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Giocatori di D&D 3.5: perché state giocando a D&D 3.5?


greymatter

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In 27/11/2015, 13:08:46 , greymatter ha scritto:

Grazie della tua opinione! Non direi che le persone sono naturalmente conservatrici (alcune lo sono, altre no), però penso ci sia un fondo di verità in quello che hai scritto.

Preciso che ho studiato Psicologia. in genere evito di metterlo in evidenza, perchè sembra quasi che uno voglia darsi un tono... ^ ^
Però, in questo caso (come in un altra discussione in cui ho partecipato di recente), serve per far capire che conosco l'argomento. ;-)

In effetti, però, mi sono espresso male. Avrei dovuto scrivere:

"Le persone tendono al conservatorismo".

Come tu stesso hai giustamente scritto nel tuo post, si tratta di tendenze e quindi ci sono eccezioni.
Assunto il fatto che ci sono le eccezioni (ovvero le persone che si rivelano essere tutto fuorchè conservatrici), la media delle persone risulta essere conservatrice. ma anche in questo caso, il conservatorismo può essere più o meno forte, più o meno evidente. Ci sono persone istintivamente portate ad essere iper-conservatrici, mentre altre sono solo appena un poco conservatrici. Allo stesso tempo, una persona può essere iper-conservatrice in una cosa e contemporaneamente essere radicalmente anticonformista in un'altra.

Il conservatorismo, però, è una nostra tendenza innata: fa parte del nostro istinto, più precisamente è legato all'istinto di sopravvivenza.
Siamo programmati a fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo la minaccia alla nostra salute fisica e psicologica. Mantenere delle abitudini per noi controllabili e accettabili, è uno dei modi che abbiamo per proteggere - magari anche incosciamente - la nostra salute psicologica.
 

So che sembra un discorsone eccessivo in combinazione a un dibattito su un semplice hobby, ma è così che funziona la mente umana. ;-)
Dicendo queste cose, inoltre, non sto in alcun modo riducendo il valore della scelta che alcuni fanno riguardo al giocare certi giochi. Decidere di rimanere conservatori può essere una scelta tanto accettabile e legittima, quanto l'essere anticonformisti.
In genere sono i comportamenti estremi, al massimo, che possono risultare problematici.

Alcune cose che tu stesso hai notato, difatti, sono segnali di comportamenti conservatori:

  • "Tutto deve cambiare affinchè niente cambi"
  • Lo scegliere di rimanere al gioco di un tempo perchè si ha poco tempo, causa lavoro e altro (poco tempo e stress portano a preferire una sclta conservativa, piuttosto che una scleta anticonformista)
  • L'oltraggio vissuto da alcuni giocatori di un'edizione per l'uscita dell'edizione successiva.

Lo stesso atteggiamento usato dai giocatori come me, che preferiscono usare un solo sistema per giocare a tutto, è un atteggiamento conservativo.
Ripeto però, per chiarezza: l'atteggiamento conservativo di suo non è positivo o negativo. Dipende dalla circostanza e da quanto influenza le cose.

 

3 ore fa, greymatter ha scritto:

Questa (il vedere D&D 3.5 come una sorta di sistema generico) è una cosa che ho notato anche io, e di cui spesso mi dispiaccio. In generale mi ritrovo un sacco nelle tue considerazioni. Mi è capitato più volte in questo stesso forum di esprimermi con particolare veemenza su questo argomento ("se usi D&D per questo tipo di gioco, non ti verrà bene!") [ne abbiamo discusso diverse volte io e il buon @SilentWolf, che la vediamo in modi radicalmente opposti, e per inciso penso che il suo sia un modo di vedere la cosa ugualmente valido.]

In generale ho apprezzato anche io molto il post di @Alex93, che ha fatto davvero un buon discorso.
Ovviamente, non sono pienamente d'accordo riguardo alla questione del giocare a tante cose con un solo sistema...hehehe. :D
Sono, però, d'accordo sul fatto che questo contribuisce a ridurre le probabilità che un giocatore si metta a scoprire personalmente un mondo più vasto di Gdr, cosa che può servire molto ad ampliargli gli orizzonti.

