarda eta' e festeggiarono l arrivo di quel robusto bambino come una benedizione della dama. 
Sin da piccolo infatti, si ritrovo' ad essere sempre piu' grosso dei suoi coetanei, piu' grosso spesso anche di ragazzini piu' grandi di lui ma non approfitto' mai di questo, aveva troppo da fare per sprecare il tempo a fare il prepotente con gli altri bambini del villaggio.Gli anni passavano tranquilli, buoni raccolti aria aperta e lavori manuali contribuirono ad irrobustire il ragazzo fino a farne praticamente un gigante e di conseguenza un attrazione per chi , in un piccolo paese, non aveva troppo da fare. 
Baliano non dava peso alle chiacchiere, daltro canto quando si ha da spaccare legna o tirare l aratro era sempre meglio disporre di qualche spanna di altezza in piu' che in meno, inoltre, la dama aveva qualcosa di diverso in serbo per lui. Era passato un anno da quando un epidemia di febbre gli aveva portato via entrambe i genitori insieme ad un gran numero di suoi concittadini.
Baliano, ormai 15 enne, era riuscito a mantenere l usufrutto della sua casa e del piccolo fazzoletto di terra annesso.
Era nei campi quando udi le grida vide il fumo nero levarsi in cielo ed il puzzo di carne bruciata.Un gruppo di creature disgustose aveva assaltato il villaggio, stava bruciando le case, uccidendo la sua gente. 
Nulla sembrava poter fermare quei demoni verdi armati di tutto punto e corazzati come incudini. Prese la scure di suo padre e corse a difendere la sua gente.Aveva menato fendenti fino a non sentirsi piu' le braccia, forse aveva anche colpito qualcosa, era stanco sporco pronto a darsi per vinto e raggiungere i suoi genitori nell oltretomba quando la dama mando' uno dei suoi angeli a salvarlo.
Stava fronteggiando l ennesimo demone verde, con la faccia rigata dalle lacrime e le braccia indolenzite con la forza della disperazione era riuscito a sollevare l arma ma prima che l essere potesse intercettare il suo colpo ed ucciderlo un cavallo passo' al galoppo travolgendolo. Tutto fini in pochi istanti. Il cavaliere passo' rapido falciando le orrende creature come spighe di grano.
Per il giovane Baliano stanco e delirante l intera scena fu come una visione paradisiaca. Riapri' gli occhi alcune ore dopo e subito si precipito' in strada, Il cavaliere stava parlando con il capo villaggio, si volto' verso di lui lo raggiunse e sorridendo gli passo' una mano sulla testa, come faceva sempre suo padre quando si comportava bene'
Senza aggiungere altro il giovane cavaliere monto' a cavallo e si accinse a lasciare il villaggio, il ragazzo raccolse velocemente le sue cose e lo segui.
E' passato un anno da quegli avvenimenti, piu' volte il cavaliere aveva provato a convincere il ragazzo a desistere e tornare indietro, quando si rese conto che quel ragazzino gigante era piu' testardo del suo cavallo anche lui cedette accettando pazientemente i servigi e la silente adorazione del giovane.

 

 

 

