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Curse of the Crimson Throne - Seven Days to the Grave


Zengar

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Gavino

Dopo qualche spintone e strattone, riusciamo a raggiungere l'ingresso del tempio. L'interno rivela tutta la sua maestosità e nonostante il mio scarso interesse per le opere d'arte, non posso fare a meno di sentirmi in soggezione davanti a tanta magnificenza.
Rimango in silenzio, guardandomi attorno come uno scolaretto spaesato fino a quando ci ritroviamo in presenza di Ishani. Le parole del prelato suonano subito preoccupanti e l'idea che neanche loro sembrano capirci molto lo è ancora di più.

Sulla punta della lingua mi affiora una battutaccia, quando il chierico chiede il nostro aiuto, ma Shal è più svelta e mi precede fulminandomi con lo sguardo.
"E sia, per me sta bene, ma se le cose tornassero alla normalità  grazie al nostro aiuto, vorrei essere sicuro che questo ARCIBANCHIERE se ne ricorderà!"
Tiro un sospiro e mi rimetto ad ammirare il salone, come se mi intendessi di architettura sacra.
 

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Arthur

Mi vergogno come un cane per gli insulti che ci piovono addosso mentre entriamo, dal momento che la folla crede che stiamo entrando per farci curare. La bellezza del tempio, che in altri momenti avrei apprezzato e ammirato, mi lascia piuttosto indifferente, anzi, mi fa solo criticare ancora di più la posizione del culto di Abadar.
'Tutto ha un giusto prezzo, eh? Anche la vita e la morte? O la religione? Miseria, devo essere proprio a pezzi se mi metto a fare della filosofia in tutto questo'

Le notizie che ci dà Ishani però sono abbastanza gravi da distogliermi dal mio malumore, e Shal è abbastanza pronta da accettare prima che possa rispondere in malo modo al chierico. Ricacciando giù le prime parole che mi sono venute in mente rispondo al sacerdote "Va bene, se i culti principali si organizzano senz'altro la situzione migliorerà. Per quanto riguarda la scorta, se userò un incantesimo su quei 'disperati' sarà solo per distrarli, non mi metterò a lanciare a destra e a manca incanti sulle persone" concludo a denti stretti.
Dopo averci pensato un momento in più, però, aggiungo "Se invece la rendessimo invisibile? Ho un incanto che può farlo, anche se dura solo pochi minuti"

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Ishani sembra sollevato dal fatto che siate disposti ad aiutarlo.

"Non credo ci sia bisogno di ricorrere alla violenza, non temete, il solo fatto di muovermi con la vostra scorta dovrebbe scoraggiare ogni atteggiamento aggressivo da parte di quella povera gente. Tuttavia se volete ricorrere ad una magia di invisibilità per maggiore sicurezza, mentre usciamo dal tempio, fate pure, renderà le cose ancora più facili."

Lasciate il tempio assieme ad Ishani, reso invisibile dalla magia di Arthur, passando senza problemi attraverso la folla implorante, e tornate nelle strade di Korvosa. Attraversate la città, vedendo in ogni via i segni della malattia, ma sopratutto della preoccupazione di una possibile epidemia globale sta causando nella popolazione; sebbene la situazione al momento non sia ancora drammatica, la velocità a cui si diffonde la malattia, secondo le osservazioni di Ishani, presto potrebbe diventarla, e con l'epidemia, diventano anche probabili disordini e insurrezioni della gente disperata.

Raggiungete senza troppi problemi la Cittadella, dove le guardie all'ingresso vi accolgono calorosamente, e vi avvisano che il Maresciallo Kroft è impegnata in una riunione.

"Sono arrivati degli strani personaggi mandati direttamente da sua maestà la regina, dei medici, pare, per occuparsi di questa epidemia di cui si parla. Sono accompagnati da alcune vergini grigie, e stanno incontrando il maresciallo. Se volete incontrali vi consiglio di affrettarvi dentro."

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Gavino

Il viaggio verso la Cittadella non fa che accrescere il mio malumore, la gente non sembra più solo scossa o preoccupata, ma è la paura che vedo negli occhi di molti dei poveracci che incontriamo per strada. Cerco di concentrarmi su eventuali pericoli in cui potremmo imbatterci, consapevole che quando la gente ha paura, spesso può diventare pericolosa senza un reale motivo, ma per fortuna arriviamo a destinazione senza intoppi.

