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[ARBA] Armored Battleforce Aegis - First Encounter


Arachnos

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FORT VIGILANCE, TERRA - GIURISDIZIONE TERRITORIALE N° 02/735 (Ex Stato del Nevada)

Sono le prime ore dopo l'alba, eppure il deserto del Nevada è già immerso nella luce vibrante del sole. Un vento leggero, quasi ozioso, solleva nubi di polvere che danzano nell'aria costringendo le guardie distribuite lungo il perimetro esterno a coprirsi di tanto in tanto gli occhi con le mani. L'atmosfera che si respira, nonostante l'ora, è comunque già alquanto laboriosa, quasi febbrile: l'installazione militare di Fort Vigilance conta un organico di quasi ottomila uomini tra personale civile e militare, e buona parte di questi individui sono già al lavoro.

Fort Vigilance costituisce quello che nel gergo militare dell'Alleanza è definito uno snodo: una base che funziona come centrale di smistamento verso tutta una serie di altre installazioni minori e fronti di combattimento, fornendo loro Piloti, Tecnici, Staff Scientifico, come anche attrezzature e mezzi. C'è tuttavia un aspetto per il quale Fort Vigilance è particolarmente noto tra i soldati: è un luogo elitario, cui solo i migliori - o coloro che si ritiene abbiano i numeri per esserlo - vengono assegnati... molti ufficiali di alto grado sono passati da questa base, nel corso delle loro carriere, così come un gran numero di Piloti di prim'ordine. Un tempo baluardo delle forze terrestri durante la Guerra di Raia, ora si erge come simbolo della cooperazione interrazziale su cui è basata l'Alleanza: vanta infatti una percentuale di truppe Raiane e Rozaliane superiore alla media delle altre installazioni dislocate sulla superficie terrestre, sebbene ad uno sguardo dettagliato la pura e semplice preponderanza del personale umano rimarchi notevolmente la loro minoranza. Una semplice questione di numeri. Proprio i numeri costituiscono una specie di ossessione, per gli ufficiali superiori di stanza a Fort Vigilance: degni figli del Governo Oligarchico Terrestre, essi sono sempre attenti alla resa, alla produttività, all'ottimizzazione. Devoti all'efficienza, il mantenimento di un bilancio in attivo è il loro dogma, poco importa se i numeri sulla loro documentazione indicano la quantità delle derrate alimentari disponibili oppure il numero di vittime nel corso dell'ultima azione di combattimento.

E' comunque innegabile che la prospettiva di essere assegnati a Fort Vigilance costituisce una notevole attrattiva per la maggior parte dei soldati dell'Alleanza, poichè prestare servizio in questa installazione di snodo significa avere la possibilità di rivestire un ruolo di primo piano negli eventi futuri... come anche di essere rapidamente retrocessi e sbattuti in qualche remota destinazione secondaria, beninteso.

@Hayden e Rebecca:

Spoiler:  
Siete giunti a Fort Vigilance da poco meno di un'ora. La vostra iniziale sorpresa di alcuni giorni fa, nello scoprire di essere gli unici membri della vostra vecchia unità ad essere stati assegnati qui, è stata rapidamente soppiantata dal senso di stupore che si è impadronito di voi nel momento in cui avete messo piede all'interno del perimetro della base. Tutto qui sembra essere più grande, più vasto, più numeroso, più elaborato: l'atmosfera di incessante e febbrile attività sembra quasi trasmettervi delle vibrazioni tangibili, tanto che al momento di sbarcare dal mezzo di trasporto che vi ha condotti all'interno della base siete quasi impazienti di ricevere degli ordini.

Il trasporto vi ha depositati all'interno di uno dei cortili interni di addestramento della base, un'area asfaltata di quasi duemila metri quadri all'interno della quale un centinaio di soldati stanno percorrendo a corsa giri su giri, madidi di sudore. Una giovane ragazza - a malapena ventenne, si direbbe - vi ha raggiunti entro breve, e dopo aver rapidamente verificato la vostra identità vi ha consegnato una tessera di autorizzazione di Livello 2, informandovi che siete attesi dal vostro nuovo ufficiale responsabile nell'Auditorium 14... entro venti minuti. Considerando il fatto che non siete mai stati prima qui, vi affrettate: basandovi sulle planimetrie di zona che trovate saltuariamente, e sulle indicazioni che riuscite a ricavare dal personale incontrato, raggiungete la vostra destinazione in tempo utile. Si tratta di una vasta aula simile a quelle degli ambienti universitari, con file e file di poltroncine (vuote) che convergono verso una lavagna olografica ed una cattedra ingombra di documenti. Del vostro ufficiale responsabile, al momento, nessuna traccia.

Vi state ancora guardando attorno, riflettendo su quanto poco i soldati della base sembrassero disposti a darvi delle semplici informazioni, quando quasi simultaneamente un soldato Raiano dai capelli argentati ed un Rozaliano semplicemente enorme fanno il loro ingresso da due entrate ai lati opposti dell'Auditorium.

@Korgzag:

Spoiler:  
La permanenza sulla Terra si è rivelata più curiosa - a tratti stressante - di quanto avresti mai pensato. Gli umani ti incuriosiscono: sono piccoli e fragili, ma spesso tracotanti come il più grande degli Irruk... durante il viaggio che hai intrapreso verso la tua nuova destinazione, hai avuto occasione di sperimentare in più occasioni quanto possano essere strani.

