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Quando i lupi scendono a valle


Latarius

Messaggio consigliato

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Entro mezzo miglio il campo dovresti farlo in campo aperto altrimenti un wannabe-boschetto lo trovi ad un miglio e mezzo dalla città. Dimmi tu dove l'hai piazzato.
Non ho capito chi manderesti avanti a fare il campo, quindi vi ho fatti arrivare tutti insieme.

Il viaggio prosegue senza intoppi, arrivate ancora una volta a destinazione a notte inoltrata. Mentre i tuoi uomini piazzano il campo osservi Peech, è esattamente come te l'ha descritta Matt. La osservi da Est, dalla direzione da cui siete giunti. La stessa strada che avete percorso si inoltra nella città e poi curva ad angolo cambiando direzione verso ovest e costeggiando il fiume che scende dalla foresta.

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Principali partecipanti

Lascio gli uomini a mezzo miglio dall'abitato, con l'ordine di accamparsi e scavare buche da cavalleria per tutelarlo da un improbabile attacco.

Ordino di tenere un regime di sicurezza alto, due uomini svegli ogni uomo che riposa, non credo che saremo attaccati, ma preferisco scoraggiare insensatezze da parte della guarnigione cittadina o dei Frey.

 

Con i miei dieci uomini di scorta mi avvio verso la città, uno dei miei regge lo stendardo.

Avrei voluto portare con me Dohan, ma preferisco che sia lui a gestire l'accampamento.

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Trovi conferma di tutto quello che ti aveva riferito Matt, sulla città e sull'accampamento. La città conta una sessantina di abitazioni, di cui circa una decina si trovano sull'altra riva del fiume. Per la maggior parte sono quasi tutte in pietra. Per di più le dimensioni della città sono quasi raddoppiate per la presenza di tende, carri ed accampamenti tutto intorno.

Venite avvistati ancora prima che i tuoi inizino ad accamparsi. Lasci i tuoi ordini a Dohan e ti avvi verso la città.

La guarnigione dei Frey inizia ad animarsi e mentre siete più o meno a metà strada notate un contingente di una trentina di cavalleggeri iniziare a puntare verso la strada. Come se volessero mettersi sulla vostra strada.

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-Che gentilezza, gli uomini della regina hanno organizzato un comitato di benvenuto.... Andiamogli incontro ragazzi, e speriamo che ci sappiano indicare il miglior bordello della città-

 

Volto il cavallo e, seguito dalla mia scorta, trotto allegramente incontro agli uomini che volevano sbarrarmi il cammino.

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La tua esclamazione genera uno scoppio di ilarità generale tra i tuoi uomini che ti seguono verso il contingente di cavalleggeri.

Vi fermate ad un paio di metri di distanza. La trentina di cavalleggeri è guidata da un uomo sulla cinquantina, l'unico a non indossare l'elmo. Anche se non vedi i volti dei cavalieri per via dell'oscurità senti benissimo il peso dei loro sguardi su di voi e le mani che carezzano quasi le loro spade.

L'uomo che li guida è l'unico che non sembra in procinto di spronare i cavalli e saltarvi addosso. Vi osserva freddamente.

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«Mi è stato detto di giustiziarvi o di assicurarmi che facciate il vostro lavoro. Mostratemi il salvacondotto cosicché io possa decidere»

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Sogghigno allegramente a questo ridicolo tentativo di alzare la cresta, ma parlo in tono tranquillo, a bassa voce, in modo che mi senta solo lui.

 

Dunque avete già i vostri ordini e chiedermi di vedere il salvacondotto è solo un modo per sottolineare il vostro potere... Vi sarei grato se, invece che giocare la parte del vero duro, mi indicaste la migliore taverna della città, veniamo da un lungo viaggio e abbiamo sete.

Inoltre devo vedere quanto prima il comandante militare della città, sempre che non gli stia parlando in questo momento.

Comunque non penso di farvi sfigurare di fronte ai vostri uomini, si aspettano di vedermi consegnare tremebondo il mio salvacondotto nelle vostre mani, per quanto io abbia il netto sentore che massacrarci provocherebbe più guai a voi che a noi.

Non è consigliabile contrariare i signori di Frey, e noi lavoriamo per loro.

Comunque transigerò sulla  vostra penosa scortesia, voi sapete chi sono io e io non ho idea di chi voi siate, sarebbe stato gentile condividere il vostro nome.

 

Torno a parlare in modo che tutti mi sentano.

Ecco qui il salvacondotto Ser.

