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Tiri segreti del Master


Messaggio consigliato

54 minuti fa, greymatter ha scritto:

ripeto quello che ho scritto più su: se un tuo giocatore portasse al tavolo dei dadi truccati senza dirti nulla "per non penalizzare serate sfigate con i dadi" saresti d'accordo? Ti andrebbe bene?

 

Beh, io penso che le regole siano funzionali alla storia e non il contrario. Certo, se un giocatore trucca i dadi è barare, ma credo che un master abbia la facoltà di farlo per il fine della storia. 

Immagino tu sia un purista delle regole, e ti stimo, perché è un atteggiamento coerente e super-partes. 

Dal mio punto di vista però il master non è un giocatore: il giocatore che bara influisce sulle regole del gioco per un proprio tornaconto personale. Il master no, lo fa per il divertimento di tutti (stiamo ovviamente parlando di un master maturo, non di un player killer che si diverte a seccare i giocatori).

Per cui, penso che aggiustare i dadi per modificare delle situazioni svantaggiate sia anche un requisito di un buon master. 

Voglio dire, in un incontro casuale, è triste dover seccare tre quarti dei giocatori per una serie di dadi sfortunati e dire "vabbè dai son le regole, nuovi pg per tutti forza".

Il master deve essere il regista di una bella storia che scorre. Le regole servono per dare consistenza al tutto certo, ma la storia ha la priorità.

Poi ripeto, son stili di gioco differenti, ognuno ha il suo. 

Appena inizio la campagna condividerò con voi ulteriori osservazioni su questo stile di gioco, con i pro ed i contro che ho riscontrato

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beh, faccio un esempio pratico di cosa ho in mente, perché rimanendo sul vago magari si rischia di essere troppo generico.

(D&D 3°)

Ho i miei 3 PG di 3° livello, incontrano 1 goblin (GS 1/4, poco più di una seccatura così singolo). Lo affrontano. Nonostante la classe armatura bassa del Goblin nessuno dei tre lo colpisce. Tiro apertamente per il Goblin, 20 minaccia di critico, ritiro e ricolpisco, è un critico. Tiro il 1d8-1 di danno e faccio 8, quindi 14 danni. Ciao al primo personaggio.

I due PG rimanenti accerchiamo il Goblin, ma nonostante i bonus di circostanza tirano per colpire e fanno 1 ed 1, due tiri maldestri. Il Goblin reagisce, altro 20, altro critico, altro 8, altri 14 danni, ciao al secondo personaggio (wow il Master è fortunatissimo con i dadi stasera).

Il terzo PG fugge a questo punto. Ok, il Goblin tira fuori la sua arma da lancio, indovinate che fa? 20. Indovinate? Critico, tira il suo 1d6-1 e fa 6 (serata grandiosa per il piccolo eroe goblin). 10 danni, ciao al terzo personaggio.

In 2 minuti di gioco l'avventura non è nemmeno iniziata, forza rifacciamo i PG, nuove classi, nuovo background, grande esperienza di gioco.

Ho rispettato le regole, ho tirato apertamente e questo è il risultato: secondo me pessimo.

Poi rispetto tutti i punti di vista, non ho di certo voglia di scatenare un flame appena arrivato. Ho ritenuto anzi molto interessanti alcuni contributi, che vedrò di approfondire

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@Frobenius

Grazie dell'esempio di gioco, parlare così è esattamente il modo per farsi comprendere  e bevenuto :D
Assolutamente non ti preoccupare per i flame, non ne hai causati e qui nessuno ne vuole causare, in caso contrario lo banno :D

I problemi che vedo io nel tuo esempio sono questi:
1) il gioco è rotto, cioé ti fa fare qualcosa che non ti piace (uccidere i pg) però ti invita a farla (esempio gli incontri casuali) -> soluzione sistema il gioco o evita di fare incontri casuali, insomma trova una soluzione alternativa;
2) il gioco non è rotto e sei tu che cerchi qualcosa che il gioco non fa -> cambia gioco :) 

Modificato da fenna
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1 ora fa, Frobenius ha scritto:

beh, faccio un esempio pratico di cosa ho in mente, perché rimanendo sul vago magari si rischia di essere troppo generico.

