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Cyberpunk 2020 - Syndicate wars: i cacciatori


Stregonazzo

Messaggio consigliato

T.N.T.

Spoiler

«Una volta tanto una bella notizia» esclama ad alta voce Vogel. Prima di uscire osservi la donna immersa nel liquido denso del serbatoio, priva di sensi e con una maschera d'ossigeno e quelli che sembrano della sottospecie di elettrodi su tutto il corpo. Lunghi capelli neri, carnagione chiara, abbastanza muscolosa, un gigantesco serpente o dragone tatuato sul braccio destro. Molto probabilmente è una collega di Jonathan e Daniel. Ti avvicina al display: le sue condizioni sono stabili e sembra che le siano somministrando diversi medicinali, si dovrebbe chiamare Angelopoulou.

Esci fuori e ritorni nella sala.

Matubo si avvicina a T.N.T. «Faccia vedere le ferite. Si spogli.» controllino e pulitura, una spruzzatura di spray dermale e infine due parole «Ferite superficiali. Niente schegge. Basta una giornata di riposo.»

Dopo una mezza dozzina di minuti ritorna il dottor Vogel con tra le mani dell'arcaica carta bucherellata ai lati: «State ancora qua?» domanda il dottore per poi prendere dalla tasca destra del camice le bustine di prima e appoggiarle sulla scrivania: «Tagliamo la testa al toro» prende la bustina con i flaconcini con all'interno il liquido verdastro e sopra l'etichetta in caratteri cinesi: «Ecco a voi la neurotossina di Arsen. Quel miscuglio di tetrodossina e saxtossina che gli piace tanto.», poi vi mostra la bustina con le pasticche verdi a forma di rombo «Pasticche di Jazz, tagliate pure male. Ti fanno sentire sicuro di te, e migliorano i riflessi. La puoi trovare in qualsiasi farmacia, costa pure abbastanza, credo circa cento eurodollari a bustina.» infine Vogel prende la seconda bustina con dei flaconcini, ma con all'interno un liquido trasparente: «Classica endomorfina. Antidolorifico.» sventola i fogli «Questo è il rapporto dell'analizzatore chimico se vi interessa»

Sono le due e mezza. Avete un leggero languorino.

Jonathan

Spoiler

Dai uno sguardo al tuo trench, oltre alla rammendatura avrebbe bisogno anche di un passaggio in lavatrice.

Perdi una decina di minuti, ma riesci a fare le riparazioni necessarie. Sei stato fortunato che erano anche queste "delle ferite" superficiali.

Ora dove si trova una lavatrice?

Jonathan - Tiri di dado

Spoiler

(Sartoria - Ago e filo) = 10 (Tecnica) + 6 (Dado) = 16!

Jonathan - Note

Spoiler

Il trench riacquista il massimo dei punti.

Nell'eventuale caso che T.N.T. ti domandi della donna nel serbatoio. Si chiama Eleni Angelopoulou, è una vostra collega. Sbizzarritici nell'eventuale descrizione dei motivi del sua presenza nel serbatoio, del suo carattere e così via.

 

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Jonathan Hekmatyar

@Master

Spoiler

Do un'occhiata al trench con fare scrupoloso. Per ora mi basta che non siano state necessarie delle orribile toppe per ricucirlo, a lavarlo poi ci penseremo. Certo, devo ricordarmene prima che il mio sangue divenga parte integrante del tessuto.

Lo indosso lasciandolo aperto semplicemente perché mi scoccia fare spazio nel borsone.

Spoiler

Ok Ok se me lo chiede vedrò di trovare qualcosa di assurdo da dirgli xD

Comunque mi sono letto lo spoiler per lui perché non avevo capito a chi diavolo ti riferivi D:

Che posti conosco in zona dove andare ad ingozzarsi? :L

 

Della roba analizzata dal dottore tengo l'endomorfina e la neurotossina di Arsen, rimettendo il tutto nella scatoletta metallica per poi riporre anche quella.

Getto nell'immondizia le pasticche di Jazz senza pensarci due volte.

«Grazie Doc. Visto che ti siamo mancati così tanto vedremo di tornare più spesso con nuove prese d'aria in giro per il corpo!» esclamo ridacchiando, per poi avviarmi fuori dall'infermeria appena Nick è stato medicato.

«Facciamo un salto da Sam? Così gli lasciamo la Katana...» dico a Nick mentre usciamo dalla stanza.

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Jonathan Hekmatyar

«Certo. Certo. Conosco anche qualche posticino nei dintorni!»

Quando mi chiede della donna rallento il passo voltandomi verso di lui «Eleni. Una collega. Se ti domandi come sia finita in quello stato posso dirti che c'entrano tre cose: una tommy gun, un finlandese e delle marionette!» gli dico divertito dalla cosa.

«Comunque, ti do un consiglio per quando si sveglierà. Tieni a bada la linguaccia. L'ultima volta a me il Doc ha dovuto rimettere a posto l'articolazione della spalla...» gli dico roteando il braccio destro mentre mi mantengo la spalla con la mano sinistra, come se stessi ricordando il dolore del momento.

