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Sulle Parole e nomi inventati


Acul

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Per tutti gli amanti del fantasy, sappiamo benissimo quando è difficile inventarsi nomi coerenti per luoghi e persone inventate. E sappiamo quanto è facile cascare ne trito e barbaro inglese. La città di "Newport" o "Oldox" e mille altri nometti poco originali. Ma poi se provassimo con l'italiano sembrerebbe stranamente artificioso...

Voi come vi regolate sul tema? Inventate tutto di sana pianta? Ve ne fregate e optate per l'inglese?

Io per esempio ora sto per masterare una campagna fantasy in ambientazione piuttosto nordica, e ho buttato del tempo oggi su google translator a prendere un po' di parole a caso dal finlandese, appuntandomele su un foglio di carta così da poterne estrarre nomi e suoni che abbiano tutti una certa coerenza :D voi questa cosa la fate mai? che ne pensate? suggerimenti?

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Mmh è un argomento con cui entro sempre in conflitto con il mio master di gurps. A lui piacciono i nomi "in inglese", io li trovo terribilmente fuori tema con il tipo di gioco (ok, si giocasse a victoriana i nomi inglesi mi andrebbero bene, ma se si gioca fantasy trovarsi uno che si chiama "starkiller" di cognome mi toglie tutta l'atmosfera). Per i miei personaggi tento di dare nomi non italiani standard (daniele, roberto, giacomo stonano altrettanto) ma piuttosto nomi che significhino qualcosa (per un personaggio mutaforma in tigre, tipo, utilizzai il nome di Kaplan, che in turco vuole - o quanto meno dovrebbe, secondo google translate - dire "tigre" appunto; per un mezzo elementale della terra gli diedi Emet che era la scritta sul golem d'argilla mitologico, per un guerriero nordico Sighurd e così via.. la scelta del nome è quello che mi mette più in difficoltà nella creazione dei personaggi)

Come master, invece, punto ad utilizzare nomi italiani, o quanto meno che sembrino italiani. La taverna "bivio rosso", per dirne una; i villaggi prendono il nome da ciò che li circonda (Saleterre per un villaggio vicino ad una salina, Rosseacque per uno vicino ad un lago nei pressi di una miniera di ferro e così via...)

Questo ovviamente per tutto ciò che riguarda la cultura "umana". Per le altre culture, mi baso molto sulle lingue straniere (il turco, davvero, è una lingua meravigliosa. Non la conosco, non la so parlare, ma i nomi che vengono fuori dal turco sono spettacolari. Non è un caso se Aslan è il nome di praticamente ogni creatura leonina si trovi in giro...); solo per gli elfi di solito mi invento di sana pianta nomi inventati, ma non mi piacciono molto gli elfi.. :D

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Personalmente mi piace caratterizzare la provenienza dei pg e png. Diverse volte mi è capitato di spulciare i dizionari online di lingue nordiche, asiatiche o altro, più per le sonorità che per altro. Penso che alla fine il nome sia rilevante per dare un "sapore" particolare al pg, ma ultimamente mi piace prendermi delle libertà nei nomi :) ad esempio Eluf Stormsen, un mio pg ulfeno (nordico), ha chiaramente connotazioni inglesi nel cognome (storm) ma l'ho preferito per la sonorità rispetto ad un nome completamente nordico (di cui fanno parte "eluf" e "sen").

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Non c'è nulla che "stoni" nell'usare nomi italiani medioevali o rinascimentali se la cultura d'ispirazione è questa. Penso in questo momento a Kata Kumbas, il primo esempio per i giocatori di ruolo italiani - negli anni '80 - che si poteva fare fantasy medioevaleggiante prendendo a riferimento la nostra cultura. Basta che ci sia coerenza. Un PG che si chiama Corrado Foscari non ha nulla di meno evocativo di uno che si chiama Kromataz il Distruttore.