(D&D 3°)

Ho i miei 3 PG di 3° livello, incontrano 1 goblin (GS 1/4, poco più di una seccatura così singolo). Lo affrontano. Nonostante la classe armatura bassa del Goblin nessuno dei tre lo colpisce. Tiro apertamente per il Goblin, 20 minaccia di critico, ritiro e ricolpisco, è un critico. Tiro il 1d8-1 di danno e faccio 8, quindi 14 danni. Ciao al primo personaggio.

I due PG rimanenti accerchiamo il Goblin, ma nonostante i bonus di circostanza tirano per colpire e fanno 1 ed 1, due tiri maldestri. Il Goblin reagisce, altro 20, altro critico, altro 8, altri 14 danni, ciao al secondo personaggio (wow il Master è fortunatissimo con i dadi stasera).

Il terzo PG fugge a questo punto. Ok, il Goblin tira fuori la sua arma da lancio, indovinate che fa? 20. Indovinate? Critico, tira il suo 1d6-1 e fa 6 (serata grandiosa per il piccolo eroe goblin). 10 danni, ciao al terzo personaggio.

In 2 minuti di gioco l'avventura non è nemmeno iniziata, forza rifacciamo i PG, nuove classi, nuovo background, grande esperienza di gioco.

Ho rispettato le regole, ho tirato apertamente e questo è il risultato: secondo me pessimo.

Poi rispetto tutti i punti di vista, non ho di certo voglia di scatenare un flame appena arrivato. Ho ritenuto anzi molto interessanti alcuni contributi, che vedrò di approfondire

In casi come questo secondo me meglio non barare e fare outing direttamente con il gruppo, onestamente:

"Ragazzi, facciamo che è sfiga, siete morti tutti, rollback!"

Ma se calcoliamo la probabilità di un evento simile, rasentiamo l'improbabilità assoluta o quasi.

Mai comunque togliere o tralasciare l'onestà!

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2 ore fa, Frobenius ha scritto:

beh, faccio un esempio pratico di cosa ho in mente, perché rimanendo sul vago magari si rischia di essere troppo generico.

(D&D 3°)

Ho i miei 3 PG di 3° livello, incontrano 1 goblin (GS 1/4, poco più di una seccatura così singolo). Lo affrontano. Nonostante la classe armatura bassa del Goblin nessuno dei tre lo colpisce. Tiro apertamente per il Goblin, 20 minaccia di critico, ritiro e ricolpisco, è un critico. Tiro il 1d8-1 di danno e faccio 8, quindi 14 danni. Ciao al primo personaggio.

I due PG rimanenti accerchiamo il Goblin, ma nonostante i bonus di circostanza tirano per colpire e fanno 1 ed 1, due tiri maldestri. Il Goblin reagisce, altro 20, altro critico, altro 8, altri 14 danni, ciao al secondo personaggio (wow il Master è fortunatissimo con i dadi stasera).

Il terzo PG fugge a questo punto. Ok, il Goblin tira fuori la sua arma da lancio, indovinate che fa? 20. Indovinate? Critico, tira il suo 1d6-1 e fa 6 (serata grandiosa per il piccolo eroe goblin). 10 danni, ciao al terzo personaggio.

In 2 minuti di gioco l'avventura non è nemmeno iniziata, forza rifacciamo i PG, nuove classi, nuovo background, grande esperienza di gioco.

Ho rispettato le regole, ho tirato apertamente e questo è il risultato: secondo me pessimo.

Poi rispetto tutti i punti di vista, non ho di certo voglia di scatenare un flame appena arrivato. Ho ritenuto anzi molto interessanti alcuni contributi, che vedrò di approfondire

Secondo me un Total Party Kill per mano di un goblin non è un'esperienza di gioco pessima, farebbe un sacco ridere vedere tutti quei venti uno dopo l'altro.
 

