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[TdG] Il male minore


Eru Iluvatar

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Aleksi de'LaRouge

Vedendo il resto del gruppo annuire lo faccio anch'io. E kort sia allora! Esclamo allegro mentre con la mano accarezzo il capo del piccolo gufo bianco. Direi di evitare di perdere troppo tempo allora, per me possiamo anche partire immediatamente.

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I quattro si misero in cammino verso il porto. La città si era svegliata e svariati carri e carretti si affrettavano lungo le strade di Reth segnando solchi di fango nei tratti non pavimentati. Avadal guidò il gruppo camminando sicuro, la strada percorsa poco tempo prima era ben impressa nella sua memoria. L'attività sui moli era frenetica e le guardie della città supervisionavano i lavori con aria tranquilla. Il molo est era affollato di navi che scaricavano cibo e caricavano manufatti in metallo e cuoio. Il Tortuga si rivelò essere una taverna dall'aria piuttosto malmessa ma molto frequentata. Nonostante fosse solo metà mattina, si sentiva un gran vociare provenire dal locale, canti marinareschi e risate scomposte.

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Avadal

Giunti al Tortuga, mi metto a controllare i tavoli per vedere se Kort si fa vedere. Nel frattempo controllo che nessuno stia fissandoci troppo intensamente.

"Ci sono molte persone in giro... bene, considerando che Kort è alle strette non possono essere tutti suoi scagnozzi, quindi l'unica cosa certa è che ci sono troppi testimoni per una trappola. Un problema in meno!" Penso tra me, mentre scruto la sala in cerca del nano.

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  • 4 settimane dopo...

Sebbene fosse ancora piuttosto presto, la taverna era quasi piena. Marinai e manovali oziavano su robuste sedie di legno, i tavoli ingombri di boccali e ciotole vuote. L'aria era densa, carica di odori poco piacevoli, un misto di pesce marcio, sudore, birra stantia e vomito. Trovato un tavolo libero, gli avventurieri si sedettero guardandosi in giro. Gli avventori parevano averli notati a malapena, sembrava che tutti fossero felicemente sbronzi.

Un cameriere robusto e con lunghi capelli neri e unti si avvicinò al loro tavolo. Li squadrò per qualche attimo, poi si chinò verso di loro parlando a bassa voce.

Ho un messaggio del nano. Il nano ha detto che mi avreste dato una moneta d'oro per il messaggio.

Rimase in attesa con un sorriso carico di aspettativa.

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Avadal

Seguo gli altri nella scelta del tavolo, stando bene attento a non entrare in contatto con la marmaglia ubriaca e puzzolente che popola questa baracca.

"Speriamo di fare in fretta, questo posto è peggio di un porcile". Penso disgustato dalla bassezza dei piaceri mondani.

Il cameriere giunge a dare buone notizie, la prima cosa che può notare dal mio volto è un'espressione di disgusto per l'ambiente in cui ci troviamo, espressione che non mi viene neanche in mente di nascondere.

Quando chiede soldi mi limito a fissarlo senza rispondere al sorriso; Daedhelon fa odorare la ricompensa al messaggero, dimostrando di saper trattare con gli sciocchi.

Quindi me ne resto seduto e fermo, in attesa che il cameriere del Tortuga riveli le notizie che crede valgano la nostra moneta d'oro.

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Daedhelon Nailo

Bene, allora andiamo a parlare col nano. - dico rivolto ai miei compagni di disavventure e alzandomi in piedi, tenendo sempre la moneta d'oro in mano.
Grazie per l'aiuto - dico rivolto al cameriere - quando avremo finito col nostro incontro credo che io e miei amici ritorneremo su a bere della buona birra, questa - dico mostrando ancora una volta la moneta al povero illuso - sarà tua come ringraziamento per la tua ospitalità, a più tardi quindi - concludo lanciando la moneta e riprendendola subito al volo, tenedola serrata nel pugno.

@

Spoiler

Andiamo a trovare il nano :) 

 

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Avadal

Seguo Daedhelon fuori dall'edificio, non credo che il cameriere ci possa causare problemi quindi lascio che il mio collega se lo giochi a piacimento. A me interessa solo il nano. "Nascosto in cantina! Così ci toglie il vantaggio di essere in pubblico... peggio per lui, potrà solo pentirsene se tenterà di fregarci".

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Forse era ubriaco come tutti gli avventori o forse era solo molto stupido.

O forse entrambe le cose.

Il cameriere dai capelli unti digrignò i denti mentre il suo viso si faceva rosso per la rabbia.

Schifoso elfo! gridò di colpo mentre i quattro avventurieri erano quasi alla porta Te la farò pagare! 