Giocare con un solo sistema di gioco è sicuramente un atteggiamento conservatore. Io, ad esempio, preferisco 100 volte di più giocare con un sistema che ho imaparto a conoscere bene, piuttosto che dover ogni volta imparare un regolamento nuovo solo per cambiare il setting in cui gioco o il genere della storia (Fantasy, Fantascienza, Steam Punk, Moderno, Horror, ecc.)
Di suo, è vero, la decisione di continuare a usare un solo sistema meccanico è una scelta di conservazione, ma è già un atteggiamento anticonformista se si usa quel sistema per provare tante cose. Il giocatore che usa un sistema solo per provare mille mila setting e generi, dimostra di avere l'interesse di spaziare e di sperimentare. Significa che non sarà un giocatore che, pur rimanendo legato a un solo sistema, rimarrà fermo semplicemente sulle sue abitudini.
Anzi, costringersi ad adattare il sistema per giocare a tante cose, stimola la creatività del giocatore, mentre lo spingersi a cambiare genere stimola ad ampliare i propri orizzonti.

Bisogna sempre ricordarsi che ci sono modi e modi per ampliare gli orizzonti. ;-)
Cambiare constantemente gioco è solo un modo fra tanti. Un'altro modo è quello di essere pronti a rinnegare tutto, tranne il sistema. Non bisogna credere che sia per forza necessario rinnegare il sistema per ampliare i propri orizzonti.
I Gdr, infatti, sono fatti obbligatoriamente da due elementi: il sistema e la fluffa (il contenuto narrativo del gioco, dal genere, all'ambientazione, alla trama di fondo, ecc.). entrambe le due caratteristiche influenzano il gusto dei giocatori. Può piacere la fluffa, ma non il sistema; può piacere il sistema, ma non la fluffa; quando, invece, si ha il miracolo di trovare il gioco che presenta fluffa e sistema di proprio gusto, allora si trova quello che comunemente la gente chiama "il proprio gioco preferito" (o uno dei tanti preferiti).
Considerando quanto può essere difficile trovare la combinazione giusta, potete capire perchè molti preferiscono evitare di cambiare gioco ogni volta che c'è da cambiare genere o il setting.

E' più che corretto sostenere che avrebbe senso provare altri giochi affianco a quello che più si preferisce, ma il dover cambiare ad ogni costo non è una risposta. In questo caso si è di fronte a un comportamento anticonformista non necessario (cambiare ad ogni costo non serve, come non serve rimanere fermi ad ogni costo).

 

Non bisogna dimenticare, infine, che l'atteggiamento del "gioco a tutto con un solo sistema" non è un'invenzione di D&D 3.x. Al contrario, è una caratteristica insegnata alla comunità dei giocatori di ruolo da prodotti conosciuti come "Sistemi Generici", di cui GURPS è uno dei casi più celebri. Bisogna ricordare che il Gdr non è nato unicamente con la forma del gioco pensato per fare una cosa sola. Una dei modelli di Gdr che si sono affermati negli anni è anche quello del sistema pensato per consentire di giocare un po' a tutto, proprio per permettere ai giocatori di non dover imparare ogni volta un sistema diverso per cambiare semplicemente genere o setting.
Attualmente abbiamo altri celebri esempi di sistemi che fanno la stessa cosa pur non chiamandosi D&D, come FATE e Savage World. Anzi, nell'ultimo anno i sistemi generici sono tornati di moda e stanno nuovamente aumentando.

Di per sè, quindi, l'utilizzare un solo sistema per fare tutto non è un comportamento sbagliato o innaturale per il mondo del Gdr. E' semplicemente uno stile di gioco. Attenzione, poi, a sostenere la tesi secondo la quale "non ha senso ricreare in un sistema certe cose, quando in giro ci sono giochi che ti consentirebbero di fare la medesima cosa meglio".
Quel "meglio" l'ho sentito dare per scontato molto spesso. Prima di usarlo, bisogna sempre ricordarsi che un sistema piace o non piace. Non importa che un sistema faccia meglio o peggio una cosa, se non piace. Non importa se un sistema fa meglio o peggio una cosa, se un'altro sistema rende le cose più semplici ai giocatori di turno.
Bisogna sempre ricordare che, quando si gioca, i giocatori cercano le regole che li fanno sentire più confidenti, così da ridurre lo stress e potersi godere l'esprienza del gioco.

Certo, è verissimo: se non si sperimenta un gioco con altri giochi non si può scorpire se in giro ci sono cose che potrebbero farci divertire ancora di più.
Allo stesso tempo è vero che, cambiare per forza non è necessariamente una risposta utile.

