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Briciole di creatività


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@Shape: molto bello, e quel "la magia consiste nell'accedere alle energie di un'altro mondo" è la precisa "spiegazione scientifica" della magia.
Solo che non capisco a cosa serva... voglio dire, hai spiegato il funzionamento della magia nel 99% dei mondi fantasy (e non) classici!
Tu dici:

2 ore fa, Shape ha scritto:

La magia è la capacità più temuta e pericolosa dei mortali, una capacità che possiedono solo loro, e che può essere solo parzialmente replicata dalle creature spirituali, visto che essi non sono in grado di utilizzare leggi di mondi che non sono le proprie.

2 ore fa, Shape ha scritto:

E visto che nessuna creatura può perdere accesso al suo potere, indipendentemente da dove si trova, i mortali possono agire al pieno dei loro poteri in qualsiasi circostanza e mondo, senza problemi. Questo li rende, assieme ad altri fattori, una minaccia seria, limitata solo da fatto che i mortali non dispongono dello stesso livello di puro potere che possiedono la maggior parte delle creature spirituali. Il problema è che possono tranquillamente arrivare ad avere quel livello di potere. I mortali, la loro magia e i loro poteri, possono essere riassunti con una sola parola: potenziale.

Ok, ma qual'è l'effetto che questa "minaccia" (noi mortali) comporta nei confronti delle creature soprannaturali: ci temono, ci odiano, altro?
L'idea è buona, ma secondo me non l'hai sviluppata abbastanza.

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Per esempio:

  1. La magia viene "estratta" da un piano abitato da demoni/entità/elementali vari. Prendere questa magia significa sottrarre a queste creature parte dell'ambiente in cui vivono, oppure cibo, o ancora energie vitali.
  2. Ogni mago ha una sorta di "angelo custode" personale che in realtà è il vero incantatore. Il mago non fa altro che prendere a prestito la sua energia e usarla per sé. Che questi esseri siano o meno volontari è un'altro punto interessante. 
  3. La magia permette di affrontare queste creature, e per questo esse temono e odiano i maghi.
  4. La magia può essere utilizzata solo dai mortali, tutti gli altri non ne sono in grado...il che genera invidie di ogni genere!
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Ieri sera, prima di andare a letto, ho girato un pò per youtube alla ricerca di filmati divertenti per rilassarmi... e sono incappato in questo! :shock:
Ammetto di avere un pò di difficoltà ad immaginare come possa essere visualizzato, da una creatura tridimensionale come noi, un mondo a 4 dimensioni (nel senso di 4 dimensioni spaziali e 1 temporale)!
Ci ho riflettuto a lungo, prima di addormentarmi (con molta fatica, con questo genere di pensieri), e anche stamattina... poi, pochi minuti fà, rileggendo un vecchio racconto di Lovecraft, ho avuto l'illuminazione.

Provate ad immaginare di vedere decine, o centinaia, di immagini sovrapposte, e di essere in grado di distinguerle tutte l'una dall'altra.
Ora immaginate che ognuna di queste "immagini" sia una specie di mondo "parallelo" al nostro, simile ma leggermente diverso... una sua continuazione così come il dietro di un'auto è la continuazione del davanti, o come il lato destro di un'uomo è la continuazione del lato sinistro, o come i rami di un'albero sono la continuazione del tronco e delle radici.
E, ovviamente, voi siete capaci di "passare" da una di queste immagini alla successiva o alla precedente, esattamente come siete capaci di muovervi da destra a sinistra (o viceversa), o da davanti a dietro (o viceversa), eccetera.

Da sballo! :grin:

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Interessante. 
Se si vuole inserire un twist prettamente scientifico, mi viene in mente il romanzo Cronomoto. Li si parla di viaggi tra tempo/dimensioni, ma pone anche un bel problema.
Infatti, se mi sposto in un'altra dimensione e non "sostituisco" il me stesso ivi presente, sto aggiungendo nuova materia all'universo. E questo non è detto che sia possibile o che resti impunito. In effetti sia che l'universo sia finito o infinito, aggiungere della massa in più potrebbe essere molto pericoloso!