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Urghor

Rapido, in uno scatto di lucidità del tutto insospettabile, poso la mano sulla spalla di Daedhelon, avanzando verso il cameriere Cosa farebbe Aleksi ora! Devo dimostrargli di essere capace! Ehi, tranquillo amico! Non ti fidi di noi? Ti ho detto che la birra la voglio! Detto ciò, metto la mano nel borsello, estraendo un pugno di monete d'argento: Toh, queste sono la metà, il resto con gli interessi te lo diamo una volta fatto il giro... Poi avvicino la bocca al suo orecchio, sussurrando: Se le informazioni che ci hai dato non sono false.

Spoiler

Prima Persuasion (+0), se non funziona, Intimidate +4. Se non funziona nemmeno questo, mi sa che si beccherà un pugno. :D

 

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Il cameriere mugugnò qualcosa di incomprensibile ma intascò velocemente le monete per paura di perdere anche quelle. Qualche risatina si alzò dai tavoli ma nessuno degli avventori diede segno di interessarsi molto della scena.

I quattro uscirono e fecero velocemente il giro dello stabile. Sul retro vi era una scala parallela al muro che scendeva in uno stretto budello scavato nella terra. Un paio di metri sotto il livello del mare si intravvedeva una porta di robusto legno, rinforzata da grosse placche di ferro. 

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Daedhelon Nailo

"...visto come sono andate le cose fin ora meglio esser prudenti..." - penso mentre lentamente scendo verso la porta, assicurandomi che non ci siano pericoli, soprattutto per quando dovremo uscire. Arrivato alla porta infine busso, due volte, poi una e ancora tre, come riferito dal cameriere.

@DM

Spoiler

Perception +11, vado alla ricerca di trappole o anche solo eventuali sistemi per far crollare/cedere/richiudere il passaggio fino alla porta.

 

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Daedhelon 

Spoiler

Non vedi niente di sospetto. Noti che la porta è molto più nuova del resto dello stabile e ci sono recenti lavori di muratura dove sono incassati i robusti cardini di metallo. La porta non presenta serrature e probabilmente anche Urghor avrebbe difficoltà ad abbatterla a spallate. 

Le sensibili orecchie dell'elfo captarono il suono di passi pesanti e il tintinnio di una corazza di maglia. 

Chi è! Disse una voce burbera 

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Avadal

Seguo Daedhelon, quindi, appena bussa e sento la voce in risposta, dico Siamo venuti per la lettera, Kort, sappiamo dei problemi per lo spostamento della merce di cui ci hai scritto. Dico sperando che riportare le parole della sua lettera basti a convincerlo che siamo chi sperava di incontrare. "Anche perché non ho proprio voglia di aspettare qua fuori mentre questo tizio cerca prove che siamo quelli che aspettava".

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La porta si aprì leggermente e due occhi neri come il carbone si piantarono su Avadal e Daedhelon. Con un grugnito, il nano arretrò lasciando la porta socchiusa per fare passare i quattro avventurieri. La stanza era vasta, grande quanto la pianta della taverna, debolmente illuminata da alcune lampade a olio appese alle colonne che reggevano tutta la costruzione. Erano presenti vari barili e grossi quarti di animali macellati. L'aria era pesante e puzzava di carne frollata. Il resto del mobilio era composto da un letto, un grande tavolo rettangolare e uno scaffale che occupava tutta una parete, stipato di bottiglie di olio e vino.

Kort li scrutava in silenzio. Era un nano massiccio, con una corta barba nera e capelli dello stesso colore legati in una corta treccia. Indossava una pesante corazza di maglia e teneva in mano una minacciosa ascia da guerra. Ben presto gli avventurieri si resero conto che il nano non era solo. In un angolo poco illuminato, due occhi verdi li fissavano freddamente. Il corpo di una tigre di notevoli dimensioni si intravvedeva a fatica ma per il momento appariva tranquilla. L'animare era accucciato a terra, la coda si muoveva lentamente avanti e indietro. Accanto alla tigre c'era un'altra forma raggomitolata nel buio.

A un cenno del nano, una mezzorca si alzò da terra e avanzò in una zona più illuminata. Era poco più Urghor e il viso era quasi del tutto umano nei lineamenti. Aveva occhi scuri e capelli rossicci. Un vistoso tatuaggio le segnava tutto il lato destro del volto, un complicato gioco di curve e strani simboli le circondavano l'occhio per poi scendere lungo la guancia e proseguire sul collo. Il tatuaggio proseguiva sotto i vestiti. 

Sembrava che tutta l'eredità del sangue orchesco si fosse concentrata nel corpo. Muscolosa come un uomo ben allenato, la donna era fasciata in una stretta armatura di cuoio e indossava guanti con vistose borchie appuntite sulle nocche. Sui fianchi portava un martello da guerra e un'ascia.  Nel complesso dava l'idea di essere una combattente esperta.

Scommetto che là fuori c'è un mezzo finimondo commentò secco Kort Se questo non è il lavoro più sporco della mia vita, sono uno gnomo di fosso! concluse sputanto a terra.

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