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Neofita totale: Pathfinder o D&D 5e?


Iron Eddy

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Si, in entrambi interpreti un personaggio.

Ciò che cambia è la meccanica che viene usata per determinare se le azioni che il tuo personaggio (e quindi tu) decide di compiere vanno a buon fine o meno.

Per intenderci, sia in Oblivion che i Dragon Age interpreti un personaggio, ma cio che cambia sono (oltre la storia) il modo con cui il computer decide se i tuoi attacchi vanno a segno o meno e quanti danni infliggono.

Stessa cosa qui, ciò che cambia sono le regole, non l'idea di fondo di interpretare un personaggio.

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Sono entrambi giochi di ruolo fantasy con una componente tattica, il che significa che in entrambi impersoni un eroe membro di un gruppo di suoi pari, ciascuno dotato di capacità peculiari, il cui scopo è vivere una storia e superare le sfide preparate dal master e, che gestisce i nemici e gli alleati con cui gli eroi avranno a che fare.

"Di ruolo" significa che non giochi solo a decidere le mosse e tirare i dadi, ma che interpreti il tuo personaggio, gli fai compiere scelte e lo fai parlare con gli altri personaggi. "Fantasy" significa che entrambi prevedono la presenza di magia e razze non umane come elfi e nani, e "tattico" significa che il combattimento è una parte rilevante del gioco, con regole più dettagliate della semplice narrazione (ci sono giochi dove il combattimento si descrive e basta, mentre sia i personaggi di Pathfinder che quelli di D&D hanno a disposizione statistiche e mosse per determinare chi vince uno scontro).

Entrambi sono giochi collaborativi, con i giocatori che collaborano fra loro e con il DM, per vivere avventure interessanti e passare pomeriggi o serate divertenti.

Entrambi i giochi sono Dungeons & Dragons.

D&D è un gioco solo, ma ha diverse edizioni, ciascuna con le sue regole, anche molto diverse fra un'edizione e l'altra: Pathfinder deriva dalla terza edizione di D&D (in pratica è lo stesso gioco con un nome diverso, visto che chi l'ha fatto non poteva usare il nome "D&D"). Ha regole molto dettagliate e varie, ma complesse e non sempre bilanciate.

D&D 5e è la quinta edizione del gioco, che ha regole molto semplici e flessibili, ma non sempre così varie e realistiche.

Ad ogni modo, è meglio se fai queste domande in Sezione GdR Generici (ti ho messo il link sopra), che è la sezione fatta apposta, invece che qua, dove si dovrebbe parlare di Pathfinder e basta :)

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Dovendo scegliere fra NEXT e Pathfinder considera anche che il secondo è disponibile in italiano (con vari manuali aggiuntivi già belli tradotti), mentre NEXT non è ancora stato tradotto dall'Inglese e (correggetemi se mi son perso qualcosa) al momento non si sa neanche se e quando verrà tradotto. Magari per te non è un problema, ma conta che i manuali vanno letti e riletti anche dai vari giocatori che parteciperanno alle vostre avventure e magari leggersi dei tomi in inglese può spaventare qualche giocatore in erba :)

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In realtà una "traduzione" di D&D 5e esiste (NEXT), ma ha la diciamo peculiarità di non rispettare i termici canonici di D&D. Per dire, Ability viene tradotto come Abilità invece che come Caratteristica, e Skill diventa Qualifica invece di Abilità.

Questo non è d'ostacolo per il gioco al tavolo, ma potrebbe creare problemi nel momento in cui Iron Eddy avesse bisogno di chiedere consigli o consultare topic su questo o altri forum, visto che, mancandogli tutti i termini classici, rischia di leggere pero per pomo.

Non è un problema insormontabile, comunque, basta essere consci della cosa e impararsi la traduzione in inglese o quella Next - D&D.

