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[TdG] Il Santuario di Ecclesiae


Huriel

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Aaron

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Appena sei assicurato alla creatura, un lampo luminoso ti costringe a chiudere gli occhi. Impieghi qualche secondo a riacquistare il controllo della vista, ma appena riesci a riaprire gli occhi, per poco non cadi dalla groppa dello Zenadrim. Sei in un giardino, pieno di fiori e alberi che non conosci. il profumo della primavera ti avvolge e per un attimo ti senti come tornare bambino, nel villaggio tanti anni fa. Intorno a te creature di ogni forma, colore e dimensione si muovono e brulicano, completamente ignorando la vostra presenza li.
Ti è stato concesso del tempo qui per apprendere, guerriero . A pochi mortali è stato concesso questo privilegio. Non sprecarlo

Lo Zenadrim si muove, e la vegetazione intorno a lui si apre per farlo passare. Arrivate un una radura, illuminata da un sole raggiante.

Al centro esatto della radura, un bellissimo fiore cresce solitario. Rimani per qualche secondo a osservare quella magnifica pianta: resti rapito dai colori e dalle sfumature dei petali, dalla delicatezza dello stelo. Vedi i raggi di luce colpirlo e riflettersi su di esso, come onde in una pozza di acqua calma, dando ancora più luce alla sua esistenza. Mai in vita tua hai visto qualcosa di cosi bello. Senti lacrime salirti agli occhi solo per uno sguardo fugace, e sei costretto a distogliere lo sguardo per non rimanerne ipnotizzato.
Questo fiore è unico in tutto il multiverso. Non ne esistono altri come lui, e mai ne esisteranno. Un meraviglioso figlio della Natura come nessun altro.
L'essere si pone accanto alla pianta, fissandoti negli occhi
Se io ti chiedessi di estirparlo, di porre fine alla sua vita, senza sapere cosa accadrebbe dopo, lo faresti?

 

 

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Aaron

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Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi appena riacquisisco nuovamente la vista mi lascia senza fiato, così tanta vita tutta insieme, un ricordo ormai sbiadito nella mia memoria, ora così reale davanti a me. Il fiore è di una bellezza sconvolgente ne rimango come ipnotizzato tanto da non sbattere neanche le palpebre. Riesco per fortuna a distogliere lo sguardo distratto dalle parole dello Zenadrim che però mi fanno riflettere.

"Un atto di fede dunque... per me è difficile potermi fidare di entità come te, gli dei hanno abbandonato la mia terra.. gli unici esseri 'soprannaturali' ancora presenti sono forse i più naturali di tutti, essi mi hanno insegnato cosa signficano vita e morte e il rispetto per entrambi. Non sono in grado di comprendere tutte queste cose che mi stai mostrando, questo multiverso di cui parli, però l'unica certezza che ho è che dalla morte rinasce sempre la vita, in un modo o nell'altro. Per questo motivo stiamo combattendo, per far rinascere il nostro mondo che a causa del dio oscuro sta diventando una landa di devastazione e morte..." Ripenso alla mia famiglia, al mio villaggio e agli amici, un po' mi rivedo in questo fiore e ciò mi fa male "Essere l'unico della propria specie è triste e causa sofferenza... Beh, immagino che i miei compagni si siano fidati delle vostre parole, credo debba farlo anch'io"

 

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Vaereera Ventolesto
 

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Il tempo scorre veloce quando si fa qualcosa di bello. E sembrano già due secondi fa che ho visto mia madre dopo decenni, quando invece ne son passati di minuti.
Lo Zenadrim mi esorta ad andare e, dispiaciuta ma costretta, io eseguo il suo ordine. Mi stacco molto lentamente dall'abbraccio di mia madre, a mettermi dapprima seduta e poi ad alzarmi in piedi. Annuisco con la testa alla creatura, mi sistemo velocemente la piccola armatura che indosso e rimetto apposto la mantellina, che si è attorcigliata. Poi lancio un ultimo sguardo alla creatura che amo più di ogni cosa, e mi asciugo gli occhi prima di parlarle.

"Attenderò, mamma, il giorno della nostra riunione. E nel mentre, ricorderò al mondo ciò che voi avete insegnato a me, e che gli altri sembrano aver dimenticato. Vi porto sempre con me, sia te..." e mi tocco la collana, "che mio padre..." ed accarezzo dolcemente con la mano destra una delle due lame alla cintola.

Faccio un agile salto in groppa alla creatura mistica e la guardo ancora per l'ultima volta. Le lacrime ormai non scendono più, gli occhi sono tornati del solito colore, ma esprimono sentimenti invece di essere impassibili. Sorrido arricciando le labbra verso la donna, e le mando un bacio attraverso il vento.

