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Un passo verso l'ombra


Lirenzo

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Lo strix al quale Luxara si rivolse si volta colto alla sprovvista dalla voce poco familiare che gli giunge in quella lingua che usava raramente, quindi con qualche incertezza nel discorso rispose garbatamente nello stesso idioma, quasi accennando un inchino mentre si presentava: "Salve signora! ... Quale onore poterle parlare. Se vuole mi può chiamare Lerof, questo è il mio nome, ma non so se sia ancora in uso presso di voi. Oh, no, io sono nato qua, sono sempre vissuto tra queste montagne... La mia famiglia abita in questa isola da generazioni, non saprei nemmeno dirvi da quanto. Non conosco le ragioni per le quali qualcuno della nostra stirpe sia venuto a vivere dove ci troviamo, anche se dopo tutto io mi ci trovo bene... Ho sentito parlare delle terre dall'altra parte dell'oceano, sembra che la mia famiglia provenisse da Glancer, altri da altre terre, ma non ne ho mai conosciuta nessuna. Se mi posso permettere e non la disturbo troppo... Come sono le vostre terre? E cosa vi ha spinto verso questi luoghi sconosciuti ai più? Pensavo nessuno potesse giungere dopo la Grande Guerra."

Luxara

Per quanto garbato e controllato nei toni noti che è un po' in soggezione davanti a te, puoi supporre che sia un grande onore superare le prove proposte dai draghi.

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Luxara

"Questo spiega molte cose..." mormora pensosa. "Il mio nome è Luxara e per quanto riguarda le nostre terre natali posso dirti che sono un territorio aspro e difficile, ma non lo scambierei con nulla al mondo. Purtroppo non siamo rimasti in molti e siamo in continua competizione con gli umani, che invadono regolarmente il nostro territorio. Molte guerre sanguinose sono state combattute e molti nostri simili hanno perso la vita vanamente, ma senza alcun risultato, perché i nostri avversari sono più numerosi di tutti gli uccelli del cielo. Io stessa sono qui solo per garantire un futuro alla mia famiglia e alla mia gente e posso solo sperare che dall'altra parte dell'oceano la promessa venga mantenuta." Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzato, Luxara continua assumendo un tono un po' più allegro: "Ma lasciamo stare queste storie tristi, non sono adatte ad una festa."

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Mah... Meglio non insistere per ora, finché collaboriamo e va tutto bene non vedo problemi nel nascondere i nostri piccoli segreti.

Dopo la risposta del paladino Zeta seguì silenziosamente la folla e, con l'inizio dei festeggiamenti, si apprestò a favorire del cibo. Poco dopo cercò il dragonide che aveva fatto loro da guida per porgli qualche domanda.

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Luxara

Lerof rimase turbato dalle parole della compagna: "Quale dispiacere... Be' se vuoi evitare i discorsi sulla tua patria che ne dici se ti dico qualcosa su queste terre? L'isola sulla quale ci troviamo di per se non aveva nulla di magico alla sua creazione, ma come ho detto prima tutto nacque dopo la Grande Guerra tra uomini e demoni, è allora che i dragoni hanno cominciato a modellare questa città per tutti coloro che si opponevano ai demoni e cercavano un rifugio. Poi venne creata la foresta e in mezzo a quella venne innalzata una torre che doveva fare da quartier generale per l'esercito. Lì grandi stregoni, guidati da un uomo di cui si è perso il nome, hanno tessuto l'incantesimo che ora protegge il luogo, qualcosa dalla forza straordinaria che non permette praticamente a nessuno di riuscire a trovare la via al suo interno. Dopo la sconfitta dei demoni il sigillo che li teneva lontani dal nostro piano è stato nascosto, non sappiamo dove, ma probabilmente nella foresta in un luogo adatto o addirittura nella torre, dove la magia era più forte. Nel lasciare l'isola venne infine creato un secondo incantesimo protettivo che non permettesse a nessuno di raggiungerla a meno che non avesse una chiave adatta a farlo, o qualcuno dotato di sorprendenti capacità. Da allora sono approdate alle nostre coste soltanto due navi, la vostra e quella di un capitano della marina che giungeva da molto lontano, e tutto questo negli ultimi anni! Qualcosa deve essere successo... - fece una pausa riflessiva, probabilmente non aveva più pensato a questi fatti da molto tempo - Poi la città continuò a crescere e a mantenere la sua diversità di razze e culture, tutti lavorano affinché tutti ne abbiano profitto, ognuno ha il suo compito e tutti hanno cosa serve. Possediamo antichissime tecniche di lavorazione dei materiali e anche incantamenti ormai perduti... La campana che avete, no? Anche quello è un incantamento che nessuno ricordava più e che i dragonidi hanno riesumato dalle enormi biblioteche nascoste nella montagna! - si fermò ancora un attimo pensando a come procedere - Vuoi vedere la torre? O una delle meraviglie della città? la grande forgia, le biblioteche, le cascate, gli orti, gli alti picchi rocciosi... Ci sono un'infinità di cose, questo luogo è ben più esteso di quello che sembra, siamo soltanto in una delle sezioni dell'intero complesso e come qua si festeggia in ogni altra parte, anche se non ci siete voi."