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Aggiungo i miei 2 cent:

Sia Pathfinder che Next sono D&D, il primo esiste da più tempo, quindi c'è molto materiale in giro. E' inoltre nato da un particolare tipo di licenza che ha permesso a case editrici indipendenti di sviluppare loro aggiunte/varianti/prodotti di vario tipo per il gioco, quindi la massa di materiale reperibile è decisamente vasta e variegata (se si contano anche risorse per la vecchia 3.5 nella prospettiva di una conversione, ancora di più, ma questo a dei novizi poco familiari alle meccaniche non dovrebbe interessare gran che).

D&D Next è un'edizione più recente, e con meccaniche differenti. C'è ancora poco materiale dato che è uscita da poco tempo, ma non ho dubbi nel fatto che gli editori la supporteranno ed amplieranno, queste almeno paiono essere le intenzioni (resta il fatto che, non essendo dotata di una licenza come quella del vecchio d&d 3.x, non sarà possibile a case editrici indipendenti l'aggiunta di materiale, il che per alcuni è un difetto e per altri un pregio, dipende dal livello di gradimento del materiale prodotto dalle case indipendenti).

A livello di meccaniche, sia Path che D&D5 hanno i loro pregi e difetti, il primo ha molto materiale e questo permette una grande varietà, ma questo può portare ad un allungamento nella gestione di certi aspetti del gioco, o a possibili sbilanciamenti su cui il master (l'arbitro del gioco, che c'è sia in path che in next) dovrà intervenire. Il peso di questi fattori sul gioco viene sentito in modo diverso da persona a persona, ci sono quelli cui alcuni di questi elementi piacciono, per altri invece sono dei problemi gestibili, per altri ancora sono dei problemi insopportabili, quindi non è possibile dirti come il tuo gruppo vivrebbe l'impatto con queste meccaniche.

D&D next è invece più semplice ed immediato, piace a molti, ma per contro, proprio perchè prodotto nuovo, al momento offre meno opzioni, ed è improntato più su un'impostazione fantasy classica (in senso tolkieniano, se mi si passa il termine). Ad esempio le razze giocabili risalgono, con poche eccezioni (dragonborn, tiefling, eccetera), ad un'ispirazione legata direttamente alle opere di tolkien (elfi, nani, halfling (sarebbero gli hobbit)). Questo è un comune elemento core in D&D (infatti è presente anche in Pathfinder), ma siccome d&d 5 è agli inizi, non offre molto più di questo (non che non si possano comunque giocare numerose e variegate campagne col materiale già disponibile, non è quello che sto sostenendo).

A questo punto si passa quindi ad un discorso di gusti, se per voi un'ambientazione sulla falsariga della terra di mezzo va benissimo, ed inoltre essa ha ampi margini di gestione (vedere le creature del manuale dei mostri, sono parecchio variegate), probabilmente d&d 5 fa per voi (per il motivo che ho detto, è ancora strettamente legata agli aspetti più core, caratteristici, di d&d). Se invece avete gusti più esotici e volete sperimentare fantasy d'altro tipo, allora Pathfinder potrebbe fare per voi. Siccome esso esiste da più tempo, è stato possibile agli autori allontanarsi dal canone ed aggiungere elementi più esotici, come mostri inusuali che si rifanno a varie mitologie terrestri, o razze molto differenti da quelle classicamente tolkieniane (razze elementali come gli oread (uomini di pietra) e gli ifrit (uomini legati al fuoco), o razze di animali antropomorfi, come uomini gatto, uomini corvo, eccetera. Sono state anche introdotte delle regole per la tecnologia, per chi volesse campagne in stile più alla flash gordon o alla he man.

ATTENZIONE: Con le mie osservazioni non intendo sminuire D&D 5, so benissimo che anche in esso ci sono alcune regole per implementare la tecnologia, ma, data la recente nascita del prodotto, esse sono per il momento di meno, allo stadio embrionale si potrebbe dire, sono uno dei possibili sviluppi che D&D 5 potrebbe avere ma che ancora non ha. Allo stesso modo sono consapevole che nuove razze giocabili saranno in futuro aggiunte in d&d 5 (o perlomeno lo auspico), ma per il momento esse ancora non ci sono.

