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Nebbie di Ravenloft- TDG


Priscillia

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Verlet Derion

Descrizione:

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Verlet è un uomo alto, ben piazzato, con capelli corti biondo cenere ed occhi azzurri estremamente chiari.
Nel momento in cui evoca il suo arco il braccio sinistro diventa parzialmente ligneo. Le parti legnose sembrano radici che dalla mano si diramano fino al cuore. Alcune venature nella corteccia brillano di una opaca luce verdognola, soprattuto vicino al petto.
Quando libera il potere del suo retaggio angelico delle luminose ali eteree compaiono dalle sue scapole mentre gli occhi brillano di una forte luce bianca.
Indosa un'armatura di cuoio nero ed una mezza cappa dello stesso colore con il simbolo di St Cuthbert sulla spalla sinistra. Al stesso fianco pendono uno stocco elegante ed un pugnale.

 

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Belmer Sweetongue

Descrizione

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Belmer è un halfling piuttosto alto per la sua razza, ma ha il fisico esile di chi è abituato alle comodità. Ha gli occhi azzurro chiaro e i capelli biondi, racchiusi in treccine ai lati del capo e una coda. Ha un vistoso tatuaggio sul braccio destro a forma di ramo con foglie e fiori, che finisce nell'indice. È solito vestirsi elegantemente, con vesti colorate di porpora e numerosi gioielli, anelli e collane in particolare, anche se non di particolare valore. Porta sempre con sé il suo liuto "Gibby" e lo stocco.

 

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Viktoria Trasker

Descrizione

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Viktoria è una ragazza di 22 anni. Alta, slanciata e dal fisico temprato ed allenato. Esteticamente riesce bene ad amalgamare i suoi tratti di natura femminile con quelli più maschili derivanti dalla tipica corporatura di una donna avvezza allo sforzo fisico intensivo. Ha un viso sorprendentemente delicato e l'espressione che la caratterizza è elegante, gentile e misurata. La voce anche è piuttosto corposa, bassa e calda. Le maniere sono affabili e raffinate, tipiche di una giovane proveniente da un ceto abbastanza elevato. Colta e spigliata fa sfoggio di un'eloquenza forbita e mai volgare. Lo sguardo tuttavia ha sempre un che di sibillino ed enigmatico, come quello di un predatore intento a studiare il proprio pasto. La carnagione è chiara e la folta chioma di capelli è di un nero corvino e lucente. Indossa un'armatura a scaglie metalliche interamente nere. Dello stesso colore è lo scudo e il mazzafrusto che tiene legato alla cintura. Gli occhi verdi sono pericolosamente magnetici e duri

 

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Gilthead Kiirnodel

Descrizione

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Gilthead è un Teu-tel-quessir, elfo della luna, ed è, come tutti gli eladrin, abbastanza alto, slanciato ed atletico, da quel che si riesce a capire sotto i suoi vestiti.

Si muove con una leggiadria e delle movenze aggraziate che lo fanno sembrare quasi un danzatore più che un mago guerriero.  I lineamenti per graziosi e fini, tratto comune a tutti gli elfi, sono induriti da decenni di duro addestramento e combattimento; la pelle è molto chiara quasi eburnea, come la luna mentre gli occhi sono di un brillante ed intenso blu scuro. I suoi capelli sono lunghi, lisci ed argentati con lievi riflessi bluastri; attualmente li porta raccolti dietro la nuca tramite un fermaglio
Indossa delle belle ed eleganti vesti i cui lembi e strati sono bianco antico e blu scuro; sopra di esse indossa, un mantello grigio in raso di cotone, bordato d'argento, con il simbolo di Evereska riccamente ricamato anch'esso in filo argentato, simbolo della sua organizzazione, le Cappe Grigie.
Dal colletto del mantello, dietro il collo spunta un oggetto allungato e non molto spesso, infagottato dentro un panno con dei lacci, che dalla forma potrebbe essere una spada.
Al fianco sinistro, attaccato alla cintura tramite delle fibbie, si trova il fodero che contiene uno stocco le cui guardia ed elsa hanno una foggia semplice ed elegante, mentre sul fianco opposto vi è una spada corta anch'essa dall'impugnatura finemente cesellata. Entrambe si distinguono per avere al posto del pomolo un cristallo, elegantemente cesellato, dalla forma ovalare ed opalescente, lo stesso tipo di cristallo che, più grosso e dalla forma a goccia, rinchiuso in una gabbia ed appeso ad un bracciale, sul polso sinistro, tramite delle catenelle che scorrono poi lungo il dorso della mano per terminare con dei semplici anelli infilati alla base di ogni dito. Tutto l'oggetto è fatto d'argento ed ha una foggia molto elaborata, con rune magiche incise ovunque.