Comunque cercherei di tenere separate le due cose. Una è tirare i dadi dietro lo schermo, l'altra è farlo per poter barare.
Forse all'inizio avevo capito male il senso del topic, pensavo che si parlasse di entrambe mentre probabilmente si intendeva solo la seconda.
Se è così, seriamente, leggetevi l'inserzione di Stroy e i commenti sotto, ripetere infinite volte le stesse cose mi pare inutile.

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35 minuti fa, Zaorn ha scritto:

In casi come questo secondo me meglio non barare e fare outing direttamente con il gruppo, onestamente:

"Ragazzi, facciamo che è sfiga, siete morti tutti, rollback!"

Ma se calcoliamo la probabilità di un evento simile, rasentiamo l'improbabilità assoluta o quasi.

Mai comunque togliere o tralasciare l'onestà!

Beh, tecnicamente penso che fare roll back sia comunque barare, o meglio stiracchiare il regolamento. Comunque concordo con il commento sopra: sono stati linkati vari metodi interessanti per poter risolvere problemi di gioco rimanendo nelle regole, direi che non c'è molto altro da aggiungere 

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In questo momento, Frobenius ha scritto:

Beh, tecnicamente penso che fare roll back sia comunque barare, o meglio stiracchiare il regolamento. Comunque concordo con il commento sopra: sono stati linkati vari metodi interessanti per poter risolvere problemi di gioco rimanendo nelle regole, direi che non c'è molto altro da aggiungere 

Si, io parlavo solo di far il possibile per mantenere intatta la fiducia reciproca!

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@Azer

Inserzione di Stroy? Intendi @The Stroy?
Mi metti un link per favore? Così capiamo tutti?

In generale

Cita

ripetere infinite volte le stesse cose mi pare inutile

Io sarei anche d'accordo, però sinceramente mi toccherebbe stroncare sul nascere tutte le discussioni trite e ritrite sugli allineamenti che piacciono tanto ai forumiti.
Diventerebbe improbo :D

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In questo momento, fenna ha scritto:

@Azer

Inserzione di Stroy? Intendi @The Stroy?
Mi metti un link per favore? Così capiamo tutti?

In generale

Io sarei anche d'accordo, però sinceramente mi toccherebbe stroncare sul nascere tutte le discussioni trite e ritrite sugli allineamenti che piacciono tanto ai forumiti.
Diventerebbe improbo :D

Era nella pagina precedente, comunque è carino, pare che barare sia una consuetudine, secondo me invece il bello del gioco è proprio che non sai come va a finire...

 

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10 hours ago, Frobenius said:

Beh, io penso che le regole siano funzionali alla storia e non il contrario.

Se le regole fossero funzionali alla storia, non ci sarebbe bisogno di infrangerle.

Quello che stai dicendo è diverso. Le regole non sono in grado di garantire l'esperienza di gioco cercata, quindi l'unico modo di risolvere la cosa è ignorarle in casi particolari.

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Il TPK da goblin sarebbe diventato un epico ricordo di gioco!

Volendolo 'risolvere'  in-game si poteva fare cambiando cose diverse rispetto ai tiri dei dadi, per esempio la reale natura del nemico (non era in realtà un goblin qualsiasi ma qualsiasi cosa diversa, da Azalin in giù) o le motivazioni (rapimento invece che omicidio, con richiesta di riscatto e successive vicende).

Ovviamente questi eventi avrebbero mutato la trama nel breve, ma checcavolo, non è un romanzo, è un GdR! 

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40 minuti fa, Dracomilan ha scritto:

Il TPK da goblin sarebbe diventato un epico ricordo di gioco!

Non bisogna per niente darlo per scontato. ;-)
Per quel che mi riguarda, ad esempio, una simile situazione l'avrei in futuro ricordata come un caso di giocata disastrosa e per nulla divertente.