Sei partito più di una settimana fa (nel computo terrestre del tempo), lasciando la Nave che era stata la tua casa negli ultimi tempi - la "Furia di Zortan". Il tuo superiore, il Vragar (gli umani direbbero "Capitano") Lukron ti ha convocato innanzi a molti dei guerrieri tuoi coetanei: di fronte a loro, ti ha rivelato che avresti rappresentato l'onore e la forza della Furia di Zortan nella base Alleata di Fort Vigilance. Molti sibili di invidia si sono sollevati, e molte code hanno sferzato il suolo con stizza: tuttavia il popolo di Rozalis non conosce la meschinità o l'invidia, e ben presto i tuoi vecchi compagni ti hanno augurato potenza e vittoria. A bordo di uno dei mezzi da carico degli umani ti sei messo quindi in viaggio verso la tua nuova casa.

Abituarsi al clima è stato difficile. Ti sei addestrato sulla Terra, ed hai trascorso più tempo possibile fuori della Nave del tuo popolo al fine di abituarti al massimo; eppure anche con il tuo generatore di calore assicurato alla schiena, il freddo di questo mondo si fa spesso sentire, tanto che a volte non puoi fare a meno di sferzare la coda come a volerlo scacciare. Il guidatore del veicolo che ti ha trasportato non ha mai proferito parola, limitandosi a guardarti di tanto in tanto con uno sguardo frammisto di preoccupazione e meraviglia: è lo sguardo di chi non ha mai posato gli occhi su un fiero guerriero di Rozalis, ormai hai imparato a conoscerlo.

Una volta raggiunta la base di Fort Vigilance, sei stato fin da subito accompagnato da un servitore (o "assistenti logistici", come amano definirsi) che ti ha fatto strada all'interno della struttura. Mentre percorrevi i corridoi seguendolo, hai notato molti sguardi che ti seguivano, e mormorii sommessi tra i soldati umani; non hai visto nessun membro della tua razza, anche se il serv... l'assistente logistico ti assicura che ce ne siano molti, qui. L'ambiente militare, tra gli umani, è ben diverso dal marziale cameratismo che si respira tra i Rozaliani... o almeno così sembrerebbe da questa prima analisi e dalla generale freddezza che sembra regnare tra questi soldati. Il tuo accompagnatore ti ha guidato fino ad una porta la cui targa recita "Auditorium 14"; a quel punto ti ha consegnato una tessera di sicurezza appositamente ideata per le grandi mani dei Rozaliani, e ti ha pregato di entrare, dicendoti che all'interno avresti incontrato i tuoi nuovi compagni ed il tuo nuovo superiore. Nell'entrare ti sei ritrovato in un ambiente strano, pieno di piccole poltrone da umani; già presenti nella stanza vi sono due umani, un maschio ed una femmina (relativamente giovani, se hai ben compreso la morfologia terrestre)... all'altro lato fa il suo ingresso un maschio Raiano.

@Sha'Ir:

Spoiler:  
La base di Fort Vigilance ha accolto la tua mente ben prima che tu posassi per la prima volta i tuoi occhi su di essa. L'aereo che ti ha condotto dallo spazioporto alle vastità del deserto terrestre non ti ha certo isolato dal turbinio di emanazioni mentali che la struttura sprigiona, tanto da costringerti a "ritrarre" la mente ben prima di atterrare. Sai bene che la mente degli esseri umani è assai silenziosa, poichè essi non dispongono di attività psichica rilevante: se avverti una simile presenza, quindi, questo significa che all'interno di Fort Vigilance sono radunati molti più terrestri di quanti avresti mai immaginato. Ti pare anche di individuare la corrente psichica di altri membri della tua razza, ma la cacofonia mentale del resto della base ti impedisce di essere più preciso.

Mentre il velivolo scende a terra, non puoi fare a meno di riflettere sugli eventi che ti hanno condotto qui. L'addestramento che hai sostenuto, per quanto fosse ovviamente ottimale, non credevi ti avrebbe garantito l'accesso ad una struttura di prim'ordine come Fort Vigilance... non c'è bisogno di poteri mentali per comprendere che sei stato appositamente scelto, tra tutti i tuoi commilitoni. Il perchè, ancora ti sfugge, ma immagini che lo scoprirai presto. Al momento dell'arrivo su una delle innumerevoli piste di atterraggio della base, hai trovato ad accoglierti un attendente umano; egli ti ha dato il benvenuto, consegnandoti una tessera di sicurezza di Livello 2 e mettendoti al corrente di alcune basilari norme di comportamento e di sicurezza specifiche per il personale Raiano della base. In poche parole, vieni "cortesemente invitato" a non utilizzare alcun tipo di influenza psichica sui tuoi commilitoni, superiori, o personale della struttura; la cosa ti strappa quasi un sorriso.

L'attendente ti accompagna attraverso i corridoi della base, e lungo il viaggio hai occasione di osservare la moltitudine di umani che si affollano continuamente per ogni dove. Ben pochi di loro ti riservano sguardi amichevoli; la maggior parte ti ignora, mentre da altri ti pare di percepire una malcelata ostilità. Augurandoti che la cosa non finisca per produrre conseguenze indesiderate, ti concentri esclusivamente sull'attendente... ma egli ha poco da dire. Seguendolo giungi alle porte di una sala identificata dalle targhe come Auditorium 14; per un secondo trovi quasi piacevole che la tua destinazione sia un luogo di apprendimento. All'interno, ti spiega il tuo accompagnatore, incontrerai i tuoi nuovi compagni di squadra ed il tuo ufficiale superiore; detto questo, l'attendente si congeda rispettosamente. Fai il tuo ingresso nella sala: il profumo della plastica delle poltroncine, lo scintillio della lavagna e della cattedra, la sottile eco di ogni rumore producono una specie di sottofondo mentale che trovi piacevole... tanto che impieghi un paio di secondi ad accorgerti che nella stanza sono presenti anche due giovani esseri umani ed un enorme Rozaliano verde.

