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Grimmdark - Un D&D "fatato"


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Girando per il Reddit unearthed Arcana ho trovato quest'altra interessantissima HR creata dal sito Point of Inspiration. Si tratta di un manuale introduttivo per quella che probabilmente in futuro sarà una Ambientazione, ma che già ci consente di avere a disposizione un adeguato numero di regole per poter giocare alla nostra personale Campagna di D&D in stile fatato:

http://www.pointinspiration.com/#!GrimmDark-Official-Release-and-More/c16ee/3

Qui potete trovare direttamente il PDF del manualetto:
https://drive.google.com/file/d/0B4Y9pHMOZQFjY05zRmRUYWVUVms/view?pref=2&pli=1

 

Quello presentato da Point of Inspiration, infatti, è un vero e proprio compendio pensato per consentire ai gruppi di giocare a un D&D legato al mondo delle Fate, quello in cui abitano Gremmlins, Signori Fatati (gli Archfey), Streghe, Ninfe, Folletti, Fatine e Spiritelli, Orchi e chi più ne ha e più ne metta.
Si tratta, insomma, di un manualetto che vi può aiutare a creare Campagne sullo stile di film fantasy come Legend o La Storia Infinita, di leggende come quelle del Sid e delle fate irlandesi e delle favole nordico-medievali come quelle dei Grimm, fino ai romanzi fiabeschi come Peter Pan.

Il Documento presenta una lista di mostri e PNG di grande rilievo nel mondo fatato, oltre che una nuova serie di Opzioni per PG (Razze, Sottoclassi, Spell e regole magiche, Background, Talenti e Oggetti Magici).

Modificato da SilentWolf
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L'idea di base era un mondo simile a quello del libro "Il Signor Norrel & Jonathan Strange"...mi piace quando le fate e i folletti sono trattati come nobili decadenti e pericolosi.
Viceversa, in ambientazioni classiche trovo sempre difficili inserirli. Oltre a ninfe e satiri spesso gli altri tipi di folletti risultano poco coerenti con l'ambientazione, o comunque stonano.

Il manuale è molto carino, fatto molto bene come impaginazione e curato nel dettaglio: è un lavoro ben fatto.

Purtroppo non conosco abbastanza bene la 5ta edizione e non saprei dire se si tratta di regole ben costruite e bilanciate.

 

Spero che prima o poi una brava persona abbia voglia di fare un PbF in stile fatato, mi esalterei come un frugoletto davanti ai regali di Natale.

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"Jonathan Strage e Mr. Norrel" è un'altra ottimo esempio di storia ottima come spunto per simili Campagne.

Sto leggendo il file e, a parte qualche refuso nei testi, al momento sembra ben costruito dal punto di vista narrativo e regolistico. La qualità sembra proprio alta.

Secondo me, comunque, non è impossibile inserire questo stile nelle Campagne classiche, ma di certo perde di valore. Viene meglio se si crea una Campagna focalizzata sul Fantasy fatato.

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Non è impossibile, ma risulta ridicolo.

In un'ambientazione con dei, demoni dragoni lich e quant'altro, un signore della corte fatata non è particolarmente incisivo. Trovo sempre preferibile focalizzarsi su una razza o una fazione in un'ambientazione appositamente creata. 

A mio avviso questo manuale deve prevedere un mondo dove la minaccia e il potere maggiore sia proprio in mano alle creature fatate. Altrimenti si svilisce l'elemento favolistico.

 

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1 hour ago, Pippomaster92 said:

In un'ambientazione con dei, demoni dragoni lich e quant'altro, un signore della corte fatata non è particolarmente incisivo.

Penso che questo sia in realtà un bias culturale. Nel nostro folklore le fate sono spesso dipinte come creature benigne o innocue. Nel folklore anglosassone invece sono figure molto più ambigue (vedi ad es. i changeling). Ci sono diversi esempi di autori e racconti dove le fate hanno un'aura decisamente minacciosa/spaventosa, e non stonerebbero insieme a draghi e demoni. Vedi esempio alcuni lavori di Arthur Machen, come The White People. Uno dei miei autori preferiti, purtroppo mai tradotto in Italia.