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Gaël Roland de Glanborielle

A differenza del fratello, Roland, sembrò apprezzare la birra un poco di più. Non perché avesse un palato meno fine o gusti meno sofisticati, cosa che un po' si sarebbe invece potuto intuire considerata la leggera differenza di taglia. Piuttosto aveva varcato da poco il confine dell'Impero e il sapore del vino Bretonniano era ancora fresco nella sua memoria.
Aveva già abbracciato calorosamente Aigulf, rivederlo sano e salvo lo aveva riempito di gioia seppur ogni volta che i loro sguardi si incrociavano Roland cambiava leggermente espressione, come se qualche dolore lo affliggesse. La vista di Angelica, energica e dallo sguardo intelligente come sempre,  bella e solare come non mai, lo aveva messo di buon umore.
"Al Re!"
Alzò con gli altri il boccale di birra. Il gesto quasi in contemporanea col fratello non aiutò gli altri a distinguerli. Forse solo un attento osservatore o un fedele compagno era in grado di discernere le differenze che li contraddistinguevano.
Le presentazioni erano già state fatte, di certo però Baliano non poteva essere descritto citandone solo il nome. Lo stesso Roland, era stato ben felice di averlo al suo seguito dopo quel folgorante incontro. Era un ragazzo valido, dallo spirito indomito, devoto. Nonostante ciò era più che evidente che appartenesse al volgo.
Guardò uno ad uno i suoi commensali dopo aver sorseggiato a lungo la birraccia.
Alla fine lo sguardo si posò su Jean Pierre Claude che si era detto Duca, Visconte e Marchese ma che non aveva nemmeno un cavallo. Un nobile senza un destriero e un'armatura, dalla lingua sciolta. Era la cosa che lo aveva sorpreso di più. Incredibilmente ancora di più del labirintico dedalo di viuzze di Mariemburg, della sua vastità, degli stravaganti edifici protesi sul mare e sul Reik, sulla sua foce e canali. L'inimmaginabile diversità etnica e razziale e dello stesso buffo nome della locanda nella quale si trovavano, affollata, caotica e rumorosa come lo erano le vie della città e il suo porto.
Gli occhi verdi e profondi si posarono qualche istante di più su De Tallierand, come se il cavaliere stesse pesando e giudicando quell'uomo dal modo in cui beveva e si muoveva.
Fu la convincente constatazione dell'armigero a riportare i suoi pensieri alla situazione attuale "Dici bene Baliano. Ma anche i porcili nascondono tesori, l'importante è che vengano ripuliti prima di essere avvicinati a me." lì per lì fu quasi impossibile capire se scherzava o meno, alla fine però un sorriso smagliante fece capire ai presenti che le sue parole non erano del tutto serie... non del tutto.
Fu quindi proprio in quel momento che, convinto dalla verità che era nascosta molto in profondità nelle parole da poco pronunciate, che tirò fuori una pergamena dalla propria bisaccia e dopo essersi guardato brevemente attorno richiamò l'attenzione dell'oste o di un garzone con un gesto della mano. Quando qualcuno si avvicinò prontamente chiese "Avete per caso in questa... locanda" quasi si sforzò di chiamarla così, forse avrebbe voluta chiamarla porcile "una qualche bacheca o un luogo dove affiggere un annuncio?" l'accento natio era piuttosto marcato.

Descrizione

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Capelli ramati e occhi verdi e luminosi come quelli del fratello. Robusto e forte, forse leggermente più in sovrappeso rispetto ad Aigulf seppur l'armatura e gli abiti ma soprattutto la tabarda nascondono questo particolare. I due sono praticamente identici, nulla di evidente li differenzia.
Una cotta di maglia, un gran bel cavallo da guerra leggero e una spada di eccellente fattura al fianco. Tabarda e scudo riportano l'araldica di famiglia

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Angelica, figlia di Raimondo

Angelica occhieggiava costantemente tutt'attorno, guardinga e taciturna, ma al contempo disperatamente annoiata e perplessa. Non era sicura di essere lieta della ritrovata compagnia, anche se con gli uomini il male conosciuto è il male minore, ed i due gemelli de Glanborielle non erano invero la pula della terra.

Angelica sospirò sconsolata alle parole di Baliano, che le parvero assurdamente servili e bigotte. Ricordava il ragazzone dal suo peregrinare attorno a Carcassonne: tempi lontani, ma già allora quel bestione torreggiava su tutto e su tutti e non passava inosservato. Anche lei tendeva a non passare inosservata, purtroppo. Sebbene ciò tendesse ad avvenire per altri motivi.

Sospirò di nuovo. Certo, il fatto di andarsene in giro con un Errante tutto spada e Signora del Lago aveva avuto i suoi vantaggi: gli aspiranti "corteggiatori" tendevano a squagliarsi come neve al sole di fronte alla minaccia di una lama affilata. Ed Aigulf le era sempre sembrato persino troppo solerte nel difendere le sue grazie e le sue virtù. Perlomeno, alla fine, non doveva più andarsene in giro con uno strato di fango spalmato sul volto e vesti eccessivamente larghe... cosa che, reputava, sarebbe stata ancora più vera con l'aggiunta di Roland e Baliano al fianco. Angelica non si lasciava trarre in inganno tanto facilmente da melliflue promesse di struggimento sempiterno, nè aveva permesso ad alcuno di "insegnarle i dettami galanti dell'amore cortese", ma ella era pur sempre una donna e, in fondo, odiava dover costantemente celare e sopprimere la sua innegabile femminilità.

