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Petizione per tradurre D&D 5e


SilentWolf

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Un giocatore di ruolo tedesco ha deciso di creare una petizione per chiedere alla WotC la traduzione di D&D 5a Edizione nelle diverse lingue straniere.

Chi segue le notizie riguardanti la 5a Edizione di D&D è a conoscenza del fatto che la Wizards of the Coast ha, oramai da un paio di anni, ritirato le licenze di traduzione alle case di distribuzione di vari paesi, decidendo di concentrarsi prma di tutto sulla pubblicazione delle regole nella lingua originale inglese. La decisione della WotC di suo non è così strana, considerando che la casa editrice di Seattle si è trovata - almeno agli inizi - a dover combattere contro una situazione difficile che poteva minacciare la fine della 5a Edizione ancora prima della sua effettiva uscita. In questi ultimi anni, infatti, D&D si è trovato a vivere un periodo abbastanza travagliato, tra la feroce concorrenza di Pathfinder, la necessità di ridare slancio al marchio di D&D, le preoccupazioni della Hasbro (proprietaria della WotC) e un team di designer ridotto a una 15ina di persone.
Il ritiro delle licenze di traduzione, tuttavia, ha creato non poco disagio a molti giocatori sparsi in tutto il mondo.

Dopo che, nel luglio 2014, il presidente del principale distributore di Gdr giapponese, la Hobby Japan Inc, aveva deciso di scrivere una lettera aperta ai suoi giocatori nella quale si dichiarava dispiaciuto per l'impossibilità di rilasciare una versione giapponese di D&D 5e (in Giappone il problema della lingua è ancora maggiore che per noi, visto anche il diverso alfabeto), Chris Perkins, Responsabile della progettazione delle Storyline di D&D 5e presso la WotC, ha deciso di rilasciare la seguente dichiarazione per spiegare meglio le intenzioni della Wizards:

"Abbiamo intenzione di adottare un piano che ci consenta di pubblicare (D&D) in più lingue contemporaneamente. Questo progetto richiede una grande quantità di lavoro da parte nostra e si collega direttamente nella questione delle pubblicazioni digitali".

 

Purtroppo i piani della WotC vanno a rilento e, ad oggi, non ci sono stati da lei forniti ulteriori aggiornamenti.
Vista la lunga attesa, un giocatore di ruolo tedesco ha deciso di prendere in mano la situazione e ha creato una petizione sul sito Change.org, attraverso la quale vuole chiedere alla WotC di tradurre D&D 5a Edizione.
Se volete appoggiare la sua iniziativa, lasciate la vostra firma:

https://www.change.org/p/wizards-of-the-coast-translate-dungeons-and-dragons-5th-edition

Ecco qui la traduzione della Petizione:

"Con la 5a Edizione, la Wizards of the Coast ha concluso tutti i rapporti di collaborazione con i distributori locali e ha interrotto tutte le edizioni in lingua straniera del gioco. La cosa potrebbe non venire riflessa dai numeri di vendita, ma D&D ha bisogno di un'appropriata localizzazione. I giocatori più determinati potrebbero ancora acquistare il manuale in inglese, ma ci saranno sempre giocatori al tavolo, specialmente i più giovani, che hanno bisogno di una traduzione. Altri GDR sono tradotti, tutte le precedenti edizioni di D&D lo sono state, perchè non quest'ultima? Se uniiamo il nostro sostegno qui (su Change.org, ndSilentWolf), magari potremo cambiare le idee di qualche d'uno alla Wizards of the Coast".

 

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Spero per loro che non ci credano sinceramente, sarebbe ridicolo.

Posso capire la traduzione in giapponese, in cinese e in lingue con alfabeto diverso (tipo il cirillico), ma non ha senso farla nelle lingue europee.

Il manuale è tanto chiaro che lo capirebbe un bambino delle medie (che bisogna conoscere? Il present simple e qualche vocabolo?) che difficoltà dovrebbe avere un ragazzo che vuole giocarci a leggerselo? L'inglese si studia anche a scuola.

Io la vedo come una cosa per persone pigre che non hanno voglia di fare nulla e vogliono la pappina imboccata e bella pronta.

Probabilmente se li si facessero notare che sono più le lingue in cui si dovrebbe tradurlo che le persone del team di sviluppo risponderebbero con un qualcosa tipo "eh, vabbè, non è colpa mia, poi io che posso farci? Sono pigro, ora torno a mangiare patatine mentre guardo un film alla tv. Come dici? Potrei vederlo in inglese con i sottotitoli e imparare qualcosa? No, io sono pigro, fai fare il lavoro agli altri che il mio tempo è più importante".

