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[V&M] Prologo - Un Nuovo Inizio


Derù

Messaggio consigliato

@Ulgur

Sono ormai passati diversi mesi dalla morte di tuo padre e dall'inizio dell'esilio. Hai fatto solo in tempo a recuperare la sua arma ormai macchiata dalla sconfitta in duello ed i tuoi pochi aversi e ti sei dovuto allontanare senza neanche aver potuto salutare tua madre.
Sapevi solo che più a nord avresti incontato un ambiente ancora più ostile e più freddo nonostante la primavera fosse alle porte, ma quando si è soli e non si ha nessuno che ti guardi le spalle, incrociare la strada di un solo gigante che vive in quelle terre può essere fatale.
Così ti sei diretto a sud, senza una meta precisa, vagando come in trance per i primi giorni. Sai badare a te stesso e di certo non sei abituato a banchetti regali, quindi ti sei tenuto alla larga dai centri abitati cercando di sopravvivere con quello che riuscivi a procurarti lungo la strada: un coniglio, qualche frutto o bacca, radici nutrienti da masticare durante il cammino.
Qualcosa però è cambiato circa un mese fa: hai incontrato un uomo sulla cinquantina, Vexites. Capelli corti, fisico minuto e asciutto ed una parlantina coinvolgente. E' un mercante di spezie che stava viaggiando di città in città per acquistare sementi ed erbe particolari assenti nella regione in cui vive ed è di ritorno a casa dopo aver girovagato per diverse settimane.
Le sacche che pendono sui fianchi dei cavalli sono oramai piene ed il suo borsello praticamente vuoto, ma con il mercato di inizio estate punta a rifarsi abbondantemente dell'oro investito e garantire a sua moglie e a sua figlia un altra stagione di sicurezza economica.
Ha visto in te un ragazzo forte ma taciturno - infatti le vostre conversazioni sono per la maggior parte suoi monologhi in cui ti descrive il gusto di determinate erbe e bacche in infusione nell'acqua calda o nella zuppa - ma sa bene che dei muscoli come i tuoi sono sempre un ottimo deterrente per i malintenzionati e spesso bastano a dissuadere i più dall'avvicinarsi ai sacchi e trafugare qualcosa.
Ti ha dato un cavallo e un po' d'oro per i tuoi servizi, o meglio per la tua compagnia dato che fino ad ora il viaggio è stato più che tranquillo, promettendoti una parte del ricavato una volta venduta la merce.
Peitha (la città di di Vexites) è oramai ad un paio di giorni di cammino ed il mercato che coincide con l'inizio della bella stagione inizierà a giorni. Vexites è di sicuro un mercante esperto dato che ha saputo calcolare molto bene i giorni di viaggio evitando le strade dove solitamente operano predoni e banditi...ma la prudenza non è mai troppa quando si torna con un tale carico!
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@Isobel

Solitudine. E' questo quello che hai sentito maggiormente nella foresta. La spiritualità può aiutare, guardare a qualcosa di più alto e cercare conforto nelle preghiere verso Heironeous può aiutare l'animo, ma allo stesso modo porta a porsi domande in continuazione: dove ho sbagliato? è forse una punizione? perché sono stata accecata dall'amore?
Quando sei sola devi fare i conti con te stessa e non puoi mentire. Hai pianto ed hai imprecato. Hai chiesto aiuto al tuo dio ed una mano che ti indicasse la via.
Hai girovagato per giorni interi mangiando le poche razioni che ti sei riuscita a portare dietro nella rocambolesca fuga e ti sei abbeverata nei ruscelli.
Tutto è cambiato quando hai incontrato un ragazzino al limitare del bosco, il piccolo Frederik. Poco più che un bambino, avrà avuto 12 anni o qualcosa in più. Cercava delle bacche da usare in un infuso per tua madre e ti ha vista sporca e affamata. L'ingenuità e la purezza dei bambini va di pari passo e ti ha invitato a casa sua per un bagno caldo ed un piatto di zuppa.
Conosciuti i genitori del ragazzo, Anne e Gert, hai visto che la signora era febbricitante e ti sei presa cura di lei di buon grado. L'invito a pranzo si è esteso a cena, poi a quello di restare per la notte ed il giorno seguente. Così facendo, senza neanche rendertene conto, ti sei ritrovata a vivere nella fattoria della piccola famiglia anche dopo la guarigione completa di Anne.
Non sei di certo un'agricoltrice provetta, ma dai una mano di buon grado a tutti per ricambiare dell'ospitalità. Gert è già abbastanza avanti negli anni e Frederik è ancora giovane per la vita nei campi.
Sono ormai passati diversi mesi da quando sei arrivata alla fattoria ed è tempo per il tuo primo raccolto. La stagione è stata più benevola del previsto ed i magazzini si sono quasi colmati appena in tempo per il mercato di inizio estate che si tiene ogni anno a Peitha, la città più vicina alla "vostra" fattoria. La tua parlantina di sicuro aiuterà Gert a piazzare le sue verdure ad un ottimo prezzo garantendo a tutta la famiglia un bel carico di sementi per la prossima stagione ed una sicurezza in più per l'inverno.
Hai lavorato duramente e questo ti ha tenuto la testa occupata, relegando i tuoi dubbi esistenziali ai pochi attimi prima di crollare nel letto al tramonto, tuttavia nelle ultime settimane i tuoi sogni sono stati turbati da altri pensieri, o meglio visioni.
Sono state diverse ogni notte e crescenti nel tempo: nelle prime che hai avuto vedevi alcuni volti di gente sconosciuta e la mattina seguente faticavi a ricordarne i lineamenti, tuttavia nel corso dei giorni i tuoi sogni sono stati sempre più vividi e dettagliati e al risveglio spesso ti sei ritrovata boccheggiante e madida di sudore.
Ti sembra di vivere ogni notte la stessa scena, ma la vedi sempre con più accuratezza: impugni saldamente la tua spada ed una schiera di scheletri a perdita d'occhio ti aggredisce con furia circondandoti da ogni lato. Alla tua destra c'è un ragazzo alto e muscoloso che brandisce un enorme maglio spezzando le ossa dei non-morti con una ferocia inaudita. Dai lineamenti del viso sembra un ragazzo, ma ha una corona d'oro in testa che sembra stridere con le sue larghe vesti di pelle.
Alle vostre spalle senti salmodiare un rituale di qualche tipo, ma sei troppo presa dalla battaglia per sapere cosa sta accadendo.
Non ti sei confidata con i tuoi nuovi amici - sia perchè non sai dare una risposta a questi sogni, sia per non spaventarli - ma soprattutto Anne sembra essersi accorta del tuo animo inquieto in questi ultimi giorni, ma è una donna molto sensibile e non ti ha chiesto spiegazioni in merito, anche se spesso noti la preoccupazione nel suo sguardo.
Nonostante tutto non ti tiri indietro nei preparativi per il mercato. Il primo carro è quasi pronto e domani tu e Gert partirete alla volta di Peitha per predisporre il tutto. A distanza di un giorno o due vi seguiranno anche sua moglie e suo figlio con il resto dei prodotti freschi da vendere e l'altro carro.
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Ulgur Tre Dita