 

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Innuk Aquum

Descrizione

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Innuk è un Genasi dell'Acqua, con lunghi capelli fluenti che vanno dal bianco al'azzurrino, rilucendo costantemente quando colpiti dalla luce. Indossa una leggere armatura fatta di quella che sempre essere pelle di foca, con parti in pelliccia d'orso bianco. Sulle spalle porta una rudimentale sacca di alghe intrecciate, mentre al fianco ha una borsa di pelle ornata da licheni che sembrano crescere lentamente ogni momento. Oltre alla staffa che tiene in mano e con cui si aiuta a camminare durante i suoi lunghi viaggi di esplorazione della terraferma, un'altra staffa è assicurata alla schiena. Sulle gambe indossa dei calzoni aderenti, sempre di pelle di foca. La pelle del suo corpo è di un azzurro intenso ma non molto scuro, e se si osserva per troppo tempo si rischia di perdersi nelle sue piccole variazioni cromatiche, come i marinai perdono la rotta in mezzo alle vaste distese d'acqua.
Il viso è ben proporzionato, ma la prima cosa che risalta è il colore dei suoi ossi, rossi, come due carboni gettati nell'oceano. Solitamente ha un'espressione pacifica, ma il suo umore può cambiare rapidamente come cambia il mare.

 

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Logan.jpg

Logan "Greyskull" Darth

descrizione

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I tratti sono sottili e  femminei.

Avesse avuto le orecchie leggermente a punta, sarebbe potuto benissimo passare per un mezz'elfo. Alto sul metro e settanta ,  ha un fisico tonico e asciutto. Anche se forse un po' troppo magro per essere veramente atletico.

I lunghi capelli neri sono portati senza alcun laccio. Gli occhi azzurri sono sempre in movimento, leggermente in paranoia. I vestiti sono da viaggio, umili e semplicissimi.

Indossa un'armatura di scaglie con un teschio d'argento in rilievo all'altezza del petto , da qui il nomignolo di "teschio grigio" .

I suoi movimenti sono aggraziati ma decisi .

Il suo sguardo sembra imperturbabile e sicuro .

I suoi modi molto gentili ricordano un nobile d'alto lignaggio .

Logan non è molto conosciuto e si presenta a voi come un sacerdote guaritore .

In generale presenta un fascino particolare che Logan utilizza con maestria quando in cerca di informazioni .

 

 

 

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@Fog

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 da quando sei entrato in possesso dell' arco di Oberon ti sei lentamente abituato alla sua forza, quando lo impugni infatti ti senti pervaso di un energia potente ma pacifica e sembra come se tutto il mondo rallentasse. Questo è il potere della selva fatata, placida ma all'occorrenza letale.

solo quando impugnasti l'arco per la prima volta sentisti una voce lontana e austera darti il benvenuto. quella voce era quella del re delle fate, Oberon in persona, egli ti spiegò come rilasciare il potere del suo arco ma non ti spiegò mai il motivo per cui quell'artefatto fosse finito sotto la custodia dei tuoi vecchi compagni sacerdoti. solo una frase ti rimase impressa nella testa. "ogni potere ha il suo prezzo e quando sarà il tuo momento dovrai pagare".

le creature fatate sono spesso benevole verso le creature del reame materiale, eppure la loro natura aliena, la loro mente distante e fredda e i loro cuori capaci di tanta carità e grazia quanto di terribili atrocità rendono queste creature degli alleati alquanto sgraditi, cosa che hai imparato a tue spese.

 era una notte di inizio primavera, le fronde degli alberi erano agitate dal vento e le stelle ricoprivano il cielo. eri tornato a casa solo nel pomeriggio dopo l'ennesima caccia all'uomo, un semplice ladro di oggetti magici destinati al mercato nero. era l'ora per te di un meritato riposo e dopo una cenetta e una allegra serata in compagnia di tua moglie e tua figlia ti sei coricato.