Secondo me la soluzione migliore è la via di mezzo: giocare per lo più al proprio gioco preferito e, nel frattempo, leggere e giocare ad altri giochi per scoprire cos'altro di buono c'è la fuori.

Basta che vi dico che molte delle HR da me create per D&D 5a (così da giocare un po' a tutto con quel sistema) non sarebbero esistite senza altri giochi quali FATE, il d20 System, Numenera, il Mondo di Tenebra (vecchio e nuovo), GURPS e tanti altri giochi che ho potuto conoscere negli anni.
Sicuramente Ale93 ha ragione: l'ideale è vedere cosa c'è la fuori, così da migliorare la propria esperienza di ruolo...anche se si sceglie di usare un sistema soltanto, aggiungerei io. :)

 

 

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57 minuti fa, Costantine10 ha scritto:

Ormai sono preso dalla discussione e vorrei aggiungere che secondo me D&D è giunto alla "fine" della sua famosissima carriera, tanto per fare un esempio, la WotC non lo ha portato nemmeno al Comics, anzi sono anni che non vedo lo stand( o banchetto) ufficiale di D&D.

Attenzione, che le cose sono ben diverse. ;-)

D&D 5a al Lucca Comics c'era, rappresentato da Jeremy Crawford in persona, il quale ha anche masterizzato una campagna apposita per alcuni partecipanti. E' ovvio che, coerentemente con la sua attuale politica (prima di tutto vediamo di consolidare il mercato americano, poi pensiamo al resto), la Wizards stia di questi tempi scegliendo di privilegiare le convention americane. A quanto pare, però, D&D 5a ha registrato ottimi risultati, sia in termini di vendite che di utilizzo da parte dei giocatori (il sito EN World sta monitorando con attenzione la questione da un bel po' di tempo).

Non lo dico da fan della 5a Edizione, ma da persona che segue costantemente le news: D&D è tornato decisamente in pista dopo un periodo di crisi. Non è più il D&D dell'epoca d'oro, ovviamente, perchè la concorrenza è decisamente forte, ma di sicuro il marchio gode di buona salute....lentezza delle uscite permettendo.

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51 minuti fa, SilentWolf ha scritto:

Attenzione, che le cose sono ben diverse. ;-)

D&D 5a al Lucca Comics c'era, rappresentato da Jeremy Crawford in persona, il quale ha anche masterizzato una campagna apposita per alcuni partecipanti. E' ovvio che, coerentemente con la sua attuale politica (prima di tutto vediamo di consolidare il mercato americano, poi pensiamo al resto), la Wizards stia di questi tempi scegliendo di privilegiare le convention americane. A quanto pare, però, D&D 5a ha registrato ottimi risultati, sia in termini di vendite che di utilizzo da parte dei giocatori (il sito EN World sta monitorando con attenzione la questione da un bel po' di tempo).

Non lo dico da fan della 5a Edizione, ma da persona che segue costantemente le news: D&D è tornato decisamente in pista dopo un periodo di crisi. Non è più il D&D dell'epoca d'oro, ovviamente, perchè la concorrenza è decisamente forte, ma di sicuro il marchio gode di buona salute....lentezza delle uscite permettendo.

Mah sono comunque perplesso, pathfinder è il più venduto attualmente, e la 5th non attecchisce bene. Un po' perchè la gente è morbosamente attaccata alla 3.5 e un po' appunto perchè non c'è localizzazione.

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Rifacendomi ai forgiti, c'è il doppio aspetto realismo/gamismo che nella 3.5 diverte. 
Ora, per il primo c'è molto di meglio, ma per il secondo no. Semplificando ci si allontana da quel cardine. 
Comunque, un gioco complesso che però ha regole naturali, è meno complesso di un gioco semplice con regole innaturali. E poichè un certo grado di complessità fa divertire, è facile capire perchè la 5( anche a chi la gioca) stoni.

Insomma, si fa prima a creare houserules naturali, che ad imparare un nuovo sistema innaturale.

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16 hours ago, Costantine10 said:

Ormai sono preso dalla discussione e vorrei aggiungere che secondo me D&D è giunto alla "fine" della sua famosissima carriera, tanto per fare un esempio, la WotC non lo ha portato nemmeno al Comics, anzi sono anni che non vedo lo stand( o banchetto) ufficiale di D&D.

