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Le fantomatiche pretese di originalità dei PG


Messaggio consigliato

(Esternazione estemporanea del giorno.)

Se vuoi un personaggio originale, devi giocarlo in maniera originale, quando sei al tavolo od online col master e gli altri giocatori...!

A scrivere nel bg che tuo padre era un mezzo drago, che il PG è nato con una ciocca azzurra perché c'era la congiunzione astrale, che è stato allevato da una strega di Rashemi da cui poi è fuggito, che però nel villaggio tutti erano intimiditi da lui per la sua cicatrice sull'occhio e che era sempre un solitario, e altre boiate sui generis... Sono capaci tutti. :-o

"E' quando si calano le braghe che si vede se il cavallo è di razza." [cit. Tugnela]

Ciao, MadLuke.

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Ecco perchè gioco sempre personaggi "semplici" :lol:

Ed ecco perchè da master vorrei strapparmi gli occhi quando, giocando a D&D, vedo personaggi di primo livello con un background che nemmeno, boh, i Cavalieri dello Zodiaco.

"Non dico che il tuo pg non mi piace, dico solo che se per caso muore alla prima sessione per autocombustione col background ci puoi pulire pure la lettiera del gatto."

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Non vedo nulla di male in background elaborati (e soprattutto radicati nell'ambientazione).

L'importante è che non siano (palesemente) mirati ad avere vantaggi in gioco.

Vuoi essere il figlio del re? Bene sei il figlio del re, a patto che tu non sia in grado di smuovere un intero regno quando vai in cerca di aiuto.

Puoi essere il figlio bastardo o quello legittimo diseredato e cacciato dal regno.

Si neppure io vedo di buon occhio i bg epici a 1° livello.

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penso che in giro su fb ho visto una vignetta fantastica: "Raduno dei genitori di tutti i pg che ho masterato" e sotto c'era la foto di un cimitero XD

e' facile essere cliche', soprattutto per i giocatori un po' meno esperti, che tendono ad essere colpiti da "fulmini a forma di artiglio che gli lasciano una cicatrice a forma di artiglio" (carrida citazione). Oppure pg che si chiamano "Shiva" "Atroxus" "Gimli" e cose cosi'.

Per non parlare di strani tatuaggi o marchi, terrbili vendette per famiglie sterminate brutalmente solo per dare al pg uno scopo. c'e' in giro una certa passione malsana per il trash XD

Comunque, secondo me, fare troppo i raffinati e' una strategia che ti porta a rosicare e basta. alla fine il fantasy e' pieno di luoghi comuni: quanti master hanno chiamato la banda di briganti "il falco" o "i lupi"? quante volte avete incontrato anziani chierici canuti che poi si e' scoperto aver tradito la propria fede e venduto la propria anima al male? quando e' mai passato di moda sconfiggere sette che cercano di riportare nel mondo i demoni piu' perversi?

Di cliche' se ne incontrano a bizzeffe, ed un po' (anche se tutti ce ne vergognamo) ognuno sotto sotto ha La malsana passione per le cicatrici sugli occhi.

Dunque sta al master far capire che si puo' essere un eroe senza bisogno di essere orfano e venir accudito da un drago(stupidi manga)... o essere orfani ed essere accuditi da dei parenti crudeli(stupidi libri)... o essere orfani e venir accuditi da una lupa(stupidi... oh ok, forse sta cosa ce la *****cano in testa sin da bambini allora XD)

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Ma secondo me il massimo del minimo è quando...

- nel bg scrivi di avere un personaggio spettrale, poi alla prima taverna che il DM ti piazza davanti, entri e prendi una caraffa di birra nanica.

- dici che il PG è introverso, però mette la mano sul sedere alla cameriera.

- è un tipo silenzioso, però quando incontra il testimone dell'omicidio lo vuole gestire lui l'interrogatorio.

- è un noto ribelle ma "dai andiamocene senza dare nell'occhio".

- da piccolo ha assistito alla strage del suo villaggio e ha giurato vendetta contro i maghi rossi del Thay ma "se faccio una buona prova diplomazia, me la vende con lo sconto la bacchetta delle palle di fuoco?"

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Io solitamente scrivo backgrounds lunghi ed elaborati, ma plausibili per personaggi di 1° livello (difficilmente sarai stato un generale dell'esercito, se sei di 1° livello... né un insegnante in una scuola di magia!). i cliché li tollero abbastanza, se pur con qualche smorfia. Quello che non posso soffrire sono i backgrounds a parete liscia: senza appigli. Il giocatore (solitamente un PP, ma non sempre, è solo un'osservazione statistica, la mia; oppure qualcuno vagamente frustrato che si lamenta di ogni cosa nel gioco che è lasciata alla discrezione del DM), scrive un BG in cui sono tutti morti o nemici al PG: genitori, mentori, insegnanti, fidanzate d'infanzia, grandi amori, per la paura che il DM possa sfruttare tali appigli per mettere il PG davanti ad una scelta difficile, o comunque per paura che le avventure incentrate su questi appigli da BG possano ostacolare il suo cammino verso il POTERE.

