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R.A. Salvatore e Ed Greenwood - un dialogo tra noi riguardo gli autori


Messaggio consigliato

Parto con questo post, per evitare uno sgradevole necroposting su un'altra discussione (con sondaggio) che mi è sembrata troppo improntata a una distruzione dell'autore, e quindi ormai troppo parziale, pur se risalente a due (tre) anni fa ormai.
 

La trilogia degli elfi oscuri (Il dilemma di drizzt, La fuga di drizzt, L'esilio di Drizzt)
La trilogia delle terre perdute (le lande del ghiaccio, d'argento e del fuoco)
La tetralogia dell'eredità ( l'eredità, notte senza stelle, l'assedio delle tenebre e l'alba degli eroi)


Posso dire di aver letto solo questi dieci libri di R.A. Salvatore, finora. Per ora, sto ventilando il cervello leggendo un po' di Greenwood, con i primi cinque libri su Elminster.
L'idea iniziale era quella di leggere un po' qualcosa Faerun-related, per conoscere ambienti, personaggi topici e anche per avere qualche idea in più per eventuali personaggi, locazioni, avventure. Devo dire che Salvatore non mi ha deluso. Mi era stato consigliato perlopiù per imparare a descrivere qualche combattimento, e sinceramente è servito allo scopo. Noto, oserei dire, anche una certa differenza tra Salvatore e Greenwood, per quanto riguarda i duelli e le azzuffate. Ricordo che i combattimenti letti e caratterizzati dai movimenti fluidi dell'elfo scuro mi risultavano davvero più scorrevoli, mentre mi è capitato più di una volta di rileggere intere scene di combattimenti del mago dal naso adunco e di non capirci niente fino alla conclusione. Per carità, non sono uno scrittore io, non mi sento di giudicare gli altri, tantopiù coloro che lo fanno per professione. Posso dire, però, che non è stato sgradevole quanto mi è sembrato di leggere tra pagina 1, pagina 7 e pagina 8 del post sopra citato. (Non avevo per niente voglia di leggere 8 pagine di "Fa schifo!", quindi ho optato per l'apertura di questo thread)
A questo punto, mi sorge spontanea la domanda: leggere il resto? Si fa tanto ripetitivo?
Effettivamente, non c'è una chissà quale introspezione, in alcune delle pagine dell'elfo scuro, ma ho apprezzato TANTISSIMO l'introduzione ad ogni capitolo che Salvatore fa, per mano (fittizia) di Drizzt, con quelle "pagine di diario" con le riflessioni dell'elfo, che ho trovato parecchio calzanti, caratteristiche del personaggio e... piacevoli da leggere, davvero.

Mi sembra interessante, anche, il modo di scrivere di Greenwood, che comunque intrattiene con il suo carismatico personaggio, e con la sua lenta evoluzione, e il suo rapporto con le divinità. (per ora ho incontrato, virtualmente, Azuth e Mystra)

A questo punto, chiedo a voi, frequentatori del forum, oggi, cosa ne pensiate delle storie di Salvatore, se me ne consigliate qualcuna in particolare, più di altre. E lo stesso, riguardo Greenwood.

 

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Principali partecipanti

Principali partecipanti

Ti rispondo per quel che ho letto io, che non è tantissimo per quanto riguarda Greenwood e che è solo il tradotto in italiano per Salvatore...

I dieci libri di Salvatore che hai citato sono certamente i migliori, IMHO, dopo trovo che vada in un qualche modo "peggiorando"...però mi sento di consigliarti, anche se non sono scritti da Salvatore ma solo con la sua supervisione, il ciclo di 5 libri de "La guerra della regina ragno", che mostrano - a mio parere piuttosto bene - uno spaccato dei rapporti all'interno di un gruppo di personaggi di allineamnto malvagio, nonché un divertente spaccato della società Drow...

Per quel che riguarda le tue osservazioni, trovo siano abbastanza azzeccate...Salvatore è dicerto migliore nel descrivere gli scontri, specie quelli non magici, mentre i romanzi di Elminster (i primi, poiché sono gli unici che ho letto) sono più portati a mostrare la maturazione del personaggio.

Tutto questo, ovviamente (e lo ripeto), IMHO...

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  • 3 settimane dopo...

