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Un passo verso l'ombra


Lirenzo

Messaggio consigliato

Un passo verso l'ombra

"Le profezie non hanno mai mentito eppure troppo spesso le abbiamo ignorate, solo oggi piangiamo il nostro scetticismo!"
- Lord Frastarn dopo la sconfitta nella battaglia di Erivio

Una profezia aveva predetto una lunga e sanguinosa guerra contro un popolo nomade proveniente dal sud, ma mai erano state prese delle precauzioni e mai era accaduto nulla, così la profezia venne dimenticata. Infine però la guerra scoppiò e furono numerosi coloro che ricordarono ciò che era stato detto anni e anni prima, ma ormai era troppo tardi e il conflitto era inevitabile.
La guerra al di là del mare Largiso infuriava da mesi, ma nessuno se ne era mai preoccupato nella contea di Glancer, gli affari non potevano andare meglio e i prezzi delle merci che venivano vendute all'impero continuavano a crescere. Nessuno aveva idea della tragica piega che stava prendendo il conflitto contro queste tribù, che stavano lentamente sopraffacendo ogni forma di difesa organizzata dall'imperatore Rogrosh. I marinai e i commercianti continuavano a portare notizie alquanto confuse circa gli ultimi avvenimenti che avevano luogo in quelle lontane terre.
Un giorno giunse una nave imperiale e nelle piazze di ogni città costiera un messaggero annunciò che chiunque avesse deciso di attraversare il Largiso per portare aiuto all'esercito del sovrano avrebbe ricevuto una grande ricompensa. Molti si mobilitarono: chi per cercare fama, chi ricchezze, chi una nuova vita. Partirono circa un migliaio di persone eppure i reclutamenti continuavano ad essere aperti e nuova gente continuava ad imbarcarsi. A un certo puntosi cominciarono a cercare tutti coloro che erano in grado di combattere perché seguissero partissero anche loro e anche coloro che non avevano intenzione di partire vennero costretti, poi anche dei prigionieri furono inviati, eppure i reclutamenti erano sempre aperti.
Tra tutti coloro che lasciarono Glancer c'era un gruppo di avventurieri destinato a compiere grandi imprese.
Lorentz, un chierico mezzelfo di Urghatoa specializzato nella creazione e nel controllo di non morti, amante della felicità propria e altrui.
Desmond ilkhamen, anche detto il lucente, un uomo che aveva dato avvio a una rivoluzione, combattendo per la propria libertà e quella degli abitanti delle sue terre dai banditi che le popolavano.
Luxara, una Strix catturata dai soldati del conte e costretta partecipare a questa sanguinosa e lontana guerra, in cambio della libertà dei suoi simili, da Trandus, nobile di potente famiglia che interveniva in questioni di giustizia in vece del sovrano.
Zeta, il portatore della lama, nato da un guerriero umano e una schiava elfica, non riconosciuto dal padre e addestrato dal druido del villaggio nell'uso della spada e della magia, che caduto in una trappola fu costretto a combattere per l'imperatore.
Clouder, ultimo ma non postremo, drow di sangue nobile che, macchiatosi del sangue di una governante del suo villaggio in nome della libertà dei suoi concittadini, fu costretto a fuggire, da allora ha vagato alla ricerca di un'opportunità che gli permettesse di ricominciare la sua vita e la trovò in questa campagna militare.

Loro salparono con l'ottava spedizione, un convoglio di tre navi lasciò il porto all'alba di un tranquillo mattino d'estate. Ogni nave portava a bordo sessanta persone, di cui 10 facevano parte dell'equipaggio, mentre le altre erano gli avventurieri arruolati. Perché fosse mantenuto l'ordine nessuno poteva tenere con se le proprie armi o armature e, nonostante le frequenti richieste dei passeggeri questo rimase immutato. I rapporti tra i numerosi compagni erano tranquilli e non ci furono tensioni. Sebbene lo sbarco fosse previsto per il pomeriggio inoltrato del quinto giorno, le condizioni climatiche furono costantemente favorevoli e la sera del quarto giorno si era già giunti in vista del molo dell'accampamento imperiale.
Non c'era cosa che potesse andare meglio: non sembrava esserci traccia di nemici, il faro funzionava regolarmente e le banchine erano sgombre, pronte per l'attraccaggio delle navi.
Quando le navi si trovarono a un centinaio di metri dalla costa allora tutto cambiò: la calma si tramutò in disordine e quello che sembrava essere il comune avamposto militare si svelò come una micidiale trappola. Il capitano, Falon, ordinò di far manovra il più in fretta possibile e sembrava essere riuscito ad allontanarsi a sufficienza quando giunse dalla coperta un uomo. Era sempre stato in disparte per tutto il viaggio, senza parlare a nessuno eccetto che con una ragazza, Elish Asfard, che lo seguiva ovunque, tutti sapevano che si chiamasse Aran Urdin, e tutti sapevano che era meglio rispettare qualunque cosa dicesse, già un paio di uomini avevano rischiato di finire in mare per averlo infastidito. Aran corse dal capitano dicendo che dovevano andare verso la costa, quei nemici li avrebbero di sicuro raggiunti anche se si fossero allontanati, inoltre avrebbero rischiato che la nave venisse affondata. Falon non volle sentire ragioni e non diede più alcun ordine ai marinai.
Improvvisamente si vide un lampo provenire dalla costa seguito da un forte rumore e sulle navi comparvero tre manipoli di uomini ognuno guidato da un essere dalla forma mostruosa, il cui corpo sembrava assorbire la luce proveniente dalle torce, esseri che non nessuno aveva mai visto prima, anche se tutti sapevano per certo che erano chiamate "ombre".
Coloro che erano comparsi sull'imbarcazione dove questo piccolo gruppo di avventurieri si trovava e si scagliarono contro Aran e calarono su di lui le loro armi con tutta la forza che avevano in corpo. Incredibilmente l'uomo evitò ogni singolo colpo e rispose con terrificante prontezza: estrasse una lama, che nessuno sapeva come avesse tenuto con se, e, senza lasciare tempo a nessun altro di intervenire, abbatté con colpi rapidi e precisi tutti coloro che gli si erano fatti incontro.
Le due navi alla sinistra di quella sulla quale stavano avvenendo questi fatti presero fuoco e diverse guardie caddero in mare senza vita. Ancora una volta Aran sembrava sapere cosa fare, corse verso il parapetto della nave e con un salto sovrannaturale raggiunse il ponte della nave vicina. In pochi istanti le fiamme si estinsero e tutti coloro che avevano assalito la flotta giacevano inermi. Tornato sulla sua nave con il mantello a brandelli e diverse scottature sul corpo con una semplice occhiata redarguì il comandante che non aveva ascoltato le sue parole e tornò sotto coperta dove aveva la sua stanza. Per la prima volta i membri degli equipaggi videro il suo volto: era grigio come la cenere, nonostante i suoi lineamenti fossero quelli di un figlio di elfi e uomini, non drow. La sua espressione trasmetteva un forte senso di sofferenza interna e una grandissima forza d'animo. Nessuno ebbe il coraggio di proferir parola dopo quello che era successo, così le navi si allontanarono rapide e nel massimo silenzio. Oh, quanto doveva essere nera la luna che era sorta quella sera! Questo pensarono gli avventurieri quando ancora non era successo il peggio.
Le navi proseguivano verso il largo, ormai a diversi chilometri dalla costa nemica, e tutti rimanevano seduti sotto i raggi di Ghiarda, la luna rossa, a ripensare alla loro sventura.
Inaspettate come null'altro si alzarono alcune luci all'orizzonte, luci cariche d'ira e odio che si muovevano a gran velocità verso la flotta. I maghi tentarono di opporre qualche resistenza a quella magia, ma tutto era vano, altri erano corsi da Aran, ma lui non sembrava ricomparire.
Inevitabilmente le enormi sfere di fuoco colpirono le tre imbarcazioni mandandole in frantumi, poi tutto divenne scuro e nessuno seppe più cosa accadde.

Non era ancora l'alba quando i compagni di sventura si ripresero sulla riva di una spiaggia sconosciuta. Prima che potessero rendersi conto di ciò che era successo erano ormai tutti coscienti e vedevano davanti a loro il misterioso uomo che li aveva già salvati una volta seduto con le gambe incrociate sulla sabbia e affiancato, come sempre da Elish.
Vedendo che ora erano svegli si mise a parlare:
"Oh, bene! E anche gli ultimi membri della combriccola che sono riuscito a tirare fuori dal mare si è svegliata, ma buon giorno!" La sua voce non era per nulla calma, ma anzi sembrava ancora serbare risentimento per non essere stato ascoltato la sera precedente. "Be' credo vogliate ringraziarmi per avervi salvato! Ma tanto i vostri ringraziamenti non riporteranno in vita le persone che sono morte questa nette, ne siete consapevoli, vero?" Ora sembrava guardare da una parte, dove giaceva il capitano della nave sulla quale si trovava prima del combattimento. "È inutile parlare a gente come voi senza criterio, ma non sarò io a giudicarti, né ti toglierò la vita per quello che hai fatto, Falon, ma fa attenzione alle tue scelte, se qualcuno ti consiglia non ignorarlo sempre!" Aran si alzò e aiutò la ragazza al suo fianco a fare lo stesso, sembrava che la sua gamba sinistra fosse ferita, ma eravate tutti certi che la scelta di seguire il suo compagno non fosse discutibile. Ancora una volta riprese la parola: "Alcuni altri, che si sono ripresi prima di voi, si sono inoltrati nel bosco insieme ai feriti più gravi che ora riposano in una capanna. Tutti gli oggetti che sono riuscito a recuperare dalla stiva ora si trovano con i feriti, andate a vedere se trovate i vostri oggetti. Che sia chiaro, vi voglio tutti su questa spiaggia all'alba del terzo giorno, ripartiremo per il continente." Detto questo si voltò e accompagnando Elish si allontanò lungo la spiaggia senza apettare risposta.
Tutti si guardarono intorno per comprendere meglio dove si trovassero: sulla spiaggia rimanevano Lorentz, con uno dei suoi non morti, Desmond, Luxara, il capitano Falon, la capitana di una delle altre due navi, Kalian e una ragazza che nessuno poté riconoscere, era snella, non molto alta e dai capelli scuri. La sconosciuta sorrise ricolma di gioia e nello stesso atto sembrò che l'aria attorno a lei si riempisse di fiammelle turbinanti, quasi trasparenti.

Tutti

Spoiler:  
Voi tre vi trovate sulla spiaggia insieme ai tre npc, nonostante il pericolo che avete corso la notte precedente sembrate tutti essere in buona forma (avete tutti i PF, considerate tutti gli incantesimi preparati come pronti e gli slot come non spesi).
Avete notato tutti le strane fiammelle, nessuno dei presenti escluso.
Ditemi cosa avete intenzione di fare, vi ricordo che nonostante stiate bene vi siete appena svegliati dopo aver passato una notte in mare.
Nel primo post fate una breve descrizione fisica del personaggio o attaccateci un immagine che lo rappresenti (almeno provate a cercarne una che bene o male si adatti ^^).
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Descrizione:

Spoiler:  
Luxara è una femmina Strix alta quasi 2 metri, con la pelle color dell'onice, leggermente maculata, e lunghi capelli con una tinta rosso cupo che scendono oltre le spalle. Il suo viso assomiglia solo vagamente a quello delle altre razze umanoidi, ha occhi neri fissi e privi di pupilla e grandi orecchie a punta adornate con alcuni orecchini di rame. Il tratto sicuramente più appariscente non è però il viso, bensì le grandi ali ricoperte di morbide piume nere, che aperte hanno una larghezza di poco superiore ai 3,5 m. Indossa pochi abiti, un gonnellino di tela e un corpetto, oltre ad alcune decorazioni in cuoio e ossa attorno a vestiti, polsi e caviglie. Mani e piedi sono dotate di lunghe unghie comode per migliorare la presa sulle rocce, ma troppo fragili per essere usate come armi.

