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D&D 5e vs Pathfinder


Ikares

Messaggio consigliato

Sto mettendo su un gruppo di amici inesperti (me compreso, ho poco esperienza) per iniziare a giocare, ma ho un dubbio, sarebbe meglio iniziare con Pathfinder o D&D 5e? Chiedo il parere di chi ha più esperienza per aiutarmi nella scelta, tenendo conto di alcuni punti:

1- Come ho detto siamo inesperti, quindi è da preferirsi quello più facile (Se non erro PF derivando da D&D 3.5 è più complesso);

2- Miglior possibilità e facilità nel creare materiale Homebrew, (principalmente razze) o prenderlo dal web per creare nuove ambientazioni senza alterare il gioco sbilanciandolo;

3-Lato fantasy/Gdr: Varietà di Razze, personalizzazione del PG/storia e importanza del lato Gdr e quindi il Background di un PG.

Ringrazio in anticipo!  :)

P.s.: Ne approfitto, siamo zona a nord di torino, se qualcuno anche senza esperienza cerca un gruppo mi contatti.

Modificato da Ikares
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31 minuti fa, Ikares ha scritto:

Sto mettendo su un gruppo di amici inesperti (me compreso, ho poco esperienza) per iniziare a giocare, ma ho un dubbio, sarebbe meglio iniziare con Pathfinder o D&D 5e? Chiedo il parere di chi ha più esperienza per aiutarmi nella scelta, tenendo conto di alcuni punti:

1- Come ho detto siamo inesperti, quindi è da preferirsi quello più facile (Se non erro PF derivando da D&D 3.5 è più complesso);

2- Miglior possibilità e facilità nel creare materiale Homebrew, (principalmente razze) o prenderlo dal web per creare nuove ambientazioni senza alterare il gioco sbilanciandolo;

3-Lato fantasy/Gdr: Varietà di Razze, personalizzazione del PG/storia e importanza del lato Gdr e quindi il Background di un PG.

Ringrazio in anticipo!  :)

P.s.: Ne approfitto, siamo zona a nord di torino, se qualcuno anche senza esperienza cerca un gruppo mi contatti.

  1. Meglio D&D 5.
  2. D&D 5.
  3. Pathfinder è meglio. Background ecc... sono cose più generiche a prescindere dalle meccaniche. D&D 5 da regole permette di caratterizzare poco, se è quello che cerchi non va bene, va tutto fatto sulla semantica.

Scegli tu, ci sono cose molto discordanti in ciò che chiedi, Pathfinder, come altri giochi, è da imparare, se vuoi l'immediatezza è meglio il D&D 5.

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2 ore fa, Ikares ha scritto:

Ok ho capito, ti ringrazio! in effetti ero già un po propenso vero il D&D 5e per il fatto che sia più semplice, fattore più importante dato che siamo alle prime armi.

In realtà non è necessario scoraggiarsi così.

Mi rendo conto che potrebbe sembrare preferibile, ma in fin dei conti se non applicate per bene alcune regole all'inizio, o dimenticate certe meccaniche, non fate mica male a nessuno; e anzi, forse partendo da un regolamento più 'difficile' potreste arrivare a capire meglio dove stanno i limiti di certi tipi di regole, per il semplice fatto che sbaglierete, e sentirete le conseguenze del bilanciamento in modo diretto. Ma questo, ripeto, non è detto sia un male.

Se cercate molte opzioni e personalizzazione, probabilmente siete allora più orientati verso 3.x (o Pathfinder, in questo caso), e dovreste secondo me iniziare da lì; MA ATTENZIONE: la 5e non è una fiera di personaggi già fatti, e quella che può sembrare mancanza di personalizzazione a un veterano di D&D, potrebbe bastare eccome ad un novellino!

