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[Alonewolf87] Ritorno al Tempio del Male Elementale (parte 4)


Alonewolf87

Messaggio consigliato

Julian

Mentre ci avviamo verso la tenda di Lord Chade, approfitto di questi attimi di calma per parlare col nuovo arrivato.
Non possiamo che ringraziarti per l'aiuto, Keaven. I guerrieri di razza elfica sarebbero davvero un plus notevole in questa battaglia, ed averne uno a nostro fianco è un privilegio per me. Come ti sei ritrovato immischiato in questa orrenda situazione?

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  • Supermoderatore

Mentre vi dirigete alla tenda Caelern ne approfitta per somministrarvi qualche altra cura.

Siete poi introdotti nella tenda di comando, dove una serie di colonnelli, generali e portamessaggi fanno la spola intorno ai tavoli delle mappe. Il re si consulta variamente con i suoi consiglieri, ma una rapida occhiata alla mappa generale della battaglia vi rende chiaro che le vostre forze stanno chiaramente vincendo per la giornata.

Lord Chade è intento a recuperare e scrivere messaggi da un'altra serie di messaggeri e vi fa segno di avvicinarsi al tavolino dove lavora, nell'angolo della tenda. Fate quindi rapporto chiede asciutto a Sir Tiberius.

@Nereas Silverflower 

Spoiler

spendi altre 10 cariche della bacchetta rimettendo completamente in sesto gli altri, tu recuperi altri 12 pf

@Hennet87 @dalamar78 @Ian Morgenvelt

Spoiler

Siete di nuovo a pieni pf

 

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Keaven Faegarradh

Faccio un inchino a Julian quando mi ringrazia per il mio aiuto, accogliendo di buon grado il complimento. Il privilegio é tutto mio: non si ha tutti i giorni la possibilità di camminare vicini ad individui capaci di cambiare la storia. Dico sinceramente mentre ci incamminiamo verso la tenda, rispondendo poi alla domanda Sono stato inviato qui dall'Assemblea del Sapere, la nobile assiciazione di cui son parte. Lord Chade sembrerebbe essere un loro contatto. E le creature onorate da questo culto mi ricordano fin troppo i tratti del Re della Notte e dei suoi servi. Ma questo non gli è dato saperlo. Caelern cura le nostre ferite mentre ci avviciniamo alla tenda. All'interno di questa si percepisce chiaramente la febbrile attività organizzativa. La giornata sembrerebbe essere stata positiva. Per lo meno questi ragazzi non dovranno annunciare terribili notizie o ordini di ritirata. Faccio un inchino di fronte al Lord quando raggiungiamo il suo tavolino, lasciando che siano gli altri a prendere la parola per poter fare un rapporto completo.

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Julian

Dopo aver scambiato qualche parola con Keaven, entriamo nella tenda dove incontriamo gli alti ranghi dell'esercito ed il re in persona, affaccendati a studiare mappe e disposizione delle truppe. 

A quanto pare, nonostante l'elevato spargimento di sangue, le sorti della battaglia volgono a nostro favore.

Incontriamo Lord Chade. La sua richiesta è per Sir Tiberius, e lascio ovviamente, come sempre, l'onore e l'onere al mio ormai amico fraterno l'incarico di fare rapporto.

 

Modificato da Hennet87
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Caelern

Ascolto con attenzione quanto ci viene detto dal nostro nuovo amico che ci rivela qualche dettaglio su di lui mentre provvedo alle sue cure e a quelle di Tiberius e Julian sulla strada per raggiungere la tenda nella quale si trova lord Chade. Al nostro arrivo la tenda pare decisamente frenetica, segno che il conflitto sia ancora in fermento e ci siano ancora molte cose fare seppur per ora, nonostante i molti caduti, le sorti della battaglia paiano essere a nostro favore "Il sacrificio di chi è caduto sicuramente non è stato vano e per coloro per cui c'è ancora una possibilità, spero che i guaritori si apprestino a fare più di quanto abbia potuto fare io. Vincere senza che coloro che possono ancora essere salvati lo siano, renderebbe la nostra vittoria monca poiché significa che non abbiamo compiuto appieno il nostro dovere che è anche quello di pensare alla salvezza dei feriti e non solo quello di spargere sangue." Una volta al cospetto di Chade non mi inchino, non perché non conosca l'etichetta, bensì perché con tutto quello che sta accadendo non è necessario aver premura di convenevoli per quanto colui al cui cospetto ora mi trovo ricopre decisamente una carica di gran rilievo. Aspetto con calma che Tiberius prenda la parola per fare rapporto su quanto abbiamo avuto modo di vedere fino ad ora sul campo di battaglia, pronto eventualmente a spalleggiarlo nella narrazione degli accadimenti che abbiamo vissuto durante questa lunga giornata.