Il giorno dell'imbarco Luxara sale sulla nave in catene e scortata da quattro guardie armate. "Evidentemente per gli umani la propria parola vale veramente poco, se hanno bisogno di trattarmi così per essere sicuri che terrò fede al mio impegno." pensa con disprezzo. Sale sulla nave a testa alta, costretta col ricatto a dover convivere con la gente che sta sterminando sistematicamente la sua razza. Il viaggio trascorre tranquillamente, al tramonto del secondo giorno, quando c'è troppa distanza per poter tornare indietro, viene liberata dalle catene. Trascorre il suo tempo in disparte, sa che dovrà collaborare con queste persone, ma ora la rabbia è troppa e rischierebbe di aggredire qualcuno. La quarta notte, infine, le navi vengono attaccate e naufragano. Prima dell'alba Luxara si sveglia su una spiaggia, bagnata e sporca di sabbia. Quello strano uomo, Aran, li accoglie con sarcasmo, come se tutti loro avessero colpa per quanto è successo. Luxara lo lascia parlare, ha capito che si tratta di una persona che è meglio non inimicarsi. Quando Aran si alza e se ne va, Luxara con cautela si alza in piedi, controlla che gambe e braccia siano a posto, si scrolla di dosso la sabbia e infine flette lentamente le ali. Una breve ispezione per controllare che il piumaggio sia in ordine, qualche colpo per verificare che reggano il suo peso e per scrollare anche loro dalla sabbia, poi le ripiega e si dirige silenziosamente verso il bosco. Durante la pulizia ha osservato con curiosità le strane fiammelle che si sono sprigionate dalla ragazza e mentre cammina riflette sullo strano fenomeno.

@DM:

Spoiler:  
Sapienza magica +8 e/o Conoscenze (arcane) +8 per capire cosa sono quelle fiamme, ammesso che si tratti di magia.
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Lorentz

Immagine

Spoiler:  
elven_cleric_in_color_by_lokyl.jpg

Questa è l'immagine del personaggio, ma il gilet chiaro è color porpora, pantaloni neri ed una cappa.

Ohhw... la testa... mi lamento portandomi una mano non guatata alla testa, tossendo poi violentemente per l'acqua ingoiata che ritrova finalmente la via per tornare alla spiaggia dove appartiene. Lentamente mi tiro a sedere mentre l'uomo parla. La camicia di maglia era abbastanza leggera da poterla sempre portare con se, e si sentiva quasi nuto nelle sue semplici vesti porpora solo lontanamente rimandante lontanamente ad un culto se non espone il simbolo sacro della divina Urghatoa.

Il viaggio gli stava tornando alla mente. Ha cercato di fare qualche conoscenza ma se ne è stato generalmente in disparte seduto o dormendo sulla cassa dove c'erano tutte le sue cose. Aveva un permesso per il contenuto, per controllare non-morti e affini, ma non si sapeva mai: Preferiva stare sempre nei paraggi provandoci ogni tanto con qualcuno o intrattenendo sporadiche discussioni.

Il risveglio amaro sulla spiaggia, che fa' sentire sabbia in ogni singola tasca, piega, calza, guanto era tutt'altro che piacevole per la rude sensazione sulla pelle. Nelle parole sarcastiche dell'uomo il mio umorismo si attiva da solo prima del mio cervello per rispondergli con altre battute.

Buongiorno... ma come? Niente Caffe'? chiedo stanco all'uomo con un sorriso divertito mentre la mano destra gratta furiosamente il capo per togliere la sabbia dai biondi capelli, alzandomi in piedi. Beh, i ringraziamenti no, ma il potere della Dea sì.. anche se NON come se lo aspetta lui bisbiglio ai compagni vicino a me sottovoce.

Appena si allontana leggermente mi alzo per stare almeno seduto eretto controllando le tasche. Lo sguardo cade sui miei compagni e poi sulla ragazza piu' avanti. Beh, che fortuna. dico a loro Mi trovo su un isola in cui tutto o quasi vorra' ucciderci, ma almeno mi trovo con compagni forti, un paio di uomini bellissimi e ragazze ancor piu' belle. bisbiglio allungando la mano alla donna, con sguardo intenso. Oh, non ci dobbiamo essere visti se non di sfuggita. Il mio nome è Lorentz, chierico della suprema dea della felicità. E' un immenso onore conoscerla... connetto improvvisamente qualcosa, alzandomi e correndo dietro all'uomo che ci ha salvato.

Aspetta... Tutto quello che hai recuperato? Con loro? Oh-ho... dico saltando quasi in piedi. C'era anche una cassa che ricorda piu' o meno per dimensioni una piccola bara? Perchè potrebbero avere una bruttissima sorpresa. Lì c'è il mio difensore immortale... ok, parole grezze per dire che c'è uno scheletro in armatura. Non attacca a vista se non dietro mio comando, ma non vorrei che si spaventassero e me lo rompessero! Sarebbe molto sconveniente come cosa.

@Dm

Spoiler:  
Il mio scheletro compagno è con me o no? Gli chiedo se è in mare e nel caso gli dico di raggiungermi. Quello stronzetto ha piu' soldi in equipaggiamento di me XDD
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Spoiler:  
http://i6.minus.com/jYhcSYIz5opvg_e.jpg

Desmond ilkhamen,al momento meno comunemente conosciuto come Il Lucente,è un uomo dalla carnagione leggermente bronzea,frutto delle tante ore passate sotto al sole per un motivo o l'altro,ed un fisico in buona salute.Non possiede una muscolatura particolarmente sviluppata(ovviamente perché non sarebbe stata di suo gradimento),ma non è sottosviluppato.Capelli ed occhi neri,i primi sono tenuti abbastanza corti da non intralciargli la vista nonostante la frangia che gli copre parte della fronte,mentre i secondi contengono una sorta di calore,non dissimile a quello riservato per il proprio fidato compagno(animale).Infine,una barba accuratamente mantenuta adorna il suo mento,nera anch'essa.Altezza:1,78 m..Peso:72 kg..

Desmond ilkhamen

Un numero imprecisato di tempi prima...

"Mio Signore,il porto è in vista."

Una voce,rauca dall'aver urlato quello stesso messaggio troppe volte,ma tinta con un pizzico di reverenza in quest'istanza,attraverso il legno dello porta che lo separava dall'interno della cabina,dove un uomo accolse le sue parole con celata soddisfazione.In essa,l'uomo in questione si stava assicurando di esser presentabile al pubblico:dopo più di un mese su una nave,simili misure erano prevedibili e quasi d'obbligo.Non nel suo caso,questo sicuramente,ma un paio di tagli per riportare la sua barba alla sua condizione originaria,accompagnati da una semplice lavata ed aggiustamento del suo vestiario non sarebbero costati molto.E cosi,dieci minuti più tardi,desmond ilkhamen usci dalla sua cabina,diretto per il ponte principale.

La nave era di notevoli dimensioni,in quanto portava con sè un carico mercantile oltre a qualche passeggero abbastanza benestante da potersi permettere un viaggio su di essa.Ovviamente,al Lucente fù assegnata la cabina più lussuosa,ma dopo tutto questo tempo passato in mare non vedeva l'ora di metter piede in terra e finalmente incominciare la sua opera.Usci quindi allo scoperto,fermandosi un momento ad aspirare la fresca aria del mattino,lasciando che gli accarezzasse il volto e gli riempisse i polmoni.Era...piacevole,in un certo senso,e si godette quei pochi attimi ad occhi chiusi.Ma c'era molto da fare,e prima di prepararsi aveva un paio di faccende da risolvere,motivo per cui riapri le palpebre,ed un paio di fiamme si proiettarono da essi.Erano di un rosso rubino,estendendosi per svariati centimetri in una curva verso l'alto,mentre le sue pupille cambiarono colore:l'iride dell'occhio destro divenne verde smeraldo,mentre quella sinistra rossa come le fiamme.Una rappresentazione visiva della sua gloria,cosi che tutti potessero vedere ed ammirare.

Un passo dopo l'altro,il Lucente giunse quindi alla prua,osservando a braccia incrociate dietro la schiena il porto e la cittadina costiera costruita intorno ad esso avvicinarsi ogni secondo di più.

westgull port...

Rimase appena un minuto ad osservare quel luogo,le sue genti,le navi che attraccavano e quelle che partivano.Piani,uno dopo l'altro,vennero presi in considerazione e scartati.Vi erano cosi tant'è opportunità,sia per lui che per quella povera gente,le cui vite erano perse in un mare di oscurità.Solo la sua luce le avrebbe salvate,solo il suo calice li avrebbe salvati dalla sua spada.Ma è abbastanza,ed il Lucente si volta con gesto teatrale e procede a dirigersi verso uno dei suoi servitori acquisiti durante quel viaggio.Gli sarebbero stati utili una volta sbarcati,ed aveva alcune contrattazioni in attesa di risposta.Non che potessero offrire altra risposta,ovviamente.

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6 ore più tardi...

Molte bene.è stato un piacere fare affari con voi.

un sorriso affabile,uno sguardo rassicurante ed una stretta di mano ferma e decisa sigillarono l'accordo.Il lucente e l'uomo davanti a sè separarono le loro mani,e quest'ultimo procedette ad alzarsi dal tavolo e uscire dalla locanda in cui si erano incontrati.Dal canto suo,il Lucente si limitò a dare un'ultima occhiata all'uomo,un semplice omiciattolo leggermente sovrappeso e vestito in seta,per poi tornare al suo bicchiere di vino.Un elegante sorso più tardi,e dovette posarlo nuovamente,in quanto una nuova figura catturò la sua attenzione.Questa volta fù un uomo molto più in salute del precedente,benchè anch'egli vestito finemente,ed il motivo di tale attenzione fù dovuto sia alle due gardie con l'emblema pseudo-reale sulle loro corazze,e sia lo sguardo dell'uomo che esse scortarono:uno sguardo deciso,e che non ricadde al suolo quando s'incrociò col suo,a differenza di tanti altri.Procedette quindi ad avvicinarsi al suo tavolo,lasciando le guardie ben distanti,e quando infine fù a portata di braccio,il suo volto divenne decisamente più...gentile.

ah,un diplomata...

"buongiorno eccellenza,vogliate perdonarmi l'audacia,ma mi vedo costretto a domandarle se voi siete Il Lucente di cui tutta la città parla?"

le parole che seguirono non hanno molta importanza,basti sapere che fù un...gioco,come una partita a scacchi,ma con adulazione,logica e furbizia come pedine.Chiunque fosse,quell'uomo sembrava addetto al gioco nobiliare,e ben presto il suo obbiettivo venne a galla.A quanto pare,una guerra stava accadendo nelle lontane terre aldilà del mare largiso.Il lucente sapeva questo.Purtroppo le profezie erano rimaste inascoltate,ed ora le orde barbariche erano discese su quei luoghi,e la possibilità che,in caso di vittoria li,decidessero di portare la guerra anche a glancer aumentavano di mese in mese.Ovviamente,Il Lucente sapeva anche questo.Era oramai da molto tempo che il reclutamento di persone stava andando avanti,ed il fronte aveva bisogno di molti altri uomini.Grandi

uomini,capaci di condurre i propri soldati alla vittoria.Uomini come Il Lucente,insomma.Le sue imprese alle isole di nelanther avevano raggiunto molte orecchie,ed era proprio per questo che quell'uomo aveva cercato di raggiungerlo ed (sottolineato)offrirgli un posto,dove avrebbe potuto ottenere gloria e salvare le terre del re.