Modificato da Latarius
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Abbandonate l'infermeria e vi dirigete verso l'armeria, potete iniziare a percepire il sordo rumore dei proiettili, quindi sicuramente qualcuno sta usando il poligono di tiro vicino. Entrate nell'armeria ad aspettarvi dietro al bancone (e non dimentichiamo, dietro alla rete e alla porta blindata) c'è il buon Sam, seduto sta fumando quello che sembra un comunissimo sigaro sintetico e sta guardando un piccolo monitor.

Appena vi vede Sam si alza dalla sedia e tenendo il sigaro con la mano cibernetica vi accoglie allegramente: «Oh... Oh... I nostri cattivi ragazzi tornati subito al nido? » si sofferma su di voi come cercando qualcosa o qualcuno «Avete lasciato Bryce in macchina? Con questo sole?» commenta mentre rimette il sigaro in bocca e aspira un falso, sintetico e leggermente brutto tabacco artificiale. «Quindi avete usato tutti i vostri proiettili? Ah, fortunati. Io e la mia squadra abbiamo resistito per ben quindici giorni a San Carlos. Ogni proiettile sprecato era un chiodo sulla nostra tomba.»

Jonathan

Spoiler

Al pian terreno ci sono alcune macchinette, per un eurodollaro potrai gustare nutritive barrette iperproteiche, tramezzini sintetici con tenia incorporata o concentrato di concentrato di kibble. Una vera squisitezza. Potresti uscire fuori e provare qualche fast food: Donald King; Don Pizza's hut; The Taco hut o the Big Hut. CI sono anche ristoranti di ogni genere e nei vicoli meno battuti dalla guardia monarchica alcuni piccoli carretti con specialità locali. 

Note:

Spoiler

Non vi preoccupate, non vi faccio perdere un quindici giorni per "ruolare" il pranzo. xd. 

 

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Jonathan Hekmatyar

«Yo! Sammy! Ah. Dan dici? Si è guadagnato una giornata di riposo, cullato dalle amorevoli mani di Vogel! A proposito, chi c'è di la a scaricare a tutto 'sto piombo?» dico grattandomi la spalla appena medicata, sussultando poi perché ottengo l'unico effetto di acuire il fastidio.

«Comunque non siamo qui per fare incetta di munizioni. Qualche granata e poco più di mezzo caricatore, una quarantina di proiettili, è tutto quello che ho consumato...» infatti gilet tattico e bandoliera traboccano ancora di granate e munizioni.

Prendo la katana che aveva Daniel prima di svenire e gliela mostro «Siamo qui per farti vedere questo gioiellino...» 

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T.N.T.

Miessaggio ricevuto ! Rispondo prontamente quando Jonathan mi mette in guardia sui modi gentili di Angelopoulou.... Pensando a come una Tommy Gun , un finlandese e delle marionette siano interconnesse tra loro...

Entriamo da Sam e faccio subito un saluto militare. A me serviriebbe una nuova giacca cuorazzata , quiesta ha un buco non pruoprio funzionale. Posso offrirti la mia e questo bellissimo cuolbacco. Juonny ha detto che respinge anche i pruoiettili di mitragliatuore da ventuotto millimietri. Dico facendo scherzose spallucce.

Per poi aspettare il suo parere sulla Katana.

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«Scaricare?» Sam tocca alcuni pulsanti sul monitor «Fammi vedere? Ah, c'è solo Asmalesh! Prima c'erano anche Norah con due poppanti mai visti prima. Aveva chiesto la sala per valutarli, mah... Non li ho visti andare via, mah....» si gratta dubbioso il retro del capo «Fatemi vedere questo gioiellino»

Aprite il cassetto del bancone e infilate la monokatana ancora avvolta in uno straccio raccolto chissà dove (e quando) da Daniel. «Per chi mi hai preso, ragazzo? Un fo***** fabbro di Okinawa?» commenta mentre tira il cassetto, lo apre e afferra la monokatana, però nel momento in cui toglie lo straccio sul suo volto si forma un'espressione sorpresa ed esclama: «Per la barba di Lucifero e di suo nonno! Questa è fot******issima me*** artigianale! Tutta me*** fatta su misura!» da una piccola scatolina metallica prende un paio di occhiali da sole, sicuramente occhiali intelligenti, li indossa e osserva con attenzione prima la lama e poi il manico: «Questa taglia l'acciaio come fosse burro! Ventagli? Tanti ventagli? Sapete cosa significano?»

Fa alcuni passi e appoggia la monokatana e gli occhiali sopra a una scrivania dietro di lui e dandovi le spalle commenta «Sono sicuro che questo non è un regalo per il buon Sam. Volete che indaghi su questa arma o minimo dargli un valore.» torna al bancone «Dovrò smontare il manico, perché all'interno sicuramente ci sarà un microcomputer con localizzatore incorporato. Serratura con combinazione, quindi dovrò perdere minimo una mezz'oretta e forse chiedere a qualche tecnico o a qualche cowboy un aiuto.» spegne il sigaro in un piccolo portacenere a forma di conchiglia e osserva Jonathan «Ragazzo. Sai che il grande capo non vuole che voi vendiate privatamente la roba che raccogliete, quindi in teoria non dovrei darti questo consiglio. Metti la spada all'asta e guadagnerai tra i cinquemila e i diecimila eurodollari.»