 

@DM

Spoiler

Cavalco ormai da giorni al fianco di quest’uomo, Vexites. Mi sembra un tipo per bene.

I fianchi mi fanno male: non sono abituato a cavalcare e le gambe protestano perché costrette da ore in quell’innaturale posizione divaricata. La schiena ha cominciato ad irrigidirsi e ad inviare fitte di dolore al cervello. Avrei proprio bisogno di scendere un po’ a sgranchirmi le ossa.

Rimango invece solidamente in sella: il mio corpo non ha mai avuto paura dei rigori del viaggio. Sono altre le cose della vita che mi spaventano. Fin troppe, probabilmente.

Ho ucciso un orso bruno per diventare un uomo, un guerriero. Ma è davvero così? Penso corrugando la fronte, lo sguardo perso davanti me. Ascolto solo distrattamente ciò che il mercante va dicendo, immerso come sono nelle mie riflessioni. È un vero uomo chi, come me, ha preferito la fuga piuttosto che una morte onorevole in duello per vendicare mio padre? A me sembra più un atteggiamento da vile e codardo! Sbuffo, giungendo sempre alla solita conclusione. Da quando sono stato esiliato dal villaggio per aver salva la vita, non faccio che arrovellarmi il cervello in cerca di risposte al mio comportamento, forse di giustificazioni. Ma non c’è modo di scampare a quella che per me è diventata la verità assoluta: sono un vile e un codardo, non un vero uomo, non un vero guerriero.

«E non hai paura di essere attaccato dai predoni e perdere tutto? Sei un tipo coraggioso a fare tutto ciò per la tua famiglia…», dico senza dar peso alle mie parole, come se non mi importasse. In realtà, ammiro la tenacia dell’uomo e sono curioso di sapere quale siano le motivazioni che lo spingano a rischiare tanto. Io non credo ci riuscirei, codardo come sono.

 

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@Illithan 

E' da precchio oramai che hai salutato Grundtal, chissà se è stato davvero un addio o solo un arrivederci. Fatto sta che ultimamente pensi molto a lui e alla sua scelta di metter su famiglia.
Hai girovagato in lungo e in largo alla ricerca dell'impresa che ti avrebbe condotto all'immortalità dell'essere tu il protagonista nelle ballate dei bardi e non rinunci mai alla speranza che ogni giorno potrebbe essere quello giusto.
Hai tuttavia trovato in Peitha una dimora, anche se non te la senti ancora di chiamarla "casa". Certamente i tuoi studi sull'alchimia ti hanno dato una mano a stabilirti in un posto dato che c'è bisogno di una certa calma e tranquillità per armeggiare con gli alambicchi. L'incidente con quelle due pozioni travasate distrattamente mentre cavalcavi lo ricordi bene...e lo ricorda anche il povero cavallo!
Sei riuscito ad acquistare una piccola costruzione ai bordi della piazza cittadina: meglio chiamarla costruzione visto che oltre al tuo laboratorio-bottega nel quale crei e vendi le tue diavolerie, un letto, un bagno ed un magazzino con centinaia di oggetti buttati alla rinfusa non sono propriamente definibili "casa", anche se in quel caos riesci a destreggiarti non si sa come.
Ti piace essere considerato un alchimista come i potenti maghi del passato, ma molti in città ti vedono come uno strano gnomo rigattiere che vende oggetti curiosi e insoliti, probabilmente per trattare sul prezzo che chiedi. Fatto sta che volente o nolente stai diventando sempre più un punto di riferimento per la piccola comunità e chiunque cerchi un oggetto strano e insolito prima o poi finirà per bussare alla tua bottega.
La compravendita è il tuo forte: gli avventurieri erranti portano spesso da te oggetti di cui non conoscono la provenienza o l'uso e spesso li scambi con altri in tuo possesso, rivendendoli poi per guadagnare quel tanto che basta per proseguire i tuoi studi magici.
Il mercato di inizio estate è comunque alle porte e in città sarà presente forse il triplo della gente che vi vive di solito. Già adesso le strade sono occupate dai primi mercanti che raggiungono Peitha anche da decine e decine di chilometri per vendere e comprare le merci più disparate e questa sarà un'ottima occasione per aprire la tua bottega al pubblico e fare qualche buon affare, tuttavia il tuo zaino è sempre pronto ad ogni evenienza...vuoi mai che questo mercato porti qualche opportunità oltre agli affari?
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Isobel la Virtuosa

@Tutti: (link Immagine Isobel)

 

 

@DM

Spoiler

 

Non credo che riuscirò mai ad abituarmi al fatto di non dover più passare un'eternità a rimuovere e pulire l'armatura, ma poco male, infondo non mi manca poi così molto. Le tuniche di tela grezza che ormai indosso da mesi sono comode, pratiche e neppure poi così brutte ...

