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--SOLE NERO-- (Tdg)


Kelemvor

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Kalera Vender, la dama d'acciaio

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Kalera è una donna alta e muscolosa anche se il suo fisico non nasconde una certa femminilità, gli occhi sono verdi e penetranti, i capelli castani ramati mentre le sue mani potrebbero invece trarre in inganno visto che sono callose e grandi.

la dama veste sempre di vesti di colore arancione e nero (i colori dell'araldica di familiare) e spesso su di esse compare il simbolo del casato regnante a cui la sua famiglia si è sottoposta, un grifone rampante bianco.

tuttavia Kalera si vede poco con quel tipo di vesti, essa infatti veste quasi più spesso l'armatura, un insieme di placche d'acciaio montate su un supporto imbottito che cela la cotta di maglia sottostante. le braccia e le spalle sono particolarmente corazzate mentre le gambe sono anche esse ricoperte di metallo ma senza intralciare il movimento.

da sotto la corazza un tabarro mezzo arancione e mezzo rosso esce a coprire le cosce e su di esso svetta il simbolo del grifone bianco, sul petto un giustacuore è decorato con il simbolo della mano guantata di Torm.

infine l'elmo con celata, il massiccio scudo, più grande di quel che solitamente i militari di fanteria utilizzano e una pesante mazza completano il quadretto.

l'armatura sembra quasi nuova dalle manutenzioni pressochè maniacali della donna. tuttavia Kalera viene spesso scambiata per un uomo proprio grazie a quest'armatura quasi impenetrabile che nasconde le sue forme femminili e alla eco che la sua voce che esce dallo spesso elmo. la donna porta sempre al dito un anello d'oro con il sigillo di waterdeep alla cui base è incisa una piuma.

 

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Adèle Lacroix, la Maschera

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Fisico slanciato e flessuoso, non dissimile da quello di una danzatrice. Pelle chiara, capelli biondissimi e raccolti in una lunga treccia a spina di pesce. Indossa un'armatura di cuoio color avorio abbastanza leggera, in modo tale da permettergli di indossare al di sotto di essa una corta tunica di sciamito bianco recante il sigillo della Vigilanza della città di Waterdeep. . Una sottile fragranza di iris accompagna la ragazza. Alle braccia tiene dei bracciali d'argento incantati. E' armata di pugnale, che tiene al fianco destro, e di arco, sua fidatissima arma. La faretra con le frecce è assicurata alla schiena. I lineamenti della ragazza sono una perfetta mescolanza tra quelli umani ed elefici, presentandosi quindi come un'insolita bellezza aliena di innegabile avvenenza per molte razze senzienti. L'espressione è morbida, quasi ovattata e fa spiccare sempre un sorrisino un po' timido, tradito però da uno sguardo fisso che spesso si perde malinconicamente nel vuoto. La voce è vibrante e leggera, come una carezza ed adattissima a compiere dei virtuosismi canori di elevata qualità. Uno scintillante anello d'ametista riluce sull'anulare sinistro. 

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Eragleth "Il Gigante Buono"goliath barbaro

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Eragleth è un goliath sulla trentina, ma la sua pelle, grigio olivastra, non presenta le striature più scure caratteristiche della sua razza e che variano da individuo ad individuo. I suoi occhi sono azzurri come il cielo, la testa completamente glabra ed il volto è quello di un individuo duro, a tratti stoico, ma non cattivo. La sua statura è imponente, rapportata alle altre razze umanoidi, avendo raggiunto i due metri e mezzo all'incirca con un fisico muscolo, una figura davvero possente a cui calza a pennello il soprannome Gigante Buono.