Rimanete tutti in silenzio per alcuni lunghi secondi, lo sguardo che scorre tra di voi. L'unico rumore di sottofondo è il ticchettare di un orologio alla parete, accompagnato dall'ozioso ronzare della lavagna olografica.

@Tutti:

Spoiler:  
Bene signori, si parte. Descrivetevi e ruolate liberamente, a voi la parola!
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Il percorso, come sempre all'arrivo in un luogo nuovo e pieno di persone, mi lascia confuso, l'incapacità degli umani di accedere alle potenzialità delle loro menti causa di mormorio caotico nella mia mente. E ci sono anche degli altri Raiani, anche se in questa situazione mi è impossibile individuarli.

Eppure dovrei esserci abituato già altre volte mi sono venuto ad allenare sulla Terra e già altre volte ho provato queste sensazioni.

Entro nella stanza dove avrei conosciuto i miei nuovi compagni e il nostro superiore e per pochi istanti chiudo gli occhi

Questo luogo invece è molto armonioso e i pensieri degli umani non lo stanno disturbando.

Riapro gli occhi trovandomi davanti un gruppo di umani ed un Rozaliano, li fisso alcuni secondi e poi prendo l'iniziativa.

Chino il capo.

Piacere di conoscervi, il mio nome è Sha'Ir

Emetto una emanazione mentale che esprime curiosità e rispetto mentre i miei capelli vibrano

Sono teso.

@ Aspetto

Spoiler:  
Sha'Ir è un giovane Raiano dalla pelle e gli occhi azzurri, uno sguardo fiero ed intelligente intelligente e lunghi "capelli" argentei. Indossa degli abiti di fattura Raiana, di un sottile ma resistente materiale marrone e porta un cristallo al collo. Sul volto ha tatuate delle sottili linee cangianti.
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Rebecca Opliti

@Pg

Spoiler:  
https://docs.google.com/document/d/1na-uXJ3I_BjzwUFP4L_1GtnWjWWJYk8krUSjL-B7FJU/edit

Ecco a voi valanghe di immagini XD

Se volete leggere il bg fate pure, tanto siamo tutti in grado di non fare metagame e non ho voglia di copia-incollare tutte le immagini.

Ha i capelli rossi. Si, lo so, sembra Kim Possible da grande XD

Per primi da soli nell'aula chiacchiero col mio compagno di unita' e amico di una vita su quanto sia bello essere arrivati fin qua, in questo posto, indice di grandi carriere e quasi sicuramente indice dei bei mezzi che ci daranno in dotazione. All'arrivo prima del Rozaliano e poi del Raiano, notando che tanto non è ancora arrivato il nostro UC. Mi alzo in piedi dal mio banco, facendo cenno al mio amico di seguirmi mentre raggiungo quelli che saranno i nostri nuovi camerati.

Avremo un unità decisamente variegata razzialmente, eh? chiedo divertita raggiungendo i due esponenti delle due rispettive razze, mettendomi sull'attenti per salutare marzialmente. Rebecca Opliti, piacere di conoscervi. dico stringendo la mano al Raiano

Mi viene la pelle d'oca a sentire la dovertente emanazione psichica che mi causa un leggero solletico, ridacchiando. Ah ah ah ah!... Scusa, le emanazioni psichiche a noi umani fanno effetti vari. A me fan leggermente il solletico le emozioni positive. Ho conosciuto molti Raiani e ancora non ci ho fatto l'abitudine, ma ammetto che Razioliani mai. dico rivolta all'energumeno roccioso. Faccio per stringergli la mano, riconoscendo pero' che gli stringerei piu' o meno un dito. Ehm... piacere! mimo un altro saluto militare accorgendomi dell'impossibilità del gesto.

Allora, ci hanno dedicato ad una particolare unita multietinica, eh? Faremo un bel gruppo, sono proprio curiosa di vedere i vostri mezzi e conoscervi meglio. concludo girandomi verso il mio amico. Non vedo l'ora di vedere i nostri nuovi mezzi! Devono essere meglio del mezzo d'ordinanza che ci davano di sicuro!

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Descrizione

Nel raggiungere la nuova base mi guardo intorno con sguardo sconsolato, la prospettiva di conoscere gli altri membri della squadra non mi alletta affatto... anche se spero che siano meglio di quelli che ho lasciato.

Scendendo dal mezzo di trasporto al seguito di Rebecca scuoto il capo tra me e me Troppa gente... mi dico. Seguo l'amica, in silenzio, tra i meandri fino a trovare con un po' di fatica l'aula indicataci come luogo di attesa. Raggiungo la porta per primo aprendola e facendo segno a Rebecca di precedermi, poi entro anche io tirandomi la porta. Non c'è ancora nessuno... noto con piacere mentre mi siedo accanto a Rebecca. Poi come al solito lei inizia una lunga discussione interrotta solamente dall'aprirsi della porta.