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  • Supermoderatore

Sir Tiberius riferisce concisamente e schiettamente della battaglia a Lord Chade, prendendosi la responsabilità per le morti dei soldati a voi affidati. Lord Chade non pare felicissimo ma ammette che per essere il vostro primo comando avete fatto un discreto lavoro, lodando in particolare la vostra sconfitta dei troll e giganti. 

Sono quel genere di creature che ci causa maggiori problemi vi dice il cancelliere dato che sono minacce che bande di normali soldati faticano a contenere ed abbattere. Vi verranno forniti nuovi uomini per rimpolpare le vostre fila e domani mattina avrete il compito di approfittare della breccia causata dal crollo della torre per sferrare un assalto al cortile interno, mentre in altri tre punti delle mura faremo lo stesso.

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Caelern

Aspetto che Chade finisca il discorso, poi aggiungo, per cercare di mitigare il senso di colpa di Tiberius "Sebbene ci siano state molte perdite nel corso della battaglia, abbiamo cercato di fare anche il possibile per soccorrere i feriti e i moribondi che ancora si aggrappavano alla vita per evitare che andassero incontro alla morte. So che in raffronto alle perdite vissute è un risultato esiguo, ma tredici uomini sono sopravvissuti per poter vedere ancora un altro giorno e spero di più se il resto del contingente alla fine delle ostilità odierne si è dedicato a cercare e ad aiutare il resto dei feriti disseminati sul campo di battaglia." passando poi ai troll aggiungo "Dovremo fare attenzione poiché due di questi alla fine dello scontro si sono ritirati, da cui potrebbe essere una buona cosa armarci con il fuoco per poterli combattere efficientemente. Qualunque cosa possa dare fuoco alle loro carni per intralciarli sarà ben accetta sia per noi che per il resto delle forze. Non sappiamo se però tra le forze nemiche ne siano presenti altri poiché quando siamo stati nel cortile non ne abbiamo visti." poi dopo che ho detto ciò aggiungo "Se non ha più bisogno di noi, Lord Chade, in virtù di quanto ci ha appena detto, vorremmo ritirarci per prepararci ad affrontare la nuova battaglia che ci attende domani."

DM

Spoiler

Se Lord Chade non ha più bisogno di noi, mi congedo dalla sua tenda. Una volta fuori, se mi resta tempo prima che avvenga altro, mi dedico all'esecuzione di un'orazione per onorare coloro che sono caduti durante la battaglia odierna per far capire alle nostre forze che i loro compagni caduti non sono stati dimenticati e che domani combatteremo anche per onorare la loro memoria e il loro sacrificio nella speranza che questo riesca a migliorare ulteriormente il loro morale attuale che non so quale sia nonostante la momentanea vittoria conseguita dalla nostre forze [Intrattenere(Oratoria) +15]

 

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Julian

Il racconto della battaglia, di cui porto ancora i segni sulla pelle e nell'anima essendo terminata da pochissimo, mi fa stare in silenzio, assorto nei pensieri.
Lord Chade ci congeda alla fine anche soddisfatto dell'esito dello scontro. Domani sarà un'altra lunga giornata di morte, ed è meglio provare a recuperare delle energie.
Non so se stanotte riuscirò a chiudere occhio: l'addestramento elfico ricevuto può tornarmi molto utile in casi estremi come questo.

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Keaven Faegarradh

Le parole di Lord Chade confermano l'impressione che mi ero fatto sull'andamento della battaglia: le forze del male sono ormai in rotta. Ottimo, un nuovo contingente ci fornirà esattamente la forza necessaria ad eliminarli da questa terra. Annuisco alla richiesta di Caelern, riflettendo che dovró prepararmi anch'io a combattere quel genere di creature. Basterebbe avere delle ampolle di fuoco alchemico o acido da lanciare sui loro corpi: dovrebbero assolvere efficacemente il compito. Dico al Lord, prima di inchinarmi quando ci consegna gli ordini per il giorno successivo. Quindi posso ufficialmente considerarmi parte di questi eroi. Dovró fare in modo di approfondire la conoscenza: meglio sapere con chi dovró combattere.