Il problema che poni secondo me è la mancanza di un'ambientazione solida e l'uso invece di una generica "ambientazione fantasy nr. 433". D&D poi ha creato il classico concetto della "lingua comune", obbrobrio che appiattisce tutto. E allora via con la città di Riverdale dove abitano il guerriero Dormanazar, il ladro Swifthand, l'elfa Callhistra Starchaser, l'orco barbaro Botrag e il nano Boren Spaccapietre, secondo gli stereotipi più orridi. E poi Kertigor fratello di Malak figlio di Beltramos, con lo zio Fred e i cugini Antoniros e Khelemghor. Le K e la consonante finale sono d'obbligo, un po'di H qua e là fanno sempre bene.

Di recente abbiamo giocato un'avventura di GURPS Cyberpunk dei primi anni '90 (Loving the Deads) e l'abbiamo ambientata in una Napoli del futuro ribattezzata Nuova Polis. In questa ambientazione puoi chiamarti senza problemi Ciro Scognamiglio oppure, se sei del nord Italia, Giovanni Lanzi. Ma nulla ti impedisce nella Napoli del futuro di essere mezzo russo e mezzo giapponese e chiamarti Tsukeshi Guroyev. Oppure di essere conosciuto come Artiglio o Marlboro Nick.

Nell'ambientazione della nostra campagna lunga i nomi (che siano di persone o di luoghi) sono decisi secondo la cultura di riferimento. Ci sono nomi latini, nomi latini modificati (una cultura vicina), nomi longobardi, nomi scandinavi, turchi, arabi, indiani, ebraici, copti, a seconda del luogo, e alcune lingue inventate con stili ben precisi.

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Per tutti gli amanti del fantasy, sappiamo benissimo quando è difficile inventarsi nomi coerenti per luoghi e persone inventate. E sappiamo quanto è facile cascare ne trito e barbaro inglese. La città di "Newport" o "Oldox" e mille altri nometti poco originali. Ma poi se provassimo con l'italiano sembrerebbe stranamente artificioso...

Voi come vi regolate sul tema? Inventate tutto di sana pianta? Ve ne fregate e optate per l'inglese?

Dipende dall'atmosfera della campagna. In genere cerco di inventare nomi che suonino esotici all'orecchio italiano; anche io cerco di non prenderli pari pari dall'inglese. Usare nomi italiani non è facile, ma quando lo faccio cerco di combinare parole (es. per una montagna: La Spina, Il Dente del Drago, MonteAguzzo etc). Non particolarmente originale ma funziona abbastanza.

Io per esempio ora sto per masterare una campagna fantasy in ambientazione piuttosto nordica, e ho buttato del tempo oggi su google translator a prendere un po' di parole a caso dal finlandese, appuntandomele su un foglio di carta così da poterne estrarre nomi e suoni che abbiano tutti una certa coerenza :D voi questa cosa la fate mai? che ne pensate? suggerimenti?

Io per una campagna nordica più che il finlandese ti consiglierei danese, norvegese o svedese. Il finlandese non è propriamente una lingua nordica (è simile all'estone, ungherese etc.); le lingue nordiche sono quelle altre e sono abbastanza simili tra loro (norvegese e svedese abbastanza; danese un po' meno, soprattutto nella pronuncia).

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Anche io non amo troppo i cognomi o i nomi inglesi (con un significato), perchè fanno molto WoW.

Per i miei personaggi mi piace prendere ispirazione da personaggi più o meno veri, oppure uso i classici nomi di cose in lingue molto straniere. Se però vengono da una tipica ambientazione semi reale preferisco usare nomi propri più coerenti. Per esempio, ho giocato un mezz'orco fattucchiere malvagio che veniva dal deserto e si chiamava Abadon Ibn Baba.

Comunque poco rovina l'atmosfera come un nome fuori posto.

Per la mia ambientazione che ho in opera sto scegliendo molto accuratamente delle lingue base da cui trarre sonorità, nomi propri o comuni e qualche nome qui e la che faccia ambientazione. Per la cultura dominante mi sto affidando moltissimo a gaelico e irlandese moderno, giocando spesso su parole simili ma con pronunce differenti per presentare la diversità che può crearsi quando una lingua copre un territorio piuttosto vasto. Per esempio, i comandanti militari di estrazione nobiliare si chiamano comaig o camargh, a seconda del luogo. In origine l stesso nome, poi è cambiato nel tempo.