 

Zeta

Il cibo era soffice e gradevole, con diversi ingredienti e diversi tipi di preparazione, vi erano anche strani frutti che non si conoscevano nel continente. Nonostante la folla non fu difficile ritrovare il dragonide, sia grazie alla sua enorme stazza sia perché era rimasto in una zona rialzata dove c'era poca gente. All'arrivo dell'ospite ci furono diversi inchini e il dragone senza attendere una domanda fece: "Sì? Hai bisogno di qualcosa? Ogni domanda avrà la sua risposta, così si onorano i vincitori della sfida!"

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Si, avrei qualche domanda... rispose Zeta, un po' stupito per tutta questa considerazione ai vincitori della sfida.

Visto che avremo la possibilità di richiamare la principessa in nostro aiuto una volta al mese, mi piacerebbe sapere quali fossero le sue abilità... Non vorrei che la chiamassimo in qualche frangente dove non ci potrebbe dare un vero aiuto, sprecando così la chiamate di quel mese.

Mi piacerebbe inoltre, se non è vietato o qualcosa del genere, sapere la storia del luogo

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Zeta

"No, non ti sarà rifiutata la risposta. - esordì un uomo di mezza età vestito sontuosamente, che già prima aveva tradotto le parole del dragonide - La principessa, Lady Danrel, e anche mia figlia, non è una semplice combattente. Sì, non lo escludo, è in grado di affrontare il pericolo con valore e senza paura, ma intendevo dire che possiede anche numerose conoscenze, dall'arte della cura ai grandi eventi storici, che avvennero prima della Grande Guerra in tutte le terre conosciute fino ad allora, e dubito che se ne conoscano di nuove tutt'oggi. Conosce molte delle lingue che si parlavano all'epoca, ma è passato troppo poco tempo perché possano essere cambiate così sostanzialmente, inoltre conosce alla perfezione le norme e i costumi che si devono rispettare alla corte di un qualunque nobile o principe. Per farla breve potrebbe aiutarvi in innumerevoli situazioni che non riguardino uno scontro armato, dal momento che chi viene evocato è sempre preparato a affrontare qualunque tipo di avversità. Se dovesse servirvi una mano in combattimento sarà anche in grado di aiutarvi, non sottovalutatela, nonostante il suo aspetto, non sarà la più forte, ma c'è altro che in un duello può determinare la vittoria o la sconfitta. - tacque un attimo - Sì, sono suo padre e potrei stare ingigantendo le sue capacità, ma vi posso assicurare che è veramente una valida aiutante... Per non contare che chi viene sconfitto in verità non muore, perché quella che giunge in vostro soccorso bisognerebbe piuttosto definirla una proiezione della persona stessa quindi potreste anche assegnarli i ruoli più rischiosi, anche se non vi assicuro che lei possa accettare sempre, ha pur sempre una sua volontà, non schernitela o mettetela in imbarazzo, non le piace per nulla. - concluse con un sorriso - Ma detto questo tu vuoi sapere la storia di queste terre, giusto... Bene... Questa è un'isola che sorse dall'oceano alla creazione del mondo, non prima, nemmeno dopo attraverso arti magiche, era un'isola che prosperava, commerciando con il continente i prodotti tipici di questa zona, estranei ad ogni altra, come i minerali delle caverne che avete visto prima, o come alcune piante luminose che si trovano in alcuni luoghi di questa isola o anche i cristalli che crescevano nella palude, che a dir il vero hanno cominciato a comparire in grande quantità solo dopo la sconfitta dei demoni, grazie a un artefatto che ora si trova laggiù. Ma non solo, dovreste vedere il deserto, le altre piccole isole che circondano questa... Oh, c'è così tanto da scoprire! Comunque... Tutto questo si concluse con la venuta dei demoni e la distruzione di grande parte dei popoli dell'isola, i pochi sopravvissuti si rifugiarono tra le montagne, dove conobbero i grandi dragonidi, dei quali molti sono ancora vivi. - disse accennando a quello che aveva condotto il gruppo fin lì - I dragoni avendo pietà di quella gente scavarono le gallerie che ancora oggi esistono e costruirono una vera e propria città per i rifugiati. Poi giunse il grande esercito dei demoni, tutti qua, sull'isola, e insieme una lega composta da membri di tutte le razze, pronte ad affrontare quei nemici. Allora fu costruita la foresta, una enorme torre al centro come base militare e li fu tessuto il più potente degli incantesimi che caratterizzarono quella guerra, quello che ancora oggi protegge la foresta. I demoni sconfitti e banditi furono sigillati nel loro mondo e quel sigillo ora riposa la, nella foresta, io stesso credo sia nella vecchia torre, ma nessuno è più in grado di raggiungerla e perché poi qualcuno in buona fede dovrebbe giungere in quel luogo? Vi rimane soltanto quel simbolo della vittoria, che deve rimanere dove si trova per assicurare che esso funzioni come allora. Dopo la guerra qualcuno partì e lasciò queste coste, sigillandole con un incantesimo, gli altri vennero a riposare in questa città, che ancora oggi prospera. Solo ultimamente sono giunti degli stranieri: voi e un altro uomo, che giungeva da molto lontano. Lui non so come ci sia giunto, ma so invece come avete fatto voi: Aran, quello che vi ha condotto a riva... Lui può giungere qui, in qualche modo porta in se il lasciapassare per queste terre, ma non so come." Fece un passo indietro e un rapido inchino come per indicare che aveva concluso.

Prima non lo avevo detto, ma visto che non puoi parlare il draconico era stato questo uomo a tradurtelo.

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