Personalmente il mio percorso è iniziato dalla 4e, e sono arrivato alla 3.5 solo dopo essere passato per la 5e e per Call of Cthulu; se il passaggio da 4 a 5 mi è sembrato portare solo aspetti positivi (questo però lo attribuisco a preferenze personali, perché nel mio gruppo alcuni erano più incerti sul giudizio), il passaggio da 5 a 3.5 mi è sembrato portarsi dietro solo un mucchio di numeri e tiri in più, soprattutto numeri. Quello che mi sento di dirti è di fare attenzione al concetto di personalizzazione che può avere un veterano della 3.5. Personalmente trovo molte critiche comuni, come quelle ai talenti e alle skill, molto meno legate alla caratterizzazione di quel che sembri: due personaggi con 2 punti di differenza su 3 abilità potrebbero essere ruolati allo stesso modo; due personaggi con gli stessi punteggi dappertutto potrebbero essere ruolati in modo diametralmente diverso. In altre parole ci sono aspetti che possono essere tolti alla matematica senza starci a pensare troppo (e per i talenti, alcune cose mi chiedo perché ne richiedano, un master IMHO dovrebbe gestire certe cose in modo completamente diverso).

D'altra parte, D&D 3.5 (e mi sento di dire anche Pathfinder, forse ancora di più Pathfinder) non sono tomi alieni: puoi leggere i manuali base nello stesso tempo che impiegheresti a leggere quello di D&D 5e, e anche se magari poi ci metti un po' di tempo in più a preparare gli incontri, o a capire certe meccaniche (come il multiclasse, tanto per dirne una) sono SEMPRE ACCESSIBILI anche senza troppo scervellarsi, e in più c'è il forum, non sarete abbandonati.

Puoi, cioè, approcciarti al gioco 3.x/Pathfinder con molto meno timore, se non cerchi l'ottimizzazione e se tutti i giocatori sono a livello 'niubbo' non ci sono davvero più problemi che a giocare a un altra edizione; la semplicità tanto lodata della 5e potrebbe addirittura, a seconda del gruppo, essere un ostacolo, perché richiede che il master interpreti certe faccende in modo meno ovvio di come accadrebbe nelle altre edizioni, per la semplice ragione che magari in 3.x non ricordi la regola esatta per gestire quella faccenda, ma da qualche parte c'è, e a te master nabbo fa comodo che esista, e anche se non la ricordi la troverai. In 5e alle volte non c'è un modo canonico di risolvere una situazione, e questo fa ricadere la responsabilità di come farlo su di te, e c'è il rischio, piccolo, che la cosa abbia delle conseguenze sull'evoluzione della campagna che potrebbero non piacerti.

Il mio consiglio, in definitiva, è fare due chiacchiere dal vivo con qualcuno che le gioca, e che conosci se ne hai la possibilità, così che tu possa farti un'idea non di cosa è meglio, ma di cosa ti piace di più. Puoi anche andare a sfogliare un manuale in fumetteria, o fartelo prestare da qualcuno, tanto per farti un'idea del gioco. Ma in ogni caso non stare a preoccuparti troppo, se il regolamento non è adatto al vostro gioco ve ne accorgerete.

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gioco da anni... sono passato per tutte le ultime 3 generazioni di d&d, non conosco patfinder ma sò che è simile alla 3.5...
se siete giocatori inesperti vi consiglio caldamente di iniziare con la 5... meno impegnativa più semplice, giustamente meno articolata, ma la più congeniale a chi deve ancora capire la meccanica che stà dietro a d&d...

non affezionatevi troppo agli hit dice però... o quando farete una campagna sulla 3.5... piangerete ;P

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Quello che dice Brillacciaio è giusto, dopotutto in tantissimi hanno cominciato con edizioni più complesse e si finisce per demonizzarle, inoltre il D&D 5 potrebbe poi arrivare a non soddisfare tanti ambiti di gioco, di Pathfinder hai la sicurezza che c'è tutto, ma proprio tutto.

D&D 5 chissà, ne parlavamo in altri thread...