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Il 15/12/2017 alle 15:02, MattoMatteo ha scritto:

@Shape: molto bello, e quel "la magia consiste nell'accedere alle energie di un'altro mondo" è la precisa "spiegazione scientifica" della magia.
Solo che non capisco a cosa serva... voglio dire, hai spiegato il funzionamento della magia nel 99% dei mondi fantasy (e non) classici!

Ok, ma qual'è l'effetto che questa "minaccia" (noi mortali) comporta nei confronti delle creature soprannaturali: ci temono, ci odiano, altro?
L'idea è buona, ma secondo me non l'hai sviluppata abbastanza.

Ho cercato di mantenere l'idea "setting free", quindi è poco sviluppata perchè è uno spunto. Appunto, una briciola di creatività.

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Ho notato che quasi sempre ai tavoli c'è una discrepanza tra quello che sanno i giocatori e quello che teoricamente dovrebbero sapere i personaggi. Religione, mitologia, storia, geografia e cultura sono generalmente argomenti dei quali i giocatori non sanno nulla ma che i propri personaggi si, e la cosa viene generalmente tradotta che al momento opportuno (o dietro richiesta) il DM dice al giocatore "sai che in quel regno governa Ioannes il giusto, che dodici anni fa ha sconfitto l'orda degli orchi ma ha perso il suo erede al trono." oppure "Lo scettro dei Quattro venti è l'unica reliquia rimasta della Guerra degli Dei combattuta seimila anni fa." La situazione cambia leggermente utilizzando materiale non originale del proprio tavolo, ma anche in quel caso è difficile che tutti i giocatori siano ugualmente informati sull'ambientazione.

Quindi quello che mi è venuto in mente e che poi (spero) vorrei proporre al mio attuale gruppo è questo: quando viene iniziata una campagna si prendono un paio di sessioni dove i giocatori creano l'ambientazione, in maniera condivisa. Si può giocarla che ognuno dei giocatori è una divinità che crea terre, razze, ed esterni, e ruolare la cosa. Gli dei si metteranno d'accordo per creare un unica razza e farle dei doni ciascuno? Oppure ognuno creerà una sua razza che ne riflette i punti di vista? Creeranno un pantheon coeso e unito o sorgeranno screzi e rivalità tra di loro? Sfoceranno in una guerra tra dei o esistono magari forze ancora più antiche e distruttive che minacciano l'ordine che gli dei stanno costruendo?

 

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27 minuti fa, Nocciolupo ha scritto:

Ho notato che quasi sempre ai tavoli c'è una discrepanza tra quello che sanno i giocatori e quello che teoricamente dovrebbero sapere i personaggi. Religione, mitologia, storia, geografia e cultura sono generalmente argomenti dei quali i giocatori non sanno nulla ma che i propri personaggi si, e la cosa viene generalmente tradotta che al momento opportuno (o dietro richiesta) il DM dice al giocatore "sai che in quel regno governa Ioannes il giusto, che dodici anni fa ha sconfitto l'orda degli orchi ma ha perso il suo erede al trono." oppure "Lo scettro dei Quattro venti è l'unica reliquia rimasta della Guerra degli Dei combattuta seimila anni fa." La situazione cambia leggermente utilizzando materiale non originale del proprio tavolo, ma anche in quel caso è difficile che tutti i giocatori siano ugualmente informati sull'ambientazione.

Quindi quello che mi è venuto in mente e che poi (spero) vorrei proporre al mio attuale gruppo è questo: quando viene iniziata una campagna si prendono un paio di sessioni dove i giocatori creano l'ambientazione, in maniera condivisa. Si può giocarla che ognuno dei giocatori è una divinità che crea terre, razze, ed esterni, e ruolare la cosa. Gli dei si metteranno d'accordo per creare un unica razza e farle dei doni ciascuno? Oppure ognuno creerà una sua razza che ne riflette i punti di vista? Creeranno un pantheon coeso e unito o sorgeranno screzi e rivalità tra di loro? Sfoceranno in una guerra tra dei o esistono magari forze ancora più antiche e distruttive che minacciano l'ordine che gli dei stanno costruendo?