Si accorse infine di aver fissato lo sguardo non più peregrino sullo sconosciuto dal nome altisonante. Ancora non sapeva cosa pensare di quello strano tizio che chiacchierava troppo. Ma, non v'era dubbio alcuno, di certo voleva capirlo e, perciò, lo scrutava, nuovamente sospettosa.

Sollevò il boccale al brindisi, ma per il resto, lasciò la parola agli altri. Come sempre.

Descrizione

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Angelica è assurdamente, inspiegabilmente, quasi troppo perfettamente bella. Alta ma senza esagerare, con forme slanciate e gentili, per nulla volgari, è comunque nel volto vagamente silfideo ed etereo, incorniciato dai lunghi capelli biondi iridescenti di mille riflessi, che spicca realmente.

E tende ad attirare - fin troppo - l'attenzione:

 

 

Immagine

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Modificato da Ghal Maraz
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4 Oltremisterio  2522 - Winkelmarkt (Mariemburg) - Pomeriggio

L'oste si ferma un attimo, al richiamo di Gael, e si avvicina al tavolo pulendosi le mani bagnate sul grambiule; frammenti di pane scuro, carne, e macchie indefinite costellano il suo logoro grembiule. Mentre ascolta la richiesta del cavaliere, notate il sopracciciglio destro leggermente arcuato, e l'espressione di chi sta ascoltando un discorso di una banalità disarmante.

"E che dite, vi sembra il municipio,a questo?!" vi risponde, ridacchiando e facendo sussultare il grosso ventre. Il tono greve e cupo, l'accento meridionale e la storpiatura del reikspiel, vi consentono di identificare l'uomo come un tileano, i vostri "cugini" del sud, come alcuni si divertono definirli. Vi volta verso uno dei camerieri " Giovà, i vossignoria volevano venire a sapere se c'è, qua vicino, una, come l'avete chiamata...." vi gira di nuovo verso Gael "..bacheca? Dico bene?"

Dall'altro lato della locanda, il tizio chiamato in causa dall'oste, scuote vistosamente la testa, indaffarato a portare due vassoi colmi di cibo ed altrettanti boccali, stando più attento a non farli cadere che a rispondere all'uomo.

"E poi, scusate, non venite da Winjnzak, vero? Da come si guarda attorno... " annuisce verso Baliano "...mi sembra proprio che siete forestieri " sembra non cogliere il disgusto verso il locale da parte del cavaliere, forse in quanto abituato ad una simile condizione di vita e di gestione delle "risorse".

Guarda poi Angelica, inclinando leggermente la testa e facendo un mezzo sorriso sotto i baffi corti e unti

"Una fanciulla di una bellezza esagerata, signorina. I miei complimenti, assai" annuisce "fate bene a viaggiare coi cavalieri, sono tempi bui e pericolosi per i boccioli di rosa come a lei"

Nel mentre, uno degli avventori seduto al tavolo dietro al vostro, dà di gomito verso Baliano; sulla ventina, il viso lentigginoso e in parte butterato,ed i capelli a spazzola

"Ehi, bretons, volete giocare? Carte? Dadi?Tic tac toe?" vi sorride, mostrando denti scuri e cariati

Aigulf e Gael

Spoiler

Il cavallo è insieme a quello di Gael, in una stalla di una locanda appena fuori il Winkelmarkt, sulla terraferma,così come la lancia da cavalleria. Siete stati anche fortunati a trovarne una decente, gestita da un mezzosangue bretoniano con la fissa per i cavalli. Questo a causa di un decreto degli ultimi mesi, che vieta l'ingresso di cavalli ed altri animali nei sobborghi e nei distretti di Mariemburg, a meno che non si possegga un permesso speciale, da farsi fare presso il Paleisburt e da pagare profumatamente. Da questo divieto sono escluse ovviamente le guardie cittadine e le milizie armate, nonché i mercanti.  Tutto ciò è dovuto al sovraffollamento vertiginoso patito negli ultimi tempi, e la carenza di spazio, già prima preoccupante, si è fatta ora davvero critica