Modificato da Zaorn
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Comunque per quanto la 5° sia più semplice della 3.5 non è che questa sia incomprensibile o impossibile da imparare.

Io ho trovato il regolamento della 3.5 semplice da imparare e giocare, immagino che pathfider sia anche più semplice visto la simpatica srd interattiva.

In più il grande numero di guide e materiale di supporto prodotto dovrebbe permettere anche a dei giocatori inesperti di orientarsi.

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Le differenze principali tra 5E e PF che potrebbero interessanti ma che non sapevi di dover chiedere:

1)
PF ha molte meccaniche specifiche 
5E ha poche meccaniche generiche
Pro e contro: le meccaniche generiche incentivano un tipo di gioco un po' più veloce, le meccaniche specifiche un tipo di gioco più preciso
Esempio: In Pathfinder abbiamo Sbilanciare e Spingere che sono due azioni diverse, funzionano in modo diverso, devi studiartele entrambe per gestirle in combat. In 5E c'è la Shove che è uno spintone con cui puoi spostare qualcuno o mandarlo prono, FINE

2)
Bounded Accuracy, differenza tra i livelli
in PF i punteggi di attacco e difesa cambiano moltissimo nel corso dei 20 livelli, questo produce (volutamente) una narrativa dove i personaggi sono presto simili a degli eroi mitici assolutamente invulnerabili nei confronti delle minacce di livello inferiore
In 5E i punteggi di attacco e difesa cambiano poco nel corso dei 20 livelli, questo fa sì che un numero sufficiente di nemici di basso livello costituisca una minaccia per un singolo personaggio di livello anche molto superiore
Pro e contro: La 5E mantiene per tutti e 20 i livelli un feeling intuitivo abbastanza simile al fantasy classico, Pathfinder invece è più sfaccettato perché dipende di più dal livello a cui giochi, una campagna a LV bassi o a LV alti ha implicazioni molto diverse nel modo di interfacciarsi alle forze nemiche in Pathfinder e a LV alti si presta meglio a un fantasy eroico estremo

3) 
Oggetti Magici ed estetica
In PF i personaggi così come nel punto 2 vediamo che diventano potentissimi, diventano anche ricchissimi ai livelli medio-alti. Si portano dietro quantità di denaro capaci di acquistare un regno intero, sotto forma di potenti artefatti magici, uno per ogni parte del corpo.
Non fare questa cosa equivale a suicidarsi perché il bilanciamento di gioco prevede che i personaggi comprino o acquisiscano un determinato ammontare di equipaggiamento, definito in una apposita tabella di avanzamento della ricchezza per livello, che va rispettata per avere un gioco bilanciato.
In 5E gli oggetti magici sono opzionali e non sono previsti dalla difficoltà delle sfide del gioco, e anche se usati non cambiano radicalmente le capacità dei personaggi come in PF.
Ancora una volta come nel punto 2 Pathfinder è low fantasy all'inizio e high fantasy estremo alla fine dei 20 LV, mentre 5E si mantiene più vicino al low fantasy per tutti e 20 i livelli.

Per rispondere alle tue domande in maniera più specifica, Pathfinder ha molto più materiale e molte più varianti, ma questo non significa che sia un gioco più interpretativo.

Dal punto di vista dell'impostazione, D&D5E e PAthfinder hanno lo stesso presupposto: gestire le avventure con le regole e lasciare la gestione dell'interpretazione pressoché priva di regole.

Modificato da D@rK-SePHiRoTH-
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D&D 5ed è in inglese, con traduzioni non ufficiali reperibili in rete (www.editorifolli.it)

Pathfinder è in italiano con tantissime fonti anche ufficiali disponibili in rete.

