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Cerco DM e giocatori per iniziare una campagna di D&D 3.5


Messaggio consigliato

Ciao a tutti quanti! 

Vorrei iniziare una campagna di D&D 3.5 con chiunque voglia partecipare, ovviamente cerco anche un Master per dare vita al tutto.

Preferirei giocare in 3 massimo 4 giocatori e iniziare la campagna ad un livello abbastanza basso, ma ovviamente la decisione sta al Master che si offre (sempre che se ne offra uno ;) )

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Mi accodo alla ricerca, e spero di essere accettato come giocatore del gruppo :).

Ho notato che in questo periodo non sembra troppo difficile trovare un master.
In ogni caso non sono neanche io troppo pretenzioso come giocatore, mi va bene qualsiasi decisione prenda il master, ma forse se scriviamo qualche nostra idea possiamo stimolare la fantasia di chi vorrà creare l'avventura. 

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Vorrei cimentarmi anche io :)

Avrei fatto da master, ma sto già conducendo due campagne e oltre non ce la posso fare. Quindi mi piacerebbe ruolare una bella pg.

All'eventuale DM che si propone vorrei chiedere, appunto, se ci sono particolari restrizioni e se abbiamo la libertà di crearci un background o meno.

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Potrei fare da DM. Mi piacerebbe giocare La Mano Rossa del Destino (livello di partenza 5° livello di arrivo 10°). Tuttavia accetterei solo 4 giocatori quindi, a meno che un secondo DM non si faccia avanti o che qualcuno si ritiri, alcuni rimarranno fuori. Materiale utilizzabile nella creazione tutto: potete usare qualsiasi manuale, Dragon Magazine e materiale web ufficiale tuttavia mi riservo di negare certe combinazioni se le giudico potenzialmente game breakers quindi abbiate il buon senso di non starle nemmeno a proporre. Point buy 32. Concessi 2 difetti ma, mentre i talenti che ne conseguono potrete sceglierli voi, i relativi difetti saranno da concordare con me e saranno scelti da una lista più ampia di quella di UA, questa. Richiesto oltre ad un bel BG (non necessariamente lungo) anche un "BG segreto" cioè qualcosa che nella vostra vita è andato storto e vi ha cambiato la vita, qualcosa di cui non andate fieri, che non raccontate a meno di fidarvi ciecamente della persona con cui parlate. Preferirei evitare pg malvagi e pg CN.

Chi fosse interessato può postare sotto spoiler una o più build di personaggio che vada dal 1° al 12° (in caso si sfori il 10°) con annessi bozze di BG e di BG segreto.

Una volta venuti fuori i 4 giocatori si faranno le schede su Mythweaver. Durante l'avventura se a voi sta bene, per semplicità, sarei io a tirare i dadi per voi. Essendo abituato a giocare o live o via Telegram (chat tipo Whatsapp) ho un'app per gestire scontri su griglia ma purtroppo non conosco niente che possa essere usato per gestire la cosa su forum. Quindi a meno che non vogliate giocare via Telegram mi dovrete suggerire qualche cosa di semplice da usare.

Preferirei giocatori che conoscano bene il sistema regolistico 3.5 e con una discreta esperienza di gioco. Inoltre se non siete sicuri di poter garantire una certa costanza nei post e di poter portare in fondo l'avventura evitate di proporvi per favore.

Modificato da Velsh
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Premesso che non conosco la Mano Rossa del Destino, quindi per me andrebbe benissimo, come prima scelta io vorrei giocare un PG che avevo creato per un altro PBF, arenatosi dopo poche battute: si tratta di

Spoiler

una Unselee Fey Magic Blooded (Base Umana, direi), discendente da una Driade "sedotta e abbandonata" e con l'archetipo Hellbred (ossia morta e risorta...). La classe è Cacciatore di Ombre, che probabilmente porterei avanti "puro" almeno fino al 12° livello. 

questo è il BG del personaggio:

Spoiler

Nessuno sa bene chi - o cosa - fosse. Tutto ciò che gli abitanti della Grande Foresta ricordano é che aveva le sembianze di un giovane ed affascinante uomo, una parlantina sciolta e sicura ed il sorriso di chi ritiene il mondo gli fosse dovuto.