(se pensi di continuare questo ramo dello discussione, forse è meglio creare un nuovo thread) No, al momento non ci sono le basi per stabilire che D&D sia morto, almeno non nel breve termine. D&D è un brand troppo grosso, e soprattutto, mentre c'è stata una caduta di popolarità con la 4E, la 5E sembra stia andando benissimo.

Roll20 è sicuramente un campione rappresentativo dei giocatori a livello mondiale (circa 1 milione di utenti), e la cosa interessante è che hanno iniziato a riportare statistiche periodiche trimestrali dei giochi giocati sulla piattaforma. Guarda come sono cambiate le statistiche dei giochi giocati dal quarto trimestre del 2014 (PF 24% di tutti i giochi, D&D 5E 20%, D&D 3.5 16%), al primo trimestre del 2015 ( D&D 5E 26%, PF 22%, D&D 3.5 15%), al secondo trimestre del 2015 (D&D 5E 27%, PF 21%, D&D 3.5 13%), al terzo trimestre del 2015 (D&D 5E 30%, PF 20%, D&D 3.5 12%). Questo rispecchia quello che mi dicono utenti di tutto il mondo sui forum che frequento. D&D 5E ha ripreso abbastanza rapidamente il mercato, e attualmente è probabilmente il singolo gioco più giocato. Se riesce a mantenere questo status con ottimi prodotti, può riportare D&D in buona salute. 

Diciamo che da quando la WotC è stata comprata dalla Hasbro, quest'ultima non la sta trattando bene. Non solo ha imposto alla WotC una serie di meccanismi tipici delle grandi corporazioni, ma nel 2005 la Hasbro divise tutti i loro prodotti in due categorie: core brands e non core brands. I core brands erano quelli che portavano a profitti di almeno 50 milioni di dollari annui e avevano la potenzialità di raddoppiare questi profitti; i non-core erano tutti gli altri. I core brands sono quelli che avrebbero ricevuto supporto e sviluppo, mentre i non-core non avrebbero ricevuto supporto. D&D fu identificato come non core. Da allora, ci sono stati licenziamenti continui, che hanno ridotto il team della WotC ad una manciata di persone. Dato che i licenziamenti di natale sono diventati una tradizione, sto aspettando di vedere quali teste rotoleranno quest'anno.

Ora, nonostante questo non penso che la fine di D&D sia dietro l'angolo. Sì, è un gioco che per tanti versi si rifà a concetti e meccaniche vecchie di trent'anni, e alcuni di questi andrebbero abbandonati; tuttavia, evidentemente continua a funzionare. Se anche la Hasbro smantellasse il team di D&D, quasi certamente qualche altra azienda comprerebbe la licenza (io punterei i miei soldi sulla FFG).

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18 ore fa, primate ha scritto:

Rifacendomi ai forgiti, c'è il doppio aspetto realismo/gamismo che nella 3.5 diverte. 
Ora, per il primo c'è molto di meglio, ma per il secondo no. Semplificando ci si allontana da quel cardine. 
Comunque, un gioco complesso che però ha regole naturali, è meno complesso di un gioco semplice con regole innaturali. E poichè un certo grado di complessità fa divertire, è facile capire perchè la 5( anche a chi la gioca) stoni.

Insomma, si fa prima a creare houserules naturali, che ad imparare un nuovo sistema innaturale.

Attenzione, però, che D&D non è mai stato realistico in nessuna delle sue edizioni, da OD&D a D&D 5a (D&D 3.x non è escluso) e mai ha voluto esserlo.
Non bisogna, poi, dare per scontato che ciò che fa divertire qualunque giocatore sia la complessità. Non è, infatti, una cosa che vale per tutti. Molti preferiscono la semplicità e, allo stesso tempo, molti negli anni si sono trovati a sorbirsi la complessità solo perchè non hanno trovato meglio (o solo perchè non si sono fidati a provare il nuovo). Conosco un sacco di gente, ad esempio, che odia la complessità di D&D 3.x, ma rimane a giocare con quell'edizione perchè la conosce bene e sa come gestirla, mentre non ha tempo e voglia di imaparare un regolamento nuovo.

Evitiamo di descrivere come oggettive cose che oggettive non sono.

Con la storia delle "regole naturali", infine, non è chiaro cosa intendi. Non vedo in che modo una qualunque edizione di D&D possieda delle supposte "regole naturali" o "innaturali".