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Francesco, la questione della lingua non è qualcosa da sottovalutare. ;-)

Ci sono tante persone che non sono brave con le lingue e che si trovano del tutto impossibilitate a giocare a un Gdr, a meno che qualcuno gli fornisca la versione tradotta. In Italia, ad esempio, ci sono tantissimi giocatori che usano solo i manuali italiani. La mancanza di una traduzione, quindi, può spingere alcuni giocatori a ignorare del tutto un Gdr oppure può rendere le loro campagne estremamente frustranti.
Considera solo il fatto che, anche quando si comprende perfettamente la lingua, nei gruppi di gioco è molto facile impantanarsi dietro l'interpretazione di una regola. Figurati cosa succede quando non si conosce nemmeno bene la lingua in cui è scritto il manuale. ;-)

Modificato da SilentWolf
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Al di là del fatto che non credo che una petizione su change.org possa far cambiare idea a chicchessia, figurarsi alla WotC dove hanno fondi e personale limitato, e con rispetto per chi l'inglese non lo conosce: la lingua dei manuali di D&D 5e è veramente veramente semplice, chiunque abbia studiato inglese a scuola, disponga di una connessione a internet e abbia un minimo di buona volontà può saltarci fuori.

Le uniche persone che probabilmente potrebbero avere qualche difficoltà sono i giocatori della vecchia scuola, gente che magari è cresciuta negli anni '70 od '80 e non è stata naturalizzata all'inglese come noi degli anni '90 o 2000, ma che d'altro canto ha il vantaggio di conoscere già le regole e i termini di D&D.

E lo dico da persona che l'inglese l'ha letteralmente imparato sui manuali di D&D, prima che da linguista.

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E lo dico da persona che l'inglese l'ha letteralmente imparato sui manuali di D

Ma se sei diventato linguista un motivo ci sarà: immagino ti piacciano le lingue e per te affrontare lo studio di una lingua straniera non è un ostacolo, ma uno stimolo. :)
Per altre persone magari non è la stessa cosa.

Parlo da giocatore che non ha problemi con l'inglese esattamente come voi e che è soddisfatto della propria versione di D&D in inglese come voi, immagino. Ho, però, conosciuto diverse persone in questi anni che, se non avessero avuto a disposizione manuali in italiano, non avrebbero giocato di ruolo affatto. E non è solo una questione di volontà. Per quanto possa essere facile una lingua, non bisogna dare per scontato che per tutti sia facile comprenderla o impararla. ;-)

Modificato da SilentWolf
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  • Amministratore

La WotC ha più volte detto di voler trasformare D&D in un brand globale che travalica il semplice gioco di ruolo da tavolo. Quindi videogames, cinema, TV, comics, libri e altro.
Se quello é il fine non può prescindere dalla localizzazione del gioco nelle varie lingue.
Faccio notare inoltre quanto detto da Chris Perkins: "...Questo progetto richiede una grande quantità di lavoro da parte nostra e si collega direttamente nella questione delle pubblicazioni digitali".
Messa giù così sembra che le edizioni localizzate saranno disponibili solo in digitale e non in cartaceo... Staremo a vedere...

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A parte che anche io dubito fortemente che una campagna su change.org possa ottenere la benché minima attenzione, capisco che molti vogliano la versione italiana ufficiale perché sono stati abituati così. La 25th Edition ha abituato anche troppo bene, traducendo in alcuni casi dei manuali che non davano un buon ritorno economico ma richiesti dai fan (esempio Dragonlance, nonostante io ami molto quel setting per motivi sentimentali, sentì una volta dire al boss della 25th che la traducevano quei manuali sapendo di perderci).

E questo ci porta a bomba alla questione soldi. La WotC farà molto bene i conti prima di localizzare in paesi come l'Italia dove non credo avrebbero grossi guadagni, vista l'esiguità del mercato, rispetto ad altre realtà come Francia o Germania. Se mai tradurranno, mi aspetto che lo facciano prima dove sanno di avere un buon mercato.

Concordo poi con chi dice che i manuali sono scritti in un inglese veramente semplice (cosa che ho molto apprezzato perché penso che permetta di leggere i manuali anche a chi non è proprio un fenomeno con le lingue).