Ovviamente,Il Lucente non era molto interessato alla faccenda:egli era giunto a questa frontiera appositamente per creare il suo regno lontano da particolari pericoli,e se un possibile rivale venisse a trovarsi in difficoltà,tanto meglio per lui.Tuttavia,era anche vero che un regno richiedeva molto lavoro per essere eretto,e dopotutto queste erano le sue terre.Rogrosh,nella sua ignoranza e con molta garbatezza,gli aveva essenzialmente riscaldato il trono.E benchè preferisse creare qualcosa senza il tocco infettivo di qualcun'altro,un pò gli dispiaceva che i suoi servi venissero a trovarsi in una simile situazione,specie considerando che molti avrebbero ovviamente scelto il suo calice,piuttosto che la sua spada.Ed infine,era un peccato se,dopo tutto il lavoro fatto per liberare le isole,esse venissero depredate e ridotte nuovamente in schiavitù altrui.D'altronde gli sarebbe toccato salire di nuovo su una nave e fare un viaggio ancor più lungo,e dopo tutto il tempo passato in mare,la cosa rappresentava un (ingrandito)pesante svantaggio.Ma d'altronde,la gloria e le ricchezze che lo aspettavano in quei luoghi erano grandi e piuttosto allettanti,e quei poveri barbari erano pur sempre suoi servitori:semplicemente non lo sapevano ancora,e nella loro ignoranza cercavano di ascendere alla sua gloria distruggendo tutto ciò che gli stava attorno.Come non avere pietà di loro?E cosi,il Lucente accettò,ovviamente assoldato come un "collaboratore esterno",ovviamente trascritto come un "soldato" e "recluta" con problemi di megalomania,con qualche nota ai vari ufficiali su come gestire la cosa senza ritrovarsi con una faccia piena di fuoco.A nessuno piaceva una faccia piena di fuoco,specie se la propria.

Il Lucente non conta.

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*sigh*

urla.Gente indaffarata.Fiamme.Globi di luce.Altro.

La giornata era sembrata prorio buona,considerando le ottime condizioni del tempo(ovviamente causate dalla presenza del Lucente)ed il tempo guadagnato,tanto da arrivare in anticipo a destinazione quasi di un giorno.Eppure,eppure.

Imboscata.Vi fù un'imboscata,e più tardi un'altra ancora,che era quella in cui si ritrovavano.Precedentemente vi erano stati alcuni problemi tra alcuni membri dell'equipaggio,in particolare il capitano della nave era stato oggetto di un bel pò di risentimento,con teorie di cospirazione ed accuse sottovoce di premeditazione.Ma a tutto questo Il Lucente non diede particolare ascolto,preferendo pensare più alle possibilità che avevano i suoi "compagni" per offrirgli supporto.Per altro aveva instaurato svariate relazioni durante il viaggio,utilizzando la sua personalità carismatica per instaurare un discorso a due vie con chiunque fosse disposto a parlargli.Dopotutto,avrebbe combattuto insieme a quella gente,era solo sensato voler sapere il quanto più possibile sulle loro capacità,e se il resto dei superstiti desiderava,ciò avrebbe potuto includere anche loro.

Ma adesso la situazione era diversa,e chissà se il quel piccolo gruppo di soldati sarebbe riuscito a sopravvivere.A parte l'alata,che probabilmente avrebbe potuto esser piuttosto utile,specie in una notte buia come quella.Non che facesse molta differenza per Il Lucente,la cui visione era assoluta ed e senza possibilità di errore:gli occhi ridotti a nient'altro che punti luminescenti di bianco,la notte non poteva nascondere i suoi nemici.E fù proprio grazie a ciò che notò la palla di fuoco che si dirigeva verso la sua nave,decidendo prontamente di evitare il sicuro impatto ed il successivo chaos con un tuffo in acqua preventivo,il tutto ovviamente in modo piuttosto regale.Prima d'impattare contro l'acqua,fece in tempo per un'ultimo commento:

*sigh*

------------------

La mattina dopo...

Sole.Il sole,geloso della sua luce,osò levarsi da dietro il suo nascondiglio,tentando di eguagliare lo splendore del Luc-

Una voce interruppe il monologo interiore del Lucente.Una voce forse un tantino aspra,probabilmente a causa di tutti i problemi accaduti in un singolo giorno,rimarcava i ringraziamenti che gli si doveva e l'inutilità degli stessi.

si,coloro che ne hanno avuto bisogno dovrebbero ringraziarlo,potrebbe esser un buon incoraggiamento per ripetere l'atto...

disse in tono pacato ma lontano,come se la sua battaglia contro il sole fosse troppo impegnativa per permettere altre distrazioni.

dov'ero...ah,ecco!lo splendore del Lucente.Ma per quanto si sforzasse,ciò fù in vano:nulla avreb-

altri rumori,stavolta di rimprovero.Le fiamme si smossero leggermente,come se fossero mosse da un'improvvisa brezza di vento,con una leggera smorfia d'irritazione sul volto del Lucente ad accompagnarle.

bah!

lasciando andare il suo monologo interiore,egli si girò verso il resto dei superstiti,che ora procedevano a guardarsi intorno ed avviarsi verso la capanna.Il Lucente,ovviamente,era rimasto indietro in quanto aveva intenzione sia di vegliare su di loro che di osservare il sorgere del sole.Ovviamente,non aveva quasi rischiato di morire,più e più volte rimanendo sotto le onde per più tempo di quanto avrebbe preferito,no!Il mare non avrebbe osato,dopotutto.Non aveva assaggiato il gusto della sabbia,trascinandosi a riva con la sola determinazione di sopravvivere.No,ovviamente era arrivato imperioso su quelle sabbie,le macchie sulle sue vesti erano dovute semplicemente al suo magnanimo tentativo di salvare i suoi sottoposti.

Encomiabile.Tuttavia,sarebbe bene se vi chiediate le cause di un simile evento,e quante altre spedizioni ne sono cadute vittima.

proferi girandosi infine,braccia incrociate dietro la schiena.Osservò l'uomo per un mero secondo,per poi guardare il resto dei sopravvissuti.Non erano molti,ma...

...e di muoverci quanto prima possibile:questo attacco era organizzato,e potrebbe significare sia che la gente del porto sono deitraditori,sia che i barbari non sono cosi "barbari".C'è da chiedersi quali delle due sia peggio...

un gesto secco con la mano sinistra,estesa a lama e portata verso l'esterno ed in basso,seguito da un cenno della testa,come per confermare le sue teorie,il tutto mentre egli procedeva verso l'interno dell'isola,con passo calcolato,schiena eretta e mento alzato.

...in ogni caso,dopo un simile dispiego di strategia sarebbe sciocco aspettarsi che non cerchino sopravvissuti nelle zone circostanti,specie se ciò è accaduto già altre volte.Potrebbero esser necessarie alcune misure...alquanto drastiche.

Concluse quindi dando un'ultimo sguardo dietro di se,verso coloro che,come lui,si muovevano verso la foresta.Abbandonare i feriti,o quanto meno coloro senza speranza,poteva essere la scelta più ottimale per sopravvivere,almeno per il resto del gruppo:ma chissà,magari erano stati salvati medicinali in numero sufficiente,medici abbastanza capaci,ferite non cosi gravi...una semplice speranza,ma su cui non riponeva particolare fiducia.

Spoiler:  
master,tiro di conoscenza qualsiasi voi vogliate,in caso tenterei di prendere dieci-5 per la distrazione con cui esamina sia l'uomo,che la donna con i

"fuochi",sia la possibile zona in cui ci troviamo e sia la natura di quelle "luci" e/o il salto "sovrannaturale"...

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Così ognuno agì ancora confuso su ciò che era successo: alcuni tentavano di orientarsi, altri semplicemente si muovevano per allontanarsi dal luogo del loro risveglio.

Kalian si alzò e si guardò attorno per provare a stabilire la propria posizione in mezzo a quella distesa d'acqua, quasi ignorando la sconosciuta che continuava a guardare in direzione del piccolo gruppo, mentre Falon era ancora seduto sulla spiaggia e, come se fosse stato pugnalato dalle parole del mezzelfo, non sembrava più in grado di muoversi.

La ragazza osservava, meditando su cosa stessero facendo i naufraghi anche se non sembra far caso alle attenzioni che tutti le rivolgono.

"Dovrei aiutarli? - pensò - "Sono amici di Aran anche loro, credo dovrei."

Prima che Lorentz facesse molti passi lo raggiunse e lo tenne per una manica della tunica, poi gli disse con un tono di voce melodioso: "Ragazzo, credo il tuo compagno si trovi laggiù. - puntò un dito verso un cumulo di sabbia dal quale sporgevano alcune ossa - Ma la cassa non so dove possa essere finita, sulla spiaggia non è arrivata di certo! Tu sei... Il chierico sempre seduto sulla sua cassa di oggetti, ci tenevi tanto? Aran mi ha parlato un po' di voi mentre eravate privi di sensi!". Poi, senza aspettare una risposta, si voltò verso gli altri che si stavano sparpagliando: "Non vi consiglierei di proseguire da soli vero la foresta, se non sapete dove andare potreste perdervi, non è facile orientarsi, aspettate che vi accompagni io!" Questa volta, nonostante tutti fossero attenti a cosa le parole della straniera potessero generare, nulla accadde, lasciando più confusi di prima gli osservatori.

Dalla foresta giunse un uomo, che presto tutti riconobbero essere Zeta, lui era già astato presso la capanna dove erano stati portati i compagni feriti e si era ormai equipaggiato con gli oggetti che aveva preso con per affrontare il viaggio. Era tornato per vedere se qualcuno avesse ancora bisogno del suo aiuto, ma visto che tutti sembravano reggersi sulle proprie gambe tirò un sospiro di sollievo, probabilmente aveva già fatto numerose altre volte quel tragitto.

Luxara

Spoiler:  
Sapienza magica: 16+8; Conoscenze (arcane): 10+8.

Mentre ti liberi dalla sabbia e scuoti le ali guardi attentamente la sconosciuta: le fiamme sono certamente prodotto di magia, una magia non controllata, e che nemmeno si era palesata con grande forza. L'origine di quella magia però ti sfugge, sembra provenire da una forza ancestrale, quasi sicuramente a qualcosa a che vedere con l'energia elementale che permea la realtà, ma non riesci a avere maggiori informazioni, magari se conoscessi qualcosa dei piani elementali...

Conoscenze (piani), senza addestramento.

Nonostante i tuoi sforzi non ti ricordi nulla che possa avere qualche correlazione con il caso, d'altra parte anche le tue competenze in quel campo sono ridotte.

Lorentz

Spoiler:  
Ti accorgi della presenza del tuo scheletro che giace sulla spiaggia, coperto in buona parte dalla sabbia, a una decina di metri da te, non sembra essere danneggiato e ha ancora con se tutto l'equipaggiamento.

La ragazza, oltre ad averti mostrato deve fosse finito il tuo fidato scheletro, non sembra essere stata mossa dalle tue parole.

Desmond

Spoiler:  
Ti attardi un momento nel procedere per ripensare a ciò che è appena accaduto.

Prendi 10 a ogni singola prova (senza addestramento).

Del mezzelfo non potresti dire molto: di sicuro ha una enorme esperienza in combattimento, ben superiore a quella di coloro che hai conosciuto durante la tua piccola rivoluzione, puoi anche dire con certezza che tiene molto alla vita della ragazza che lo accompagna sempre, ma sono tutte considerazioni che avevi già fatto. Ti risulta chiaro ora, che hai potuto vedere il suo volto, che porta in se una grande sofferenza, anche se non potresti immaginare da cosa possa derivare. Ti sembra inoltre che la sua carne sia corrotta da una stana malattia, che la rende di quel colore scuro, sembra che egli non si sia mai avvicinato alla luce che invece illumina la tua esistenza, ma anzi sembra andare alla deriva dove questa radiosità non potrà mai essere trovata.