Eragleth gira a torso nudo con solo dei pantaloni di pelle e degli stivaletti di cuoio, ma nei climi più caldi ed umidi gira addirittura con solo delle corte braghe, a coprirgli le pudenda, e dei calzari a causa della sua insofferenza per le temperature più temperate della Costa della Spada rispetto al clima rigido che c'è sulle alte montagne della catena del Dorso del Mondo dove è nato e vissuto fino a qualche anno fa. Porta in vita un cinturone a cui tiene appesa una mazza ed un lungo coltello; con sé porta sempre un grosso martello a due mani, la sua arma preferita, di chiara fattura nanica, decorato con diverse rune e dall'aspetto davvero micidiale, soprattutto nelle sue mani. Al collo ha appesa una collana dalla fattura più rustica, fatta di ossa e pietre e che porta al centro un monile dalla strana foggia e fatto di quarzo bianco.

 

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Norman Stempuff

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Norman è uno gnomo che sembra piuttosto vecchio, quando invece per gli standard gnomici è ancora nel pieno dei suoi giorni. Non è molto alto, i suoi capelli rossicci sono rasati in cima alla testa e li tiene lunghi ai lati, in modo che si congiungano con la barba e le basette; ha gli occhi azzurri anche se non si vedono quasi mai perché sono sempre coperti da degli spessi occhiali.

Indossa sempre dei vecchi vestiti da meccanico sporchi d'olio, bruciacchiati e con varie macchie causate dai reagenti alchemici sotto una leggera armatura in pelle; alla vita porta una grossa cintura con migliaia di scompartimenti e oggetti attaccati, oltre ai suoi principali attrezzi per effettuare riparazioni o rapide modifiche e ad un semplice pugnale. Porta al polso un grosso orologio con più quadranti ed una miriade di lancette, è così grande che gli copre tutto il braccio fino a quasi raggiungere la spalla; i suoi guanti sono rinforzati con placche in metallo, dalle quali si possono vedere vari cavi elettrici che vanno a congiungersi in un piccolo disco, anch'esso metallico, posto sul palmo.

Sulla schiena ha una balestra in legno, finemente intagliata e decorata con simboli nanici, sul fianco esterno dello stivale destro vi è un supporto metallico con giroscopio al quale è fissata una faretra per quadrelli, mentre sul torso ha una striscia di pelle ben fissata che funge da cartucciera per il suo fucile.

Il suo fucile, prodigio della tecnologia moderna e la sua invenzione migliore, a detta sua; anche se è molto ben strutturato sembra solo un ammasso di rottami montati per avere la forma di un fucile, ma in verità tutti quei "rottami" sono aggiunte funzionali che migliorano le prestazioni dell'arma.

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Miro, Figlio della Tempesta

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Miro è un giovanissimo mezzelfo dai corti capelli argentei e occhi di un verde intenso, quasi nero. Nonostante l'altezza, di un metro e settanta, i lineamenti del suo viso svelano immediatamente la sua giovane età.

Il suo vestiario è composto da una camicia bianca comune e dei pantaloni marroncini con grosse tasche, tenuti su da una cintura di cuoio scuro a cui sono fissate le sue armi: due pugnali sul lato destro ed uno stocco col sinistro, ogni lama nel proprio fodero. Fa eccezzione la balestra leggera, assicurata alla schiena. Porta anche degli stivaletti di cuoio e dei guanti anch'essi di cuoio, tutti più o meno dello stesso colore della cintura. Sopra tutto ciò indossa la sua armatura, composta da un corpetto, copriavambracci e schinieri, questi ultimi legati rispettivamente ai guanti e agli stivali.

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Mese di Flamerul (marea d'estate ).

26° giorno .

Decima ora del mattino . 

Nel caldo umido della mattina arrivate in prossimità delle mura della Città del "mai inverno" , ognuno con le sue motivazioni , ognuno con la sua storia . 