Poi si sofferma su T.N.T. «Ragazzone. Questo non è un negozio d'alta moda per corporativi, quindi non vendo e acquisto giacche o colbacchi. Però posso dare uno sguardo e fare qualche riparazione, mettere qualche toppa...» si guarda attorno «Merda! Ho lasciato gli occhiali sulla scrivania.» scuote la testa «Comunque non vedo danni gravi. Un dieci minuti e tornerà come nuova.»

Jonathan

Spoiler

Asamlesh è un altro dei tuoi colleghi, anzi uno dei senatori delle Red Foxes. Lavora qui prima di te e di Daniel. Abbastanza bravo, preferisce prendere incarichi che riguardano le diverse tribù nomadi, spesso e volentieri si spinge fino in Sudan o addirittura nel Corno d'Africa per catturare qualche ricercato. 
Etiope, altissimo, supera i due metri.

 

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T.N.T.

Se ti sierve un tecnico... Beh... Io sono un  tecnico. Dico a Sam semplicisticamente.

Tanti vientagli cosa significano... Mmm... Mi pare si parlava di famiglia orientale impuortante... Non ricuordo nome. Tu ti ricuordi? Chiedo al mio compare.

Perfietto per quanto riguarda la riparaziuone di giacca cuorazzata. Il cuolbacco invece lo puoi usare come sputacchiera, secuondo me su quella scrivania ci stariebbe benissimo !!! Indicando un angolo della scrivania.

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Jonathan Hekmatyar

«Beh, di certo non possono essersi vaporizzati, no? Asma è da un po' che non lo vedo, da quanto è tornato?»

Sorrido nel vedere l'espressione di sorpresa di Sam.

Alla domanda del russo schiocco le dita cercando di ricordare il nome «Clan Sat-qualcosa era... Sataku...? No... Sataki forse... ? Nemmeno. AH SI! Clan Satake! O almeno questo ci ha detto Guadalupe!» 

«Entrambe Sammy. Dacci una stima più precisa e vedi se riesci a trovare qualcosa in più oltre al nome del clan...»

Scoppio a ridere al suo suggerimento «Sai come si dice no? Occhio non vede, cuore non duole!» poi mi volto verso il russo indicando il colbacco «Sicuro? Uno o due centoni potresti ricavarceli. Comunque, non so questo ma quell'altro che dovevamo andare a ritirare rimbalzava quasi i 9mm perforanti...» gli dico facendo spallucce.

Prendo il cellulare dalla tasca scrivendo un messaggio mentre mi avvio verso il poligono «Già che ci sono faccio un salto di là. Torno subito ragazzoni...» dico prima di scomparire oltre la soglia.

@Master

Spoiler

Scrivo a Guadalupe: 

«Yo! Mi manderesti i dati su Rowahn, il suo dipendente, Tariq e Fatima in privato? Sono amici o comunque conoscenti e non vorrei svelare a tutti i loro segreti se non sono rilevanti per l'indagine.

P.S.: Noi stiamo andando a pranzo. Ti va di aggregarti?»

 

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Sam si abbassa e prende da sotto il bancone diversi attrezzi tra cui una strana pistola in poliestere e del classicissimo ago e filo. «La giacca» dice schioccando le dita della mano non cibernetica.

T.N.T si toglie la giacca e la inserisce nel cassetto, mentre Sam domanda: «Per clan e famiglia spero per voi non intendiate gruppo di samurai cromati o fott****** super assassini di Okinawa, giusto? Per intenderci il tipico esercito privato di ogni azionista della Arasaka, o della Finch o della Mitsubishi. Perché sarà molto difficile piazzare quel gioiellino e molto probabilmente» afferra il sigaro con la mano cibernetica «Qualche fott****** ninja del c**** è già stato inviato a recuperare la spada... e» con forza spezza il sigaro in due parti «vendicare l'onore del proprietario della spada.»

Jonathan inizia ad avviarsi verso il poligono, mentre Sam dice: «Asamlesh è tornato stamane e sta lì dentro da più di due ore. Come sempre»

T.N.T.

Spoiler

Osservi Jonathan entrare nel poligono, mentre Sam va a prendere quegli strani occhiali da sole e inizia a lavorare sulla tua giacca. «Ma dove diavolo siete finiti?» commenta sarcastico «Polvere, sabbia e sangue. Avete fatto un bel macello lì fuori. Ah! Troppi ricordi ragazzone... Troppi ricordi»

Afferra quella che sembra una piccola toppa di cuoio o di materiale sintetico color cuoio. «Poca roba. Altri cinque minuti e avrai la tua giacca. Ma portala in una benedetta lavanderia, ragazzone.» schioccando la lingua «Tu e l'altro ragazzaccio tenete i telefonini accessi, appena ricavo qualche informazione dalla monokatana di mister shogun vi mando un messaggio»

Jonathan

Spoiler

Invii il messaggio a Guadalupe, afferri un paio di cuffie gialle ed entri nel poligono. L'unico presente è Asamlesh, il gigantesco etiope dalla cresta bionda, che sta scaricando il caricatore di un fucile d'assalto su delle povere sagome di cartone. Non manca un colpo e le sagome sono bucherellate in pochi secondi, non a caso è uno dei migliori delle Red Foxes.