Per quanto riguarda quel balzo non avresti idea di quale forza glielo avesse permesso, non la magia, ne sei sicuro, ma una forza fisica simile è allo stesso tempo da escludere, potrebbe avere qualcosa a che fare la corruzione del suo corpo, ti sembra l'unica ragione possibile.

Se lui era un mistero la mezzelfa è l'antitesi della conoscenza, dall'aspetto esteriore sembrerebbe un comune essere come quelli che abitavano anche le tue terre, ma le fiamme, no, quelle no, non erano naturali: una flebile magia le alimentava, eppure erano così... Aliene.

L'unica cosa che sai della vostra posizione è la lontananza dal porto che avreste dovuto raggiungere, le mappe di quella zona sono mal tracciate e a colpo d'occhio non riesci a dire di più.

Questa è una delle prime volte nella tua vita che le risposte sono così scarse, o persino assenti! Un gravoso peso cala sulla tua mente: riesci a percepire un oceano di domande senza risposta che preme, eppure non anno soluzione, sono un enorme enigma che blocca il tuo flusso di pensieri.

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Lorentz

Oh! Grazie al cielo sta' bene! dico sorpreso vedendo il mucchietto abbracciando forte la ragazza e dandole un bacio sulla guancia per l'emozione, correndo velocemente a quel mucchetto di sabbia e qualche ossa che spunta, spostando a manciate piene la sabbia, sorridendo quando buona parte e' rimossa. Bene, è a posto. Temevo di dover fare a meno della scorta o dover perdere energia per ripararlo: non ho 50 monete d'oro di ossidiana qua. Forza Jimmy, alzati! batto le mani incitando il mucchio di sabbia. Da esso si erge una creatura in armatura, un grosso scudo legato all'avanbraccio destro e una sciabola al fianco. L'elmo è assente rivelando un nudo cranio bendato parzialmente. Uh, perso l'elmo, ma poteva andare peggio. commento controllandone l'armatura e alcune giunture. Rimani sull'attenti a fianco a me. Scorta civile disarmata, non vogliamo spaventare altra gente.

Immagine

Spoiler:  
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Estetica a parte, ha una pregievole armatura di cotta, uno scudo pesante ed una sciabola in termini di gioco.

Un paio di passi lesti verso il gruppo con lo scheletro in armatura che mi segue marzialmente.

Ragazzi, vi presento Jimmy. Mia prima creatura e mia guardia personale oltre che essere la mia spada. Dopo un anno che mi segue mi ci sono affezionato, perderlo sarebbe stato scomodo. dico indicandolo. In primo luogo ci tenevo a non perderlo, in secondo luogo... beh, non tutti accettano la necromanzia. Tutti pensano che dal primo all'ultimo dei necromanti siano persone malate che uccidono e torturano donne e bambini per hobby. Mah... ma cacciamo il punto!

Allora, quindi siamo... quella la' che è partita per la foresta si chiama... Loxaria? Luxaria? La stix insomma! ... tu ti chiami invece Kalian, me lo ricordo benissimo. Lui è... Desmond? Non ho afferrato il tuo cognome... Poi c'è... ma che sto' qui a fare l'appello? mi blocco sorprendendomi.

Kalian, guidaci se non ti è di disturbo. Come diceva il nostro carismatico amico è meglio darsi una mossa. Jimmy! In testa, apri la strada nella boscaglia con la sciabola se serve! Intanto raduno gli ultimi superstiti. decreto infine, guardando i miei compagni e pensando un po' mentre raggiungo la ragazza sconcsciuta.

Allora, Quella Stix sembra decisamente essere una tizia solitaria: l'han pure portata in nave come una prigioniera. Non una parola ed è partita. Questa ragazza sembra disponible e simpatica oltre che bella. Un importantissima aggiunta ad un gruppo! Infine quello la'... Desmond mi pare. Ha l'aria autoritaria e del capo, mi piace, meno fatica. E ha anche un gran bel fisico pure lui devo dire... Dev'essere il giorno fortunato dopotutto! Jimmy sta' bene e sono su un continente nuovo con una ammaliante ragazza ed un ragazzone niente male. Non cercassero di ucciderci potrei farci l'abitudine!

Raggiunta la ragazza allungo una mano. Sembra una tipa strana, ma chi sono io per giudicare.

Lorentz. Bell'uomo, necromante e colui che ti dara' una mano ad alzarti. Il tuo? mi presento in maniera bizzarra per dirle che la aiuto ad alzarsi. Ci stiamo muovendo: la festa si sposta dove ci sono le provviste e chiunque possa dare una mano è invitato.

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Luxara si sta dirigendo verso il bosco, quando la strana mezzelfa avvisa che la capanna non è così facile da trovare. "Difficile per loro forse, senza ali e con una vista così debole. Probabilmente dall'alto la troverei molto facilmente." pensa con disprezzo, ma ciò nonostante si ferma ad attendere la donna. Senza armi né attrezzatura è quasi indifesa e non ha intenzione di correre rischi inutili per orgoglio. La libertà della sua gente dipende da come si comporta.

Decide di aspettare che sia il resto del gruppo ad avvicinarsi a lei. "Allora, andiamo? Ho fretta di recuperare i miei oggetti." esclama stizzita quando si accorge che gli altri se la prendono troppo comoda secondo i suoi standard. Flette le ali un paio di volte per sottolineare la sua impazienza, poi le ripiega in posizione di riposo.

La Strix osserva pensierosa i suoi compagni. "Fragili, molli, volubili. Dovrei combattere a fianco di queste persone? Com'è possibile che queste siano le creature che ci stanno portando all'estinzione?" In quel momento dal bosco emerge un mezzelfo, Zeta, probabilmente proveniente dalla capanna. "E si incrociano anche con altre specie! Disgustoso." Un brivido le corre lungo la schiena all'idea di un ibrido strix mezzo umano.

Lo sguardo le cade sul necromante chiacchierone, Lorentz e una punta di divertimento la attraversa all'idea di un necromante che fa il cascamorto, ma subito la scaccia. "Voglio sperare che abbia la dignità di non ronzare anche attorno a me..." L'immagine di Lorentz evirato le balza alla mente, ma a malincuore è costretta a scacciare anche questa dai suoi pensieri, ha promesso di non danneggiare gli uomini del re e Luxara ha una sola parola, anche con gli umani.

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Desmond ilkhamen

ah,un uomo perso nell'ombra.Di per sè non aveva particolari problemi con l'ombra,ma era una buona metafora,e quindi tendeva ad utilizzarla molto per rappresentare il senso di perdizione ed isolazione che coloro che non avevano bevuto dal suo calice provavano.Ma ciò non importava:un giorno,la sua luce sarebbe giunta anche a lui,ed allora l'unica scelta che gli sarebbe stata concessa sarà il calice o la spada.Ma fino ad allora,Il Lucente aveva a cui pensare.Tutte quelle domande senza risposte,o dalle risposte incerte e frammentarie...

...che ovviamente non era frammentarie,nè incerte e nè senza risposta.Semplicemente,Il Lucente non desiderava affaticarsi troppo,e cosi non aveva rivolto che un veloce pensiero ad esse.Lo stesso per la donna con le luci,forse un tributo in suo onore od una pallida imitazione.Forse più tardi le avrebbe analizzate in maggior dettaglio,ma per adesso era maggiormente interessato alla capanna.E cosi,confidente nella sua certezza,non ci fù un qualche enigma a bloccargli i pensieri,ma solo una ventata di domande seguita da una ventata di risposte,il tutto concludendosi con il semplice non importarsene abbastanza.Piuttosto,la capanna...

al momento,Il Lucente si stava dirigendo verso il bordo della foresta mentre scansionava la zona in cerca di un punto d'entrata:dopotutto,nonostante il pericolo menzionato precedente e la presunta difficoltà di trovare la capanna,dei feriti erano stati trasportati in quella direzione,ed anche se portati uno ad una e magari anche coscienti,era abbastanza improbabile che non avessero marcato il loro passaggio.Ed ovviamente,chiunque avesse costruito una capanna li sicuramente voleva prender vantaggio del mare,la spiaggia e le risorse che esso poteva assicurare,motivo per cui la capanna difficilmente sarebbe stata molto inoltrata nella foresta.

ma ciò non importava,perchè l'uomo che aveva saputo chiamarsi zeta era emerso dalla linea di alberi,e dopo una veloce scansione sembrava essersi fermato li.Avendo quindi trovato un probabile punto d'entrata,Il Lucente decise di iniziare da quella direzione,magari scambiando qualche parola con l'uomo mentre il resto del gruppo procedeva a mettersi in moto.Non aveva prestato particolare attenzione alle loro parole,sicuramente la distanza non aveva influito con la sua percezione,quindi semplicemente non rispose:più tardi avrebbero avuto modo di discutere,ma per adesso Il Lucente era impegnato in una discussione.

Mettendo sù il suo mezzo sorriso,per accentuare la mesta situazione in cui quel piccolo gruppo si trovava,egli si rivolse quindi a zeta con tono fermo ma gentile.

Buon giorno a voi.Mi è stato riferito di altri sopravvissuti,e ci terrei a sapere delle loro condizioni mentre ci incamminiamo verso la capanna…oh,ed ovviamente chi possiede questa famigerata capanna,suppongo che sia troppo sperare che fosse una base secondaria di emergenza,ben fornita e conosciuta a pochi?

Proferi ultimamente in tono quasi sarcastico,ma stando attento a non metterne troppo:in quanto Lucente,la misura di esagerazione era sua da decidere,ma poteva capire quanto stressante potesse essere una simile situazione per gli altri,ed un buon re sapeva concedere qualche premio ai suoi servitori.

Spoiler:  
master,temo che un botta e risposta possa essere relativamente un pò complicato,quindi fate che durante il viaggio desmond chiede riguardo alla zona circostante,le coordinate geografiche(specie rispetto al porto),eventuali prossimi obbiettivi e/o cosi via...
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Descrizione

Spoiler:  
Zeta è un mezz'elfo alto circa 1,80 metri e 70 kg. Ha gli di un nero molto intenso, sempre neri sono i suoi capelli, lunghi fino all'orecchio. La sua muscolatura è sviluppata, ma ciò non sembra impedirgli di compiere movimenti molto agili. Viaggia sempre in compagnia della sua spada, e da poco tempo, anche del suo randello. E' una figura che non passa inosservata, infatti i suoi pantaloni sono caratterizzati dalla lunghezza, che copre fino al piede la gamba destre, al contrario la gamba sinistra è coperta fino al ginocchio. Inoltre ha la pelle abbronzata, che risalta in modo evidente le cicatrici che ha lungo la gamba e nel collo.

Zeta, dopo aver trasportato l'ennesimo ferito alla capanna, stava nuovamente camminando verso la riva per portare un altro carico. Il fatto che erano così pochi a non essersi feriti lo preoccupava non poco, sia perché sarebbero stati un numero troppo esiguo per essere sicuri di sopravvivere, sia perché faceva intendere molto sulla forza media della gente imbarcata.

Uscito dal bosco non poté altro che essere felice di ricredersi, le persone rimaste sulla riva si erano svegliate tutte e nessuno di loro sembra avere ferite.

Buongiorno anche a te Desmond, se non sbaglio, per quanto buono possa essere. Purtroppo so poco più di te, diversi sopravvissuti hanno varie ferite più o meno gravi, per la capanna ho potuto solo costatare che per ora sembra sicura.

Forza ragazzi, vi accompagno alla capanna a recuperare la vostra roba, visti gli ultimi eventi sarà bene avere sempre un'arma sotto mano.