Dico pomposamente porgendo la lettera al cavaliere, per quanto io sappia che si tratta di una farsa, poiché quell'uomo sa già perfettamente quanto vi è scritto.

Tuttavia sminuire un comandante di fronte ai suoi uomini è sempre scortese e io non voglio creare attriti inutili, per cui torno a sussurrare mentre dico:

E adesso che abbiamo recitato il teatrino, vuole gentilmente favorire il nome della locanda?

 

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Alle tue parole si limita ad ascoltare con un cipiglio gelido e severo, per nulla scalfito dal tuo sarcasmo.

Afferra il salvacondotto srotolandolo ed inclinandolo in modo da rivolgerlo verso la luce della luna. Prima legge e poi sembra cercare qualcosa.

Alla fine riporta lo sguardo su di te «Non sono qui per diletto ma in funzione dei miei doveri. Tra gli ordini c'era quello di impiccarvi, nel caso fosse giunto senza questo...» risponde arrotolando il salvacondotto.

Te lo porge, trattenendolo un istante «Mi impedisce di alzare delle forche per voi ma non di applicare la giustizia della regina. Dite ai vostri uomini di non creare disordini e non commettere crimini o mi assicurerò di applicare le pene più severe»

Sposta il cavallo leggermente «Le locande sono chiuse e stracolme. O forse non vedete tutti questi bivacchi? Dormite bene. Mi aspetto di rivedermi all'indomani».

Comanda ai cavalieri e tutti insieme fanno dietrofront per poi iniziare a tornare verso la loro guarnigione.

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Sogghigno, per nulla impressionato.

L'uomo ha un'età che lo ha certamente portato su molti campi di battaglia, ma io non lo conosco.

Posso avere una reputazione infangata, ma questo non cancella la mia fama di guerriero.

Conosco tutti i cavalieri e soldati valorosi che hanno combattuto, dall'una o dall'altra parte, la guerra civile.

Eppure non conosco lui.

Magari è un valoroso soldato ed abile comandante, ma per un guerriero la fama è importante quanto l'abilità nel maneggiare la spada, mio padre lo diceva sempre.

Gli uomini del cavaliere lo sanno, e lo sanno anche i miei, per cui fare il duro serve solo a dimostrare che, nel profondo, ci teme.

 

Vi ringrazio molto per la premura, ma visto che non possiamo passare la notte a bere, non intendiamo sprecarla.

Quindi, gentilmente, vi chiedo di ottemperare ai termini dell'accordo da me stipulato col vostro signore.

Necessito di scorte, di guide locali e di tutte le informazioni in vostro possesso, dopodiché potrete riprendere le vostre importanti funzioni, mentre noialtri togliamo le castagne dal fuoco al regno.

 

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Il comandante della guarnigione si ferma tornando a voltarsi verso di voi mentre i suoi uomini si aprono intorno a lui per non bloccargli la visuale su di voi.

«La città sarà paralizzata fino a domani, così come le scorte e le guide. Non ha senso fornirvi quello che vi serve in parte ora ed in parte domani» dice aggiustando la presa sulle redini.

«Nessuna premura. Dormite. Che potreste svegliarvi morto».

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Non dubito che voi non abbiate premura, questa guerra la dobbiamo combattere noi...

Ho bisogno di quelle guide quanto prima, se siete tanto importante quanto la vostra scorta ed il vostro tono suggeriscono, potrete farle uscire dalla città.

Se stanno dormendo tirateli giù dal letto, non mi interessa, mi servono.

Per quanto riguarda le scorte vi manderò qualcuno quando ne avrò bisogno.

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«Le guide che cercate trascorrono la notte nella foresta. Se siete così ansiosi di parlarci siete liberissimi di andarle a cercare di vostra mano. Altrimenti, all'alba, quando scenderanno in città le farò trattenere per voi»

Ti lancio un'occhiata austera e seccata «Altro?»

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  • 3 settimane dopo...

-Grazie per avercele prontamente fornite, il vostro aiuto è stato preziosissimo-

Rispondo ironico.

Poi volto il cavallo ed ordino ai miei di rientrare, ci faremo una buona notte di sonno e, se siamo fortunati, entro l'alba torneranno gli esploratori che ho mandato ad accertarsi delle condizioni del fortino.

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Vi congedate dai cavalieri e tornate all'accampamento dove i tuoi diligentemente, ma non senza un mucchio di imprecazioni sparse, stanno eseguendo i tuoi ordini.