Chiamata anche "Gioiello del Nord", Neverwinter  è un centro di cultura che non ne da sfoggio, un luogo dove la gente è indaffarata ma non avara, un posto affascinante che non è bizzarro. La città è principalmente conosciuta per i prodotti dei suoi abili artigiani: lampade di vetro multicolore, orologi di precisione ad acqua e gioielli stupendi. E' anche famosa per i suoi giardini, riscaldati dalle acque incredibilmente calde del Fiume Neverice. D'estate i giardini forniscono ai mercati gran quantità di frutta, mentre d'inverno rallegrano l'atmosfera con i loro fiori. Le meraviglie architettoniche della città sono i suoi tre ponti: il Delfino, la Viverna Alata, e il Drago Addormentato. Ognuno dei ponti è stato lavorato per dargli la forma della creatura da cui prende il nome. Neverwinter e il suo signore, Lord Nasher Alagondar sono quasi sempre stati alleati con Waterdeep nella lotta contro Luskan e gli Orchi.  

La carovana multiforme composta da carrozze nobiliari , carri dei mercanti e avventurieri a cavallo , viene smistata a dovere dalla milizia cittadina . Come al solito , ai nobili viene attribuito il permesso di entrare dalla porta nord che si affaccia sul quartiere nobiliare  , mentre gli altri vengono indirizzati verso la porta ovest . 

Tutta la Città è in fermento per la grande festa che inizierà il giorno successivo . Un legiadro profumo di fiori misti pervade le strade,  mentre i mercanti si recano al quartiere del mercato per preparare le loro postazioni in tutta fretta . Un gran via vai di mercanti ,avventurieri e semplici curiosi .

Entrando in Città ognuno di voi si reca in quella che sarà la sua dimora provvisoria.  

Eragleth e Miro 

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Dopo avervi pagato Wulfang vi congeda , sicuro di rivedervi in giro per la Città . In cerca di una locanda girate chiedendo informazioni,  costretti da prezzi esosi e camere non disponibili ripiegate su una locanda in periferia . " il morto che sorride" è una locanda di medio/basso livello che prende il nome dal fatto che normalmente è asilo per i parenti dei defunti del vicino cimitero .

Sistemate i cavalli nella stalla vicina ed entrate .

Nonostante le premesse , la locanda vi appare confortevole e festosa .

Norman

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Arrivi in città con il tuo carro . Non hai mai visto cosi tanta gente in vita tua . Cerchi in giro una locanda confortevole ma non troppo esosa e alla fine riesci a trovare una discreta sistemazione presso la locanda del "morto che sorride". Una locanda di medio/basso livello che prende il nome dal fatto che normalmente è asilo per i parenti dei defunti del vicino cimitero . Sistemi carro e cavallo nella stalla vicino alla locanda e fai per entrare . Sbuffi notando in lontananza il "gigante buono " ed il " figlio della tempesta " entrare nella locanda . Poi alzi le spalle pensando che in fondo non te ne frega più di tanto ed entri .

Nonostante le premesse , la locanda ti appare confortevole e festosa .

Adele 

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Resti un po' frastornata dalla confusione in Città e quasi ti penti di essere venuta in questo caos di persone e razze multicolore . Poi pensi alle buone intenzioni di tua madre e decidi di cercare una locanda lontana dal caos . Chiedendo riesci a scovare una locanda descritta come "un posto tranquillo " . Scorgendo l'insegna e notando il vicino cimitero comprendi la tranquillità a te descritta . " il morto che sorride" una locanda di medio/basso livello che prende il nome dal fatto che normalmente è asilo per i parenti dei defunti del vicino cimitero .

Sistemi il tuo fidato destriero ed entri seguendo l'esempio di uno gnomo che ti precede. 

Nonostante le premesse , la locanda ti appare confortevole e festosa . 

Eragleth, Miro, Norman, Adele

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Entrate nell'ordine descritto ed ora siete insieme vicino al bancone dell'oste.  

Dodicesima ora del pomeriggio :

La locanda semicircolare contiene una dozzina di tavoli quasi tutti pieni . Gente chiassosa di diverse razze beve e mangia allegramente e vi accorgete che in effetti il vostro stomaco brontola per la fame . Nonostante lo schiamazzo, gli astanti non vi sembrano potenzialmente ostili o avanzi di galera . 

L'oste al bancone è intento a pulire boccali in vetro in cui probabilmente spillera' la birra della botte posta su di un lato del bancone . 