Master

Spoiler:  
Alla domanda ho cercato di rimanere più generale possibile non sapendo come rispondere xD
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La ragazza non sembrò essere molto contenta dell'abbraccio di Lorentz, tanto che non appena la lasciò fece segno di diniego con la testa, e attorno a lei comparvero dei piccoli cristalli di ghiaccio che scintillavano alla luce del sole che stava facendosi sempre più forte, e ancora una volta tutti notarono lo strano effetto che la aveva circondata. Quando vide la mano che le era stata porta per rialzarsi decise di non ignorare l'offerta.

"Esseri umani… Sono così tanto patetici per far colpo su una ragazza! Ma per lo meno conosce l'arte della magia!"

Poi prese la parola: "Mi scuso per non essermi ancora presentata, il mio nome è Fian e la mia specializzazione è la magia elementale! Di sicuro non ho mai disprezzato qualunque tipo di sviluppo di questa arte, anche la negromanzia è parte integrante delle forze che equilibrano il mondo, se ben sfruttato ogni incantesimo può portare dei vantaggi e non dei danni. Ovviamente sta a voi il decidere come sfruttarli!"

Nel frattempo aveva cominciato ad avviarsi verso il bosco.

Kalian si avvicinò al capitano, che era ancora seduto con lo sguardo perso verso l'orizzonte, e lo scosse. Falon lentamente si voltò, poi improvvisamente sembrò tornare alla realtà, si schiarì la gola e si alzò, poi vi guardò tutti, come per valutare chi fosse ancora valido per ripartire immediatamente, si voltò di nuovo verso la distesa d'acqua e disse: "Be' se non possiamo prendere il largo credo che, almeno questa volta, dovremmo ascoltare Aran, credo che nella mia vita non rifiuterò mai più un consiglio da quell'uomo... Lezione imparata, anche se con troppo ritardo. Io direi di patire! - poi voltandosi verso Fian - A proposito, come raggiungiamo la casa dove si trovano gli altri, modmoiselle?"

Al quale la ragazza rispose: "Non preoccupatevi, non molto lontano da qua se sapete come muovervi!" e dicendo questo tirò fuori dalla tasca una pietra che emetteva un debole bagliore e la indicò, poi chiese a tutti di avvicinarsi a lei e quando tutti ebbero seguito il suo consiglio, Fian aprendo la strada si avviò verso un punto particolarmente folto della vegetazione, a diversi metri da dove era comparso Zeta. Davanti a lei si formò magicamente uno spazio sufficientemente ampio perché si potesse attraversare agevolmente e tutti si inoltrarono nel bosco.

Tutti, eccetto Zeta e la nuova compagna, erano profondamente stupiti di quanto fosse intricato quel bosco, di sicuro non era naturale, e nessuno, nemmeno un grande esploratore, avrebbe potuto trovare un sentiero, infatti sembrava che nessuno avesse mai lasciato tracce prima di allora.

Durante il viaggio il magus spiegò la situazione nella quale si trovavano: la capanna non era attrezzata molto bene, ma era allo stesso tempo vero che dei 180 passeggeri delle tre navi non ne rimanevano più di una trentina. Da quanto aveva capito si trovavano in un'isola ad alcune decine di chilometri dal luogo dello scontro, era praticamente un miracolo che fossero così tanti quelli che erano sani e salvi e non avessero ferite particolarmente gravi. Di più non si sapeva, o almeno aveva avuto l'impressione che non si volesse farlo sapere. Il proprietario era un anziano signore, chiamato Gronsul, che sembrava vivere da sempre in quelle terre, ma voleva qualcosa in cambio dell'ospitalità: avrebbero dovuto compiere un paio di compiti per lui. Nulla di che in confronto a quello che offriva, in effetti!

La camminata sembrava interminabile, tutti comprendevano che era un sistema di sicurezza incredibilmente efficiente e molto probabilmente non era il solo. Passato quasi un quarto d'ora finalmente giunsero presso un'abitazione, per essere la casa di un solo vecchio era di dimensioni enormi, ma che potesse ospitare quasi trenta persone era impensabile! Ancora una volta l'efficacia del nascondiglio era evidente, non un solo raggio di luce filtrava dalla volta arborea sopra di voi, elevata di più di una decina di metri dal suolo, e l'unica illuminazione derivava da alcune piante che crescevano in gran quantità in quella zona, nonostante se ne potessero vedere anche altre durante il tragitto.

Fian aprì la porta dell'abitazione e salutò tutti con uno smagliante sorriso, sprizzando fiamme attorno a lei ancora una volta. Immediatamente tutti coloro che erano coscienti ricambiarono la gentilezza per poi riprendere quello che stavano facendo.

Nella casa c'erano Gronsul e Clouder che si stavano prendendo cura degli altri, somministrando cure a base di erbe ai feriti. Si potevano riconoscere solo un paio delle guardie, tutti gli altri erano membri delle compagnie che erano partite per una qualche ricompensa. In fondo al salone dove si trovavano tutti i naufraghi si potevano vedere innumerevoli casse, con ancora ben visibili i nomi dei proprietari marchiati sopra.

La guida, Fian, si rivolse ancora a quelli che la seguivano: "Vi consiglierei di andare a prendere i vostri oggetti personali, chi non li ha ancora con se. - indicando le casse - Poi andate a parlare con Gronsul, potrà sembrarvi un po' burbero, ma è una persona splendida se imparate a conoscerlo, non vi farà mancare nulla, ne sono certa!" Sorrise a tutti e si allontanò alla volta dell'anziano per aiutarlo.

TUTTI

Spoiler:  
Clouder, il PG di RazaelMike, non è ancora concluso, anche se ho un cartaceo di una vecchia sessione. Fino a quando non presenterà la scheda online lo muoverò io e vi farò seguire da lui, quindi non preoccupatevi, ormai la scheda è a buon punto!
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Lorentz

OOOOOOH! ALLELUIA! Parole sante! dico estasiato a sentir parlare bene della necromanzia una volta ogni tanto. La gente è davvero isterica quando si parla di necromanzia, sul serio! Si possono sostituire eserciti, si possono migliorare gli standard di vita facendogli fare i lavori duri, noiosi, per riservarci per i veri lavori... aaah, unico trovare qualcuno così aperto. Complimenti, mi piaci. dico come a voler ironicamente conferirle un premio. Ma ora è meglio muoverci. Io ho il mio difensore e servo, ma avere le mie cose non sarebbe affatto male. Abbiamo una guerra in ballo, no?

Jimmy! Aiuta il capitano ad alzarsi! ordino al mio scheletro per poi bisbigliare alla donna vicino Ironico aiutarlo ad alzarsi da un morto dopo che ne ha causati tanti eh? L'ironia è il mio forte.

Nel viaggio proseguo affiancato ai miei compagni con la schiena eretta e sbadigliando, decisamente fin troppo rilassato e tranquillo per essere fra i pochi appena scampato ad un agguato, in guerra.

Arrivati alla casa fischio sorpreso mentre seguiamo la ragazza. Apre la porta, salutando, ed io faccio quasi irruzione dietro di lei nel salone con i naufraghi.

AH-HA! Booom baby! faccio entrando per salutare tutti di ottimo umore. Vedo che siamo circa trenta rimasti, eh? Benone! siamo rimasti in un po'! JIMMY! Vai alla mia cassa e portami la borsa! interrompo la presentazione del mio ritorno in maniera scenica porgendo la mano mentre lo scheletro va' a prendermi la borsa. Forza! Via tutti quei musi lunghi! Siamo vivi, e solo per questo è una splendida giornata! Sapete cosa ci vuole per migliorare il morale? Un lauto e saporito pasto!

Forza, fuori le razioni che cucino io! dico tirandomi su' le maniche e aprendo il mio zaino. Menta, cinnamomo, mostrarda, zucchero, origano... Mi son dimenticato di prendermi gli strumenti da chef, ma chissene, ci arrangiamo! continuo tirando fuori tutte le spezie, le mie razioni e guardando nell'altra stanza. Arrivo subito! Vediamo se trovo qualcosa. Kalian, tu sembri una bellissima donna abile ai fornelli come una dea: inizia a preparare il tutto mentre cerco qualcosa di meglio. Fian, tu rilassati pure che te lo sei meritato per il passaggio: per te porzione doppia! Oh oh oh!

Jimmy! Consegna le spezie a Kalian e seguimi! concludo andando verso l'uomo, passando a fianco dei miei compagni. Mi accompagnate? Così lo conosciamo. Soprattutto te bel ragazzone. accendo indicando Desmond E tu bell'elfetto abbronzato! continuo passando e dando una pacca sul sedere del mio compagno Zeta.

Diretto verso l'uomo indicato, raggiunto Gronsul faccio un inchino imitato poi dal mio personale soldato.

Messer Gronsul, ho saputo che è lei l'ospite. Voglio ringraziarla personalmente della ospitalità che ci è concessa. Il mio nome è Lorentz, umile chierico. Intendo ricambiare come posso codesta cortesia, ma prima vorrei aiutare i superstiti di la' a tirare su' il morale. Ha delle riserve alimentari, o recuperate dalla barca? Intendo cucinare un manicaretto per permettergli di riprendersi dal trauma.

Ricambiero' come posso: ho monete, ma posso ben supporre che qui non abbiano gran valore le monete quanto i fatti, vero? chiedo infine risollevandomi sorridente, mostrando un lato del tutto diverso del mio carattere della prima volta: quello piu' serio.

Tutti

Spoiler:  
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Si, ho evidentemente citato Kuzco per l'entrata XD

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Il viaggio attraverso l'intricato bosco si rivela molto più lungo e difficile del previsto senza una guida e Luxara è costretta con disappunto a ricredersi. Rimane silenziosa e in disparte durante il tragitto, immersa nei suoi pensieri. Come in tante altre occasioni dal giorno della partenza, la sua mente si sofferma sul ricordo dei suoi tre figli, probabilmente ancora chiusi dentro una gabbia. Un senso di colpa la pervade: anche se non è veramente libera, si trova all'aria aperta mentre loro in questo momento sono in un lurido scantinato e probabilmente, poiché sono suoi famigliari, saranno gli ultimi ad andarsene. Un ottimo perno su cui far leva per garantirsi la sua fedeltà.

L'ambiente sotto gli alberi è piacevolmente scuro e il largo sentiero creato dalla mezzelfa le permette di camminare senza intralcio. Infine compare davanti ai loro occhi una capanna, che ha qualcosa di irreale al pari del bosco. Luxara vorrebbe entrare subito, ma trovandosi in fondo alla fila è costretta ad aspettare che la precedano tutti gli altri. Sulla soglia si guarda intorno circospetta. La stanza è piuttosto grande e, ovviamente, piena di umani. Al momento però è interessata alle casse con gli oggetti, che localizza con facilità. Trovare la sua cassa in particolare invece è un'impresa più difficile, perché ovviamente è quella più in fondo. Trovato un angolo abbastanza tranquillo, apre la cassa e indossa il suo armamentario, prestando particolare attenzione nel posizionare la lancia dietro la schiena in modo che non possa ferirsi ad un'ala se dovesse aver bisogno di volare. Ora che è pronta, una voce interiore le suggerisce insistentemente di uscire da quell'abitazione e immergersi nella notte, ma alla fine la spunta il senso del dovere e si dirige verso il padrone di casa, che sta parlando con il negromante, Lorentz. Senza curarsi troppo di interrompere quest'ultimo, che al momento sta ancora parlando del pranzo, Luxara si rivolge a Gronsul: "Ho sentito che hai qualcosa da chiederci in cambio dell'ospitalità, posso fare qualcosa per ripagare l'aiuto che stai dando ai... miei compagni?" Una punta di disprezzo traspare quando pronuncia le ultime parole, poi rimane in attesa di una risposta.

