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La minaccia dell'Aether [TdG]


Allerkole

Messaggio consigliato

@Ian Morgenvelt, @Von, @Voignar, @Redik, @Khitan

Voi cinque siete stati richiamati da Manoeterea, un vedalken a cui i Rinnegati di Ghirapur si rivolgono quando si tratta di avere dell'Aether del mercato nero, dati i suoi rapporti molto stretti con Kambal, il Console dell'Assegnazione, e con Gonti, il signore del mercato nero.

Lo incontrate nella sua residenza di Ghirapur, una piccola casa nei bassifondi del sud-est della città. L'uomo si presenta a voi nel suo studio, una piccola stanza scarna, c'è solo la sua scrivania, una piccola libreria a muro e alcune sedie. Appena vi vide vi saluta e tira fuori una lettera da un cassetto.

"Salve, questa è una lettera firmata da Oviya Pashiri, a quanto pare Kambal non vuole più distribuire Aether sottobanco, con la fiera alle porte sembra che gli altri Consoli abbiano stretto le maglie della sorveglianza, neppure io riesco a contattarlo. Passando alle cose più serie, abbiamo ovviamente contattato alcuni uomini di Gonti, ma sembra che lui sia sparito dalla circolazione, alcuni suoi uomini lo hanno tradito e lui è stato costretto alla fuga, quindi non potremo contare su di lui per un po', probabilmente fino a dopo la Fiera. E ora veniamo a voi,, miei cari signori. Come ben saprete, le foreste di Peema sono ricche di Aether e il Consolato ha aumentato la sua presenza in zona, in vista della Fiera stanno cercando di ottenere più Aether possibile, da far usare a tutti gli Inventori accreditati. Quel luogo è la nostra unica possibilità per ottenere l'Aether di Oviya. Voi non avete idea di quanto quella donna sia disposta a pagare per ottenere un po' di Aether e la nostra organizzazione ha sempre bisogno di denaro". Il vedalken si mette a sogghignare, le storie su di lui non sono positive ma viene considerato un "male necessario" per i Rinnegati, fino a che il Consolato avrà il monopolio sul commercio di Aether e imporrà le sue quote di utilizzo.  "Ma ovviamente non potete andarci così, dovete prepararvi al meglio per questa missione, se riuscissimo a prendere il controllo di quella miniera di Aether potremo iniziare la nostra ribellione". Il Vedalken si tocca il braccio destro, composto interamente di Aether, si dice che abbia viaggiato tra i piani per farselo creare, ma la teoria più accreditata è che sia semplicemente un esperimento andato male. Dopodiche si alza e apre una botola nella stanza. "Ho preparato tutto nella base, seguitemi". Vi fa segno di seguirlo e accende una piccola fiamma con l'indice della mano destra, vi conduce in una grande stanza circolare, illuminata da alcune lanterne, ai lati potete vedere grandi scaffalature piene di oggetti particolari, invenzioni dei vari artefici rinnegati. "Scegliete pure ciò che vi aggrada di più, non fate complimenti". Con il braccio sinistro indica tutta la stanza, con un grande movimento circolare.

 

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Caru Basak

Descrizione

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Un uomo alto e ben piazzato, anche se ormai di umano possiede ancora ben poco. Il braccio sinistro è completamente sostituito da una protesi meccanica, con integrato uno scudo estraibile, mentre il destro è integro solo per metà, attaccato ad un avambraccio bronzeo, con vari pulsanti per cambiare quasi istantaneamente la fine, trasformandola in svariate armi o altri strumenti. Anche le gambe non sono di carne: la sinistra è sostituita da un meccanismo a pistone, che permette una maggior stabilità. Ma la cosa che solitamente provoca più ribrezzo sugli astanti è il volto: normalmente sarebbe anche guardabile, con gli occhi blu e i capelli biondi, se non fosse per l'inquietante occhio meccanico che sostituisce il destro, con svariati cavi attorno ad esso. E, come ad accentuare la sua perduta umanità, ha sulla schiena un serbatoio pieno di etere, che difende con ogni mezzo.
Veste solitamente con pratici vestiti, niente di troppo elegante, ma comunque curati e in buone condizioni, sotto ai quali porta una armatura a piastre lucidata con cura e priva di graffi, con diversi bocchettoni.