La notte passa senza che veniate travolti da nessuna carica di cavalleria e quando il sole fa capolino oltre la linea dell'orizzonte sei già sveglio, pronto e con la pancia piena.

Degli altri neanche l'ombra. Sai che ci vorrà qualche giorno prima che tornino.

Spoiler

Perdonami ho avuto giornate incasinatissime. Pensa che sono riuscito a postare solo ora in un pbf dove dovevo farlo da dieci giorni!
Non riesco a trovare la distanza precisa con il fortino diroccato ma era uguale a quella tra Peech e la locanda o leggermente inferiore. Quindi in pratica devono fare quasi il doppio della distanza fatta da voi per arrivare fino a qui.

 

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Mi pareva che avessi detto che era ad un giorno di cavallo da Peech... Ma ok.

Ordino di smontare l'accampamento e prepararsi a partire, ma porto con me solo la mia scorta quando mi avvicino alla città.

Non mi fido del cavaliere, sapeva che stavamo arrivando, sapeva di cosa avevamo bisogno, ma invece che farci trovare tutto pronto ha rimandato.

Temo che lo faccia ancora e non ci sono ragioni per cui dovrei fare attendere i miei uomini sotto al sole e con la tenuta da guerra.

Che disfino il campo con calma, mentre io vado a vedere se sua signoria ha deciso di lasciarmi partire per combattere la sua guerra o se preferisce continuare a sostenere di averlo più lungo del mio.

Appena arrivato in città, se individuo uno degli uomini che ho incontrato ieri sera, gli chiedo dove sia il suo signore.

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Correggo. Non in giorni ma, in giornata salvo imprevisti.

Lasci i tuoi ordini e fai per avviarti verso la città con alcuni dei tuoi fedelissimi. Subito ti accorgi che c'è un enorme folla e che il nucleo della città è una calca caotica spezzata ogni tanto solamente da qualche carro in uscita o da qualche gruppetto dei de la Frey.

Sul limitare dell'abitato un paio di soldati decorati con la corona e la rosa si assicurano di mantenere una parvenza d'ordine. 

Uno di quelli mentre ti avvicini da una gomitata al compare, indicandoti fa una smorfia e sputa in terra. 

Ti avvicini notando che ha l'aspetto di un brigante, uno di quelli che potrebbero attendere, con una daga in mano, un passante ignaro all'ombra di un vicolo buio. La barba incolta, il naso da suino rotto più volte, i denti ingialliti e scheggiati.

«Siete atteso alla guarnigione...» ti dice strascicando le parole lasciando chiaramente intendere come il darti del voi sia nulla di più di una presa per culo.

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In effetti quello è l'aspetto di un brigante, o di un veterano... 

Do un'occhiata alle sue armi, per capirlo.

Il viso di un combattente è prerogativa tanto dei briganti quanto dei soldati, ma un veterano, indipendentemente dalla situazione, terrà sempre le proprie armi in perfetto ordine e difficilmente avrà armi nuove, io stesso mi fido molto più della mia vecchia spada che non di una qualsiasi lama appena forgiata.

-E ditemi buonuomo- Rispondo in tono affabile, tanto per fargli capire che il suo sarcasmo mi preoccupa quanto la scorregia di un passero. -Dove si trova la sede della guarnigione?-

 

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La spada è abbastanza nuova, non una vecchia lama ma neanche fresca di forgia. L'alabarda a cui si appoggia invece sembra averne passate molte. Le armi non sono in stato impeccabile ma neanche abbandonate a loro stesse. Probabilmente se ne prende cura ma, senza eccessiva regolarità. 

«Oh, solo quell'ammasso di legno laggiù...» dice sottolineando l'ovvietà ed indicandoti con il capo la guarnigione dove si è ritirato l'uomo senza nome che hai incontrato ieri notte.

Quando piega il capo scopre una brutta cicatrice che prima non eri riuscito a notare per come era girato. Sul lato destro del capo ha un brutto taglio verticale che parte tra i capelli ed arriva poco più in giù dell'orecchio, parte che quella conciata peggio. L'orecchio è rimasto tranciato in parte ed incassato contro il cranio.

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Le ferite al volto ed alla testa sono molto comuni presso i soldati della fanteria, io stesso ho una cicatrice sul viso.

Nessun fante combatterebbe mai con un elmo chiuso, la visione periferica è fondamentale in un combattimento appiedato.

Sarebbe fondamentale anche a cavallo, ma la maggioranza dei cavalieri pensa che la guerra sia un torneo con lame affilate .