Lancio un'occhiata di approvazione verso Arthur, il cui stratagemma sembra aver sortito l'effetto sperato, prima di rispondere alle guardie che ci informano della riunione in corso.
"Certo che vogliamo incontrarli, pensi  siamo venuti fin qui per una birra!?"
Rispondo in malomodo con tono seccato, pentendomene quasi subito, ma il malumore sta prendendo il sopravvento sulle buone maniere che non ho mai posseduto.

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Arthur

L'incantesimo di invisibilità pare avere l'effetto sperato e attraversiamo Korvosa senza incontrare ostacoli nelle folle di disperati. Tiro un sospiro di sollievo quando arriviamo alla Cittadella indenni.

'Strani personaggi?' "Andiamo subito, grazie per l'informazione" aggiungo, ringraziando anche da parte di Gavino la guardia. Capisco il suo nervosismo fin troppo bene, e avrei reagito anch'io così se non mi fossero già saltati i nervi quando eravamo al tempio.
"Ci sarà anche la Kroft. Chissà se sarà sorpresa di rivederci"

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  • 4 settimane dopo...

Vi avviate verso l'interno della fortezza,  ormai familiare,fino al cortile interno, dove una sorta di presentazione è in pieno corso.

Dozzine di guardie in armatura argento e rossa sono radunate nella piazza centrale della cittadella dall'irregolare pavimentazione di pietra e borbottano tra loro in tono sommesso e cupo. davanti al pubblico schierato, sopra una piattaforma di legno che reca i segni delle intemperie, passeggia avanti e indietro il federmaresciallo Kroft, le sopracciglia arcuate in un cipiglio severo mentre sopporta momentaneamente i mormorii della folla.
Alle sue spalle, sopra l'impalcatura, sono schierati sull'attenti tre guardie veterane dai capelli ingrigiti e un gruppo di persone che ad un primo sguardo non promette nulla di buono.
Gli sconosciuti in questione indossano delle tuniche dotate di cappucci e fatte di una pelle che appare viscida, guanti elastici e grandi cappelli neri. Tra di loro c'è chi impugna pesanti bastoni mentre altri stringono delle borse a tracolla, ma tutti invariabilmente portano sul viso maschere munite di occhialini dalle lenti scure che si restringono a formare un becco appuntito.

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In mezzo a questa schiera spiccano due figure; la prima è quella di un gentiluomo di mezz'età, con indosso un semplice soprabito nero, la cui corta chioma altrimenti scura è striata da strisce di colore bianco. Egli scruta le guardie con espressione indulgente ma assorta, mentre nelle mani stringe una borsa da dottore che sembra pesante.

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La seconda figura è senz'altro solenne; si tratta di una delle nuove vergini grigie della regina, bardata nella sua splendente armatura di piastre coronata dalla piuma vermiglia.

Quando si rivolge alle guardie radunate, il tono feroce del federmaresciallo mette fine al brusio di sottofondo.

"Scorterete il Dottor Davalus e i suoi medici mentre assolvono ai compiti loro assegnati dalla corona, ovunque essi li porteranno. Inoltre, siete tenuti a obbedire agli ordini impartiti da ogni vergine grigia come se provenissero da uno dei vostri ufficiali superiori. 
Voi siete la Guardia Korvosiana e non vi tirerete indietro. Questi sono tempi difficili e la città ha bisogno di questi guaritori. La vostra città ha bisogno di voi. I vostri capipattuglia vi assegneranno gli incarichi che vi spettano. Rompete le righe!"

 

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Il malumore si attenua nel trovarmi in un ambiente abbastanza familiare e nel sentire i borbotti dei soldati in attesa di ricevere ordini. Con lo sguardo scorro lentamente le strane figure sul palco, soffermandomi sulle ancor più strane maschere che alcuni indossano poi,  quando la Kroft tuona i suoi comandi alle truppe, rispondo di getto sfoderando un sorriso.
"SIGNORSI', SIGNORE!"

Pronuncio le parole ad alta voce, più con strafottenza che rispetto, un sorriso-ghigno solca il mio viso mentre avvicino la bocca all'orecchio Arthur
"E quelli?
sussurro indicando con lo sguardo le figure mascherate
sembrano dei corvi...non dovremo mica andare ad un ballo in maschera spero, non credo di avere niente di adeguato..."