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Entro nella stanza di cattivo umore, quasi disturbato dal fatto di dover lavorare per questo individuo, che in altre situazioni avrei già messo a tacere. É un insulto ai Vedalken! Mi ricordo ancora di Davin, l'inventore del nostro reparto. Sempre gentile e con il sorriso in volto. Altro che questo verme schifoso! Vedendo uscire del vapore azzurrino dall'avambraccio, inizio a celare il mio malumore, prendendo posto vicino agli altri convocati. Lo sta facendo ancora! Lo sapevo, questo schifoso essere parlante mi ha anche fatto rompere una delle micropompe. Faccio scattare la mano, trasformando l'indice in un cacciavite, che estraggo e uso per riparare l'entità del danno, senza lanciare uno sguardo all'uomo. Se possibile le sue parole mi fanno perdere la testa ancor di piú, cosa che allunga i tempi della piccola riparazione. Almeno saró assieme a Iqua e Sahivni. È singolare come il fato ci abbia messi insieme di nuovo. E poi ho bisogno di quei soldi, stanno finendo sia le scorte di aether che le medicine per la mamma. Faccio finta di non sentire i discorsi sui soldi e sulla corruzione del Consolato, limitandomi a terminare la mia riparazione e rimettere il cacciavite nel suo scomparto. Seguo quindi "Manosmorta", il nome che ho autoassegnato al Vedalken, per entrare nel magazzino. Lí faccio un fischio ammirato, battendo una pacca sulla spalla di Sahivni, dicendo Vedi di non metterci ore. So che fosse per te potremmo rimanere qui giorni. E non ne saresti comunque soddisfatto, amico mio. Mi avvicino agli scaffali, cercando oggetti interessanti, anche se la definizione potrebbe calzare a piú o meno ogni cosa che si trova in questa stanza.

Dopo una lunga riflessione prendo un fodero vuoto, che uso per far apparire una spada azzurrina, di cui saggio il bilanciamento fin troppo vicino al nostro datore di lavoro, che metto nello zaino, dicendo Dopo dovrai aiutarmi a sistemarlo nella mano, Sahivni. Prendo anche una spilla, che appendo alla camicia e provo ad attivarla usando il pulsante centrale, cosa che crea un campo di forza semitrasparente. Soddisfatto delle prime due scelte, prendo un piccolo tottero, collegato ad un globo azzurro, che penso dove impiantare. L'interno dello scudo potrebbe essere una buona idea. Facilmente difendibile e comodamente usabile. E poi avevo bisogno di un tottero, sono anni che non ne tocco uno. Con la voce piú gentile che riesco a trovare, parlo al Vedalken Saprebbe dirci qualcosa di piú sulla miniera? Tipo se sono presenti altre forze oltre al Consolato? Subito dopo, senza dargli tempo di rispondere, mi giro e parlo alle persone attorno a me, con tono ben piú gentile Buongiorno, son Caru Basak. Come potrete intuire il mio lavoro è quello di difendervi dai pericoli, anche se alcuni di voi già sanno che possiedo altre facoltà, che potranno esserci d'aiuto nella missione. Aspetto le loro risposte, posando l'occhio meccanico su ognuno degli uomini, facendo aspettare volutamente il contrabbandiere di Aether.

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Sahavni

ascolto con relativo interesse quanto detto dal vedalken, troppo preso dall'elaborare l'ennesimo progetto senza ne capo ne coda, quando un piccolo getto di vapore si alza da Caru, per poco non sobbalzo io al suo posto, e lo guardò fisso mentre esegue la piccola riparazione, già pensando a come ritarare tutto il sistema. 

Quando ci porta nella stanza, sgranò gli occhi come un bambino in un negozio di caramelle, la battuta di Caru mi strappa un sorriso Giorni, dai! Un mesetto, più o meno dovevo portarmi una borsa più grande! E girati un attimo pelleblu! 

Senza prestare troppa attenzione al resto della conversazione, mi metto a rovistare tra gli scaffali, lasciando a chi di dovere stendere il piano d'azione, io intanto mi occupo di preparare l'equipaggiamento utile a, beh, a tutto! 