Angelica

Spoiler

Ti sembra di aver sentito, mentre vi muovevate tra i vicoli e le puzzolenti viuzze e canali, che c'è un piccolo distretto, a sud-est del Winkemarkt, abitato da maggioranza bretoniana. Non ne hai afferrato il nome, ma ti sembra quello detto dall'oste

 

Modificato da Karl_Franz
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Aigulf Chrodegang de Glanborielle

Aigulf ascoltò con attenzione l’oste, stupito anche dalla richiesta del fratello. Si era ormai abituato al fare della gente fuori dalla Bretonia ma ogni tanto si stupiva quando lo chiamavano forestiero

Quando uno degli avventori richiamò l’attenzione di Baliano, il cavaliere si voltò in silenzio verso questo osservandolo. 

@Master

Spoiler

Perception per capire se è armato o meno.

 

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Gaël Roland de Glanborielle

 

Il tono dell'oste piacque pochissimo a Roland, lui poteva permettersi di pensare quella locanda fosse un porcile ma quel garzone unto e bisunto non doveva osare quel tono con loro. Gli piacquero ancor meno le velate minacce verso Angelica che non comprese bene come non fossero state colte dal fratello, o forse semplicemente stava trattenendo i propri istinti.
Si alzò di scattò, ergendosi sopra il tizio sfruttando tutta la sua statura.
"A signoria non sembra di aver fatto una richiesta tanto... assurda da concederti il diritto di deriderlo." era un poveraccio ma le cose andavano messe immediatamente in chiaro, a maggior ragione doveva stare al suo posto seppur qui lì si trovavano nell'Impero "Se davvero vuoi ridermi in faccia, fallo dopo avermi steso con un'arma in pugno. Garzone!" sottolineò fortemente l'ultima parola facendo emergere l'accento della sua Terra natale. Non era una reale sfida, piuttosto un tentativo di rimetterlo al suo posto.
Facendo infine anche un cenno col capo verso Angelica "Già... è un bene che sia con due cavalieri." mise un altro punto sulla situazione, forse...

 

Modificato da Landar
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Baliano

L atmosfera, allegra seppur nostalgica, venne interrotta dalla risposta brusca ed inopportuna che il garzone diede ad uno dei giovani cavalieri.

Gael, dal temperamento piu focoso e propenso alla gazzarra rispetto al suo gemello, non gradi minimamente quella mancanza di rispetto, ne tantomeno le laide parole che seguirono indirizzate alla bella Angelica la quale era si un bocciolo di rosa, ma come tale disponeva di spine molto accuminate.

Ricordava la bella ragazza aggirarsi nei dintorni del suo paese natio, si ricordava della velocita con la quale lui abbassava lo sguardo ed arrossiva ogni volta che la giovane donna gli rivolgeva la parola  ma sopratutto ricordava la velocita' con cui i troppo arditi spasimanti si davano alla fuga quando esageravano nelle loro attenzioni.

La reazione di Gael non lo colse di sorpresa, ignorando l avventore che gli si era avvicinato offrendogli una partita a carte si alzo' velocemente dalla sedia frapponendosi tra il suo signore e l oste torreggiando in tutta la sua altezza.

" Non permettero' che vi sporchiate le mani con un tale individuo eccellenza, non merita di assaggiare la vostra lama,  un bastone e' un arma fin troppo nobile per battere una tale feccia"

disse sostenendo lo sguardo del locandiere

"Voi...badate bene di rispondere a tono alle domande che vi vengono fatte, avete il privilegio di ospitare due nobiluomini, non trasformatelo nella vostra rovina"

le parole scelte erano sorprendentemente ricercate per provenire da un ragazzino che all occhio sembrava poco piu' che un contadinotto

@ Narratore

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Intimidate 35% , Utilizzo etiquette quando interagisco con i due cavalieri per essere certo di usare i modi ed i toni a loro piu' graditi

 

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Angelica, figlia di Raimondo

'Oh, per tutti gli dei... comincia già la gara di mascolinità!', riflettè Angelica, in un afflato di disperazione. 'Vi prego, datemi la forza!'.