Penso mentre finisco di caricare le ultimissime provviste da vendere al mercato. Questa volta più che mai Gert necessita del mio aiuto: da qualche giorno a questa parte un brutto mal di schiena lo ha colto di sorpresa e quindi il mio aiuto per caricare il carro è fondamentale. Ormai è come un padre per me e non lascerei mai che gli capiti nulla di brutto. Lui e la sua famiglia non hanno mai nemmeno dimostrato il minimo segno di sfiducia a causa delle mie orecchie e del mio sangue mezzelfico, piuttosto evidente visto che somiglio più a mia madre elfa che a mio padre umano. 

L'unica cosa che davvero mi preoccupa è ... andare a dormire. Fa strano ammetterlo ma i sogni che faccio da un po' di notti a questa parte mi turbano e mi impediscono di riposare come vorrei. Sono echi di un qualcosa che non è mai avvenuto. Ho sempre avuto una sorta di dono naturale per quanto riguarda i sogni, ma questi non sono neanche lontanamente paragonabili alle profezie auto indotte che mi hanno insegnato a celebrare al tempio.

"A volte credo che la mia ricettività sia più una maledizione che altro"

C'è qualcosa di dannatamente sbagliato in ciò che vedo queste notti. E poi ... io con indosso l'armatura? Di nuovo? E' vero che per sicurezza, durante i viaggi al villaggio, la ripongo nel carro ma è solo un'abitudine ormai, quasi superstiziosa. Non torneranno mai quei giorni. Non devono tornare. Metterò su famiglia e probabilmente diverrò madre. Già mi vedo alle prese con una prole numerosa mentre ho continue crisi di nervi.

Al collo, come sempre, il mio inseparabile simbolo sacro. Argentato e rilucente, sembra brillare di vita propria mentre finisco di sistemare il carico. Ormai è più il valore affettivo che altro. Imbevuto di lacrime versate e seccate. 

Una volta ultimato il tutto rivolgo un'occhiata soddisfatta a Gert, che accompagno con un sorriso caldo ed affettuoso "Bene, direi che siamo a posto, no? Dovremmo andare a dormire e tu, mi raccomando, ricordati di prendere quel decotto ai chiodi di garofano e al papavero che ho insegnato ad Anne. Ne va della tua schiena!" Esclamo. Talvolta, in alcune occasioni, sembro più io a fare da genitore a Gert anziché il contrario. Ma dopotutto è così che son fatta, fare la mammina apprensiva è il mio ruolo naturale. Purtroppo però non è una cosa di me che ha sempre portato a buoni risultati ...

"Il passato è semplicemente passato: passa e se ne va"

 

 

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@Ulgur

C'è paura e paura mio caro Ulgor. Certo i banditi sono una di quelle e conviene sempre viaggiare con entrambi gli occhi ben aperti, ma allo stesso modo ho paura di vedere mia figlia dover mendicare per un tozzo di pane o vedere mia moglie morire di stenti.

Sei giovane e probabilmente questi discorsi ti sembrano ancora assurdi, ma avere moglie e figli ti fa riconsiderare le tue priorità: sei responsabile del loro benessere e in un senso più largo della loro stessa vita. Ovviamente questo non significa che affronterei un drago a tre teste con un pugnale in mano, ma se si sta attenti e si evitano le strade più trafficate, i rischi dei viaggi si possono ridurre. 

 

Dopo un momento di pausa in cui ti squadra per bene in tutta la tua altezza aggiunge ridacchiando: Se poi ti riesci ad accompagnare ad un bestione come te, i malintenzionati ci pensano due o tre volte prima di provare a rubare un sacchetto di spezie. Dopotutto non stiamo mica trasportando bauli ricolmi di oro e seta di Garth 

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Ulgur Tre Dita

 

@DM

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Un sorriso mi increspa il viso.

La mia impressione su quest’uomo era corretta: davvero una brava persona.

Continuo a cavalcare in silenzio, lasciando che Vexites riprenda in mano le redini del discorso, come è stata mia abitudine durante la maggior parte del tragitto percorso insieme.

Il mercante ha ragione: sono conscio che il mio aspetto barbarico possa incutere timore e rispetto. Ciononostante, quello che l’uomo non sa è che l’unica vera protezione che io sia in grado di fornirgli, con tutta probabilità, si limita a questo: intimorire i malintenzionati con i miei muscoli, le mie vesti e il maglio di mio padre. Se fossi costretto a passare all’azione, probabilmente avrei troppa paura per combattere e sarei il primo a dare di sprone al cavallo per fuggire al galoppo. Forse.

Ma questo è meglio che non lo sappia. Almeno con lui, voglio fingere di essere un uomo per una volta.