Un uomo di mezza età circa , leggermente in sovrappeso , calvo e con una barba leggermente brizzolata , tipica faccia da oste di periferia . 

L'oste affabilmente si rivolge a voi considerandovi erroneamente un unico gruppo.  

Siete in cerca di una camera ? . Siete arrivati appena in tempo miei signori . Ho l'ultima stanza quadrupla e un' ultima singola . 

L'uomo vi sorride gioioso mentre due donne , di età differente ma dai tratti somatici somiglianti,  servono i tavoli con maestria e perizia. 

 

Kalera 

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Arrivi a villa fiorita con il tuo seguito , il personale di servizio della tenuta ti aiuta a smontare da cavallo dopo i consueti inchini reverenziali. Mentre il tuo seguito si allontana con il personale di servizio ed i cavalli , il maestro di cerimonia ti si avvicina . Mantenendo una flemma di serietà e riverenza , tipica del ruolo ricoperto , l'uomo ti dà il benvenuto mentre si inchina leggermente . 

benvenuta a villa fiorita Lady Kalera . Io sono dolfin,  maggiordomo personale di Lady Marion nonché maestro di cerimonia . Prego , siate cosi gentile da liberarvi delle vostre vesti da battaglia prima di entrare.  Lady Marion non ama indumenti da guerra all' interno della propria casa .

Il maggiordomo batte le mani , due giovani ragazze seguite da un energumeno rozzo in viso, escono dalla porta con l'intento di aiutarti a togliere la pesante armatura . 

Gurdandoti in giro resti estasiata nel vedere il magnifico giardino che costeggia la strada lastricata che dal cancello arriva alla villa . Una meravigliosa fontana , raffigurante una sirena intenta a reggere un anfora da cui fuoriesce dell' acqua , campeggia di fronte alla porta di ingresso .

Vorresti scorgere bene la conformazione della villa è la sua ampiezza ma guardando in alto i tuoi occhi vengono leggermente accecati dal sole cocente . Anche se non lo ammetteresti mai , ti senti come dentro un forno da panettiere . Estremamente sudata e accaldata sei consapevole che presentarsi in tali condizioni al cospetto della zia sarebbe altamente disdicevole . 

 

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Adèle Lacroix

DM, Eragleth, Miro, Norman

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La confusione, il rumore assordante, le urla, gli schiamazzi dei mercanti e tutti i vari annessi, non li ho mai particolarmente apprezzati. Mi confondono e mi spiazzano, e anche in fatto d'ansia non sono per niente d'aiuto. Ma Harietta mi ha esortato di cuore a godermi la festività ed infondo sono certa che un'occasione del genere possa avere anche risvolti piacevoli. Del resto potrei anche improvvisare una piccola esibizione ... non mi dispiacerebbe ritagliarmi un piccolo spazio tutto mio in mezzo alla festa, inoltre cantare mi fa sempre stare meglio. 

Sospiro leggermente mentre scendo da cavallo rimirando con un pizzico di amara ironia l'insegna della locanda. "Bé si, sarebbe piuttosto preoccupante se questo posto non fosse tranquillo" Constato divertita. 

Una volta sistemata Theà nella stalla, seguo a ruota un ... bizzarro gnomo che entra proprio un istante prima di me. Lascio vagare per alcuni istanti lo sguardo sul suo insolito equipaggiamento, ma mi rendo conto che potrei risultare piuttosto fastidiosa nel fissare in quel modo una persona. Inoltre io detesto che lo facciano con me, quindi mi limito semplicemente ad accostarmi al bancone come altri astanti entrati prima di me. A quanto pare le sorprese non sono finite, poiché un imponente goliath, che sembra essere tutto tranne che freddoloso, svetta in cima alla fila di cui io sono la coda. 

Scrollo il capo e mi limito a sorridere lievemente a tutti. In particolare all'oste: "Confido nella possibilità di poter prendere la stanza singola, allora" 

Quando parlo mi piace sempre tenere un tono di voce abbastanza basso: alzo la voce solo per cantare. Ebbene si, chiamasi ... timidezza. 

