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Tutti i Peccati del Mondo - Kaeros'nyn [TDG]


Mezzanotte

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Tutto questo non fu mai.

Ma sempre sarà.

 

Sbarri gli occhi e fissi il soffitto.

Forse stavi sognando. O forse no.

Ma hai sentito ancora il grido, stanotte.

Gridate sempre, quando tornate in questo mondo.

Ha urlato Rei Hououmaru, gettandosi nel vuoto, andandosi a schiantare sul tettuccio di una honda, dopo un volo di venti metri.

Ed hai urlato tu, quando sei rinata dentro di lei, aggiustando ossa ed organi spappolati.

Un barbone è scappato via urlando, quando sei risorta dalle lamiere contorte, la testa che ti esplodeva per i ricordi umani di Rei, la detective sconfitta da domande a cui non sapeva rispondere.

Anche adesso, a volte, è tutto confuso. Hai dimenticato così tante cose della creazione, della guerra, della caduta e della tua infernale prigionia millenaria.

Le menti degli esseri umani hanno difficoltà a contenere coscienze antiche miliardi di anni.

 Come se non bastasse, per te è difficile capire dove finisce Rei la fujinkeikan, la poliziotta, e dove inizia Kaeros'nyn la neberu, il demone.

Anche se l'anima della femmina umana è volata via chissà dove, una parte di lei è rimasta nella vostra testa.

Ed ora siete entrambe aggrovigliate assieme, come un folle gomitolo di ricordi, emozioni.

Accanto a te Mikiya respira piano, ancora addormentato. Sei a casa sua, chiaro.

Ed avete fatto sesso. Fantastico sesso, dice Rei.

Pensare la prima volta che sei rimasta sola con lui hai sentito l'impulso di appenderlo alla parete, aprirgli le costole come un bambino scarta il suo regalo di natale, strappargli il cuore e spremergli fino all'ultima goccia di fede fissandolo negli occhi mentre il suo sguardo diventava vetro.

Ma la fujinkeikan ti ha fermato. Lo fa sempre.

Perché Mikiya le piace.

Adora tutto di lui.

Come la tocca, come le parla. L'odore del caffè che le prepara ogni mattina. Quando la chiama, semplicemente, Rei.

Solo il nome, niente onorifico.

Mille anni a studiare i mortali. E solo ora Kaeros'nyn capisce che è qualcosa di raro. Prezioso.

 

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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Resto a lungo così, in silenzio a tracciare e cancellare dubbi e pensieri sul bianco intonaco del soffitto.

Tutto questo, Rei, mi rallenta e mi confonde. Ogni cosa, ogni mia azione o pensiero, è filtrata attraverso un doppio velo, il mio ed il suo. Ed a volte è arduo capire cosa appartenga a me e cosa a lei. Eppure nonostante tutto se fossi sul punto di potermi liberare di lei, esiterei... forse non vi rinuncerei. Dal momento, antico di eoni, in cui il mio essere è stato plasmato non ho mai sperimentato nulla di simile.

Volto il capo verso destra facendo frusciare i lunghi capelli sul cuscino, con lo sguardo cerco la sveglia digitale sul comodino. Il tempo umano è così effimero...

Torno a fissare il soffitto per poi voltare lo sguardo verso Mikiya. Miki lei mi corregge. Le sensazioni della donna mi assalgono ancora, ad ondate, come la marea che avanza.

Lo guardo dormire beatamente, così indifeso... mi sfugge un lieve sorriso, me ne rendo conto sfiorandomi il viso. Lei vorrebbe accoccolarsi contro di lui, riempirsi le narici del suo profumo ed addormentarsi cullata dal suo tepore e dal battito del suo cuore. 

Mi oppongo. Una parte di me vorrebbe abbandonarsi. Ma non posso accettarlo. Invece mi metto a sedere fissando la finestra e cercando attraverso la tenda le tenebre della notte o il chiarore del crepuscolo.