Giunse in quella regione un giorno di maggio inseguendo storie di spiriti inquieti e mirabolanti tesori e - con la sua parlantina sciolta e la sua voce soave - incantò fate ed animali, diventando parte della comunità della foresta ed incontrando, in particolare, le grazie della Driade Karas.

La figlia della foresta si prodigò in ogni modo per aiutare la ricerca del giovane uomo, narrandogli le leggende della Grande Foresta e conducendolo a caccia delle stesse, ovunque la sua insaziabile sete di conoscenza lo spingesse.

Ed accadde l'impensabile: Karas - una creatura figlia della Grande Madre - si innamorò perdutamente dell'uomo che accompagnava di giorno e al quale si accompagnava di notte. Egli - notte dopo notte - aveva vinto le resistenze che ancora la Driade portava nel loro talamo ed era giunto a conquistare il suo cuore pulsante della verde linfa della Foresta.

Ed in una delle lunghe notti di novembre, mentre una spessa coltre di neve ricopriva la Foresta, la magia che scorreva nel sangue di lui e la linfa che irrorava l'essenza di lei si unirono, dando vita ad un essere unico, racchiuso in una piccola ghianda ed ancora ignaro dei fili del destino che lo avvolgevano e che per lei - poiché di una femmina si trattava - disegnavano un arazzo di sangue e distruzione.

Come era nella sua natura, il giovane uomo scomparve insieme alla coltre di neve che imbiancava la foresta con i primi soli di Marzo, lasciando sola Karas, con quello che nei mesi precedenti aveva creduto essere frutto del loro amore, mentre ora aveva compreso essere - al più - frutto della passione, se non addirittura di una pianificata strategia di raggiro ai suoi danni: il giovane uomo - Karas ne maledisse il nome giurando di non pronunciarlo mai più - aveva sfruttato lei per trovare il qualcosa che cercava nella Foresta, ed era sparito non appenavil disgelo glielo aveva concesso.

Tradita e ferita, Karas porta a termine la gravidanza in un crescendo di odio, che in qualche modo contaminò la creatura che portava in grembo, e poi la abbandonò nella foresta, al centro di una radura ove erano soliti radunarsi gli Elfi prima di una battuta di caccia.

Gli Elfi adottarono la creatura, una bellissima bambina dotata di grandi occhi verdi e graziose ali da libellula e, tornati al proprio villaggio, la crebbero come una figlia della Grande Foresta. Maara - che in Elfico significa "Foglia d'Estate" crebbe circondata da gioia e spensieratezza, ma nel suo cuore covava l’odio, come braci ancora ardenti sotto la cenere di un incendio apparentemente estinto.

Sin da piccola, Maara si dimostrò una creatura maliziosa, portata a manipolare gli altri per ottenere un vantaggio personale e molto brava a nasconderlo, tanto da essere considerata dagli anziani del villaggio come un esempio da seguire. Oltre a ciò, la piccola progenie di Driade dimostrava di possedere strani poteri, capacità magiche spontanee molto attinenti con la morte.

Crescendo, maara cominciò a porsi domande sul suo essere diversa dagli altri membri della comunità e – rapidamente – riuscì a scoprire la verità sulle sue origini. La consapevolezza di essere stata il frutto di un inganno e di essere stata abbandonata dalla madre soffiò su quelle braci sepolte nel suo animo, rendendola sempre più maligna e furiosa col mondo: col misterioso padre e con l’insensibile madre in primis, ma anche con quei piccoli Elfi che la circondavano e che non erano in grado di sentire i sussurri degli spiriti che soffiavano nelle sue orecchie.

Fu uno di questi sussurri – soffiati da uno spirito inquieto caduto in quella foresta molto tempo prima – che le indicò cosa avrebbe dovuto fare per spegnere quel rancore…l’onta che le era stata fatta doveva essere lavata dal fuoco purificatore!

Fu con consapevole gioia che Maara appiccò quindi fuoco al bosco sacro delle Driadi, della cui disperazione rise divertita, mentre le loro querce secolari ardevano alte nel cuore della Grande Foresta.

Ormai non più bene accetta – né peraltro desiderosa di esserlo – Maara si incamminò verso il mondo sterno in compagnia dello Spettro che l’aveva istigata, un antico Elfo folle di nome Marduras, conosciuto anche come il Vecchio Stregone del Fuoco.