"Buon Baliano, trattieni la tua 'giusta' indignazione, che qui nessuno vuole fare offesa", si espresse ad alta voce, facendo cenno al gigantesco popolano di trattenersi. "L'oste parla con le parole del popolo, oh signori cavalieri", proseguì, questa volta rivolto ai gemelli, "ma non c'era cattiveria in lui, ne son certa".

Si interruppe un attimo, riprendendo in Bretone: "Miei signori, questa non é la nostra terra e non potete, temo, lavare ogni cosa che pensate offensiva nel sangue. Questa è terra di avidi mercanti e furbi marinai, anche più codardi degli abitanti del resto di quello che chiamano Impero. La parola della Dama qui non è legge e le guardie della città obbediscono al soldo d'argento, non all'onore. Ma le loro galere puzzano come tutte le galere ed il fondo del mare non é un buon posto dove morire con dignità".

Ad Angelica non piaceva dover usare quei ragionamenti coi cavalieri, perchè aveva visto fin troppe volte la 'giusta legge della Dama’ rivoltata come un guanto a favore della nobiltà. Ma i de Glanborielle sembravano ancora crederci e parevano integerrimi uomini d'onore: e come tali, erano fin troppo irruenti.

Di nuovo nel Reikspiel imbastardito:"I boccioli di rosa stanno altrove, oste. Ma grazie per il consiglio. La prossima volta che vedo una fanciulla indifesa, glielo faccio presente. Assai".

'Aaaaaaahhhhhhhh!!! Uomini...'.

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4 Oltremisterio  2522 - Winkelmarkt (Mariemburg) - Pomeriggio

Aigulf

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Al fianco del giovane, pende un lungo stiletto inguainato, ed un altro coltello, più corto e rozzo, è invece infilato nella cintura sul lato sinistro. Riesco ovviamente a scorgere solo il busto, essendo il resto del corpo coperto dal tavolo

Alle parole di Gael, l'oste mostra una certa sorpresa

"Mah..." cominciò a balbettare, facendo di nuovo sussultare il grosso ventre "..avet..avete capito ammale le mie par..parole...io sò l'oste...non il garzone..." 

Dopo alcuni istanti, il grosso Baliano si fece avanti, ignorando del tutto le parole del tizio dietro di lui, che in tutta risposta si spostò indietro, come se avesse previsto guai. Il grande popolano torreggiava sull'oste, superandolo di quasi un piede e mezzo; la sua faccia,ora, mostrava segni di paura e non più di stupore. Una gocciolina di sudore spunta dal nulla sulla sua tempia destra, e scende veloce sul già unto viso, andandosi a perdere tra gli ispidi ed irregolari baffi.

Fa qualche passo indietro, voltandosi a destra e sinistra brevemente, ma tenendo lo sguardo rivolto al grande bretoniano. Poi, con le mani in avanti, sembra voler stemperare la situazione

"Emh...credo che...la situazione sia...scappata dalle mani...se Mario Falisci vi ha offeso, o prodi cavalieri, vi chiede con la più grande umiltà scusa,eh! "Al Porco e il Fischio" i cavalieri sono sempre benvenuti!" facendo un sorriso forzato, annuendo lentamente con la testa. L'intervento di Angelica, sembra poi rimettere per un attimo le cose a posto. 

L'oste, rincuorato dalle parole della giovane, indica verso di lei, e poi guarda Baliano e Gael

"Ecco, vedete? Avete sentito?" annuisce vigorosamente, quasi a voler avallare le sue parole, continuando a gesticolare con lo strofinaccio in mano " la signorina ha capito bene quello che ho detto,ha capito assai!" sorride verso Angelica

"Per farvelo capire, vi porto una cosa assai speciale" vi fa un occhiolino, e si avvia verso il bancone, indietreggiando lentamente e continuando a sorridervi

Nessuno è intervenuto, la maggior parte degli avventori sembra avervi guardato solo stancamente, per poi tornare ad immergere la faccia nel boccale di birra o in un piatto di pasticcio di carne. Notate però che un paio di tavoli parlottano tra loro, guardando nella vostra direzione; sono un tavolo con tre persone, dall'aspetto marinai, ed un altro con quattro individui, probabilmente soldati, visto il loro vestiario ed armamento