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Spoiler:  

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"Clouder e un drow nobile alto un 1.85 m, pesa 70Kg e ha 145 anni (che all'incirca è l'età matura della sua razza); ha capelli neri e lunghi con dei penetranti occhi viola. Nel suo carattere risalta la scarsa voglia di intrattenere conversazioni con persone che ai suoi occhi non si dimostrano degne di fiducia; me, d'altro canto, è sempre disposto ad aiutare il prossimo in quanto, secondo le sue idee, persegue la giustizia e la libertà, sua e delle persone a lui care."

Questa è la sua rappresentazione ma senza spada nè elmo ( nè il fantastico cranio che usa come fibbia) ...per ora

Clouder stava tranquillamente curano i feriti per quanto in suo potere. Dopo essere stato portato in cui la baracca da Zeta, si era immediatamente ripreso e aveva iniziato a girare per la casa per trovare il modo di rendersi utile e sdebitarsi per l'ospitalità. L'attacco alle navi era stato veramente devastante è di 180 persone ne rimaste solo 30 di cui occuparsi ed erano comunque messe abbastanza male. Grazie ad un loro primo soccorso molti si erano ripresi Per tutto il tempo che era passato in quella casa Clouder aveva pensato solo ad una cosa:''Uomo che hai saltato da una nave all'altra, sconfiggendo le fantomatiche ombre, dove sei andato?".

Ad interrompere il suo filone di pensiero fu il gran fracasso creatosi all'entrata della casa. Il trambusto derivava soltanto da una persona alquanto irruenta e plateale appena entrata. Al suo seguito c'erano vari personaggi strani tra cui uno scheletro in armatura e una donna alata; alcuni si erano guardati intorno ma nessuno gli aveva ancora rivolto la parola ''...cosa che comunque non mi da molto fastidio considerando come sono entrati''.

Tra di essi riconobbe immediatamente Zeta ed andò a parlargli e cercare di capire chi fossero quelle persone tanto strane e diverse fra loro, come se fossero un gruppo di razze diverse incontratesi per caso. Egli gli rivelò i nomi ma per via dei feriti di cui prendersi cura ,decisero di rimandare le presentazioni.

Dato che subito si diressero verso il proprietario della capanna decide di non andare a disturbarli inutilmente ma comunque si avvicinò abbastanza per riuscire a sentire i discorsi. Se ci fosse stato un modo per ripagare il proprietario della capanna, lui sarebbe stato sicuramente in prima fila, pronto ad affrontare qualsiasi rischio e conseguenza; anche a costo di viaggiare con gente che non conosceva.

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Desmond ilkhamen

Un lieve attimo di stizza lo colpi constatando il modo in cui zeta si era rivolto verso di lui.Forse era una questione razziale,dopotutto potevano esserci usanze diverse da dove egli proveniva,alternativamente poteva essere semplice stress:non tutti riuscivano a mantenere un modo di porsi posato ed elegante,specie dopo la morte di cosi tante persone…anche se tecnicamente per adesso aveva visto solo vivi.

Ma l’uomo si era offerto di accompagnarli alla capanna come sperava,in quanto benché capace,ciò significava che aveva qualcun altro ad aprirgli la strada,evitando ulteriori danni al suo vestiario.Per quanto riguarda l’effetto cristallesco della donna,data la distanza e la poca attenzione,per il momento Il Lucente preferi non accorgersene,cosa che si ripetè quando ella si presentò e chiese di avvicinarsi.

Probabilmente fù solo quando il gruppo finalmente si avvicinò che Il Lucente decise di voltarsi per osservare la situazione,forse ora notando la pietra illuminata o i ghiaccioli in aria.Tirò un sospiro e fece un leggero movimento della testa da sinistra a destra un paio di volte quando la stessa si diresse a qualche metro dal punto in cui erano,aprendo un varco nella vegetazione.

Ovviamente utilizzare quello già presente e da cui uno era già arrivato ed andato sarebbe stato troppo facile.*sigh*,esibizionisti…

Ma decidendo comunque di lasciarla fare,si diresse verso il buco da lei creato,e come gli altri ci si insinuò dentro stando ben attento a rimanere in portata di zeta,in quanto avevano svariate cose da dirsi.La foresta?Inconsequenziale:per quanto intricata od altro,sicuramente non era nulla in confronto alla sua gloria,e ciò era un ottimo motivo per eliminarla dai suoi pensieri e concentrarsi sulle informazioni che il buon zeta gli stava passando.Rimase qualche secondo in silenzio prima di rispondere,pensando alle implicazioni di esse…

Trenta persone…amenochè non ci uniamo all’esercito principale,tattiche di guerriglia dovranno essere la prima scelta.Scout,per evitare imboscate ed evitare i loro,di scout.Gronsul?Considerando quello che abbiamo visto,sicuramente sarà un incantatore od qualcuno con oggetti magici:ciò potrebbe rivelarsi utile,specie se riuscite a convincerlo ad unirsi a noi,od anche solo a fornirci questo luogo come base delle operazioni.

Giunti quindi alla capanna,e notando il buio illuminato da piante luminose(ed essersi chiesto se dopo la guerra quelle piante sarebbero sopravvissute ad un trapianto),non ricambio il sorriso della donna:considerando la sua posizione,probabilmente non l’aveva neanche visto!tuttavia,vide le fiammelle,e si chiese brevemente se la donna stesse cercando di offrirgli tributo…non durò a lungo,in quanto vide la cassa dove erano riposti i suoi averi,e procedette verso di essa ancor prima che la donna incominciasse a parlare,a sua volta dando un buongiorno alle persone all’interno.A quanto pare molte di esse non appartenevano al gruppo con cui era arrivato,motivo per cui era improbabile che lo conoscessero,ma questo sarebbe stato rimediabile più tardi…

Recuperò quindi il contenuto della sua cassa,ed avrebbe immediatamente proceduto ad infilarselo addosso se non fosse per il suo pessimo stato.Stava rimuginando alla possibilità di una pulita prima di proseguire,quando l’uomo conosciuto come lorenzi improvvisamente sembrò prender vita,facendo rimanere Il Lucente a metà tra l’incredulo e lo stupefatto di come prendesse cosi leggermente la situazione.Ed infine,non potè che lasciar affiorare un sorriso,accompagnato da una leggera risata ed il colore delle fiamme che da verde divennero rosse rubino.

Vi accompagnerei,ma credo proprio che le nostre attuali condizioni richiedano una doverosa pulita.Non sarebbe salutare fare altrimenti.Credo che mi recherò alla spiaggia,forse troverò addirittura quell’uomo che ci toccherà incontrare tra 3 giorni,sicuramente avrebbe da rispondere a molte domande.

Disse quindi prendendo la sua armatura e mettendosela sul braccio sinistro,per poi procedere verso l’uscita ed andare come detto,amenochè non ci fossero state interruzioni,s’intende.Non avrebbe messo particolare scatto nel suo passo,preferendo prendersela comoda una volta uscito e lasciare che la confidenza di un re gli liberasse il cammino,probabilmente con animali,insetti o simili che non osavano avvicinarsi entro nove metri,una sensazione che,come un peso su di loro,poteva sembrar quasi che li spingesse ad inginocchiarsi al suo passaggio.

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Falon, avendo già con se tutto ciò con cui era partito, andò subito a chiedere cosa poteva fare per aiutare con i feriti a Fian e si era messo all'opera insieme alla ragazza, lasciando il gruppo con il quale era arrvivato.

Kalian, al contrario della maga, sembrava essere contenta delle attenzioni del chierico e gli diede un'energica manata sulle spalle, che per poco non lo fece cadere, poi prese il cibo dal non morto e seguì Lorentz per sentire cosa aveva da dire l'oste.

Anche gli altri si avvicinarono per sentire come potevano aiutare, solo Desmond era deciso ad uscire dalla casa per tornare sulla spiaggia, ma venne fermato un attimo prima che varcasse la soglia da Fian, che lo avvisò: "Nonostante sia certa che tu abbia delle ottime abilità nell'orientarti anche nella peggiore delle situazioni, sono altrettanto certa che non arriveresti mai al di la di quella intricata selva senza una delle pietre magiche che mi hai vista usare! Se vuoi soltanto sciacquarti c'è una fonte non lontano da qui, sul retro della casa. Scegli tu cosa fare, ma ti sconsiglio vivamente di proseguire per la tua strada."

Detto questo si allontanò per tornare alla sua attività.

Gronsul attese un momento, affinché tutti lo potessero sentire senza problemi, poi iniziò a dire a voce abbastanza bassa, per non disturbare coloro che stavano ancora riposando: "Sì, possiamo dire che le tue supposizioni erano giuste, chierico. In questo luogo le monete hanno lo stesso valore di un pezzo di pietra, anche se non sono altrettanto comuni! Ma non siamo qui per perdere tempo: quello che ho da chiedervi sono soltanto due missioni, abbastanza rapide, non dovreste avere problemi a eseguirne una per ognuno dei due giorni che soggiornerete in questa casa. Il primo si tratta di dirigervi verso una montagna qua vicino, verso est, è ricca di alcuni minerali particolarmente pregiati, che non è nemmeno difficile raccogliere: sul fianco della montagna troverete diverse grotte, vi basterà inoltrarvi qualche centinaio di metri per cominciare a vedere le prime vene di minerali. Vi darò un piccone quando si tratterà di partire, portatemi quattro o cinque chili a testa di quei minerali, dovrebbero essere sufficienti. Il secondo compito sarà invece di andare a nord, troverete una palude, in quella ci sono delle piante molto particolari, sarà facile notarle, anche se non sapete come sono fatte: la loro corteccia emana una luminescenza aurea! Le radici di quelle piante producono delle gemme, portatemi due o tre gemme per ciascuno di voi e considerate pagato ogni vostro debito! - sembrò voltarsi per osservare come proseguivano i medicamenti, ma invece di allontanarsi riprese il discorso - Perché chiedo a voi di portarmi questi oggetti? Perché si trovano in zone pericolose, sia le grotte che le paludi non sono luoghi da trattare con leggerezza: le montagne sono popolate da innumerevoli creature, a volte anche intelligenti, mentre gli acquitrini, forse qualcuno di voi sarà felice, da non morti! Penso che Fian vorrà accompagnarvi, se avete qualche altro dubbio ponetelo a lei! A proposito, chierico, laggiù - indicando un'altra porta - c'è una cucina e qualcuno si è già messo a preparare del cibo, vai a dargli manforte! Mentre gli altri aiutino a medicare chi non ha ricevuto le cure adeguate, se aveste dei dubbi chiedete sempre a Fian, io sono occupato!"