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secondo me il vero problema è creare l'atmosfera giusta per questo genere di creature per avere l'effetto desiderato, se so che girano draghi malvagi, maghi potenti che possono fare  qualsiasi prodigio, esseri pieni di poteri che si nascondono nelle città con estrema facilità, non morti che si svegliano per i più svariai motivi, ecc... Le fate non sono altro che un'altro gruppetto, neanche tanto importante, di questi esseri "comuni".

Invece in un'ambientazione fatta a posta si può dare risalto al loro soprannaturale e alla loro stranezza così come lo trovi nel folklore anglosassone.

Stessa cosa si può dire per molte altre questioni, più una cosa è rara più è degna di nota.

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55 minuti fa, greymatter ha scritto:

Penso che questo sia in realtà un bias culturale. Nel nostro folklore le fate sono spesso dipinte come creature benigne o innocue. Nel folklore anglosassone invece sono figure molto più ambigue (vedi ad es. i changeling). Ci sono diversi esempi di autori e racconti dove le fate hanno un'aura decisamente minacciosa/spaventosa, e non stonerebbero insieme a draghi e demoni. Vedi esempio alcuni lavori di Arthur Machen, come The White People. Uno dei miei autori preferiti, purtroppo mai tradotto in Italia.

Si, lo so bene.
MA come ha anche risposto Athanatos, il problema sta nel fatto che una potente unselie ha poca utilità se c'è un lich di uguale potere che fa bene o male cose simili...

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Avete evidenziato proprio una delle cose che meno mi piace dei Setting tradizionali di D&D: il fatto che, spesso, sono mischioni di numerose tematiche Fantasy tutte riunite in un solo mondo, con il risultato che poi le singole tematiche tendono a perdere un pò valore.

È per questo che preferisco scegliere di volta in volta Setting più focalizzati, del tipo quello accennato proprio con Grimmdark.

Modificato da SilentWolf
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Davvero un pdf (e un progetto) interessante e molto ben curato.
Trovo molto affascinanti il folklore anglosassone e miti e leggende sul mondo fatato, quindi mi fa piacere vedere un progetto simile.

2 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

MA come ha anche risposto Athanatos, il problema sta nel fatto che una potente unselie ha poca utilità se c'è un lich di uguale potere che fa bene o male cose simili...

E perché il discorso non può valere anche al contrario? Perché usare un lich quando fa bene o male le stesse cose di un potente unseelie?
Per carità, son pareri, ma secondo me come dice @greymatter è più che altro una questione di bias. Non mi serve una ambientazione ad hoc per caratterizzare bene il mondo fatato, imho tutto sta a come mi pongo io verso di esso e come lo descrivo nel contesto dell'intera ambientazione che intendo utilizzare.
Il fatto di giocare in un mondo pieno di draghi, demoni, angeli o semi-divinità non implica per forza che non sia possa creare un'atmosfera a "tema fatato", ma dipende più che altro da come io DM gestisco il tutto, e questa gestione e visione delle cose si forma in buona parte attraverso i bias personali maturati nel tempo per un motivo o per l'altro.
Poi come detto son pareri, non me ne vogliate, ma intanto vi ho spiegato come la vedo io.

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Ho appena finito di dare uno sguardo al volo al PDF e devo ammettere che mi sembra proprio un prodotto di alto livello (secondo me è un PDF almeno di 17° livello!), perlomeno per impaginazione e veste grafica.

Non avendolo letto, non posso discutere onestamente dei suoi contenuti, ma mi fa sempre piacere quando m'imbatto in fanbooks così di qualità che, al di là di tutto, possono sempre rappresentare delle preziosi fonti d'ispirazione per le sessioni di gioco.