Dunque provo ad aggiungere qualcosa...,anche se ammetto che avendoli letti tempo fa, non ricordo così bene le sfumature come te (differenze nei combattimenti): Greenwood è un creatore di mondi e reami, per cui la sua forza la trova nel descrivere il regno di Cormyr oppure gli intrighi di palazzo, così come ha scelto Elminster, come suo alter ego, non perchè sia il più grande arcimago del mondo, ma perchè è molto umano (ricordo che nei libri della vita di Elminster lui fa una serie di ******* cosmiche da guinness) nel bene e nel male; Salvatore, invece, con la trilogia delle Lande ha sdoganato il personaggio elfo scuro/buono, ma era partito con dei libri che avevano il sapore del gioco di ruolo, il gruppo che va all'avventura, con tutti i problemi dei background dei personaggi quali Bruenor, Drizzt,Regis, etc..., poi, però, ha avuto talmente successo Drizzt, che ha messo in ombra tutti gli altri e tutto il resto, per cui il focus si è spostato sul personaggio, sulla sua vita interiore ed esteriore, sulle sue battaglie, amicizie, amori, difficoltà e quant'altro.

Di Salvatore posso consigliarti Cleric Quintet, che a me era piaciuto molto...mentre, invece, non ho sopportato la Demon Wars saga...., ma sono gusti.

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Grazie mille per i vostri consigli!

Interessante questa tua distinzione tra il successo di Elminster e quello di Drizzt.

Sto continuando a leggere Elminster all'Inferno ora. Per quanto inizialmente mi avesse decisamente confuso, ora lo sto gradendo parecchio, dopo aver capito come sta presentando le vicende passate.

Possibili spoiler:

Spoiler:  
Trovo brillante l'artificio di Nergal che gli fruga nella mente alla ricerca di ricordi sul Fuoco di Mystra, per raccontare poi di tante vicende in cui El è coinvolto. Davvero un'ideona, dal mio punto di vista.
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  • 6 mesi dopo...
  • 3 settimane dopo...

Sono due scrittori più diversi di quanto uno pensi prima di leggerli ("PNG dei FR molto importanti e le loro avventure").

Salvatore è, secondo me, il migliore nella descrizione dei combattimenti rispetto a Greenwood (c'è anche da dire che Drittz sciaboleggia con le sue armi in modo "fisicamente comprensibile" mentre a volte Elminster se la cava con una magia ben difficile da immaginare visivamente...cioè... un duello tra maghi trovo sia sempre più difficile da rendere in modo comprensibile e lineare, però anche quando ci sono maghi/chierici Salvatore ha un'abilità nettamente superiore nella descrizione)...
Ma Salvatore ha un difettino semplice nato dal suo personaggio di punta: la prevedibile banalità del bene. Drittz ha questa cosa di fare il drow buono e molti dei suoi libri, o meglio molti capitoli dei suoi libri, finiscono per lasciarti un sentore di "previsto" e "già visto", le domande che seguono la crescita del personaggio sono più volte al mondo in cui è cresciuto che a sé stesso, "è nato buono" ed è fatto così e basta, sembra quasi suggerire, quindi c'è poco di cui parlare.

Greenwood ha creato un personaggio molto più "umano" (eh grazie, l'altro è un drow...) ma soprattutto molto più complesso e completo. Prende decisioni "autonome" rispetto al suo background (ogni tanto fa qualche ****, ogni tanto ha dei lampi di genio...) non fa per forza "la cosa buona", né tanto meno "la cosa giusta", ti sorprende, ti fa pentire con lui, gioire con lui, si interroga e cambia, cresce e matura in modo più naturale e allo stesso tempo imprevedibile.
Prendendo i primi 3 libri (temporalmente parlando) dei due "eroi", per me Elminster suscita nel complesso più empatia e interesse di Drittz.
(Sottolineo qui che ci vogliamo tanto bene a entrambi, sono differenze spesso leggere, ma ci sono e se ne stiamo parlando vanno dette, ma non sto dicendo che Drittz puzza ed è brutto o non mi piacciano i suoi libri)

Il mondo descritto da Salvatore, come i suoi personaggi, ho trovato sia leggermente più "statico", più "da manuale d'ambientazione", mentre Greenwood trovo sia semplicemente superbo a farti sentire parte del suo mondo, vivo e complesso. Non tantissimo, ma leggermente.


Concludendo, guardando alle loro pubblicazioni migliori Greenwood mi piace di più come scrittore "di romanzi" in sé, Salvatore è più "D&D" ma mi lascia l'idea di un romanzo un po' "immaturo" (credo sia il termine migliore).
E le traduzioni non danno una mano a nessuno dei due, schiacciando la prosa e limitandola di molto.

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