Faccio per alzarmi, ma a metà del gesto mi blocco Perché l'ho fatto? Che senso ha? sospirando mi risiedo con calma. Lancio una rapida occhiata ai due, seguita da un rapido cenno del capo; non sapendo che fare evito il più possibile il contatto visivo. Quando la ragazza si volta verso di me i miei occhi brillano per una frazione di secondo perdendo tutta quell'insicurezza che li aveva caratterizzati fino ad ora Non ho lasciato un Vanquisher per ritrovarmene un altro! Nuovi modelli od unità singolari!? Beh, speriamo che siano qualcosa... quello era troppo... lento dico sorridendo.

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Rebecca

Eh si! ridacchio Tu hai un talento incredibile a manovrare. Come te mai nessuno! Ti ricordi gli occhi dell'istruttore quando lo hai battuto in riflessi? Impagabile! ridacchio allegra. Con il tuo talento unico sarebbero stati scemi a non prenderti, portarti qua e darti un mezzo avanzato. Nemmeno un pilota in un mezzo Raiano ti starebbe dietro in quanto ad agilità! Piuttosto mi chiedo perchè abbiano preso me. Non ho talenti particolari, sono bravina in tutto ma nessun talento in niente, credo ancora sia un miracolo che mi abbiano spedita qua con te. dico conversando con lui, volendo coinvolgere anche i nuovi.

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No... M-ma che? dico diventando rosso fino alla punta delle orecchie malcelate dai capelli biondi, mi gratto la nuca per dissimulare l'imbarazzo. Non sono io che... sono le unità standard a non essere adatte.

Abbasso lo sguardo per un istante prima di rialzarlo verso la ragazza Non credo che nessuno venga assegnato qui per "caso", e poi se c'è qualcuno qui che si merita veramente questo posto quella sei tu... sei furba, intelligente e riesci in tutto senza neanche applicarti!

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Sa vero che i mezzi Raiani sono molto più agili di quei umani vero? Dico con una punta di stizza

Che sbruffoni

Comunque dato che dovremmo combattere insieme vi informo che io sono specializzato nel combattimento a distanza, anche perché i nostri mech non sono molto resistenti quindi è meglio che non subisca troppi colpi

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Rebecca Opliti

M-ma dai, non sono quel grande talento io. Mi sono sempre impegnata per poter fare un po' di tutto, tutto qua. reploco rossa ai complimenti.

Lo so dico sorridente. Ma lui a manovrare mech è un vero talento, te lo posso giurare! Anche se siete mediamente piu' agili non vuol dire che noi umani sian tutti polentoni senza speranza... beh, forse io, ma lui no. E comunque ci intendiamo alla perfezione dico ammiccando sorridente.

Come vuole elogiarmi lui io sono brava in tutto. me la cavo bene in tutte le mansioni e tecniche dal corpo a corpo al tiro a lunga gittata, anche se ammetto che il mio istruttore diceva che ho un talento nel calcolo delle traiettorie e l'ultilizzo di artiglierie o armi di calibro enorme e ingaggio lungo in generale.

Quindi abbiamo un esperto in manovre rapide, un esperto in combattimento a distanza, io che non eccello in nulla di particolare, e... lei? chiedo rivolta alll'ultimo alieno

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@tutti (off)

Spoiler:  
Eccomi, scusate ma il giovedì è il giorno della mia sessione live con amici, sono a casa giusto il tempo di cenare e farmi una doccia. Appena scaricato tapatalk per sopperire a questa mia mancanza :P Vedo di recuperarvi ora ^^

Descrizione

Spoiler:  
Un irruk di corporatura robusta, che supera i due metri di altezza e con una coda che, a discapito della stazza del rozaliano, fatica a raggiungere il metro e mezzo. Al centro della fronte spunta un corno, spesso qualche centimetro, ma non altrettanto lungo: piuttosto tozzo rispetto alla media. Le scaglie, colorate di un verde scuro, sfumano verso il marrone all'estremità dei quattro arti e della coda; Sulle membrane del collo, se completamente aperte, spiccano chiazze rossastre, che degradano velocemente nel verde che colora il resto del corpo.

Seguo la mia guida, percorrendo i corridoi della base umana con passo lento. La coda è sollevata, per non dover strisciare sul freddo pavimento, e la punta si avvicina al piccolo generatore di calore posto sulla schiena. Sguardi curiosi e mormorii seguono il mio passaggio e mi fanno sorgere una smorfia sul viso; Al contrario della maggior parte dei rozaliani non mi piace essere al centro dell'attenzione.

Vengo accompagnato davanti ad una porta ed invitato ad entrare. Entro con una certa curiosità -Nuovi compagni... vediamo chi ci capita. I primi che noto sono due umani -Beh non mi stupisce, sono in una loro base- al contrario rimango sorpreso dalla presenza di un alieno dalla pelle azzurra dall'altra parte della stanza -Un raiano?-

Rimango immobile qualche secondo mentre questo e i due umani si presentano, finché la donna, che mi sembra aver capito si chiami Rebeka, si avvicina a me: buongiorno umana, io sono Korgzag accennando un sorriso, il piacere è mio rispondo con quello che ormai ho imparato essere un cordiale saluto di questa razza.

Sembra faremo parte tutti della stessa squadra. Il mio sguardo si poggia uno ad uno su tutti i presenti indugiando sulla figura del raiano, come per volerlo studiare.