"Addio, mi mancherai..." Sfodero le due armi da mischia e, issandole sopra la testa, lancio un grido battagliero spronando la cavalcatura, mentre con le gambe do un colpetto al fianco dello Zenadrim come si fa, con gli speroni, ai normali cavalli.

 

 

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Aaron

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Lo Zenadrim annuisce, poi guarda la pianta
Osserva
Come lo scorrere di un fiume, osservi il tempo dilatarsi davanti ai tuoi occhi. Vedi la pianta crescere rigogliosa, superare anche gli alberi più grandi, divenire immensa, meravigliosa.... ma qualcosa stona con l'incredibile spettacolo. Tutta la natura intorno alla pianta sembra appassire per dare nutrimento ad essa, e poi venire inglobata nella sua multicolore bellezza. 
Capisci ora? Talvolta il sacrificio di uno è necessario poiché tutto possa sopravvivere. A volte spezzare una vita è necessario, anche se nell'immediato non ne capisci il motivo. Fidati degli dei e del loro responso. Essi ti guideranno.

All'improvviso tutto torna normale, rimani solo, davanti alla pianta, aperta in tutta la sua incredibile bellezza.
Ma la scelta, quella sarà sempre e solo tua.

Vaeerera

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Impennandosi, lo Zenadrim scatta in avanti, in un lampo di luce. Rimani abbagliata per un secondo e sei costretta a chiudere gli occhi. Quando li riapri  ti ritrovi in una sala addobbata e adorna, che mostra le imprese di dei ed eroi. Davanti a te, inginocchiato, vi è lo Zenadrim. Seduto su un cuscino ad accarezzarne un altro, vi è Gungrom.

Gungrom
 

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Mentre sei intento ad accarezzare l'animale un lampo di luce di distrae. Da esso appare Vaeerera, a cavallo di uno Zenadrim, le scimitarre alte sopra la testa e la bocca aperta da cui scaturisce un urlo battagliero. Noti che ha due profonde cicatrici sul collo... e le guance rigate da quelle che sembrano molte e molte lacrime...

 

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Gungrom

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Benvenuta Vareera! Cosa ti è successo? Sei ferita? Mi alzo, tutto ansioso e preoccupato, cercando di controllare lo stato di salute della ragazza. Quando capisco che non è in pericolo di vita, mi rilasso e commento: A questo punto mancano soltanto Aaron, Giacomo e la ragazza, Clarisse... Speriamo che ce la facciano...

 

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Vaereera Ventolesto
 

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Un repentino cambio di luogo confonde la mia mente. Vedo quella che sembra essere una stanza ed io, in groppa al mio Zenadrim, che irrompo in modo rocambolesco. Guardandomi attorno, ancora confusa, noto il piccolo Gungrom. In risposta alle sue domande, gli dico:

"Ho rivisto qualcuno di importante... in cambio di qualche attimo di della mia vita."

Ancora per un istante ripenso a quel che è successo, e mi sfugge un sorriso. I miei occhi sono... diversi. Pieni di emozioni e di dubbi, che non voglio più nascondere a chi ho davanti. Smonto dall'animale, e mi vado a sedere ad uno dei posti del tavolo, esortando la mia cavalcatura a venire con me.

"Sai, fosse davvero rimasta vittima della prova, mi sarebbe dispiaciuto... mi sareste mancati." 

Poi, guardando la creatura, gli dico "Allora, che ne dici di ricominciare per bene? Io sono Vaereera, piacere di conoscerti di nuovo. Più o meno la mia storia la sai, ma mi piacerebbe conoscere qualcosa di te."

 

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Aaron

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La mia mente è decisa e piena di dubbi allo stesso tempo, divisa tra spiritualità e concretezza.

"In natura esistono forme di vita parassitarie e questo lo capisco, tuttavia questo fiore va al di là di ciò che si può chiamare 'Equilibrio', la sua bellezza è frutto dello sfruttamento di tante altre vite e distruggerlo potrà solo portare beneficio a tutte le altre forme di vita."

Recido il fiore con la mia alabarda, con un colpo netto e (se ne ho il tempo) creo un fuoco controllato attorno alla pianta per bruciare le radici.

"Ho una domanda" mi rivolgo allo Zenadrim prima di allontanarmi dal fiore "Gli spiriti che mi hanno guidato... non li comprendo a pieno eppure avverto la loro presenza... Sono anch'essi emanazioni degli dei?"

Attendo la sua risposta e rimetto in ordine il mio equipaggiamento, pronto ad andare ovunque mi voglia portare.

 

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