 

Io lo sto facendo ora. Pensavo di scriverci un articolo non appena vedo i primi risultati.

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Il 16/12/2017 alle 14:12, Pippomaster92 ha scritto:

Interessante. 
Se si vuole inserire un twist prettamente scientifico, mi viene in mente il romanzo Cronomoto. Li si parla di viaggi tra tempo/dimensioni, ma pone anche un bel problema.
Infatti, se mi sposto in un'altra dimensione e non "sostituisco" il me stesso ivi presente, sto aggiungendo nuova materia all'universo. E questo non è detto che sia possibile o che resti impunito. In effetti sia che l'universo sia finito o infinito, aggiungere della massa in più potrebbe essere molto pericoloso!

Sì diciamo è sempre in un universo tridimensionale però

 

@MattoMatteo no wor(l)ds per quello che mi hai fatto vedere porco cavolo!! Pietra miliare dei migliori video che ho mai visto, giuro!

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On 16/12/2017 at 2:08 PM, MattoMatteo said:

Ieri sera, prima di andare a letto, ho girato un pò per youtube alla ricerca di filmati divertenti per rilassarmi... e sono incappato in questo! :shock:
Ammetto di avere un pò di difficoltà ad immaginare come possa essere visualizzato, da una creatura tridimensionale come noi, un mondo a 4 dimensioni (nel senso di 4 dimensioni spaziali e 1 temporale)!
Ci ho riflettuto a lungo, prima di addormentarmi (con molta fatica, con questo genere di pensieri), e anche stamattina... poi, pochi minuti fà, rileggendo un vecchio racconto di Lovecraft, ho avuto l'illuminazione.

Provate ad immaginare di vedere decine, o centinaia, di immagini sovrapposte, e di essere in grado di distinguerle tutte l'una dall'altra.
Ora immaginate che ognuna di queste "immagini" sia una specie di mondo "parallelo" al nostro, simile ma leggermente diverso... una sua continuazione così come il dietro di un'auto è la continuazione del davanti, o come il lato destro di un'uomo è la continuazione del lato sinistro, o come i rami di un'albero sono la continuazione del tronco e delle radici.
E, ovviamente, voi siete capaci di "passare" da una di queste immagini alla successiva o alla precedente, esattamente come siete capaci di muovervi da destra a sinistra (o viceversa), o da davanti a dietro (o viceversa), eccetera.

Da sballo! :grin:

Ti consiglio allora di leggere Flatlandia, un libro (piccolo piccolo tra l'altro, si legge in poco tempo) che parla proprio di un mondo bidimensionale, abitato da figure geometriche piane, in cui un giorno entra una sfera proveniente da Spacelandia, il mondo tridimensionale!

Penso possa essere d'ispirazione riguardo al fatto di come un essere n-dimensionale possa percepire un mondo (o un altro essere) (n+1)-dimensionale!

EDIT: Ahahhah ok ok, non avevo visto il video! Anche loro si sono ispirati a Flatlandia insomma!  :D

Modificato da Elin
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6 ore fa, Elin ha scritto:

Ti consiglio allora di leggere Flatlandia, un libro (piccolo piccolo tra l'altro, si legge in poco tempo) che parla proprio di un mondo bidimensionale, abitato da figure geometriche piane, in cui un giorno entra una sfera proveniente da Spacelandia, il mondo tridimensionale!

Non ho letto il libro, ma ho visto (eoni fà) il cartone tratto dal libro.

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Una cosa che mi è sempre piaciuta, sono i giardini botanici, con le serre piene di piante esotiche... e adoro girare per Deviantart, perchè ci trovo sempre un sacco di spunti per le mie idee.
Unendo le due cose, ecco le immagini più interessanti per "greenhouse" (serra) che ho trovato su DA: 1, 2, 3, 4.

