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Direste che Pathfinder ha avuto successo in Italia?


greymatter

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Non ho dati alla mano, ma la mia impressione è che Pathfinder non abbia avuto un grande successo in Italia.

Con questo intendo dire che conosco poche persone che giocano o hanno giocato a Pathfinder, mentre ne conosco moltissime che giocano ancora a D&D 3.x (il che comprendeva anche le mie campagne di D&D finché non è uscita la 5e, che risolve alcuni problemi che ho da lungo tempo con D&D 3.x; adesso sto cercando di convertire tutte le campagne di D&D che ho in corso a questa edizione). Quasi tutti quelli con cui parlo sanno cos'è Pathfinder, ma quasi nessuno mi è sembrato interessato a giocarci, preferendo D&D 3.x. Questo è abbastanza sorprendente considerando che è un sistema uscito 15 anni fa. Anche girando nei miei negozi preferiti che vendono GDR, non noto una grande presenza di Pathfinder sugli scaffali. Di solito hanno Pathfinder, ma non mi pare che vada a ruba.

Negli ultimi 6-7 anni la mia presenza online è stata quasi esclusivamente limitata a forum e community non italiane (questo è il primo forum italiano a cui mi iscrivo da diversi anni), e la mia impressione, a giudicare da queste community online, è che Pathfinder sia molto più giocato di quanto non succeda qui in Italia, e che abbia conquistato un discreto numero di giocatori di D&D 3.5. Certo, mi rendo conto che siamo nel 2015, e che Pathfinder non è più la grossa novità che era nel 2009/2010; ciononostante, mi sembra che in Italia PF non sia riuscito ad intaccare la base della 3.x, sottraendone giocatori, come ho l'impressione sia successo in altri paesi. La mia impressione è che chi ha iniziato a giocare con D&D 3.x continui a giocare a quello, e che Pathfinder sia giocato soprattutto da una parte di persone che sono entrate nel mercato dei GDR dal 2009 in poi. Mi pare abbia avuto più successo di D&D 4e (non conosco letteralmente nessuno che ci giochi), ma ha avuto più successo di D&D 3.x?

Anche guardando questo forum, ho la stessa impressione:

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[TR]

[TD]D&D 5e[/TD]

[TD]Discussioni: 689

Messaggi: 14.825

Primo post: 10 gen 2012 21:32

Visualizzazioni: 2 in questo momento

 

 

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D&D 4e[/TD]

[TD]Discussioni: 2.835

Messaggi: 32.925

Primo post: 16 ago 2007

Visualizzazioni: 5

 

 

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[TD]

D&D 3.5[/TD]

[TD]Discussioni: 16.689

Messaggi: 356.463

Primo post: 15 gen 2005

Visualizzazioni: 41

 

 

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[TD]

Pathfinder[/TD]

[TD]Discussioni: 1.060

Messaggi: 16.054

Primo post: 14 ago 2009

Visualizzazioni: 6[/TD]

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Quindi le mie curiosità sono:

Nella vostra esperienza/cerchia di amici, avete avuto anche voi la stessa impressione? Pensate che Pathfinder abbia sottratto giocatori alla 3.5, superandolo in popolarità e diffusione, o che non ne abbia replicato il successo? Perché sì? Perché no? Avete l'impressione che in Italia ci sia stato lo stesso trend che all'estero?

 

Discuss.

 

(NB: non intendo esprimere nessun giudizio di merito su Pathfinder né su D&D 3.5, né vorrei iniziare una edition war; vorrei solo avere un parere sulla diffusione/popolarità di questi due sistemi e su quali fattori potrebbero averla condizionata; poi, ognuno giochi e si diverta con quello che vuole)

Modificato da Nereas Silverflower
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Secondo me Pathfinder ha avuto un buon successo, ma scalzare D&D 3.5 secondo me è impossibile per vari fattori:

1) D&D ormai è IL GdR. Non dico che sia il migliore esistente, ma è un marchio che tutti conoscono, compresi i "profani" del gioco di ruolo.

2) La 3.5 è in giro da molti più anni, quindi può contare su un parco molto più ampio di giocatori.

IMHO (lo ripeto IMHO) Path è meglio della 3.5, in quanto ha risolto alcuni problemi (non tutti, non i più gravi, ma ci ha messo comunque una pezza). Uno quindi si potrebbe chiedere: "Perché allora tutti non sono passati dalla 3.5 a Path?". Secondo me per questi tre fattori.