quella notte la voce di Oberon ti raggiunse nuovamente nel sonno. "il regno delle fate abbisogna del tuo aiuto, portatore dell'Arco Verdeggiante. è giunto il momento di ripagare il nostro popolo per la forza che ti è stata concessa. se farai ciò che ti è richiesto il mio arco sarà tuo per sempre e il debito nei miei confronti eternamente saldato, opponiti a me e grande sarà la tua condanna. un grande viaggio ti attende, portatore, ma non temere, noi fate veglieremo sui tuoi cari finchè sarai via."

ti svegliasti di soprassalto credendo che tutto fosse solo un brutto sogno. la mattina seguente tuttavia Miriam e Isabel non si svegliarono, dormivano placide con un gran sorriso in viso, non erano ferite ne avvelenate, erano in perfetta salute, solo innaturalmente dormienti. cercasti per ore il modo di svegliarle ma nulla da fare. solo una era la spiegazione, Oberon.

il re delle fate è creatura assai potente, forse la più forte dell'intera selva fatata e, sebbene i suoi modi siano gentili e regali, a volte era capace di subdole macchinazioni portate avanti con un distacco emotivo che sfiorava il disumano.

una sola cosa avrebbe svegliato la tua famiglia, portare a termine la missione per il re Oberon. nella tua mente sapevi cosa fare, Oberon in qualche modo ti aveva fornito le informazioni del caso. partisti così verso il luogo indicato, una pallida brughiera anonima, sperduta nei campi verdi,  a sud della Costa della Spada.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea. come ordinato da Oberon ti lasciasti circondare da essa.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore....

 

@Abelas

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quella notte fu solo la prima di molte altre, eri pervasa dal dolore mentre Lui ti chiamava e nonostante la tua risposta la sofferenza non si placò, anzi. Egli ti guidò verso i suoi fedeli che ti accolsero volentieri, nulla era Lui più gradito di un fiore puro macchiato da desideri terribili.

le altre notti tuttavia furono, seppur agitate, meno terrificanti. non era più Lui a infestare i tuoi sonni ma i suoi sottoposti, un affollamento al quale presto feci abitudine... fu una notte di metà primavera che il gelo cadde di nuovo sui tuoi sogni, Lui voleva nuovamente parlare con te direttamente...

un dolore acuto e una gelida morsa infierirono sul tuo corpo mentre Lui ti spiegava precisamente cosa voleva che facessi. eri stata scelta dal tuo Signore in persona per una missione, avevi informazioni precise e ordini inflessibili quindi partisti immediatamente. 

una Sua frase risuonava continuamente nella tua testa "ho scelto te come mia campionessa, grande sarà la gloria per te se riuscirai nella tua missione, terribile sarà il gelo che ti avvolgerà per sempre se fallirai"

partisti così verso il luogo indicato, una pallida brughiera anonima, sperduta nei campi verdi,  a sud della Costa della Spada.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea. come ordinato dal tuo Signore ti lasciasti circondare da essa.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore....

 

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@Guorrilla

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sono passati mesi dal tuo arrivo sul piano materiale e hai iniziato ad ambientarti oltre che a orientarti, tuttavia il piano elementale dell'acqua non ha mai smesso di chiamarti. a volte sentivi il suo richiamo di giorno, come una silenziosa presenza che ti spingeva verso il mare, il fiume o il lago più vicino, altre volte però il suo richiamo arrivava di notte, inaspettato e feroce, ti spronava a cercare vittime da gettare nelle profondità. resistere a quest'ultimo impulso diventava via via più difficile...

era come se due voci litigassero in continuazione nella tua anima, come se ci fossero due entità distinte e diametralmente opposte che solo in una cosa sembravano essere d'accordo. il bisogno di raggiungere un luogo.

il tuo bisogno di scoprire l'origine di queste volontà opposte ti spinse a raggiungere il luogo stabilito. quella che avei dinnanzi era una pallida brughiera anonima, sperduta nei campi verdi,  a sud della Costa della Spada.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea. come se fosse un mare di onde fumose ti lasciasti circondare da essa.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri a causa della nebbia e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore....