Gael e Aigulf

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Al vostro occhio esperto, non sfuggono i dettagli più particolari; i quattro sembrano far parte di una qualche compagnia mercenaria, avendo molte cose in comune ;una fusciacca viola stretta attorno alla vita, a coprire la cintura, e il sottomaglia ricamanto nella parte a vista, dalla spalla al gomito, con motivi striati bianchi e viola. Inoltre, hanno vari armamenti, dallo spadone, all'alabarda, alla balestra, cosa che li colloca al di fuori di una compagnia regolare

Baliano

Spoiler

Intimidire -> Tiro 17 Sei riuscito nel tuo intento, incutendo timore nell'oste solo grazie alla tua grande stazza

Gael

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L'oste sembra aver confermato la tua idea di come l'onore sia un lontano ricordo nelle lande tileane, avendo fatto orecchie da mercante alla tua richiesta di sfida

 

Modificato da Karl_Franz
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Aigulf Chrodegang de Glanborielle

Guardando l’uomo che li aveva invitati a giocare d’istinto il bretone si toccò la borsa che teneva infilata nei calzoni. Poi vendendo la situazione scaldarsi seguì la scena.

Quando l’oste se ne fu andato afferrò il braccio del fratello invitandolo a sedersi

“Calmati Gael” disse in bretone “nel poco viaggiare nell’Impero di Sigmar ho capito che la gente non ha onore, ma solo spavalderia. E da un popolo che vive nella birra cosa pretendi di più. E qui siamo a Marienburg, che mi dicono essere anche peggio: ha ragione Angelica, qui solo il denaro conta.”
Fece una pausa guardando anche Bailano “Coraggioso Bailano”
riprese riconoscendo la grande virtù del popolano “qui purtroppo dobbiamo badare più alla sostanza che alla forma.”

“Quelli la in fondo ad esempio” aggiunse indicando di soppiatto i tavoli dei marinai e dei soldati “quelli sono una sostanza di cui forse è meglio lasciare che siano i porcai ad imbrattarsi le mani”

“Ora sedetevi entrambi. E’ bello essere qui insieme e dobbiamo parlare, per decidere dove muoverci da qui in avanti” concluse in Reikspiel

L’occhio del cavaliere mentre parlava continuava a rimirare gli altri tavoli

@all

Spoiler

Uso la convenzione del grassetto sottolineato per la lingua Bretone

 

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Gaël Roland de Glanborielle

 

Un gesto lento del braccio, la mano si sollevò quasi di fronte ad Angelica come a volerla ammutolire. Il gesto era ambiguo poiché da una parte sembrava proprio voler zittire la donna che seppur amica, si permetteva di prendere la parola subito dopo un Cavaliere dall'altro però la lentezza con la quale era stato portato le dava modo e tempo di finire di dire la sua. Chi avrebbe osato però dire che un'azione di un Cavaliere fosse ambigua o anche solo interpretabile?
Il gesto di Baliano invece era stato accolto diversamente, Roland non meritava ancora tanta devozione, era un semplice ed umile errante. Un nobile sì, forse anche coraggioso ma un Errante. Era compiaciuto di quel ragazzo ma al momento, per istinto, desiderava più o quasi trattarlo come amico non come pari ovviamente. Accettò la sua reazione lasciandolo fare.
Le parole del fratello... quelle lo ferirono. Si girò a guardarlo inarcando un sopracciglio, d'altronde era molto che non parlavano. Aigulf aveva in qualche modo diritto di pensare che il temperamento del gemello fosse peggiorato negli anni. Non conosceva però la storia del cavaliere di Quenellas, fosse stato davvero un attaccabrighe ora avrebbe raso al suolo quel Ducato o sarebbe morto nel tentativo "E dai..." si limitò ad esclamare lasciando in sospeso la frase.

Tornò solo alla fine a guardare l'oste, che codardo né aveva accolto la sfida né ammesso le sue colpe, ma al cavaliere non gliene importava nulla. Per lui l'unica cosa importante era che quello avesse compreso il rischio corso. Per questo mantenne uno sguardo severo, voleva ridere, a crepapelle, ma si trattenne "Avanti... e che sia davvero speciale. Questo posto potrebbe diventare il mio preferito di Winkelmarkt." il nome del quartiere venne clamorosamente storpiato dall'accento Bretone. Sedendosi osservò senza troppe cerimonie il gruppo di mercenari, categoria che quasi disprezzava.