Io? Sono stato addestrato per il combattimento corpo a corpo. Alla domanda fattami dalla giovane. Non c'è modo più onorevole di combattere.. ​aggiungo

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Quindi dovrei contendermi la front line con lui? sorrido tra me e me Interessante dico mentalmente.

Quindi abbiamo: un tank, un bruiser, un utility-dps ed un dps puro. Lancio uno sguardo alle porte dell'auditorium La puntualità non esiste in questa base!? Per quanto dobbiamo restarcene qui dentro? a disagio mi gratto nuovamente la nuca.

Che faccio?...

Nulla come al solito...

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La vostra conversazione viene improvvisamente interrotta dall'aprirsi della porta principale dell'Auditorium, la stessa da cui hanno fatto il loro ingresso Hayden e Rebecca. Nell'improvviso silenzio fa il suo ingresso un uomo anziano dai capelli grigi e mossi, il cui volto dai lineamenti severi è incorniciato da una barba altrettanto incanutita. Veste con una casacca da ufficiale grigia sormontata da un mantello color sabbia, e le mostrine metalliche con i gradi sulla spalla destra tintinnano ad ogni suo passo. Le insegne dell'aquila, emblema della FMO, adornano la sua figura in diversi punti.

Aspetto:

Spoiler:  
post-20214-143470530734_thumb.jpg

Ha un'aria seria e marziale, per nulla intaccata dal fatto che lo vedete incedere zoppicando (del tutto incurante del ritardo): si aiuta infatti a camminare grazie ad un bastone da passeggio di lucido metallo nero, la cui testa d'acciaio è anch'essa foggiata in guisa d'aquila. Inizialmente non proferisce parola, mentre si fa largo tra le fila di poltroncine; neppure quando passa letteralmente in mezzo a Hayden e Rebecca.

@Hayden e Rebecca:

Spoiler:  
Passando così vicino a voi due, notate entrambi un odore pungente che lo avvolge, un odore chimico simile a quello del disinfettante.

@Sha'Ir:

Spoiler:  
Un tratto ti è subito evidente: questo umano è psichicamente vuoto. Non semplicemente inattivo, come la maggior parte dei terrestri: costui sembra costituire un vero e proprio "buco" nella trama psionica dell'aria intorno a te. Sei piuttosto curioso: non hai mai percepito niente di simile, prima d'ora.

@Korgzag:

Spoiler:  
Ti viene quasi da sorridere tra te, mentre osservi l'umano caracollare. Forse gli altri non lo hanno capito ancora, ma un Rozaliano sa sempre riconoscere un guerriero quando ne vede uno: tutto, in questo vecchio umano, ti fa capire che si tratta di un vero soldato... la sicurezza, lo sguardo tagliente, il modo stesso di respirare ti danno l'idea di una vecchia belva - ancora capace di tirare qualche morso.

La figura raggiunge la cattedra, e solo una volta laggiù si volge a guardarvi. Tutti, dal primo all'ultimo, scattate sull'attenti - un segno di rispetto per l'autorità che anche i soldati Raiani e Rozaliani hanno appreso. "Riposo" mormora l'uomo; la voce è roca, quasi graffiante. "Benvenuti a Fort Vigilance, Piloti. Io sono il Colonnello Malagard, e finchè sarete sotto il mio comando, per voi sono un dio. Deludetemi, e sarò un dio vendicativo. Obbeditemi, e vi porterò con me tra le stelle". Questa sua prima frase lascia Hayden e Rebecca incuriositi: molti ufficiali hanno dei complessi di onnipotenza o si atteggiano di fronte ai loro sottoposti, ma quest'uomo lo fa - in qualche curioso modo - senza boria o vanità; la sua voce è severa ma quasi paterna, ha quel tono assai raro di chi può dire qualsiasi cosa e farla suonare credibile. "Io ammiro molto i soldati che a dispetto di tutto riescono a rimanere persone, che riescono a guardarsi allo specchio dopo ogni azione di combattimento, indipendentemente dagli ordini cui hanno dovuto obbedire. Ma più di ogni altra cosa, amo il coraggio e la franchezza: ed è proprio per essere franco con voi che voglio mettere subito in chiaro una cosa".

"Ho abbastanza anni sulla schiena e gradi sulle insegne da aver imparato una verità fondamentale di qualsiasi guerra: che gli eroi non esistono. Le guerre sono combattute dai soldati: da uomini e donne che, a dispetto della razza o dell'età, dimostrano il coraggio e la determinazione di strisciare fino in fondo all'inferno solo per guadagnare una manciata di metri su di una mappa. Ho visto molti ragazzi coraggiosi morire; brave persone che sono crepate per lasciare il posto a individui meschini che hanno scalato la gerarchia calpestando i cadaveri di quei pochi che credevano davvero in ciò per cui hanno combattuto. Ma lasciate che vi dica una cosa in tutta sincerità...".

Fa una pausa, quasi come a riprendere fiato. "...questa guerra, quella che vi apprestate a combattere, è una questione diversa. Non si tratta di dominio, o di conquistare ricchezze o risorse: è una questione più primitiva... è sopravvivenza. Credetemi, i vostri avversari non sono niente di lontanamente paragonabile a quanto possiate aver già affrontato, o studiato durante l'addestramento. Ma siete la mia squadra, e dio mi fulmini se non vi farò arrivare preparati allo scontro". Passano alcuni secondi, durante i quali squadra ognuno di voi. Notate benissimo tutti, senza alcuna difficoltà, che quando lo sguardo del Colonnello si posa su Sha'Ir le sue labbra si increspano in una sottile smorfia, un mezzo sorriso.