Dopo aver selezionato quanto penso possa servirmi, e aver elaborato almeno altri duecento idee solo guardando qualche piccolo pezzo, mi decido finalmente a parlare al resto del gruppo Piacere, Sahavni, inventore figlio di inventori da almeno otto generazioni dico con un inchino elaborato qualsiasi cosa serva, datemi un martello e ve la costruisco

descrizione 

Spoiler

Basso, anche per un nano, e magro fino all'inverosimile, ha la barba corta poco oltre il mento, ed i capelli tagliati quasi a zero. Porta sempre con se, anche quando dorme, le sue borse degli attrezzi, stipate fino al limite di attrezzi, cavi, bulloni, pezzi di metallo e chissà cos'altro (non lo ricorda neanche lui) anche attaccati addosso, stile bandoliera, porta altri pezzi di ricambio, attrezzi vari, foglietti con scritte incomprensibili, alla cintura ha delle strane capsule piene di una sostanza azzurrina. Ai fianchi gli pende un martello leggero (compagno di officina, forgia, campo di battaglia e chi più ne ha più ne metta) e dietro la schiena quello che pare a tutti gli effetti un tubo di metallo con piccole bande argentate, con un piccolo scomparto blu sul fondo.

@Dm 

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Vado un poco di fretta, ma ho aggiornato la scheda con quello che prendo, poi scrivo sul TdS per come vorrei reschinnare un paio di oggetti

 

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Iqua

Manoeterea, non il più amato dei Vedalken di Ghirapur ma sicuramente uno dei più utili. Conosco le dicerie sul suo conto e so come sia considerato dalla gente, eppure non mi ha mai infastidito più di tanto. La vita è troppo breve per lasciarsi accecare dalle morali quando si tratta di farsi alleati ed in fondo chi non si è macchiato di qualche peccato per portare avanti le proprie cause? È con questo atteggiamento che entro nella sua dimora, senza alcun pregiudizio. La Fiera si avvicina ed il Consolato sta stringendo le sue maglie, rendendo particolarmente difficile il mio doppiogioco in questo periodo, qualche informazione in più ed ottenere il favore di una creatura con le mani in pasta in entrambi gli schieramenti non può che farmi bene.

Quando noto che anche Caru è presente, mi permetto un sorriso interiore, dopo averlo salutato con un cenno del capo. Almeno qualcuno di cui so di potermi fidare. Rimango in silenzio finché il Vedalken spiega la situazione, giocherellando distrattamente con la mia fidata moneta. Ascolto attentamente ogni parola, cercando possibili significati nascosti o espressioni ed inflessioni che mi assicurino della veridicità delle sue parole. Il fatto che lavori con i Rinnegati non è abbastanza per fidarsi di lui. 

Ma continuo a non parlare, lanciando occhiate di tanto in tanto agli altri lì riuniti, giusto per capire con chi ho a che fare. La tentazione di entrare nelle loro menti è forte, molto forte, ma mi trattengo. Meglio risparmiare le forze ed evitare di inimicarmi i miei possibili compagni d'avventura solo per soddisfare la mia curiosità. Inoltre ho cose più importanti di cui preoccuparmi, come la sparizione di Gonti e l'irraggiungibilità di Kambal. Che quest'ultimo preferisca rimanere tranquillo in questo periodo non mi stupisce, non è mai stato uno stupido, ma il fatto che il nostro datore di lavoro non riesca nemmeno a contattarlo mi preoccupa. Inoltre il fatto che i due più grandi contrabbandieri di etere di Ghirapur diventino irraggiungibili allo stesso momento non può essere una coincidenza.

Quando Manoetera ci fa scendere nel seminterrato, aspetto che vadano prima gli altri, preferendo evitare di avere persone dietro di me, ed iniziò con estrema calma a passare in rassegna gli oggetti presenti. La tentazione di trafugarne buona parte è alta, e forse riuscirei a distrarre gli altri abbastanza a lungo da potermelo permettere, ma ancora una volta mi trattengo. Mi limito a prendere con me il minimo necessario, i tre oggetti più interessanti che trovo. Nel frattempo ascolto distrattamente le presentazioni e le domande degli altri.

La domanda di Caru è sicuramente importante. Commento quindi prendendo finalmente la parola, sempre con tono distratto. Ma ad Iqua preme sapere di più sulla situazione di Kambal e Gonti. La loro sparizione contemporanea, proprio quando il mercato nero dell'etere potrebbe diventare più fruttuoso in vista della fiera, lo insospettisce troppo per essere una semplice coincidenza... Esito quindi un secondo, ricordandomi solo all'ultimo che l'unico a conoscermi lì dentro è Caru. 