Cita

Volendolo 'risolvere'  in-game si poteva fare cambiando cose diverse rispetto ai tiri dei dadi, per esempio la reale natura del nemico (non era in realtà un goblin qualsiasi ma qualsiasi cosa diversa, da Azalin in giù) o le motivazioni (rapimento invece che omicidio, con richiesta di riscatto e successive vicende).

Ovviamente questi eventi avrebbero mutato la trama nel breve, ma checcavolo, non è un romanzo, è un GdR! 

Ragazzi, occhio a non dare per scontato cher certe risposte siano utili. Lo scrivo a te, Dracomilan, ma mi riferisco a tutti. Ad esempio, spesso vedo usare in maniera eccessivamente leggera la risposta "cambia gioco". Per molti giocatori, questa non è una risposta (quindi occhio a non darla per scontata).
 

Riguardo al cambiare la situazione di gioco, non sempre è possibile.

C'è un fattore che noto molti sottovalutano (e che, se non ricordo male, ho provato a mettere in evidenza anche nell'articolo scritto da The Stroy sul suo blog): la delicatezza e l'importanza di non spezzare la barriera della finzione.
Quando si gioca di ruolo, per molti giocatori non si sta tirando semplicemente dei dadi: si è immersi in un mondo immaginario, in una storia immaginaria, nei panni di PG immaginari. L'obbiettivo di molti giocatori è raggiungere il più alto coinvolgimento possibile, cercando di percepire il meno possibile gli "ingranaggi" che muovono tutto il macchinario della scenografia del gioco.
 

Una dei compiti più importanti per il DM è quello di riuscire a gestire il fluire degli eventi immaginari, in modo da non far percepire ai giocatori quello che sta succedendo dietro, in modo da non spezzare il coinvolgimento nella finzione.
Se si spezza la finzione e si mostra ciò che sta dietro, s'interrompe il coinvolgimento e può incrinarsi il divertimento.
Una delle arti che il DM deve apprendere è quello di riuscire a correggere il tiro del sistema, senza mostrare ai giocatori quel sistema, senza spezzare la finzione. Ecco perchè molti giochi suggeriscono di tirare dietro allo schermo o di modificare i tiri.

Per molte cose io sono d'accordo con quanto detto da @fenna e Greymatter, ma ritengo che spesso nei forum si facciano molti discorsi ideologici, ovvero perfettamente veri in teoria ma poco funzionali alla pratica.
Così come il "barare" (parola che in certi casi mi sembra inappropriata) spesso è sbagliato, anche il non barare ad ogni costo non è una soluzione.
Il trucco è, piuttosto, imparare a capire come agire in gioco, se barare o meno, se modificare o meno la situazione, in base alla circostanza di gioco e in base al gruppo che si ha di fronte.
Non c'è una soluzione sempre vera.

Modificato da SilentWolf
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Secondo me l'esempio dei dadi pesati è sbagliato perché è un'iperbole e non veicola bene il messaggio. Mettiamola così: il DM sa meglio dei giocatori cosa succederà? Risposta: no (a meno di campagne railroadate in maniera abominevole, che di loro hanno altri problemi). O meglio, dipende. Un giocatore, sapendo come sta per agire, magari lo sa meglio. E allora, dato che lo sa meglio, è giusto che dica risultati sbagliati al DM perché magari lo scontro risulterebbe troppo facile e non vuole fare subito un critico? O che bari al rialzo perché sta avendo la peggio su un nemico debole? In fondo, se lui sa cosa vuole dal gioco, sa come si divertirà di più, quindi è giusto che ogni tanto cambi quel tiro di dado per rendere lo scontro più divertente, no? Alla fin fine lo avrebbe fatto anche il DM, il giocatore sta solo risparmiandogli la fatica di decidere se barare e il risultato finale sarebbe lo stesso, chiunque dei due bari.

Il ragionamento è esattamente lo stesso. Chi mi sa dire perché da questo lato non è più accettabile?

Modificato da Drimos
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Spero che almeno quel goblin abbia poi ottenuto un nome e qualche livello da personaggio, così da diventare un villain della campagna!