"Vassern, Opliti, Sha'Ir e Korgzag... dico bene?" chiede, chiamandovi per nome usando come riscontro uno dei fogli sparsi sulla cattedra. "Bene, miei soldati" dice ridacchiando, "prima che voi vi facciate sparare addosso per me, mi sembra prima doveroso scambiare due chiacchiere. Vorrei cominciare con una domanda, una semplice curiosità: qualcuno di voi riesce ad immaginare per quale motivo vi trovate qui? Perchè VOI, tra tanti altri Piloti di esperienza magari superiore?".

La sua mano estrae un sigaro dalla casacca, che accende subito dopo con un lucido accendino d'acciaio. "Avanti" dice, sbuffando fumo, "non mordo".

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Rebecca Opliti

Oh, Lui si chiama...

Mi interrompo improvvisamente, vedendo entrare quello che lontano un miglio sembra essere il nostro comandante. La sua figura che trasuda marzialità da tutti i pori, capace secondo me di poter dare ordini con la semplice presenza e l'aura di comando intorno a lui. Un forte odore mi colpisce quando mi passa a fianco, storcendo sorpresa il naso appena mi sorpassa dandomi le spalle mentre punta verso la cattedra. In silenzio ascolto ammirandolo in silenzio per come parla: il carattere severo e paterno è quello che qualunque soldato vorrebbe trovare in un superiore, per di piu' abile come sembra essere senza alcun dubbio.

Il suo discorso coinvolgente ed ispiratore ha grande presa su Rebecca che tentenna un attimo prima di fare un passo avanti, scattando sull'attenti come forma di rispetto prima di parlare.

Signore! Posso parlare del qui presente Hayden Vassern dicendo che il suo talento nel manovrare mezzi era totalmente buttato alle ortiche su un mezzo ordinario: è un pilota di invidiabile talento e merita di essere qua.

Per quanto riguarda me, non ne ho sinceramente idea. Mi reputo una buona soldatessa, signore, ma il mio unico talento è la flessibilità in ogni ruolo ed un leggero talento per le armi di artiglieria.

Non so' perchè sono stata scelta in totale onestà, ma daro' il cuore per essere sempre all'altezza dei suoi ordini, Signore!

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Vengo salvato in calcio d'angolo dall'arrivo del colonnello, studio l'uomo con attenzione quando mi passa accanto. E' uno di quei rari uomini capaci di imporre la propria persona in una stanza, sopra tutti gli altri, con la sola presenza anche senza i gradi. Quando si volta verso di noi scatto sull'attenti con un leggero sorriso sul volto, l'ho appena incontrato eppure quell'uomo sembra degno del mio rispetto.

Annuisco quando chiama il mio nome, il mio lato attivo che di solito si risveglia solo in battaglia si stiracchia, interessato alle sue parole.

Per le nostre capacità individuali? No, non credo che si riduca tutto a questo. Ho l'impressione che si sia informato largamente su di noi... oltre ad aver assemblato un party equilibrato.

Perché qui potremmo avere la possibilità di fare di più rispetto che altrove? Perché con il giusto addestramento potremmo diventare di più, sviluppando i nostri talenti e sopperendo alla mancanza di esperienza.

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Oh, interessante, avrò un comandante degno di tale nome. Da quando si trova sulla terra, la razza umana ha sempre stupito, e a tratti interessato, il rozaliano. Uno dei fatti che più lo ha meravigliato è stato constatare che spesso persone di altro rango, militare o sociale che sia, fossero indegne del proprio ruolo, guadagnato senza alcun merito o ancora peggio, in maniera disonorevole, come con l'inganno.

Ascoltato in reverente silenzio il discorso del mio superiore, aspetto il mio turno per rispondere: Perché mi trovo qui? mi interrompo qualche secondo per riflettere. Non nego di essere stato una buona recluta, ma posso dire altrettanto di tutti i miei compagni, selezionati per l'addestramento alla guida dei mech. Perché io invece di qualcun'altro? Devo ammettere che me lo sono chiesto quando sono stato chiamato qui, a fort Vigilance e così anche altri irruk; Molti avrebbero voluto sfidarmi per avere l'onore di prendere il mio posto -oohh, se lo volevano...

Non so perché sono qui, ma di sicuro non mi tirerò indietro. Dicendo quest'ultima frase mi batto un pugno sul duro petto e sollevo il mento, mostrando fierezza ma allo stesso tempo fiducia, poiché sto offrendo il "debole" collo al mio interlocutore.

Spoiler:  
@DM mi sono preso la libertà di inventarmi un saluto rozaliano .. e si, l'ho ripreso dal ciclo dell'eredità di Paolini xD
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Che strano, non riesco a percepirlo.... che alcuni umani abbiano imparato a schermarsi, questo uomo è veramente interessante.

Penso osservandolo mentre prende posizione davanti a noi.

Ascolto il discorso chinando il capo quando pronuncia il mio nome.

Dopo che ha terminato il discorso e posto la domanda intervengo.

Non so perché sia stato scelto, potrei ipotizzare che la mia propensione per i combattimenti a lungo raggio andasse a bijoux, che bella parola bijoux vero?, con le specializzazioni degli altri componenti della squadra, o forse ero più bravo dei miei compagni Raiani, o forse altro. Me lo sono chiesto anche io e non posso risponderle con certezza ma, sicuramente, come dice il signor Vessern, mi impegnerò per migliorare i miei punti forti e diminuire i miei punti deboli.