Il nome è Iqua, semplicemente Iqua.

 

Descrizione

Spoiler

Iqua è un Aetherborn abbastanza gracile e minuto, chiaramente non portato per lavori di fatica o lunghi viaggi. La sua pelle, come quella di tutti i membri della sua razza, è grigia e dall'aspetto pietroso. Lungo tutto il corpo, nelle parti scoperte, si possono intravvedere venature azzurrine, da cui di tanto in tanto sembra fuoriuscire un leggero sbuffo di etere, dando l'impressione che sia ricoperto di intonaco vecchio e screpolato, come fosse sul punto di sgretolarsi da un momento all'altro. Il volto è privo di fattezze quali occhi e bocca e quando parla sembra sempre esprimersi direttamente nella testa di chi lo ascolta. Gli occhi, privi di pupille ed iride, sono di un azzurro intenso. Indossa abiti finemente decorati e chiaramente di ottima fattura: un paio di pantaloni di seta di un grigio scuro, adornati con filamenti dorati, una camicia di lino bianca sormontata da un gilet in cuoio blu con elaborati innesti di metallo e argento. Una giacca dello stesso cuoio pregiato, questa volta quasi nera, senza maniche e lunga fino alle caviglie, gli copre le spalle. Dietro la schiena porta un arco corto ed una lancia finemente intarsiati ed incisi, al collo una collanina d'argento semplice quanto elegante ed ai polsi una serie di bracciali di svariati metalli. In generale sembra chiaramente far parte della créme di Ghirapur, vestito adeguatamente per muoversi nelle ville dei più rispettabili membri del consolato.

Iqua.jpg

@DM

Spoiler

Giusto perché Iqua preferisce non fidarsi di nessuno andrei di Insight +6 sulle parole di Manoeterea, per assicurarmi che non ci stia mentendo.

Inoltre attualmente ho come Focus la disciplina Mantle of Awe (+2 alle prove di Carisma)

 

 

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Bliksem

Vengo convocato assieme ad altri tre da Manoeterea, individuo non dei più raccomandabili, ma di certo utile alla causa dei Rinnegati.
Le voci sulla sua reputazione mi interessano poco, se non quelle sul suo braccio che in qualche modo sembra contenere aether "...mi piacerebbe proprio sapere cosa gli è successo...purtroppo non sarà oggi...". Quando poi il Vedalken apre la botola che porta ad un magazzino di artefatti incredibili, concedendoci di prendere tutto ciò che ci aggrada.

Bliksem -dico in risposta alle presentazioni
Mi preoccupa poco la sparizione di Gonti, si starà organizzando per mantenere il suo commercio di aether, e quella di Kamabl potrebbe essere collegata.
Se i controlli diventeranno più severi entrambi staranno cercando nuovi canali per i loro commerci.
L'importante ora è questa missione, lasciamo a chi ha tempo le speculazioni.

Lasciando quindi che Manoeterea risponda alle domande di Caru comincio a guardarmi attorno alla ricerca di quello che mi serve

@Descrizione

Spoiler

Bliksem è un aetherborn e come tutti i suoi simili ha la carnagione grigia, nessun naso o bocca, gli occhi sono in realtà due cavità da cui si vede brillare l'aether che risiede all'interno del loro corpo. Non è particolarmente alto e la sua corporatura è piuttosto snella.
Avvolto in un mantello scuro che cela una balestra e una coppia di pugnali a primo impatto non appare certo una figura rassicurante, nonostante gli abiti di buona fattura che indossa.

ps: non mi fa caricare immagini da link, non so perchè...ma l'ho messa come immagine del profilo :) 

 

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Khitan

Spoiler

Manoeterea ha detto la verità, sapete che è una persona viscida e manipolatrice ma per ora le sue intenzioni sembrano buone nei vostri confronti

Manoeterea si avvicina a Caru e tira fuori una piccola mappa.