 

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@Kelemvor

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tu eri stato scelto, tua sarebbe stata la missione sacra dell'ordine degli Araldi. in fin dei conti eri stato salvato dal potere di Myrkul, egli voleva che tu vivessi anche se ancora non hai saputo determinare il motivo esatto di tale volontà da parte di un essere originariamente così potente. 

la Corona era tutto, la Corona era il Suo modo di regnare sul mondo materiale ancora una volta. l'ordine era ossessionato da quel potente artefatto, tutte le loro azioni, i loro studi ed esperimenti erano dedicate al suo ritrovamento ma spesso non è ciò che facciamo noi a garantire il nostro successo, a volte infatti tutto dipende da qualcosa di più grande, c'è chi lo chiama fato, chi destino, chi gli da un nome proprio che appartenga a una divinità o ad un demone.

fu una notte di metà primavera che una visione ti raggiunse, un sussurro flebile, appena percettibile. "colui che indosserà la Corona deve saper discernere cosa la morte può offrire... una pace eterna giunge al suo tocco... ma la sua mancanza può essere tanto un dono quanto una maledizione... colui che indosserà la Corona è in grado di scegliere il suo proprio fato... farai la scelta giusta?"

terrorizzato da quest'esperienza e toccato dalle parole mistiche ti decisi a lasciare di gran fretta l'ordine e raggiungere il luogo che ti era stato indicato.

quella che avei dinnanzi era una pallida brughiera anonima, sperduta nei campi verdi,  a sud della Costa della Spada.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea. come se fosse un mare di onde fumose ti lasciasti circondare da essa.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri a causa della nebbia e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore..

@Pyros88

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la comunità delle accademie di magia ultimamente è in subbuglio, lungo la Costa della Spada alcuni maestri arcani hanno individuato degli sconvolgimenti delle energie elementali e un intensificarsi delle energie provenienti dai piani della selva fatata e della coltre oscura. nessuno sembrava capirci nulla, c'era chi cercava le risposte negli astri celesti, chi nella meditazione e chi in modi ancor più bizzarri giungendo anche a pericolosi esperimenti.

quelli che si stavano manifestando erano cambiamenti di origine interplanare e rischiavano di gettare nel caos tutta la comunità arcana, per questo motivo anche organizzazioni potenti si misero di buona lena a cercare di capire dove avesse origine il fenomeno, gli Harpers e le Cappe grige erano solo alcune di queste.

tuttavia gli elfi della luna sono da sempre sensibili alle alterazioni delle energie arcane, forse più di chiunque altro, le Cappe Grigie mandarono agenti a destra e a manca per scoprire l'origine del problema. tra tutti tu venni inviato in un luogo dove apparentemente gli sconvolgimenti magici si facevano sentire più forti.

quella che avei dinnanzi era una pallida brughiera anonima, sperduta nei campi verdi,  a sud della Costa della Spada.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea. come se fosse un mare di onde fumose ti lasciasti circondare da essa.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri a causa della nebbia e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore..

@Allerkole

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Lupi, ecco il problema, un branco di lupi che agiva nelle foreste limitrofe con il favore delle tenebre e delle notti nebbiose. le vittime del branco erano oramai decine, per lo più viaggiatori occasionali o stolti che affrontavano la notte in viaggio da bravi temerari. le cittadine della zona erano però terrorizzate, la guardia era stata raddoppiata e nessuno si fidava a mettere naso fuori dalle mura dopo il tramonto. le persone non parlavano di altro, alimentando il clima di paura che serpeggiava tra le genti. 

serviva qualcuno in grado di sistemare la faccenda o l'isteria collettiva avrebbe trasportato l'intera località in un gorgo di fobie dal quale a fatica sarebbero riemersi, il popolo era oramai logorato da questa storia e la guardia cittadina non poteva ne stare a guardare ne tanto meno sacrificare dei preziosi uomini che sarebbero stati utili in caso di attacco ai villaggi.

una sola era la soluzione, rivolgersi a degli avventurieri!

la tua indole già ti spingeva a combattere contro quel branco famelico ma sapevi bene che agendo da solo avresti soltanto sprecato la tua vita e non saresti potuto tornare indietro per vedere di nuovo dei volti felici, senza contare poi che non avresti affatto risolto la questione. aspettasti così nella locanda del paese, intento a rallegrare tristi cuori mentre tenevi ben d'occhio la bacheca degli annunci dove era stata affissa la locandina che avrebbe presto attirato degli avventurieri dal cuore buono o dalle tasche vuote...