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Julian

Mi rendo conto di esser stato in silenzio per troppo, ed uscito dalla tenda prendo i miei compagni in cerchio, mano sulle loro spalle: è stata una battaglia davvero dura. Compiti ardui ci avevano assegnato, ma eravamo in grado di svolgerli, e forse anche meglio. Ma so per certo che ognuno di noi ha dato il massimo oggi, ed anche di più, rischiando più e più volte la propria vita per salvare quella di tutti gli altri. È stato un onore combattere al vostro fianco. Caelern e Tiberius, siete ormai miei fratelli, la mia famiglia. La strada percorsa insieme è stata segnata da innumerevoli sfide, sempre affrontate con spirito di fratellanza. Non avrei potuto desiderare compagni d'avventura migliori.
Sorrido ai miei due compagni fraterni, e mi rivolgo poi all'elfo: Keaven, il tuo aiuto oggi si è dimostrato utilissimo ed essenziale. Anche tu hai dato tutto te stesso sul campo di battaglia, e questo ti fa infinitamente onore, avendo combattuto forse una guerra che poco ti può riguardare. Permettimi di offrirti da bere stasera, chiacchieriamo insieme accanto ad un fuoco, e che la notte possa portare via un po' di sangue dalle nostre anime.

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Keaven Faegarradh

Sorrido in segno di ringraziamento alle parole dell'umano, facendo un lieve inchino con il capo. Ho gradito il riconoscimento: non capita tutti i giorni di vedere il proprio lavoro venir considerato immediatamente. Ottime parole, ma questa guerra mi riguarda più di quanto possa sembrare... Accetto con piacere l'offerta. Oggi abbiamo combattuto strenuamente: una serata attorno al fuoco è esattamente ciò che ci serve per recuperare dalle fatiche della giornata.  

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Sir Tiberius Albor

Chino la testa in un gesto di mestizia, conscio che molte delle morti tra le fila dei soldati che ci erano stati affidati, è da imputarsi alla nostra scarsa affinità con battaglie campali della portata di quella che abbiamo sostenuto oggi e non posso che accettare le parole di biasimo di Lord Chade, che ci comunica che il giorno seguente saremo di nuovo in prima linea

Cercheremo di fare meglio di oggi, mio signore dico al Lord

Con un lieve inchino mi ritiro dalla sua presenza e mi accodo ai miei compagni

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  • Supermoderatore

Tornati al vostro accampamento siete accolti con rispetto e ammirazione dai soldati, specialmente quelli che hanno assistito al vostro salvataggio dei caduti nella fase finale dello scontro. La voce di Caelern risuona poi onorando i caduti e alcuni dei soldati si uniscono con alcuni rozzi strumenti, intonando tutti assieme le parole scritte dal bardo.

Attorno ai fuochi da campo mangiate una cena semplice ma rinfrancante, mentre vari soldati si avvicendano nel venirvi a parlare brevemente e capite che state sviluppando con loro quel genere di rapporto di fratellanza e fiducia possibile solo con coloro con cui si è rischiata assieme la vita.

 

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Julian

La sera dopo la battaglia fa calare la stanchezza su tutto il corpo, specialmente sul braccio destro, impegnato furiosamente durante la giornata. Riconosco molti dei soldati che passano attorno a quel fuoco, ma saluto ed incoraggio anche coloro di cui non ricordo i volti. 
Molti di costoro potrebbero non rivedere l'alba, o il sole tra qualche giorno. Le guerre sono un'invenzione orribile degli uomini, che strappano persone dal caldo delle loro famiglie.
Che almeno stanotte possano godersi un minimo di spensieratezza.