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Sono quasi le sette di mattina, ma fuori è scuro e piove fitto. Monsone. Torrido agosto.

Il daikin della camera è silenzioso, ma tu spesso ti concentri sul parallelepipedo di plastica bianca appeso al soffitto: provi ad immaginare i circuiti che lo animano, gli elettroni che si rincorrono, il calore scambiato.

I mortali hanno sviluppato una sapienza strana durante la tua prigionia, qualcosa alimentato dalla loro stessa fede.

Quelli come te non potrebbero mai farlo: assorbite potere dalla razza umana come lavatrici corrente dalla rete elettrica.

Paragone impietoso. Forse per questo il guscio pallido del condizionatore ti ossessiona. In fondo non siete poi così diversi.

"Caffe?"

Miki è sveglio e cerca di afferrarti, per trascinarti ancora fra le lenzuola.

Rei si divincola con una risatina nervosa.

Sai che vorrebbe ruzzolarsi ancora con lui, ma stamattina ha un incontro importante con il suo capo ed è preoccupata.

Si tratta di un uomo ambiguo, dicono corrotto dalla yakuza.

La fujinkeikan sospetta l'abbia ostacolata tutti questi anni, da dietro le quinte. Che sappia qualcosa dell'omicidio di suo padre.

Apparentemente non si è mai interessato a lei, ed ora la vuole vedere.

Cosa dovrebbe pensare?

 

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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Mi volto verso l'uomo e gli occhi che avevano fissato il soffitto ed il condizionatore con così tanta intensità si addolciscono. Rei viene a galla sempre con prepotenza quando si tratta di lui. Non mi ha permesso neanche di farlo Mio. Come se a Me servisse il permesso di un'Umana...

Non riesco a non allungare una mano verso di lui passando le dita tra i suoi capelli, annuisco «'Giorno...» gli dico a mezza voce prima di riuscire a ritirarmi, voltarmi e posare i piedi nudi a terra.

Scivolo fuori dalle coperte. Mi serve una doccia.

Il suo lavoro per me è interessante ed intrigante. Dei misteri. Dei... puzzle da sistemare... dice Rei. Ma l'incontro di oggi è diverso. La confonde perché inaspettato, non comprende ne perché ne perché ora. E la fa arrabbiare. Ma la rende anche smaniosa ed ansiosa di andarci.

Apro l'acqua.

Modificato da Latarius
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Con i gomiti poggiati sul tavolo reggo la tazza del caffè all'altezza del viso, scrutandola come se volessi specchiarmi in quella superficie scura. Con la schiena scostata dallo schienale sono proiettata leggermente in avanti sul tavolo, con la gamba sinistra piegata sulla sedia sotto la coscia destra. In una posizione tipica di Lei.

Inspiro i vapori della bevanda prima di fare un lungo sorso. Nero, amaro, ma fantastico. Almeno sul caffè sia io sia Rei la vediamo allo stesso modo. Non potrei più farne a meno dopo averlo assaggiato. 

Annuisco «No, no... sto bene. È solo lo stress del lavoro...» commento guardandolo fugacemente «... e forse anche per il film di ieri...» aggiungo ricordando la sera prima. È perché siamo tornate prima dice lei. Rei non ha saputo dirgli di no, mentre io ero totalmente nuova all'esperienza. Che si è rivelata inaspettatamente interessante. Divertente per lei. Sarcasticamente ironico... per me. Io che scrutavo il Grande Schema finita a guardare la registrazione di un mostro gigante in preda ad una furia distruttiva, in bianco e nero.

Per un attimo mi assale il ricordo della Perdita, come una pugnalata al cuore. Torno ad abbassare lo sguardo sul caffè e finisco la colazione in silenzio, in preda alle mie elucubrazioni.
Mi domando come facciano loro a generare così tanta fantasia e ad incanalarla in questo modo.