Consiglio di fare attenzione con il fare confronti impropri fra le edizioni solo per cercare di inneggiare alla propria preferita, perchè una Edition War non solo è OT, ma anche decisamente non richiesta.

 

4 ore fa, greymatter ha scritto:

Ora, nonostante questo non penso che la fine di D&D sia dietro l'angolo. Sì, è un gioco che per tanti versi si rifà a concetti e meccaniche vecchie di trent'anni, e alcuni di questi andrebbero abbandonati; tuttavia, evidentemente continua a funzionare. Se anche la Hasbro smantellasse il team di D&D, quasi certamente qualche altra azienda comprerebbe la licenza (io punterei i miei soldi sulla FFG).

Per fortuna il rischio al momento sembra essere sventato (a quanto pare la Hasbro è rimasta decisamente colpita dal successo d'incassi dei Core di D&D 5a), ma se mai un giorno dovesse succedere che la Hasbro si disinteressi di D&D di nuovo, la vera minaccia per noi giocatori è un'altra: che la Hasbro decida non di vendere il brand, ma di metterlo nel congelatore, ovvero conservare i diritti senza farci alcunchè.
Significherebbe la morte definitiva del marchio, in quanto nessuno potrebbe farci più nulla. Anche se lo scenario è assurdo, non è raro che le grosse aziende main stream facciano delle sciocchezze simili. Per loro un marchio sono numeri, non prodotti verso cui c'è un legame sentimentale.

Di solito succede quando una grossa azienda pretende di ottenere un certo quantitativo di soldi dalla vendita dei diritti, non comprendendo che per la gran parte delle altre aziende del settore quella cifra è improponibile. Il risultato è che il brand non viene venduto, ma rimane nel cassetto a morire. Altre volte è solo il risultato della stupidità di qualche dirigente (cosa meno rara di quanto si creda).

In ogni caso, per fortuna, uno scenario simile per D&D attualmente è molto lontano.

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20 hours ago, primate said:

Rifacendomi ai forgiti, c'è il doppio aspetto realismo/gamismo che nella 3.5 diverte. 

Non sei il primo che parla dell'aspetto realistico/simulazionista della 3.5, ma sinceramente  io non ho mai visto il realismo come un componente significativo nelle regole di D&D 3.5. Cioè, riconosco che le regole siano formulate in modo da mantenere nella maggior parte dei casi la sospensione dell'incredulità e da dare una parvenza di verosimiglianza, ma non mi è mai sembrato che ci fosse attenzione nel simulare la realtà in qualche modo significativo.  L'applicazione stretta delle regole porta a risultati inconsistenti dal punto di vista del realismo: a seconda delle situazioni si ottengono risultati che vanno dal plausibile all'assurdo.  Non che ci sia niente di male in questo.

20 hours ago, primate said:

Comunque, un gioco complesso che però ha regole naturali, è meno complesso di un gioco semplice con regole innaturali. E poichè un certo grado di complessità fa divertire, è facile capire perchè la 5( anche a chi la gioca) stoni.

Insomma, si fa prima a creare houserules naturali, che ad imparare un nuovo sistema innaturale.

Non capisco cosa intendi con regole naturali vs regole innaturali. Puoi spiegarti meglio?

Ora, cosa è semplice e cosa no è ovviamente entro certi limiti soggettivo; credo comunque che la semplicità che viene attribuita alla 5E sia largamente esagerata (specialmente da chi non l'hai mai provata - non mi riferisco a te o a qualcuno in particolare). La 5E è *più* semplice della 3.5 - e su questo non ci piove; però è giudizio di tipo comparativo. La semplicità di D&D 5E è relativa, ma non è un sistema semplice in termini assoluti. Come semplicità, nello spettro tra rules light e crunchy, si pone in una zona di mezzo.

Risus è semplice. Fate è semplice (una volta che l'hai capito, il che non è immediato). Freeform universal è semplice. Lasers & Feelings è semplice. Barbarians of Lemuria è semplice. D&D 5E come complessità è al livello di BRP (Call of Cthulhu, Runequest, etc) o AD&D 1E/2E - giochi a complessità intermedia. Se adesso gdr come D&D 5E e BRP sono diventati "semplici", o mi sono perso qualcosa per strada, oppure chi li vede come semplici ha dei parametri di riferimento molto soggettivi. Ora, non voglio stare a fare il PR di D&D 5E (sia perché non mi piace passare come un fanboy, sia perché il thread era dedicato alla 3.5, e dunque sono OT) ma nella mia esperienza, il livello di complessità meccanica offerto da D&D 5E è ampiamente soddisfacente per il giocatore medio. Insomma, è vero che un certo grado di complessità fa divertire, ma credo che la 5E vi rientri tranquillamente per molti giocatori.