il gruppo di avventurieri non tardò ad arrivare e tu ti unisti a loro per dare il tuo contributo nella lotta al famelico branco. partiste dunque per la caccia che per una settimana si rivelò infruttuosa, poi però trovaste quel che i pochi superstiti avevano indicato come probabile tana dei lupi.

quella che avei dinnanzi era una pallida brughiera anonima.  in quella radura aspettasti la notte e con essa la fitta nebbia che si sparse per la piana come una grigia marea.

la temperatura calò di colpo, sembrava quasi una sera d'autunno inoltrato, la visibilità ridotta a pochi centimetri a causa della nebbia e dei rumori che si facevano strada attraverso di essa. rumori di battaglia, ululati e ringhi di lupi, grida di dolore. quella nebbia era talmente fitta che non vedesti nemmeno cosa era stato ad attaccarvi, calpestasti una pozzanghera e ti accorgesti che era sangue, il rosso umore proveniva dal corpo dilaniato del possente barbaro che viaggiava con te. altre grida, altro sangue, la paura che ti stringeva la gola. non hai retto tutta quella macabra visione e il terrore di poter essere attaccato da qualsiasi parte senza vedere nemico alcuno. ti sei dunque girato e hai iniziato a correre veloce ma quella nebbia... sembrava non finire... mai...

un ultimo ululato scosse la notte, un gelo silenzioso era sceso sulla brughiera e la nebbia non accennava a diradarsi. la paura si faceva largo nei vostri cuori, qualcosa di primordiale stava urlando al ritmo del vostro cuore... "corri, scappa". l'istinto naturale della conservazione, la paura di ciò che nella nebbia cacciava non visto, il senso di pericolo.

la corsa si protraeva a perdifiato, sembrava quasi fosse impossibile superare la nebbia, come se quest'ultima facesse resistenza attiva, rallentandovi mentre l'umidità dell'aria vi toglieva il respiro.

d'un tratto la nebbia si fece meno fitta e degli alberi in lontananza iniziarono a mostrare le loro dritte e scure sagome nere disegnate dalla luce della luna che splendeva in cielo totalmente piena nella sua forma.

il limitare della foresta era l'unica via di salvezza, nel bosco la nebbia era costretta a serpeggiare tra gli alberi e gli arbusti diventando meno fitta. in lontananza si poteva vedere la giallastra luce di un piccolo fuoco, forse un accampamento...

diretti verso la luce vi ritrovaste all'unisono a sbucare fuori dalle nebbie, sei figure, tutte con il fiato corto, illuminate a mala pena da quella flebile luce, a terra solo due fiaccole giacevano, oramai morenti, soffocate dall'umidità dell'ambiente.

a soli pochi metri di distanza si poteva scorgere la fine del campo di nebbia che andava via via diradandosi mostrando un largo sentiero battuto che scendeva tra due colline erbose i cui fili verdi si muovevano nel vento creando uno spettrale fruscio.

ravenlfot.jpg

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Gilthead Kiirnodel

Oscurità, oscurità ovunque.

Oscura ed arcana è la missione che mi avevano affidato, oscura e desolata è la brughiera dove ero stato mandato ad indagare, oscura e sinistra questa notte, oscura ed impenetrabile la nebbia che tutto sta avvolgendo, oscuri e spaventosi erano gli ululati dei lupi e le grida di dolore delle vittime, oscure ed ignote sono le identità delle persone che mi ritrovo di fronte.

Una sola luce in tutta quella oscurità che, flebile e morente, emana da due torce per terra.

Squadro i presenti per bene prima di azzardarmi a parlare, quasi temendo che qualcuno o qualcosa di più spaventoso dei lupi possa sentirmi e ghermirmi nella notte, una strana sensazione che mi attanaglia agli angoli della mia mente e spirito. La mia mano destra impugna saldamente lo stocco, la punta abbassata per non apparire aggressivo, mentre l'altra è stretta attorno ad un oggetto, che gli altri non riescono a vedere, dal pugno fuoriescono cinque catenelle collegate ad altrettanti anelli, uno alla base di ogni mio dito.

