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Capitolo 4 - The Black Sepulchre (Parte 1)


AndreaP

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3 478 862.m41 3.17

Era evidente a tutti che l'uso di una qualsiasi fiamma, o l'esplosione di un'arma a proiettile, avrebbe potuto appiccare un incendio nella stanza o un'esplosione

Con questa certezza in mente Omar si avvicinò alla porta che non era serrata. Non avvertendo pericolo l'accolito la aprì. All'interno vi era una piccola stanza illuminata da una luce verde. Dentro di questa vi erano una mezza dozzina di ServoSkull  Flamebearers  ciascuno con una torcia agganciata ad un servobraccio posto sotto il teschio con cui potevano svolgere le loro azioni di luci vaganti.

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Omar

Lasciare gironzolare quegli aggeggi non era esattamente l'idea più sana del momento. L'accolito si guardò attorno per capire quali e quanti servoteschi fossero funzionanti. Si guardò quindi attorno anche per capire se la stanza potesse contenere altro di utile che di primo acchitto non aveva notato.

Spoiler

Awareness 48, Search 35, tech use 35

scusa se sono ripetitivo, ma non è chiaro se la descrizione precedente è solo il primo impatto con la stanza o frutto di una cerca accurata

 

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3 478 862.m41 3.17

Omar frugò nella stanza e osservò con cura i ServoSkull: pareva essere un magazzino per contenere questi automi e, fatto salvo alcuni attrezzi di banale uso per la loro manutenzione, il furfante non trovò alcunché

I ServoSkull d'altra parte parevano ancora funzionanti e alimentati: le abilità tecniche di Omar erano più che sufficienti per riattivarli affinché li seguissero


@Dmitri

Spoiler

Fatto bene a precisare

 

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3 478 862.m41 3.17

Victor con cautela azionò la servoporta che si aprì: al di là si estendeva un lungo corridoio con pareti, soffitto e pavimento metallico composto da sezioni di un metro agganciate l'una all'altra.
Agli accoliti subito rammentò alcuni corridoio apologhi visti su navi spaziali in alcune parti mobili delle navi.

Il corridoio, illuminato da luci rosse intermittenti, proseguiva per una ventina di metri per poi incrociarsi, a T, con un'altro corridoio. Circa a metà del corridoio vi era una doppia porta automatica sulla destra.

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Judith

Assorbì con signorilità l'impatto con l'assassino che incautamente si era pavoneggiato prima di scendere le scale.

Il resto fu una cerca poco illuminante e l'unica cosa certa è che avrebbe continuato a usare la spada e non il bolter. Gli ambienti le ricordavano cose poco piacevoli e il costante odore di carburante le faceva venire i giramenti di testa.
"Almeno sappiamo come far saltare in aria questo posto una volta constato sia necessario farlo." concluse senza far capire se scherzasse o meno.

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Solomon e Victor, lasciando gli altri più indietro si affiancarono alla doppia porta: questa aveva una forma rotonda. Un servo comando era posto alla destra e l'arbitro lo azionò: subito le due ante iniziarono a slittare nel muro, bloccandosi però dopo pochi secondi con un forte rumore metallico. Erano evidentemente incastrate e lasciavano un varco per entrare di non più di un piede e mezzo

Al di là vi era una grossa camera circolare il cui pavimento era crollato, lasciando esposti alla vista enormi ingranaggi. Nonostante il tempo in cui questo posto era evidentemente stato abbandonato, gli ingranaggi funzionavano ancora
incessantemente. Una passerella di manutenzione attraversava ancora la camera,
collegando una porta posta sul lato opposto e una sulla sinistra. Una porta posta sulla destra era raggiungibile solo calandosi dalla passerella e percorrendo il cornicione rimasto sul bordo della stanza. Sopra un muro vi era un diagramma con scritto il nome Pax Macharia. La forma del diagramma suggeriva una sorta di
grande macchina. Quella stanza pareva attualmente nella sua area centrale: dalle porte poste sui lati si poteva accedere evidentemente ad altre stanze ma i segni e le targhette dati erano da tempo consumati e poco leggibili.

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Omar

Erano entrati nel cuore della bestia meccanica che animava la cattedrale oscura. Gli spiriti delle macchine erano tutti intorno a loro e questo metteva Omar un po' a disagio, dato il rapporto a volte turbolento che aveva con essi. Ma dopotutto aveva accettato quel rischio da tempo. Mise via il fucile ed estrasse il coltellaccio, anche se si sentiva davvero vulnerabile. Qualunque cosa vivesse lì sotto avrebbe riso di fronte alla lama d'acciaio.
Si guardò attorno mentre il viso gli si imperlava di sudore e proseguì verso le porte laterali.

DM

Spoiler

Awareness 48

 

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3 478 862.m41 3.17

Omar si guardò intorno ma non gli pareva ci fossero pericoli. Oltre alla porta davanti a cui erano gli accoliti nel corridoio non se ne vedevano altre: dopo venti metri tuttavia incrociava a T un'altro corridoio verso cui Solomon si mosse. Il rumore di ingranaggi che riempiva l'aria occludendo ogni altro suono.
Mentre Solomon raggiungeva l'incrocio, Omar e Ludovicus controllavano la porta

@Ludovicus

Spoiler

L'adepto controllò la porta ma non vi era nulla nelle sue conoscenze che lo potesse aiutare

@Omar

Spoiler

Il furfante osservò le ante bloccate: si vedeva chiaramente che il problema era meccanico. Un piccolo ingranaggio era fuori sede, probabilmente con l'asse spezzato. Allungando il braccio nella fessura dove scorreva la porta, Omar avrebbe potuto raggiungerlo

@Solomon

Spoiler

 

L'assassino sbirciò nel corridoio oltre l'angolo

Alla sinistra questo si chiudeva dopo una decina di metri con una doppia porta. Alla destra invece, nel chiarore rossastro delle luci, si vedeva dopo una decina di metri un corridoio che dipartiva sulla sinistra mentre proseguendo il percorso si perdeva nell'oscurità

 

 

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Omar, il cui passato vissuto nelle parti più oscure degli alveari gli aveva permesso di acquisire abilità non comuni, non aveva certo le capacità del mechanicus di riparare la porta ne di dominarne gli spiriti che la animavano: tuttavia pragmaticamente strappò l'ingranaggio spezzato e spinse a mano nel muro una delle due ante scorrevoli andando ad aprire metà della doppia porta e permettendo così un passaggio meno difficoltoso
 

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