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Il Colonnello Malagard vi ascolta mentre uno dopo l'altro esponete le vostre riflessioni: lo vedete accennare un cenno col capo ad ognuno di voi, ogni volta che finite di parlare. Quando il silenzio torna di nuovo a impadronirsi dell'Auditorium, lo vedete ridacchiare. "Bene, mi sembrate abbastanza svegli, e meglio ancora mi sembrate volenterosi. E questo è bene, perchè quando le cose cominceranno a farsi brutte un atteggiamento energico non potrà che tornarvi utile".

Si toglie di bocca il sigaro, spegnendolo e riponendolo con cura nella tasca; poi, mentre esala un'ultima nube di fumo, torna ad esaminarvi.

"Perchè siete qui? Beh, siete qui perchè siete bravi. Non siete i migliori, questo no... ma da un certo punto di vista potete rallegrarvi, perchè in questo momento i migliori sono in un posto molto più brutto di questo ed in compagnia persino peggiore"; non riuscite a capire se dovesse trattarsi di una battuta, perchè lui non sorride. "Il soldato Vassern ha ragione su un punto: voi siete qui perchè avete la possibilità di essere più utili all'Alleanza qui a Fort Vigilance, riuniti in una singola unità, che non nel resto dell'universo. Siete stati scelti in base a dei criteri ben precisi, e sarò schietto con voi, soldati: neppure io li conosco tutti... un'autorità ben più alta della mia ha disposto che foste condotti qui e radunati. Ma di una cosa possiamo essere tutti dannatamente sicuri: siete qui per combattere. Alcuni di voi hanno già incarichi all'attivo, mentre altri sono freschi di addestramento, ma siete accomunati dal potenziale... il potenziale per diventare un'arma che farà passare la voglia di ridere ai maledetti Mirmidoni" dice quasi sibilando tra i denti.

@Sha'Ir:

Spoiler:  
Il Colonnello mostra innegabile autocontrollo, ma sospetti ci sia qualcosa di più, forse qualcosa di personale: te lo fa pensare il fatto che l'ultima frase è stata accompagnata da una leggera corrente psichica di rabbia repressa, che si è emanata dal vecchio interrompendo per un attimo il suo peculiare 'vuoto mentale'.

"Anche un bambino si sarebbe reso conto che costituite una squadra tatticamente abbastanza versatile; avete un paio di falle, ma ci lavoreremo su. A parte questo, però, è inutile che io stia ad appesantirvi la testa con chiacchiere che per il momento sarebbero solo fiato sprecato. Pertanto cominciamo ad analizzare la vostra situazione attuale. Ad ognuno di voi è stata data una Tessera di Sicurezza di Livello 2: questo vi consentirà di muovervi piuttosto liberamente tra le strutture di Fort Vigilance... in sostanza, potete andare liberamente ovunque la vostra Tessera vi consenta di accedere. Finchè sarete qui, dividerete il vostro tempo seguendo una tabella di marcia che troverete disposta nei vostri alloggi... a proposito, siete assegnati alla Camerata 106/B, inserite in un terminale di servizio questo codice per ottenere le indicazioni. Per il resto della mattinata potrete ambientarvi, poi rancio nella Mensa 32 alle 12 precise; noi ci incontreremo di nuovo questa sera, in questo stesso Auditorium alle 19, per discutere della vostra prima assegnazione sul campo e affinchè possiate conoscere il quinto membro della squadra, che in questo momento non si è ancora potuto unire a noi per problemi di trasporto".

A quel punto tace brevemente, poi vi fa cenno con una delle mani di avvicinarvi alla cattedra. "Ora lasciate che vi dia un paio di consigli, giusto perchè siete la mia squadra e voglio risparmiarvi di perdervi in sciocchezze". Vi guarda tutti negli occhi. "La gente di questo posto non vi ama, e non stenterà a farvelo notare. Si è in qualche modo diffusa una voce, secondo la quale gli alti ufficiali stanno cominciando a radunare qui squadre di elite che verranno rifornite, equipaggiate e coccolate a discapito di tutti gli altri, veterani compresi; non ho idea di chi abbia messo in giro queste dicerie - né se ci sia qualcosa di vero in tutto ciò - ma non vi aspettate un party di benvenuto".

A quel punto volge la sua attenzione verso Sha'Ir e Korgzag. "Avrete sicuramente sentito che Fort Vigilance ospita la più alta concentrazione di truppe Raiane e Rozaliane sulla Terra; beh, è vero. Questo vi renderà le cose più semplici? Diavolo, no". Si interrompe un attimo, per reprimere una mezza risata. "I soldati, qui, non ci metteranno un attimo prima di farsi venire un violento attacco di xenofobia, non appena avranno saputo che voi fate parte dei 'privilegiati' di cui hanno sentito parlare. Quindi mi raccomando: cercate di non reagire ad eventuali provocazioni, d'accordo?". Korgzag non può fare a meno di pensare che quest'ultima raccomandazione sia indirizzata in particolar modo a lui. "Cercate di non far pesare alla gente di qui il fatto che siete più grossi e forti o che potete frugargli nel cervello, d'accordo?".