Spoiler

"Potrebbero essere coinvolti nei fatti su cui sto indagando o potrebbero essere del tutto estranei, ma che ci fanno qui a quest'ora della notte? Cacciatori in cerca dei lupi o stolti viaggiatori nella notte?

master

Spoiler

Test di Investigare +5 ed Intuizione +2 per scoprire indizi che mi aiutino a capire chi siano ed inquadrarli meglio

"Il mio nome è Gilthead Kiirnodel. Chi siete? Cosa ci fate qui?" in tono indagatorio ma non accusatorio.

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Logan

Giunto a destinazione vengo accolto da nebbia fitta , la cosa non mi piace per niente ,

" odio quando non sono pienamente padrone dei miei sensi.  "

"Poco importa,  ho con me cio' che serve per illuminare la via"

. Apro il mio zaino scostando il pesante scudo e frugando tiro fuori ........ una candela  ,già ,

" una stramaledetta candela"  .

Senza soldi non mi restava che convincere la bottegaia a regalarmi qualcosa , non è stato difficile , qualche parola dolce , uno sguardo accattivante e la poverina mi avrebbe regalato tutta la bottega se nel frattempo non fosse sopraggiunto il marito , un nerboruto ignorante di circa 2 metri . alla fine la povera donna mi ha potuto passare sottobanco solo le candele , importanti certo , ma con sta nebbia del ca.... ci illumino ben poco con una candela . Poco importa , vorrà dire che ne approfittero' per recitare qualche orazione  " . 

Perso nei miei stupidi pensieri di candele e bottegai vengo come richiamato alla realtà da ululati lontani . Senza farmi prendere dal panico corro a perdifiato con la flebile luce della candela che regge solo per qualche passo .

Arrivo in una radura dove la nebbia sembra quasi assente . Delle fiaccole morenti illuminano debolmente il terreno mentre , in lontananza , altri 5 volti osservano il mio .

" Accidenti e questi altri chi sono?. Meglio presentarsi subito alla mia solita maniera neutrale che piace a buoni e cattivi " .

" Salve , io sono Logan Darth , Contadino , Guaritore e cultore della pace dei defunti . Posso guarire ogni vostra sofferenza, che sia essa fisica o d'animo . Non sono ostile , credo di essermi perduto . Vogliate essere cosi gentili da indicarmi la via , in cambio dei miei servigi ovviamente  "

Logan alza le mani per mostrare che sono libere da armi , le sue intenzioni appaiono non ostili anche se la falce alle sue spalle indica che non si tratta proprio di uno sprovveduto che va in giro disarmato . Mentre parla indossa uno scudo in metallo che porta in rilievo un teschio di colore grigio . 

Stesso simbolo che risalta sul medaglione che fa capolino sull'armatura di scaglie finemente lavorata .

Logan accenna un sorriso benevolo mentre continua a tenere le mani alzate . I suoi occhi di un colore blu penetrante sembrano suggerire che lui è l'amico di cui aver bisogo in momenti difficili .

Pendente al fianco destro una balestra che sembra essere praticamente nuova e mai utilizzata . Il nero mantello svolazza intorno a lui mentre i lunghi capelli scuri gli sferzano il viso angelico .

mappa :

Spoiler

@Priscillia di seguito la versione nebbia della mappa (dimmi se va bene) . Ogni immagine per questa campagna verrà caricata nell'album dark lady del mio profilo (perchè ho raggiunto il limite massimo di album da poter creare ) . Nell'album troverai anche una piccola griglia isometrica con ambientazione bosco (le pedine sono come esempio ) , se ti puo' servire in futuro dovrai dirmi solo le modifiche da fare . Ps. per adesso ho messo il mio pg come rappresentante del gruppo , se poi trovate qualcosa che posso inserire al suo posto modifico tutto . 

 

 

barovia-versione-nebbia-.png

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Belmer Sweetongue

Inizio a muovermi nella nebbia, affinando i sensi per non perdermi, i lupi che sto cercando devono essere nelle vicinanze, li abbiamo avvistati poco fa. Mi sono separato dai miei compagni pochi minuti prima, l'area da coprire è molto grande, quindi abbiamo deciso di dividerci.