Fece finta di allontanarsi, ma quando vide che il gruppo di ascoltatori stava iniziando a sciogliersi, tornò indietro e prese in disparte Luxara, iniziando un discorso con voce abbastanza alta che tutti lo potessero sentire: "Ho sentito con quanto odio hai caricato la parola compagni, perché lo hai fatto? - attese pochi istanti, come se stesse aspettando una risposta, per poi riprendere a parlare - Guarda le mie braccia. - si tirò su le maniche e la strix poté vedere che erano in parte coperte da delle scaglie argentate, di sicuro quelle di un drago metallico - Alla mia famiglia, poco prima della mia nascita e quella del mio fratello gemello, era stato predetto che i loro successori sarebbero stati padroni di un grande potere: sarebbero stati stregoni della stirpe draconica! Io e mio fratello fummo i primogeniti e gli unici a portare queste scaglie. I nostri fratelli avevano la magia nel sangue, noi invece no, ma la nostra pelle era deformata da queste scaglie! Chiunque venisse a sapere di questo difetto era come spaventata da noi, poi la paura cominciò a sfociare nella violenza, fino a quando un giorno io e il mio gemello non fummo aggrediti da dei villani che ci volevano morti. Fu un miracolo se ci salvammo ma coloro che ci avevano aggrediti morirono e noi fummo condannati per quegli omicidi: mio fratello venne giustiziato e io bandito dal mio paese. - i suoi occhi erano lucidi di lacrime, per quel profondo dolore che gli stava tornando alla memoria, li sfregò con una mano e riprese - Soffrì moltissimo per quello che era successo, allontanato da chiunque mi volesse bene e le uniche persone alle quali io volessi bene, persino mio fratello, la persona a cui io ero più legato era stata uccisa davanti ai miei occhi! E io cosa potevo fare? Cosa?... Nulla, ovviamente, come sempre! - ci fu un'altra pausa - Ovunque andavo era sempre la stessa storia, fino a quando incontrai in uomo che si faceva chiamare il Cavaliere, ma che dico, non un uomo, molto di più! Lui mi insegnò a vivere, mi mostrò come non tutte le persone sono uguali, in sua compagnia conobbi molti che mi accettavano per quello che ero, non un mostro, ma pur sempre un uomo! Era tanto per me, un cambiamento fondamentale. Volevo sapere come si chiamasse quella persona che aveva stravolto la mia vita, volevo conoscere il suo volto, perché potessi portare il suo ricordo ovunque! Passò del tempo prima che comprendessi che il Cavaliere non fosse un nomignolo, ma era lo stesso Cavaliere delle leggende! Mi chiese di aiutarlo in un compito, mi chiese di trovare un pezzo di terra e di proteggerlo dalla corruzione del male, io scelsi questo ed è ormai da anni che lo tratto come casa mia, finalmente un luogo dove mi sento felice! Alla luce di tutto questo voglio chiederti una cosa, sulla quale ti chiedo di riflettere molto a lungo: tu sai chi siano queste persone che tu chiami compagni con tanto disprezzo? Sai la loro storia? le loro vite? Sai come si comporterebbero in caso tu ti trovassi in difficoltà? Sai se saranno leali? Sei entrata dentro ognuno di loro, hai scavato fino nel più profondo meandro del loro essere per poi riemergerne con la certezza che sono essere con i quali non vale la pena avere nulla a che fare? Ma tanto sono soltanto uomini, vero? Ti voglio dire una cosa che ho imparato in questi anni: nessuno è solo un uomo!"

Sì allontanò, questa volta per riprendere quello che aveva da fare e non tornò più indietro per riprendere alcun discorso.

Alcuni minuti dopo quelli che erano nella cucina uscirono con numerosi piatti caldi e li disposero su un tavolo che si trovava in mezzo al salone. Tutti vennero medicati e chi dormiva ancora venne svegliato, poi si cominciò a mangiare. Al contrario di quanto facessero gli altri, gli unici che sedevano in disparte, appena assaggiando il cibo, erano Falon e Kalian, che stavano continuando a parlare senza farsi sentire da nessuno. A un certo punto Falon si alzò e richiamò l'attenzione di tutti: "Scusatemi, commensali! Io e Kalian siamo giunti a delle conclusioni che credo dobbiamo condividere con voi. - la stanza ricadde nel silenzio - Queste terre sulle quali ci troviamo si, si trovano a qualche decina di chilometri dal luogo dell'incidente, ma anche decine di chilometri distanti dalla costa: siamo in mezzo al nostro mar Largiso! Ora, signor Gronsul, potrebbe dirci con maggiore esattezza cosa ci fa lei si questa sperduta isola assente da ogni cartina e ci potrebbe dire con esattezza dove ci troviamo?"

Gronsul era quasi furibondo: "E a voi che interessa dove siete! Dovete ringraziare che non vi ho lasciati affogare tutti! Ignobili! Se questo posto è segreto c'è un motivo e tale deve rimanere! Mi avete capito testa vuota di un capitano!" Si alzò e si allontanò verso una porta laterale, che non avevate ancora visto fino a quel punto, per poi sbatterla violentemente dietro di se.

Falon tornò a sedere, quasi soddisfatto, poi prese la parola Fian: "Scusatelo, ve lo ho detto che a volte è scortese, ma per favore, ascoltate le sue parole, è importante che questo luogo non sia conosciuto nelle vostre terre! La rabbia gli passerà presto, torniamo a parlargli dopo mangiato perché ci dia gli attrezzi che ci servono per i compiti che ci ha affidato."

Nonostante le rassicurazioni nessuno riprese con tanto appetito quanto prima il proprio pasto, e tutti conclusero quasi in silenzio di mangiare, per poi tornare a coricarsi.

Tutti

Spoiler:  
Supponendo che solo Luxara abbia sentito con chiarezza il discorso sul passato dell'uomo, ho fatto solo per lei i tiri di conoscenze circa la figura del Cavaliere, se lei ne parlerà anche agli altri permetteò ad ognuno di fare delle prove di conoscenza nel caso lo volesse.

Luxara

Spoiler:  
Conoscenze

Arcane: 17+8

Per quanto tu sappia il Cavaliere è stato un potente mago al quale si attribuisce la creazione di un numero sconsiderato di incantesimi e oggetti magici dall'enorme potere, ma probabilmente è soltanto una figura sotto la quale sono state raccolte queste invenzioni.

Locali (senza addestramento): 5+4

Ci sono numerose leggende, sconfisse draghi, mostri, maghi malvagi e tante altre cose, un po' come tutte le figure leggendarie.

Piani (senza addestramento): 17+4

Si dice che questa figura abbia persino creato dei piani, ma come per gli oggetti magici è probabile che siano solo leggende.

Religioni (senza addestramento): 11+4

Ci sono tutt'ora numerose persone che viaggiano e combattono in suo nome, spesso sono considerati soltanto dei fanatici senza religione.

Storia (senza addestramento): 19+4

I riferimenti a questa figura sono tanto frequenti che non è realistico abbia potuto compiere tante gesta da solo: guerre le cui sorti sono state ribaltate, suoi seguaci che hanno ricacciato orde di demoni e un'infinità dei altre cose, ancora una volta tutto sembra rifarsi più a una leggenda che alla realtà, nonostante diverse persone affermino l'opposto.

Le CD erano basse, ma i tuoi tiri! Se fossero state con addestramento avresti ricevuto informazioni più interessanti, ma pazienza.

Zeta

Spoiler:  
Ho visto che non hai mosso il tuo PG, non importa, cerca poi di riassumere anche le azioni che non hai ancora compiuto nel prossimo post!
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Lorentz

Volo quasi per la pacca sulla spalla degna di una guerriera, ma non di un poco marziale chierico, tentando di riprendermi dalla pacca per fare uno smagliante sorriso per poi replicare al mio compagno. Oh, certo. Ci penso io a chiedere le informazioni... e hai ragione! Un bagno ci vorrebbe proprio per ripulirsi. Non so' se sia disponibile o il caso, ma piu' tardi una lavata intendo darmela pure io se possibile!

All'incontro con il proprietario di casa ascolto seriamente quello che dice per poi lasciarmi scappare un grosso sorriso quando viene nominato il secondo incarico.

Non-morti? Sono il mio pane. Molto bene, potro' espandere persino il mio seguito! Ho ancora problemi a crearne per mio conto, quindi dipendo in parte da quelli spontanei come quelli. Direi che punteremo a quello dove saro' piu' utile concludo stavolta puntando i miei compagni. Nel peggiore dei casi li faremo combattere fra loro... ma bando alle ciance! Ho da preparare la cena.

Estraggo un vecchio e malconcio libretto dalla borsa aprendolo e controllandone una pagina.

Oh... si! ho un po' di ricette con me! Se vuole aiutarmi madamigella Kalian. concludo scappando in cucina arrotolandomi le maniche mentre il mio scheletro mi segue spezie alla mano in cucina.

Compagni, amici! Ci vediamo dopo! Tenete un buchetto libero nello stomaco!

___

Esco piatti alla mano, un buffo grembiule addosso a me e al mio scheletro mentre disponiamo i piatti. Forza tutti! Un manicaretto degno della Dea! incito i superstiti ad accorrere per mangiare, sedendomi a tavola tatticamente vicino a Kalian aiutandola a sedersi in maniera cavalleresca. Sedutomi non lontano da lei la vedo borbottare con l'altra ragazza fino a quando non esternano le loro perplessita', e la particolare scena prende piede. Osservo la reazione dell'uomo capendo che la situazione di è raggelata leggermente e decido di prendere io stesso le redini del morale.

Mi alzo in piedi prendendo il bicchiere metallico e alzandolo sopra la testa.

Ovunque ci troviamo, qualunque sia la circostanza, dobbiamo vedere cio' che abbiamo. dico diplomatico con un sorrisone.

Un attacco potenzialmente mortale, le navi distrutte e saremmo tutti morti... se non fosse per poche piccole decisioni del destino. Un uomo era li' pronto a dire le cose giuste, a fare cio' che era giusto. Ancora piu' importante, una volta salvi, rieccoci qua su quest'isola... o continente... ospiti in questa casa al sicuro per mezzi magici, l'arma dei nostri nemici probabilmente.

Anche se non vedo questi due valenti uomini in questa stanza, propongo un brindisi!

Graze a loro siamo vivi, grazie a loro abbiamo un domani, grazie a loro possiamo goderci questo pasto e questo bicchiere d'acqua.

Alla vita, ai nostri salvatori e al futuro che il destino ci ha riservato! Concludo bevendo e sedendomi dopo il brindisi. Mi siedo inclinandomi verso Kalian.

Piu' tardi io e quei compagni con cui mi sono svegliato dovremo andare a recuperare del materiale per il nostro ospite in una zona piena di non morti. Visto che se va' tutto bene sara' una zona relativamente sicura... mi è venuta un idea. le dico puntandole un dito contro.

Una piccola sfida. Sono curioso di vedere se una donna tanto forte e marziale è capace di mostrare la sue bellezza non solo nei suoi sorrisi ma pure nei suoi fendenti e essere comuqnue in grado di pacificare quante piu' creature della mia di creatura. continuo indicando Jimmy. Vogliamo scommettere e andare?

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Zeta

Una volta arrivati alla capanna, Zeta intuì facilmente l'indole degli ultimi sopravvissuti dalle loro azioni, Lorentz dal carattere estremamente estroverso, Desmond che sembra possedere calma e grandi capacità analitiche e Luxara, la strix che non sopporta la compagnia di nessuno di loro.

Nonostante il loro carattere fuori dal normale sembrano tutti e tre sapere come comportarsi in caso di pericolo, su Lorentz ho qualche dubbio ma avrò tempo per verificare... Luxara sarà una bella gatta da pelare, non vorrei che con il suo fare provocasse problemi...

In breve tempo trovò Clouder, uno dei superstiti che aveva portato alla capanna, che fortunatamente aveva solo ferite leggere e lo presentò brevemente con gli ultimi arrivati, poiché come loro voleva sapere il prima possibile i compiti che Gronsul voleva affidare a loro.

Ascoltato ciò che Gronsul voleva facessimo per lui, Lorentz e il suo non-morto si precipitarono in cucina a cucinare. Zeta non poté lamentarsi, se era tanto bravo a cucinare quanto a vantarsi avrebbe potuto sopportarlo anche per l'eternità. Nell'attesa rifletté un minimo sulle richieste del proprietario della capanna Sembrano fin troppo semplici come richieste, se è riuscito da solo e con compagni a salvarci, non dovrebbero avere molti problemi nel recuperare questi oggetti... Erano troppe poche persone? Non sono in condizione di sostenere una fatica prolungata? Beh, vista la nostra situazione, lo scopriremo presto.

Poco prima del pasto l'intervento di Falon raggelò l'atmosfera e fece imbestialire Gronsul che uscì dalla stanza attraverso una porta che stranamente non avevo ancora notato. L'intervento successivo di Fian non pone rimedio tant'è che il pasto proseguì in silenzio, fino a quando non uscì dalle cucine Lorentz, che non il suo solito modo rallegrò l'atmosfera, lanciando una sfida a Kalian.