 

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Arthur

Non è difficile immaginare che il malumore delle guardia cittadina e il nervosismo della Kroft siano dovute anche alle interferenze delle Vergini Grigie, c'è da scommettere che il maresciallo stia subendo delle forti pressioni, forse anche da parte della regina.

Gli strani figuri che attorniano il Dottor Davaulus però sono quelli che catturano l'occhio fin da subito.
"Credo che siano gli aiutanti del dottore. Più che un ballo in maschera, la folla lì fuori potrebbe far loro la festa per impadronirsi di quelle borse" rispondo a Gavino, ma in realtà sono dubbioso sui loro rimedi, finora l'unica cosa in grado di contrastare la malattia è stata una magia di un certo livello.

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Shal

"No, niente ballo in maschera, ha ragione Arthur, a quanto pare la regina ha preso i suoi provvedimenti per far fronte all'epidemia."

Dico, osservando gli strani tizi con la maschera

"Sono inquietanti in un certo modo, ma speriamo che sappiano fare il loro lavoro, a quanto pare la città ne ha bisogno. Tuttavia il fatto che la guardia debba obbedire alle Vergini è estremamente seccante, per dire poco, e il malumore sembra evidente....in ogni caso, andiamo a parlare con il federmaresciallo, e con questi dottori."

Dico, cercando di superare le guardie che stanno rompendo le schiere per raggiungere la piattaforma

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Mentre vi avvicinate, passate a fianco dei soldati della guardia, che si suddividono in gruppi, molti dei quali si presentano a rapporto per vedersi assegnate varie mansioni.

La Kroft inizia ad avviarsi verso l'interno del maschi principale della cittadella, assieme alle vergini grigie e i dottori, ma quando vi avvicinate vi nota e vi fa segno di seguirla

"Ah, siete voi. Molto bene, avevo proprio intenzione di parlarvi. Venite."

La Kroft vi porta tutti all'interno. Mentre camminate non potete fare a meno di provare una certa inquietudine, sia per la presenza dei dottori bizzarramente abbigliati, ma anche per la presenza delle vergini grigie, in particolare del loro comandante, una donna molto alta e possente, con il volto coperto dall'elmo completo che le da un'aura impersonale e misteriosa.

la Kroft vi fa accomodare.

"Lui è il dottor Davaulus, il medico inviato dalla regina per occuparsi dell'epidemia, mentre lei è un alto ufficiale delle vergini grigie, la signora Kordaitra Destaid."

Mentre la vergine grigia non si degna nemmeno di un cenno di saluto, il dottor Devaulus sorride con fare gentile e affabilmente vi stringe la mano.

"Cosi voi sareste i difensori di Korvosa investiti dalla regina poco tempo fa. E' un piacere conoscevi e spero nella vostra collaborazione per affrontare questa difficoltà che la città sta passando. Sebbene non siamo cittadini di Korvosa, la nostra missione è portare speranza e guarigione ovunque le malattie colpiscano."

 

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Arthur

Saluto l'ufficiale delle Vergini Grigie, anche se ci ignora platealmente. Il dottor Davaulus invece sembra più affabile, e ci parla del ruolo che riveste per debellare la malattia che affligge Korvosa. Ne approfitto per esporre alcuni dei dubbi che mi attanagliano.
"Ho paura che incontrerete un osso duro, questa malattia sembra particolarmente dura da debellare, e l'epidemia è scoppiata da un giorno all'altro. Gli unici pazienti che sono guariti sono stati curati con magie di un certo livello"
 

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  • 3 settimane dopo...

Gavino

Seguo gli altri nella stanza, ricambiando con un cenno del capo il saluto del dottore dopo le presentazioni del maresciallo Kroft. La vergine grigia sembra piuttosto austera e l'immaginarmela senza armatura, senza niente addosso in realtà, in un carta posizione mi strappa un ghigno che dura appena un istante, fino a quando  le parole di Arthur fanno tornare i mie sconci pensieri alla realtà.

Scuoto la testa e sbuffo leggermente infastidito..
"A quanto pare si"
rispondo alla prima affermazione del dottore sui difensori di Korvosa
"e siamo qui per dare una mano, ma....senza girarci troppo intorno, cos'è che dovremmo fare di preciso?"
lancio un ultima occhiata alla donna in armatura, ma oramai i pensieri melliflui sono scomparsi dalla mia mente.

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