 

Tutti

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quindi sarà convenzione usare il sottolineato per il bretone ;) tanto lo comprendiamo tutti

 

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4 Oltremisterio  2522 - Winkelmarkt (Mariemburg) - Pomeriggio

La situazione sembra, in qualche modo ,essersi ristabilita e calmata. Anche se gli sguardi delle persone, vi lasciano intendere che a Mariemburg i bretoniani sono visti quasi sempre con occhio differente. Questo atteggiamento è però più dovuto ai non mariemburghesi che agli abitanti stessi, abituati come sono a convivere e trattare con tutte le etnie e nazionalità più disparate.

L'oste torna al vostro tavolo dopo circa dieci minuti, portando con se una bottiglia un po' impolverata, con un'etichetta semplice e sdrucita. La poggia sorridendo sul tavolo, accompagnandola con cinque bicchieri puliti in maniera sommaria.

"Ecco qui,vossignoria! Un rosso eccezzionale, direttamente dalle tenute Falisci a Verezzo. Ne faccio arrivare sempre di bottiglie, qui è un prodotto rinomato; c'è mio cuggino che ha tanti vigneti, è uno di famiglia" vi porge la bottiglia, invogliandovi a provare "sarebbero 14s, ma ve la cedo a 10s." vi dice a bassa voce, con il timore di farsi sentire dagli altri avventori"Che non si dica che a Mario Falisci non piacciono i nobili di Brettonia" ride, aggiustandosi i baffi

Nel mentre, gli altri camerieri continuano a servire le persone ai tavoli. Il tizio che aveva proposto qualche gioco a Baliano, sembra aver cambiato posto, non trovandosi più vicino al vostro tavolo. Nel mentre parlate con l'oste, i quattro mercenari, continuano a parlare tra loro, lanciando occhiate verso di voi e ridendo, dando pacche sulle spalle a quello più grosso di loro.

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Baliano

La reazione di Gael, seguita dallo scatto improvviso di Baliano, creo' un po' di trambusto ma non piu' di tanto.

Mariemburg era una citta' tentacolare, un calderone di razze, lingue, etnie e religioni e come tutti i calderoni era abbastanza capiente da poter contenere tutti gli ingredienti ed abbastanza robusta dal resistere a qualche bollore di troppo.

Il ragazzo rimase impassibile dinnanzi all oste, gli occhi fissi e la mascella serrata ma la risposta del commerciante fu tutt altro che belligerante. L omone, piu' sorpreso che intimidito, torno' sui suoi passi parlottando tra se e se riguardo offese e rimedi.

Le parole della bella Angelica arrivarono subito dopo i rimproveri di Aigulf e furono dirette e sottili come la lama di uno stiletto, la donna era nel vero,, non erano a casa loro ed avrebbero dovuto farsene una ragione.

Sentendosi ripreso dalla ragazza il rossore di rabbia  muto'  in rossore di imbarazzo. Arricio' le labbra grattandosi la testa e balbettando qua e la

"Si Angelica io pensavoo..cioe' non volevoo cheee ...si insomma poteva sembrare maa..."

Si tolse dall impasse con un colpo di tosse tornando a sedere mentre l oste riguadagnava il tavolo offrendo una bottiglia di vino dal colore rosso acceso

Modificato da Pentolino
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Aigulf Chrodegang de Glanborielle

Grazie oste” disse Aigulf buttando sul tavolo delle monete

“Bene. Sono davvero felice che siamo qui tutti insieme” riprese il bretone “Il nostro peregrinare però non credo sia finito, ed è opportuno che parliamo su cosa vogliamo fare” aggiunse rivolgendosi al fratello “Io ho percorso solo una piccola parte dell’Impero di Sigmar. Terra selvaggia, che forse può offrire occasioni per raccontare una nostra storia”

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Gaël Roland de Glanborielle

 