1) Affettivo: se giochi allo stesso gioco da anni e non ti sei ancora stufato, allora vuol dire che lo adori

2) Preferenze di gameplay: Ci sono build e combo che in Path non esistono. Molti magari sono affezionati a concept di PG che non sono replicabili nel GdR Paizo.

3) Fattore economico: Non è da sottovalutare anche la questione economica. Chi ha speso magari centinaia di euro in manuali 3.5 raramente sceglierebbe di "buttare via" il suo investimento per passare ad un gioco che, alla fine, è quasi identico a quello precedente.

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Nella vostra esperienza/cerchia di amici, avete avuto anche voi la stessa impressione? Pensate che Pathfinder abbia sottratto giocatori alla 3.5, superandolo in popolarità e diffusione, o che non ne abbia replicato il successo? Perché sì? Perché no? Avete l'impressione che in Italia ci sia stato lo stesso trend che all'estero?

Forse non sono la persona adatta a rispondere alla tua domanda (curiosità?), dato che ho iniziato solo da un paio di anni a giocare di ruolo, e direttamente con le regole Pathfinder, ma la compagnia con cui gioco, abbastanza esperta, ha letteralmente abbandonato le regole di D&D 3.5 per passare a a quelle Pathfinder, non appena abbiamo avuto abbastanza manuali a disposizione.

Devo ammettere che il Master, continua a riproporre ambientazioni Forgotten Realms, cosa che non gradisco molto, visto che il mondo Golarion è fantastico (secondo me), ma a detta loro non c'è paragone tra i due sistemi di regole.

Quindi, nella mia ristretta cerchia, devo dire che Pathfinder ha sicuramente preso il sopravvento su D&D 3.X a livello di regole,

e sentendo come ne parlano quelli più esperti, credo che chi abbia provato Pathfinder, difficilmente torni a D&D 3.X.

In conclusione, nella piccola cerchia che frequento io e per il poco che ne so, Pathfinder ha rimpiazzato D&D 3.X, anche se, guardando i dati che hai pubblicato, dubito che sia una cosa condivisa da molti.

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Anche se Pathfinder esiste dal 2009, in italia ha cominciato a diffondersi seriamente solo negli ultimi due anni, cioe' da quando e' la licenza e' passata a GU.

La stragrande maggioranza dei giocatori italiani non ama i manuali in inglese e dato che la maggior parte dei manuali di Pathfinder e' stata tradotta recentemente, e' facile capire perche' D&D 3.5 sia ancora largamente diffuso. Senza contare che molti sono affezionati ai Forgotten Realms, Dragonlance etc..

Detto questo, posso dirvi che qui da me a Grosseto ormai si gioca quasi solo Pathfinder, sopratutto grazie agli Adventure Path in formato omnibus che con un piccolo investimento, magari ripartito tra i vari giocatori, ti fanno divertire per svariati mesi.

A mio parere, questo e' il momento in cui Pathfinder comincia ad espandersi seriamente tra i giocatori italiani ed essendo l'originale ancora in evoluzione, credo che il meglio debba ancora arrivare.

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in italia pathfinder è sempre stato sostenuto male, prima da wyrd eduzioni e ora da giochi uniti

va detto che a differenza della 3.5 c'è in generale più qualità nelle uscite (altro fattore che incide certamente sul costo è la stampa a colori contro la stampa in bianco e nero della 3.5) ma troppo a discapito della quantità, insomma non so voi ma a parte la linea core le altre uscite sono troppo costose un adventure path a quasi 25 euro per 100 pagine di prodotto (non parliamo poi dei campaign setting o dei player companion), dimostrazione di ciò è la recente scelta di pubblicare solo gli omnibus.

inoltre è inspiegabile l'accanimento a pubblicare questi prodotti di ultranicchia in preferenza alle uscite core che in america sono 3 all'anno (e sulle quali dovremmo giocarci la quasi contemporaneità anzichè aumentare il ritardo causando a un certo numero di giocatori la necessità di acquistare l'originale inglese al posto del prodotto localizzato per mancanza di alternative), per quanto a mio parere già da ultimate magic e combat parliamo di fuffa insensata e semi inutile.