Ecco, se un giocatore mi porta un BG di quest'ultimo tipo, la mia reazione va da "per favore, elabora meglio il tuo BG, aggiungi dettagli e appigli interessanti per la storia per radicare meglio il tuo PG nel mondo" (se si tratta di giocatore nuovo, o nuovo ai miei tavoli) a "questo BG non vale un fico secco, non c'è un appiglio valido che sia uno, cerchi di nuovo di limitare l'azione del DM. Rifallo da capo, e vedi di produrre qualcosa di decente" (mentre il BG va a finire nella stufa; questo se il giocatore è recidivo da più d'una volta), con tutto ciò che sta in mezzo ai due estremi.

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Secondo me siete troppo severi. Questo topic mi sembra l'equivalente di un insegnante di matematica che deride un bambino perché non ha mai imparato a calcolare i risultati delle moltiplicazioni. Certo, ci sono bambini che non impareranno mai a farlo, per mancanza di interesse, ma a che giova prendere in giro e insultare chi non ha ancora capito bene come fare? Vedo un'aggressività che mi sembra fuori luogo nei confronti di persone che vogliono partecipare ad un gioco in maniera diversa da come lo volete voi, sinceramente.

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Avere un padre mezzo drago è sinomimo di bg scadente o indice dell'incapacità di giocare di ruolo?

Per il resto mi sembra che il problema possa esseri ricollegato, più che a cavalli di razza a difficolta di comunicazione all'interno del gruppo e/o a difficoltà a capire quali sono i temi che vengono meglio supportati dai vari giochi.

Giocare il figlio di un re o il re stesso, indipendentemente che questo avvenga per cause di Bg o di gioco, in un gioco tipo D&D(3.5) è molto simile al piantare un chiodo con il cacciavite.

Se i giocatori sembrano incapaci di rendere originali al di fuori del proprio bg magari è colpa del master che non è in grado di fornire spunti adeguati, qui si ritorna al punto precedente della mancanza di dialogo, se il master non sa cosa vogliono i suoi giocatori difficilmente sarà in grado di supportare i loro slanci soprattuto se si vuole qualcosa che abbia un riflesso meccanico.

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Io non ce l'ho con chi ha difficoltà a scrivere un BG: si può imparare, ed è compito mio insegnarlo, come DM. Ce l'ho con chi sa come si fa, ma si ostina a non volerlo fare, o peggio, scrive un BG liscio e privo d'appigli, se non anche assurdo, per evitare appunto di fornire spunti al DM per lavorare sui loro PG e il loro inserimento nella storia.

Si può giocare senza BG, o con BG assurdi? Certo, nulla lo vieta. Ma non è così che si gioca nei miei gruppi, io ho uno stile di gioco ben consolidato, 25 giocatori in 5 gruppi, e un sacco di gente che aspetta che si liberino posti ai tavoli da gioco. Se un giocatore non ama il format delle mie campagne (che prevede personaggi articolati e sfaccettati, comprensivi di BG pregni di significato), può sempre fare il master lui...

Visto che qui si parla di qualità dei BG, mi permetto di esprimere la mia opinione in merito, dato che mi sembra un assunto di questo topic che il BG vada fatto...

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Almeno per quanto mi riguarda, non ho sempre la risposta pronta.

A volte mi ritrovo a dovermi accontentare di una resa del personaggio mediocre per questioni di tempo di gioco salvo poi avere l'illuminazione un minuto dopo quando la scena ormai è finita.

E io sono uno che quando fa il PG tende a prepararsi un set di comportamenti da applicare alle varie situazioni proprio in vista di questa bassa propensione all'improvvisazione.

Immagino che da un giocatore nuovo non ci si possano aspettare performance mirabolanti.

Come sempre, la cosa migliore da fare non è opporsi ma cercare di ampliare le vedute.

D&D è un gioco sociale che si costruisce nell'interazione delle immaginazioni e quindi quello che non fai vedere al tavolo è come se non esistesse.

Se vuoi dare più risalto al tuo personaggio, dovresti cercare di trovare degli spunti di gioco interessanti che abbiano la proprietà di permettere agli altri di interagire con essi.

Questo a prescindere dalla qualità dello spunto credo crei un ambiente di gioco più fertile di un ottimo monologo interiore privo di spunti per il resto del tavolo.

Per quanto riguarda il voler essere speciali o l'avere reazioni incoerenti mi sono espresso già in passato, ma riassumendo,

Uno degli aspetti divertenti del gioco di ruolo è quello catartico e immunizzante. Ti dà la possibilità di fare esperimenti senza conseguenze.