Asamlesh smette di sparare, abbassa l'arma e fa un piccolo cenno di saluto, sempre dandoti le spalle; per poi tornare a distruggere altre sagome.

Arriva il messaggio: «Brevemente. Rowahn è definito come ricettatore e un buon informatore se ben pagato. Molte corporazioni vogliono metterlo sul proprio libro paga, ma rifiuta sempre, vuole rimanere un freelance. Non pericoloso. C'è una lista di tutti i suoi contatti, sembra che metà città si rivolga a lui.

Cahit Metin. Lavora al San Martin da due anni. Ex mercenario turco, che si è riciclato come "cameriere", in verità gestisce un piccolo circuito di corse clandestine che si tiene nello sprawl. Facilmente ricattabile (quindi assumibile per lavori sporchi), perché pieno di debiti.

Tariq Kassed, Tariq di Bengasi, Bellosguardo e altri  nomignoli. Ricettatore. Rifornisce di armi tutte le sei bande dello sprawl senza distinzione. Gli interessano solo i soldi e mantenere il dominio sul suo piccolo quartiere. Non pericoloso... Per ora.

Fatima Kassed, nipote di Tariq. Possiede una piccola officina dove ripara veicoli e dove "pulisce" veicoli rubati. È un'informatrice delle "Rosa", a cui vende anche i veicoli rubati. Non pericolosa, ma da tenere d'occhio. Se si vogliono colpire le finanze delle Rosa, si consiglia di... Spazzare via... L'officina e Fatima.

Pranzo? Ditemi dove siete e datemi due minuti e sono da voi. (Diversi cuoricini)»

 

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Jonathan Hekmatyar

Prima di uscire dalla sala rispondo a Sam indicando la katana «Beh, l'ex-proprietario era esattamente quello. Un fottutissimo sicario samurai, ninja o quel c@zzo che era... un pro comunque...»

@Master

Spoiler

Saluto l'uomo nella mia maniera solita, per poi appoggiarmi da una parte e riflettere sul messaggio di Guadalupe. Sono sollevato che a parte Fatima non ci sia nulla di grave. Lei in particolare mi impensierisce. Forse saremmo dovuti andare da lei prima... merda! Meglio non dire al russo del suo collegamento ma soprattutto non a Daniel. Ho come l'impressione che darebbe un po' di matto.

Le rispondo «Io sto andando allo spogliatoio a lasciare la roba pesante ed a cambiarmi. Se ti scoccia puoi aspettarci all'ingresso ;D»

Invio il messaggio, saluto di nuovo l'uomo e poi torno da Sam e Nick.

Dopo qualche minuto mi affaccio dalla porta dalla quale prima sono uscito «Mi raccomando Sammy aggiornaci! E tu...» esclamo indicando Nick «Ci vediamo giù, all'ingresso, tra qualche minuto!» esclamo per poi scomparire di nuovo.

@Master

Spoiler

Vado allo spogliatoio.

Ma Bellosguardo, deve essere per forza una citazione ve'?

 

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T.N.T.

Sam ci mette in guardia sule tradizioni vendicative orientali Tranquillo Sam, era solo della Petruochem... Che vuoi che sia... Una granata e un colpo di duodici millimietri e l'ho steso. Lui si è limitato a tagliare in due un lavandino prima di morire. Si vede che aveva qualche trascuorso da idraulico.

Poi Jonathan entra al poligono lasciandomi solo con Sam

Master

Spoiler

Mentre Sam rattoppa il mio giubbotto gli chiedo Chi è Asmalesh ?

Poi, sempre mentre aspetto che mi consegni la giacca corazzata esamino meglio la fiches verde per aprirla e vedere cosa contiene.

Sam fa una battuta sulla sporcizia dell'indumento Eh già... In Madre Russia basta ruotolarsi un po' in neve di steppa e giacca diventa lucida come nuova. Qui solo polvere e pruoiettili si truovano per terra....

 

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«State giocando con i bambini grandi» commenta Sam alle vostre parole sulla Petrochem e sul samurai.

T.N.T.

Spoiler

Sam continua ad aggiustare la giacca, alza lo sguardo alla tua domanda: «Asmalesh? È uno dei nostri.»

Controlli la fiche, per aprila basta fare un po' di pressione sui lati con le unghie. All'interno c'è quello che sembra un comune e banale chip, ma osservandolo meglio sembra essere un piccolissimo sensore di posizione. Non li avevi mai visti di così piccoli.

Sam ti consegna la giacca, lo saluti e vai verso l'ingresso.

State all'ingresso. Judith sta seduta alla scrivania della reception, silente, non vi degna di uno sguardo concentrata a lavorare al piccolo terminale. Dopo alcuni minuti di attesa, compare improvvisamente Guadalupe che indossa un cheongsam di buona fattura color rosso fuoco con diverse farfalle disegnate che mutano colore, dal bianco al viola. Un forte profumo di lavanda segue il suo arrivo; capelli ordinati e viola, rasati su un lato e tirati dall'altro; sorriso sul volto splendente e passo sicuro. «Allora... Dove andiamo di bello?» domanda a Jonathan

Note T.N.T.