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Caelern

Mentre eseguo la mia orazione in memoria dei caduti avvolto dal clamore dei soldati che si uniscono nel mio onorare i nostri compagni che non potranno vedere un altro giorno, i miei pensieri si spostano su ricordi lontani, davvero lontani, quegli stessi ricordi che mi hanno spinto a rigettare la magia dell'amore perché so che indossolubilmente si trasformerà in tragedia e che pur custodisco nello scrigno del mio cuore come monito. Ricordi lontani legati ad una donna che a me fu molto cara e che però, a differenza di questi soldati, non riuscii a salvare, seppur non da un destino di morte, bensì dall'essere soffocata dalle convenzioni sociali. In quell'istante nella mia mente torna a farsi nuovamente vivido un volto di donna, un volto di donna che neppure l'amore per l'alcool è riuscito a farmi mai dimenticare del tutto e che pensavo che fosse comunque sopito sul fondo delle mie memorie in un punto remoto che non avrei sondato mai più, un volto di donna che per me fu bellissimo e, che in verità, probabilmente lo è ancora ora nonostante siano passati più di tre anni dall'ultima volta che lo vidi, il volto di Elise. Mentre sono impegnato nell'esecuzione dell'orazione, la mia mente comincia ad oscillare. A tratti si trova qui, nell'accampamento in cui sto parlando per commemorare coloro che non ci sono più e tenere viva la loro memoria in coloro che sono potuti sopravvivere all'infuriare della battaglia anche grazie al mio aiuto e a quello dei miei compagni, a tratti vaga verso di lei e viene attraversata da un fiume in piena di pensieri e ricordi "Come cambiano le cose, Elise... Allora non riuscii a salvare te da una vita che non volevi e che ti era stata imposta dai tuoi genitori a cui pur comunque avevi deciso di sottometterti... Mi arresi alla crudeltà del tuo destino e alla tua mancanza di volontà di ribellarti allo stesso... Ciò mi distrusse il cuore infliggendomi pesanti ferite... Ferite dolorose che si fanno sentire ancora oggi... E invece... Invece oggi non ho commesso lo stesso errore... Quando ho visto quegli uomini a terra non ci ho pensato due volte... Questa volta non avrei dovuto né avrei potuto tirarmi indietro, la posta in gioco era troppo alta... Se nel tuo caso avresti potuto comunque continuare una vita, seppur in parte vuota e costruita su costrutti e imposizioni sociali dovute al rispondere all'etichetta, così non sarebbe stato nel loro... Se nessuno fosse intervenuto, per loro non sarebbe rimasto altro che il freddo abbraccio della morte... E non avrei potuto permettere che ciò si verificasse perché nonostante tutto il mio cuore non è mai diventato di ghiaccio... So bene che non avrei mai accettato di perdere delle vite quando avrei potuto salvarle... E ora... Ora tutto questo mi ricorda te e quello che è accaduto... Forse... Forse dovrei scriverti... Forse dovrei farti almeno sapere che sono ancora vivo, cosa su cui allora dissi a mia madre di mentirti... In fondo... In fondo nonostante tutto non sono mai riuscito a dimenticare davvero il tuo meraviglioso volto di donna..."  e nel frattempo dai miei occhi scorrono lacrime... Se adesso mi si chiedesse se sono per Elise o per i caduti, la mia risposta sarebbe una e una sola: sicuramente sono per entrambi, ossia per coloro che ho potuto salvare e che non ho potuto salvare e per colei che nonostante i miei sforzi non ho potuto salvare da una prigione peggiore della morte. Alla fine dell'orazione comincio ad essere divorato dal dubbio "E se le scrivessi, almeno per farle sapere che sono ancora vivo? Non le scriverei di mio pugno... E probabilmente non le scriverei neppure io poiché potrebbe riconoscere la mia grafia nonostante il tempo trascorso... Però potrei almeno augurarle il meglio e farle sapere per vie traverse che, se mai sopravvivrò a tutto questo, forse un giorno molto distante potrebbe rincontrarmi..." e nel mentre rimango indeciso sul se convocare uno scrivano affinché mi scriva, sotto mia dettatura, un messaggio da inviarle "Spero che i miei sogni mi portino consiglio, anche se, con ciò che ci aspetta domani, potrei non riuscire mai più a scriverle qualcosa..."

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Keaven Faegarradh

La voce del bardo ha un effetto lenitivo sulle ferite piú profonde subite da questi uomini: molti du questi soldati hanno bisogno du questo discorso per poter continuare a vivere. Non tutti riescono a reggere la vita sotto le armi, soprattutto dopo battaglie come quella di oggi. Oggi abbiamo assistito allo scontro del caos contro l'ordine, delle forze vitali del bene contro quelle distruttrici del male. Non saprei dire chi abbia vinto alla fine: oggi non ci sono state spinte verso la vita. Caelern è evidentemente commosso: il suo discorso deve essersi spostato su motivi piú strettamente legati alla sua persona e al suo passato. Ben sapendo che sarà una lunga notte, vado a sedermi vicino ai due guerrieri, per poter iniziare il discorso come già promesso. Inizio ponendo una domanda a Julian, per poter soddisfare la mia curiosità Prima ha parlato dei guerrieri elfici come di qualcosa a lei noto. Ha conosciuto altri esemplari del mio popolo? Altri elfi provenienti dal Nord, per caso? Se qualcuno di loro stesse ancora vagando per queste terre, potrebbe aiutarmi a comprendere la natura del mio mortale nemico. 