inoltre mentre in america si è giocato molto alla fidelizzazione con gli abbonamenti qui da noi la cosa non è MAI stata presa in considerazione, anche il ritmo delle uscite è del tutto irregolare con comportamenti da parte di giochiuniti al limite del dilettantesco con uscite continuamente in ritardo anche di mesi e dei manuali GU non esiste nemmeno la controparte elettronica

altra cosa che da noi manca completamente è il supporto al prodotto gratuito, in america oltre alla prd vengono rilasciate regolarmente le guide agli ap e dei moduli gratuiti per invogliare nuova gente a provare e a passare al prodotto, mentre la prd ufficiale è inesorabilmente ferma all'APG, una delle cause del problema secondo me è la scelta di prendere il 5° clone e il suo staff come traduttori professionali, non tanto per la qualità dei prodotti che è cmq buona, ma in quanto si è andati a togliere dai giochi l'unica community che creava prodotti di supporto (quando i traduttori della 3.5 sarebbero stati una scelta altrettanto se non maggiormente valida).

il successo di pathfinder in america è dovuto a un'attenta pianificazione di marketing (non ci vuole un genio a capire che se per guadagnare dall'usicta x ne devi vendere 100 averne 50 giù vendute in abbonamento (con consegna gratuita e scontate) ti aiuta non poco) e a un costante supporto al prodotto (i prodotti gratuiti di cui sopra il blog il forum ecc), qui in italia invece ci basiamo ancora sul passaparola con la differenza che non è d&d che è conosciuto da tutti non ci vuole granchè a copiare, ma se manca la voglia di impegnarsi limitandosi a sperare nella nomea del prodotto è ovvio che le cose possono solo degenerare, secondo me se la linea non è già morta del tutto è solo per l'inspiegabile decisione della wizard di non rilascire licenze per la localizzazione di d&d 5, se questi sono i risultati in ambito quasi di monopolio figuriamoci cosa succede se si presenta un serio concorrente

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selven, non sono d'accordo. Se prendi come esempio il mercato americano, scoprirai che gran parte del successo dei Pathfinder e' dovuto proprio gli Adventure Path. Se non ci fossero quelli, sarebbe solo l'ennesimo clone di D&D.

La scelta editoriale di GU di fare il formato omnibus e' stata una genialata. Sempre negli USA, dopo la Anniversary Edition di Ascesa dei Signori delle Rune non fanno altro che chiedere altri libri in quel formato.

Hai ragione invece riguardo il materiale gratuito, sopratutto si fa sentire l'assenza della Guida alla Campagna relativa ad ogni AP.

Riguardo le altre cose di cui parli, non ne ho ben capito il senso e comunque non conosco certi retroscena.

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Secondo me Pathfinder ha avuto un buon successo, ma scalzare D&D 3.5 secondo me è impossibile per vari fattori:

3) Fattore economico: Non è da sottovalutare anche la questione economica. Chi ha speso magari centinaia di euro in manuali 3.5 raramente sceglierebbe di "buttare via" il suo investimento per passare ad un gioco che, alla fine, è quasi identico a quello precedente.

Sicuramente la componente economica non è da trascurare; giusta osservazione. C'è da dire che i manuali di PF mi sembrano relativamente economici (e l'SRD è disponibile su internet liberamente).

Mi domando anche quanto possa dipendere dal 'brand' (D&D è... D&D).

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Anche se Pathfinder esiste dal 2009, in italia ha cominciato a diffondersi seriamente solo negli ultimi due anni, cioe' da quando e' la licenza e' passata a GU.

La stragrande maggioranza dei giocatori italiani non ama i manuali in inglese e dato che la maggior parte dei manuali di Pathfinder e' stata tradotta recentemente, e' facile capire perche' D&D 3.5 sia ancora largamente diffuso. Senza contare che molti sono affezionati ai Forgotten Realms, Dragonlance etc..

Detto questo, posso dirvi che qui da me a Grosseto ormai si gioca quasi solo Pathfinder, sopratutto grazie agli Adventure Path in formato omnibus che con un piccolo investimento, magari ripartito tra i vari giocatori, ti fanno divertire per svariati mesi.