Prendendo spunto da quelle immagini, ecco la mia briciola:

Ambientazione fantascientifica.
Eridanus Theta-3A, è un mondo più unico che raro, uno dei pochi segni dell'esistenza di civiltà avanzate, evolutesi (ed estinte) molti millenni prima delle razze odierne.
Il pianeta ha caratteristiche fisiche (massa, dimensioni, densità, inclinazione assiale, campo magnetico) paragonabili alla Terra, ma questa è l'unica somiglianza tra i due.
Le terre emerse formano un''unico super-continente, che rappresenta circa il 20% della superficie complessiva; esso ha una forma che ricorda una G, inclinata di circa 60°, con un'altezza doppia rispetto alla larghezza; la punta inferiore si trova a cavallo dell'equatore, mentre quella superiore si ferma poco prima del circolo polare antartico.
L'intera superficie del continente è coperta da enormi cupole trasparenti (altezza 10 km, diametro alla base 50 km), che si sovrappongono in uno schema esagonale (in un modo che li fà sembrare gli occhi compositi degli insetti) in modo da non lasciare scoperto nemmeno un palmo di terreno; ai bordi arrivano addirittura ad inglobare pezzi di mare!
Le cupole sono sorrette da un'infinità di "edifici-albero", che contengono apparecchiature sconosciute, ancora funzionanti in modo automatico dopo millenni dalla sparizione dei loro creatori; le cupole sono una specie di enormi serre, atte a mantenere in vita le piante e gli animali che le abitano... questo perchè l'atmosfera esterna è altamente tossica.
Le cupole contengono al loro interno, oltre a campi, boschi, e animali allo stato brado, anche delle ciità; la cosa strana è che ognuna di queste città è contenuta a sua volta dentro una o più cupole più piccole... e dentro ogni città ci sono dei parchi a loro volta contenuti dentro cupole ancora più piccole! Non mancano nemmeno, sia nelle città che all'esterno, edifici simili a cattedrali, ma che sembrano essere stati convertiti a serra.
Sul pianeta non è presente nemmeno una forma di vita intelligente.

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  • 3 settimane dopo...

Credo che molti di voi abbiano almeno sentito parlare del "Doctor Who" e di "Paranoia"... bene, ora proviamo ad unire le due cose!
Ogni giocatore crea N pg, ognuno con caratteristiche simili (*), stessi ricordi, ma personalità e classi diverse; ogni volta che un pg muore, si "rigenera" nel seguente (sequenza scelta all'inizio, o tirado a sorte ogni volta).

(*): prendendo come spunto D&D, si potrebbe fare una cosa tipo generare una "sequenza base" delle caratteristiche, e ogni "incarnazione" si discosta da quella di 1-2 punti (in pratica ogni caratteristica si discosta da quella originale di 1-2 punti in più o in meno... il totale rimane invariato, ovviamente!); per l'allineamento, si potrebbe scegliere un "asse base" lungo il quale spostarsi (3 allineamenti "in linea"... per esempio LB-LN-LM, oppure LN-NN-CN, eccetera).

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4 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Credo che molti di voi abbiano almeno sentito parlare del "Doctor Who" e di "Paranoia"... bene, ora proviamo ad unire le due cose!
Ogni giocatore crea N pg, ognuno con caratteristiche simili (*), stessi ricordi, ma personalità e classi diverse; ogni volta che un pg muore, si "rigenera" nel seguente (sequenza scelta all'inizio, o tirado a sorte ogni volta).

(*): prendendo come spunto D&D, si potrebbe fare una cosa tipo generare una "sequenza base" delle caratteristiche, e ogni "incarnazione" si discosta da quella di 1-2 punti (in pratica ogni caratteristica si discosta da quella originale di 1-2 punti in più o in meno... il totale rimane invariato, ovviamente!); per l'allineamento, si potrebbe scegliere un "asse base" lungo il quale spostarsi (3 allineamenti "in linea"... per esempio LB-LN-LM, oppure LN-NN-CN, eccetera).

Bello!
In Pathfinder in effetti c'è già il Druido con un archetipo che si "rigenera" ogni volta che muore (a patto che non muoia più spesso di ogni 7 giorni, quasi come per il Dottore), più un archetipo del Medium che si può prendere dopo essere morti XD

Però l'idea è intrigante: a volte la morte può anche essere una scelta tattica. 