Le uniche persone che probabilmente potrebbero avere qualche difficoltà sono i giocatori della vecchia scuola, gente che magari è cresciuta negli anni '70 od '80 e non è stata naturalizzata all'inglese come noi degli anni '90 o 2000, ma che d'altro canto ha il vantaggio di conoscere già le regole e i termini di D&D.

Scusa ma semmai è proprio il contrario. I giocatori old school sono abituati ad avere i manuali solo in inglese. Te lo dice uno che a scuola faceva schifo in inglese e che è migliorato drammaticamente iniziando a scrivere la traduzione delle parole sulle fotocopie del manuale di AD&D 1E. E con me tanti della mia generazione :).

Per concludere, l'ipotesi di aza è interessante. Se fosse così sarebbe una specie di mossa del cavallo :).

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Ma se sei diventato linguista un motivo ci sarà: immagino ti piacciano le lingue e per te affrontare lo studio di una lingua straniera non è un ostacolo, ma uno stimolo

Al contrario, studiare le lingue non mi piace e sono una capra a impararle.
(La mia carriera accademica è piuttosto controintuitiva, oltre che off topic, ma il succo è che ho studiato Lingue per le letterature).
Proprio per questo posso dire tranquillamente che l'inglese di D&D è facile.

L'ipotesi di aza della traduzione solo in digitale mi sembra già più credibile rispetto a una localizzazione cartacea che penso non vedremo mai - e decisamente più credibile rispetto a una petizione di change.org (senza nulla togliere all'autore, sicuramente animato di intenzioni migliori che non riempirmi la casella mail di spam).

@Muso: per i giocatori Old School, in questo caso mi riferivo proprio a questioni anagrafiche.
L'inglese è insegnato nelle scuole elementari solo da qualche anno (io non avrei dovuto nemmeno farlo fino alla terza, per dire, anche se poi la maestra ha deciso diversamente) così penso sia naturale che i giocatori cresciuti con OD&D lo conoscano peggio - semplicemente perché quando loro erano piccoli si insegnava meno, indipendentemente dal gioco.

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Adesso dire che una traduzione in lingua sarebbe ridicolo mi pare esagerato. Certo non ne sento la mancanza, oramai uso i manuali in inglese tranquillamente.

Però sono sicuro che se in quel lontano 1989 non avessi avuto la versione base di D&D tradotta in italiano forse non avrei mai cominciato a giocare. 

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A essere ridicola non è l'idea della traduzione in sé, quanto la possibilità che si realizzi in forma cartacea (ormai, chi voleva il manuale cartaceo l'ha preso in inglese) e soprattutto in seguito a questa petizione.

Poi non è che mi lamenterei se traducessero, semplicemente non ne sento così tanto il bisogno, e credo che anche la WotC capisca che, visto quanto è facile leggere i manuali in lingua e dunque quanto questi sono vendibili, non è prioritario investire in una localizzazione all'antica.

L'idea più plausibile mi sembrano i pdf, come dice aza.

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  • Amministratore

Forse nel mio post sopra non traspariva, ma se si vuole che D&D si diffonda in Italia DEVE essere tradotto.
Ritengo impossibile che uno di 12/16 anni si metta a leggere manuali di 300 pagine in inglese, specie se esistono altri giochi tradotti.


Per quel che riguarda la petizione, al di là che firmarla non costa nulla, non farà certo cambiare idea alla WotC ma magari potrebbe spingerli a fare qualche nuova dichiarazione in proposito.

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Da uno della Old School (che quindi non dovrebbe sapere l'inglese, mi par di capire) vi riporto quantto ho postato su ENWorld in merito

 

I'm afraid that money is the issue, but not in the way we are considering it.

Let's say that WotC/D&D division must meet a 10M $ revenue goal. 

Let's say that they know that the Core books translated in German would sell a grand total of 30k copies, each generating 3$ of revenues for WotC/D&D = 90k $

Uhm, that's not good.

Let's say that they guess that they could sell 10k copies of the english version of the Core books to German customers, each for an average 40$ price = 400k $.

WAY BETTER

Ok this is hypothetical, but if they are struggling to meet a budget, it is a sound business decision. 

This could anyway be mixed with a policy to translate the Basic rules to drive new customers in the business, anyway.