E' normale volerlo provare.

Poi c'è chi sviluppa una passione per l'aspetto puramente narrativo e arriva a fare dei sacrifici per preservarlo, e chi invece si sente ancora attratto dal fare gli esperimenti.

Fare gli esperimenti non è una cosa brutta.

Mi diverte toccare il **** alla cameriera? Dipende da che reazioni suscito.

Trovo esagerato richiedere a un giocatore con poca esperienza di sapere già quello che vuole, se prima non ha fatto dei tentativi.

Magari pensava di voler essere un bel tenebroso perché lì per lì lo attirava l'idea ma poi la sua curiosità personale lo porta a cercare il divertimento in tutti i modi possibili, inclusi quelli non coerenti con le decisioni prese precedentemente.

E' il massimo del GDR? sicuramente no. Ma è colpa sua? Probabilmente nemmeno, perché si vede che non ha ancora capito cosa gli piace.

Prima o poi la troverà una stabilità. A un certo punto le farà delle scelte.

Ma le deve fare quando lo decide lui, non quando lo decidi tu.

Deve essere pronto.

Ecco che succede. A un tavolo ci sono 3 giocatori che si sono stufati di giocare a caso e sanno bene cosa vogliono creare e come crearlo.

E uno che invece no, e involontariamente rompe le uova nel paniere agli altri.

Possibile soluzione: senti tizio, noi qua giochiamo così e cosà.

Siccome siamo esperti siamo anche esigenti e ti dico subito che probabilmente ti romperai i ******** a non poter fare tutto quello che vuoi. Noi lo facciamo perché ci gratifica, ma non è obbligatorio e non è l'unico modo giusto di giocare. Tuttavia è il nostro modo, e se per te non è quello buono, vuol dire che le nostre esigenze non coincidono, e giocare insieme non produrrà risultati gratificanti né per te né per noi.

Eventualmente, puoi provare alla ludoteca XYZ

altra possibile soluzione:

ragazzi in parallelo a quell'altra vi mastero anche una campagna gamista dove potete sfogare a volontà stereotipi ed eumate, super old-style. Il gioco consiste nel superare le sfide e include elementi sandbox. Aspettatevi di morire spesso, e portatevi carta e penna che vi servirà per gli enigmi.

Forse ci sarà anche una trama!

in questo modo crei un ambiente per l'altro giocatore, magari senza pressioni gli verranno pure spontaneamente delle idee

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A me, sinceramente, dei bg è sempre fregato fino a mezzogiorno.

Un bg ben fatto, per me, deve essere lungo al massimo massimo mezza facciata, per poi contenere sulle cinque righe aggiuntive di profilo psicologico. Stop. Tutto ciò che c'è in più è solo inutile sbrodolamento.

Il bg ha l'unica funzione di darmi un pressapoco riguardo la vita del pg prima del fatidico giorno in cui si è formato il party "nella locanda della cittadina", mi andrebbe bene anche solo un elenco puntato degli avvenimenti più importanti vissuti dal personaggio, non voglio una biografia.

Non me ne faccio niente di una biografia, me la scordo.

Una soluzione che trovo molto più efficace del pretendere di avere dei nuovi Tolkien al tavolo è quella di farsi dare, appunto, un pressapoco del passato del pg e uno straccio di profilo psicologico per poi lasciare che il personaggio venga rifinito nelle prime due-tre sessioni di gioco.

Le prime sessioni diventano quindi l'introduzione alla campagna e la presentazione reale del personaggio. Perchè è il personaggio che viene giocato al tavolo quello vero, non quello che c'è scritto su sette pagine e mezzo di bg prontamente sfruciate in una cartellina e dimenticate.

Come master non ho la minima intenzione di andare da un mio giocatore e tirargli le orecchie perchè "eh, gnè gnè gnè, sul bg mi hai scritto così ma sono 5487962 sessioni che fai diversamente". È evidente che al giocatore, sulla carta, il personaggio sembrava figo e divertente da giocare, mentre all'effettivo non lo divertiva affatto. Io come master non ho nè la voglia nè il diritto di andare a dire ad un mio giocatore "stai giocando il tuo personaggio in maniera sbagliata" o "fatti un'altra scheda" perchè su un pezzo di carta c'è scritto che il personaggio è un paladino della giustizia mentre al giocatore diverte di più fare un fuorilegge.

Al mio tavolo l'elemento più importante in assoluto è il divertimento ed il divertimento soltanto.

Non voglio addestrare nuovi attori, non voglio addestrare dei nuovi scrittori, non voglio addestrare dei nuovi poeti, non voglio che mi si venga a dire che il gioco di ruolo è una nuova forma d'arte.