Questa è la mappa della zona, sappiamo che gli uomini del Consolato sono arrivati da poco nella zona, quindi non hanno ancora allestito campi permanenti o fortificazioni, probabilmente non hanno completo supporto logistico, le ultime notizie sono di tre giorni fa, in ogni caso, quindi non posso dirvi molto di più.  Poi riarrotola la mappa e la consegna a Caru. Per quanto riguarda Kambal so solo che si è recluso nella sua magione fuori Ghirapur, solo alcuni altri Consoli sono state ammessi alla sua presenza, le fonti ufficiali parlano di grave indisposizione dovuta all'età, ma io so che in realtà sta nascondendo tutte le tangenti e i favori che ha ricevuto negli anni, e credetemi, non sono pochi. Gonti invece è scappato da Ghirapur, non si sa ancora dove, dopo che il Consolato ha fatto irruzione al suo mercato nero.

Manoeterea si volta e si allontana da voi per andare verso una piccola porta nascosta tra gli scaffali. I miei ospiti mi vorranno perdonare, ma c'è qualcuno che richiede me e i miei servigi, sentitevi liberi di chiedere informazioni ai miei piccolini. Con un gesto della mano di Aether attiva cinque piccoli totteri, grandi come un piccione, che si avvicinano a voi.

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Sahavni

ascolto con maggior attenzione stavolta le parole del vedalken, anche se mi interessa poco di dove si siano andati a cacciare i due pezzi grossi, ma molto di più dove si trova l'aether e come raggiungerlo. Piacere di conoscervi tutti, e spero che ci vada tutto liscio come l'olio per questa piccola scampagnata 

do uno sguardo distratto alla mappa, ma più che altro mi rivolgo ai totteri, ammirando i piccoli macchinari Allora, si sa qualcosa su quanti sono gli uomini del Consolato e come sono disposti? Giusto per non prepararci contro dieci e trovarne cento

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Cobb

 

Cammino tranquillo e silenzioso dietro Bliskem, ho imparato con il tempo a conoscere un po' questo gracile contenitore di etere. 

Vagando per le foreste, ci siamo incontrati ed aiutati in alcune occasioni, sempre tramite lui ho conosciuto, seppur poco i presenti in sala.

Per quanto riguarda manoeterea, lui è quelli della sua fama sono conosciuti perfino da chi vive nelle foreste.

Mi preoccupano le condizioni in cui ridurranno la foresta, in questa corsa all'etere...

Grugliasco un " Io sono Cobb " nel giro delle presentazioni, rimanendo poi per il resto del tempo alle spalle del aetherborn, con le mani poggiate sull'elsa del maglio da guerra.

Scendo con qualche difficoltà, considerata la stazza, per le scale che portano allo scantinato delle meraviglie, prendendo alcune cose ed indossandole direttamente.

Lascio quindi che il tottero mi ronzi attorno senza dargli peso, aspettando di capire quali saranno le decisioni.

 

@Descrizione

Spoiler

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Caru Basak

Prendo la mappa appena il Vedalken ci lascia, aprendola nuovamente e studiandola. La metto al centro della stanza, prima di avvicinarmi ai totteri con meno irritazione rispetto a qualche secondo fa. Manosmorta è andato, per fortuna. Ora potró pensare con piú libertà e elaborare un piano decente. Facendo scattare un nuovo meccanismo, faccio apparire il mio vecchio scudo, inserendo in una cavità la sferetta blu, che allaccio al serbatoio di etere con i fili liberi che porto sempre nella borsa. Il tottero che ho in mano prende il volo, lo guardo soddisfatto prima di tornare a parlare agli altri Se non ci sono postazioni fisse dovremmo sfruttare una tattica di rapidi assalti mordi e fuggi, in modo da sfiancare gli uomini del Consolato e non permettergli di riorganizzarsi. Io potró fare una prima ricognizione dall'alto, ma preferirei avere il supporto di qualcuno di voi. Concludo facendo apparire sulla schiena le ali metalliche che Sahivni mi ha installato qualche mese fa, prima di aggiungere Ma per elaborare un decente piano d'attacco, sarebbe utile conoscere meglio le vostre capacità. Nonostante possa fare una stima a logica, preferirei averne conferma dalla vostra voce. Concludo fiducioso, ben sapendo che i Rinnegati non prendono mai inetti tra le loro fila. Soprattutto l'altro Aetherborn. Non sembra un combattente e non si porta dietro ferraglia come Sahivni, magari è qualcosa di piú subdolo, come Iqua. Cobb sembra essere un forte guerriero, ma magari potrebbe stupirmi. Mentre aspetto le loro risposte, parlo ai totteri di Manoeterea Gli elfi locali sono aggressivi o pacifici? Sarebbe possibile allearsi per scacciare gli uomini del Consolato?