Non sapevo che ci fosse stato tanto ritardo tra l'edizione americana e quella italiana. Pathfinder non è stato tradotto nel 2011? Non ci giurerei perché appunto in quel momento non seguivo quasi niente di quello che succedeva in Italia. (Comunque mi pare che in quegli anni i varii * World non fossero ancora usciti e oltreoceano tutti amassero ancora PF)

Grazie per aver riferito la tua esperienza a Grosseto! Interessante comunque, da come ne parli sembrerebbe che le AP stiano aprendo la strada per PF, com'è successo in USA.

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in italia pathfinder è sempre stato sostenuto male, prima da wyrd eduzioni e ora da giochi uniti

[sNIP]

Una prospettiva interessante, grazie del commento. Hai qualche opinione sulla Pathfinder Society? È un'altra cosa che negli USA sembra essere grossa, ma che in Italia mi dà l'impressione di essere molto meno sviluppata.

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Tra amici e membri dell'associazione, abbiamo attivi e in buona salute questi Adventure Path.

In corso:

Morte Sovrana - Tre campagne

Alba dei Re - Tre campagne

Iron Gods - Una campagna

Wrath of the Righteous - Una campagna

Reggente di Giada - Una campagna

Conclusi:

Ascesa dei Signori delle Rune

Reign of Winter

Riguardo Pathfinder Society non ho buone notizie, ho provato piu' di una volta a lanciare la cosa ma non ha attecchito, sopratutto a causa dell'obbligo di iscrizione al sito Paizo. Come detto precedentemente, gli italiani non amano l'inglese....

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Secondo me Pathfinder ha avuto un buon successo, ma scalzare D&D 3.5 secondo me è impossibile per vari fattori:

1) D&D ormai è IL GdR. Non dico che sia il migliore esistente, ma è un marchio che tutti conoscono, compresi i "profani" del gioco di ruolo.

2) La 3.5 è in giro da molti più anni, quindi può contare su un parco molto più ampio di giocatori.

IMHO (lo ripeto IMHO) Path è meglio della 3.5, in quanto ha risolto alcuni problemi (non tutti, non i più gravi, ma ci ha messo comunque una pezza). Uno quindi si potrebbe chiedere: "Perché allora tutti non sono passati dalla 3.5 a Path?". Secondo me per questi tre fattori.

1) Affettivo: se giochi allo stesso gioco da anni e non ti sei ancora stufato, allora vuol dire che lo adori

2) Preferenze di gameplay: Ci sono build e combo che in Path non esistono. Molti magari sono affezionati a concept di PG che non sono replicabili nel GdR Paizo.

3) Fattore economico: Non è da sottovalutare anche la questione economica. Chi ha speso magari centinaia di euro in manuali 3.5 raramente sceglierebbe di "buttare via" il suo investimento per passare ad un gioco che, alla fine, è quasi identico a quello precedente.

Io aggiungo

4) tempo e voglia: moltissimi giocatori non hanno voglia di ciucciarsi un manuale di centinaia di pagine che dice più o meno le stesse cose della 3.5 solo per capire le differenze. Non basta leggersi una conversione, PF è diverso in migliaia di dettagli. Alcuni macroscopici come pa, attacco poderoso, incantesimi per mutare forma. Altri meno evidenti. Ma bisogna leggere tutto, se si comincia a pensare "tanto è più o meno come la 3.5 quindi basta che leggo qua e là" si fa un gran casino.

5) ambientazione: ci sono in giro moltissimi giocatori che ambientano le avventure nei FR. Poi ci sono quelli appassionati di Eberron. Greyhawk qua conta poco perché in terza edizione non ha alcun supporto. Ora, chi ha pacchi di manuali di FR e/o Eberron non ha voglia di farsi tutta la conversione a PF, che come dicevamo non è una roba di pochi dettagli ma una revisione completa. E l'alternativa di PF non ha certo un appeal tale da far mandare al diavolo le ambientazioni classiche come FR e Greyhawk o un prodotto davvero nuovo come Eberron.

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A giudicare da quello che leggo sul forum, le persone che hanno aggiunto pezzi di PF a D&D 3.5 mi sembrano pochissime. Piuttosto si leggono spesso dei consigli in sezione 3ed tipo "perché non usi il guerriero/ladro/ecc. di PF?" ma vengono sempre dalle stesse persone.

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A me FR ha sempre ripugnato.