Secondo me molti dei problemi riguardi i tiri segreti/barare si possono aggirare scegliendo bene quando e se tirare. Se ad esempio c'è un risultato banale che tutti si aspettano - il ladro scala la parete del dungeon - perché stare a far tirare? Se si ha paura che la "storia" -bah- venga rovinata dai tiri, basta tirare meno. L'importante però è non privare i giocatori della capacità di scelta, cioè in questo "avanti veloce" narrativo non compiere come master le scelte dei giocatori. Rendendo i tiri pochi e importanti si potrebbe anche pensare di farli tutti all'aperto, aggiungendo così drammaticità alle azioni decisive (escluse sono ovviamente tutte le prove di percezione passiva il cui risultato di dado informa troppo in caso di fallimento).

Poi la soluzione più virtuosa sarebbe quella di fare di ogni problema un'opportunità: accettare ogni tiro di dado e improvvisare da lì, lasciando che il regolamento e il gioco crei la sua storia emergente, con eventi che spesso il master non avrebbe mai immaginato e che finiscono per divertire tutti (tipo l'incontro casuale con un ogre di fronte alla tana della manticora, e la seguente pista di gemme messa dai pg per far incontrare e menare i due).

A me è rimasta parecchio la brutta abitudine di barare, soprattutto per favorire i giocatori nelle loro aree di competenza (a partire da quando, come giocatore, per dei tiri iniziali sfortunati il mio guerriero carismatico fece l'impressione di un stolto, che gli rimase per tutta la campagna). Poi ho introdotto un po' di punti narrativi assortiti (sia a vantaggio dei pg, sia miei per concedermi di fare il sadico), ho iniziato a fare default to yes e non ne ho più sentito il bisogno.

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15 hours ago, Frobenius said:

Beh, io penso che le regole siano funzionali alla storia e non il contrario. Certo, se un giocatore trucca i dadi è barare, ma credo che un master abbia la facoltà di farlo per il fine della storia. 

Immagino tu sia un purista delle regole, e ti stimo, perché è un atteggiamento coerente e super-partes. 

Dal mio punto di vista però il master non è un giocatore: il giocatore che bara influisce sulle regole del gioco per un proprio tornaconto personale. Il master no, lo fa per il divertimento di tutti (stiamo ovviamente parlando di un master maturo, non di un player killer che si diverte a seccare i giocatori).

Per cui, penso che aggiustare i dadi per modificare delle situazioni svantaggiate sia anche un requisito di un buon master. 

Voglio dire, in un incontro casuale, è triste dover seccare tre quarti dei giocatori per una serie di dadi sfortunati e dire "vabbè dai son le regole, nuovi pg per tutti forza".

Il master deve essere il regista di una bella storia che scorre. Le regole servono per dare consistenza al tutto certo, ma la storia ha la priorità.

Poi ripeto, son stili di gioco differenti, ognuno ha il suo. 

Appena inizio la campagna condividerò con voi ulteriori osservazioni su questo stile di gioco, con i pro ed i contro che ho riscontrato

Qualche appunto:

1) Nella situazione che stai delineando qui sopra, il DM in pratica ignora i tiri quando gli fa comodo (quando non sono "funzionali alla storia"). Allora guardiamoci un attimo in faccia con franchezza: se i tiri di dado li consideri solo quando non ti "mettono i bastoni tra le ruole", a un certo punto cosa tiri a fare? "Se faccio >10 col dado accetto il risultato, se faccio meno non è funzionale alla storia per cui facciamo finta di aver fatto 10+ lo stesso!" Il dado diventa una cosa cosmetica - tanto se le cose non vanno come avevi pianificato, lo ignori. A questo punto, abbandona questa vestigia, e smetti di tirare. Dì a tuoi giocatori che decidi tu quello che succede (es. decidi tu quando un personaggio muore e quando no - perché di fatto è quello che succede), e finiamola di prenderci in giro. Mi sembra che tirare il dado non serva più a niente, o no? 