Spoiler

L'armatura riacquista tutti i punti VP.

 

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Jonathan Hekmatyar

@Master

Spoiler

Nello spogliatoio lascio il borsone con l'equipaggiamento e tutto. Ripongo anche il trench, il fucile ed il gilet tattico. Mi sfilo la maglietta, la getto via e ne prendo una nuova dall'armadietto. Poi do a giacca e pantalone un'abbondante spolverata ed una rapida passata con una pezzetta bagnata sui punti peggiori. Prima di mettermi la t-shirt nuova mi sciacquo la faccia, il torace e le braccia per togliermi sudore, sangue e polvere da dosso. Infine mi do una pettinata per rendermi più presentabile.

Poi scendo nell'ingresso.

Spoiler

Con me tengo: i vari chip, giacca corazzata e jeans stone-washed, la pistola x-9 + caricatore di riserva, flashbang e pugnale.

 

Arrivo all'ingresso con l'aspetto di uno che si è dato un'abbondante rinfrescata. Soprattutto alleggerito di tutto l'equipaggiamento pesante e con una t-shirt nuova, non macchiata di sangue. Una maglietta verde militare marchiata in nero ZAIBATSU'S CORPS. Non ho il trench di prima ma solo 

Nel notare la donna con l'abito cinese mi si illumina lo sguardo. Alla sua domanda mi faccio pensieroso un attimo «Qui è pieno di grandi catene straniere o piccoli ristorantini locali. Non vado molto per i fast food, quindi di locali nella zona ne ho visti un bel po'. Sulla strada principale, poco distante da qui, vicino al Big Hut, c'è un ristorante cinese niente male... altrimenti, sempre non troppo lontano c'è un piccolo ma ottimo ristorantino indiano. È in un piccolo labirinto di vicoli da queste parti. Pessima posizione, ottimo ristorante in pratica. Fanno un chicken tikka masala ed un pollo tandoori che sono i migliori della zona!» le lancio un altro sguardo apprezzando tutto dell'aspetto della donna ma in particolare l'effetto del rosso dell'abito sulla sua carnagione «Comunque sei uno schianto!»

@Master

Spoiler

Dei ristoranti della zona non mi avevi detto molto nel dettaglio, quindi ci ho ricamato un po' sopra, spero non sia un problema.

 

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T.N.T.

Master

Spoiler

Estraggo il chip dalla fiche ma vi lascio dentro il minuscolo tracciatore di posizione e la porto via con me.

Il mio intento è piazzarla su un'auto qualsiasi che sta passando. Quindi ci metto del nastro per farla attecchire e il povero malcapitato si beccherà i sicari della Petrochem nelle chiappe. Ma tant'è...

Jonathan scende, dobbiamo andare a mangiare un boccone e continuare il lavoro e invece arriva anche Guad, tirata di tutto punto, vestita di sgargiante abito cinese.

Sono in africa e spuntano cose cinesi ovunque: ragni meccanici, draghi gialli, droghe cinesi, mister x e mister y... E ora pure Guad ci si mette a cinesare....

E il mio socio che fa? Propone un ristorante cinese... Se avessi saputo ci fosse stata anche Guad mi sarei dato anche io una rinfrescata. E invece sono lì ancora corazzato di tutto punto.

Ma affamato. Meglio ristuorante su strada principale. Confiermo che sei uno schianto Guad.  Detto in realtà con poco entusiasmo. I china style mi sta nauseando.

Lascio in uno degli armadietti il mio borsone con l'elmo, mi porto via solo la mia fedele calibro 12 con il caricatore pieno, la fiche verde e un paio di fumogeni. Niente esplosioni a pranzo.

Master

Spoiler

Alla prima occasione appioppo la fiche su una macchina in corsa.

 

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Vi recate nel ristorante suggerito da Jonathan facendo una bella passeggiata sotto il sole caldo, tra la folla di corporativi in doppiopetto o locali che indossano i tipici abiti locali color avorio, occhiali da sole a specchio all'ultimo grido e giganteschi rolex d'oro al polso. La guardia monarchica non è assente che siano droni o camionette con tizi armati di tutto punto, essi controllano tutti e tutto. Guadalupe è abbastanza silenziosa preferisce indossare un paio di classici (e normali) occhiali da sole e soprattutto non fare domande sull'assenza di Daniel; T.N.T. al contrario lancia quella che sembra una pallina di carta all'interno di un veloce decappottabile rossa.

Entrate nel ristorante, abbastanza vuoto dato l'orario. Riempite i vostri stomaci e conoscete meglio la vostra cowgirl: Guadalupe Martinez è nata circa ventidue anni fa a Città del Messico, fortunatamente suo padre è uno dei maggiori azionisti di una subholding locale della Trauma Team e sua madre una famosa cardiochirurga. Pur essendo cresciuta in una delle città più popolose (e povere) del Messico e vissuta letteralmente nella bambagia, ha potuto frequentare le migliori scuole con ottimi risultati e addirittura fare la modella. L'esercito messicano le aveva proposto di entrare nel suo corpo di "guerrieri cibernetici", ma ha deciso di viaggiare il mondo accettando l'offerta di Lauren. Non avrà uno stipendio mensile di sei zeri e vive in un piccolo monolocale nella zona diplomatica, però si sta divertendo. Ama dipingere e va matta per la cucina cinese. 