 

@tutti

Spoiler

krojun.jpg

Questo è Ulgur Tre Dita col suo Maglio gigante :)

 

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@Isobel

Il carico è quasi pronto ed il primo carro è già basso sulle ruote. L'indomani basterà fissare il tutto ed aiutare Anne e Frederik a caricare i primi sacchi sull'altro carro, con una mezza giornata di lavoro dovreste finire: per fortuna avete pensato ad una distribuzione intelligente per evitare alla donna e al ragazzo sforzi eccessivi. E' tardo pomeriggio oramai ed Anne sta preparando la cena per tutti. Dalle finestre esce già un profumo invitante che promette una bella serata in compagnia prima del viaggio. Frederik torna dai campi di corsa chiamando il padre a gran voce: sembra essere eccitato e agitato al tempo stesso!

Papà! Papà! Ci sono i cavalieri! 

 

Quando vi voltate per vedere cos'abbia da urlare il ragazzo, vedete in lontananza dietro di lui diverse figure in armatura che cavalcano verso di voi al piccolo trotto. Portano un qualche vessillo, sembra di una casata nobiliare o qualcosa di molto simile e man mano che si avvicinano ne riuscite a distinguere il numero: sembrano 4 cavalieri con armature scintillanti e due esili figure - sembrano donne - con sfarzosi vestiti color porpora e oro la prima, una semplice camicetta bianca e dei comodi pantaloni di cuoio l'altra.

Quest'ultima sprona il cavallo per portarsi alla testa del piccolo gruppo e precedere gli altri e vi saluta con un cenno della mano in modo cordiale

Salve signori, il mio nome è Eleanor e accompagno la baronessa Eloise Von Arth, figlia di August Von Arth e la sua scorta. Sareste così gentili da lasciar abbeverare i nostri cavalli dal pozzo? Cavalchiamo da questa mattina e le bestie sono assetate. Dietro giusto compenso naturalmente...

...e così dicendo sfila un piccolo sacchetto dalla cintura mentre smonta da cavallo avvicinandosi a voi.

Questo nome - il barone Von Arth - non vi dice nulla, ma è la norma visto che negli ultimi decenni molte tra le persone più abbienti si sono autonominate nobili avanzando diritti più o meno credibili o verosimili, specialmente tra quelli che non vivevano nei centri abitati più grandi. Questi titoli sono difficilmente confermabili, ma solitamente la gradezza del patrimonio familiare va di pari passo al titolo nobiliare

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Isobel la Virtuosa

@DM

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E' sempre stata mia premura pensare a relazionarmi con stranieri e visitatori oltre che con gli acquirenti e la mia capacità oratoria ha sempre giocato a favore mio e dei miei amici ... o meglio, di quella che attualmente è la mia famiglia adottiva. Scaccio via i miasmi della tristezza e sorrido, come è mio solito fare, quanto meno ci provo, in direzione dei soldati e delle due donne e, in particolar modo, verso quella che pare essere la comandante della squadra. 

"Saremo ben lieti di permettere ai vostri cavalli di rifocillarsi, mia signora" Mi rivolgo alla donna mentre le porgo la mano destra aperta per prendere il compenso. Normalmente non avrei dato peso ai soldi, non troppo almeno, ma qui non si parla più di me e basta, ma anche della famiglia che mi ospita e che mi da affetto. Hanno bisogno di soldi per poter vivere, comprare sementi, medicine, utensili cibo e vestiti ed è giusto che siano loro a ricevere quella ricompensa. Per il resto, il fatto di non aver mai udito il suddetto cognome nobiliare, non mi preoccupa affatto e nemmeno mi desta troppe curiosità. L'importante è che siano persone rette e oneste, il resto poco mi importa. Sono le azioni che si compiono a dimostrare il proprio valore e onore nobiliare, non il titolo in sé, che dovrebbe essere solo una conseguenza anziché qualcosa a priori. Utopico, probabilmente, ma di fatto il mio è il lineare ragionamento di una sacerdotessa del Giusto, niente di strano.

"Immagino abbiate fatto un lungo viaggio. Posso domandarvi come sono le strade? Avete avuto problemi lungo il tragitto?" Domando, cercando di prendere un po' di informazioni circa la sicurezza del percorso. Se possibile è meglio essere previdenti, fin ora non abbiamo mai avuto problemi con banditi e rapinatori ma in periodi come questo non si è mai abbastanza sicuri. 

 

 

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Illithan il cercatore 

@Dm

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Stabilirsi in un posto fisso è stata un'ottima idea per fare un punto della situazione, mi ha anche permesso di affinare abilità diverse, e scoprirmi affine all'alchimia è stata una bella sorpresa. 

Certo, sono sempre stato interessato a quest'arte, già fin da bambino, ma poterla professare in un posto stabile con tanto di laboratorio, be' è tutta un'altra cosa rispetto a farlo fuori in un accampamento... o a cavallo... 

Ma a dispetto della vita media di 350 anni, sei mesi fisso in un posto iniziano già a starmi stretti, e sempre più spesso mi trovo a fissare con decisione il mio zaino, costantemente pronto per una partenza. 

Ma ormai sono piuttosto affezionato a questo posto, e mi dispiacerebbe lasciarlo. 

Ovviamente questo non mi fermerà dal partire, e questo senso di affetto si traduce in un immancabile ricerca di un assistente, a cui lasciare bottega e una quasi totalità dei guadagni, molto più di chiunque altro offra, a patto che non tocchi la mia roba che lascierò.

-ma intanto preoccupiamoci di prendere le sostanze necessarie- 

Penso, per il momento, uscendo dalla casa/bottega. 