Non mi darebbe fastidio condividere la stanza con degli uomini infondo. Non sono una pudica ragazzina patrizia. Sono nata tra fogne e vicoli, c'è ben poco che riesce a scandalizzarmi e sono più che capace di difendermi. Il punto è che ... preferisco la solitudine alla compagnia, soprattutto nell'intimità del riposo.

Che strana creatura che sono! Un Bardo introverso. Bé, del resto la particolarità è la forza di questo mondo 

 

 

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Norman Steampuff

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Lascio il carro fuori dalla locanda, lego per bene il cavallo alla sua postazione e comincio a posizionare una serie di dispositivi antifurto sul carro, per evitare di subire furti. Dopodiché azioni un piccolo interruttore sul bordo del mio orologio, azione al quale segue un leggero BIP, poi mi dirigo verso la locanda.

Come se non ne avessi abbastanza... quei due che mi rubano i clienti sbuffo visibilmente scocciato una volta entrato, poi mi dirigo al bancone.

Ascolto l'oste, poi commento Nessun problema, prendo uno dei letti nella camera da quattro. Ah giusto, posso ordinare una buona scodella di zuppa e un bicchiere di vino?

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Kalera Vender, la dama d'acciaio. (umana chierica)

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giungo a cavallo a Villa Fiorita con il mio seguito, divertita dal vedere i miei aiutanti ammirare il caos della città in fermento ma poco dopo come loro anche io rimango basita all'approcciare la villa della lontana zia. bellissime statue arricchiscono la struttura imponente, perfettamente adatta al ragno di chi la abita. i giardini poi sono qualcosa di meraviglioso, mi girerei meglio per guardarli nel loro splendore ma non vorrei mancare nel mostrarmi austera come da me è spesso richiesto anche se più che altro imposto dal mio stesso codice d'onore.

una volta scesa da cavallo e fatti i dovuti inchini e strette di mano di rito noto lo sguardo un pò confuso di uno dei servitori della villa, probabilemte a sentire il nome dell'ospite che doveva arrivare si aspettava qualcosa di ben diverso di una figura che sembra nient'affato femminile... sorrido divertita sotto l'elmo prima di toglierlo per parlare con il maestro di cerimonia che sta per raggiungermi. un occhiata veloce sfugge in direzione del servitore che ora si mostra ancora più sconvolto pur mantenendo una maschera di artefatta impassibilità.

ascolto le sue parole con attenzione attenendomi all'etichetta, in fondo, pur essendo un servitore della padrona di casa ricopre uno degli incarichi più ambiti dai seguiti nobiliari e questo vuol dire che è comunque uno degli uomini più fidati della Lady, fiducia che non intendo mancare di dare a mia volta.

buongiorno mastro Dolfin. ero già stata avvertita che lady Marion non vede di buon occhio armamenti nella sua tenuta ma al giorno d'oggi le strade sono pericolose e non è mia intenzione farmi sorprendere dagli eventi. vorrei soltanto sottolineare alla servitù della magione che tengo particolarmente al mio equipaggiamento visto che l'ho forgiato io stessa, quindi vorrei che vengano usate tutte le cure possibili. detto questo prima di incontrare la nobile padrona di casa vorrei potermi rinfrescare, se aveste anche delle fragranze profumate sarei felice di farne uso.

mi faccio aiutare dai servitori della casata a togliermi l'armatura, mi faccio letteralmente spogliare da loro e colgo l'occasione per girarmi verso i giardini in modo da ammirarli meglio. rimango così estasiata nel constatare la loro bellezza che quasi non mi accorgo di quando i miei aiutanti hanno finito di togliermi di dosso i pesanti spallacci e i massicci gambali. non posso però non tirare un sospiro di sollievo quando la mia cotta di maglia viene aperta dalle cinghie sul retro e mi viene sfilata di dosso. per quanto io voglia mantenere la mia presenza ben più possente di quella di un altra dama della mia età non posso nascondere che, sopratutto in giornate assolate come queste, il calore prodotto dall'usbergo sia estremamente fastidioso e il sudore che si va a produrre sia quanto di più inappropriato nelle occasioni formali. 