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Allacciandomi al discorso di Demian, io ti consiglierei la quinta edizione, proprio perché ha meno materiale. La mia esperienza personale è cominciata con un gioco di ruolo totalmente inventato dal mio gruppo, e poi mi sono affacciato alla terza edizione, che già contava decine di manuali. Il senso di smarrimento è stato piuttosto fastidioso, non sapevo quale materiale utilizzare, non sapevo giudicare un dato materiale come potesse influire sul gioco e sui problemi che potesse causare. Una volta uscita la 3.5, ho seguito l'uscita dei manuali via via nel tempo, e questo mi ha permesso di "addentrarmi" nel gioco in maniera più coerente. All'uscita di nuovi materiali ero già in grado di comprendere bene come questi interagissero con il gioco, e soprattutto ero in grado di "discernere" cosa mi sarebbe piaciuto usare e cosa no. Con la quarta edizione (la mia preferita) il processo è stato ancora più semplificato dall'estrema schematizzazione del sistema, ma non credo ti possa interessare.

Per questo motivo, dato che sei completamente all'oscuro di tutto il sistema di giochi di ruolo, forse cominciare con una edizione "appena nata" e seguirne lo sviluppo via via che si amplia e che si aggiungono pezzi. cominci dalle basi, e con il gruppo esplorate quelle, esce un nuovo manuale e siete in grado di assimilarlo bene giocandolo e provandolo, e così via. Cominciare con pathfinder ti mette in mano una quantità di strumenti incredibile, decine di razze, decine di classi e sottoclassi, decine di materiale "ufficiale" e "amatoriale", talvolta anche difficilmente distinguibile. Puoi provare nell'impresa, però a mio parere rischi di farti "una capa tanta" inutilmente.

Passare a next in un futuro prossimo comunque ti è semplificato poiché puoi trovare tutto il materiale disponibile online, gratuito e perfettamente legale, se ti accorgi di desiderare una profondità di regolamento (e non di gioco, sia chiaro, parlo di meccaniche), se ti accorgi di desiderare più complessità nelle meccaniche, passare a pathfinder con già l'esperienza di "un gioco di ruolo qualsiasi" non è difficile.

Nota: il giudizio non si basa minimamente sulla preferenza di una edizione o l'altra (altrimenti avrei consigliato la quarta :D ) ma solo sull'approccio di un nuovo giocatore nel mondo piuttosto vasto, per quanto di nicchia, dei giochi di ruolo.

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Cominciare con pathfinder ti mette in mano una quantità di strumenti incredibile, decine di razze, decine di classi e sottoclassi, decine di materiale "ufficiale" e "amatoriale", talvolta anche difficilmente distinguibile. Puoi provare nell'impresa, però a mio parere rischi di farti "una capa tanta" inutilmente.

Oddio, non è che se sceglie di provare Pathfinder gli arriva a casa un impiegato della Paizo che lo obbliga ad immergersi fin da subito nei millanta manuali esistenti. Manuale di Gioco e Bestiario 1 bastano e avanzano, e, insieme alla Guida del Giocatore, si trovano aggratis legalmente su internet (imho fattore da non trascurare).

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A dire il vero si trova tutto legalmente su internet, compresi alcuni dei materiali prodotti da case editrici minori (almeno, suppongo che il sito d20pfsrd sia legale, se non lo è correggetemi).

Ciò detto, quello che vale per il core di D&D 5 vale anche per quello di Pathfinder, è molto tolkieniano come impostazione (manuale dei mostri a parte, ma del resto almeno in quelli si sono sempre sbizzarriti, comprese le vecchie edizioni di d&d)

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Mi sono lasciato indietro un pezzo^^'

Manuale di Gioco e Bestiario 1 bastano e avanzano, e, insieme alla Guida del Giocatore, si trovano aggratis legalmente su internet in italiano (imho fattore da non trascurare).

Poi ci sono i siti in inglese che contengono tutto, ma dato che in anni che sto sul forum ho visto anche gente di 30 anni che non conosce l'inglese base per usare i manuali in lingua originale, ho voluto specificare che qualcosina in lingua italica la si trova online

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