Roland iniziò a guardare l'oste con la bottiglia in mano dal momento in cui era riemerso dalla cucina o da qualunque lercio luogo aveva tirato fuori la bottiglia. Gli occhi scritavano il suo modo di camminare e avvicinarsi per poi passare all'oggetto tra le sue mani.
Quando ne annunciò la provenienza il bretonniano divenne curioso, guardò la bottiglia indagando su come era stata conservata fino a quel momento controllando la polvere se ve ne era rimasta sopra o il fondo se c'era.
"Grazie." facendo quasi eco al gemello
"Forse quelli ci capiscono pure, so che quelli come loro comprendono più di una lingua." disse riferendosi chiaramente ai mercenari "Forse ce l'hanno con te Baliano. Staranno pensando se sei più forte tu e quell'energumeno che stanno riempiendo di pacche."
Si diede da fare per aprire la bottiglia e prima di lasciare che Baliano o Angelica servissero il vino a tutti se ne mise un po' nel bicchiere. Lo lasciò lì riprendendo a parlare "Non immagini quanto lo sia io caro fratello. Io ho viaggiato per il nostro Regno, infatti sono giunto qua percorrendo la via da Gisoreux. Sul nostro futuro posso solo dire che intendo visitare tutte le più grandi città dell'Impero ed è il nord che più mi attrae. Sono certo apprenderemo molto da questa nostra erranza." 
A quel punto tornò al vino. Odorò il contenuto lasciato nel bicchiere e poi ne assaggiò un sorso abbondante, lasciandolo in bocca qualche istante prima di deglutire

AdG

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come è sto vino?

 

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Angelica, figlia di Raimondo

"Anticipo solo, miei signori", intervenne Angelica, guardando prima i gemelli, poi il popolano, "e questo vale anche per te, Baliano... che se i commenti di quella feccia riguardano me e le mie forme e la conquista del mio cuore, invece che la forza prodigiosa di uno di voi, gradirò immensamente essere lsciata da sola a sbrigarmela.

Che non sia mai che Angelica, figlia di Raimondo, non sappia difendersi da sola", concluse gravemente. E non c'era un briciolo di ironia nel suo tono di voce.

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4 Oltremisterio  2522 - Winkelmarkt (Mariemburg) - Pomeriggio

Gael

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Il vino ha un colore tendente al granato, un odore ben marcato con richiami di...ciliegie, se non erri. Al palato ti risulta asciutto, caldo, un po' tannico ma tutto sommato armonico. Diciamo il migliore che hai assaggiato da quando siete partiti dal Carcassonne.

L'oste arraffa le monete poggiate sul tavolo da Aigulf, ringraziandovi

"Spero che sia di vostro gusto, cavaliere. Alla salute vostra" guardando Gael, per poi prendere commiato, scomparendo di nuovo dentro la cucina

Nel mentre, dal gruppetto di soldati che stavate osservando, si alza un individuo, avvicinandosi a voi con un lieve sorriso sulle labbra

"Bretoniani, vero?" vi dice in reikspiel, con l'accento del Reikland "riconosco l'accento, ho a che fare spesso con quelli del Montfort, gente isolazionista, sempre chiusa tra le sue montagne, nevvero?" vi chiede in tono normale. Senza attendere una vostra risposta in merito, continua

"Beh, sapete, dopo lo scatto del vostro amico verso il vecchio Falisci, io ed i miei amici abbiamo discusso tra noi, e ci siamo detti "scommettiamo che Hans "Il Grosso" lo fa secco, a braccio di ferro, a quel grosso ragazzone?" indica con un'alzata di mento Baliano, indugiando più volte sul bel viso di Angelica, facendogli degli sguardi intensi, ma senza proferire parola direttamente "Son tutti bravi a fare i potenti contro la gente più umile, o dalla sella di un cavallo da guerra" scandisce lentamente le parole, non guardando direttamente nessuno dei due gemelli

Mette le mani in avanti

"Ovviamente sempre se non ha vergogna di perdere, mi sembra giusto specificarlo. So bene quanto ci teniate al vostro onore, "cavalieri" " marca in modo ironico l'ultima parola, rimanendo in piedi e mettendosi a braccia conserte

"Allora, ci stai? 1 karl che Hans ti batte, ragazzone"

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