Per rispondere alle tue domande:

1) Come manuali da studiare la base di Pathfinder, in cartaceo, è più o meno uguale alla base di D&D 5ed, poi

  • pathfinder ha millemila manuali su cui andarsi a vedere, se si vuole, opzioni aggiuntive di tutti i generi per classi, razze, oggetti , abilità ecc.
  • D&D 5ed ha pochi manuali ufficiali e molto materiale non ufficiale o homebrew reperibile in rete, ma a mio avviso si sta benissimo anche senza.

Per cominciare, in ogni caso, dovete studiare una mole di regole di base che non è molto differente tra i 2 giochi

2) Creazione materiale homebrew:

  • D&D 5ed è concepito in modo modulare ed è molto semplice improvvisare una regola, visto che la meccanica base di un test è sempre la stessa (1 o 2 d20 + caratteristica + proficiency). Poi esistono gli Unhearted Arcana, che sono opzioni aggiuntive in fase di test rilasciate gratuitamente dalla WotC, materiale homebrew creato dagli appassionati e in gran parte raccolto nel sito DMsguild. Per le razze è recentemente uscita la Volo's Guide to Monster, un manuale che amplia ed approfondisce i mostri dell'omonimo manuale e fornisce regole per rendere giocabili un buon numero di razze.
  • Pathfinder: molto probabilmente non dovrai creare nulla, perchè quello a cui stai pensando che non trovi nel manuale base è al 90% reperibile in uno dei millemila manuali di cui sopra: tutto sta a capire in quale!

3) Personalizzazione e GdR: entrambi i giochi, come già detto da qualcuno su, non forniscono regole volte a dare impatti meccanici sulla narrazione, che è lasciata all'interpretazione dei giocatori, tuttavia D&D 5ed, essendo più recente, qualche passo in avanti lo ha fatto:

  • D&D 5ed ha a mio avviso 2 novità abbastanza importanti su questo punto di vista:
    • Background: ha importanza a livello meccanico, in quanto fornisce una lista di possibili Background da scegliere e per ognuno il PG acquisisce 2 skill specifiche, più l'utilizzo di tool o la conoscenza di lingue aggiuntive che variano da BG a BG. Una volta compresa la meccanica del BG è molto semplice crearsene di personalizzati senza timore di sbilanciare il gioco.
    • Allineamento/Carattere dei PG: l'allineamento è molto meno impattante sulle meccaniche e di fatto è trascurabile, mentre il carattere del PG è descritto da 4 campi da scegliere in fase di creazione: Tratti di personalità, Ideali, legami, difetti. Questi campi aiutano a delineare meglio il carattere del PG ed aiutano l'interpretazione, molto più del "discussissimo" allineamento.
  • Pathfinder non lo conosco abbastanza da questo punto di vista, tuttavia so che fornisce una varietà di opzioni meccaniche per personalizzare i personaggi a livello di classe/razza (esempio: un mago può scegliere tra diversi tipi di magie, non solo gli incantesimi classici, ma magia runica, ecc con regole completamente diverse da quelle basi), che favorisce il "GdR" da quel punto di vista.

Personalmente preferisco D&D 5ed, perchè non ho più tempo/voglia di studiare le milioni di opzioni possibili per approfondire i personaggi, e, da master, D&D è molto più semplice da gestire, ma soprattutto per chi si avvicina al gioco, se ha tempo a disposizione, l'enorme possibilità di varietà che offre pathfinder fa si che ci si appassioni a cercare sempre nuove opzioni per avere sempre nuovi spunti ed ampliare l'esperienza di gioco.

Facci sapere cosa scegli!!! :)

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3 minuti fa, Ikares ha scritto:

Ringrazio tutti, mi avete aiutato veramente tanto,  ne discuterò con il gruppo, ma mi avete sbilanciato verso Pathfinder, anche perchè ho visto rubriche come il Golarion Insider che sono un valido aiuto.

Ancora Grazie a tutti quanti! :)

Pathfinder è diventato una Treccani, se guardi nella sezione PBF non c'è un pg uguale ad un altro... :dizzy:

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