Dopo il pranzo tornate alla casa base e durante questi passi pensate alla mattina trascorsa. Avete tanti luoghi segnati sulla mappa: da una palestra frequentata da booster europei gonfi di droghe e steroidi fino a un probabile fortezza - bunker segreto gestito dai russi o dallo stesso Arsen nel bel mezzo dello sprawl. Non sapete dove si trova Arsen, non siete riusciti a trovare nessun suo contatto. Avete una lista di luoghi. Sfruttare il pomeriggio a raccogliere altre informazioni? Sfruttare il database decriptato da Bashir? E se Arsen si fosse rintanato in qualche bunker - fortezza circondato da tiziacci armati, cosa fare? Un assalto in piena regola? Avete già perso Daniel durante le vostre scorribande. Non dimentichiamo i mercenari nelle loro tutine attillate e con la loro tendenza alla strage; oppure gli Xango guidati dai corporativi della SovOil. Lauren poi è scomparsa e vi ha lasciato una bella patata bollente. 

Sono le tre e un quarto e avete varcato l'ingresso delle Red Foxes.

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Jonathan Hekmatyar

Nel ristorante saluto il personale con la confidenza di uno che ha frequentato abbastanza il posto. Solamente per me ordino una quantità di cibo imbarazzante e bevo non poco alcol cinese, cosa che in teoria non avrei dovuto fare. 

Racconto anche io un po' di me. In particolare del giorno in cui mi sono fatto quella cicatrice sul volto. «Allora... avevo sedici anni più o meno... ed eravamo a zonzo, io e la mia unità, su delle jeep sgangherate quando siamo stati attirati in una gola da un intenso rumore di spari ed esplosioni. Lì scoprimmo che una piccola pmc straniera, intenta a scortare chissà quale vip, era caduta in un'imboscata da parte di un gruppo di estremisti locali. Gli stessi figli di putt@na che combattevamo da mesi! E sapete come si dice no? Il nemico del tuo nemico è tuo amico... no? Così, ci dividemmo per cogliere alle spalle i bastardi. La finimmo in fretta ma mentre controllavamo morti e munizioni dei nemici uno di quelli si rialzò all'improvviso e mi sparò in faccia...» mentre racconto percorro con l'indice della mano destra la cicatrice che solca il lato destro del volto, che parte dal mento ed attraversa guancia, zigomo, occhio, sopracciglio e si perde nei miei capelli bianchi. Faccio spallucce «Per fortuna mi rigò solamente il viso. Non troppo profondo da spaccarmi ossa o altro ma abbastanza da giocarmi l'occhio. E pensate che ho portato una benda per tre anni! Come un dannatissimo pirata!» scoppio a ridere «Tanto mi ci è voluto per racimolare il denaro per un'ottica! Comunque, tornando a prima. Finito lo scontro scortammo quegli stranieri al sicuro e nel viaggio c'era questa donna che sembrava avermi preso in simpatia. Parlava pure un po' di curdo. Io volevo soltanto urlare dal dolore per la ferita ma non potevo farlo perché ovviamente dovevo fare l'uomo davanti la bella signora straniera! Comunque, da lei nacque Jonah, come nomignolo intendo. Poi ci separammo e non la vidi più fino a nove anni dopo quando entrai per caso in un bar malandato di El-Auenat. Passammo la nottata a parlare e quando seppe che ero al verde e senza un ingaggio mi offrì un colloquio con Lauren. La donna era Norah e questa è la storia di come sono finito qui e sono diventato una volpaccia rossa!»
A fine pranzo offro il pranzo a tutti e lascio una bella mancia.

 

...

 

Quanto torniamo alla Red Foxes caccio fuori da una tasca interna della giacca un chip rosa «Direi di dare un'occhiata a questo. È un video che io e Dan abbiamo ripescato da Bashir. Il nome è MOLTO interessante...» dico lanciando loro un sorriso sornione con tanto di pausa ad effetto «Petrochem - Casinò Flamingo - Grande Caccia!»

@Master

Spoiler

Quanto pago? Poi ti dico quanto lascio di mancia.

 

 

Modificato da Latarius
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T.N.T.

Entro al ristorante cinese sentendomi un po' fuori luogo. Mangio pensando e ripensando ad Arsen, la missione, le uccisioni...