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Un paio di totteri si avvicinano a Casu per ascoltare la sua domanda e poi svolazzano via, verso una tavolata a lato della stanza e cercano tra i fogli con le loro zampe uncinate. Dopo qualche secondo tornano con due fogli fittamente scritti in una grafia molto particolare.

Casu

Spoiler

Nel primo foglio trovi quella che sembra una planimetria di una struttura sotterranea a quattto piani, molto grande e contorta. Il secondo invece è un accordo tra gli Elfi di Peema e il Consolato che dà agli uomini del Consolato pieno controllo su quell'area della foresta. Il retro del foglio è scritto in modo diverso e parla del malcontento che questa decisione ha scatenato in alcune popolazioni più tradizionali della zona.

 

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Iqua

Quando Manoetera si congeda e si ritira nell'altra stanza la tentazione di provare il diadema metallico appena preso dai suoi scaffali per sapere cosa gli passa per la testa, unito a quello di intrufolarmi aldilà della porta per vedere chi sia questo suo nuovo cliente, si fa fortissima. Con le mie capacità ed i nuovi giocattolini gentilmente offerti sono anche abbastanza sicuro che ce la potrei fare. Ma Manoeterea non è uno sprovveduto, la possibilità che abbia più di un sistema di allarme per evitare incursioni indesiderate è troppo alta e non voglio certo inimicarmi uno con il suo potere. 

Ciononostante mi avvicino alla porta, passando lievemente la mano su di essa, mentre tento con ogni fibra del mio corpo di tenere a freno la curiosità. Nel frattempo ascolto gli altri parlare. Caru va diretto al sodo come al solito: una delle sue caratteristiche che apprezzo di più. Non mi rimane abbastanza tempo su questa terra per perdersi in chiacchiere inutili. 

Mi volto quindi verso il gruppo, soffermandomi particolarmente sull'altro Aetherborn. Non è la prima volta che lavoro con miei simili ma sono sempre affascinato dal modo di pensare dei singoli Aetherborn. In pochi capiscono cosa voglia dire vivere così poco. 

La specialità di Iqua è l'infiltrazione, mettiamola così. Rispondo alla domanda di Caru, rivolto agli altri più che a lui che già conosce i miei talenti. Non voglio espormi troppo, nonostante siano chiaramente tutti affiliati ai Rinnegati è ancora presto per fidarsi degli altri membri del gruppo. È abile nel passare inosservato e nel far passare altri inosservati assieme a sé, oltre che nell'ottenere informazioni su più o meno tutto e tutti se gli viene fornito abbastanza tempo. Mi muovo quindi a grandi passi verso la mappa posta al centro della stanza, abbandonando con riluttanza la porta. La osservo per alcuni minuti, cercando di memorizzare più dettagli possibili. Dalle parole di Manoetera dovrebbe esserci una qualche miniera nella zona. L'intuizione di Caru sugli elfi potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Se almeno alcuni di loro fossero contrari ai movimenti del consolato potremmo tentare di convincerli a creare distrazioni per permetterci di raggiungere la miniera non visti. Alzo gli occhi dalla mappa guardando gli altri. Se potessimo evitarlo Iqua preferirebbe non esporsi troppo con attacchi di persona alle forze del Consolato. Crede che avremo bisogno di più informazioni sulla miniera in sé, il nostro reale obiettivo, prima di poter stilare un piano adeguato.

Esito alcuni secondi, pensando al miglior modo per approciarsi alla missione. Iqua esplorerebbe la miniera cercando di attrarre meno attenzione possibile e solo dopo, una volta ottenute tutte le informazioni possibili, penserebbe a come garantirne il possesso ai Rinnegati.