Maara, sobillata da Marduras, cominciò ad imperversare nelle regioni circostanti prendendo ciò che voleva e risvegliando i morti per il semplice gusto di vedere i cittadini dei villaggi vicini intenti a combatterli.

Questa vita di depravazione, però, ebbe fine quando la giovane incontrò un giovane sacerdote di Pelor, un coraggioso avventuriero che si erse solo a proteggere un piccolo villaggio dimenticato dagli Dei e dagli Uomini e sorto vicino ad uno sterminato ed antico campo di battaglia, dove la giovane fata era solita andare a cercare i suoi servitori.

Affascinata dalla sfida, Maara inviò notte dopo notte i suoi servi contro il giovane Aoroi, vedendoli sconfitti ogni volta. La cosa strane, però, era che dopo ogni sconfitta Maara si sentiva più felice del giorno precedente, come se la possibilità di confrontarsi nuovamente con il giovane Sacerdote fosse per lei un nuovo stimolo ad andare avanti.

Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, Aoroi continuava a resisterle, così – mentre Marduras perdeva sempre più la pazienza per quel “gioco” – Maara decise di cercare di conoscere il suo avversario più da vicino e, fingendosi una viandante, si recò al villaggio per conoscerlo.

Vi tornò ogni giorno, attratta dal carisma del Sacerdote di Pelor come una falena dalla fiamma, ed ogni notte continuò ad attaccarlo. Alla fine, pur senza ammetterlo, se ne innamorò.

Non volendo nuocere al suo amato, Maara prese in considerazione l’idea di interrompere gli attacchi, ma ciò scatenò la furia di Mardus, che decise di scagliarsi personalmente contro l’ostacolo per eliminarlo. Maara cercò di bloccarlo, ma i suoi poteri erano ancora incompleti e troppo deboli per soggiogare uno spirito così possente, così non poté fare altro che scegliere da che parte schierarsi.

E scelse di schierarsi dalla parte di Aoroi, proteggendolo con la sua stessa vita dalla furia di Marduras, che con il proprio tocco spezzò la scintilla della sua esistenza proprio prima di essere dissolto dalla fede del sacerdote di Pelor.

Troppi erano i crimini commessi da Maara nella sua giovane vita e ciò condannò la sua anima alle pene eterne nei Nove Inferi. Aoroi non era però a conoscenza della reale identità della giovane Fata – o forse non era interessato ad essa - e, toccato dal suo sacrificio, pregò intensamente il suo Dio affinché la prendesse sotto la sua divina benevolenza una volta trapassata.

Fu pertanto con l’intercessione di Pelor che a Maara venne data una nuova possibilità, una ultima occasione di calcare la terra degli uomini per trovare la redenzione ai propri peccati.

Ritornata in vita molti anni dopo la propria scomparsa fiaccata nel corpo ma rinforzata nello spirito, Maara si trovò in un mondo diverso, un mondo in cui il Grande Deserto aveva preso il posto della Grande Foresta ed in cui i pochi Regni superstiti lottavano ogni giorno per contendersi le risorse ancora esistenti. Un regno in cui il numero di spiriti inquieti aumentava di giorno in giorno ed in cui il loro dolore era per i suoi sensi quasi tangibile.

Consapevole dell’opportunità ricevuta, Maara si accollò la responsabilità di rintracciare questi spiriti inquieti, portando loro un po’ di conforto e di compagnia, nella speranza che la sua presenza permettesse loro di passare oltre o – quantomeno – di non portare più quella distruzione che lei stessa in passato li aveva spinti a causare.

 

 

Ovviamente tutta la parte di ciò che faceva prima di morire (ma anche della sua morte, se è per questo) sarebbe il suo "segreto oscuro" :-)

Di per sé il PG si mostra curioso, gioviale e tutto quello che ci si può aspettare da un half fey qualsiasi, inoltre è sempre attratta dai non morti intelligenti, che cerca di placare e ricondurre al "bene"...o che cerca di eliminare se malvagi. 

Per quel che riguarda i tiri di dado per me (ovviamente nel caso il mio PG sia uno di quelli selezionati) è meglio se li fai direttamente tu, per velocizzare il gioco. Al massimo puoi postare qui la griglia di combattimento per avere un'idea della situazione ma - se non ti formalizzi troppo sull'1,5m si può fare anche senza

 

 

Modificato da 1701E
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