 

 

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@Isobel

Oh niente mia signora, vi prego, solo Eleanor. La baronessa è lì dietro, io sono solo un'ancella - aggiunge arrossendo e accennando una timida risata. Dopo i convenevoli e le dovute presentazioni, fa un cenno ai cavalieri che smontano di sella con l'elmo in mano e avvicinano i cavalli al pozzo tirandoli dalle briglie mentre la nobile resta leggermente in disparte in groppa al cavallo.

Veniamo da nordest e probabilmente faremo una sosta a Peitha per dare alla baronessa una sistemazione a e magari visitare il mercato prima di proseguire oltre e tornare a casa. Abbiamo incontrato qualche mercante e pochi altri viaggiatori lungo la strada, ma la guardia personale della signorina Von Arth non ha dovuto sguainare la spada in nessuna situazione. Fortunatamente direi, dato che non ama la vista del sangue. Poi abbassando la voce e dando un'occhiata indietro assicurandosi che le orecchie della nobile siano a debita distanza: Pensate che una volta è addirittura svenuta durante una giostra cavalleresca quando una lancia colpì accidentalmente il cavallo di Ser Arthur eheheh

 

Quando Gert soppesa il sacchetto senza dare troppo nell'occhio per non sembrare scortese, sente subito un tintinnio che toglie un bel peso dal suo cuore ed il luccichio dell'argento lo fa definitivamente rassenerare.

Mia signo...ehm volevo dire Eleanor, possiamo offrirvi un dolce quantomeno? Mia moglie prepara una torta di noci degna di un re!  La voce incerta dell'uomo di certo non maschera bene il suo disagio nel trovarsi al cospetto di una nobile: Gert è sicuramente più abituato a parlare con capre e maiali piuttosto che con baronesse o duchi e fa fatica a scegliere le parole anche se la ragazza fa di tutto per metterlo a suo agio sorridendo continuamente.

 

Oh Gert sei gentilissimo, ma dobbiamo affrettarci o dovremo affrontare la strada in piena notte e non sarebbe decisamente sicuro. Anche se non dovessimo incontrare malintenzionati, c'è sempre il pericolo che qualche bestia notturna esca a cacciare. Ad ogni modo è stato davvero un piacere, speriamo che le nostre strade si possano incrociare di nuovo un giorno - e così dicendo si congeda con un profondo inchino , probabilmente per abitudine

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@Ulgur

Il viaggio prosegue tranquillo e nell'ultimo giorno di viaggio vi trovare a dividere la strada con due gruppi di mercanti con dei piccoli carretti, anche loro diretti a Peitha. Dopo esservi presentati, a Vexites sembra una buona idea aggregarsi al piccolo gruppo anche se questo implica rallentare la marcia e cavalcare alla velocità dei carri: dopotutto se sua moglie Eliana ha saputo aspettare per tutto questo tempo, non saranno certo poche ore di ritardo a fare la differenza. La prudenza e la sicurezza prima di tutto.

 

Arrivati in vista della città, anche da lontano notate il fermento dei preparativi: le urla dei mercanti e gli schiamazzi dei bambini allargano il cuore del tuo compagno di viaggio che si congeda dagli altri mercanti e ti fa cenno di accelerare il passo per arrivare a destinazione. Non vedo l'ora di abbracciare Eliana e Laureen e di presentartele. Chissà magari alla piccola piacerai e finalmente lascerà perdere quel buono a nulla di Rikmorn. - ti dice strizzando l'occhio - Quanto vorrei che mettesse la testa a posto e iniziasse a frequentare un bravo ragazzo come te! 

Durante il viaggio, Vexites ti ha parlato molto delle sue due gioie ed in particolare ti ha raccontato molto della figlia. Per la prima volta adesso ti sta venendo il dubbio che voglia veramente sistemarla con te. Laureen dovrebbe avere uno o due anni meno di te, lunghi capelli dorati ed un viso d'angelo, ma si sa che i padri descrivono sempre le loro figlie come le ragazze più belle del mondo e la realtà spesso e volentieri cozza con le descrizioni del genitore...

 

Superati i campi coltivati fuori dal centro urbano ed il piccolo fiume che li attraversa, vi ritrovate davanti alla porta ovest della città che è spalancata anche se presidiata da 6 guardie che tengono d'occhio i passanti e perquisiscono i carri. Peitha si presenta come una cittadina fortificata costruita sul fianco di una formazione rocciosa che torreggia su tutto il lato nord della città fornendo una protezione naturale per le abitazioni. Una cinta muraria semicircolare di circa 3 metri di altezza circonda tutta la città mentre gli accessi sono garantiti da 3 porte differenti a distanze regolari l'una dall'altra ad ovest, sud ed est. Una volta salutate le guardie cittadine che sembrano conoscere bene il tuo amico, vi avviate per la strada maestra diretti verso casa del mercante che sembra avere un viso più disteso del solito ed un sorriso pronto per tutti quelli che gli danno il ben tornato a casa.

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Isobel


@DM

Spoiler

 

"Ciò che dite ci è decisamente di conforto, è tempo di vendite e subire rallentamenti sarebbe potenzialmente deleterio per gli affari" Rispondo, mentre intreccio le braccia all'altezza del petto. Il ghiaccio iniziale sembra essersi spezzato e questo non può farmi che piacere. Il fatto che io sia abile nel districarmi tra l'etichetta e le formalità tipiche di una dama, non significa che io ami l'innegabile falsità e rigidità di certi codici cortigiani. Gentilezza ed educazione possono esistere anche senza essere maschere e finzioni. Mi scappa una risatina quando l'ancella mi sussurra all'orecchio quell'aneddoto divertente sulla baronessina "Poverina ..." mormoro di rimando alla ragazza. 