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33 minuti fa, HITmonkey ha scritto:

Il fatto di giocare in un mondo pieno di draghi, demoni, angeli o semi-divinità non implica per forza che non sia possa creare un'atmosfera a "tema fatato", ma dipende più che altro da come io DM gestisco il tutto, e questa gestione e visione delle cose si forma in buona parte attraverso i bias personali maturati nel tempo per un motivo o per l'altro.
Poi come detto son pareri, non me ne vogliate, ma intanto vi ho spiegato come la vedo io.

Sì,  in effetti posso concordare anche con te: se uno vuole può riuscire a ricreare in un certo qual modo la giusta atmosfera "fatata" anche in un Setting pieno di creature sovrannaturali. Il problema è che se in una storia ci sono troppe creature o eventi speciali, alla fine tutte quelle creature o eventi diventano un po' meno speciali. Una cosa rimane speciale quanto più è unica o singolare. In mondi in cui è facile trovare nani, elfi, fate, lich, draghi, orchi, vampiri, zombie, creature extra-planari e chi più ne a più ne metta, diventa più difficile caratterizzare come "straordinario" la singola creatura, perchè questa finisce con il diventare l'ennesima creatura "strordinaria" incontratat dai PG. E così lo straordinario diventa ordinario.

Se, invece, si prende ad esempio un Forgotten Realms e lo si usa solo per creare una campagna nel Feyworld, beh, allora non c'è nulla di diverso dal scegliere di giocare a una campagna focalizzata come quella mostrata da GrimmDark. Difatti, sostanzialmente si tratta di scegliere di focalizzarsi solo su una tematica del mondo dei Forgotten Realms. Il che è comunque una scelta legittima e buona, come quella di giocare con mille mila creature assieme. Sono tutte scelte che possono dare forma a campagne interessanti. E' solo per far capire ciò che intendo dire. ;-)

 

13 minuti fa, Checco ha scritto:

Ho appena finito di dare uno sguardo al volo al PDF e devo ammettere che mi sembra proprio un prodotto di alto livello (secondo me è un PDF almeno di 17° livello!), perlomeno per impaginazione e veste grafica.

Non avendolo letto, non posso discutere onestamente dei suoi contenuti, ma mi fa sempre piacere quando m'imbatto in fanbooks così di qualità che, al di là di tutto, possono sempre rappresentare delle preziosi fonti d'ispirazione per le sessioni di gioco.

Ho letto fino alla conclusione di Tutte e 3 le Regine Maledette (Cursed Queens): al momento è scritto molto bene. Storie intriganti, che mi hanno fatto venire in mente un sacco di possibili storie, meccaniche ben costruite, qualche refuso nei testi (ma niente di troppo problematico; è sempre bene, però, fare qualche controllo aggiuntivo quando si ha a che fare con le regole di una HR), ottime immagini legate ai testi.

Al momento mi sembra una delle migliori HR relative alla 5a Edizione che ho letto fin ora.

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Ognuno ha i suoi gusti.

Ma una campagna con questo manuale andrebbe giocata in un'ambientazione un po' cupa e con bassi livelli di potere.
Il bello delle fate è che sono misteriose, furtive, altalenando tra follia e grazia...nel Faerun sarebbero sprecate, le vedrei un attimo meglio in Dragonlance, forse. 

Ma il punto è che il lich, tornando al mio esempio, c'è in molte ambientazioni fantasy già pronte. Come c'è anche il cornugon, il balor, il drago rosso anziano, il mind flayer...posso metterci un duca della corte fatata, ma salvo modifiche importanti all'ambientazione stessa, non è un giocatore di rilievo. Ci sono i selie di Arvandor, ma sono limitati ad un piano dell'oltretomba per gli elfi...bralani e azata sono il massimo che possono offrire. E sono comunque simili ad angeli, mentre gli stessi grandi signori di Arvandor sono divinità con tutti i crismi.