Ma Golarion rimane un'ambientazione anonima. Prende la moda dell'ambientazione radicata nella realtà e lo fa con una mappa approssimativa e un ricalco stereotipato della realtà. I negri africani con il gonnellino di banana e la magia vudù, i giapponesi in oriente pieni di tè e senso dell'onore, le antiche civiltà precolombiane a occidente. Arabi in medio oriente e una sottospecie di India. A me non pare una cosa che possa far impazzire i nuovi fan. Mi sembra un tentativo timido di mettere insieme la vecchia scuola alla Greyhawk/FR con la corrente moderna alla ASOIAF.

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A me FR ha sempre ripugnato.

Ma Golarion rimane un'ambientazione anonima. Prende la moda dell'ambientazione radicata nella realtà e lo fa con una mappa approssimativa e un ricalco stereotipato della realtà. I negri africani con il gonnellino di banana e la magia vudù, i giapponesi in oriente pieni di tè e senso dell'onore, le antiche civiltà precolombiane a occidente. Arabi in medio oriente e una sottospecie di India. A me non pare una cosa che possa far impazzire i nuovi fan. Mi sembra un tentativo timido di mettere insieme la vecchia scuola alla Greyhawk/FR con la corrente moderna alla ASOIAF.

OT: anche a me Golarion non ha mai esaltato, ma sono gusti. Cioè, il suo punto di forza è lo stesso motivo per cui a me non piace: lo stile gonzo/pulp everything-in-the-kitchen-sink. Pirati, egiziani, culture asiatiche... etc etc. È un setting che convenientemente comprende qualunque cultura interessante per un gioco di ruolo. Per il mio gusto questo non funziona - mi sembra un patchwork confuso e poco omogeneo di roba che i designer pensavano fosse 'cool' metterci, il che mi rovina un po' l'immersione. D'altra parte, è proprio grazie a queste caratteristiche che ti permette di ambientarci qualunque avventura, quindi capisco che possa piacere. Per quel che vale, ne ho sentito tendenzialmente parlare bene o molto bene.

Ma comunque non sono un grande fan dei setting, preferisco crearmi i miei. Anche per non ritrovarmi nella spiacevole situazione in cui i giocatori conoscono il setting più del DM... :) /OT

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Non ho mai approfondito, ma in fondo anche i FR non hanno forse la pseudo Africa, il continente precolombiano ad ovest e un continente asiatico ed est (parlo da profano eh, in caso correggetemi)?

@greymatter: questa sorta di "minestrone" in teoria dovrebbe rendere il mondo un poco più realistico. Ok che siamo nel fantasy, ma è impensabile che in un intero pianeta tutte le nazioni siano simili, con la stessa cultura o livello tecnologico. Poi, come hai detot tu, de gustibus :)

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Il discorso naturalmente non è una critica di Golarion per sé ma piuttosto come questo influenzi il successo di PF. Secondo me avrebbero dovuto osare di più. Per esempio, se volevano fare una copia fantasy del mondo reale, avrebbero dovuto mettere quel piccolissimo dettaglio che tutto il fantasy medioevale dimentica, la religione medioevale. Invece hanno fatto qualcosa di carino, godibile e ben fatto ma secondo me un po' anonimo. Eberron ha avuto ben altra originalità, tra dragonmarks, psionici, magia di largo consumo, giganti cicciosi estinti anzichenò e trenitalia.it.

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È improponibile fare una religione simil-cristiana in D&D/PF. Darebbe adito a enormi polemiche. E si sposa male con il funzionamento di poteri magici divini e con le divinità ficcanaso dei pantheon fantasy. Poi immagina il disastro a rapportarla con gli allineamenti :doh:

Quindi la soluzione per me è NON costruire un'ambientazione ricalcata all'estremo (a livelli a volte caricaturali) sul mondo reale. Stride troppo, il "medioevo" alla D&D mischiato a arabi, ninja provenienti dal Giappone feudale e algonchini con le penne in testa e il tomahawk. Il fantasy alla D&D è quello di Moorcock e magari Howard. Anche questi autori (e Martin ecc.) hanno inserito culture ricalcate su quelle esistenti. Come poi ci sono in FR e Greyhawk. E quasi sempre viene rispettata la ripartizione geografica e culturale occidente-oriente. Ma la cosa non è portata ai livelli quasi parodistici di Golarion.

Io avrei osato di più invece che fare una trasposizione pedissequa del mondo reale.

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