Un po' assorto nei miei pensieri ascolto i racconti del loro passato di Guadalupe e Jonathan... Dopo aver sentito i loro trascorsi mi sento in dovere di raccontare anche qualcosa del mio passato Invece io sono cresciuto in Madre Russia a San Pietroburgo, poi quando cominciato a uscire peli su mio pene mi suono arruolato in esiercito suovietico. Hanno visto che ci sapevo fare con tecnuologia, riparaziuoni, espluosivi... Una vuolta, quando ancora nuovellino, ho fatto espluodere tutte le tazze di cesso di bagno femminile di casierma , pruoprio mentre suoldatesse erano in doccia... Loro hanno cuominciato a correre nude gridando... Logicamiente io e i miei camerati ci siamo goduti lo spettacolo. Solo che dopo quella cosa sono stato trasfierito a Baku in magazzino di ricambi di casierma per puniziuone. Dopo un mese capo di casierma mi fa chiamare in suo ufficio e mi dice: "Sergiente Trajkenfeev ho saputo che in magazzino sei muolto bravo a truovare bulloni quando servuono bulloni, a truovare viti quando servuono viti... Quindi vai a Nuova Derna a truovare riciercato impuossibile da truovare, collabuorerai con corporaziuone gestita da inglesi, non ti darò nemmeno un euroduollaro, collabuorerai con la più sexy netruanner che tu abbia mai visto ma lei prieferirà il tuo collega e là farà un caldo bestiale. Buon lavuoro!". Breve pausa con espressione ironicamente sconsolata In pratica mi hanno mandato a fare la mia prima missuone ufficiale pensando che io abbia qualità che non so neanche io di avere. Ma ciò che maggiormiente conta è che mantengo costantemiente depilati peli su mio pene.

Jonathan paga gentilmente il pasto a tutti e tre e ringrazio con un cenno di assenso del capo, ad occhi chiusi e sorridente.

Arrivati alle Red Foxes passo vicino a Judith facendole l'occhiolino e passandomi sensualmente la lingua sul labbro per prendere un po' in giro la sua frigidità professionale...

Il mio compagno estrae un interessante Chip da vedere Andata !!! Dopo pranzo per digerire ci vuole un po' di cinema !!!

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Guadalupe prende il chip e commenta sorridendo: «Ottimo! Non dovrò rischiare di bruciarmi il cervello! Siete grandi ragazzi». Entrate nel suo ufficio e Guadalupe si rintana nella sala blindata, dove potrà accomodarsi alla poltroncina e collegarsi alla rete.

Aspettate un paio di minuti nella totale oscurità, finché si accendono diversi faretti che proiettano un chiara luce azzurra e si attivano diversi proiettori olografici sul pavimento che creano una trasparente scrivania ovale con un monitor al centro e diverse sedie attorno. Seduta a una delle sedie c'è Guadalupe, o precisamente il suo ologramma; su un'altra c'è un manichino con scritto sul petto "Daniel". «Recuperate qualche sedia!» la voce di Guadalupe risuona dagli altoparlanti.

Recuperate tra le scrivanie e tra i tanti componenti per terminali, computer e cyberdesk due piccole sedie pieghevoli in materiale sintetico, molto leggere e... fragili. 

«Diamo inizio allo spettacolo!» commenta Guadalupe. I faretti ora proiettano una luce fucsia e sentite diversi scricchioli provenire dalla vostra destra, infatti sulla parete si è aperto uno scomparto che rivela un bel monitor da trenta pollici.

Schermo nero, nell'angolo a destra compare la scritta "Loading file". Dopo alcuni secondi compare una gigantesca fiche con il logo del casinò Flamingo, che ruota su se stessa. L'immagine sembra essere in loop.

Alcuni minuti di fiche in loop e iniziate a temere di essere stati truffati, addirittura di aver infettato Guadalupe.

Sentite una voce maschile carismatica e giovane, un ottimo inglese ma il tipico accento australiano.

«Sono molto lieto della vostra presenza miei cari amici.»

«Angus. Taglia corto.» interrompe una seconda voce maschile più anziana, più burbera, scocciata, accento puro del Texas «Cosa vuoi? Perché questa riunione di emergenza»

«Mio caro Trenton» ritorna la voce australiana con un forte tono adulatorio «voglio risolvere una volta per tutte quel problemino della stazione e ho deciso di riunirci qui al Flamingo, amministrato diligentemente dal nostro Mister Rosenthal, per poter illustrare la mia innovativa soluzione.»

«Per prima cosa il Flamingo è mio! mister succhia c**** e pippa synthcocaina è solo un f***** firmacarte. Se questa è la tua soluzione, Angus, già non mi piace! Poi la mezzasega non centra nulla con la stazione, perché è qui? Non poteva stare in bagno a pippare e a suc... (diverse oscenità)» risponde una terza voce maschile, irata, molto giovane, anche lui dal forte accento texano.

«Come ti permetti ragazzino!» risponde una quarta voce maschile, matura, ma molto, molto timorosa «Se non fosse per me il Flamingo avrebbe già chiuso da secoli!»

«Che noia!» interrompe  una voce femminile, molto giovane e annoiata «Angus esponi la tua grande soluzione, che così me ne vado, ho tante cose da fare.»

«Giusto Paris» ritorna la voce australiana «La saggezza delle donne. Se non fosse per loro... Se non fosse per loro, miei cari amici!» si schiarisce la voce «Vi espongo la mia soluzione: una gara tra noi cinque, il vincitore si becca tutto. Forse è meglio entrare nei dettagli...»

Lo schermo diventa nero per pochissimi secondi, poi compare la foto di Milena Malvezzi, successivamente una sua scheda con tutti i suoi dati anagrafici e biometrici. Niente di nuovo.