«Devo vestirmi ora, altrimenti faccio tardi...» dico alzandomi, visto che indosso solamente l'intimo ed una maglietta di Miki, presa perché l'unica cosa a portata. 

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"Maddai" ti canzona Mikiya "Gojira è un classico!"

"Non ci credo mica che non l'hai mai visto. Dove sei stata nell'ultimo milione di anni per perdertelo?"

Pensi a te che accendi stelle e tracci orbite celesti. Che combatti una millenaria guerra fratricida contro gli angeli e sprofondi nel nulla assoluto dell'Abisso per un'eternità di tenebre.

Eh sì, ti sei persa un po' di cose nel frattempo. Ma con Miki al tuo fianco senti di poterle recuperare tutte. Tutte.

Ora però hai fretta, devi incontrare Tazumi Shoei, il tuo boss, al Keishicho, il Dipartimento della Polizia Metropolitana di Tokyo. E questo vuol dire prendere la tua camaro o la metropolitana fino a Kasumigaseghi, sotto una pioggia torrenziale.

Modificato da Mezzanotte
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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Potrei dirgli la verità e rivelarmi a lui. Potrei mettere fine a questa farsa, perché è una farsa. Giusto? Potrei... ma lascio invece che sia la poliziotta dentro di me a rispondere. «Lavoro, lavoro, lavoro...» scrollo le spalle come se fosse una risposta. La donna non ha mai avuto molto tempo libero, ne ha mai sfruttato a pieno quello che aveva.

Giro intorno al tavolo, passandogli accanto per tornare in camera. Nel farlo gli sfioro una spalla con la mano ma, quando lo supero ritiro la mano.

Voglio toccarlo, mi piace toccarlo... eppure so che tutto questo non mi appartiene, non è mio. Vero? Sorrido mesta. Io che sapevo tutto ridotta a non sapere nulla. A non saper neanche decifrare il cuore che mi batte in petto.

Mi asciugo i capelli e mi vesto. Camicia bianca, jeans nero e giacca nera in pelle. Mi lego i lunghi capelli in una coda, prendo il distintivo e le due pistole. La FNP45 alla cintura in una fondina rigida in polimeri ad estrazione rapida, mentre la Glock 26 nella fondina da caviglia, celata dal jeans.

Mi soffermo sulle pistole. A quanto pare hanno imparato da Noi. Sono diventati maledettamente bravi ad uccidersi tra di loro.

Torno in salone «Io vado... non so che ora si farà...». Non mi piace il modo in cui lo dico. Quasi come stessi chiedendo il permesso o scusandomi.

Non ho neanche da rifletterci, prenderò l'auto.

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Mikiya nota le pistole e diviene scuro in volto: detesta le armi. Puoi capirlo, in fondo è un medico.

Sta per sfoderare i suoi argomenti migliori: che il livello di criminalità della città è fra i più bassi del pianeta. Che non giustifica il tuo arsenale.

Miki non sa che il governo controlla i media e nasconde molte delle verità che considera più scomode.

Che ci sono cose strane e pericolose a spasso per il mondo.

Cose come te.

E forse anche peggiori.

Cose da cui Rei ha giurato di proteggerlo.

Ma stamattina non puoi metterti a litigare con lui, perciò sgattaioli via come una ladra per evitare il conflitto.

Giungi alla torre cilindrica del Keishicho sotto la pioggia battente del monsone. Parcheggi la camaro nel parcheggio sotterraneo e prendi uno degli ascensori.

Incontri Shichiro, il tuo senpai, fuori dalla porta dell'ufficio di Shoei. Sembra a disagio.

"Anche tu qui Hououmaru-kun" ti saluta

"Il gran capo ti aspetta"

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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Ricambio il suo sguardo. Per tutta risposta prendo il caricatore di riserva della calibro quarantacinque e lo infilo in una delle tasche del giubbotto di cuoio, come se fosse un semplice accendino. Ingenuo... anche idealista... pensa la donna. Lui non sa che più le luci della città si stagliano brillanti in cielo, più la tenebra della sua ombra si allunga sulla terra e la ammorba. Non può saperlo. 