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Caelern

Alla fine prima di prendere sonno decido di farmi coraggio e di far scrivere effettivamente una lettera ad Elise per farle sapere che sono vivo, seppur non di mio pugno. Dopo essermi rifugiato per un po' nei miei pensieri, mi rivolgo ad uno delle soldatesse dell'accampamento e le dico "Avrei bisogno di un favore... Niente di complicato né pericoloso, avrei semplicemente bisogno che tu mi scriva una lettera che ti detterò così che magari possa essere consegnata un giorno... Devo solamente far sapere a qualcuno a me molto caro che, sebbene sia passato molto tempo, sono ancora vivo... Seppur non possa dirglielo direttamente... Però te ne prego, cara ragazza, non rivelare a nessuno del contenuto di questa lettera per quanto in parte possa apparire bizzarra... Alla fine sono soltanto... Questioni di cuore che non possono più essere affrontate... Ti sembrerà quasi di scrivere una narrazione... E una volta che avremo finito, affidala per me ad un messaggero dicendo che venga consegnata ad Elise Darremeer in quel di Verbobong."  "Ah, maledetti problemi di cuore! Oh, amore cosa riesci a farmi fare dopo così tanto tempo e tutto questo per una sola donna a me sempre stata così cara... Spero... Spero soltanto che viva ancora lì...". Una volta recuperato l'opportuno occorrente per scrivere, aspetto che la donna prenda in mano il pennino d'oca e lo intinga nell'inchiostro, poi comincio con calma la dettatura mostrando molto imbarazzo mentre la faccio arrossendo ben più di una volta, cosa che in parte fa sorridere divertita la donna che sta scrivendo.

Contenuto della lettera

Spoiler

"Signora Elise Darremeer,
le scrivo questa missiva per farle sapere che una persona che un tempo è stata a lei cara è ancora viva seppur ora si trovi in un luogo molto lontano... Si tratta di un giovane innamorato della storia e dei racconti. Penso che il nome Caelern sicuramente le dica qualcosa, non è vero? Ebbene, mi è capitato di incontrare questi qualche tempo fa... E in quell'occasione questi mi parlò anche di lei dicendomi quanto per lui sia stata importante. Dopo qualche tempo abbiamo intrapreso sentieri diversi e questi ha continuato per la sua strada, ora vaga per il mondo che è la sua casa, ma... Ma prima che ci separassimo, mi ha chiesto di scriverle questa lettera. E tutto questo, beh, tutto questo solo per farle sapere che le vuole ancora bene e le augura il meglio nonostante gli anni che sono trascorsi dall'ultima volta che avete avuto modo incontrarvi. Non a caso accennò al fatto che ancora il suo meraviglioso è scolpito come una splendida immagine nel suo cuore e non la dimenticherà mai. Non sa se avrete mai occasione di ricontrarvi e, forse, ciò potrebbe non accadere mai... Ma nonostante questo... Nonostante tutto questo egli mi disse di dirle solamente una cosa, ossia che vuole che lei possa essere felice e spera che lo sia davvero.


Cordiali saluti,
Adheir Crystalmoon colui che sorride cantando alla luna

Una volta terminata la dettatura che ha permesso di trasporre le parole che ho pronunciato su carta attraverso l'uso del nero inchiostro, ringrazio la donna con un sorriso e le affido quanto ho scritto così che venga lasciato ad un messaggero e le chiedo gentilmente di tenere il segreto delle sue parole per sé senza che venga raccontato ad altri poiché non vorrei rendere noti i segreti amorosi del mio passato.

DM

Spoiler

Se all'accampamento non ci sono soldatesse, per motivi di flavor preferisco sia una donna a scrivere quanto detterò, mi rivolgo tranquillamente ad uno dei soldati maschi.
Per il cognome di Elise ho improvvisato poiché nel background non era scritto, ma penso che Caelern lo sappia.
Cerco di persuadere con la gentilezza lo scrivente a non rivelare il contenuto della lettera ad altri (Diplomazia +16 se necessario)

 

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Julian

Sono cresciuto tra gli elfi, ho trascorso la mia gioventù in un piccolo insediamento nei boschi. Eiwin Linguadargento fu il mio mentore. Mi accolse nella comunità nonostante fossi solo un giovane umano spaventato, gracile e tremolante, e mi addestrò al combattimento secondo lo stile e le regole dell'antico popolo. Quando sparì qualche tempo fa, mi sono subito fiondato sulle sue tracce e mi sono imbattuto in tutto ciò. Vedendo la devastazione che questa minaccia maligna sta portando al mondo, dubito che lo rivedrò.
Bevo un sorso dalla tazza che ho tra le mani, fisso il fuoco perdendomi in qualche dolce ricordo passato.

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