1 hour ago, SilentWolf said:

Per fortuna il rischio al momento sembra essere sventato (a quanto pare la Hasbro è rimasta decisamente colpita dal successo d'incassi dei Core di D&D 5a), ma se mai un giorno dovesse succedere che la Hasbro si disinteressi di D&D di nuovo, la vera minaccia per noi giocatori è un'altra: che la Hasbro decida non di vendere il brand, ma di metterlo nel congelatore, ovvero conservare i diritti senza farci alcunchè.
Significherebbe la morte definitiva del marchio, in quanto nessuno potrebbe farci più nulla. Anche se lo scenario è assurdo, non è raro che le grosse aziende main stream facciano delle sciocchezze simili. Per loro un marchio sono numeri, non prodotti verso cui c'è un legame sentimentale.

Di solito succede quando una grossa azienda pretende di ottenere un certo quantitativo di soldi dalla vendita dei diritti, non comprendendo che per la gran parte delle altre aziende del settore quella cifra è improponibile. Il risultato è che il brand non viene venduto, ma rimane nel cassetto a morire. Altre volte è solo il risultato della stupidità di qualche dirigente (cosa meno rara di quanto si creda).

 Alas, purtroppo nella storia dei gdr ci sono esempi di giochi di ruolo lasciati a morire per questo motivo (la casa produttrice non vende i diritti, e/o i diritti vengono venduti ma poi l'acquirente non ci fa niente). Penso anche io che per D&D il rischio sia tutto sommato remoto. Qui si va nei discorsi da bar/speculazioni selvagge, ma secondo me se davvero D&D venisse venduto, ci sarebbero acquirenti di altro profilo (es. case produttrici di videogames) per cui alla fine i soldi li troverebbero.

Chiudo qui l'OT!

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Saranno sinonimi, ma realismo e realistico sono due cose diverse.
Con il primo mi riferisco alla terminologia forgita. Quindi mi riferisco al reali rischi di morte che i giocatori trovano in una campagna classica.
Essenzialmente  dnd 3.5 ha solo quello, per quanto riguarda l'aspetto realismo.

p.s
Dnd 3.5 non ha regole naturali, anzi. E' pieno di regole che si contraddicono. Però chi in questi 10 anni ha fatto HR, le ha fatte cercando di inserirle.
Il punto è che sono regole noiose da imparare, ma una volta che le hai imparate, non riparti da zero.

pps.
Un esempio di regola naturale:
Se cadi ti fai male. Se cadi da più in alto, ti fai più male.
I pf indicano se sei o no ferito. Il vigore indica quante forze hai in corpo, il mana quante "energie mistiche/magiche".
Essenzialmente sono regole basate su assunti che tutti conosciamo, in un modo o nell'altro. Quelle che chiamerei basi comuni.

Modificato da primate
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In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:

 

  • perché state giocando a D&D 3.5?
  • Sareste idealmente interessati a provare altro o proprio non vi interessa?  In particolare: conoscete D&D 5E? vi incuriosisce?
  • Avete pensato seriamente (in passato) o state pensando (adesso) di passare ad altri gdr (es. Pathfinder o D&D 5e)? Se sì, cos'è che vi ha frenato/che vi frena?
  • Se giocate da poco (=meno di 2-3 anni): come mai avete iniziato con D&D 3.5? Eravate a conoscenza di alternative? Se no, pensate che l'essere a conoscenza di altri gdr avrebbe cambiato la vostra scelta?
  • Infine: pensate che questa popolarità continuerà a durare o pensate che i giocatori di D&D 3.5 si ridurranno (a breve/medio/lungo termine)?

Mi inserisco nella discussione, rispondendo punto per punto:

- non gioco più di ruolo da un paio d'anni, tuttavia ho giocato fino ad allora a D&D 3.5 (e per la verità anche ad altri gdr) perché era il gdr scelto dal mio gruppo di gioco, nonché quello che conoscevo meglio.

- Si, ho già provato altro, come L5R, SW Saga, Vampire e Sine Requie. Non conosco nel dettaglio la 5 ed, ma sarei curioso di approfondirla.