Esco senza voltarmi.

---

Lancio un cenno del capo in risposta all'uomo «Oota-senpai...» sottolineando il -senpai con il solito tono ironico ed irrispettoso che la donna usa con lui. Anzi, il fatto che non abbia iniziato lui oggi mi fa sospettare qualcosa «Qualcosa che non va?» domando sfilando la mano destra dalla tasca del giubbotto «... o è solamente la schiena che inizia a farsi sentire, alla tua età?!» aggiunge Rei al posto mio, con fare divertito.

Afferro la maniglia della porta ma esito scrutandolo negli occhi. Attendendo una sua risposta.

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"Non lo so" confessa Shichiro.

"Shoei-san mi ha fatto un sacco di domande su di te. Non è che ti sei messa nei guai con la disciplinare, vero?"

Non fai in tempo ad afferrare la maniglia della porta che due agenti ti bloccano.

Non li conosci, devono essere della sede centrale.

Uno ti sbatte contro la parete ed inizia a perquisirti.

"EI!" protesta il tuo senpai.

"Dove sono le vostre buone maniere? è una collega!"

Quello che non ti sta tastando ha la mano poggiata sulla fondina slacciata e lo guarda senza espressione.

"Stia indietro, prego. E si calmi"

Shichiro è mortificato, quasi il tuo trattamento sia colpa sua.

Forse ha detto qualcosa che non andava al Sovrintendente Generale.

"Sono ordini di Shoei-san, mi spiace"

Il tuo senpai si inchina più volte, alle tue spalle, per chiederti scusa dell'indegno comportamento dei colleghi.

 

Modificato da Mezzanotte
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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

«Non ne ho avuto il tempo...» risponde la detective. Senza pistola e distintivo per oltre una settimana è stata dura cacciarsi nei guai. Ma ho avuto altro da pensare, un'anima da sistemare.

La sorpresa e le divise sui due uomini impediscono alla donna di scattare per difendersi. Ma posso prevedere facilmente come si sarebbe difesa se avesse scelto di farlo. Avrebbe afferrato e torto il braccio del primo mentre lo sgambettava per mandarlo lungo al suolo, concludendo con un colpo dritto alla gola del secondo.

Nonostante questo la donna non riesce a non opporsi in qualche modo, ribellandosi per rendergli le cose più difficili. Come se non potesse accettarlo semplicemente. Percepisco anche confusione e rabbia. Molta rabbia in rapido aumento. Ma non è la mia rabbia. Faccio un profondo respiro e me la lascio scorrere addosso, senza accettarla... per ora.

La donna vorrebbe opporsi perché non lo accetta e per altre motivazioni futili. Io so che è inutile. Mi rilasso contro il muro lasciando che mi perquisiscano.

Con sguardo ostile fisso il poliziotto che mi sta perseguendo, per quanto possibile dalla posizione «Attento a dove metti le mani...» sibila velenosa la poliziotta.

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Per tutta risposta il coppu ti torce il braccio più forte. Ha il naso schiacciato e i tratti del viso rozzi, brutali.

Scommetti che molestare ragazze indifese lo arrapa. Lo fa sentire potente.

Magari a casa ha una donna che non sfiora neanche. Perché è una brava moglie giapponese che sa stare al suo posto.

Non una fujinkeikan come Rei, che pensa di poter fare il lavoro di un uomo, magari meglio di lui.

Troie.

Oh sì, se hanno un briciolo di potere, di autorità, gli tira pure di più umiliarle.

Ti leva le pistole ed il cellulare prima di spingerti nell'ufficio del Sovrintendente dandoti una bella palpata al sedere.