Lancio un sorriso verso Gert con l'intenzione di rassicurarlo, posso capire perfettamente il suo disagio, è un uomo semplice ed onesto, totalmente estraneo dall'intrattenere rapporti con i nobili "Gert dice bene! E' un peccato che non possiate rimanere per il dolce, sua moglie è una vera regina delle cuoche" Constato io, e una piccola parte del mio cervello ... oddio non così tanto piccola eh ... rievoca l'immagine di una delle ultimissime torte fatte da Anne. Una torta di mele, mi pare, deliziosa come non mai. Eh, si, a Peitha mi mancheranno i suoi dolci; fortunatamente per me sarà solo una breve parentesi e tempo pochi giorni potrò tornare a gustarmele.

Passare un'intera vita a parlare di dolci e a vendere ortaggi non è poi così male ... chissà, forse questa volta dovrei pure iniziare a dare un minimo di corda a Pike, dopotutto è pure piuttosto affascinante e sembra essere un bravo ragazzo ...

Durante la scorsa vendita al villaggio, Pike, il figlio del fabbro, aveva iniziato a farmi corte spietata. Probabilmente si merita un'opportunità, vedremo ...

Il passato è passato: passa e se ne va

Si, è il mio mantra da mesi; si dice che a forza di ripetersi mentalmente certe frasi alla fine ci si convince di ciò che si vuole e devo dire che inizia a funzionare, sembra quasi un incantesimo. 

"Vi ringraziamo, e passate una buona nottata!" Concludo, ricambiando l'inchino, rivolgendone uno all'ancella ed uno, più profondo, alla silenziosa baronessina. A quel punto volto le spalle alla squadra in partenza e mi avvicino nuovamente a Gert, indicando la porta di casa con un cenno del capo "Che dici, rientriamo?"


 

 

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@Illithan

Uscendo dalla bottega ti assicuri di chiudere bene il chiavistello. Normalmente non sarebbe necessario per una breve passeggiata nella piazza cittadina, ma con l'arrivo di tutti questi nuovi forestieri meglio essere prudenti e non incentivare eventuali ladri. Le prime carovane di mercanti hanno già montato i loro banchi ed espongono le merci più disparate: pelli di animale e tappeti, spezie e radici esotiche, armi di fattura nanica ed elfica. Già adesso il mercato cittadino sembra più vivo di quello della domenica ed i primi avventori provano a fare i primi acquisti.

 

La tua curiosità ed il tuo senso per gli affari ti porta a curiosare immediatamente tra i vari venditori cercando magari l'affare prima che ci metta sopra gli occhi qualche altro mercante. Il banco che per primo cattura la tua attenzione è piccolissimo ma pieno di qualsiasi tipo di oggetto. Alambicchi di strane forme e colori, piccoli amuleti con piume e gemme a forma di stella, zampe di coniglio portafortuna e coltelli intagliati nell'avorio.

Il "negozio" non sembra avere un solo tipo di merce, sembra più una raccolta di cianfrusaglie raccolte in ogni parte del mondo e posate alla rinfusa. Sembra quasi il tuo laboratorio per quanto è in disordine! Dietro il bancone c'è un uomo anziano con una folta barba grigia che torreggia su di te mentre sei indaffarato nella ricerca di un affare. Cosa posso fare per te, mio piccolo amico? Su questo tavolo c'è probabilmente ogni cosa che vorresti, magari è solo ben nascosta. E se non c'è lì, probabilmente è in qualche altro sacco. Basta che non ti servano gli artigli di troll perché li ho già venduti tutti e non trovo da mesi un avventuriero che me ne recuperi qualcuno!

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Illithan 

@Dm

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Guardo con curiosità il banchino, cercando più qualcosa di strano e particolare piuttosto che qualcosa di definito, ma appena l'uomo mi rivolge parola un gran sorriso trova spazio sulla mia faccia

"È esattamente la mia filosofia"

Rispondo con una risata 

"Sembra il mio laboratorio, è qui vicino, mi occupo di alchimia. 

Mi sto preparando anche io per esporre qua, ma ho un gran desiderio di spostarmi... piuttosto per quegli artigli di troll, se mi sposto e li trovo, glieli porto di sicuro! Ma mi dica, in ogni caso la ritrovo qua? In questa cittadina intendo, io e la mia bottega siamo abbastanza famoso, ma lei non l'ho mai vista. In ogni caso piacere, Illithan" 

Concludo, porgendogli la mano

 

 

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Ulgur Tre Dita

 

@DM

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Il puzzo della città mi stordisce. Mi ritrovo oppresso dagli schiamazzi dei monelli di strada, dai richiami degli ambulanti e dei rigattieri, dalle grida delle madri che tentano invano di tenere a freno i loro piccoli, dalla cinta muraria e dalle alte costruzioni della città, che sembrano schiacciarmi con la loro imponenza. Chissà quale artifizio magico usano per tenerle in piedi, mi ritrovo a pensare cavalcando spaesato al fianco del mio amico. Mi guardo intorno confuso, sbattendo più volte le palpebre per cercare un punto di riferimento che possa essermi familiare. Non ne trovo: questo posto non ha nulla in comune con le foreste e le capanne del mio villaggio natio.

Un pensiero corre a Laureen e sorrido. Chissà, se è veramente così bella come Vexites sostiene, forse potrei assecondare la sua volontà e prenderla in sposa. Dopotutto, non tutti sono adatti a vivere la vita da guerriero. Al mondo c’è bisogno anche di mercanti, fabbri, artigiani… chissà.