2) "il giocatore che bara influisce sulle regole del gioco per un proprio tornaconto personale. Il master no, lo fa per il divertimento di tutti". Questo è una visione molta paternalistica della cosa. Il DM secondo te può barare all'insaputa degli altri per "il bene comune", senza consultarsi con gli altri giocatori, che poverini non sanno cosa è meglio per loro. Io però se fossi un giocatore e sapessi che il DM ignora i tiri e mi inganna per salvare il mio personaggio dalla morte sarei molto arrabbiato. Io faccio quasi sempre il DM, ma quando gioco una delle componenti essenziali del divertimento per me è il rischio concreto di morire - io non vorrei giocare con un DM che bara, e soprattutto mi darebbe molto fastidio che il DM mi ingannasse perché la morte del mio personaggio in quel momento non è funzionale alla sua "storia" predeterminata. Io trovo che la morte dei personaggi (anche miei) sia parte del divertimento. Tra i miei ricordi più piacevoli legati al gioco di ruolo ci sono le morti buffe, orribili o drammatiche di personaggi miei o altrui. 

Questa tua visione delle cose mi ricorda un po' l'atteggiamento paternalistico del medico nei confronti del paziente che era diffuso un paio di generazioni fa, e che ancora si vede nei medici "della vecchia guardia": il medico sapeva cos'era meglio per il paziente, per cui non gli comunicava chiaramente la diagnosi "per non dare ansia", e decideva la terapia senza consultarlo perché tanto il paziente non sapeva cos'era meglio per lui. 

Chiedi ai tuoi giocatori se a loro va bene che ogni tanto tu bari per salvare i loro personaggi. Se ti dicono che a loro va bene, è tutto a posto.  Se però loro ti dicono che non vogliono che il DM bari (io per esempio mi opporrei a una cosa del genere), allora hai un problema.

14 hours ago, Frobenius said:

In 2 minuti di gioco l'avventura non è nemmeno iniziata, forza rifacciamo i PG, nuove classi, nuovo background, grande esperienza di gioco.

Ho rispettato le regole, ho tirato apertamente e questo è il risultato: secondo me pessimo.

Io nel TPK non ci vedo niente di scandoloso. I personaggi sono morti - pace, li rifacciamo. 

Il discorso è: se non ti piace il risultato, perché usi delle regole che ti portano a quel risultato?

Il problema fondamentale che penso tu abbia è che stai giocando con delle regole che possono portare a risultati che non ti piacciono. Allora per risolvere questo problema bari.

Barare però è una reazione disfunzionale al problema che hai - è disfunzionale perché implica mentire e ingannare gli altri giocatori senza il loro consenso, il che è scorretto - a meno che a loro non vada bene di essere ingannati (in quel caso hai il loro consenso). Il pensare di non aver bisogno di questo consenso è una visione paternalistica della cosa. Tu *devi* avere il consenso dei giocatori.

La reazione non disfunzionale al problema di cui sopra è adattare le regole a quello che vuoi fare, oppure chiedere ai giocatori se a loro va bene che tu bari.

Se non vuoi che il goblin ammazzi il party di 3° livello, stabilisci la seguente regola: "i vostri personaggi sono eroi. Dato che essere uccisi da mostriciattoli anonimi per tiri sfortunati è antieroico, allora facciamo che i personaggi possono essere uccisi solo dagli antagonisti principali della campagna, cioè mostri o PNG che hanno un nome. Durante gli scontri casuali con mostri anonimi, i personaggi ridotti a zero cadono a terra privi di conoscenza per il resto del combattimento ma non muoiono." Ecco fatto: l'incontro di cui sopra col singolo goblin non provoca più un TPK, e il DM non ha dovuto mentire a nessuno.