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Sahavni

D'accordo con Iqua, fare piani senza sapere bene cosa andiamo ad affrontare è folle. Raggiungiamo la zona, facciamoci un'idea anche vaga della situazione, e da lì iniziamo a stilare una linea d'azione. Altre proposte? Detto ciò, e visto che Casu sta già studiando la mappa, tiro fuori un piccolo congegno da una delle mie millemila sacche e mi metto a lavorarci su, prestando comunque orecchio alla conversazione, più o meno

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Caru Basak

Leggo i fogli con particolare interesse mentre ascolto la proposta di Iqua. Sfuggevole e ambiguo come sempre. Ma questa volta probabilmente non potrà mantenere l'anonimato nei giochi. A meno di non far intervenire forze Rinnegate. Alzo la testa dalle carte, dicendo Concordo che sia necessario una ricognizione prima di agire, ma in questo caso dovremo probabilmente agire. Chiedere aiuto alle forze dei Rinnegati è da escludere, attirerebbe troppo l'attenzione. Dobbiamo trovare un modo per nascondere le nostre tracce. In compenso queste carte paiono confermare la mia ipotesi: non tutti gli elfi sembrano essere felici dello sfruttamento della miniera, nonostante abbiano stretto un accordo con i Consoli. Dovremmo stare attenti alle parole da usare con le tribú. In ogni caso avrei bisogno di un'ora per sistemare la destra. Concludo mentre rifletto sul da farsi, aspettando le risposte dai due sconosciuti. 

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Bliksem

Mentre continuo a cercare tra gli artefatti che ci sono stati messi a disposizione, con Cobb che mi segue a breve distanza, ascolto il proseguire della conversazione, notando come le risposte vengano portate a Casu da dei totteri. Averne uno sarebbe molto utile, soprattutto se potesse portare il mio peso.

Per l'infiltrazione e il sorvolare l'area credo di poter esser d'aiuto, conosco anch'io qualche trucchetto utile - dico continuando la mia ricerca
Sono d'accordo con voi, fare un piano elaborato ora non è pensabile, ma se riusciamo a sorvolare la zona e trovare aiuti tra le tribù elfiche sicuramente ci tornerà utile.

Voltandomi poi verso Cobb - Hai già trovato qualche artefatto che ti piace?

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Cobb

 

Allaccio la cintura alla vita, sistemando al contempo le fibie di protezione, incrociandole fra petto e schiena, infine metto l'anello, emettendo un basso brontolio di compiacimento, in risposta alla domanda di Bliskem.

Mi avvicino quindi al tavolo per osservare meglio la mappa, in fondo conosco bene la foresta. 

" Io sono Cobb " accompagnato da un colpo dato con la testa del martello sul pavimento, segue la proposta di un sopralluogo volante della zona, non chiarendo però al resto dei presenti se si tratti di un gesto di assenso o di voglia di spaccare qualche testa.

Magari entrambe le cose...

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Iqua

Ascolto le parole di tutti, lanciando uno sguardo scettico alla reazione di Cobb ed al suo martellare il terreno. Forse avete frainteso... Iqua non intende tergiversare, la vita è troppo breve per perdere tempo. Iqua intende agire. Mentre parlo ricomincio a giocherellare con la moneta, dopo averla tolta nuovamente dalla tasca. Dice solamente che la nostra prima azione dovrebbe essere esplorare la miniera e capire come mantenerne il possesso. Prendo un attimo di respiro, analizzando velocemente le cose dette dal resto del gruppo. E se gli concedete avrebbe un barlume di piano.

Non ricomincio subito a parlare, lascio passare quel paio di secondi necessari a creare suspance. Certo, la vita è breve, ma non siamo forse qui per godercela? E quale modo migliore di un po' di teatriche e showmanship per farsi ascoltare? La prima impressione è sempre fastidio, ma certi atteggiamenti rimangono impressi in chi osserva ed a lungo andare portano ad ottimi risultati. Il mondo non è forse pieno di governanti inetti ma scelti per la loro grande capacità di farsi amare dalle folle?

Sfruttando le idee e la capacità di ognuno potremmo avere delle possibilità. Messer Bilskem potrebbe sorvolare la zona, dandoci un'idea più precisa di come sono disposte le truppe del consolato e di eventuali punti di vantaggio. Non so se sia in grado di portare qualcuno con sé in tale ricognizione ma se possibile eviterei di muoverci da soli. Nel frattempo il resto del gruppo potrebbe provare a contattare queste tribù elfiche contrarie al Consolato, promettere loro qualcosa in cambio del loro aiuto e, in caso accettassero, grazie alle informazioni di Messer Bilskem si potrebbe coordinare con loro una serie di attacchi che distraggano gli avversari, permettendo al nostro gruppo di avvicinarci più facilmente e furtivamente alla miniera. Il Consolato darebbe la colpa agli elfi, nessuno sospetterebbe di noi e dovremmo poterci permettere un'ispezione più tranquilla.