Lo stesso vale per i nomi propri. Di partenza, non tutti i popoli hanno un sistema nome+cognome vero e proprio. Alcuni usano il patronimico, altri hanno due o più nomi propri da usare in diverse situazioni. E questo porta vita all'ambientazione. Per esempio in irlandese si usa "de" per indicare l'appartenenza ad una famiglia. In una parte della mia ambientazione ancora si usa, ma in una regione vicina da molto tempo la forma si è contratta in un prefisso "d-". Per i giocatori può essere una nota di colore piacevole, capire che gli antenati di Pinco Dawyn deriva dalla casata meridionale dei De Aewyn.

La difficoltà sta nello scegliere una lingua non troppo familiare, e fare attenzione a termini che nella nostra italica parlata potrebbero ricordare altri significati.

E poi è necessario nel tempo attenersi alla scelta fatta: per esempio un popolo parla una lingua con sonorità che ricordano il greco classico. Dovrò stare molto attento a scegliere nomi di città e di persona che rispecchino l'idea, ma senza esagerare. Non posso chiamare un re Gianni, ma nemmeno Leonida; dovrò optare per un Tyreise.

Tutto questo per dire che molti master se usano ambientazioni classiche come Faerun o cose fatte in casa con poco impegno, preferiscono sicuramente l'inglese. Certo, è molto meno impegnativo. Ma i signori Master (o Narratori, o giudici di gioco, fate voi) sanno bene che sena impegno non si raggiunge il successo.

Nota di colore, trovo molto divertente trovare i nomi per i PNG umani/astartes in W40k. Si possono fare dei mix con qualsiasi lingua, dato che l'umanità è sparsa in milioni di pianeti con una varietà interna incredibile. E tutti suonano bene.

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Ho sempre avuto problemi con l'inventare nomi fantasy. Non mi suonano bene e non riesco facilmente a crearne che non mi suonino comunque ridicoli all'orecchio.

Proprio per questo motivo, una delle cose che ho iniziato spesso a fare è sfruttare la grande quantità di nomi medievali che si possono trovare in rete: nomi antico-inglesi, nomi germanici, nomi vichinghi, nomi celtici (bretoni, irlandesi, gallesi), ecc.

Si tratta di ottimi spunti per creare nomi che possano andare bene sia per campagne Fantasy, che per campagne con ambientazione Storica medievale.

Alla fine è un po' quello che ha fanno Gorge Martin nelle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" (AKA Il Trono di Spade, per chi conosce solo la Serie Tv), con i suoi Jon, Brandon, Samwell, Catelyn, Brienne, Will, Arianne, Robert, Petyr, Joffrey, ecc.: in generale tutti nomi di derivazione antico-inglese.

Un sito comodo per trovare nomi Stranieri da utilizzare (o riadattare) per le proprie campagne è questo:

http://www.nomix.it/stranieri.php

Altrimenti, vi basta fare qualche ricerca su google, scrivendo "Nomi" + il tipo di cultura/popolazione di vostro interesse. per le ambientazioni fasntasy medievalizzanti vi consiglio di cercare nomi inglesi, nomi irlandesi, nomi bretoni, nomi islandesi/svedesi/Norvegesi, nomi finnici (della Finlandia), nomi vichinghi, nomi normanni (un altro modo per trovare nomi dei vichinghi), nomi tedeschi, nomi germanici (legati ai popoli germanici del medioevo) e nomi francesi.

Spesso le fonti più utili sono i siti/forum che parlano di storia o, addirittura, i siti dedicati a consigliare nomi per i propri figli.

Utilizzando questo ipo di spunti, secondo me diventa più facile trovare nomi interessanti per le proprie storie.

E se il suono di un nome convince, ma non appieno, a quel punto non costa nulla modificarne un po' la scrittura e la pronuncia per renderlo più adatto al proprio gusto. ;-)

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per le ambientazioni fasntasy medievalizzanti vi consiglio di cercare nomi inglesi, nomi irlandesi, nomi bretoni, nomi islandesi/svedesi/Norvegesi, nomi finnici (della Finlandia), nomi vichinghi, nomi normanni (un altro modo per trovare nomi dei vichinghi), nomi tedeschi, nomi germanici (legati ai popoli germanici del medioevo) e nomi francesi.