osservo la servitù che si appresta a portare via la mia armatura grazie dico in tono atono. il mio infondo non era un rango cavalleresco molto alto e quindi mi sentivo comunque in dovere di ringraziare la servitù che molto faceva per i loro superiori, senza l'apporto dei servitori i nobili e i cavalieri non saprebbero nemmeno dove girarsi per quel che riguarda certi tipi di operazioni. allo stesso tempo però era giusto marcare la differenza di grado, mai mi sarei sognata di dare del lei o del voi a membri di servizio della casata, sarebbero scivoloni d'etichetta che potrebbero costare cari. 

attendo che Dolfin mi illustri su altre questioni d'etichetta di cui, pur non volendo, potrei essere manchevole e in caso non ci siano altri aggiornamenti gli chiedo di mostrarmi la via per raggiungere un luogo dove farsi un veloce bagno e rendersi presentabili per la nobile padrona.

@master

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lady marion che titolo nobiliare ha? baronessa, contessa, duchessa?

 

 

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Miro (Mezzelfo stregone)

"Il morto che sorride", che nome originale. Nelle locande c'è sempre caos, ma è chiaro che in questo tempo di festa la situazione sia più disordinata del normale, e vedere la gente che chiacchiera, beve e gioca mi mette di buon umore. Arriviamo al bancone e l'oste ci parla delle ultime stanze disponibili, che subito diventano la stanza disponibile. Non mi dispiace dividere la camera con due sconosciuti. Lo gnomo barbuto insieme a noi però ha attirato la mia attenzione.

"Oh si, mangio volentieri qualcosa, anche a me va bene la zuppa." rispondo al compare.

"Piuttosto... Tu non sei quell'inventore? Stempoff?"

In realtà sono praticamente certo che si tratti di lui, a giudicare dal suo equipaggiamento, ma voglio vedere la sua risposta.

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Adèle Lacroix

"Per me un po' di pane, formaggio, una mela ed un bel bicchiere d'acqua, grazie"

Inarco il sopracciglio sinistro, seguendo lo scambio di battute tra gnomo, goiliath e mezzelfo. A quanto pare lo gnomo è un inventore ... e non so come, ma il suo cognome non mi è nuovissimo. 

"Mah ... di bizzarri individui ne è piena la Costa della Spada. Magari l'avrò sentito da qualche parte. O forse lo confondo con qualcun altro"

Tiro un paio di colpetti di tosse e tamburello con le unghie sul bancone. Abbozzo un sorrisino

"Perdonate la mia intrusione, siete anche voi qui per partecipare alla festa immagino, giusto?"

Mi darebbe un disagio fortissimo rimanere lì come uno stoccafisso impalato senza scambiare neanche due parole con quei tre al bancone. Quindi, tanto vale rompere un po' il ghiaccio

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Miro

"Ah, è Steampuff. Scusate. Congegni interessanti i tuoi, anche se non capisco cosa offrano rispetto a una qualsiasi balestra, o ancor meglio una guardia del corpo."

In effetti sono anch'io un po' infastidito dall'avere più concorrenza, ma sono genuinamente incuriosito dai suoi aggeggi.

Intanto si aggiunge alla conversazione la mezzelfa che ha preso la stanza singola.

"Come tutti! Dovunque ci sia grosso afflusso di gente c'è sempre qualcosa da fare, che si tratti di un ingaggio o altro."

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Eragleth (goliath, barbaro)

"Abbiamo scortato un cliente fino qui e stiamo cercandone un altro per il viaggio di ritorno, ma fino a che la festa non finirà sarà dura trovare qualcuno che intenda partire." dico per non fare il maleducato, seppur il mio tono sia un po' piatto e disinteressato.