 

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@Ulgur

 

Vexites non sembra accorgersi del tuo disagio in città, tanta è la felicità per essere tornato letteralmente tra mura familiari.

Vedrai amico mio - dice l'uomo - ci aspetta una cena regale a casa!

Arrivati davanti ad una massiccia porta di legno nella parte nuova della città, capisci che l'uomo è piuttosto benestante anche se non propriamente ricco per gli standard cittadini: casa sua è un palazzo di due piani in pietra con un ampio tetto in legno. Abituato come sei sempre stato a vivere in piccole capanne di legno molto più rozze, questa ti sembra una reggia imperiale.

Una bella donna sui quarant'anni si presenta alla porta quando entrate e si getta al collo di Vexites stringendolo forte, non ci vuole molto a dedurre che sia Eliana! Non capisci bene quelle dimostrazioni di affetto così plateali e provi a distogliere lo sguardo dato che sei in palese difficoltà e non sai bene come comportarti.

Una volta terminato lo strano rituale venite presentati l'un l'altra e finalmente potete rilassarvi in casa dopo un bel bagno caldo: Eliana si è offerta di lavare anche i tuoi vestiti oltre a quelli del marito ed è riuscita nell'impresa di convincerti nonostante tu fossi abbastanza restio a cedere il pesante mantello e gli stivali in pelle.

Finalmente su un paio di panche coperte da morbidi cuscini riuscite a scambiare due parole per conoscervi meglio, ma vedi che la donna è più presa a parlare col marito riguardo gli avvenimenti delle ultime settimane e la vedi parecchio agitata quando parla della figlia. Ah già, la bella Laureen dov'è? Non l'hai ancora vista da quando sei entrato in casa! Eliana racconta al marito che si vede sempre più spesso con quel furfante di Rikmon e che è uscita il pomeriggio precedente per incontrarlo, ma non si è presentata a casa per cena, nè per dormire.

Dal tono della voce della madre, non ci vuole molto a capire che la ragazza si è cacciata in un bel guaio e al suo ritorno la attende una ramanzina se non qualche bel ceffone.

 

Strano - commenta Vexites - non si era mai comportata così, soprattutto quando sapeva che sarei tornato a casa! La pubertà sta giocando dei brutti scherzi o forse dovrei accorciare leggermente la durata dei miei viaggi d'affari?

 

Leggermmente??? Lo incalza la moglie

 

Bè...diciamo accorciare... - balbetta lui lentamente come se stesse scegliendo bene le parole per non far alterare ulteriormente Eliana.

Cara mia - aggiunge cambiando tono e discorso come per uscire dalla pericolosa situazione - facciamo così: noi usciamo e facciamo un giro per la città. Magari Laureen è nella piazza o a giocare in qualche vicolo ed ha solo paura di rientrare perché sa che una bella punizione la attende. E poi devo andare a salutare diverse persone. Torneremo per cena, promesso! E così dicendo si congeda dalla moglie lanciandoti uno sguardo per farti accelerare il passo ed uscire dalla tana della bestia affamata di sangue![/spoiler]

@Illithan

 

Alchimista eh? - dice il vecchio carezzandosi la folta barba come se stesse cercando di ricordare qualcosa.

Forse ho quello che fa al caso nostro! Ma chissà dov'era...forse nel sacco rosso? - il vecchio si china dietro al bancone ed inizia a frugare in una borsa. Senti rumori di piccole fiale di vetro che cozzano contro oggetti di metallo, prima che l'anziano signore si rialzi con in mano una piccola scatola di metallo arrugginito ed una pergamena logora. Ti porge la piccola scatola dicendo queste sono foglie di Alamacarte essiccate e tritate. Non so se hai presente: quella rara pianta bassa dalle foglie viola che cresce in montagna... - e per inciso no, non ne hai mai sentito parlare - Dicevo...se aggiungi un pizzico di questa polvere nelle fiale di fuoco, otterrai un risultato a dir poco esplosivo! Certo, meglio evitare simili prove tra la gente di città o ti potresti ritrovare nei guai, ma se ti dovessero circondare dei goblin un giorno o l'altro, con un po' di questa polvere diluita nella fiala li potresti mettere in fuga senza difficoltà! Non me ne è rimasta molta, ma si da il caso che qui abbia una mappa di questa regione con su indicati i punti esatti in cui cresce. La scatola è un omaggio per farti provare il prodotto, ma se ti interessa la mappa potremmo fare uno scambio...

 

Ho terminato le ampolle di acido e quelle fanno sempre comodo. Suppongo che un alchimista degno di tale titolo abbia la bottega invasa da tali oggetti...Diciamo che per un'ampolla colma potrei liberarmi di questa mappa... Il vecchio mercante pare che voglia provare a far leva sull'orgoglio di studioso per ottenere quello che gli serve

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Ulgur Tre Dita

 