Allora, allora, dove sono i miei cari lupacchiotti? Che fine avete fatto? Ci vorrebbe un po' di musica per allietare l'attesa, ma il rumore spaventerebbe le belve. Questa nebbia poi non aiuta di certo, però è un disagio per loro quanto lo è per me.

Sento uno strano rumore poco distante da me, così estraggo lo stocco e mi preparo ad uno scontro, camminando lentamente, osservando con attenzione l'ambiente circostante. Mi sistemo il guanto sulla mano destra, così da poter tirare fuori il liuto e suonarlo senza problemi, se fosse necessario.

Finalmente vi siete fatti sentire cari lupi, iniziavo a sentire la vostra mancanza, chissà quanti siete? Ma non è che me ne importi più di tanto, che siate uno solo oppure un branco vi farò fuori, tutti. 

Mentre cammino notò una luce, è flebile e si intravede appena nella nebbia.

Potrebbe essere un accampamento? Non credo, ci avevano detto che non c'era nessun esploratore in zona, forse vengono da est, forse si sono persi. Pessimo posto per perdersi, probabilmente hanno bisogno d'aiuto.

Arrivo alla fonte di luce, una radura, scarsamente illuminata, cinque persone si trovano lì insieme a me, non sembrano avventurieri, sembrano persone che si sono perse. Uno ci intima di dire chi siamo.

In effetti lo farei pure io se incontrassi degli sconosciuti nel mezzo di una radura in una notte del genere.

Belmer Sweetongue, sono un cacciatore di lupi e sono nel bel mezzo di una battuta di caccia, se vi servisse aiuto basta chiedere.

 

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Gilthead Kiirnodel

"Un contadino!?" dico all'umano dai lunghi capelli corvini, in tono alquanto scettico, mentre osservo il suo costoso equipaggiamento militare che un contadino non potrebbe mai permettersi e che paraltro non avrebbe necessità di avere.

Spoiler

Test Investigare +5 con Religioni +3/Storia +3/Arcana +5, nello specifico riguardo al medaglione per cercare di capire se sia il simbolo di un ordine religioso/militare/magico degli umani

 

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Viktoria Trasker

Qualunque sia il disegno del Signore senza Pietà, è necessario che io lo segua. Anche se questo mi è sconosciuto. La nebbia mi avvolge ed io mi lascio andare ad essa, pronta a consegnarmi al suo volere. 

"Campionessa mi ha nominata e Campionessa io sarò"

In piedi, chiudo le palpebre fino a che in distanza sento l'ululato dei lupi a caccia. Impugno mazzafrusto e scudo e mi ridesto dal mio stato di meditazione con non poca stizza. 

"Dannati Lupi..."

Inizio a correre, immergendomi definitivamente nella nebbia. Lentamente mi accorgo che adesso a circondarmi è una foresta. Mi sembra così surreale questa situazione ... Come se stessi camminando in un mio stesso sogno.

"Lui ha piani per me, ne sono sicura"

Sbuco nella radura al limitare. E li ... ben cinque uomini fanno capolino dalla mia stessa direzione. Sorpresa, inizio a scrutarli uno ad uno, calando una necessaria maschera di cavalleresca affabilità. La domanda dell'elfo è più che logica, ma decido di non rispondergli subito. Anzi ... trovo la faccenda alquanto ilare ed un sorriso divertito affiora sulle mie labbra. I miei occhi scintillano come quelli di un predatore 

"Mio Signore ... mi hai donato alleati forse? O è una delle prime prove questa?"

"Che strano ... a quanto pare ci siamo persi tutti. Insolita casistica, a dire il vero" 

Constato io. Cerco di ostentare fermezza, ma dentro di me ... sono confusa. 

"Quali sono i tuoi piani?"

"Potete chiamarmi Viktoria, ad ogni modo" 

Concludo con un elegante sorriso, scuotendo la chioma corvina. 

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Logan 

In tono calmo e rassicurante rispondo alla domanda . 

 si Buon uomo , sono un contadino di anime . Sorreggo gli afflitti nel momento del trapasso e la mia falce trancia la vita solo di chi si dimostra per me un pericolo . Ma non sembra questo il caso , dico bene?  .