«Questa bella donna è la dottoressa Milena Malvezzi. Ha lavorato anni fa ad un progetto tanto cara alla nostra Ellen. Riassumo brevemente: il progetto era finalizzato a creare un magico elisir di giovinezza per la nostra Ellen, però è andato qualcosa storto e per storto intendo un laboratorio che si trasforma in un incubo lovercraftiano con mostri biogenetici, morti viventi e pezzi del personale sparsi per i corridoio, mancavano solo i Grandi Antichi, miei cari amici» una risatina gonfia di sarcasmo «Vi dico solo che Ellen ha autorizzato per la terza volta nei suoi novanta anni di vita l'utilizzo di una mini-testata nucleare tattica per cancellare tutto. La dottoressa Malvezzi è stata licenziata con una buona uscita e oggi lavora per chiunque finanzi le sue ricerche.»

«Allora?» domanda la voce adulta dall'accento texano «Che centra questa dottoressa con la stazione?»

«Trenton, non essere impaziente, ho tagliato già molte cose per evitare di annoiarvi e soprattutto farvi perdere l'attenzione necessaria» commenta sarcastico l'australiano «Ho messo una taglia di centocinquanta milioni di eurodollari sulla sua testa, ho assodato dieci dei migliori assassini al mondo. Ognuno di noi cinque sceglierà una coppia e la guiderà, la coppia che porterà la testa della dottoressa vince, il caposquadra si becca la stazione. Niente problemi, niente lotte tra di noi, nessuna coltellata alle spalle. Una competizione leale e onesta. Il vincitore si becca tutto. Che ve ne pare?»

Sentite diversi mugoli di assenso, la voce giovane femminile «Ci sto. Sarà divertente.», l'adulto texano aggiunge «Perché tutto questo? Perché questa donna? Angus, perché?»

Una piccola risatina «Per il puro divertimento! La Malvezzi non mi ha fatto niente, ma deve morire per evitare che noi quattro, anzi noi cinque ci uccidessimo a vicenda. Il ciclo cosmico, il cerchio della vita, la selezione naturale» una seconda risatina «Ora presentiamo i nostri dieci candidati. Le regole per la scelta sono le stesse di quello del fantafootball estremo»

Compare il segno di pausa sullo schermo e i faretti proiettano di nuovo una luce azzurra. «Forse è meglio che riveli l'identità delle voci» commenta seria Guadalupe.

Al centro della scrivania compare l'ologramma di uno uomo giovane dai capelli corti biondi, gli occhiali da sole a specchio, il completino corporativo a cinque zeri e un sorriso machiavellico. «Angus Youngblood. Uno dei maggiori azionisti della Petrochem: australiano, giovanissimo, un vero falco della finanza che ha scalato i ranghi della Petrochem a suon di speculazioni, operazioni finanziarie e omicidi mirati. È il delfino di Ellen Trieste» Ora compare l'ologramma di un anziana signora a rotelle, vecchia, dai capelli bianchi, piena di rughe «Ellen Trieste l'azionista di maggioranza, la regina della Petrochem. Novanta anni. Vive ritirata in una stanza sterile di una gigantesca villa ad Anchorage, Alaska. Teme la vecchiaia, la morte, i germi e il futuro della sua Petrochem. È assente in questa riunione e sembra non sapere nulla di questa macabra gara.»

La vecchia scompare ed è sostituita da un trio di persone: un omaccione in doppiopetto che indossa un gigantesco cappello da cowboy; un giovane in doppiopetto dai capelli rasati; una donna dai lunghi capelli biondi, dal vestitino a sei zeri e dal trucco da cinque zeri, che tiene in braccio un brutto chihuahua modificato ciberneticamente. «Ecco a voi la famiglia Parker!» commenta Guadalupe con un'anomala vena di sarcasmo «Trenton Parker, fondatore della Petrochem è secondo maggiore azionista. Lui e Ellen si contendono la compagnia. Il ragazzo è Louis Trenton Parker III, secondogenito di Trenton. Vuole seguire le orme del padre, vuole la Petrochem, ed è pronto a tutto. La ragazzina è Paris Parker, figlia prediletta di Trenton. Una bimbetta viziata, che pur avendo un bel portafoglio gonfio di azioni Petrochem, preferisce passare il tempo a fare shopping e a coccolare quel mostriciattolo.»

Alcuni minuti di silenzio «Rosenthal o precisamente Theodore Rosenthal è davvero un semplice prestanome. Amministra il Flamingo per conto di Louis.»

«Il video dura altri dieci minuti ed è la presentazione dei magnifici dieci. Vado avanti?» domanda Guadalupe. «Ah, non so nulla di questa stazione.»

La taglia di Arsen è di un milione di eurodollari e di rubli sovietici. La Petrochem ne sborsa centocinquanta per la testa della Malvezzi. Quelli dell'Interpol sono proprio dei taccagni!

Jonathan

Spoiler

Il ristorante vi ha servito dei precotti scelti. Non è il rarissimo cibo fresco, ma non è manco roba sintetica o kibble disgusto. Settantacinque eurodollari è il conto totale.

T.N.T.

Spoiler

Judith alza gli occhi scocciata, poi risponde facendo il gesto della croce con le dita. Forse ti crede un diavolo infernale.

La sedia è piuttosto leggerina e fragile. Spera di non ritrovarti a terra.

 

Modificato da Stregonazzo
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