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  • 5 settimane dopo...

Ci sono due megauniversi che si trasferiscono leggi fisiche. 

Vengono trasferite a balzi, nel senso che durante ogni trasferimento da un verso all'altro c'è un leggero contraccolpo nel verso contrario. Ogni balzo corrisponde all'aggiunta di una legge fisica nell'universo recettore e alla sottrazione a donatore. Quando il donatore non possiede più alcuna legge fisica, si avvia il processo inverso.

Nel trasferimento, si aggiungono degli elementi random che modificano la trascrizione della legge: in questo modo, le combinazioni delle leggi sono tantissime e vengono modificate ad ogni ciclo. Gli elementi che generano l'errore di trascrizione sono delle scorie di leggi generate durante i contraccolpi. 

C'è anche una gerarchia di leggi fisiche: ad esempio lo spaziotempo è una di quelle più resistenti agli errori di trascrizione*. La resistenza e il conseguente posizionamento gerarchico sono la risultante del numero di volte in cui una legge è stata oggetto all'errore di trascrizione. Più errori ha incluso, più è diventata stabile. 

 

Adesso, nel passaggio da un universo all'altro ci sono dei residui di spaziotempo: uno di questi residui è l'Universo. Esso è soggetto a molti cambiamenti perché è proprio parte integrante del meccanismo di trasferimento delle leggi tra i due megaversi.

*più per pigrizia che per altro XD

 

Che senso ha tutto questo? Non chiedetemelo :dance:

 

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  • 3 settimane dopo...

Spulciando in giro, mi sono imbattutto in una serie di manga: "Kumo desu ga, nani ka?", "Re:Monster", e "Tensei Shitara Slime Datta Ken".
Rientrano tutti e tre nel novero dei manga in cui il pp (personaggio principale) finisce in un mondo fantasy, ma con una importante differenza; mentre nei manga "classici" di quel tipo il pp è uno degli eroi, in questi tre diventa un mostro di infimo livello, che deve faticare per sopravvivere e diventare potente.

Sarebbe una cosa da provare, no?

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Comunque, pensavo che questo thread si concentra solo su elementi "ingegneristici" dell'ambientazione, e poco su elementi estetici.

Questo perché non siamo illustratori, quindi giustamente ha poco senso parlare di un mondo "dalle architetture rinascimentali e mediorientali, massimalista, opulente, coloratissimo, con un'atmosfera carnevalesca, più veneziana che fiorentina, ma soprattutto con uno spirito da rivoluzione industriale innescato da fonte di energia magica blu che ha la costruzione di costrutti steampunk (arcanepunk) dall'estetica barocca e futurista, dalle forme tonde, soprattutto in veicoli volanti e robot giganti del genere mecha ".. bla bla bla senza avere delle illustrazioni che mostrino cosa significhino concretamente questi elementi:

Spoiler

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Cos'ha di "ingegneristicamente" particolare Kaladesh? Niente, è tutta roba singolarmente non eccezionalmente originale: rinascimento, costrutti giganti mecha, fonte di energia magica blu arcanepunk. Cosa ha di creativo Kaladesh? Molto. È chiaro che è come si combinano questi elementi a fare la differenza.

Secondo me è essenziale farsi ispirare dagli elementi visivi durante la subcreazione. Io penso che sia impossibile arrivare ad un mondo originale come Kaladesh senza avere dei riferimenti estetici durante il processo. Credo che in fase di subcreazione, c'era una idea di fondo (tipo "rinascimento arcanepunk con elementi mecha") ma molte delle altre idee sono arrivate dopo i primi disegni. Ecco, non penso che ogni ambientazione originale possa essere prima descritta, poi illustrata. Il processo è simbiotico. 

Questa considerazione viene dalla mia frustrazione per non riuscire a pensare un mondo che mischisse il Fiabesco e il Postapocalittico. Penso che se potessi abbozzare una illustrazione, le idee fluirebbero estrememente meglio. Anzi reputo quasi impossibile andare avanti senza una qualche illustrazione di riferimento. :doh:

Modificato da Lord Karsus
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