Di gran lunga alla tenzone d'armi preferisco discorrere civilmente e prestare i miei servigi da curatore , o becchino , a seconda dei casi , a chi ne necessita . Sono solo un sacerdote e oratote in cerca di pace , ti prego di credere alla bontà dei miei propositi .

Notando l'arrivo della fanciulla faccio un inchino di riverenza nella sua direzione mentre conservo il simbolo all'interno del l'armatura .

Ma quale luce vedono i miei occhi . Una Lady di cotal bellezza in un luogo di oscurità . Quale che sia la ragione che vi ha condotto in tale luogo angusto sarà mia premura preservare la vostra incolumità . Consideratemi vostro umile servitore mia signora .

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Gilthead Kiirnodel

L'uomo che sembrava parlare per metafore, stavolta si rivela per quello che è: un sacerdote devoto ad un dio dei defunti, probabilmente una divinità venerata dagli uomini.

"Ora e tutto più chiaro." dico in tono più distensivo a Logan Darth.

"Sì, strano che così tanta gente si sia persa stanotte. Direi sospetto oppure preoccupante, dato che fino a poco fa mi trovavo in una brughiera e non ho memoria di un bosco simile nelle vicinanze. Qualcuno di voi sa dove ci troviamo?" chiedo piuttosto confuso mentre osservo i dintorni in cerca di un qualche punto di riferimento geografico o di movimento fra gli alberi, memore che un branco di lupi famelici si aggiri da queste parti.

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Innuk Aquum

Arrivo ansimante a quello che sembra la fine del banco di nebbia, e quando rialzo la testa vedo una scena alquanto strana: altre 5 persone oltre a me sono nella stessa radura, anche loro con quella che mi sembra un'espressione spaesata. Alcuni iniziano a parlare, presentandosi e chiedendo informazioni riguardo la bizzara situazione. Aspetto un po' prima di farmi avanti e presentarmi a mia volta

Sono Innuk Aquum, un semplice druido...

Non sapendo come continuare, rimango in silenzio, aspettando le prossime mosse degli altri presenti, consapevole di poter essere per alcuni uno "spettacolo" nuovo.
Non molto tempo prima ero proprio stato costretto ad allontanarmi da un villaggio di contadini con l'accusa di essere un mezzo demone, per via del mio strano aspetto.

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Logan 

Annuisco compiaciuto guardando il gruppetto per poi dirigermi a lenti passi in direzione delle torce .

Signori , credo di capire che siamo tutti nella stessa barca . Io direi che sarebbe saggio unire le nostre competenze e abilità per far fronte comune contro possibili ostilità che questo luogo può elargire . 

Logan avanza e parla in modo regale . Sembra un nobile d'alto lignaggio nel suo fare 

Non so se avete udito il richiamo dei Canis lupus . 

Notando lo scetticismo in alcune facce e squadrando meglio i volto di ogniuno,   Logan diventa più sciolto nel parlare . Quello che prima sembrava un nobile di colpo parla da comune popolano. 

insomma , li avete sentiti i lupi ? . Saranno in caccia e io non ho nessuna intenzione di diventare il loro cibo . 

Prendendo una torcia da terra e soffiando sulla fiamma per ravvivare la torcia lo strampalato sacerdote assume un tono più serio . 

ok.  Basta con i giochetti , le cerimonie e le presentazioni . Da che parte si va? . 

Stranamente il sacerdote adesso appare meno impacciato e più risoluto. 

 

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Verlet Derion

Respiro l'aria umida della radura finché la nebbia non mi avvolge interamente.

Stendo il braccio ed evoco l'arco lasciando che le radici coprano l'arto come di consueto. Sono pronto a fare la mia parte Oberon ma non un capello dovrà essere torto alla mia famiglia!

Improvvisamente dei rumori mi mettono in allarme. Devo muovermi! Qui sono indifeso e senza visuale. Improvvisamente scorgo due flebili luci in lontananza e mi precipito verso il punto di riferimento. Non appena le raggiungo scopro che si tratta di due torce al limitare di una boscaglia. Altre cinque persone sono già sul posto e stanno discutendo.

Salute viandanti. Io sono Verlet Derion, freccia di Oberon. Ho smarrito la strada in questa nebbia. Sarò felice di unirmi a voi ed offrirvi il mio arco. Uniti saremo più forti.

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