Non ti piace? Introduci dei Punti Eroe. Ogni personaggio ha, mettiamo, 3 Punti Eroe che si refreshano ogni tot (ogni level up, ogni sessione, ogni giorno di gioco, come ti pare). I punti eroe possono essere usati per trasformare un critico in un colpo normale, per ritirare un 1, o per ritirare un tiro per colpire, che ne so - quello che ti sembra appropriato. Ecco: hai dato ai giocatori uno strumento per non morire malamente in modo antieroico, e il DM non ha dovuto barare o mentire.

Vedi, quello che tu esemplifichi è un problema che è un po' endemico nel gdr. Ovvero: D&D è il sistema più conosciuto e diffuso, e viene usato per fare TUTTO, anche quando è palesemente lo strumento sbagliato per quello che uno vuole fare. E da qui nascono un sacco di problemi. 

Se hai problemi con un regolamento (D&D o qualunque altro), le risposte più sane sono: 0) adatti le tue aspettative al regolamento (io per esempio gioco spessissimo a D&D, e accetto tra le altre cose che i personaggi possano morire in modo antieroico: mi va bene così) 1) lo adatti a quello che vuoi fare (aggiungi delle regole a D&D che supportino lo stile di gioco che ricerchi, vedi regole di cui sopra), oppure 2) se proprio non riesci a ottenere quello che vuoi, al limite cambi gioco (per @SilentWolf questa soluzione è un'eresia, ma è una soluzione possibile - non l'unica, ma ci può stare). Ci sono un sacco di giochi dove il problema del goblin di cui sopra non si porrebbe nemmeno.

@Drimos sì, l'esempio dei dadi truccati è volutamente iperbolico. L'idea non era di rispecchiare fedelmente la situazione (il tuo esempio la rispecchia meglio), quanto di evidenziare, per assurdo, la situazione in cui uno dei giocatori (anche il DM è un giocatore) decide di barare senza dire nulla a nessuno. Che è quello che succede, anche se è il DM a farlo.

Modificato da greymatter
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4 minuti fa, greymatter ha scritto:

[...]

Se non vuoi che il goblin ammazzi il party di 3° livello, stabilisci la seguente regola: "i vostri personaggi sono eroi. Siccome essere uccisi da mostriciattoli anonimi per tiri sfortunati è antieroico, allora facciamo che i personaggi possono essere uccisi solo dagli antagonisti principali della campagna, cioè mostri o PNG che hanno un nome. Durante gli scontri casuali con mostri anonimi, i personaggi ridotti a zero cadono a terra privi di conoscenza per il resto del combattimento ma non muoiono." Ecco fatto: l'incontro di cui sopra col singolo goblin non provoca più un TPK, e il DM non ha dovuto mentire a nessuno.

Non ti piace? Introduci dei Punti Eroe. Ogni personaggio ha, mettiamo, 3 Punti Eroe che si refreshano ogni tot (ogni level up, ogni sessione, ogni giorno di gioco, come ti pare). I punti eroe possono essere usati per trasformare un critico in un colpo normale, per ritirare un 1, o per ritirare un tiro per colpire, che ne so - quello che ti sembra appropriato. Ecco: hai dato ai giocatori uno strumento per non morire malamente in modo antieroico, e il DM non ha dovuto barare o mentire.

[...]

Vedi, probabilmente in tono paternalistico o da DM vecchia guardia (come giustamente fai notare), mi preoccupava la possibilità di ottenere un risvolto disastroso in un incontro anche stabilito, non casuale, il cui scopo poteva essere tener occupati i PG.

Direi che queste due soluzioni proposte risolvono brillantemente e con classe il problema, anzi danno qualcosa in più. 

Grazie mille della dritta.

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L'esempio del goblin commando comunque è iperbolico. C'è una possibilità su 8000 di fare tre volte venti. Se aggiungiamo la probabilità che detto goblin non fallisca mai il tiro per confermare, faccia sempre tiri alti sui danni, e che nessuno riesca a colpirlo per più round, andiamo nella fantascienza statistica.

Questo per dire: se si ha l'abitudine di modificare i tiri dei dadi, non lo si fa solo quella volta su dieci milioni che un goblin trucida tutto il party :-D

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