Quello che voglio io (e che fino ad ora ho ottenuto in maniera abbastanza costante, per fortuna) è un branco di gente che non vede l'ora di trovarsi tutti insieme con una birra in una mano e una scheda nell'altra per salvare la principessa, o risolvere il caso di omicidio, o sfondare di botte il drago di turno.

A causa di questo mi trovo d'accordo col senpai D-S riguardo il dare la possibilità ai giocatori (nel mio caso, sia novizi che stagionati) di costruirsi il personaggio, caratterialmente, un pò per tentativi, in maniera da avere la sicurezza che i personaggi con cui stanno giocando i miei giocatori sono quelli che attualmente vogliono giocare davvero e non quelli che sono costretti a impersonare perchè hanno fatto l'errore di scrivere "paladino della giustizia" o "furfante" su un pezzo di carta.

Spoiler:  
altra possibile soluzione:

ragazzi in parallelo a quell'altra vi mastero anche una campagna gamista dove potete sfogare a volontà stereotipi ed eumate, super old-style. Il gioco consiste nel superare le sfide e include elementi sandbox. Aspettatevi di morire spesso, e portatevi carta e penna che vi servirà per gli enigmi.

Forse ci sarà anche una trama!

Ma questo non è GDR!!! [cit.]

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Sottoscrivo tutto quanto detto da Maldazar sui novelli Tolkien, con la differenza che per me un BG è lungo già se supera le 5 righe.

In passato sono stato estimatore dei BG lunghi e contorti, poi mi sono accorto che sono inutili nel migliore dei casi, e onanismo nel peggiore.

Le funzioni del BG sono dare un'idea di come funziona il personaggio (compreso differenziarlo dallo stereotipo della propria classe e dargli un carattere di partenza) e legarlo all'ambientazione (compresi uno-due spunti per il DM), tutte cose che si possono fare in cinque tre-cinque righe, senza bisogno di scene mostrate, dialoghi pieni di pathos, plot twist di cui importa solo all'autore, giustificazioni per ogni singolo grado di abilità e bizzeffe di spunti che non verranno mai usati.

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Fammi sapere quando masterizzerai un pbf qui.

Possibilmente nei Forgotten (che conosco meglio e mi danno quindi maggiori spunti quando faccio BG)

Mi spiace ma masterizzo solo sul mio sito perché nettamente migliore di questo forum per giocare PbF, e mai sui FR in quanto non li padroneggio sufficientemente.

Ciao, MadLuke.

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Al mio tavolo l'elemento più importante in assoluto è il divertimento ed il divertimento soltanto.

Non voglio addestrare nuovi attori, non voglio addestrare dei nuovi scrittori, non voglio addestrare dei nuovi poeti, non voglio che mi si venga a dire che il gioco di ruolo è una nuova forma d'arte.

Quello che voglio io (e che fino ad ora ho ottenuto in maniera abbastanza costante, per fortuna) è un branco di gente che non vede l'ora di trovarsi tutti insieme con una birra in una mano e una scheda nell'altra per salvare la principessa, o risolvere il caso di omicidio, o sfondare di botte il drago di turno.

Questo. Non posso darti fama, al prossimo raduno ti offro una birra, promesso.

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Concordo con Maldazar....ci può stare che si voglia fare magari una campagna "epica" con toni fortemente "seri" ecc. ma non lo scopo di D&D e sopratutto ciò non rende un giocatore migliore....

Anch'io a volte ho delle perplessità per certe cose ma D&D non è appunto un'esame di recitazione.....anzi paraossalmente i momenti caxxari molte volte son più veritieri di fare il tizio sempre pensieroso\serio\aulico che sembra abbia una scopa su per il retto.

Il bg imho si dovrebbe limitare a poca roba scritta "normale":da dove vieni,chi sei\come sei,cosa vuoi fare\i tuoi scopi\sogni...bona finita lì.

Io non son molto "amante" che la gente però si metta delle cose "importanti" come scopi "epici" per dare spunti(tipo:cerco l gemma infuocata de sticaxx che s'è inventata dal nulla) mentre non disdegno a volte ci si metta qualche nota utile(es. il mio maestro blabla,il tizio che mi ha fatto un torto ecc.) che si possa riciclare per le avventure.

Cmq a me irrita molto ma molto di più chi si "ricicla" il pg in uno stereotipo(il mezzorco scemo,il nano rozzo,l'elfo abbraccialberi,il paladino stupido legale ecc.) anche se ruolati "aulicamente da dio" piuttosto che uno interpreti "banalmente" un pg tutto sommato che è farina del suo sacco(anche quando magari il pg ricalca perfetamente la personalità del giocatore).

Insomma non possiamo esser maestri di recitazione in un gioco di ruolo sembra assai pretenzioso e deleterio.

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