Io consiglio di guardare anche le forme arcaiche dell'italiano, spagnolo, portoghese e ungherese, oltre al romancio e al ladino. Le parole celtiche o germaniche vanno benissimo ma quelle romanze e slaviche sono altrettanto valide, in un'ambientazione fantasy classica. Tra le lingue uraliche, l'ungherese è assolutamente da guardare, quanto e più del finlandese.

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L'inglese mi suona proprio malino a volte, sembra di essere in un MMORPG, ma ad ognuno i suoi gusti. Anzi, meglio fare una specificazione.

Personalmente prendo o nomi di provenienza "nordica ma non troppo", anche dal suono espressamente britannico (ma mai inglese vero e proprio, se uno volesse chiamare il suo personaggio nano "Bronag Stonehammer" non glielo accetterei mai)o del est europeo, ma leggermente modificandole. Altrimenti usando un po' di fantasia elaboro dei nomi (oppure li reinvento da un'altra fonte) che si sente come sono usciti di sana pianta dai miei neuroni, ma non suonano male, ad esempio "Nantwich" o "Farnfoss", insieme a cose come "Aydon", che sarebbe da un nome francese per la cronaca.

Il tutto cambia in base ai popoli e alle regioni del mondo. Dove sono ora i miei personaggi (parlo da DM) si trovano appunto in questo insieme di regni dal suono nordico/britannico, ma nel est rispetto a dove si trovano c'è una zona per la quale mi sono ispirato alla lingua Polacca (con una certa influenza dai romanzi di Sapkowski, lo ammetto).

Per i nani e gli elfi.... visto che siamo in un "fantasy tradizionale" uso i suoni classici, da Manuale del Giocatore insomma. Ma gli elfi non hanno veri cognomi, si autoassegnano un sopranome ai 100 anni (o prima, se sentono di potere) mentre prima usano o "di (nome della città)". I nani... beh, nome del clan di appartenenza.

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Una piccola annotazione di natura genealogica, che potrebbe aiutare chi ama cercare nomi (per persone e luoghi) ricreandone una loro coerenza.

Spesso capitava che il cognome di una famiglia nobile cominciasse ad essere utilizzato anche dai loro vassalli e a volte dai popolani, specialmente quando si spostavano di zona; quindi, ad esempio, gli abitanti della tenuta del barone Arbweck facilmente prendevano il cognome Arbweck quando andavano ad abitare poco fuori dalla tenuta; il principio di base è quello del luogo di provenienza (tipicamente, i cognomi italiani come "Lombardi" indicano qualcuno che non è lombardo, ma, ad esempio, toscano: il cognome deriva dal fatto che, in epoca precedente, la famiglia è probabilmente arrivata dalla lombardia, e quindi, tanto per fare un esempio stupido, un Ambrogio Brambilla trasferitosi a Firenze sarebbe stato chiamato magari Ambrogio Lombardo, e i suoi figli Antonio e Paolo sarebbero stati chiamati Lombardi, trasferendo poi il cognome Lombardi e perdendo quello originario; stessa cosa per i tanti "Napolitano", "Siciliano", "Calabrese", "Puglisi", e via discorrendo), quindi, nel caso che citavo poc'anzi, si tratterebbe di qualcuno che viene identificato come "Tizio [della tenuta di] Arbweck", divenendo dopo poco "Tizio Arbweck"; questo per indicare che spesso l'uguaglianza del cognome di qualcuno con il cognome di qualcuno illustre nel passato non indica discendenza diretta, ma, più spesso, solo imitazione del cognome e provenienza territoriale.

Tenere conto di ciò sicuramente aumenta il realismo e fa sembrare meno artificioso il mondo, perché un mondo in cui tutti quelli con lo stesso cognome sono imparentati o discendenti in modo più o meno lontano gli uni dagli altri suona eccessivamente artificioso...

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