"Hayden Vassern, Rebecca Opliti, Sha'Ir di Raia e Korgzag dell'Impero di Rozalis: da questo momento siete ufficialmente una squadra, l'Unità 616. Se desiderate dare un nome alla vostra squadra, potrà farlo il vostro Caposquadra... certo, non appena ne avrete nominato uno" aggiunge ridacchiando. "Non essendo ancora stati impiegati sul campo, vi è consentito di scegliere autonomamente un Caposquadra... i risultati dell'Unità in missione poi confermeranno questa scelta, o ci indicheranno chi non è adatto a questo ruolo. Nella vostra camerata troverete i documenti che dovete compilare e consegnarmi questa sera - compresa la scelta del vostro Caposquadra- le vostre nuove uniformi e un vademecum sulla condotta del personale militare di Fort Vigilance. Cercate di rigare dritto, soldati: vorrei tenere la Corte Marziale dell'Alleanza il più lontano possibile da voi, d'accordo?".

Si interrompe di nuovo, ancora una volta sembra che debba prendere fiato. "Ci sono domande, per ora?"

@Tutti

Spoiler:  
Sentitevi liberi di inventare e ruolare quello che volete (finchè non mi distruggete il setting, è ovvio ^^''). A breve, non appena i mezzi dell'Alleanza ce lo permetteranno, avrete una sommaria mappa di Forti Vigilance... o perlomeno delle aree a voi accessibili.
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Ascolto nuovamente in silenzio tutto il discorso, osservando con attenzione l'uomo.

Ok, per fare il punto.

-Gli ordini da piu' in alto non li sa' tutti nemmeno lui.

-La gente ci vedra' con invidia.

-Rischio xenofobia a palla con loro due

-Unità 616

-Scegliere caposquadra, ricevere uniformi, ecc...

Guardo i miei compagni silenti uno ad uno, interpretando il silenzio come un assenza di domande. Faccio un passo avanti scattando sull'attenti.

Signor no, signore! La ringraziamo davvero per tutti i consigli e la cura che ci sta' mostrando, signore! dico dando voce ai miei compagni.

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Quando il colonnello ci chiede se abbiamo delle domande evito di parlare anche se la voglia di sapere come verremo equipaggiati è tanta. In ogni caso taccio, meglio aspettare e vedere cosa ci dicono soprattutto visto che dalle sue parole traspira il fatto che neanche lui sappia già come verremo trattati. Fa nulla concludo tra me e me.

Scegliere un caposquadra? qualcuno a cui debba sottostare!? C'è una sola persona di cui mi possa fidare...

Quando veniamo congedati mi avvicino a Rebecca parlando in modo che solo lei possa sentirmi.

=>Rebecca Opliti Only

Spoiler:  
A-Allora? Che si fa? Che vuoi fare?

Mentre parlo con fare rapito con la ragazza unisco le mani dietro la schiena.

Dopo un po' abbasso lo sguardo sull'orologio che porto sul polso destro per controllare l'ora.

Mi volto verso gli altri due piloti imbarazzatissimo Ehm, perdonatemi se non mi sono presentato. Io sono Hayden... anche se in effetti già lo sapete perché lo ha detto il colonnello... hahaha... cerco di cavarmela con una risata ma quest'ultima risulta solamente forzata e quasi subito mi pento di aver aperto bocca.

@Master - Athelorn

Spoiler:  
Se io e Rebecca ce ne andiamo per fatti nostri. Hayden la segue ovunque lei voglia andare e se avanza tempo lui voleva andare a vedere l'hangar dei mech.

Che ore sono?

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Appena usciti sento il mio amico bisbigliare. Con un sorriso tiro fuori dalla tasca i miei occhiali informatizzati e gi bisbiglio di rimando.

@Solo per umani XD

Spoiler:  
Mi piacerebbe e non sai quanto, ma credi che sia il caso? Se becchiamo qualcuno di invidioso rischiamo di attaccare rissa il primo giorno... vediamo... diamine: VOGLIO andare a vedere i giocattoloni nuovi! Alla peggio ci inventiamo qualcosa per passare il pomeriggio... tu hai idee? Scrivimi pure al cellulare che lo leggo sugli occhiali.

Bisbiglio a lungo con aria abbattuta per concludere con una pacca sulla spalla del mio amico.

Girandomi verso gli alieni ridacchio dopo che si è presentato. Scusatelo se sembra strano, non è xenofobo o cosa: è solo molto poco espansivo con le persone nuove. Una cosa che passa conoscendosi, e ne vale la pena che è un gran simpaticone! gli stropiccio i capelli mentre usciamo.

Beh, io sinceramente non saprei cosa fare, compagni. Purtroppo vi devo dare il benvenuto nelle forze militari terrestri dove la competitività dilagate è la regola e il cameratismo piuttosto raro.

Mi piacerebbe dirvi di fare un giro e conoscere gente, ma a quanto pare ci vedranno molto male e voi due potreste avere problemi. Voglio che sappiate che noi due non abbiamo alcuna discriminazione verso di voi, e anzi a me i Raiani ammetto che stanno generalmente molto simpatici... oltre che essere invidiosa sei vostri poteri...ah ah ammetto imbarazzata.

Essendo una base militare non credo ci sia molto da visitare se non dove si mangia, dove si spara, dove ci si allena e dove si tengono le armi e i mezzi. Io e il mio amico vorremmo magari tenere un profilo relativamente basso per oggi per evitare inimicizie, voi potete fare quello che preferite. Se temete xenofobia da parte di terrestri cretini vi accompagneremo volentieri.

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