Risulta forzata, come cosa. Sta bene una ninfa in uno stagno, sta bene una bella avventura a tema fatato, ma il "fatato" di moltissime ambientazioni è stucchevole e poco accurato. Guardate Pathfinder: ci sono tantissimi mostri fatati, ma pochi vengono usati in modo ricorrente...quanti hanno mai usato un "monicello" o messo sia un atomie che uno sprite? Quanti hanno messo una donna cigno?
Pochi, salvo magari incontri occasionali o casuali.

 

Ma questa è l'umile opinione di chi non ama particolarmente le ambientazioni come Golarion e Toril, troppo cariche di troppe cose.

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Sì, è vero.
Una delle caratteristiche delle ambientazioni fatate (o fiabesche...sullo stile medievale/moderno, però, non disneyano) è proprio il fatto che siano fortemente basate sul tema della pericolosità del potere. La magia delle fiabe e delle leggende è sempre ambivalente, tanto splendida quanto pericolosa. E' una delle belle caratteristiche che, via via, il Fantasy commerciale dei tempi moderni si è perso per strada..dimenticando che lo stesso Tolkien, principale fonte d'ispirazione del Fantasy contemporaneo, addirittura aveva fatto notare che la Magia, anche se positiva, ti condanna a un destino separato dal resto dell'umanità (Frodo e Bilbo che si sentono di dover partire per l'Ovest dopo aver avuto a che fare con l'Unico Anello, gli Elfi che presto sentono di dover partire per l'Ovest per raggiungere gli dei). Il bello delle fiabe e delle leggende di un tempo è che mostravano un sovrannaturale che, per quanto meraviglioso, chiede sempre un prezzo. Nulla di ciò che è straordinario, dopotutto, è straordinario per caso. Inoltre, cosa che viene dritta dritta dalla mitologia, il potere sovraumano è presentato come qualcosa di troppo grande per le creature mortali per poter essere gestito, il che impone quel prezzo che poi si dovrà pagare.

Le Fate, dunque, fanno splendidi doni, ma dietro si nasconde sempre un tranello o un sacrificio da dover compiere. Il paesaggio della terra fatata è straordinario, ma nasconde insidie infinite. La magia consente di compiere atti sovraumani, ma con costi che possono anche essere terribili.
Era un modo per insegnare che con certi poteri non ci si scherza, perchè anche se positivi sono armi potenti non costruite per le umili mani dei mortali.

Purtroppo nell'era del Fantasy commerciale e dei progetti multimiliardari, l'aspetto scenico ha vinto e, ora, abbiamo Setting in cui tutti possono fare tutto senza correre alcun pericolo (diavolo, abbiamo addirittura un warlock che stringe Patti con creature sovrannaturali, ma ottiene poteri magici senza dover fare nulla in cambio!!!) e, paradossalmente, la "Magia" ha perso la sua magia originaria.
Per poter giocare pienamente a una ambientazione fiabesca all'interno di un Setting tipico di D&D, cosa possibile, bisogna prima rivalutare i concetti di magia e sovrannaturale e tornare alla loro concezione ambigua, pericolosa e addirittura sinistra tipica delle origini.

Modificato da SilentWolf
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In 2 gennaio 2016 at 22:46 , SilentWolf ha scritto:

diavolo, abbiamo addirittura un warlock...

ecco perchè nell'Alfeimur Quinta Edizione i warlock accumulano Punti Corruzione 

A parte questo, che comunque è un dettaglio importante, anche io ritengo che abbia molto più senso usare queste regole in un'ambientazione low magic che "rispetta" le fate, dove magari sono una razza giocante, così come sono giocabili gli scambiati (piccole gracili fate lasciate agli umani, che avendo divinità possono curarle) e i karil (i bimbi umani cresciuti tra le fate)... oh bè dovevo scriverlo.

:innocent:

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