Tazumi Shoei è tarchiato e calvo, sulla cinquantina, strizzato nella sua divisa blu con cinque soli nascenti dorati ricamati sulle maniche.

Un uomo di potere, con un esercito ai suoi ordini.

Guarda la pioggia rigare la vetrata della sua stanza, gli occhi spalancati, come se vedesse qualcosa del genere per la prima volta.

"Devi scusare i miei uomini, Hououmaru-san" dice senza distogliere lo sguardo dall'acqua che si infrange sul vetro

"Sentono il dovere di proteggermi da ogni minaccia"

 

Modificato da Mezzanotte
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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Mi spinge e mi da la pacca sul culo. E... tanti saluti ai miei sforzi di reprimere le intenzioni bellicose della donna. Quando mi spinge gli rifilo una tallonata sul piede con forza, poi supero l'uscio e mi chiudo la porta alle spalle. 

Sento la donna dentro di me rimpiangere il fatto di non aver messo i tacchi. Se non reagisci è come se gli stessi dando il permesso a rifarlo... aggiunge nella mia mente.

«Con tutto il rispetto Shoei-sama, dovrebbe valutare metodi migliori per la valutazione e selezione del personale...» dico malcelando il sarcasmo, la poliziotta avrebbe usato termini molto più duri dei miei, per fortuna per ora al comando ci sono io.

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"è giusto quello che mi accingo a fare" dice fissando con vivo interesse una piega della sua uniforme, la testa senza collo piegata di lato.

"Il Ministro degli Interni mi ha messo a capo di una task force riservata. Sembra che la Dieta sia interessata a qualsiasi cosa risulti strano o fuori dall'ordinario"

Ora sembra intento a calcolare lo spessore di un capello, estratto dalla manica della altrimenti impeccabile divisa da comandante.

"C'è un dossier sulla mia scrivania, Hououmaru-san. Le spiacerebbe aprirlo e dargli una lettura veloce?"

La cartellina di plastica blu è davanti a te, sul tavolo, accanto ad una comoda sedia imbottita.

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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Strano o fuori dall'ordinario? Il mio lato umano dilata le iridi ambrate Come... come noi? Io risolvo omicidi non... non do la caccia alle streghe! Non può togliermelo!... la mia parte umana si dibatte furiosa ma, la tengo a bada.

Abbasso lo sguardo sul dossier. A prescindere da quello che Rei può provare per quell'uomo ormai è tardi. Ha suscitato il mio interesse. Pizzicato la mia curiosità. Quel dossier è passato in pochi secondi dal non rappresentare nulla a pesare sulla mia mente come ferro davanti ad un magnete potentissimo.

Se anche fosse carta straccia ormai non potrei più lasciare la sala senza averlo letto.

E se anche volessi andarmene so benissimo che quello dell'uomo è un ordine camuffato da invito.

Alzo lo sguardo sull'uomo scrutando nei suoi occhi come per decifrare la sua mente attraverso il suo sguardo. Poi faccio come mi dice. Mi accomodo e prendo il dossier.

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Shoei continua a non fissarti direttamente, perciò non riesci a leggere bene dentro di lui.

è la prima volta che lo vedi di persona, ma Rei conosce i tossici, gli sguardi sbarrati e stupefatti che riservano alle cose banali che li circondano, come fossero porte verso altri mondi o fonti di inesauribile meraviglia.

Ecco, Tazumi Shoei per lei ha quello sguardo, strano ed un po' inquietante. In un certo senso, alieno.

Apri il dossier. Dentro c'è il tuo profilo. No, quello di Rei Hououmaru. Lo sfogli distrattamente. Ed è allora che arrivi alle foto.

A colori, ma con una definizione un po' bassa. Ingrandimenti. Una sequenza di fotogrammi presi da un filmato, probabilmente girato con un telefonino economico.

C'è Rei la fujinkeikan che si sfracella sul tettuccio della honda dopo un volo di decine di metri.