Completando il ragionamento: non credo proprio vedremo una versione cartacea in Italiano, ma credo che prima o poi vedremo PDF o prodotti digitali alternativi rilasciati simultaneamente in tutte le lingue in cui è tradotto Magic.

Modificato da Dracomilan
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    @Muso

: per i giocatori Old School, in questo caso mi riferivo proprio a questioni anagrafiche.

L'inglese è insegnato nelle scuole elementari solo da qualche anno (io non avrei dovuto nemmeno farlo fino alla terza, per dire, anche se poi la maestra ha deciso diversamente) così penso sia naturale che i giocatori cresciuti con OD&D lo conoscano peggio - semplicemente perché quando loro erano piccoli si insegnava meno, indipendentemente dal gioco.

Guarda che noi lo studiavamo dalle medie, ma la maggior parte di noi ora sa bene l'inglese anche grazie a D&D e giochi vari non tradotti. E' stato molto meglio di quello che ci insegnavano a scuola :).

Modificato da Ospite
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Forse nel mio post sopra non traspariva, ma se si vuole che D&D si diffonda in Italia DEVE essere tradotto.
Ritengo impossibile che uno di 12/16 anni si metta a leggere manuali di 300 pagine in inglese, specie se esistono altri giochi tradotti.


Per quel che riguarda la petizione, al di là che firmarla non costa nulla, non farà certo cambiare idea alla WotC ma magari potrebbe spingerli a fare qualche nuova dichiarazione in proposito.

Presente, ;) .

Sinceramemte te lo dico io che ho 15 anni, io ho comprato i manuali perchè sono in inglese, perchè avevo voglia di imparare di più e boh, mi sembrava una buona idea ed infatti lo è stato.

Poi forse sarò io diverso ma non penso che la lingua sia un ostacolo, se una persona vuole fare una cosa la fa, non fa caso a cavilli tecnici come la lingua di un gioco, se voglio giocare a Dungeons and Dragons mi compro quello, non compro Sottranei e Draghi perchè è tradotto.

Considera poi che le persone che giocano ai Gdr hanno ,di solito, un'intelligenza o almeno una cultura superiore alla media, sinceramente io non vedo la lingua come un problema ma come uno stimolo ad impegnarsi di più :) .

 

(Si, lo so di essere diverso dai ragazzi della mia età, basti sapere che il mio hobby primario è la lettura (anche in inglese a volte) e quando lo dico alla gente mi guarda a metà fra un'espressione basita e stupida) 

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 le persone che giocano ai Gdr hanno ,di solito, un'intelligenza o almeno una cultura superiore alla media

Consiglio: questo non dirlo alle ragazze.

@OS vari: mi scuso se ho offeso qualcuno, probabilmente ho del bias perché mio padre è una capra in inglese.
Comunque che a "noi" l'inglese lo insegnano dalle elementari è un fatto, così come l'abitudine dei gggiovani a usare internet (e dunque, altro inglese).
Insomma, se non era un problema per la generazione prima della mia, lo sarà ancor meno per quella dopo la mia.

Al di là di questo, se traducessero D&D in italiano ne sarei ovviamente contentissimo, non fosse altro che perché tira gente nel gioco.
Semplicemente, dubito lo faranno, perlomeno in cartaceo, per ragioni pratiche e monetarie (la WotC, si sa, non fa beneficenza).

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A mio avviso la Wotc ha fatto bene a mantenere tutto in inglese, massimizzano le vendite in tutti i mercati, con la minima resa, avrei fatto la stessa cosa sinceramente.
La vera domanda è: ma agli editori locali converrebbe? Vista la distanza di due anni?

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Parlo a nome di chi con le lingue ha difficoltà: io l'inglese "scolastico" l'ho studiato (ed a scuola andavo più che bene), ma come dice SilentWolf, ad alcune persone le cose riescono peggio che ad altre. 

Io lessi il set basic della 5e, e l'ho fatto con fatica viste le mie difficoltà. Volevo provare la nuova edizione e c'ho speso parte delle mie vacanze. Mi hanno regalato l'avventura HoTDQ, ma ho rinunciato a giocarla per miei limiti (riesco a tradurla, ma ci metto un bel po, e il tempo è una risorsa che diventa sempre più preziosa man mano che avanza l'età).

Un manuale in inglese è difficile che lo compri, perché per me sarebbe quasi inutile (il cervello umano lavora diversamente da persona a persona: c'è chi la fisica non la capirà mai, chi capisce istantaneamente quello che legge in un'altra lingua, chi è un genio della matematica...) e quindi apprezzerei una traduzione ufficiale (i manuali 3.5 li ho in italiano appunto). 