Nel frattempo mi avvicinai a Fian Scusate, qualunque sia il motivo, trovo inutile non rivelarci dove si troviamo attualmente, visto che tutti noi abbiamo una missione da fare, e una volta lasciato questo luogo non sarà cosa impossibile calcolare le coordinate, in modo tale da tornarci ogni volta che volessimo e di inserire questa isola nelle carte geografiche. Io non lo farei mai, visto che non ne sarei capace, ma sopratutto visto che vi devo la vita e non saranno due commissioni a cancellare questo debito, anzi vi ringrazio nuovamente. Ma non nego che penso che tra di noi ci sia qualcuno capace di fare ciò, come abbiamo già visto. Chiedo comunque di darci il maggior numero di informazione, in modo tale da prepararci adeguatamente a prepararci ai possibili imprevisti che potremmo incontrare.

Tutti

Spoiler:  
Scusate del ritardo, ma sono stato a un'uscita con gli scout tutto il weekend, pensavo di riuscire a postare ieri sera, ma purtroppo sono tornato a mezzanotte e dopo aver camminato tutto il giorno sono crollato sul letto in breve tempo xD
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Desmond ilkhamen

Il Lucente stava quasi per posare la mano destra sul pomello della porta,quando una voce lo portò a fermarsi.Era della donna,probabilmente quella con le fiammelle o ghiaccioli intorno,ed a quanto pare sembrava sconsigliargli il passare attraverso la foresta,dato che a quanto pare toccava utilizzare la pietra magica per superarne le difese.Ciò non potè che colpirlo come strano.

oh?

si girò quindi verso di lei,passando per il lato sinistro,e mantenendo l'omonimo sopracciglio alzato.

signorina,vi assicuro che le uniche cose a me impossibili sono il non saper,ma ancor di più,il signor zeta vi è riuscito.

Si limitò a rispondere,lasciando trapelare giusto una punta di incredulità nel suo tono,ma per il resto mantenendo una fermezza ammorbidita da gentilezza atta a metter a proprio agio l'interlocutore.Non commentò sull'altra parte della frase della donna:le aveva già risposto quando aveva menzionato cosa intendeva fare,dopotutto.

tutti/e:

Spoiler:  
*patpat*don't worry...
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Lirenzo

Fian riprese il discorso: "Non so se Zeta abbia una pietra o no, non ho visto cosa abbia fatto una volta giunto in questa abitazione, ma vi posso assicurare, per esperienza che deve averne una con se, piuttosto chiedete a lui di persona!" Si voltò e tornò alle sue faccende senza più porre attenzione a cosa avesse da dire l'uomo.

Dopo il diverbio tra il padrone di casa e il capitano Falon, Fian decise di non rispondere subito alle domande di Zeta. Quando tutti stavano andando a riposarsi tornò sul discorso parlando da sola con il ragazzo: "Non è che non ci fidiamo di voi in particolare, ma è difficile parlare di un luogo simile… Queste terre sarebbero presto invase da ogni sorta di creatura che creda di trovare un luogo più accogliente in questo luogo che non dove vive! E poi non ci sono grandi pericoli che qualcuno venga a saperlo, non crederai che la foresta fosse l'unico incantesimo che ci protegge! Chiunque si avvicini all'isola perde ogni sorta di orientamento, anche le bussole non funzionano, se qualcuno di voi ne avesse una non avrebbe problemi a constatarlo. Inoltre la magia che mantiene questi segreti è enormemente più potente e antica di tutti noi… Inoltre a dirti la verità nemmeno io so dove ci troviamo con esattezza, io non sono nata qua e soprattutto non ci vivo da molto, la mia vita era in pericolo quando sono giunta qui, ma le cose non fanno che peggiorare nel continente!"

Nel frattempo nell'angolo opposto della sala Kalian scherzava con Lorentz e lo prendeva in giro: "Come credi che possano quattro ossa che si tengono in piedi per miracolo possano battermi! - poi sorrideva - Ho anni di addestramento alle mie spalle vi insegnerò io come si abbatte un nemico!"

Così tornavano a ridere, attendendo che Fian preparasse l'occorrente per partire.

La Strix non dava molto peso alle parole dell'anziano, come poteva capire lui?

Come sempre decise di rimanere in disparte per evitare il più possibile i contatti con gli umani, che continuava a detestare per quello che avevano fatto alla sua famiglia.

Clouder era come sempre in giro a origliare i discorsi e, trovando più interessanti quelli tra la maga e Zeta aveva fatto finta di coricarsi non molto distante da loro per poter ascoltare.

Anche Falon si era avvicinato per ascoltare i discorsi tra i due e tentava di comprendere qualcosa di più di quanto già non avesse intuito, ma non volle porre domande e preferì tenersi in disparte.

Finito di parlare con il magus, Fian decise che era meglio parlare a Gronsul, dovevano partire se volevano tornare entro il tramonto a casa.

"Soprattutto perché non è bello trovarsi per queste terre a girovagare di notte!"

La ragazza entrò nella stanza dove era scomparso il vecchio e ci rimase alcuni minuti, durante i quali non si sentì nemmeno un suono dal locale limitrofo, sempre che non ci fosse un secondo piano! Ma nessuno era in grado di saperlo, non avendo potuto vedere cosa si trovasse al di la dell'entrata.

Quando la maga uscì era armata con una balestra, due pugnali e la sua borsa era visibilmente più piena di quanto non lo fosse prima. Brevemente disse a tutti che il vecchio voleva si incamminassero verso la palude, come aveva anche consigliato il chierico.

I quattro compagni presero i loro bagagli per partire, li seguivano anche Falon, che non sembrava volersi perdere nulla di quella avventura, e Kalian, che non si staccava più da Lorentz.

Ancora una volta Fian prese in mano la pietra magica e si avviarono verso il folto degli alberi, i quali le aprirono un sentiero. Dopo quasi mezz'ora di cammino i compagni rividero la luce del sole: la foresta si interrompeva bruscamente e lasciava spazio a una interminabile palude, ma non si vedeva alcun albero dorato. Tutti guardarono la loro guida, che teneva ancora alta la pietra, ma lei non rispose, guardava l'orizzonte, poi puntò il dito verso un luogo lontano e disse:

"Per raggiungere gli alberi dobbiamo proseguire di la. Dobbiamo muoverci o non arriveremo entro sera, e io non vorrei trovarmi fuori di notte, non è il migliore dei posti per farlo questo!"

TUTTI

Spoiler:  
Ditemi in che ordine preferite proseguire e scrivetemi anche un paio di discorsi, per tutti gli assenti riprendano rapidamente ciò che non hanno scritto.

Per favore andate nel topic di servizio, vi ho postato un link con i nomi e una breve descrizione dei personaggi principali, intendo controllati da me, ovviamente!

http://www.dragonslair.it/forum/threads/73829-Un-passo-verso-l-ombra-Topic-di-servizio/page2

Per favore modificate i vostri post in seguito a quello che ho dovuto cambiare in questo.

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Ricevute le istruzioni da Gronsul, Luxara sta per allontanarsi, tutto sommato abbastanza soddisfatta dal fatto che queste "missioni" la porteranno per un paio di giorni lontana dalla maggior parte del gruppo. All'improvviso però Gronsul si gira e la redarguisce per l'evidente disprezzo che nutre verso i suoi commilitoni. Come una bambina capricciosa, è costretta a subire una predica davanti a tutti, esposta all'umiliazione pubblica. Uno strix avrebbe sicuramente percepito il cambiamento di tonalità del suo viso, da onice a una sfumatura più simile all'ossidiana, ma probabilmente per gli umani è difficile cogliere la differenza.

Non ha voglia di rispondere, sa che offenderebbe ulteriormente il padrone di casa e questo non le sarebbe di nessun aiuto. Preferisce tenersi dentro le sue considerazioni. "Quel vecchio non capisce. Non può capire. Quelli della sua razza sono crudeli anche fra di loro, eppure ha sempre desiderato essere come coloro che lo hanno emarginato, cacciato e fatto soffrire. Forse si comporta così perché non ha altro, ma io ho la mia gente, non ho bisogno di farmi accettare dagli umani. Cercare la loro approvazione sarebbe come dissacrare la memoria di chi ci ha preceduti ed è stato ucciso dai loro simili. La memoria di mio marito, Rekim." La mente ora naviga fra i ricordi del defunto marito, la cerimonia, svoltasi alcuni anni prima, in cui in una notte di luna piena i loro genitori hanno legato assieme le loro mani, unendo simbolicamente anche le loro vite. Poi i figli: la gestazione, il travaglio e il parto. Tre volte, ma il dolore si dimentica presto quando si ha tra le mani una nuova vita, frutto dell'amore fra marito e moglie. E poi la battaglia, la morte di Rekim e l'umiliazione della cattura. Con uno scatto interiore di rabbia Luxara caccia via questi ricordi e torna al presente. Di malavoglia accetta la colazione offerta da Lorentz e la divora in pochi bocconi, rifiutandosi di gustarla.

"Chi si crede di essere quel vecchio per trattarmi così..." Ma Luxara non è una sciocca. Sa che gli umani sanno essere crudeli e spietati, ma anche che, se hanno raggiunto una tale grandezza, sanno essere intelligenti e saggi. Ed è proprio quest'ultima qualità che riconosce a Gronsul. "Molti di loro accetterebbero senza problemi, forse anche con piacere, l'idea di attaccare un villaggio Strix. In fondo siamo fra le tante vittime che lastricano la strada del progresso umano. Però è anche vero che qualcuno mi ha tirato fuori dall'acqua dopo il naufragio, anche se probabilmente l'ha fatto perché un soldato in più fa sempre comodo, anche se è una strix. Lo stesso Gronsul ha detto chiaramente che ha impiegato anni a trovare degli umani degni di fiducia e l'ha trovata solo presso un essere più leggendario che umano."

Persa nei suoi pensieri, Luxara non si accorge del movimento attorno a sé, fino a quando la strana mezzelfa, Fian, li chiama a raccolta per condurli verso la palude. Come seguendo uno schema collaudato, Luxara si dispone in coda al gruppo. La marcia attraverso l'intricato bosco è nuovamente resa facile dalla pietra luminosa e alla fine del bosco si trovano vicini ad un acquitrino. Fian incita nuovamente il gruppo a camminare in fretta. Dal fondo della fila giunge una domanda, con un tono appena caustico che non è stato possibile mascherare: "Cosa succede qui al calare del sole che ti spaventa tanto? Visto che a quanto pare stiamo correndo un pericolo piuttosto serio, ci terrei a sapere qualche dettaglio su quello che ci aspetta."

@DM:

Spoiler:  
Ho deciso di reinterpretare i pensieri di Luxara che hai descritto nel tuo post, mi sembrava che stessi correndo troppo col cambiamento di carattere. Un cambiamento ovviamente è in programma perché altrimenti Luxara non è un personaggio giocabile, ma parliamo di una razza che da secoli si tramanda odio e diffidenza verso gli umani, qualsiasi cambiamento in questo senso dovrebbe richiedere un po' più di tempo ed essere un po' più sofferto.

Per quanto riguarda la parte tecnica: nel primo post hai detto che abbiamo gli incantesimi già pronti. Per quanto mi riguarda non avrei potuto avere estratti perché durano 24 ore e i miei attrezzi da alchimista sono rimasti nella cassa per più tempo, però un mutageno (For +4, Int -2, CA naturale +2) e 5 fiale di catalizzatore per le bombe non hanno scadenza, quindi immagino di poter considerare queste come già preparate. Per il momento non ho intenzione di preparare estratti.

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