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Norman Steampuff

Ovviamente sono qui per la festa, più che altro per trovare a chi vendere le mie invenzioni. Sorrido genuinamente, per poi voltarmi verso il figlio della tempesta

Io non dico che siano meglio di una qualsiasi balestra, anche perché non ho ancora le competenze necessarie per assemblare oggetti di alto livello come i miei colleghi al consiglio degli inventori, ma che delle piccole aggiunte tattiche fanno estremamente comodo. Dico fermamente, faccio una pausa e poi continuo Ma non bisogna parlare solo di tecnologia bellica, di armi già ce ne sono abbastanza! Io parlo di gadget che ci aiutano nelle attività quotidiane o che danno un piccolo supporto; ad esempio guarda questo, mi mostra sempre tutti i dettagli della linea cronologica temporale! E mentre parlo indico l'orologio multiquadrante che porto al braccio destro Oppure questa è un'ottima bussola che non puoi mai perdere. Schiaccio un pulsante sull'asticella degli occhiali e da uno scompartimento vicino alla lente fuoriesce una bussola, che va a posizionarsi in linea con l'occhio sinistro Visto? Semplice, veloce, sicura. Una volta finito il discorso ammiro tutti i presenti con espressione molto fiera

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Eragleth (goliath barbaro)

Guardo con un misto di curiosità ed occhio critico gli aggeggi che il piccolo inventore sfodera di fronte ai nostri occhi.

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"Niente è affidabile come le creazioni di madre natura."

 Mi giro quindi verso il bancone come a voler badare ad altro, ovvero la grossa fame che mi ritrovo: "Oste allora una zuppa per me ed il mio amico. Per me la porti doppia."

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Gruppo locanda 

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Mettete i soldi richiesti per vitto e alloggio per i 3 giorni di festa ( quindi avete tutti 50 monete da questo momento) .

L'oste prende il denaro e richiama l'attenzione della donna che serve ai tavoli.  

Marta,  prepara un tavolo per i signori , per favore . 

Il tono dolce in cui lo dice vi fa comprendere che probabilmente la donna possa essere la moglie o comunque una parente stretta . Poi l'oste torna a parlarvi . 

faccio subito preparare le vostre camere . 

Detto questo sparisce di gran corsa nel retrobottega.  Intanto Marta si avvicina a voi . Una donna sulla quarantina di bell'aspetto , una treccia mora e ben curata scende sulla spalla destra donando alla donna un aspetto giovanile . Molto affabilmente la donna vi fa strada verso l'unico tavolo libero (in fondo alla taverna e vicino ad un camino spento)  si congeda con la promessa di portarvi quanto richiesto.  

Nel tavolo accanto al vostro un gruppo di 4 umani beve birra e mangia cinghiale arrosto. Il più grosso e poco raccomandabile del gruppo, squadra Adele dalla testa ai piedi , guardandola con la stessa malizia non celata che si potrebbe usare per le donne dei bordelli . Siete finiti vicino al tavolo composto dai meno raccomandabili di tutta la locanda , uomini che sicuramente cozzano con la semplicità degli altri astanti . Combattenti a giudicare dalle spade che portano al fianco . Il buzzurro non smette di guardare le forme di Adele neanche quando lei si accorge della cosa .

Kalera

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Dolfin compie un inchino reverenziale assicurandoti sulla sicurezza dei tuoi equipaggiamenti . Segui il maestro di cerimonia sino al primo piano della casa . Una stanza molto confortevole e degna di una Lady ti viene mostrata e descritta . Nella stanza adiacente , una damigella è pronta ad aiutarti a fare il bagno . Una volta arrivati i tuoi bagagli in camera il maestro di cerimonie si congeda ricordandoti l'orario della cena ( a solo 1 ora da adesso) . Sicura di incontrare la zia a pranzo ti prepari per il bagno , la giovane damigella , pronta con la brocca di acqua calda ti guarda un po' intimidita. L'acqua fumante della vasca ti promette il meritato relax dopo il lungo viaggio .

 

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