E ci sei tu, Kaeros'nyn la Neberu, che rinasci dentro di lei.

Tazumi Shoei sbatte improvvisamente le mani aperte sulla scrivania e si sporge in avanti, verso di te.

Ora leggi il suo sguardo di trionfo, mentre pianta il dito sul fotogramma in cui risorgi dalle lamiere contorte della macchina distrutta.

"Direi proprio che questo è qualcosa di decisamente strano e fuori dall'ordinario, Hououmaru-san!"

Sì, ed è uno schifo di mondo quando persino i barboni si possono permettere uno smartphone.

Modificato da Mezzanotte
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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Rei osserva le foto raggelata, quasi con orrore, come se vederle significasse affrontare per davvero quello che è successo. Come se vederle rendesse reale un qualcosa creduto solamente un brutto incubo. Io invece rifletto solamente sul fatto che avrei dovuto uccidere quel barbone ma, non me ne faccio una colpa. In quel momento dubito che sarei stata capace di rimuoverlo efficacemente. Un errore, un difetto.

Guardo le foto con attenzione, quasi affascinata. Studiando ognuna nel dettaglio, frame per frame. Non reagisco quando pianta le mani sulla scrivania e poi il dito sul fotogramma.

Cerco fra le reazioni della donna una che sia adatta e naturale.

Chiudo il dossier e lo lascio sul tavolo, come fosse spazzatura «Se è uno scherzo è poco divertente...» commento seccata.

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In quel momento entra una donna in divisa, e Shoei si raddrizza sulla sedia, apparentemente dimentico delle foto che immortalano il tuo ritorno sulla Terra.

La ragazza è sui trent'anni, ha i gradi di Assistente Ispettore. Rei sa quanto debba aver sputato sangue per arrivare fin lì.

Eppure non porta documenti per il suo capo, ma un vassoio con due tazze che poggia, con movimenti semplici ma eleganti, sulla scrivania.

Eseguito il suo compito si allontana nuovamente, camminando all'indietro ed inchinandosi ripetutamente.

"è molto brava a servire il té" commenta Shoei una volta che è uscita chiudendosi silenziosamente la porta dell'ufficio alle spalle.

"Lo fa ogni giorno, per i tutti i suoi colleghi maschi. Spera riconoscano il suo valore"

Shoei prende la sua tazza con due mani e soffia via il calore dalla superficie, verdastra e bollente.

"Servirà té per tutta la vita" conclude il Sovrintendente.

"Questa società non apprezza le figlie di Eva. Per loro sono corpi da usare. Giocattoli. Trofei. Ventri da ingravidare."

"Ma io l'ho conosciuta, Eva. La madre di tutti i mortali"

"Ed era lei quella pericolosa, da non sottovalutare"

Il Sovrintendente della Polizia Metropolitana di Tokyo Tazumi Shoei sorseggia dalla tazza e ti pianta gli occhi addosso.

Senti la realtà attorno a voi fremere, deformarsi.

Riconosci la Sapienza dei Celesti di un Diavolo Namaru quando la incontri.

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Kaeros'nyn - Rei Hououmaru

Rei prova disgusto e frustrazione, anche rabbia. È un qualcosa contro cui combatte dal giorno in cui è entrata in polizia. Anche se fosse una mera battaglia contro i mulini a vento non potrebbe arrendersi. 

Alla fine non è la mortale ad essere stata convocata qui. Una svolta inaspettata e seccante dopo l'altra. Se soltanto questo corpo non mi limitasse così tanto. Se soltanto non mi rendesse così cieca...

«Ma Ishshah non vaga più per questo mondo. Il suo tempo è fermo...» mi limito a dirgli per poi ricambiare il suo sguardo con uguale intensità. 

I convenevoli e lo sfoggio di potere non sono mai state cose di mio gradimento.

«Cosa vuoi?» domando con una schiettezza degna del mio ricettacolo.

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