@DM

Spoiler

Un bagno caldo sempre pronto dove pulirsi e rilassarsi, panche con cuscini sulle quali riposarsi, mura di pietra e un solido tetto sotto il quale ripararsi, una moglie premurosa che lava i tuoi panni e ti cucina pasti caldi, letti comodi sui quali dormire… potrei abituarmi molto facilmente a tutto questo, penso mentre i due coniugi cominciano a parlare di Laureen. Sono sempre più curioso di incontrarla, un largo sorriso nasce sul mio viso mentre squadro la moglie di Vexites, se è bella come la madre, per me possiamo celebrare le nozze anche domani. La mia allegria stona quasi nella casa, ora che i due hanno cominciato a litigare. L’atmosfera si fa più pesante e anche il mio umore peggiora. Io non dovrei essere qui. Dovrei essere al mio villaggio a danzare sul corpo dell’uccisore di mio padre, o dovrei essere morto nel tentativo. Non merito tutto questo, penso con una smorfia mentre Vexites mi invita ad uscire alla ricerca della figlia. Lascio volentieri la casa: forse una buona azione riuscirà a tenere a bada i sensi di colpa per un po’: «Sì, andiamo», dico rivolto a Vexites mentre mi alzo e comincio a seguirlo fuori dall’abitazione. Sull’uscio di casa mi volto verso Eliana, parlandole col tono più rassicurante che riesco ad affettare: «Stia tranquilla signora: la riporteremo a casa prima di cena. È una promessa!». Senza attendere risposta, esco dalla dimora e mi affretto ad andar dietro a Vexites che, quasi avesse le ali ai piedi, già aveva raggiunto la fine della strada. Ognuno ha paura delle sue battaglie, penso sorridendo amaramente.

 

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Illithan 

@dm

Spoiler


Guardo il mercante con trepidazione, e quando inizia a enunciare le proprietà della polvere, accenna alla mappa, e chiede in cambio solo una misera boccetta d'acido, perdo il controllo
"Certo, potrei starmene qui a contrattare sul prezzo, normalmente lo fare, e mi farei dare anche qualcos'altro, ma alla fine non mi interessa, mi sta offrendo un'opportunità unica, ho voglia di spostarmi da qua, ci sono stato anche troppo. 
Ma tornando agli affari, sono ben lieto di fare lo scambio per una fialetta di acido, anche se economicamente ci potrei rimettere, bha non mi interessa, so che sotto un altro punto di vista ci guadagnerò molto di più. 
Comunque ero proprio uscito per comprare materiali e cercare degli assistenti e/o sostituti per il negozio, ma a tal punto posso fargliela direttamente nuova la fialetta, vediamo un po' quanto tempo ho... 
Se ti va comunque, puoi pure seguirmi verso il mio negozio, nel mentre però ho un paio di domande, come funziona bene questa polvere intendo, quanto tempo ho prima che effettivamente faccia effetto?
E nel caso ti trovassi delle zanne di troll, a chi e dove dovrei recapitarle?" 

 

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@Isobel

Dopo aver congedato la nobile ed il suo seguito, rientrate in casa aspettando la cena e Frederik racconta eccitatissimo alla madre cosa è appena successo enfatizzando al massimo le armature scintillanti e le spade che pendevano sul fianco dei cavalieri. Anne gli spiega che le strade non sono sicure e che spesso banditi e fuorilegge si ogni sorta assaltano i viaggiatori per rubare il loro oro.

Subito dopo cena vi date la buona notte e vi ritirate nelle vostre stanze, pronti ad alzarvi al sorgere sel sole per recarvi in citta.

 

La notte passa serena per tutti tranne che per te - ovviamente - dato che gli incubi non accennano a lasciarti in pace. Quello che sogni è sempre molto simile: l'uomo con la corona sul capo ed il grosso maglio in pugno è una costante ed i suoi lineamenti sono ormai familiari per te. Vedi gli scheletri saltargli sopra da ogni lato e strappare la sua carne con gli artigli ossuti, ma l'uomo non cade sotto la ferocia dell'attacco.

La litania dietro di voi è costante durante il sogno, ma quando si interrompe vedi sprigionarsi una gigantesca forza d'urto tra i non morti che ne polverizza decine e decine. Girandoti finalmente vedi due piccole figure ammantate alle vostre spalle...dall'altezza sembrano essere due bambini!

Gli scheletri tuttavia sono decisamente troppi e non appena torni a guardare in avanti, uno di loro ti balza addosso penetrando con l'artiglio affilato dentro la tua spalla e provocandoti un dolore lancinante che sembra cosí reale...

 

Svegliandoti per l'ennesima volta di soprassalto, ti accorgi di essere zuppa di sudore e stanca come se avessi davvero combattuto per tutta la notte. Impieghi qualche minuto per tornare alla calma, ma raggiungi comunque il resto della famiglia in cucina per mangiare un boccone prima della partenza.

 

Il carro è ormai pronto e vi date appuntamento con Anne e Frederik per la sera successiva alla locanda del Pollo Ubriaco. Carichi l'armatura nel retro del carro e riponi la spada sotto un telo ma sempre a portata di mano...non si sa mai se dovesse tornare utile.

Il viaggio è più tranquillo del previsto: la prime ore di viaggio siete soloctu e Gert e non incontrate nessun viaggiatore, anche se ogni tanto vi guardate intorno allarmati al minimo rumore che sentite nella boscaglia o tra i cespugli al limitare della strada. Le tracce di altri carri e di zoccoli di cavalli sono fresche, segno che altra gente è passata lí di recente. Probabilmente altri mercanti, o almeno è quello che sperate.

Mancano ancora diverse ore al tramonto quando vedete finalmente la grossa formazione rocciosa che costeggia il lato nord di Peitha. Le mura della città sono ben visibili anche da centinaia di metri e disegnano un semicerchio a difendere i tre lati non protetti dalla montagna. La porta est della città è aperta e le guardie che la presidiano controllano tutti i carri in entrata. Ovviamente fanno lo stesso per il vostro, facendovi passare senza problemi e guadagnate la piazza centrale del paese per disporre il vostro banco il più in fretta possibile: Gert spera di iniziare a vendere un bel po' di merce già da questo pomeriggio nonostante siano rimaste poche ore di sole. Mangiare un po' di carne sotto sale durante il viaggio vi ha permesso di guadagnare un po' di tempo senza fermarvi per banchettare

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