Finisco di parlare, facendo un minuscolo inchino con la testa. Forse si tratta di un piano astruso e di dimensioni troppo grandi per le nostre possibilità, ma l'esperienza mi ha sempre insegnato che pensare in piccolo non porta altro che a piccoli risultati.

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Caru Basak

Non male come idea, Iqua, decisamente niente male. Ma c'é un piccolo dettaglio che non vi ho distrattamente spiegato: non tutte le popolazioni elfiche son contrarie al Consolato, solo le frange piú tradizionaliste. Credo non parlerebbero con piacere con persone come me o SahavniConcludo conscio degli effetti che puó provocare il mio aspetto agli estranei. Già metto in difficoltà la gente comune, figuriamoci su degli elfi sospettosi verso la tecnologia e tradizionalisti. Lancio poi uno sguardo perplesso al grosso uomo che dice di chiamarsi Cobb, anche perché sembra incapace di parlare. Hai per caso perso la facoltà di costruire frasi sintatticamente logiche? Perché per quanto tu mi sembri un combattente decisamente questo potrebbe rappresentare un problema durante la fase di infiltrazione. Chiedo rivolto anche all'aetherborn al suo fianco, che sembra conoscerlo bene. Tiro poi fuori la mappa della miniera, mettendola sul tavolo sopra a quella della foresta, aggiungendo Come ho già detto io posso andare in avasconperta aerea con Bliksem, conosco anch'io dei modi per passare inosservato, nonostante possa sembrare strano.

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Mentre discutete sul da farsi la porta si apre, Manoeterea emergi dall'uscio insieme a una nana di carnagione olivastra. Spero che abbiate trovato qualcosa di vostra gradimento nella mia collezione. Lei è Arna, vi porterà lei a Peema. Avrete tempo per pensare al piano di attacco durante il viaggio. Il vedalken indica con un dito della mano normale la donna, che vi guarda con un sorriso appena accennato, senza parlare. Notate che Manoeterea richiama a sè i totteri e li disattiva, muovendo la mano di etere. Ah, prima che mi dimentichi, ho preparato pure le vostre provviste, non avrete problemi per circa due settimane, dipende da quanta fame avrete in quella foresta. Si mette a sogghignare all'ultima frase e poi vi congeda con un ampio gesto della mano eterea. Ci si vede al vostro ritorno mie cari. Mentre si volta sentite che dice qualcosa, ma un rumore meccanico lo sovrasta, un tottero grosso come un cane di media taglia si alza e vi guida fino alla botola e poi fino all'uscita della casa. 

Arna prende la parola. Allora signori, la mia nave è attraccata poco fuori città, sapete come sono viste le nostre attività da parte del Consolato, ci vogliono circa due ore per arrivare e si sta facendo ora di pranzo, vi va un bel pasto caldo condito da una pinta di buona birra? Il nostro comune amico ci ha messo a disposizione un po' di soldi per la nostra spedizione.

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Cobb

 

Un rugliare (verso dell'orso) roco e un sorriso sghembo, quasi più un mostrare le "fauci", è quello che Caru Basak ottiene in risposta. 

Spetterà come sempre a Bliskem rendere chiare a tutti le sue risposte, in fondo non è colpa mia se nessuno capisce la mia lingua.

Mi volto verso la porta dalla quale escono i due quasi un'istantante prima che questi la aprano. Ascolto entrambi, poi alla proposta della nana rispondo con un "Io sono Cobb" carico di felicità in previsione della birra e del pranzo 

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Sahavni

quando entra la nana, per la prima volta potete notare che il sottoscritto mette via con rapidità ogni cosa abbia nelle mani, e per poco non mi parte un fischio molto poco educato. Quando nomina la nave volante, lo ammetto, il fischio parte senza possibilità di oppormi Sahavni, mi cara, e ti chiedo perché fermarci alla prima birra. Il primo giro lo offro io, alla faccia di chi ci vuole morti!

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