Penso, però, che la wotc non li tradurrà, almeno non un versione cartacea. 

Modificato da Hennet87
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Io non capisco chi condanna qualcuno che vuole "la pappa pronta" chiedendo la traduzione di un gioco nella sua lingua..... I manuali li pago? Voglio la pappa pronta! 

D&D è un gioco, un hobby. Questo significa che se è vero che la wotc non è obbligata a tradurlo io non sono obbligato a sbattermi per giocarci, soprattutto se non ho più 15 anni, ho un lavoro e tanti altre cose da fare e ti riesce già complicato trovare una sera a settimana per giocare con gli amici... 

Inoltre non può essere un requisito per qualcuno l'aver studiato inglese per avere accesso ad un gioco, non ha senso. 

Se non fosse stato per next ad esempio il mio gruppo non giocherebbe la 5e e l'avrebbe conosciuta solo per le mie chiacchiere... 

Detto questo non credo che la petizione cambi qualcosa, ma ho firmato quella contro l'ignobile nuova sigla di lupin e firmerò anche questa 

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Io non capisco chi condanna qualcuno che vuole "la pappa pronta" chiedendo la traduzione di un gioco nella sua lingua..... I manuali li pago? Voglio la pappa pronta! 

D&D è un gioco, un hobby. Questo significa che se è vero che la wotc non è obbligata a tradurlo io non sono obbligato a sbattermi per giocarci, soprattutto se non ho più 15 anni, ho un lavoro e tanti altre cose da fare e ti riesce già complicato trovare una sera a settimana per giocare con gli amici... 

Inoltre non può essere un requisito per qualcuno l'aver studiato inglese per avere accesso ad un gioco, non ha senso. 

Se non fosse stato per next ad esempio il mio gruppo non giocherebbe la 5e e l'avrebbe conosciuta solo per le mie chiacchiere... 

Detto questo non credo che la petizione cambi qualcosa, ma ho firmato quella contro l'ignobile nuova sigla di lupin e firmerò anche questa 

Scusa se ti sono sembrato offensivo, io non sto condannando nessuno, dico solo che per me è un'idea irrealizzabile.

Il team Wizard dovrebbe trovare dei traduttori per ogni lingua, affidare il lavoro sovraintenderlo e infine controllare ed accettate i risultati prima della pubblicazione.

A meno che non assumano altra gente (cosa molto improbabile) questo prenderebbe molto del loro tempo, e di manuali nuovi forse ne vedremo fra anni.

Se io giocatore sto aspettando per esempio un manuale nuovo e scopro che stanno lavorando alla traduzione in finlandese di Dungeons and dragons e che lo hanno posticipato ho una sola reazione possibile, mi incazzo e anche molto.

Non sta a me giudicare le persone che non capiscono l'inglese, intendevo dire col mio discorso che quei manuali richiederebbero molto più lavoro del guadagno possibile per la wizard, ció implica che nessuna azienda di un certo spessore prenderebbe in considerazione l'idea.

Considera che molti ormai hanno il player's handbook in inglese (se cerchi i dati di vendita vedrai che è andato letteralmente a ruba) , io sinceramente i soldi per comprare sia in inglese che in italiano non li ho, quindi continuerei a comprare manuali in inglese comunque, come molti.

Per ottenere un manuale in italiano moltissime persone dovrebbero farsi letteralmente il culo per il beneficio di pochi, da qui il discorso della "pappina pronta".

Non volevo essere così offensivo, scusami se ti sono sembrato tale.

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Non volevo essere così offensivo, scusami se ti sono sembrato tale.

Non mi sei sembrato offensivo, tranquillo.

Il tuo discorso ha senso solo finché non considero che fino a ieri la WotC non traduceva un bel niente, ma dava in licenza la localizzazione...
Il problema al massimo dovrebbe essere dell'editore locale valutare se a lui conviene o no tradurre la cosa, che come dimostra l'editore giapponese forse conviene..

Inoltre al tempo di internet e dei file digitali non è impossibile uscire in contemporane mondiale coi manuali tradotti, soprattutto se fai 3 uscite l'anno...
 

Certo che ad oggi dopo 2 anni di politiche di non traduzione è ovvio che tu come tanti altri diciate ormai ho iniziato in inglese e continuerò così

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