Sorrido all'uomo con un'aria affabile falsa quanto una baldracca vergine.

La ringrazio molto buonuomo, ce ne fossero di cittadini come lei! 

Faccio ripartire il cavallo al passo senza preoccuparmi della sentinella, nell'improbabile caso in cui decidesse di reagire con forza alla provocazione ci penseranno i miei uomini, che mi seguono.

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  • 1 mese dopo...

Quando ti volti bofonchia qualcosa di sommesso che non riesci a percepire, ma non accenna neanche a fermarti.

Ti avvicini alla guarnigione ed alla palizzata scorgendo che è ben robusta e piantata nel terreno, con tanto di un camminatoio sul lato interno da cui si affacciano alcune sentinelle. Le porte sono aperte ma sorvegliate. Rallenti aspettandoti l'alt da un momento all'altro ma questo non sopraggiunge. Gli uomini ti fissano ma evidentemente sono state già avvertite.
Nell'entrare ti rendi conto che il camminatoio è un rialzo di terra contro cui poggia la palizzata in legno.

Spoiler

Per farti capire:
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Più o meno qualcosa del genere ma senza il fossato.

L'interno è esattamente come te lo saresti immaginato, con uomini al lavoro che svolgono normali mansioni di routine. Il tutto ti da l'idea di essere abbastanza ordinato.
Varchi l'ingresso e scorgi nel particolare uno dei Frey appoggiato ad uno dei recinti dei cavali, un giovanotto probabilmente neanche sedicenne. Lo noti perché quando i vostri occhi si incrociano quello abbozza un sorriso e si scosta dal recinto avvicinandosi spedito.

«'Giorno, Signore!» esclama nel farsi sotto «Seguitemi, vi porterò dal comandante!» vi indica dove lasciare i cavalli ed in seguito vi conduce alla tenda in questione. La tenda del comandante, bianca e decorata con gli stemmi dei Frey, è formata da duo padiglioni ottagonali uniti in un punto.
Il ragazzetto corre verso le due guardie che sorvegliano l'ingresso, probabilmente proprio in vostra attesa, chiede loro qualcosa e dopo aver ricevuto la risposta che cercava torna da voi.

«Mi spiace ma può portare solo uno dei suoi dentro...»

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Un Burh, come lo chiamano nell'Impero.

Non ho mai amato questo tipo di fortificazioni, per quanto siano indubbiamente veloci da costruire, disponendo di sufficiente manodopera, e soprattutto semplici.

Nella valle di Karakar costruiamo le nostre fortezze scavandole nella roccia ed innalzando mura di pietra. Ne risultano capisaldi inespugnabili, che possono resistere ad ondate di nemici ed al passare di centinaia di anni, anche senza manutenzione.

Tuttavia per costruirle occorrono operai specializzati, ingegneri, scalpellini, maestri d'ascia per le gru e tanto, tanto tempo.

Per costruire un Burh non servono capacità particolari, basta fare un terrapieno e piantare dei pali.

I grossi limiti di questo tipo di fortificazione sono rappresentati in primo luogo dalla costante manutenzione richiesta, poiché le piogge abbassano il terrapieno e marciscono i pali e poi da una serie di problemi operativi.

Gli arcieri devono sporgere tutto il torace al di sopra della palizzata, per poter tirare e questo li espone al tiro nemico, la palizzata stessa è infiammabile e non è possibile creare delle postierle per le sortite, poiché sarebbero immediatamente individuate dal nemico.

Peggio ancora, mentre nelle fortezze della mia terra natale corrono tortuosi corridoi, con porte piccole e scale strette, dove un solo uomo può bloccare un esercito, una volta che il nemico mette piede nel Burh, l'assedio termina, poiché non vi è modo di arginarlo.

Tuttavia, se nella città non vi era una precedente fortificazione, i Frey hanno fatto bene ad erigere almeno questa. Un muro di fango è meglio che niente.

Il ragazzo mi strappa ai miei pensieri.

Salto giù da cavallo e gli porgo le redini, strizzandogli l'occhio.

 

Se volessi il tuo signore morto, lo ucciderei, con o senza i miei uomini.

 

Dico abbastanza forte perché mi si senta da dentro al padiglione.

Tuttavia il comandante di questo avamposto mi ha già fatto perdere abbastanza tempo e non ho desiderio di sprecarne altro in stupide discussioni, per cui faccio cenno ad uno solo dei miei uomini di seguirmi all'interno.

Modificato da Tayan Chingachgook
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