- per quanto mi riguarda il vero freno sta nel trovare un gruppo disposto a provare qualcosa di nuovo. Per mia fortuna il mio vecchio gruppo è sempre stato piuttosto aperto a provare nuovi gdr.

- Sono piuttosto convinto che la platea si ridurrà ad uno zoccolo duro di affezionati e giocatori storici, così come avviene oggi con ad&d. Sono anche dell'idea che probabilmente chi si avvicina adesso alla 3.5 difficilmente farà parte di questo ristretto gruppo.

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In 28/11/2015, 11:41:40 , greymatter ha scritto:

Perché giocare a D&D 3.5, in cui i combattimenti lunghi e dettagliati sono uno dei punti di forza dell'edizione, se i combattimenti vi annoiano? Ritieni che un gioco con combattimenti più semplici (o comunque diversi) non farebbe più al caso vostro?

Assolutamente sì, infatti ho specificato che, soldi e tempo permettendo, mi piacerebbe provare giochi nuovi, in particolari quelli che aiutano l'interpretazione piuttosto che il combattimento.

 

In 27/11/2015, 15:47:51 , ithilden ha scritto:

Se parliamo di altri gdr, (...) tutti i gdr con alto contenuto di magia mi affascinerebbero. Il gdr ideale è quello con un elevato livello di potere magico e una bassa attenzione al lato del combattimento, in favore di quello interpretativo e di narrazione.

Al problema del tempo si aggiunge anche il problema di convincere tutti a studiarsi regole nuove ed abbandonare quelle vecchie. Insomma, n'è proprio 'na passeggiata, ecco!

Modificato da ithilden
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In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:
  • perché state giocando a D&D 3.5?

Ho iniziato tardi con D&D, ed ho iniziato con la 3.5...sento sempre una gran carenza di fantasy, che si ripropone periodicamente proprio per il fatto che non ho mai potuto giocarci troppo negli anni...e ogni volta che ho possibilità di immergermi in D&D, è sempre un piacere...

In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:
  • Sareste idealmente interessati a provare altro o proprio non vi interessa?  In particolare: conoscete D&D 5E? vi incuriosisce?

Gioco da 12 anni di fila, ininterrottamente, a Vampire The Masquerade (Dal vivo, tra l'altro), ho provato anche Requiem, Cyberpunk 2020, AD&D, 4.0 (Perché non ce la posso fare a chiamarlo D&D davvero, è un altro gioco!), Lex Arcana, Sine Requie, Savage Worlds etc...D&D 5E mi incuriosisce, ne sento parlare un gran bene, e ho scaricato il manuale da eoni ma non mi sono ancora cimentato nella lettura...

In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:
  • Avete pensato seriamente (in passato) o state pensando (adesso) di passare ad altri gdr (es. Pathfinder o D&D 5e)? Se sì, cos'è che vi ha frenato/che vi frena?

Il solito problema dei gruppi :) vanne a trovare! :P 

I giocatori sono tendenzialmente abitudinari, come tutti...attualmente vorrei provare D&D 5E, ma dovrei trovare un gruppo :( 

In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:
  • Se giocate da poco (=meno di 2-3 anni): come mai avete iniziato con D&D 3.5? Eravate a conoscenza di alternative? Se no, pensate che l'essere a conoscenza di altri gdr avrebbe cambiato la vostra scelta?

Io gioco solo da 12 anni purtroppo, ho iniziato sui 19, tardi rispetto a molti dei miei amici...se avessi iniziato con D&D invece che con Vampiri, non so se avrei avuto la stessa fame di Fantasy che ho ora :) 

In 24/11/2015, 19:29:54 , greymatter ha scritto:
  • Infine: pensate che questa popolarità continuerà a durare o pensate che i giocatori di D&D 3.5 si ridurranno (a breve/medio/lungo termine)?

Come già detto...i giocatori sono abitudinari...il cambiamento piace a pochi...ci saranno sempre più veterani e sempre meno nuovi giocatori :) 

Lo vedo dalle nuove generazioni che amano la pappa pronta, i videogiochi, si stancano presto e non amano leggere (Manuali, ambientazioni, libri, racconti, o anche solo i wall of text sui forum :D )

Finiremo col restare noi dello zoccolo duro con pochi nuovi ingressi :) magari si formerà uno zoccolo duro anche di 5.0...chissà! 

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